New Star Wars Gdr

Posts written by Maggoth

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    L'uomo salutò Keeva con un saluto che Lyra ebbe modo di vedere una volta durante la sua permanenza da Krats. Era un tipico saluto echani, tanto comunque quanto antico. Era usato, da quello che aveva capito, anche in occasione di duelli rituali ed essenzialmente comprendeva qualcosa come "riconosco il mio avversario", sebbene più in termini di rispetto che di rivalità. Questo indubbiamente confermava la sua iniziale idea che fosse un echani. In realtà non avrebbe dovuto avere dubbi al riguardo, visto che tra i due era proprio Keeva quella più diversa da un normale echani. Tutti loro possedevano occhi la cui iride spaziava nella scala dei grigi, solitamente argentei, mentre lei li aveva dorati. Indubbiamente peculiare e, conoscendo le culture galattiche, una tale diversità genetica l'avrebbe resa estremamente popolare o una reietta. Vedendo il suo atteggiamento nei confronti delle altre persone e la sua difficoltà a relazionarsi, probabilmente la seconda. Troppa rabbia per essere benvoluta.
    Mettendo in un cassetto la questione per dopo, Lyra continuo a prestare ascolto alle indicazioni dell'infermiere, rendendosi conto che non solo il ragazzo non era totalmente assorbito dal suo lavoro, ma che neanche fosse a conoscenza di cosa le fosse successo.


    "Questo è sicuramente inusuale, anche se forse rinfrescante."

    Non ho mai riscontrato problemi in seguito a prelievi, solo una leggerissima spossatezza per le ore seguenti, ma nulla di inconveniente.

    Si tolse la giacca, passandola a Keeva che prontamente la prese e poggiò a bordo letto, così da continuare ad avere le mani libere. Sotto la giacca indossava solo un top scuro più simile ad una canotta che ad una vera maglietta, tanto da avere braccia e spalle scoperte. Si mise sdraiata, mettendo più in mostra il braccio sinistro.

    Se possibile preferirei questo braccio, essendo destrorsa.

    Cercò di risultare il più possibile risultata all'avvicinarsi, sebbene internamente avesse un leggero subbuglio dovuto al fatto che stava per essere toccata da un uomo in maniera così intima.

    Proprio in quel momento Keeva si fece particolarmente attenta, osservando con attenzione ogni movimento del ragazzo e pronta ad intervenire al minimo accenno di violenza nei confronti della sua protetta. Certo, "danni" di carattere medico andavano bene, ma la posizione era troppo pericolosa e sapeva bene che qualunque tipo di assassino avrebbe avuto gioco facile in quella posizione.
    Tanto per calcare la mano sulla questione si rivolse all'infermiere con un tono il più possibile deciso e chiaro.


    Movimenti lenti e precisi. Devo poter vedere.

    Keeva non era certo brava con le parole e sicuramente non poteva incutere terrore psicologico negli altri con sole due sillabe come invece poteva fare la diplomatica, ma il messaggio era abbastanza chiaro: niente movimenti strani ed improvvisi.
    L'hapan le sorrise, un sorriso che poteva essere tanto di ringraziamento quanto di rassicurazione, indecifrabile proprio perché vi era un'equa misura di entrambi i sentimenti in esso.
    Il contatto della dita dell'uomo sulla sua pelle risultò in un guizzo di ribrezzo e paura che Lyra dovette bloccare con tutta sé stessa, sebbene vi fu un leggerissimo, quasi impercettibile spasmo sul suo braccio nel punto del contatto. Era impossibile che lui non se ne fosse accorto, per quanto leggero. Rimase immobile, se non per un sorriso neutrale sul volto ed uno sguardo piantato sul soffitto, lontano dall'infermiere. Era più semplice così.


    Non c'è problema e ringrazio per la premura, anche se chiedo anticipatamente scusa per qualunque mia reazione avversa nei suoi confronti. In seguito all'aggressione fisica avvenuta tempo fa, ho difficoltà con il contatto con persone di sesso maschile.

    Il laccio emostatico stava facendo bene il suo lavoro, visto che la vena s'ingrossò a dovere, sebbene meno rapidamente di quanto ci si sarebbe aspettato. Una persona agitata avrebbe probabilmente avuto una pressione nettamente più elevata, ma nonostante tutto il suo intero atteggiamento di forzata calma le aveva concesso un minimo di controllo anche su quegli aspetti. Certo, non poteva realmente controllare la propria frequenza cardiaca o la respirazione inconscia, ma poteva limitare ciò che ne causava la variazione, ovvero le proprie emozioni. Era difficile in seguito a traumi del genere, ma era possibile per lei. Il controllo di sé stessa era quasi totale, ormai. Gli anni di lavoro l'avevano temprata molto bene sotto questo aspetto.

    Comprendo perfettamente le esigenze dell'ospedale e di certo il mio confort è meno importante della vita di un paziente chirurgico. Mi posso adattare.

    Si, si sarebbe adattata. Ma lo avrebbe ricordato. Oh, se lo avrebbe ricordato. Il primario o chiunque responsabile avrebbe pagato per questo affronto e mancanza di rispetto. Avrebbero perlomeno potuto chiederlo, ma no, totale noncuranza.
    Lo avrebbe ricordato.


    In ogni caso, per sua conoscenza, sono stata rapita ed aggredita da un noto criminale. Sono completamente guarita dalle ferite fisiche, sebbene le cicatrici psicologiche richiedono un po' più di tempo. Ma parliamo di altro, se non le dispiace. Mi parli di lei, se non le dispiace.

    Non gli interessava davvero, ma meno parlava dello stronzo bastardo, meglio era.
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    sempre così, la sfiga è travolgente
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    La battaglia si era conclusa non molto tempo dopo l'abbattimento degli scudi. Una volta persa la possibilità di difendere la capitale da assalti pesanti di artiglieria e mezzi, le fortificazioni finirono per crollare rapidamente e di conseguenza anche le truppe stazionate all'interno non ebbero modo di resistere a lungo. Keldabe era in mano ai "ribelli".
    La guerra, per ora, era finita.
    Il ruolo di Vrikavan in questo era stato tra quelli fondamentali, essendo lui parte del duo che si era occupato degli scudi ed aveva svolto il proprio dovere al meglio. Era stato efficiente, il più possibile rapido e, sebbene non era riuscito a mantenere la segretezza della missione fino in fondo, era comunque riuscito a terminare il lavoro senza perdite. Anche il giovane Raiden, a quanto sembrava, si era salvato grazie al suo intervento di recupero. Aveva diverse ustioni da blaster sul corpo per dimostrarlo, ma era riuscito nel suo intento. Ora poteva riposare e riprendersi.
    All'interno dell'ospedale di Keldabe il lavoro era frenetico e soprattutto i medici erano impegnati con i casi più gravi. Si erano assicurati che non fosse in condizioni gravi, ma poco più. Dopo alcuni giorni di noncuranza nei suoi confronti, non dovuta a negligenza ma a necessità, infine venne il suo turno e cominciò il trattamento nei suoi confronti. Non era ferito troppo gravemente, ma abbastanza da richiedere che rimanere in ospedale per un po'.
    Non era un problema, perché sapeva essere paziente ed aveva già ricevuto notizia che le sue due madri stavano bene ed erano incolumi. Non aveva bisogno di sapere altro fino alla sua uscita dall'ospedale.
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    Il resoconto degli eventi lasciò Keeva alquanto incerta. Non sapeva se fosse la verità, ma se lo fosse stata allora significava che Lyra non era indubbiamente immune alle minacce fisiche, cosa che già sapeva, ma che un tempo era sicuramente in acque sfavorevoli. Da disoccupata in terra straniera era ascesa fino a diventare Diplomatica della Repubblica. Indubbiamente non una scalata semplice. Inoltre aveva fatto da assistente per il Senatore Krats che, anche per lei non particolarmente informata, era uno dei politici più in vista. Questo non faceva altro che incrementare la sua ammirazione per le capacità della donna, anche se non cambiava molto in termini di fiducia sulla sua onestà. Anche se, in effetti, doveva concedere che finora il droide si era dimostrato molto abile e forse avrebbe potuto cogliere le menzogne della Galney se avesse voluto. Quindi forse era stata onesta.
    Ma alla fine questo importava poco. Finora tutti i suoi dubbi erano emersi per colpa di quanto scoperto al processo. Se quelle registrazioni si fossero rivelate fasulle, allora anche i suoi sospetti sarebbero prontamente caduti. Lei era una guerriera onorevole, in fondo. Non avrebbe permesso ad un pregiudizio infondato di rovinare la fedeltà alla propria signora.
    Si mosse leggermente, preparandosi ad aiutare Lyra ad alzarsi.


    La politica non sembrò battere ciglio alla rivelazione riguardante il lavoro, sebbene sapesse che era qualcosa di potenzialmente dannoso per lei, se gestito male.

    Comprendo. Essenzialmente qualcosa di correlato all'incremento d'indipendenza dalla Repubblica da parte di Bespin. Preferisco l'idea di una Repubblica unita e forte, ma non mi sottrarrò a quanto richiesto. Manterrò la parola data, ovviamente. Detto questo, ritengo che abbiamo raggiunto un accordo e che siamo pronti per proseguire.

    Si alzò dalla poltrona, facendosi aiutare da Keeva con nonchalance, sebbene intimamente provasse un certo piacere da quella dimostrazione di servilismo.

    Vi chiedo la cortesia di inoltrarmi una copia dei risultati, come anche al mio avvocato. Troverete i nostri contatti nella card. Auguro al Barone, come anche a noi, una lunga e fruttuosa collaborazione. Buona giornata, Maximum.

    Fece un leggerissimo cenno con la testa, accompagnato da un sorriso, prima di voltarsi ed allontanarsi, subito seguita dalla sua echani personale.
    Era il primo passo per la sua piena reintegrazione in politica. Una volta diffuse pubblicamente le prove, avrebbe tenuto una conferenza stampa, tanto per darsi un ulteriore spintarella nella giusta posizione. Dopotutto, la popolarità pubblica era da sempre volubile, andava costantemente nutrita.
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    Maledizione!
    La situazione era degenerata rapidamente per il suo lato. Mentre si rendeva conto che in realtà per quanto riguardava solo sé stesso la situazione non era affatto male, per il suo collega era invece in rapidissimo declino. Avevano abbattuto l'uomo sopra di lui, ma era stato nuovamente colpito da un altro nemico che aveva, forse, posto fine alle sue sofferenze. Era questo il fulcro del problema in realtà. Come doveva comportarsi?
    Da un lato poteva semplicemente ignorare Raiden e lasciarlo al suo destino forse già compiuto ed eliminare i nemici, salvando sé stesso. In realtà probabilmente avrebbe anche potuto prendere il ragazzo e portarlo in salvo in seguito, se ancora vivo.
    Se.
    Questa scelta però era disonorevole e vigliacca. Aveva promesso di coprirgli le spalle, per quanto possibile, e forse ve ne era ancora la possibilità. Doveva almeno accertarsene.
    Rinfoderò nuovamente la spada ed imbraccio di nuovo il fucile, il tutto in un movimento fluido e continuo, per quanto impacciato dal braccio dolorante.
    [ESTRAZIONE RAPIDA]
    A quel punto si sarebbe mosso rapidamente verso il compagno con il fucile spianato, puntando in direzione dell'origine dei colpi che lo avevano abbattuto. Sebbene finora colpire alla testa era stato estremamente efficace, ora era in movimento, in direzione quasi opposta a dove doveva sparare: non proprio qualcosa di comodo. Necessitava di un bersaglio ampio, perciò avrebbe puntato al petto o comunque al punto vitale più facilmente colpibile. E stavolta niente colpi singoli, ma due brevi raffiche. Più rumore e più colpi consumati, ma lo avrebbe sicuramente abbattuto.
    In qualunque caso avrebbe oltrepassato di poco Raiden per arrivare all'albero accanto a lui per usarlo come copertura e a quel punto avrebbe cercato di vedere se il ragazzo respirava ancora.
    Se la risposta fosse stata positiva, avrebbe nuovamente rinfoderato il fucile, sollevato di peso il ragazzo cercando di fare maggiore sforzo con il braccio sano e a quel punto , dopo pochi passi in direzione della struttura per allontanarsi dai pericolosi rami dell'albero, avrebbe spiccato il volo con il jetpack. intanto il suo obiettivo primario era sollevarsi il più possibile e velocemente in aria per evitare possibili colpi da parte di nemici vicini che colpissero lui o il jetpack.
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    Lo stratagemma della distrazione uditiva sembrò funzionare. Mentre si muoveva verso il suo nuovo nascondiglio, ebbe modo di vedere due avversari muoversi, più o meno, in direzione della pigna appena lanciata. In realtà uno dei due era praticamente dall'altro lato del suo albero, ma non era la sua principale preoccupazione al momento.
    No, il bersaglio primario ora era il terzo avversario che, a quanto sembrava, era comparso esattamente sopra alla posizione di Raiden. Quel maledetto aruetii era ben visibile e pronto ad agire, perché sembrava essersi accorto di entrambi. Doveva agire velocemente, cercando di essere anche preciso. Non poteva permettersi di sbagliare quel tiro. Puntò il fucile alla testa del nemico, attese un decimo di secondo per assicurarsi di avere il fucile stabile nella sua mano ed il dolore nei recessi della sua mente, almeno per quella singola frazione di secondo, e fece fuoco.
    [COLPO ACCURATO]
    Avrebbe sparato un paio di colpi in sequenza, per sicurezza. In caso lo avesse effettivamente abbattuto, avrebbe rimesso il fucile in spalla e rapidamente estratto la spada con la mano sana per un molto probabile scontro ravvicinato. Il suo avversario lo avrebbe sicuramente sentito ed avrebbe cercato di prenderlo di sorpresa da uno dei due lati. Si sarebbe concentrato sul suo udito per capire da quale dei due lati sarebbe potuto comparire, così da poter eventualmente reagire di conseguenza in base a come si sarebbe mosso il suo prossimo avversario.
    Se invece l'avversario fosse stato ancora vivo dopo i due colpi, avrebbe insistito nel fuoco per abbatterlo, non poteva lasciarlo in piedi così vicino al collega.
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