New Star Wars Gdr

Votes taken by Eleni Bok

  1. .
    CITAZIONE
    Si sbaglia, Capitano. Mi aspettavo un più attento esame da parte sua.

    Fu lì, nel pronunciare quelle esatte parole, che forse la quarren avrebbe potuto rendersi conto di aver fatto una cagata, e avrebbe potuto farlo nell'esatta misura in cui si fosse resa conto che il lieve, microscopico sorriso sulle labbra del Capitano non era un invito incoraggiante a continuare a parlare.
    CITAZIONE
    Dunque, arrivederci!

    Over-ride code: Zesh-Seven.
    Pronunciò il chiss e in quel momento la porta si chiuse ermeticamente proprio davanti ai tentacolini di Doris e l'intera stanza riprese a rimbombare di musica allegra e incalzante... e il droide a sparare... A Doris.
    Il fatto che il suddetto droide, un normalissimo B1 da allenamento, fosse impegnato ad alternare mosse di disco-dance a spari non proprio precisi, certo avrebbe favorito la quarren dall'evitarsi un buco su una chiappa, ma comunque era proprio il caso di rivalutare le proprie priorità.
    Prima regola: mai dare le spalle al nemico. pronunciò marziale il Capitano, mentre con tutta la calma del mondo, avanzava all'interno della stanza costellata da ostacoli da bar, premeva uno dei suoi code-cylinder su un'apertura laterale e faceva cenno al suo astromeccanico di entrare e mettersi al pc.
    La lingua lunga della quarren era evidentemenre un tratto distintivo, come si era immaginato e non un effetto della droga ingerita durante la cena, ma quello era un dettaglio che -se tollerabile all'esterno- in quell'edificio Thanene era obbligato a correggere. Non era un istrutturo, era vero, ma in quanto ufficiale, aveva la responsabilità su chiunque fosse di grado inferiore a lui e responsabilità significava anche imporre i corretti insegnamenti.
    C5, trasmetti al mio pc da polso. ordinò al robottino, che nel frattempo si era inserito nel computer di simulazione e stava iniziando a prenderne possesso. Da lì in avanti, l'R2 avrebbe gestito la stanza sulle direttive di Thanen, mentre il chiss stesso sarebbe rimasto lì, con Doris.
    Non era suo dovere, non era nemmeno il genere di posizione che un membro della marina avrebbe dovuto occupare, ma Doris, sebbene membro dell'esercito, era comunque una cadetta, aveva bisogno di esempi e Thanen avrebbe fatto del suo meglio per fornirglieli, laddove invece il Caporale si era dimostrato assai carente.
    Non vedo un programma d'addestramento per la sessione odierna. commentò ad alta voce, mentre scorreva i dati sul pc e il B1 continuava a sparare, mancandolo sempre, poichè per qualche motivo, il chiss pareva sempre sapere quando il colpo stava per arrivare e dove. Era merito dei suoi sensi fini, ma quello non serviva svelarlo.
    Il Caporale ha nominato qualcosa? domandò, sempre col suo tono monocorde.
    Se l'umano non aveva pensato a nulla di specifico, ci avrebbe pensato lui a trovare qualcosa di vantaggioso per Doris, qualcosa che si sarebbe rivelato utile nella missione da intraprendere.
  2. .

    Sentire urla e rumori di spari dal piano della sala addestramenti numero 13 non era inusuale, così come non lo era vedere dei lampi di luce a intervalli irregolari. Vedere luci stroboscopiche e udire distinti suoni da bitbox, invece, ecco, quello era leggermente al di là del comune.
    Strano, non mi pareva che l'Agente Speciale Yllanin stesse tenendo il suo corso di difesa personale. aggrottò le ciglia, in fondo al corridoio.
    L'unico caso in cui qualcosa di simile a ciò che i suoi sensi ora percepivano era accaduto, era stato quando la zeltron dell'RSB aveva sostituito un istruttore e Thanen, allora cadetto, si era trovato a dover affrontare la classe di combattimento corpo a corpo, alla presenza di musica pop e una bellissima e florida zeltron. Era stato esattamente quella volta che il chiss aveva conosciuto le gioie e i dolori dell'adolescenza... e l'imbarazzo, principalmente l'imbarazzo. Ma se Yllanin non era in quella stanza, come mai quelle strane condizioni?
    Bip-bip-bop?
    R2-C5, il suo personale astromeccanico, lo seguiva fedelmente e come il proprietario, dovette domandarsi cosa stesse capitando.
    Verifichiamo. rispose Thanen, che non conosceva il binario, ma ormai aveva imparato ad intuire quando C5 gli faceva una domanda. Aveva appena svoltato il corridoio, quando un uomo che conosceva per sentito dire, quasi gli sbattè addosso, in piena corsa.
    Ah! Capitano Thanen! gli fece sbrigativamente il saluto, per poi ripartire di gran corsa. Thanen lo lasciò andare e si avvicinò alla porta della stanza AD13, per trovarla occupata da una singola cadetta. Doris Prinnal.
    La quarren era in fuga, esattamente come il suo istruttore.
    Bastò una rapida occhiata del Capitano per capire che l'infamia del Caporale aveva colpito ancora.
    Non capisco perchè non sia ancora andato in pensione. scosse il capo metaforicamente il chiss, prima di pronunciare seccamente:
    [VOCE TONANTE]Over-ride code: Zesh-Eight.[/VOCE TONANTE]
    Il robot all'interno della stanza si fermò di colpo e tutto l'impianto andò in stand-by.
    Cadetta Prinnal. Posso sapere cosa sta facendo?
    L'ultima volta che i due si erano incontrati, ormai diverso tempo prima, avevano vissuto un'avventura assai bizzarra, una che si era conclusa con la promessa di una missione. Era tempo di verificare i progressi della quarren.
    C'è un singolo droide, in quella stanza, perchè stava scappando? chiese dopo il rapporto.
    Questa volta, a differenza della prima, vestiva la sua uniforme decorata, come consono all'interno dell'Accademia e non era certo "rilassato" come lo era stato al Ristorante etnico dove aveva disegnato ritratti sui tovaglioli e rotto il setto nasale ad un bambino cappriccioso, lì era in tutto e per tutto il Capitano Thanen.
  3. .
    EPISODIO 4
    Beh, a me pare evidente che quello fosse un cadavere riportato in vita dalla Strega, per quello Marrok si è sbriciolato.
  4. .
    CITAZIONE
    - No Signore, non ho visto altro.

    Thanen non commentò subito, anche se aveva udito la bugia, l'aveva odorata, quasi, come quel cocktail di emozioni dello zeltron. Restava da capire su cosa avesse mentito e perchè, ma il Capitano non scoprì subito le carte, decise di lasciare quella mossa per dopo: meglio far pensare a entrambi i presenti che la risposta gli fosse stata sufficiente, così sia il Muffin, sia la cadetta si sarebbero sentiti più al sicuro e chi si sente al sicuro, tende a compiere errori.
    La storia che si era inventato di punto in bianco, per indurre Lysonso a tirare fuori il nome di J. P. aveva servito il proprio scopo e ora Thanen aveva il nome che desiderava, ma il Muffin aveva iniziato a fare la glassa, sopra lo strato spumoso dell'impasto, una glassa che voleva presentarsi dura e impenetrabile, ma anche dolce, come è nella natura dello zucchero. Thanen gli credeva.
    Lo aveva osservato attentamente, ne aveva udito le inflessioni, odorato le emozioni vaganti, che quando ancora non sapeva come funzionasse uno zeltron, aveva scambiato come proprie, e ormai ne era sicuro: Lysonso era sincero. Innocente? Certamente no, innocuo? Nemmeno. Ma la sua natura, sebbene non consona ad un pianeta come Coruscant, non era strettamente maligna. Ciò detto, lo zeltron non era un ingenuo, sapeva che ciò che faceva era illegale e certamente restava vero che non si trattasse di un giornalista. Restava da capire se avesse agito per conto di questo J. P. fin dall'inizio, senza sapere quale fosse lo scopo, oppure se aver fatto la sua conoscenza ed averne ottenuto il filtro, fosse solo un filo scollegato.
    Jan Princell ha fornito la droga, questo è il punto fondamentale.
    E fino a lì non c'erano dubbi, ma quell'uomo era la testa, o un altro braccio del ragno? Quella storia non era mai parsa solo una buffonata inconveniente agli occhi di Thanen: fin dall'inizio aveva trovato che le circostanze fossero sospette. Ora però c'era da capire quanto seria fosse la questione, una che, c'era da dirlo, non rientrava nella sua giurisdizione. Quello era un lavoro da poliziotti, non per un ufficiale di marina. La cosa migliore da fare sarebbe stata consegnare lo zeltron, puntare il dito sul nome giusto e dare la buona fortuna ai detective.
    Eppure sento che ne varrà la pena...
    Il suo istinto, raramente si sbagliava.
    Devo contraddirla, Signor Lysonso. Vede, le spetterebbe un avvocato se si trattasse di un caso di criminalità civile, ma lei ha tentato di somministrare droga ad un ufficiale della marina. Questo, nel pieno di una guerra contro il Leviathan, è considerato un attacco terroristico. Minore, senza dubbio, ma rientrerebbe automaticamente nei casi del tribunale di guerra e lì le cose non funzionano allo stesso modo.
    Quello che diceva non era strettamente falso, era certo che se avesse addotto le sue motivazioni, Lysonso sarebbe stato interrogato da gente molto poco interessata agli avvocati, tuttavia era solo una minaccia vuota, perchè non aveva nessuna intenzione di avvalersi di simili mezzi. Tutto ciò che voleva, era far credere al Muffin che non avesse speranza, tirare una sonora martellata a quella glassa bianca, per poi iniziare a pelare via le scaglie una alla volta, con più delicatezza.
    Tuttavia non sarà necessario ricorrere a tanto, se lei sarà sincero con me, signor Lysonso. E se la stima nei miei riguardi è vera, allora le chiedo di darmene prova. aggiunse.
    Che cosa vuole sapere...? Io non sono un criminale!
    Voglio che mi parli di Jan Princell. Come l'ha conosciuto? Cosa sa di lui? Dove posso trovarlo?
    Lysonso deglutì e iniziò a raccontare.
    [...]

    La storia era finita, Thanen aveva ciò che poteva, ma mancava qualcosa.
    Ora mi dica, cadetta Prinnal. Che cosa dovrei fare con il signor Lysonso?
  5. .
    Bentornato, vai che gente nuova da cacciare.
  6. .
    Ah, Cadetta, non mi ero accorto che mancasse. pronunciò il chiss dopo un po' che la quarren gli aveva rivolto la parola, perchè sì, era impegnato nel cercare di soddisfare le richieste dei curiosi, richieste che di per sè erano solo motivo di passatempo. Finchè il cibo continuava ad arrivare e la mente era occupata a cercare di imparare qualcosa di nuovo, quella serata poteva essere salvata.
    Devo contraddirla. Sono un fruitore fedele di tutorial holonet e più volte mi hanno aiutato in situazioni a dir poco tragiche. Con un turorial online ho steccato la gamba di un'agente federale che presentava una frattura scomposta della tibia, benchè non avessi ricevuto l'addestramento appropriato e devo dire che il medico si è rivelato soddisfatto del mio lavoro. Io conosco l'holonet. E so osservare. Osservare e ripetere. Non c'è quasi nulla che io non possa replicare alla perfezione nel giro di qualche minuto. la risposta del chiss era pronta, ma non altezzosa e nemmeno arrogante, era semplicemente un'esposizione di fatti. D'altronde ciò che diceva era verissimo: la sua memoria visiva e la sua capacità di osservazione era tanto sviluppata che ritenerla fotografica sarebbe stato sminuente. Che poi il video fosse di qualità... quella era un'altra faccenda. Lui copiava ciò che vedeva, così come lo vedeva, ne acquisiva la tecnica e poteva replicarla ed adattarla, entro certi limiti, ma se la tecnica di partenza non era valida, anche la sua lo sarebbe stata alla stessa maniera.
    Il fatto è che lui non disegna sui tovaglioli. Ciò compromette il risultato. spiegò, anche se qui sì c'era una lieve nota di giustificazione per la prestazione non esattamente brillante, ma che tuttavia aveva attirato molti curiosi, come quei viaggiatori che si siedono al piano delle stazioni holotram e suonano tutti la stessa canzone, però hei, nessun'altro dei presenti saprebbe farla, quindi assume tutt'altro valore.
    Malgrado ciò, il chiss si desise ad assecondare la finta Tenente, lasciandole decidere quale video fargli provare. Era un passatempo come un altro, non c'era motivo per non farlo, a parte il fatto che si trovavano in un ristorante e uno zeltron con evidenti disturbi mentali, che aveva drogato le loro bevande, gli stava facendo delle foto.
    Al primo flash, il chiss mollò la penna e strizzò gli occhi, disturbato dalla luminosità intensa ed improvvisa. Fu l'inizio della rottura dell'incanto.
    Uno scatto.
    Due scatti.
    Tre scatti.
    Parole, parole, parole.
    Odore di corpi, profumo nauseante, di infima categoria...
    Uè Signò, tocccamme!
    CITAZIONE
    - Mi fai un disegno con me sopra uno degli sgusci taroccati da papà??

    *CLICK-SSSSSSH!*
    L'ultimo scatto fu la goccia che fece traboccare il vaso, già colmissimo nel momento esatto in cui la gente aveva cominciato a toccarlo. Di colpo Thanen si alzò in piedi, spingendo indietro la tavola, invece che la sedia, fatto che provocò contemporaneamente la perdita di appoggio per 1) la tetta della signora, 2) il gomito di Lysonso, 3) la sedia della quarren: la prima cascò verso il petto grassoccio e quasi le rimbalzò in faccia, il secondo fece capottare il muffin in terra, con tutto l'apparato fotografico e la terza venne spintonata violentemente all'indietro, minando l'equilibrio della nativa di Dac, che in base ai suoi riflessi avrebbe potuto tranquillamente finire faccia alla tavola e chiappe al cielo, o non esserne affatto coinvolta. Altro elemento che non partecipò alla spinta del tavolo, ma invece all'alzata del chiss, fu il ragazzetto che gli si era appeso al braccio e che sbattè il naso sul bordo della seduta del chiss, scoppiando successivamente in lacrime, mentre le narici diventavano canali per le acque del mar rosso.
    Ce ne andiamo. decretò e non si trattava di una domanda, era la frase più imperativa che mai qualcuno là dentro avesse potuto udire e avrebbero probabilmente mai udito nella vita.
    Persino il bambino smise di piangere.
    Thanen approfittò di quel momento per brancare Lysonso, ancora gattoni, per il retro della giacchetta, sollevarlo da terra come avrebbe fatto con una valigia e cominciare a trascinarlo verso l'esterno del locale.
    Probabilmente il signor Muffin avrebbe dato di tutto per poter essere rapito dal chiss, in un'altra occasione.. ma in quella, beh, in quella nemmeno lui presagiva un finale dolce.



    Citazione necessaria:
  7. .
    Thanen aveva solo una certezza quella sera ed era che sarebbe morto di fame. A parte una brodaglia all'odore di peto e del pane secco, l'unica cosa commestibile era una fetta di formaggio, una fetta che sarebbe stata sufficiente solo come antipasto, per lui, e che invece avrebbe dovuto sfamare 3 persone. Tre, sì, perchè quel vile di suo fratello era stato chiamato con urgenza in Senato e quando Thanen aveva capito che non era una scusa e non lo avrebbe portato con sè, ormai il risentimento era fiorito. L'avrebbe negato fino alla morte, ma in realtà c'era, piccolo piccolo, ma c'era.
    E ora, ora il disastro era compiuto e Talia si stava affogando da sola in quell'acquetta scura, solo che forse non se ne era ancora accorta.
    Thanen sedeva rigido nei suoi abiti borghesi, il pasto intonso e la mente che vagava altrove. Non ce la faceva, semplicemente non ce la faceva a stare attento a quella roba. Era... annoiato. E affamato, terribilmente affamato.
    CITAZIONE
    Mio figlio viaggia molto a quanto mi dice Thalos. Anche lui si rifiuta di nutrirsi adeguatamente?

    Gli ci volle un attimo per capire che la genitrice aveva smesso di "parlare" con la zeltron ed era passata a lui.
    Mangio quello che preparano i cuochi della mensa. rispose meccanicamente.
    Ma come fa una verdura a fare tanta puzza?!
    L'odore di peto non lasciava la stanza. L'aveva arieggiata, aveva spruzzato del deodorante per ambienti all'eucalipto ed ora gli sembrava semplicemente di essere a cena con un gruppo di koala dissenterici.
    Blablablabla...!
    Sua madre stava parlando di nuovo, ma Thanen non stava ascoltando nemmeno, questa volta. Il misto di chimico del deodorante e delle esalazioni del pasto, gli stavano facendo venire l'emicrania e pure la nausea.
    Senza avviso, si alzò da tavola.
    Ci dev'essere qualcos'altro da mangiare in questo frigo.
    Passò in cucina e iniziò ad aprire tutte le ante della credenza e poi il frigo. Alla fine trovò ciò che cercava. Del vero cibo.
    Tornò un paio di secondi dopo, con le braccia colme di cibarie, che depositò sul tavolo, tra le esclamazioni inorridite di Gerry.
    Aveva preso: patatine piccanti alla paprika, burro d'arachidi, biscotti al cioccolato triplo e pancetta, nonchè noci caramellate e salate. Almeno uno dei due veri coniugi della casa sapeva trattarsi bene.
    ...facendo?
    *pop*
    Il chiss aprì le patatine, poi il burro d'arachidi. Prese una fetta di formaggio con la forchetta, e dopo averla avvolta nella pancetta, con l'aiuto del coltello, la immerse nel barattolo del burro d'arachidi, a quel punto rovesciò alcune patatine sul piattino per la frutta e grazie al potere colloso del burro d'arachide, gliele incollò sopra, a quel punto passò la forchetta a sua madre, appoggiandogliela sul piatto, perchè in realtà lei non l'aveva presa, e ricominciò tutto da capo, per preparare il suo spuntino, rubando a quel punto la forchetta del posto vuoto di Thalos.
    Non aveva voglia di discutere con sua madre e non aveva la minima intenzione di mangiare della miscela di gas intestinali.
  8. .
    Thanen non aveva mai visto una quarren alterata dall'alcol, tanto meno da altre sostanze e a differenza di Lysonso, che poteva godere olfattivamente di qualsiasi cambiamento umorale negli astanti, non era una persona particolarmente empatica, anzi, sarebbe stato più corretto dire che non era particolarmente bravo a decifrare le emozioni altrui, ecco, sì.
    Certo, il suo grande acume e capacità di osservazione lo aiutavano spesso a sopperire per quella mancanza, ma non sempre. In quel caso, però, ciò che gli disse che qualcosa era cambiato in Doris, dopo aver bevuto, fu la sua luce nell'infrared. Era diventata calda, sensibilmente più calda di prima e dato che il vino non lo era, il mutamento doveva essere dettato da cambiamenti chimici e metabolici, non dalla temperatura del liquido in sè. Anche la voce, quando parlò, era diversa, più morbida, forse? Sì, quella bevanda doveva avere un contenuto alcolico molto superiore a quanto dichiarava la dicitura di "vino": la quarren era ubriaca.
    CITAZIONE
    Il mio piacere segreto è la dedizione, non importa di cosa si tratti, so dedicarmi intensamente...

    Thanen non cambiò espressione, ma se fosse stato un cartone animato, di certo gli sarebbe parso un poco cospicuo punto interrogativo, poco sopra la tempia.
    CITAZIONE
    A proposito della pittura... Sì, ha le mani adatte. So che il pollice opponibile è un grande vanto, e sono sicura che il suo pollice sia opponibilissimo.

    il punto di domanda virtuale iniziò a lievitare sopra la sua testa, seguito da un piccolo punto esclamativo...
    CITAZIONE
    Sono mani che invogliano molto a farsi toccare, ma non credo che farò una cosa simile...

    ...che divenne pure più grande dell'altro alla fine di tutto quel discorso senza senso. Non doveva giudicare quello che le passava per la testa, per quanto strano fosse, lui era l'ultimo che poteva giudicare i comportamenti di qualcuno da ubriaco, come avrebbe preferito dimenticare. Senza una parola e nemmeno un battito di ciglia, il chiss si voltò di nuovo verso Lysonso, che osservava la scena con quel misto di voracità e gelosia, che Thanen sentiva tutto mescolato e faticava a distinguere per bene, in mezzo al puzzo dolciastro, ma che sapeva per certo non gli piacesse.
    Era una sua impressione o anche lui sentiva più caldo? Forse il piccolo sorso di vino aveva avuto un effetto rallentato, date le modestissime quantità, ma non doveva preoccuparsi, non ne aveva certo preso tanto quanto la ragazza e poi lui sicuramente avrebbe retto più di una femmina di quarren. Non era vero per nulla, reggeva malissimo l'alcol, ma per qualche ragione i suoi pensieri avevano iniziato a diventare arroganti.
    Non importa, tra poco arriverà il cibo, tamponerò il tutto.
    La cosa davvero importante, lì, era svelare il gioco meschino di Lysonso e fargliela pagare... cioè... agire come più consono alla situazione.
    Non ho rimpianti, Mr. Lysonso. Ho fatto tutto ciò che potevo, date le mie competenze dell'epoca e sono soddifatto di aver portato alla vittoria in quella zona della battaglia. rispose, un po' più sciolto di quanto sarebbe stato normalmente.
    Le strategie non si edificano sui rimpianti e nemmeno i caratteri. E' inutile rimpiangere il passato. Analizzarlo, sì, comprendere i vantaggi e gli svantaggi di una strategia, anche. Ma non si torna indietro, si va solo avanti. Chi rimpiange il passato, nel bene o nel male, non vede abbastanza chiaramente il presente e non sarà preparato al futuro.
    Il Capitano recitò ogni parola come venisse da un manuale, ed in effetti era proprio così. Come qualsiasi bravo soldatino chiss, anche lui e sopratutto lui era stato indottrinato a dovere. Dei veri e propri libri del perfetto piccolo chiss, contenevano tutta l'educazione di cui uno come lui doveva necessitare e lui, più bravo di molti altri, aveva imparato a memoria ciò che doveva e fatto propri i concetti. C'erano voluti anni perchè un qualche pensiero critico iniziasse a fare capolino e ora che si poteva definire un cittadino repubblicano, quel genere di comandamenti dello Stato non gli venivano più in mente come invece era ogni piè sospinto, quando era ancora un ragazzino. L'alcol poteva fare brutti effetti, anche se non era proprio l'alcol in sè ad averlo leggermente alterato. La droga che in Doris aveva creato un effetto mastodontico, in Thanen aveva solo allentato un pelino qualche bullone, ma non dal verso giusto.
    Mentre il chiss si rendeva conto di aver parlato più del necessario, finalmente il cibo cominciò ad arrivare.
    La quantità di roba che Lysonso aveva ordinato, aveva del prodigioso, se si considerava la sua statura così minuta. C'erano antipasti per ogni gusto, dalle cruditè, al fritto, ai misti dolce-salato, ai dolci veri e propri, con pure della frutta e salse e creme. Non c'era da stupirsene: al Muffin piacevano le creme, specie quelle dolci.
    Mi sono preso la libertà di ordinare qualcosa per tutti, prima di arrivare alle portate principali. In fondo questo è anche un festeggiamento. Prego, Capitano, prenda quello che vuole, assaggi pure senza fare complimenti, scommetto che è affamato, un giovanotto grande e grosso come lei. disse, per poi prendere con le mani un succulento cannolo ripieno e stracolmo di chissà cosa e portarlo oscenamente alla bocca, ma il mignolino alto, perchè la grazia innanzi tutto.
    Thanen ignorò quel comportamento e diede in effetti un'aria incuriosita ad alcuni di quei piatti. L'odore del pesce fritto stava cominciando ad aprirgli lo stomaco e su una cosa Lysonso aveva ragione: un chiss era un buco senza fondo, lui compreso.
    La disattenzione del Capitano verso i suoi gesti allusivi, mandarono nuovamente fuori dai gangheri lo zeltron, che tutto sporco di crema, prese un tovagliolo e con un cipiglio celato appena, si pulì con un tovagliolo e ritentò un altro approccio.
    Nessun rimpianto. Eppure quanti saranno morti sotto il suo comando, Capitano? Nessun rimpianto neppure per loro?
    Il chiss non si voltò, sembrava molto distratto da un tavolo accanto, dove un paio di zabrak parlavano dell'ultima corsa degli sgusci su Tatooine.
    Capitano?!
    Mh?
    Il Muffin era allibito, nulla del suo piano stava andando come previsto, doveva fare qualcosa.
  9. .
    Che. Cosa. Hai. Fatto?
    Nel momento stesso in cui Thalos era intervenuto per togliere il fratello da sotto il fuoco nemico, portando sua madre a sistemare le faccende burocratiche, assieme a Talia e alla Inrokini, cioè dal momento esatto in cui sua madre era uscita dalla stanza dell'Ambasciatore, Thanen aveva osato respirare di nuovo.
    Era accaduto tutto così in fretta e l'apnea era durata tanto che quasi sentì un capogiro. Quasi. Purtroppo i suoi problemi erano tutt'altro che finiti, erano anzi, appena cominciati e lui non poteva permettersi di sentirsi male.
    Come era potuto capitare? Perchè adesso? Perchè a lui?!
    Ahhhhhhh!!!
    L'urlo che sentiva montare in petto e minacciava di esplodere da un momento all'altro, dovette venire soffocato, perchè ancora il Capitano non era solo, ed era comunque all'interno dell'Ambasciata, non certo un posto dove iniziare a prendere a pugni qualcosa per cercare di liberarsi dalla tensione e schiarirsi le idee. Il dojo. Aveva un bisogno IMMEDIATO di andare al dojo e prendere a pugni un sacco da allenamento. Sì, sicuramente tutto gli sarebbe apparso più chiaro a quel punto, solo che, ahhhhh! Come era potuto capitare?!
    Thanen? Rispondimi.
    Calma. Non è poi così tragico. In effetti, perchè sono partito così prevenuto? Potevo almeno ascoltare che cosa diceva il contratto. Magari me la cavavo con un paio di anni e basta. Magari bastava firmare e presentarmi davanti alla tizia un paio di volte, ingravidarla e fare finta di nulla. MA CHE COSA STO DICENDO?! E' mia madre, sicuramente è qualcosa di tragico!
    *SBAM*
    Il chiss, che stava percorrendo chilometri avanti e indietro davanti alla porta d'uscita, completamente sordo alle continue richieste di attenzione di Meredith, dovette fermarsi di colpo quando una delle tazze a delfino di Thalos si schiantò sul muro, a pochi centimetri dal suo orecchio sinistro. Si fermò e si voltò verso la giovane con la sedia a rotelle e la gamba ingessata.
    Parlami! Che. Cosa. E'. Successo?
    Gli ci vollero un paio di secondi per rendersi conto esattamente di che cosa stava capitando, di chi fosse lei, del perchè si trovasse lì e... sì, di cosa significava di preciso ciò che aveva appena fatto.
    Ops.
    Thalos amava quella tazza. si ritrovò a commentare, ma rapidamente alzò la mano destra in segno di stop, perchè la mirialan aveva già afferrato la numero due e sembrava pronta a sacrificarla alla divinità della ceramica. Sospirò. Aprì la bocca. La richiuse. Inspirò...
    Non sai lo zeltrosiano, vero?
    Che fosse la cosa sbagliata da dire, lo capì non appena entrambe le sopracciglia della mirialan vennero sparate verso il ciuffo viola e le labbra divennero un'unica linea sottile.
    Non importa.
    In realtà importava eccome, perchè il chiss aveva trovato tempo addietro che certe lingue si confacevano meglio a determinate situazioni. Inoltre parlare una lingua straniera in qualche modo poteva cambiare il modo di comportarsi delle persone. I sentimenti erano qualcosa che lui aveva imparato ad associare alla lingua di Zeltros. Certo... non aveva pensato che probabilmente non era ciò che Meredith avrebbe voluto sapere da lui, in quel momento. Cambiò strategia.
    Perchè non metti giù il servizio da tè di mio fratello e non mi segui fuori? Chiamo un taxi e torniamo in Accademia. la sua modalità "diplomazia" era molto più simile a quella di un poliziotto che cerca di far rilasciare un ostaggio ad un criminale di 13 anni, che non a ciò che sapeva tirare fuori Talia, o suo fratello Thalos, ma lui quello aveva e si doveva accontentare.
    Non voglio seguirti in Accademia, voglio sapere che cosa cazzo è successo poco fa!
    Ok. il chiss alzò entrambe le mani, i palmi verso la donna e l'ostaggio/arma contudente, in un segnale non verbale di calma. Per il momento parve reggere, ma non aveva molto tempo, di questo era certo.
    Quello che è successo è che... sospirò di nuovo, poi quasi a prendere la rincorsa giù per una discesa a strapiombo, tutto il resto venne fuori a velocità lampo, una parola dietro all'altra, ma ben scandita, come un cadetto che ripete al Sergente istruttore che cosa dice l'articolo 142 del manuale di manutenzione dei caccia TIE.
    Mia madre si è messa d'accordo con il capo della nostra Famiglia per farmi sposare una tizia di un'altra Famiglia, per rafforzare la mia posizione sociale e quella dei Lath, ma io non ho intenzione di farlo e quindi ho detto loro che sono già impegnato.
    E fino a quel momento, sarebbe potuto andare tutto benissimo, sarebbe potuto essere un incipit perfetto per ricordare all'aliena verde che lui desiderava lei e solo lei e che sarebbe stato felice di impegnarsi formalmente, se lei avesse voluto. Ma quella non era la storia così come era andata e dopo un momentaneo "awww", anche la mirialan se ne rese conto e tutto il possibile "aww" divenne un deciso e violento "aaaaarggh!". Sì, perchè ora che conosceva la trama, le immagini si ripresentavano nella testa dell'aliena e l'esatta seguenza in cui erano seguite l'una all'altra. E l'ultima di quelle...
    Con la zeltron. Sei impegnato. Con. La. Zeltron.
    Sì. No!
    Tutte quelle moine! Quegli stupidi tentativi di portarmi a letto ed eri già promesso a QUELLA?!
    No, non hai ascoltato. Ho detto che sono impegnato, ma non è vero.
    AH! Hai mentito a tua madre! E la prima persona a cui è pensato è stata Talia Crane?!
    Beh, non è che ci abbia dovuto pensare era lì...
    *CRACK*
    Ed ecco un'altra tazza che ci lasciava le penne.
    Anche io ero lì, Thanen! Sono sempre stata lì, ma tu sei sempre corso dietro a lei! Sempre lì a fare l'eroe salvatore che va a recuperare la damigella in difficoltà. Su Zeltros, nella giungla, OVUNQUE. Sempre dietro a lei! QUando sei venuto ad aiutare me? Quando lei era scomparsa. Poi ricompare e oh! di nuovo il tuo primo pensiero. E allora sparisci e sposatela, ma non tornare ad elemosinare da me, quando sarai in fondo alla sua lista di amanti!
    Io non credo che tu...
    Spostati, me lo chiamo da sola un taxi!
    Mh. Sei nervosa. Ti chiamerò quando ti sarai...
    AH!
    Tutto il resto della frase si perse tra le bestemmie interiori, quando la mirialan gli passò con le ruote della carrozzina sull'alluce destro e sgommò fuori, riattivando la modalità a repulsione. Per il momento in cui il chiss aveva smesso di saltellare, quasi capottandosi, mentre si teneva il piede avvolto dalle sneakers che gli aveva regalato suo fratello, lei era già lontana.
    Ktah.
    [...]

    Mh.
    Quando il Capitano riuscì a trovare il gruppetto di chiss + zeltron, l'alluce pulsava ancora, ma il suo sangue freddo era perfettamente ripristinato... all'esterno.
    Possiamo parlare? si avvicinò con la sua proverbiale furtvità da catamarano, cercando di prendere la zeltron e il gemello da parte, senza farsi notare dalla madre [lancio dado] e fallendo miseramente.
    Figlio. Proprio te stavamo aspettando. In attesa dell'arrivo del contratto, è opportuno sistemare alcune cosette.
    Ad esempio? si voltò lentamente verso la chiss, come se essere stato beccato in flagrante non l'avesse colpito per nulla.
    Voglio vedere la vostra casa. Thalos dice che rispetterai le tradizioni, ma una madre deve sempre controllare. D'altronde fa parte delle regole. Thalos, caro, le mie valige, se puoi.
    Ma madre, lasciamole in Ambasciata, saranno al sicuro fino a che la tua stanza non sarà pronta.
    Sciocchezze: sarò ospite a casa Crane. E' la tradizione.
    Thanen si voltò verso Talia come un condannato a morte che aspetta il colpo di grazia.
    Mamma vede; CD 15: 4
    • 1d20
      4
    • Inviato il
      4/7/2023, 22:22
      Eleni Bok
  10. .
    CITAZIONE
    Non so, chieda a mia madre

    A quelle semplici, quanto bizzarre parole, il sopracciglio destro del Capitano aveva lasciato la sua solita piatta posizione, per arcuarsi a "V" sulla fronte e lì stazionare, almeno fino a che non era stato seguito dal sinistro, in forma gemella, non appena la quarren aveva terminato le spiegazioni su disegni a fans. Sembrava un bieco tentativo di allontanare l'attenzione del chiss dalla parte che realmente gli interessava, quella su ideologie e guerra, e -in tutta sincerità- aveva pure funzionato.
    Partendo dal presupposto che Thanen non aveva la più pallida idea di che cosa volesse davvero dire "fan", a parte per la sua traduzione letterale di "ammiratore", non c'era da stupirsi che quell'intero discorso l'avesse lasciato parecchio confuso, ma quando non si sapeva qualcosa e non si voleva farlo notare, il modo migliore per andare avanti era dissimulare; così un semplice...
    Capisco.
    ...era invece la prova che il chiss non aveva capito proprio un bel nulla ed il suo cervello sarebbe stato impegnato ancora a lungo nel cercare di eviscerare la frase in Basic nella sua mente e ricostruirne il significato, come si trattasse di una lingua non ancora studiata, mettendo in dubbio sè stesso e le proprie conoscienze, non fosse che gli argomenti al tavolo erano diventati altri ed ora l'ufficiale aveva questioni più impellenti a cui badare, ossia Thalos e la politica dei chiss. Ecco come e perchè era arrivato a dover servire su un piatto da portata uno dei pezzetti più preziosi della propria singolarità di individuo e il motivo per cui ora il suo livello di ostilità intrinseca stava lentamente, ma inesorabilmente salendo. Nessuno se ne sarebbe accorto, pacato e cortese come doveva apparire, ma l'odore che viaggiava coi feromoni non poteva mentire, cosa che aveva sempre reso Thanen guardigno nei confronti degli zeltron e razze simili.
    Arte visiva... pittura. rispose alla quarren, mentre Lysonso terminava le ordinazioni.
    Non rispose alla seconda domanda. In verità di artisti ce n'erano pochi su Csilla, in particolare in posti come quello da dove lui veniva, tuttavia la loro specie non era certamente priva di esempi, e più ancora, Thanen aveva sempre trovato affascinante la poca arte aliena su cui aveva potuto mettere gli occhi di bambino. Non solo quadri, ovviamente, qualsiasi cosa avesse in sè espressività artistica sul lato visivo. Suo fratello non era da meno e le sue passioni erano durate più a lungo che per Thanen. Thalos avrebbe voluto essere un ballerino, ma la sua carriera clandestina era stata volontariamente troncata, quando Thanen era scomparso dall'Ascendancy e lui aveva deciso di impegnare tutte le proprie energie per cercare di ritrovarlo e portarlo a casa. Ecco come era entrato in politica e come aveva potuto aiutare il gemello durante il rapporto con le massime autorità chiss. Ma tutto questo Lysonso non l'avrebbe mai saputo, nè lui, nè nessun altro.
    Pittura! La danza di colori e pennelli, fissata nel tempo. Un piacere lieve, ma sempre a disposizione, duraturo. Contemplativo... Lei deve avere un animo estremamente romantico, non è vero? Di un militare si direbbe "azione, avventura, forza", ma lei è uno di quelli durifuori e morbidi dentro, dico bene?
    I parallelismi tra cibo e qualsiasi fosse ciò che stava cercando di fare il muffin, erano diventati un must fin dalle prime interazioni e non sembrava che lo zeltron avesse intenzione di fermarsi, tutto allungato alla ricerca di un grissino da spezzare voracemente in due con i denti.
    Di quella scena, Thanen tenne il disgusto per le briciole umidicce sparpagliate sulla tovaglia e un crescente senso di fastidio, ben mascherato all'apparenza.
    Le donne umane dicono di amare gli uomini sensibili. Anche se spesso si rivelano troppo morbidi nell'atto pratico. Lei però di praticità ne ha in abbondanza. Sembrerebbe il connubio perfetto...
    Con permesso.
    Forse si era alzato un pelo troppo di fretta, ma ormai ciò che era fatto, era fatto e far notare l'errore, l'avrebbe solo peggiorato, perciò il chiss mantenne la sua proverbiale stoicità e con tutta la calma di cui era capace, si allontanò verso i bagni.
    Non appena la porta si chiuse dietro di lui, separandolo da Lysonso e il resto della folla, si permise di tirare un primo vero sospiro di sollievo.
    Dov'è lei quando mi serve?
    Il volto nei suoi pensieri, in quel momento era uno e stranamente non si trattava di quello di suo fratello. Talia Crane avrebbe fatto un ottimo lavoro, in quella situazione, non avrebbe lasciato che il discorso degenerasse, avrebbe sentito che lo stava mettendo a disagio e avrebbe cambiato argomento. Ma quel giornalista da strapazzo era il contrario, sembrava godere dell'idea di mettere alla prova il suo autocontrollo, come Astrea Velia amava fare alla follia; o magari non era quello, magari lo zeltron era talmente pieno del proprio profumo stucchevole e dolciastro da non riuscire a capire che stava facendo solo danno.
    L'una o l'altra, per lui importava poco, il punto era che non avrebbe sopportato di rimanere a quel tavolo ancora a lungo. Forse era meglio andarsene, dire che aveva ricevuto una chiamata urgente e sparire. Sarebbe stato credibile e si sarebbe tolto da quella situazione snervante e disgustosa. Per un lungo istante rimase col comlink stretto in mano, pensando se scrivere o meno un messaggio alla zeltron, per chiedere un consiglio, pur sapendo che probabilmente non l'avrebbe ricevuto in tempo. Poi la porta del bagno si aprì e Thanen si affrettò a lavarsi le mani e lasciare il dispositivo dove stava, attaccato alla cintura.
    Prese un rapido inspiro e tornò nella sala. Avrebbe analizzato la situazione e deciso una volta lì, anche se dentro di sè avrebbe preferito semplicmente andarsene.

    In accordo con quanto scritto per mp, lancio due dadi a 10 facce, per vedere se i cocktail vengono o meno tagliati con la droga. Il primo lancio è di Thanen, il secondo di Doris. I numeri dall'1 al 5 sono il no. Quelli dal 6 al 10 sono il sì.
    Spiced Cocktail: 20
    • 1d10
      10
    • 1d10
      10
    • Inviato il
      25/6/2023, 16:15
      Eleni Bok
  11. .
    Thanen ascoltò la spiegazione della quarren, portata con ostentazione di sapienza nei confronti di Lysonso, ma, almeno così sarebbe apparso ad un occhio più attento, in fondo anche in quelli del chiss stesso. Non c'era deferenza in lei, su questo si poteva starne certi, non aveva l'atteggiamento impaurito di quei cadetti che vengono fatti avanzare di un passo di fronte a tutti gli altri per rispondere all'ufficiale in grado, a rischio di fare un'enorme figuraccia. No, pareva proprio che lei, messa sotto pressione, rispondesse quasi con aggressività, il che ovviamente denotava un altro tipo di insicurezza, ma queste erano informazioni che Thanen non era tanto interessato a conoscere in quanto tali, ma semplicemente abituato a raccogliere con lo spirito di un analista, o di chi, posto di fronte alla responsabilità del comando, deve conoscere i propri uomini e chi mettere in certe situazioni e chi invece no. In poche parole, per Thanen la giovane quarren era ancora a metà tra uno strumento e un semplice oggetto, di quelli che si guardano, ma non si toccano.
    L'uso di quella particolare inflessione per nominare il grado fasullo di lei, aveva avuto un duplice scopo: da un lato, quello di far sapere a lei che lui sapeva, nell'improbabile caso in cui non se ne fosse resa conto da solo; dall'altro voleva vedere come avrebbe reagito. Da quest'ultimo punto di vista, non si poteva certo definire deluso: la reazione c'era stata e non era stata quella che si sarebbe aspettato. Da quel momento, la quarren era diventata quasi più interessante di Lysonso.
    Annuì quando lei ebbe terminato e mentre lei ne cercava lo sguardo, che di per sè non tradiva nè approvazione, nè altro, anche se avrebbe potuto facilmente darle un feeback più consistente di un semplice "sì" muto, aveva scelto di non farlo. Il motivo? Sempre lo stesso. A quel punto voleva capire cosa avrebbe fatto. Se per lei si fosse trattato di un atteggiamento di sfida, probabilmente sarebbe stata soddisfatta anche di quel poco, prendendolo come una vittoria, in uno scontro che aveva iniziato tutto da sola, se invece era una sorta di rassicurazione della propria competenza, ciò che voleva, quel cenno probabilmente l'avrebbe lasciata insoddisfatta.
    Insoddisfatta come lo era lo zeltron, sempre più tagliato fuori dal discorso che aveva preso una piega fuori da quello che era il suo reale interesse in quell'incontro.
    Stranamente però non fu l'ometto rosa a riprendere il controllo e cercare di deviare il discorso su lidi a lui più congeniali, invece fu la -fino a quel momento taciturna- aliena a incalzare e allora a chiunque sarebbe stato chiaro che ci fosse uno scopo personale, anche se quale, Thanen non lo aveva ancora compreso.
    Se era in grado di riconoscere atteggiamenti a lui comprensibili, come la richiesta di approvazione, oppure la sfida, gli erano estranei i sentimenti di vendetta infantile, il classico "occhio per occhio". Era semplicemente qualcosa di così lontano dal suo essere, che faticava a riconoscerlo anche negli altri e pertanto non era in grado di capire bene quali intenzioni avesse la giovane.
    Temo che siate stato male informato, Mr. Lysonso, e la mia collega è troppo educata per dirvelo. La battaglia che combattei si tenne totalmente fuori dall'atmosfera planetaria. Pilotavo un caccia Ala-x, in una delle tante squadriglie dell'operazione. Le truppe che combatterono a terra, fallirono contro i mercenari assoldati dal Leviathan e le loro stesse truppe, tuttavia la perdita del cantiere navale, a seguito nel nostro successo di Marina, spinse il Leviathan ad abbandonare Dac nelle mani della resistenza locale. decise di intervenire il Capitano, dopo che la quarren si era incartata con le sue stesse mani palmate. Non aveva nessun interesse affinchè lo zeltron la scoprisse e ponesse fine ad ogni cosa: adesso voleva comprendere cosa ci faceva lì lei.
    Il repentino cambio di argomento della quarren, gli parve un modo bizzarro per tirarsi d'impaccio, anche se potenzialmente di successo. Ma se al posto suo ci fosse stato un chiss dell'Ambasciata, uno di quelli che non si erano abituati negli anni al modo di fare invadente della gente della Repubblica, probabilmente se ne sarebbe andato, offeso a morte. Thanen no, lui aveva già passato il periodo in cui ogni dimostraazione di totale mancanza di tatto, lo sconvolgeva, ormai sapeva che gli alieni non avevano nessuna decenza, nè rispetto per la privacy. Non si lasciò toccare, dunque.
    Lysonso invece era entusiasta per quella bella trovata.
    Una domanda splendida, Tenente. Potrebbe fare la giornalista, lo sa? Dunque? Cosa possiamo raccontare ai lettori?
    Uno scopo militare? E quale sarebbe lo scopo militare dei chiss, se posso chiedere?
    Ancora una volta, non stava rispondendo alla domanda, e ancora una volta si domandava dove quelle persone avessero reperito quelle informazioni, dato che solo da poco i chiss erano usciti allo scoperto. Di fatto, fino a poco prima dell'arrivo dell'Ambasciata, la gente aveva continuato a credere che lui fosse un pantoriano con la conguntivite, ora all'improvviso si parlava dell'anima e del cuore della sua gente, come se qualcuno potesse saperne qualcosa.
    Ma questo potrebbe dircelo lei, Capitano, anche se sono più interessato alla splendida domanda della Tenente Pesciolin.
    Sono desolato, Mr. Lysonso, io sono un Capitano della Repubblica Galattica, non dell'Ascendenza Chiss. Dovrà chiedere un appuntamento con l'Ambasciatore.
    Che è la sua copia sputata, non è vero? Almeno fisicamente. L'Ambasciatore dei chiss non è forse suo fratello gemello... Thalos, mi pare di ricordare.
    Grazie, prenderò il numero 11 e il 6. rispose al cameriere, che aveva finito con Doris e gli si era approcciato timidamente: quelli non erano discorsi che uno come lui avrebbe dovuto origliare, nemmeno per sbaglio, per quanto potesse essere curioso il nautolano.
    E per lei signore?
    L'ultimo commensale, Lysonso, faticava a dare gli ordini corretti, tanta era la sua brama per quelle risposte che non stavano arrivando, ma che avevano messo a disagio il Capitano, cosa che solo lui, e il nautolano, anch'egli sensibile ai feromoni, potevano percepire. La brama era tanta che quasi metteva fame anche ai tavoli vicini, che si apprestarono a fermare il cameriere per chiedere un contorno abbondante.
    Thanen invece capì che non si sarebbe liberato facilmente di quell'ometto, ora che aveva odorato qualcosa di gustoso.
    Poteva alzarsi ed andarsene, certo. Ma sarebbe davvero servito? Probabilmente lo zeltron avrebbe adorato scrivere di come era scappato, di fronte a domande sul fratello e la politica chiss. Non poteva permetterselo, non nella sua posizione.
    Inizialmente avrei voluto essere un artista.
    Lo disse con nochalance, anche se non era vero, poichè non gli piaceva rivelare qualcosa di personale ad un totale sconosciuto, tuttavia placarlo con un bocconcino così prelibato era l'unica maniera realmente utile per portarlo molto lontano dall'argomento "Thalos". Forse la quarren non aveva poi fatto niente di strano, solo che Thanen, invece di deviare su di lei, e metterla in difficoltà, si era offerto come agnello sacrificale. Sperava almeno che il ramen fosse buono.
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    Prima o poi qualcuno doveva scriverlo...
    Dal 17 al 25 giugno io, silver, zar e orion saremo in ferie.
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    vedo che ti manca l'elenco delle lingue conosciute. C'è sicuramente il basic e poi potresti mettere l'ewokese, se hai mai interagito con gli ewok.
    Fatto questo dimmi e iniziamo la prima role-
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    Se vuoi aver vissuto più in solitaria, il migliore è Endor, perchè negli altri sarebbe stato facile venire a sapere dei Jedi.
    Come classifica direi: Endor, Tatooine, Naboo.
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    Ok, quella parte va bene, ora, per quanto riguarda il resto...
    Ci sono alcune parti della storia che non vanno. Devi sapere che Ossus è un pianeta rimasto quasi totalmente isolato per millenni, fino a che un nostro giocatore, Maggoth Onduil, ha intrapreso una serie di quest per riscoprirlo, conquistare la fiducia dei nativi Ysanna e impiantare lì un nuovo Tempio, nei resti dell'Antica Biblioteca.

    Va da sè che attorno all'80aby, quando il tuo pg è nato, non può essere stato portato lì, nè averci vissuto senza aver conosciuto la Forza ed essere stato addestrato, in quanto il pianeta è abitato dai discendenti di antichi yedi, di varie razze, che hanno preso il nome del popolo Ysanna e sono tutti quanti Force-User.

    Per tenere un po' lo stesso schema che hai deciso di usare per il pg, ti direi di cambiare semplicemente il pianeta in cui vieni portato e hai vissuto, così tutto il resto può andare bene.
122 replies since 25/1/2009
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