New Star Wars Gdr

Esplorando la città

Appena sotto la superficie della città (Non i bassifondi)

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  1. Qi-Orl Gan
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    Discussione per chi ha voglia di farsi un giretto e fare qualcosa di diverso


    Era mattina, una mattina normale per Coruscant, fuori dalla finestra il sole che sorgeva arrossava le nuvole, l'aria era fresca e in lontananza le colonne di navi che percorrevano il pianeta città aumentavano il fascino di quel momento.
    Niktar era su un balcone, si era svegliato e preparato con tranquillità ed ora stava per uscire per fare un giro, o per lo meno come pensava lui; per fare un'esplorazione della città. Il Trianii da quando era arrivato non aveva mai avuto la curiosità di uscire dal tempio, se non per qualche piccola eccezione. L'idea del Trianii era di scendere appena sotto la superficie di Coruscant, una zona non ancora pericolosa come quelle più profonde dei bassifondi.

    Uscito dal Tempio, Niktar, si diresse verso uno dei trasporti che si dirigevano nella zona che gli interessava. Seduto in un'angolo ed avvolto nella tunica il Trianii meditava su ciò che vedeva, persone che andavano a lavorare, bambini che venivano portati nelle scuole, semplici persone che vivevano e si muovevano seguendo la loro vita.
    Mentre attendeva di scendere una bambina, una piccola Twi'lek gli si avvicinò; Niktar la guardò con occhi gentili, senza sorridere per non spaventarla. La madre poco lontana la guardava attenta, anche se aveva già riconosciuto un Jedi in Niktar. Il Trianii portò avanti la mano con il palmo in alto verso la bambina, la piccola posò la sua minuscola manina su quella pelosa del Trianii e sorridendo iniziò a coccolarsela.

    Giunto alla sua fermata Niktar scese facendo una carezza alla bambina e salutando la madre con un cenno del capo. Una volta sceso seguì il flusso di gente che nello scorrerre lentamente si diradava mostrando una città leggermente diversa da quella che si vedeva in superficie, si vedevano vicoletti degratati, un pò di sporcizia agli angoli delle vie e qualche barbone sdraiato a terra.

    Niktar continuò a camminare...
     
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  2. ~ Cøni™ •
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    mi piacerebbe unirmi, ho sempre voluto conoscere il micione :D


    Era una giornata soleggiante, il sole da poco sorto illuminava quella parte del pianeta dove vi era il tempio. Fabosh si era svegliato da poco e per sgranchirsi le gambe ancora mezze addormentate decise di fare un giretto per la città, magari avventurandosi oltre a dove era solito andare quando voleva fare un viaggetto, provò quindi ad andare da qualche parte appena sotto la superficie del pianeta.
    Ci volle un po' per attraversare le strade affollate che caratterizzavano Coruscant prima di raggiungere un veicolo che portava gente in quella zona del pianeta dove aveva deciso di dirigersi, sperando di non capitare di intromettersi con una qualche gang che caratterizzava quei luoghi.
    Una volta arrivato decise di proseguire per la strada più affollata, almeno in quel modo sperava che sarebbe stato lontano dai guai se rimaneva tra la folla.
    Proseguendo e attraversando qualche quartiere il ragazzo si ritrovò lungo una strada praticamente deserta e non sapeva nemmeno come ci fosse arrivato!
    <lo sapevo che avrei dovuto comprare una cartina di questo settore da quel twi'lek alla fermata!>
    Decise comunque di proseguire, sperava che quella strada lo portava da qualche parte, magari dove c'era vita.
     
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    Aryna quella mattina non aveva programmato la sveglia. Voleva riposare dopo i faticosi allenamenti del giorno appena morto. Fu svegliata dal'intensa luce solare che si posò sui suoi occhi, passando dalla finestra.
    "Ho lasciato la finestra aperta?" pensò confusa e spaesata mentre sollevava la testa dal cuscino. Sì alzò, e poco alla volta le tornò la memoria: la sera precedente si era praticamente tuffata sul materasso senza nemmeno chiudere la finestra. Si alzò e rivestendosi, lo stomaco brontolante le ricordò la priorità del momento.
    "Devo fare colazione"
    Aryna uscì dalla stanza, camminò per il corridoio con gli occhi ancora socchiusi, toccandosi giusto la cintura per verificare se si fosse rammentata la spada laser. Uscì dal Tempio passando sotto la grande statua di Luke Skywalker. Salì su un taxi, pronunciando al giovane umano che lo guidava le prime frasi della giornata: "Perfavore, portami in un posto vicino dove posso fare colazione. Dove magari si mangi bene. Grazie."
    Il tassista partì. Nel breve tragitto, Aryna, ancora parzialmente addormentata, osservò con stupore e impotenza la frenesia che sprigionava quella porzione di capitale. Veicoli dappertutto, sulla strada e nell'aria. Gente di ogni età e razza che passeggiava. Scritte e luci ovunque."Lei sa per casi quanti abitanti ha questo pianeta?" Chiese incuriosita al guidatore.
    "A dire il vero nessuno lo sa, giovanotta. La popolazione è stimata in alcuni trilioni...".
    Aryna scuotè il capo sgomenta. Il taxi si fermò ai piedi di uno dei tanti grattacieli. La ragazza ringraziò con garbo e lasciò la mancia. Poi, senza nemmeno riflettere, entrò nel primo portone che riuscì a vedere. Notò appena di sfuggita la scritta in giallo "NABOO RESTAURANT".
    "Speriamo solo che si mangi bene"
    Quindi si sedette a un tavolo attendendo l'arrivo di un cameriere...
     
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  4. Ambo44
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    Due conoscenti e uno sulla lista di quelli da conoscere :D... posso approfittarne?


    Erano le sette in punto quando suonò la sveglia, o forse le undici, sta di fatto che Esel non si era ancora preoccupato di regolarla. Il volume era basso per non disturbare nessun altro, ma bastò a svegliare (male) Esel. Il ragazzo poteva rimanere sveglio per ore la sera, ma la mattina, anche se dormiva una decina di ore a notte, era distrutto e di pessimo umore.
    Quindi non c'era niente di meglio di fare un giro in città per risvegliarsi psicologicamente e fisicamente, invece che rischiare di avere una crisi di nervi e aggredire un Jedi qualsiasi nel Tempio, l'ultima cosa che avrebbe voluto fare.
    Si mise quindi la veste abituale dei Jedi, appese la spada laser alla cintura (perché? Era questo il suo problema...) e uscì in fretta e furia per ammirare il prima possibile il cielo arancione della mattina su Coruscant. In quei giorni aveva imparato diverse cose, e non consultando maestri, ma parlando con normali padawan, capendo cos'era in fondo un jedi e sopratutto imparando ad esplorare bene coruscant, e ad apprezzarne la... cucina. Ora che ci pensava, la mattina non c'era niente di meglio che una buona colazione. Si mise in marcia verso il bar che aveva conosciuto di recente grazie ad un amico, ma dopo pochi minuti, spinto dalla curiosità, cambiò improvvisamente strada. In fondo, sapeva come tornare al Tempio, no?
    E poi non era un problema se non trovava un posto dove mangiare. A lui bastava girare un po', si era già calmato, e uno stomaco vuoto non poteva impedirgli di godersi la mattinata. Chissà se c'era qualcun'altro a cui piaceva particolarmente la città di mattina, esplorarla e conoscerla.
     
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  5. Qi-Orl Gan
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    Poca gente passeggiava in quel luogo, chi passava vicino a Niktar aveva il passo veloce di chi non vuole prolungare la sua permanenza li.
    L'udito del Trianii vennè attirato da delle voci, le orecchie si girarono in quella direzione. Niktar avanzò fino ad un'angolo e guardò oltre; dietro l'angolo vi erano una decina di bambini che giocavano con una palla, il Trianii si accorse però di uno di loro a terra che si guardava il ginocchio. Niktar superò l'angolo e si diresse verso di lui, il bambino portò lo sguardo su di lui non completamente intimorito. A questo punto il Padawan si inginocchò vicino a lui.

    "Ti sei fatto male?"

    Il bambino annuì e Niktar con sguardo gentile posò una mano sulla spalla del ragazzino, poi guardò il ginocchio per capire in che condizioni era; notò subito che era semplicemente un graffio. Niktar sorrise e si guardò un'attimo intorno, e vide gli amici del ragazzino che si stavano avvicinando. Il Trianii strappò un lembo della tunica e fasciò la ferita.

    "Ecco, così è sistemata!"

    Il ragazzino sorrise... "Grazie..."
    Uno dei suoi amici, forse il capetto di turno, intervenne... "Tu sei un Jedi?"

    Niktar annuì, la spada penzolante dala cinta lo identificava; con la mano prese la treccia e la rese più visibile.

    "Sono un Padawan, un'alievo dell'Ordine dei Jedi"
    Il capetto fece un sorrisino "Allora non sei capace di fare i giochetti..." poi si rivolse agli altri "...dai torniamo a giocare!"

    Niktar scosse la testa sorridendo, mostrando un pò gli affilati canini. I bambini tornarono verso la palla, e mentre il capetto stava per prenderla Niktar mosse la mano e con la telecinesi la fece rotolare poco più avanti. Il ragazzetto provò a riprenderla e la palla rotolò ancora; di li a poco i bambini si resero conto che Niktar sapeva fare i giochetti e iniziarono a rincorrere la palla che svolazzava.
    Niktar era sereno, da molto tempo non si divertiva così; pensò che in fondo fare i giochetti per far felici dei bambini è una cosa buona.
     
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    Ma seguiamo un ordine per postare qua, o chi capita scrive?


    Aryna era estasiata al termine del pasto.
    "Che bravi che sono in cucina, questi Naboo".
    Si piegò all'indietro, appoggiandosi sullo schienale e sbadigliando. La colazione salata a base di uova, bacon e focacce che le avevano stata servito era un piccolo capolavoro culinario, per la cura e la tecnica con le quali era stata preparata. Si trattava di una delle tante specialità della millenaria cultura alimentare del popolo dei Naboo, e in effetti Aryna era sorpresa solo fino a un certo punto: si era infatti recata diverse volte in quello che era, probabilmente, uno dei pianeti più incantevoli dell'intera Galassia, e qualunque visitatore poteva intuire e prima vista l'arte e l'amore di quel popolo per tutto ciò che faceva.
    Anche lì, all'interno del ristorante nel cuore di Galactic City, si respirava un po' aria di Naboo. La parete dinanzi al tavolo della ragazza era completamente dipinta con uno scorcio della magnifica città di Theed sul fiume Solleu. Ovunque nel salone si vedevano vasi contenenti fiori e piante, che emanavano profumi deliziosi. La giovane twi'lek sarebbe rimasta li tutta la giornata, ma nel pomeriggio la aspettavano i quotidiani esercizi.
    Si alzò, andò a pagare al bel ragazzo seduto dietro alla cassa. "Complimenti, posto stupendo. Tornerò a trovarvi presto.". Quindi uscì e il chiasso provocato dall'infinità di veicoli la risvegliò come una secchiata d'acqua gelida. Il passaggio dalle meraviglie Naboo alla frenesia di Coruscant era stato rapido e traumatico. Aryna iniziò a camminare verso sinistra, sul marciapiede, mentre rifletteva sul come impiegare il resto del tempo nella giornata. Aveva lo sguardo rivolto verso il basso, tanto che per poco non urtò un'anziana signora.
    Quando i suoi occhi si levarono da terra, vide uno strano individuo, una cinquantina di metri avanti. Era completamente ricoperto di peli, praticamente un gatto bipede senziente. Il fatto curioso era che stava giocando a palla con dei bambini, e quello insolito era che con un gesto della mano parve modificare la traiettoria del pallone.
    "Un altro Jedi? Ma in quanti siamo?" riflettè, più divertita che confusa.
    Non avvertendo nella Forza pericolo alcuno, ella si avvicinò lentamente, e quando fu a breve distanza gli rivolse la parola: "Salute a te. Vedo che ti stai divertendo con i ragazzi perciò mi auguro di non recare disturbo. Intuisco che sai usare la Forza, o mi sbaglio?" e rivolse il suo classico sorriso, accompagnato da un inchino...
     
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  7. ~ Cøni™ •
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    Proseguendo per la via che aveva scelto, Fabosh sembrava avventurarsi in una zona povera della città, probabilmente i quartieri alti per i nobili stavano in superficie e man mano che si scendeva si andava ad incontrare posti sempre più poveri e malfamati. Ma questo posto non era ancora ridotto alla miseria, non gli sembrava neanche più di stare su Coruscant.
    In lontananza udì delle voci, voci da bambini, innocenti e felici, per un momento si poté rasserenare. Si avvicinò a quella folla di giovani che si divertivano a rincorrere la palla, sperava di chiedere a uno di loro una via per raggiungere un bar o un ristorante, insomma un locale in cui potersi sedere e rinfrescarsi.
    Vide un'altra figura, distanziata dal gruppone e più alta che fu in grado di riconoscere, una twi'lek, era Aryna, l'amica conosciuta non tanto tempo prima, stava osservando a sua volta una seconda persona, anch'essa più alta dei bambini, vestiva con gli stessi abiti suoi da padawan jedi, non fu in grado di capire chi questo fosse, non lo aveva mai incontrato prima, riuscì solo a capire dalle parti non coperte della tuta che non era un umano, era ricoperto di peli, peli scuri, forse un trianii.
    Si avvicinò all'amica salutandola, sperando di non spaventarla per quell'improvvisa apparizione.
    "Ciao Aryna, anche tu qua? Forse dovremo smettere di incontrarci per caso."
    Disse abbozzando un sorriso, poi allungò la mano indicando lo jedi davanti a loro.
    "Conosci forse quell'individuo?"
     
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  8. Ambo44
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    Messaggi tolti, Qi ;) Ora riprende da te il turno normale.

    Esel passeggiava distratto, come sempre, dai suoi pensieri. Il cambiamento di zona si distingueva più che bene, si scendeva e si vedevano locali più poveri, ma il ragazzo, vinto comunque dalla curiosità, continuò a passeggiare e scendere.
    Mentre procedeva, continuava a cercare di percepire la Forza ovunque potesse vederla. Era un buon esercizio, sicuramente utile per il suo prossimo allenamento, anche se non sapeva quando ne avrebbe richiesto uno.
    Ad un certo punto, nella Forza sentì un grandissimo cambiamento. Certo, dietro l'angolo c'erano circa una decina o forse più di bambini che giocavano... ma non erano soli.
    Svoltando poté finalmente vedere la situazione: assieme ai bambini, c'erano ben tre jedi, una giovane twi'lek assieme a... il simpatico e socievole Fabosh, conosciuto pochissimo tempo prima e il riflessivo Niktar.
    -Tre in un colpo!- Pensò Esel divertito e stupito dalla situazione.
    Si avvicinò al campo da gioco, e si sedette su un muretto, continuando a osservare la scena dei ragazzini che giocavano evidentemente con Niktar, dato che gli era sembrato di vedere il trianii spostare la palla per far giocare i bambini.
    -Ehilà! Ciao Niktar, ciao Fabosh! E' più piccola di quel che pensavo, Coruscant!-
    Salutò i suoi amici sempre seduto sul muretto e poi si rivolse alla ragazza.
    -...Salve!-
     
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  9. Qi-Orl Gan
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    "Salute a te. Vedo che ti stai divertendo con i ragazzi perciò mi auguro di non recare disturbo. Intuisco che sai usare la Forza, o mi sbaglio?"

    Aveva sentito qualcosa nella forza poco prima di sentire le parole, dalla voce la ragazza era poco distante, il Trianii si stava per girare quando sentì nuovamente un'essere sensibile che si avvicinava.

    "Ciao Aryna, anche tu qua? Forse dovremo smettere di incontrarci per caso... Conosci forse quell'individuo?"

    Niktar si voltò attirando a se la palla con una facilità incredibile, i bambini la seguirono fino a lui; il Trianii sentì la curiosità nei due personaggi che aveva di fronte. Il Padawan diede la palla al bambino che aveva aiutato poco prima che lo ringraziò nuovamente. Quando Niktar riportò lo sguardo sui due sentì una voce familiare.

    "Ehilà! Ciao Niktar, ciao Fabosh! E' più piccola di quel che pensavo, Coruscant!... Salve!"

    "Sono Niktar Padawan dell'Ordine Jedi, ma grazie al mio amico deduco che lo siate anche voi..."

    Niktar sorrise mostrando gli affilati canini, Sembrava che la giornata fuori dal tempo gli avrebbe permesso di conoscere più Jedi di quello che faceva normalmente al tempio.

    "Non mi disturbate affatto. Era un pò di giorni che volevo fare questo giro fuori dal tempio; esattamente dopo avere parlato con Esel del bene nella piccole cose. Poi ho trovato questi bambini e ho pensato di stare un pò con loro..."
     
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  10. ~ Cøni™ •
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    Quanta gente in un posto così piccolo. Coruscant era enorme e mai ci si sarebbe aspettati di vedere quattro jedi riuniti per caso.
    Vi erano Aryna, la twi'lek che aveva conosciuto al bar con cui si era allenato con la spada e Nikitar, così si chiamava il trianii che stava giocando con i bambini.
    "Infatti, anche io sono un padawan jedi, mi chiamo Fabosh Kyndrax. piacere di conoscerti."
    Disse mostrando un sorrisino. Improvisamente da dietro l'angolo sbucò la terza figura, Esel, il compagno con cui aveva condiviso la colazione qualche giorno prima.
    "Ciao Esel, mi fa piacere vederti qua. Ti avevo detto o no che ci saremmo rincontrati presto?"
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    Scusate il post corto ma sono di fretta ora e così non rallento la discussione XD

     
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    scusatemi se avevo momentaneamente stravolto l'ordine ma mi ero confuso


    Lasciandosi andare a una breve risata, la ragazza si presentò:
    "Piacere di conoscervi, mi chiamo Aryna Qazaar, e, proprio come voi, sono una padawan Jedi, anche se credo di essere la più giovane nonchè la meno esperta del gruppo..."
    Si rivolse sorridente a Fabosh "Con te non servono presentazioni, vero?" e infine, quasi sgomenta, osservò "Quattro Jedi tutti assieme. Non credo alle casualità, deve essere il volere della Forza, anche se il motivo mi è ignoto. D'altronde se non fossimo stati in grado di percepire ogni uno le presenze degli altri, non saremmo qui a parlare...".
    Quindi, dopo un profondo respiro lanciò la sua idea ai suoi compagni di strada:
    "Che ne dite di continuare la conversazione in un posto più suggestivo? Sono sicura che avremo tante cose da dirci."
    Quindi, puntò con l'indice destro, la via alle proprie spalle. Sopra ad essa, a circa tre isolati di distanza, padroneggiava un gigantesco grattacielo, alto chissà quante centinaia di metri. La sua sommità, che pareva poter accarezzare le nuvole, era completamente illuminata di ogni colore e sprigionava innumerevoli fasci di luce nell'aria circostante. Era evidentemente pieno di vita quel colosso.
    "Potremmo chiedere a un tassista di portarci là in cima per vedere la capitale dall'alto e proseguire la chiacchierata li. Sarebbe carino." disse facendo gli occhi dolci ai tre compagni, quasi con tenerezza. Sapeva bene che pochi uomini resistevano al fascino delle twi'lek, e lei non voleva assolutamente perdersi quella vista dall'alto...
     
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  12. Ambo44
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    -Piacere! Io sono Esel, sicuramente sei più giovane di me ma io sono più inesperto di chiunque, credimi!- Rispose Esel sorridente alla presentazione di Aryna.
    -In quanto al tuo secondo discorso... beh... non è per forza la (ehm) Forza, a comandare, in certi casi. Potrei invitarvi tutti e tre a cena senza che la Forza non decida niente. Ma in questo, caso, evidentemente, è successo davvero così.-
    Scese dal muretto per avvicinarsi agli altri tre.
    -Beh, io trovo suggestivo anche questo posto, mi piace vedere Coruscant dal basso all'alto, mostra com'è veramente la città.-
    Esel aveva le idee ben precise rispetto agli ideali di un jedi. Non si lasciava attrarre dal fascino in sé, credeva solo nell'amore, ma sperava che non l'avrebbe colto in quel periodo della sua vita. Comunque, non gli sarebbe stato possibile dire di no a nessuno, era contro i suoi di ideali.
    Esel ossrvò il grattacielo che Aryna aveva indicato. Era davvero stupefacente, ma si chiedeva se veramente, a quel punto, si sarebbe sentito meglio a parlare con i suoi amici lì, in un posto creato per essere suggestivo, o dov'erano in quel momento, il luogo che Esel reputava davvero "Coruscant".
    -Comunque, a me va bene, e a voi? Ma... il taxi come lo paghiamo?

    Edited by Ambo44 - 18/9/2010, 15:20
     
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  13. Qi-Orl Gan
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    Niktar fece un ceno con il capo verso Fabosh...

    "Fabosh, è un piacere conoscerti..."


    Poi si voltò verso la più giovane Padawan...

    "E' un piacere conoscere anche te... Aryna. Che sia per il volere della forza non lo so, quando non ci trasmette un pericolo imminente il flusso della forza fa cose che possono sembrarci insignificanti, ma per ogni cosa c'è un motivo"


    La ragazzina si era fatta prendere dall'emozione del momento, era giovane e Niktar non aveva mai vissuto quell'età, per lo meno non come lei.
    Esel espose diplometicamente la sua posizione, che fletteva molto in base alle decisioni altrue, Niktar non la pensava molto diversamente ma vedeva il momento da un punto di vista differente, forse il Padawan aveva un futuro come filoso Jedi.

    "Cosa è suggestivo?"

    Domandò guardando la più giovane del gruppo...

    "Lo sfarzo che può esserci lassu può sicuramente apparire più attraente di quello che si può vedere qua giù... ma posso farti notare che quei puccoli esseri li; chiamati bambini, vivono in un mondo che lassù non possono neppure immaginarsi... chi si gode veramente quello che ha?"

    Dopo la botta filosofica Niktar osservò la ragazzina con sguardo gentile, senza nessun riprovero. Daltra parte lui chi era per fare un rirpovero?
     
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  14. ~ Cøni™ •
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    "Il piacere é tutto mio, Nikitar."
    Disse rispondendo anche lui a un cenno della testa per salutarlo.
    L'idea di guardare la città dall'alto era di sicuro interessante, ma in quel momento Fabosh preferì qualcos'altro. Aveva visto diverse volte Coruscant da una posizione elevata, questa volta voleva invece osservarla da un luogo diverso, voleva vederla proprio come quei bambini, qualcosa di enorme e forse irraggiungibile. Irraggiungibile? Beh magari per molta gente era facile o superficiale stare a guardare le cose dall'alto in basso, ma per altri invece sarebbe potuto rimanere un sogno irrealizzabile.
    "E se invece restassimo qui a divertirci come questi bambini? Non sempre si ha il tempo per giocare e magari molto probabilmente da bambini eravamo sempre da soli o emarginati perché potevamo fare quelle strane magie agli occhi di chi ci stava intorno. Parlo per conto personale, per me che da bambino difficilmente avevo tempo per stare con altri ragazzini a rincorrere una palla. Sarebbe bello recuperare quei momenti, non trovate?"
    Disse sorridendo all'intero gruppone, fore ancora indeciso su cosa fare.
     
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    Aryna rimase delusa. Non tanto per il non essere riuscita a convincerli, ma perchè le sarebbe veramente piaciuta quella passeggiata ad alta quota.
    "Poco male..." pensò "...andrò sul grattacielo un altro giorno, da sola.".
    Dal momento che la loro decisione di restare sembrava irremovibile, annuì con un cenno del capo, quindi si rivolse ai tre "colleghi" Jedi, uno per uno.
    "Certo, Fabosh, sarebbe molto bello giocare con loro, perfino divertente. Se riteniamo di avere tempo a disposizione, perchè no? Mi interrogo soltanto sull'utilità del gesto. Lo faremmo per compiacere noi stessi o per loro?".
    Voltò allora lo sguardo verso Esel: "Potremmo discutere quanto vuoi sul volere della Forza, ma questo non mi sembra il luogo più adatto. E a dire il vero, il grattacielo che ho indicato lo sarebbe ancora meno. Noi Jedi stiamo bene in silenzio, potendoci concentrare e meditare."
    E infine guardò Niktar: "Sulla semplicità ti do ragione, noi Jedi siamo tenuti a condurre una vita essenziale ed esemplare, a non legarci troppo alle cose materiali, ma temo che tu mi abbia fraintesa. Andare più in alto con la quota non ha nessun significato filosofico, non riguarda nessuna rinuncia allo sfarzo, e non è uno schiaffo alla semplicità..." quindi, osservando il baratro alla sua destra, sotto al cornicione del marciapiede , proseguì la frase "... intendevo semplicemente di spostarsi in quota per studiare meglio la città, specie per chi la conosce poco. A ogni modo, prendo atto tranquillamente che la mia idea non è piaciuta."
    Spostò lo sguardo in modo da osservarli tutti e tre.
    "Ragazza, allora, cosa potrebbero fare quattro Jedi, qua e ora? Non vorrete mica passare tutto il tempo in ozio?"
    Sorrise dolcemente...
     
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