New Star Wars Gdr

Posts written by Veritas95

  1. .
    Welcome! :D
  2. .
    Eli sospirò ancora, poi arricciò le labbra e annuì guardando a terra. L'uomo davanti a lui aveva perfettamente ragione, il ragazzo non aveva neanche provato a impegnarsi. Tuttavia, spostando un braccio verso il sullustiano, il ragazzo volle spiegare cosa lo stava bloccando:
    Vede è che... lei ha studiato sicuramente molto più di me. Sicuramente ha raccolto molte più informazioni di quante ne ho io e le sarà sicuramente più facile dedurre cose esatte con pochi sguardi. Io non ho il suo bagaglio culturale, non penso, anzi, no di certo... oltretutto a occhi e croce lei mi sembra un genio, io sono soltanto un po' sopra la media con l'intelligenza...
    Il sullustiano si mise a braccia conserte, rigido. Poi parlò dopo qualche secondo.
    Le tue affermazioni hanno due implicazioni logiche. La prima, che hai poca fiducia in te stesso. La seconda, che hai poca fiducia in me, perché ti ho già spiegato che hai tutti i requisiti che ti servono per riuscire ad applicare questa tecnica, e la cosa un po' mi offende...
    Eli mosse frettolosamente le mani provando a negare la cosa.
    Non è che non ho fiducia in lei... mi segua, non volevo insinuare questo... è solo che...
    Il sullustiano rimase rigido, impassibile.
    Non ti sto dicendo che riuscirai a farlo bene come me, per quello servirà tempo e pratica, se mai ci riuscirai. Ti sto dicendo che hai la stoffa per poterlo fare, anche a un livello basilare, e desidero essere ascoltato. Sebbene mi interessi dei tuoi crediti più che di te, non tollero il fatto che tu possa pensare di saperne più di me. Saputello. Ascolta le mie istruzioni e impegnati.
    Eli si sentì mortificato e abbassò lo sguardo a terra per la vergogna, poi, con un filo di voce si limitò a rispondere:
    Le chiedo scusa, seguirò le sue istruzioni.
    Pertanto Eli tirò su lo sguardo e cercò di studiare Nep con più attenzione. Guardandolo poté semplicemente notare che si trattava di un uomo un po' basso, con un fisico poco atletico e una postura che lasciava un po' a desiderare, il modo in cui teneva i piedi a terra e buttava fuori la pancia era tutto un dire. Ciononostante sembrava molto sicuro di sé. Cosa gli dava questa sicurezza? Probabilmente la sua conoscenza, grazie alla quale eccelleva in diversi campi. Ma non doveva essere soltanto questo. Doveva esserci di più. Eli continuò a riflettere su tutto ciò che aveva potuto osservare riguardo a quell'uomo.
    Che dire, dalla sua postura e dal suo fisico deduco che non ha assolutamente esperienza nel combattimento corpo a corpo [Arti Marziali 0], e guardando con più attenzione le sue braccia non noto un'ipertrofia muscolare ma neppure una carenza di tono... quindi, in aggiunta a quanto ha detto prima, presumo che lei abbia la forza di un uomo normale privo di allenamento [Forza 2]. Oltre a questo, lei è sicuramente abile con le parole, riesce veramente a colpire nel segno come ho visto fare a pochi, è proprio un mago in questo ambito... [Diplomazia 8] e... deve esserci qualcosa in cui lei è veramente un'eccellenza, credo. Ancora più che con le parole. Lei è molto sicuro di sé, come se conoscesse bene il suo valore e questo fosse anche riconosciuto da altri... certo è solo un'ipotesi, ma...
    Mentre pronunciava quelle parole riguardo all'eccellenza, non sfuggì al giovane uno sguardo del sullustiano pieno di orgoglio e soddisfazione verso una holo-targa in quella stanza. Non durò molto, ma a Eli non passò inosservato. Girandosi poté notare anche lui quella holo-targa, dunque si avvicinò a essa di circa un metro e constatò che si trattava di un riconoscimento che premiava il signor Nep Tsayv come vincitore di una gara di corse con le aereonavi: doveva essere un gran pilota.
    Bene, signorino. Bene. Stavolta ci hai preso in pieno sulla mia forza, aiutato anche dall'errore precedente, però hai notato dei buoni dettagli. Ci hai preso anche sulla mia incapacità nel combattimento. Non ne vado troppo fiero, ma sono completamente negato negli scontri fisici. Puoi fare di meglio però riguardo alla mia abilità con le parole, e dovrai dirmi secondo te quanto sono bravo a pilotare, dato che mi hai visto guardare la targa e ti sei avvicinato a essa. Eh eh, tu noti i dettagli, ma io ti sto insegnando a notarli ancora meglio, quindi non sorprenderti. Infine ricorda: non lasciarti condizionare da come ti ha influenzato emotivamente esserti sentito chiamare " saputello ", ma valuta tutto in modo razionale.
    Dopo quegli ultimi suggerimenti, a Eli toccò nuovamente l'arduo compito di dedurre ciò che aveva di fronte agli occhi...

    Edited by Veritas95 - 3/7/2022, 22:57
  3. .
    Eli fu tentato di seguire il sullustiano nell'altra stanza, ma si bloccò perché gli parve scortese. Tuttavia, dopo aver chiamato e atteso invano per un paio di minuti, decise di avvicinarsi a quella porta e bussare, almeno. Dunque, dopo un paio di passi decisi e quasi affrettati, batté un paio di colpi sulla porta.
    Sì? Che c'è?
    Eli fu colto in contropiede da quella strana risposta. Era come se il sullustiano si fosse completamente dimenticato di lui.
    Signor Nep... ha tempo per insegnarmi quella tecnica?
    Seguì un attimo di silenzio.
    Quale tec... ah sì, sì, entra pure.
    Eli sospirò. Quel tipo pareva poco affidabile. Non solo l'aveva trovato a inseguire con una mazza metallica delle gambe robotiche che dovevano funzionare da manichino di prova, ma sembrava anche molto distratto e poco interessato a lui. Eppure, proprio come aveva fatto Kara de Wan, con pochi sguardi era riuscito a dedurre delle cose importanti sul giovane miraluka di Hapes. Pertanto... valeva la pena seguire quello strano corso di eventi. Oltrepassando l'altra porta trovò davanti a sé uno spazio più ampio della prima sala. C'erano diversi scaffali con numerosi libri, molti attrezzi da lavoro sparsi in giro, e parecchie attrezzature elettroniche di vario genere accatastate un po' in disordine. Nep Tsayv, con alcuni attrezzi da lavoro tra le mani, sembrava essere occupato su uno di quegli apparecchi elettronici.
    Solo io potevo essere capace di farlo funzionare ancora.
    Premette un tasto e quell'attrezzo misterioso, che Eli non conosceva, iniziò a fare rumori e ad emettere luci che attestavano il buon funzionamento.
    Solamente io.
    Disse ridacchiando per poi togliersi i guanti da lavoro. Il Jedi rinnegato si affrettò a farsi notare ancora.
    Signor Nep...
    Il sullustiano quindi si girò verso il ragazzo, guardandolo, e annuendo. A quel punto tirò fuori dalla tasca uno strano minuscolo congegno elettronico che aveva una piccola base di appoggio, e lo mise a terra, premendo un tastino sulla sua superfice. Questo iniziò a funzionare proiettando in aria, sopra di sé, una sorta di holo-lavagna interattiva. Eli non aveva mai visto una cosa del genere.
    Dunque... prima di tutto fammi vedere i crediti.
    Eli sospirando tirò fuori dalle tasche la prova del fatto che avrebbe potuto pagare.
    Bene. Ora guarda questa lavagna mentre ti parlo.
    Iniziò quindi a scrivere con le dita in aria e a trasportare rapidamente immagini davanti al ragazzo, le quali avrebbero contribuito a fissare mentalmente i concetti che stava per spiegare.
    Una delle leggi basilari della comunicazione, resa tale da esperti eminenti, dice che è impossibile non comunicare. Un silenzio, uno sguardo, una contrazione dei muscoli del viso, tutto, tutto è una forma di comunicazione. Anche il modo in cui ci vestiamo, parliamo, agiamo nell'atto pratico... sì, tutto questo esprime dei messaggi che possono essere colti e analizzati sulla base di criteri affidabili. A seconda dello sviluppo delle nostre percezioni e della nostra intelligenza possiamo distinguere, oltre alle cose più comuni, dei dettagli minuscoli che spesso non vengono colti. Spesso però non è il dettaglio a fare la differenza, ma la capacità di associarlo a qualcosa, qualcosa che comunichi un'informazione veritiera su chi abbiamo davanti.
    Il sullustiano si fermò per un attimo, assorto in chissà quali pensieri, poi riprese a parlare.
    Ho studiato con assiduità moltissimi argomenti e ho un'infarinatura generale di molte altre stranezze che infestano questa galassia, quindi so che chi utilizza la Forza, come hai fatto tu poco fa, può compiere delle vere e proprie magie. Io non ti sto insegnando questo. Io sti sto insegnando a fare attenzione ai dettagli e a ricondurli per mezzo della tua intelligenza a delle informazioni su chi hai davanti. Tu potrai iniziare a farlo, perché hai i requisiti necessari. Ti basta sforzarti di prestare attenzione a chi hai davanti.
    Nep quindi decise di fare un esempio pratico al ragazzo e chinandosi in avanti spense il minuscolo holo-proiettore interattivo che aveva accompagnato con parole e immagini il suo precedente discorso.
    Passiamo all'esempio pratico. Studiandoti con attenzione, ho notato che hai un'ottima sensibilità agli stimoli e che osservi con attenzione cose difficili da notare, pertanto hai una buona percezione visiva [percezione 5], fisicamente poi non sembri particolarmente allenato [costituzione 2] ma dalla tua struttura muscolare deduco che godi di una buona eredità genetica, la quale ti fornisce una muscolatura poco potente forse [forza 2] ma sicuramente accompagna dei muscoli scattanti, pronti a muoversi con rapidità [agilità 4 ] e... sì. Potrei andare avanti ancora a lungo.
    Eli rimase stupito, ma non troppo. Il sullustiano sapeva il fatto suo.
    Ora prova tu a fare la stessa cosa con me. Osservami con attenzione e dimmi cosa riesci a dedurre.
    Eli però non era particolarmente convinto e fiducioso di riuscire a fare la stessa cosa. Dubitava che con delle semplici osservazioni lui potesse dedurre qualcosa di importante. Perciò, un po' sfiduciato, diede qualche occhiata superficiale al fisico del sullustiano e disse senza troppa convinzione:
    Beh, che dire, vedo che il suo addome è piuttosto sporgente, non per offenderla, quindi probabilmente ha un buon peso, di conseguenza potrebbe avere una discreta forza [Forza 4?]
    Il sullustiano si mise a braccia conserte, serissimo.
    Direi proprio di no. Già è tanto che io riesca ad aprire i barattoli di marmellata senza dover chiedere aiuto. Signorino, si impegni, altrimenti non apprenderà nulla e io avrò comunque i suoi crediti.
    Quindi sollevò l'indice della mano destra, serissimo.
    Nessun rimborso.
  4. .
    Derfel era stato chiaro; i progressi ottenuti dal miraluka di Hapes erano palesi. Proprio come aveva fatto nella scuola per giovani dotati, in pochissimo tempo stava bruciando tutte le tappe correndo spedito verso una crescita di forza e maturità. La Guida dei Rinnegati lo stava plasmando come voleva lui, preparando un seguace della Forza che avrebbe servito la causa con ardore. Di lì a poco Eli sarebbe diventato cavaliere, e questo era ciò che Derfel si augurava. In accordo a questa volontà, condivisa anche dal ragazzo che seguiva con fiducia le indicazioni del korun, il giovane avrebbe dovuto costruire da solo una Spada Laser, visto che era un requisito fondamentale per la promozione. Oltre a questo avrebbe dovuto affrontare una prova, ma quella è un'altra storia di cui parleremo più avanti. Una mattina non troppo diversa dalle altre, Eli decise di intraprendere il percorso per la costruzione della sua Spada Laser. Aveva organizzato il modus operandi con cura pianificando come avrebbe dovuto agire. Per prima cosa si era fatto dare precedentemente la lista di ciò che gli serviva per costruirla, e questa consisteva in: un'impugnatura; un pulsante d'attivazione; un interruttore di sicurezza; una matrice di emissione; una lente; un cristallo; una batteria; un condotto di potenza; una presa di ricarica. Pertanto si sarebbe dovuto dedicare a cercare tutti gli elementi allo scopo di poter procedere. Dopo averli messi insieme avrebbe potuto procedere con la costruzione, seguendo alcune guide. Il primo oggetto, quello più necessario, era il cristallo. Dopo una consultazione degli archivi, che non erano chissà quanto vasti ma su questi argomenti Jedi davano le spiegazioni necessarie, Eli scoprì che esistevano diversi pianeti sui quali si sarebbe potuto recare per trovare un cristallo, e scelse Dantoonie, dove c'era una caverna di cristalli utilizzata dai Jedi sin dal 4000 BY. Quella caverna non era del tutto priva di pericolo, perché era abitata dai Kinrath, dei particolari ragni giganti. Tuttavia aveva anche trovato alcune informazioni sul fatto che già da moltissimi anni erano stati trovati dei modi per poterli aggirare con rischi quasi irrisori. Dunque, avendo scelto la meta ma non potendo disporre ancora di un'astronave e di una licenza da pilota, avrebbe richiesto di ricevere un passaggio fino a Dantooine al consiglio dei Rinnegati. Questo gli fu concesso, e poté partire verso quel pianeta senza intoppi, seppure accompagnato. Sfruttando la Braxant Run una volta entrati nelle rotte iperspaziali, il viaggio non sarebbe stato affatto lungo. In meno di mezza giornata da quando aveva lasciato l'atmosfera di Yavin 4 giunse a Dantooine dove, purtroppo senza la spada laser perché non poteva rischiare di farsela trovare addosso, cercò informazioni per raggiungere quella leggendaria caverna. Sganciando qualche credito qua e là e prendendo vari mezzi, allenando le sue capacità investigative per trovare il posto e i mezzi adatti, riuscì a giungere a destinazione. Sebbene fosse quasi sera, poté comunque addentrarsi nella caverna dove trovò un Twi'lek che vendeva ghiandole di Kinrath, le quali, sebbene fosse una cosa abbastanza disgustosa, potevano tenere lontani i Kinrath per una questione ormonale. Meglio quello che doverli uccidere o terrorizzare con la Forza, in ogni caso. Poi, di ucciderle manco se ne sarebbe potuto parlare, perché Eli era senza spada laser. Pertanto, in una condizione di discreta sicurezza, si affidò alla Forza per trovare il suo cristallo. La Forza sembrò quasi sussurrargli la direzione da seguire e alla fine poté trovare un piccolo cristallo verde che sembrava quasi chiamare Eli per nome. Il ragazzo lo prese, se lo mise in tasca e se ne andò soddisfatto. Fortunatamente aveva una buona memoria e, sfruttando i mezzi di trasporto necessari, non ebbe problemi a tornare dove il Jedi che gli aveva dato un passaggio lo stava aspettando. Ora sarebbe dovuto soltanto tornare su Yavin IV, e non parevano esserci problemi.
  5. .
    Bentornato :D
  6. .
    Eli Otniel si affrettò ad alzarsi da terra muovendo le mani e scuotendo la testa.
    No no! Lei ha frainteso, non sono un mendicante e ci vedo benissimo!
    Certo, il fatto che un uomo che avrebbe dovuto insegnargli a studiare e comprendere le persone con gli sguardi l'avesse scambiato per un cieco che fa l'elemosina... non era molto incoraggiante.
    Ho bisogno che lei mi insegni qualcosa... sono qui apposta.
    Il sullustiano non appena comprese che Eli non era un cieco, quasi lo ignorò andando ad aprire la porta del suo negozio. Andava chiaramente di fretta, probabilmente aveva tante cose da fare.
    Allora lascia un messaggio registrato seguendo le indicazioni in vetrina e prendi un appuntamento.
    Disse freddamente l'umanoide. Eli però non voleva perdere tempo, doveva farsi addestrare il prima possibile e avrebbe preferito non dover passare tanto tempo su Coruscant.
    Signor Nep...? La prego, non ha uno spazio libero nella sua agenda in mattinata?
    Il sullustiano, che aveva aperto la porta, si bloccò per un istante, poi si girò guardandolo.
    Il prezzo è di 400 crediti, li hai già con te?
    Anche Eli si bloccò a sua volta.
    400 crediti?!
    La cifra gli sembrava molto alta, ma, considerato quanto fosse preziosa l'abilità che voleva apprendere, se ne fece una ragione.
    Sì... li ho qui con me.
    Il sullustiano annuì compiaciuto.
    Ok. Ripassa tra mezz'ora.
    Quindi si allontanò pensando ad altro, chiudendo la porta della bottega dietro di sé. Eli non aveva nulla da fare su Coruscant e non aveva ancora fame, quindi fece spallucce e anziché andare altrove si rimise seduto davanti al negozio per meditare. Dopo pochi minuti però fu disturbato da un altro passante, un rodiano vestito con abiti borghesi:
    Tieni, ragazzo.
    Anche questo l'aveva scambiato per un cieco lasciandogli una manciata di crediti sopra le gambe. Eli ancora una volta dovette spiegare il malinteso, ma cominciò a pensare che forse quella sua abitudine di mettersi seduto a terra un po' ovunque, in aggiunta al fatto che portava sempre una benda sugli occhi, era fortemente fuorviante. Dunque, dopo una mezz'ora di meditazione che aveva controllato buttando ogni tanto lo sguardo su un holo-orologio in uno dei negozi della via, si alzò da terra e andò a bussare alla porta. Nessuno rispose, ma la porta non era chiusa ermeticamente quindi poté entrare ugualmente. Affacciandosi con discrezione esordì dicendo:
    Signor Nep...? Sono il ragazzo di prima...
    Ma non rispose nessuno in quella che sembrava una stanza d'accoglienza con un tavolo e delle sedie. C'erano diversi holo-articoli sulle pareti e parecchi scaffali, sopra i quali potevano essere viste anche attrezzature elettroniche di vario genere, queste però non erano solo lì, ma sembravano sparse un po' in giro, a caso. Però nei piani inferiori delle scaffalature il posto era riservato a numerosi libri dalla mole impressionante. Il posto sembrava leggermente disordinato per essere la stanza d'incontro con i clienti, ma questo a Eli Otniel non interessava.
    Signor Nep...?
    A quel punto un paio di gambe robotiche stranamente auto-sufficienti uscirono fuori da una porta collegata provando a correre senza una vera meta all'interno della stanza.
    Io t'ho creato... IO TI DISTRUGGO!
    Nep uscì fuori dalla stessa porta con una sorta di mazza metallica tra le mani, inseguendo il paio di gambe robotiche mentre menava colpi a vuoto. Eli decise di aiutare il sullustiano bloccando quelle gambe robotiche per mezzo della telecinesi, usando la Forza. Quindi l'umanoide dalla pelle grigiastra poté menare finalmente dei colpi efficaci che colpirono quella strana creazione impedendone la fuga, lasciandola priva di energie al suolo. Nep, col fiatone, si girò verso Eli.
    Quindi sei un Jedi... che diamine vuole imparare da me un Jedi?
    Eli si avvicinò imbarazzato.
    Mi è stato detto che può insegnarmi a studiare le persone e comprenderle con pochi sguardi... sono qui per imparare questo.
    Il sullustiano, che aveva ancora la mazza metallica tra le mani, vide quel paio di gambe robotiche muoversi appena e diede il colpo definitivo, senza pietà.
    Bene. E questa è fatta. Non capita tutti i giorni di vedere un manichino prova-pantaloni scappare per conto suo.
    Eli si aggrottò, molto scettico.
    Un manichino... prova-pantaloni...?
    Nep posò la mazza vicino al tavolo, poi si avvicinò al giovane, studiandolo. Cominciò a fissarlo con degli sguardi intensi guardandolo dalla testa ai piedi, e quel modo di fare ricordò a Eli Kara de Wan, la maestra della scuola per giovani dotati.
    Sì, hai un modo di percepire la realtà molto peculiare, ma efficace. Sei anche abbastanza intelligente e perspicace per poter apprendere la tecnica.
    Quindi si girò di scatto andando nell'altra stanza, senza dire altro.
    S... signor Nep?
  7. .
    Essendosi congedato da Derfel, Eli partì alla volta di Coruscant accompagnato dal Cavaliere Kov, un uomo che appariva molto determinato e sicuro di sé. Questo infatti l'aveva condotto sulla sua astronave, un Ghtroc 720 tenuto in condizioni perfette, di cui andava piuttosto fiero.
    Trentacinque metri di puro splendore, vedrai, ti innamorerai anche tu di questo gioiellino.
    Effettivamente Eli si incuriosì, forse trascinato dalla buona pubblicità fatta dal proprietario, e si andò a posizionare affianco al cavaliere per la guida. In realtà quella nave spaziale non era poi chissà cosa, ma Eli conosceva poco le aeronavi e non poteva saperlo. Studiando le operazioni fatte dal Cavaliere, scoprì che per lui stesso non sarebbe stato difficile pilotare un mezzo del genere, per il momento però non l'avrebbe fatto.
    Grazie all'iperspazio, percorrendo la Daragon Trail arriveremo nel giro di una ventina d'ore.
    Così esclamò l'umano concentrato alla guida dopo che il Ghtroc s'era staccato dal suolo già da un po', mentre si allontanava sempre più dal gran tendone che copriva tutte le astronavi dei Rinnegati fino a farlo sembrare un puntino lontano in mezzo al verde della foresta. Eli, incuriosito, seguì le manovre del Cavaliere Kov fino a quando non raggiunsero la rotta spaziale designata, la quale era già nella memoria del navicomputer. A quel punto decise di staccarsi per andare a meditare. La Ghtroc era bella spaziosa e avrebbe sicuramente trovato un punto per stare tranquillo.
    Vado un po' a meditare, la ringrazio per quello che sta facendo, Cavaliere.
    Kov gli rispose:
    Ah non preoccuparti, penso che farò altrettanto anche io, tanto questo gioiellino può guidarsi pure da solo.
    Il resto del viaggio fu piuttosto tranquillo, non accadde nulla di interessante. Meditarono, mangiarono, bevvero, parlarono del più e del meno, e si riposarono. Poterono arrivare nel famigerato Centro Galattico nel giro di una ventina d'ore. Prima di atterrare presso il famoso spazioporto di Coruscant, il Cavaliere Kov disse al ragazzo, facendosi serio in volto:
    Ti consiglio di lasciare qui la spada laser, la terrò ben nascosta io. Purtroppo per colpa delle decisioni del governo, e mannaggia alle decisioni del governo, senza una licenza... con la spada laser addosso sei un criminale.
    Eli sospirò, poi scosse la testa.
    Va bene Cavaliere, tenga.
    Quindi gli offrì la spada laser che teneva nella fondina nascosta e il Cavaliere la prese con sé. Dopo le manovre d'atterraggio Eli si congedò dall'uomo che gli aveva dato un passaggio, sapendo che questo non l'avrebbe aiutato a trovare la bottega di Nep Tsayv, e partì alla ricerca dell'uomo che l'avrebbe dovuto addestrare. Su Coruscant era a metà tra la notte e il mattino, ma lo spazioporto agli occhi di Eli sembrava comunque affollato. L'avesse visto in pieno giorno sarebbe rimasto di stucco. Tutto grigio, pieno di luci e palazzi, quel posto era completamente diverso dalle fitte foreste di Yavin 4 a cui stava cominciando ad abituarsi. Pertanto, la prima idea che ebbe fu quella di chiamare un Taxi. Lo spazioporto ne era pieno, a qualsiasi ora. Una volta salito a bordo iniziò a interloquire con l'umano alla guida:
    Salve, potrebbe portarmi alla bottega di Nep Tsayv?
    Chiese, dubbioso e poco fiducioso riguardo al ricevere una risposta positiva.
    Certo, come no. Ma le botteghe di solito sono chiuse a quest'ora...
    Eli sollevò entrambe le sopracciglia per lo stupore, ma il tassista non l'avrebbe potuto vedere perché non vedeva attraverso le bende.
    Fa niente! Mi porti comunque lì, grazie
    Facendomi trovare lì davanti all'apertura potrei avere più possibilità di farmi addestrare in giornata, magari avrà meno roba sull'agenda...
    Pensò il mezzosangue. L'umano alla guida annuì e si avviò. Lungo il tragitto in cui ogni tanto si affacciava dal finestrino osservando la vastità dei palazzi che caratterizzavano Coruscant, Eli non poté fare a meno di riflettere su quanto fosse importante che Derfel l'avesse mandato fin lì, facendogli fare 20 ore di viaggio con lo scopo di renderlo un servo migliore per la nobile causa dell'Ordine. Cominciò a sentire un senso di responsabilità addosso: Derfel stava investendo tanto su di lui, e lui non l'avrebbe voluto deludere. Oltretutto il percorso coi Rinnegati pareva essere stato guidato dalla Forza stessa, pertanto questo gli dava pace. Sebbene Derfel Donn era capace di influenzare pesantemente il ragazzo, su una cosa non sarebbe mai riuscito a cambiarlo: Eli voleva seguire la volontà della Forza. Per il momento questo non era un problema, anzi, un incentivo, ma in futuro? Chi può saperlo. Assorto nei suoi pensieri, Eli non si accorse di essere giunto in un quartiere commerciale di Coruscant, dove da lì a un paio d'ore Nep Tsayv avrebbe aperto la bottega. Il tassista quindi si fermò riportando il ragazzo nel mondo reale, dove quell'uomo si aspettava di essere pagato. Il miraluka di Hapes dunque fornì i crediti necessari e scese dal mezzo di trasporto, salutando cordialmente il tassista. Giunto quindi nella via, che non era larga ma piuttosto lunga, poté notare diversi uffici e negozi. Continuando a camminare si fermò quando vide ciò che gli interessava. Un piccolo locale che nella vetrina aveva inciso il nome di Nep Tsayv, assieme ad alcuni dei servizi offerti. Oltre a queste scritte, ve ne erano alcune che indicavano gli orari di apertura.
    Benissimo... non mi resta che aspettare.
    Pertanto Eli andò a sedersi a terra a gambe incrociate, vicino all'ingresso, meditando a occhi chiusi. In quel modo avrebbe potuto tranquillamente passare delle ore. Concentrato sulla Forza e sui suoi esercizi di respirazione, dopo circa un'ora di attesa in cui i pochi passanti mattinieri non fecero troppo caso a lui poiché schiavi delle proprie routine, finalmente si avvicinò qualcuno al negozio. Si trattava di un sullustiano dalla pelle grigia, con un fisico poco atletico, dei pantaloni scuri e un giubbotto pieno di tasche. Osservando Eli che era seduto a terra con le gambe incrociate e con una benda sugli occhi, mise la mano in una delle sue tasche tirando fuori una manciata di crediti, pronto per darli al ragazzo:
    Poverino... tieni, buon giovane. Vai a comprarti qualcosa da mangiare.
    Sì, l'aveva scambiato per un cieco che faceva l'elemosina.

    Edited by Veritas95 - 1/7/2022, 10:22
  8. .
    Richiedo di poter procedere con un'autoquest al fine di costruirmi una spada laser
  9. .
    Jax fu molto disponibile e acconsentì alla cosa, oltretutto aggiunse un consiglio tecnico a cui il miraluka di Hapes rispose annuendo. Chissà se Eli, in qualche modo, stava suscitando in lui qualche istinto da fratello maggiore, oppure se era semplicemente così con tutti. Tuttavia, per il momento, si stava rivelando come una persona su cui poter fare affidamento. Per il momento. Trovandosi dunque nuovamente nella posizione d'apertura del Soresu, Eli, con un'aria un po' stanca, attese nuovamente il colpo di Jax che arrivò esattamente uguale al primo, forse anche più trattenuto, un Roverso Sgualembrato. L'ibrido aveva in testa le indicazioni di Jax e ciò che gli aveva visto fare: lasciò scivolare il polso destro armato di spada laser in modo da portarlo sulla sinistra, disegnando una sorta di mezza luna davanti al viso. La mano sinistra andò ad accompagnare la destra così da afferrare l'impugnatura con due mani. Il busto si spostò verso sinistra e la spada laser coprì il fianco destro del ragazzo attraverso una leggera rotazione. Il piede sinistro di Eli si spostò indietro, lasciando avanti il destro. La sequenza non fu perfettamente fluida come quella di Jax, ma una cosa era chiara: il ragazzo era decisamente più bravo a difendersi che ad attaccare, come tutti i praticanti del Soresu. Dato che Jax aveva trattenuto il colpo, Eli, che si era impegnato veramente tanto cercando di ignorare la stanchezza, riuscì a bloccarlo. Sì, era riuscito a portare a termine una bella parata. Ripeto: non bella come quella di Jax, ma simile.
    Così, vero?
    Avrebbe chiesto il giovane studiando la sua posizione mentre le due spade laser erano ancora in contrasto. Quindi avrebbe fatto un passo indietro interrompendo con accortezza e senza rischi il confronto per ascoltare i consigli tecnici di Jax, ma mentre questo avrebbe iniziato a rispondere Eli avrebbe avvertito un giramento di testa.
    Mi gira la testa... mi sento debole...
    Quindi avrebbe sfruttato ciò che restava della sua intelligenza, prima che gli si annebbiasse il cervello, per spegnere la spada laser e accasciarsi a terra senza cadere rovinosamente. Eh sì, aveva chiesto decisamente troppo dal suo corpo. Proprio in quel momento, qualsiasi cosa avesse provato a fare Jax, sarebbe entrato qualcuno dalla porta, senza bussare. Si trattava di un umanoide dalla pelle verde con diverse piccole formazioni ossee sul volto a forma di minuscole corna, un Kadas'sa, sottospecie dei Nikto, nello specifico quel tipo di Nikto è originario della foresta, o delle coste...
    Oh me so confuso, scusate è che certe vote la testa ce raccapezz... Oh! LU FRICU! Che s'è fatto lu fricu? Piglia checcosa tiralo su che poesse lo callo, tira n'ariaccia brutta brutta che me fa venì lo sangue sull'occhi pe la rabbia, porellu, addé te iuto...
    Parlava in basic, ma il suo accento era un po' strano.
  10. .
    Una mattina come le altre, nulla di speciale; ormai quasi da un mese con i Rinnegati, Eli Otniel si era abituato alla routine. Molto allenamento con la spada laser, molta meditazione, allenamento con la Forza, e qualche chiacchierata con Derfel che lo istruiva avendolo scelto come Padawan. Eli in tutto quel tempo si era caratterizzato, ancora una volta, per la ferrea volontà di apprendere, conoscere la Forza e migliorare sotto tutti i punti di vista. La storia del Diablo rimaneva soltanto una cicatrice sbiadita. Una cicatrice che non provocava più dolore, ma passando sotto gli occhi, ricordava al ragazzo di avere un motivo in più per impegnarsi. Il giovane non aveva più ricevuto visioni della Grande Alleata, e pur potendola percepire quotidianamente, il desiderio di poterla vedere nuovamente iniziava a crescere in lui. Aveva condiviso delle emozioni fortissime con quella misteriosa Figura, e la sua vita l'aveva dedicata da tempo alla conoscenza di essa. Pertanto, anche quel giorno eseguì la prima seduta di meditazione ai piedi del letto. Dopo circa quindici minuti di meditazione, qualcuno lo interruppe bussando alla porta. Eli fu tentato di non rispondere, ma sapendo che non capitava praticamente mai che qualcuno venisse a bussare, significava che il motivo di quella visita poteva avere una certa importanza.
    Vabbè.
    Seduto a terra a gambe incrociate, fece spallucce, e dopo essersi schiarito la voce esclamò:
    Avanti.
    Un giovane umano dai capelli biondi e gli occhi chiari si affrettò ad affacciarsi:
    Padawan Eli, chiedo scusa. Mi manda il Maestro Derfel. Vuole che tu lo raggiunga il prima possibile al " solito posto ", io non so di preciso dove ma te dovresti saperlo.
    Mhmm
    Ogni volta che Derfel l'aveva voluto in quel posto, ovvero uno spazio relativamente tranquillo vicino al Rifugio, gli aveva sempre insegnato qualcosa. Eli fu contento della cosa, pensando che probabilmente sarebbe stata una giornata di apprendimento, perciò sorrise.
    Ti ringrazio, lo raggiungerò a breve.
    Il ragazzo alla porta annuì più volte, velocemente, dopodiché se ne andò chiudendo con accortezza. Eli quindi concluse la meditazione, che era già stata interrotta. Dunque sistemò la stanza, si preparò a dovere indossando la fondina nascosta e ci mise dentro la spada laser, Derfel gli aveva insegnato a non separarsene mai. Una volta pronto, indossò anche la benda del padre per coprirsi gli occhi e marciò verso il solito luogo.
    Chissà stamattina come proverà a trollarmi.
    Pensò fra sé e sé il ragazzo sapendo che Derfel per qualche motivo ogni volta che lo aspettava in quel posto trovava un modo per ingannare le sue percezioni, o metterlo alla prova, o farlo stancare. Pertanto una volta uscito dal Rifugio, dopo un breve cammino in mezzo al verde arrivò dove il Maestro lo stava aspettando. In teoria. Ancora una volta lo vide di spalle, intento a pensare. Stavolta non si fiondò sparato intuendo che poteva trattarsi dell'ennesima illusione. Sforzandosi di percepire i dettagli di quella figura non riuscì comunque a capire se poteva trattarsi di un inganno, pertanto si voltò attorno cercando di vedere o sentire qualcosa, in modo da poter distinguere eventuali tracce del maestro, nel caso in cui avesse deciso di aggirarlo come l'ultima volta. Guardingo, Eli domandò alla figura del maestro, continuando però a guardarsi attorno:
    Sono qui, Maestro Derfel. Mi farai parlare anche oggi con un'illusione?
    La figura di Derfel che dava le spalle al ragazzo scomparve nel nulla. Quindi Eli poté vedere come il korun invece gli si stesse avvicinando sorridendo, davanti a lui, venendo fuori da dietro un albero mentre il peso dei suoi passi provocava un fruscio sull'erba. Eli rispose al sorriso, ingenuamente. Il Maestro però si fece improvvisamente serio.
    Sì.
    Quindi anche quella figura scomparve. Eli rimase basito. Il vero Derfel gli apparve ancora una volta da dietro, iniziando a parlare.
    Padawan Eli, ben ritrovato. Oggi le cose andranno un po' diversamente da come sei abituato.
    Eli si voltò, curioso.
    E' quasi da un mese che ti studio e ti osservo. Devi sapere, mio giovane allievo, che un buon maestro non forza il suo allievo a diventare uguale a come è lui. No. Lo porta a diventare la versione migliore di sé stesso.
    Il korun iniziò a camminare attorno a Eli, come era solito fare, con i soliti passi lunghi, lenti, e ben distesi.
    Pertanto, affinché tu possa diventare la versione migliore di te stesso e servire la causa nel migliore dei modi, oggi sarà un'altra persona ad addestrarti.
    Eli fu estremamente stupito da quella affermazione: poteva esserci qualcuno lì dentro capace di istruirlo meglio di Derfel?
    Qualcuno che ti insegni a utilizzare alcune tue abilità innate, che hanno poco a che fare con la Forza, ma possono risultare fondamentali.
    Il giovane iniziò a capire.
    Potresti avere un'interessante predisposizione nello studiare con cura gli ostacoli di fronte a te. Solitamente non sei avventato. Questo significa che davanti a un nemico o una persona di cui non sai se poterti fidare, in una situazione di vero pericolo, se tu sapessi come fare saresti abbastanza intelligente da cercare di studiare la situazione prima di agire, e lo faresti in modo del tutto istintivo.
    Eli non agiva sempre in quel modo, ma riconosceva che spesso cercava di affidarsi all'intelligenza e alla razionalità.
    Conosciamo un uomo, su Coruscant, che potrà insegnarti a studiare le persone e comprenderle con pochi sguardi. Ovviamente non tutti possono imparare a farlo, ma sono certo che tu sei uno di questi.
    Il miraluka di Hapes fu stupito dalla cosa, una simile abilità, senza ricorrere alla Forza, appariva impressionante. In quei momenti si avvicinò al duo una terza figura, un umano alto circa quanto Eli, di costituzione robusta, che sembrava abbastanza tenace e sicuro di sé, almeno a prima vista.
    Lui è Kov, ti accompagnerà su Coruscant dove dovrai cercare la bottega di un certo Nep Tsayv.
    L'uomo appena introdotto aggrottò le sopracciglia mostrandosi serio e determinato.
    Maestro Derfel, Padawan Eli...
    Ma non farà altro e ti aspetterà sull'astronave. Potrebbe anche lasciarti molto distante dal luogo della bottega. Dovrai essere tu a trovare il posto, capire come muoverti e chiedere informazioni. Ti sarà utile per le future missioni...
    Eli annuì chinando leggermente il capo:
    Va bene, Maestro...

    Edited by Veritas95 - 30/6/2022, 08:18
  11. .
    Dalen, che era sicuramente il più carismatico del gruppo, aveva cercato di motivare i suoi compagni per prepararli alla battaglia, parlando da leader, ricorrendo anche a una preziosa tecnica oratoria che avrebbe migliorato le prestazioni dei suoi compagni. Le cose però non andarono come avrebbe sperato. Se in apparenza il gruppo poteva sembrare compatto, in realtà c'erano delle spaccature interne molto pericolose: Keldor non riconosceva nel Rosso un leader da seguire, e per quanto potesse essere accondiscendente in alcuni frangenti, aveva comunque un suo piano, pertanto l'unico leader che avrebbe davvero seguito era sé stesso, quindi non ricevette alcun bonus dalla tecnica oratoria di Dalen, però quelle parole dette con un simile carisma gli smossero comunque l'adrenalina. Myr invece, quella su cui forse avrebbe voluto contare di meno, fu pronta a seguire il Maestro Jedi trovando in sé stessa una nuova carica che le avrebbe fatto ignorare completamente il dolore di tutte le ferite che aveva addosso motivandola a tutta forza pure nei combattimenti. Jax non riconosceva la leadership di Dalen ma apprezzò il complimento. Questo gli pompò l'ego per la battaglia, ma non gli diede nessun altro tipo di vantaggio.

    Proprio mentre il gruppo stava per muoversi con l'obiettivo di cercare il Sith, quest'ultimo fece la sua prima apparizione, ma non in modo fisico. Un oscuro messaggio telepatico venne percepito da tutti i Force User. Breve, conciso, estremamente intimidatorio. Carico d'odio e di una spaventosa malizia, chiaro frutto di una mente estremamente intelligente ma allo stesso tempo pericolosamente perversa, lasciava trasparire tutto il carisma di quell'essere che l'aveva fatto partire: si trattava di un'immagine, nera, con una scritta rossa, pitturata come se fosse stata disegnata da un dito... sporco di sangue:

    Non avete ancora capito che sono io a portarvi da me?



    Myr
    Tecniche usate: Movimento di Forza, Schianto di Forza 2 volte, Attacco Multiplo due volte, Parata Migliorata
    Danni fisici: Danno moderato al bicipite del braccio sinistro, danni leggeri nelle parti scoperte del corpo, danno moderato sul fianco sinistro, danno lieve esteso da elettricità su gran parte del corpo.
    Danni Armatura: Danno moderato alla parte sinistra dell'elmo, Danno moderato su entrambi i bracciali pesanti nello scontro contro i civili e danni leggeri sul busto, sparsi.

    Conclusione: Myr non risente in alcun modo delle ferite grazie alla tecnica di Dalen e alla sua ottima costituzione, quindi può muoversi liberamente. Lo stato di affaticamento è leggero, ciò vuol dire che è pronta a combattere in uno stato di forma quasi perfetto.

    Dalen
    Tecniche usate: negare energia 1 su 7, guarigione, leader leggendario, voce del condottiero - le tecniche usate prima del lungo viaggio non vengono contate a causa della durata del riposo -
    Danni fisici: niente

    Conclusione: Avendo combattuto assieme a Myr per 3 scontri di cui uno di media durata, uno lungo e uno breve, considerate inoltre le tecniche utilizzate, seppure non ha subito danni fisici ha soltanto due punti in costituzione, ne consegue che il suo grado di affaticamento è: stanco. Se continua a eseguire sforzi intensi rischia di svenire a terra.

    Keldor
    Tecniche usate: Voce Tonante x2, Enough
    Danni fisici: Ustione da terzo grado alla spalla sx perché la fucilata è stata in parte assorbita, danno moderato

    Conclusione: Grazie ai 6 punti in costituzione la ferita alla spalla la sente poco ed è fresco come una rosa.

    Jax
    Tecniche usate: Soffocamento, Attacco Multiplo
    Danni fisici: Ferita Leggera alla spalla, sente solo un leggero dolore quando la sforza.

    Conclusione: Jax ha un affaticamento leggero e la spalla gli dà pochi problemi, ciò vuol dire che può combattere in condizioni quasi perfette. In caso di sforzi intensi con la spalla, però, rischia che il dolore aumenti.


    Edited by Veritas95 - 29/6/2022, 02:26
  12. .
    Aggiunti 80 px per autoquest con Myr

    Totale px: 2395
  13. .
    Aggiunti 75 px per autoquest con Thanen

    Totale px: 875
  14. .
    Richiedo la valutazione della role tira fuori 'ste emozioni, Eli! in cui il nostro amichevole mezzo hapan di quartiere impara a usare il primo potere del lato oscuro
  15. .
    Vedendo Eli che s'avvicinava camminando in mezzo al verde, Derfel iniziò ad annuire con un sorriso quasi impercettibile.
    Sapevo che ci saresti riuscito. Proprio perché ho questa fiducia in te ho deciso di insegnarti l'utilizzo delle emozioni più potenti.
    Eli continuò ad avvicinarsi, ormai totalmente rientrato in sé, e si fermò vicino a Derfel per poter parlare con lui, lì all'ingresso del Rifugio.
    Maestro, stavo per perdere il controllo nel modo più assoluto, le chiedo perdono...
    La Guida dei Rinnegati fece spallucce:
    Era tutto calcolato, e necessario. L'importante è che tu sia riuscito a riprenderti.
    Nel frattempo alcuni colleghi Jedi stavano uscendo dal rifugio per andare chissà dove, questi fecero un mezzo inchino verso Derfel:
    Maestro Derfel...
    Il korun rispose muovendo leggermente il capo, come fosse una sorta di minuscolo inchino.
    Che la Forza sia con voi, cavalieri.
    Notando le espressioni degli altri Jedi, Eli poté tastare ancora di più quanto Derfel fosse rispettato lì dentro. Abituato a vederlo semplicemente come il suo maestro, certe volte dimenticava di avere di fronte a sè la Guida dei Rinnegati, colui che aveva sulle spalle il peso maggiore. Quando gli altri Rinnegati si furono allontanati, Derfel Donn proseguì:
    Dunque, ora spiegami dettagliatamente come funziona la tecnica che ti ho insegnato, quando andrebbe usata, e come andrebbe usata.
    Eli annuì rapidamente, preparandosi a rispondere alla domanda come fosse un giovane scolaro pronto all'interrogazione orale.
    Questa tecnica funziona attraverso la Forza, per mezzo della quale costringiamo uno o più soggetti a provare una potente emozione di paura. Percependo la Forza come sono solito fare, cerco a quel punto di guidarla e indirizzarla verso la mente di chi devo colpire. Per farlo, oltre a una ferrea volontà, occorre che io prenda potere anche dalle mie emozioni più forti come la paura o la rabbia, con la volontà di spaventare il bersaglio della tecnica. Come mi hai insegnato, andrebbe utilizzata per evitare degli scontri, così da spaventare chi vorrebbe fare del male e dissuaderlo dai suoi intenti. Oltre a questo, mi hai spiegato che devo però riuscire a sfruttare le mie emozioni senza farmi dominare da esse, come ho rischiato invece di fare prima. Questo mi permetterà di essere potente ma equilibrato allo stesso tempo.
    Derfel mosse le labbra come per dire " mica male ", poi però fece qualche passo, dando le spalle al giovane.
    Aggiungo soltanto una cosa, mio Padawan. Ricordi cosa ti ho insegnato sull'importanza della tua mente quando hai appreso con me la Protezione Mentale?
    Eli pensò giusto un secondo, poi replicò:
    Sì, che devo avere disciplina, equilibrio, controllo...
    Derfel ribattè, quasi frettolosamente:
    Sì, esatto. Invece riguardo ai nemici che proveranno a manipolarti, cosa ti ho detto?
    Eli si sforzò di pensare per un attimo, fortunatamente era stato molto attento durante la spiegazione e aveva una buona memoria.
    Mhmm, che dovevo imparare a proteggere la mia mente da questi perché ovviamente se avessero manipolato la mia mente sarei partito da una situazione di netto svantaggio.
    Derfel prima fu silenzioso per qualche istante, mentre dava le spalle al ragazzo, poi esternò:
    Certe volte dovrai decidere di non evitare alcune battaglie. In quel caso dovrai essere tu a manipolare la mente avversaria per far partire il nemico in una situazione di svantaggio che potrebbe provocare la sua sconfitta.
    Poi si girò verso Eli e concluse:
    E dovrai diventare abbastanza saggio da capire quali battaglie devi affrontare, e quali no. Ora puoi andare, giovane Padawan, medita su quanto ti ho insegnato oggi, che la Forza sia con te.
    Eli comprese appieno ciò di cui Derfel stava parlando dato che non era affatto stupido, e contro il diablo aveva dimostrato una certa tendenza a pianificare le sue azioni sul campo di battaglia. Certo, aveva fallito miseramente l'ultima parte del piano, ma aveva imparato dal suo errore. Pertanto seguì un inchino del ragazzo a cui seguirono queste parole:
    Sì, maestro. La ringrazio per i suoi insegnamenti, che la Forza sia con lei.
    Poi si girò e se ne andò ritirandosi nel suo alloggio, mentre Derfel lo studiava guardandolo nei momenti in cui il ragazzo si allontanava.
294 replies since 26/3/2022
.