New Star Wars Gdr

Votes taken by Orion Knight

  1. .
    La mancanza totale di risposte da parte del Chiss lasciò Orion un po' dubbioso. Della serie "ehm, pronto? Coruscant chiama Thanen, Coruscant chiama Thanen".
    Questo, però, non lo disse. Poteva solo supporre una qualche forma di imbarazzo da parte del collega, che per inciso lui non aveva certamente intenzione di causare; tuttavia, conoscendone un po' il carattere sicuramente formale, quella gli sembrava la risposta più ovvia.


    CITAZIONE
    Verrò con lei, Maggiore, ma preferirei farlo con le mie gambe.

    *Hey, ma allora parla ancora!*

    Questo non dipende da me, Capitano: non faccio io le regole qui dentro, ma vediamo se convinciamo i medici...

    [...]

    Pochi minuti - e svariati passi lenti con il trespolo delle flebo al seguito - dopo, quel bizzaro gruppetto era riunito in un'unica stanza. Il Chiss si era potuto rimettere a sedere, mentre Talia...

    CITAZIONE
    Mi scistemi il... coso?

    Il...che?

    Per qualche ragione la Zeltron gli sembrava improvvisamente meno lucida di prima, come d'altronde dimostrò il successivo scambio di battute. Al momento però la priorità era capire cosa fosse il "coso".
    Andando a naso, il Maggiore osservò la scena notando che Talia aveva in tutto questo alzato le spalle dal letto, come a volersi tirare su...


    Il cuscino? - chiese avvicinandosi.

    In cerca di un qualsiasi cenno di conferma, il Kel Dor avrebbe fatto il possibile per metterla più comoda, banalmente più dritta, supponendo che volesse sostenere più comodamente la conversazione, senza essere obbligata a guarda il soffitto o facendosi venire il torcicollo cercando di non farlo.


    CITAZIONE
    Ci conosciamo da tanti anni! Siamo stati colleghi in missione e abbiamo anche fatto sesso! Adesso simao marito e moglie: abbiamo firmato un contratto matrimoniale da poco, dovresti venire alla cerimonia! Ehi! Non faccio più fatica a parlare!

    *Loro hanno... sono... WHAT?!*

    Sebbene lo stato di alterazione della Zeltron fosse ormai chiaro, Orion non ebbe nemmeno per un momento il dubbio che questa stesse raccontando cose inventate. Magari sconnesse, quello sì, ma veritiere.
    Lui, che invece si aspettava un'informale chiacchierata così per passare il tempo, si era invece ritrovato tra... marito e moglie? Ma sul serio?


    Ehm, ok, questo non me lo aspettavo... - disse semplicemente.

    E non se lo aspettava sul serio, per un'infinità di ragioni. Era anche vero che delle vite private di entrambi non sapeva molto, o quasi niente. Quindi sì, era anche plausibile, ma quali erano le probabilità di far riunire due conoscenze e scoprire un retroscena del genere. Cioè, in tutta la galassia, proprio loro due?
    Il Maggiore guardò Talia, poi guardò Thanen, poi riguardò Talia, incerto sul come proseguire.
    Fortuna che questo non servì, almeno non subito, perchè la Zeltron proseguì raccontando pezzi della loro avventura, in modo sempre sconnesso.


    CITAZIONE
    Ma io poi l'ho ucciso con uno scoglio mentre Orion combatteva gli ananas e la Strega!

    Dopo essersi morso le labbra mentre Talia rivelava dettagli potenzialmente sensibili - specialmente dopo quello che le aveva confessato - e che avevano pattuito di riferire insieme al Comando, arrivò la parte sugli ananas.
    Vuoi un po' per la situazione strana, vuoi per quanto scema potesse suonare quella frase, Orion cominciò a ridere.


    Sì, la faccenda della frutta... - disse guardando Thanen - Problemi telecinetici, Capitano, non ci far caso, poi ti racconto, ma...

    CITAZIONE
    Ti voglio tanto bene Orion, mi abbracci?

    [Tiro: Free Hugs]

    Ora, non si poteva certo dire che Orion forse un tipo algido e formale, anzi, tutto il contrario. Detto questo, tuttavia, si stava facendo delle amicizie nuove, ma pur sempre in presenza di un collega che, invece, alle formalità ci badava.
    Non che glie ne importasse realmente, perchè lui aveva il suo stile e basta, ma comunque anche con la Zeltron non è che si conoscesserò chissà da quanto. Era iniziata con il Maggiore a farle da scorta personale, e poi finita con un'avventura di Streghe, frutti volanti e robe occulte. E poi ah già, lei era mezza drogata e di fronte stava il marito.
    Insomma, per un motivo o per l'altro, si sentì un attimo in imbarazzo: non gli pareva il momento più adatto.


    Io ehmmm-ma certo. - disse comunque.

    Qualcosa nel fascino della Zeltron lo fregò, e non era la prima volta.
    Così, cedendo alla violenza, si interruppe e abbracciò delicatamente Talia, cercando di non farle male. In tutto questo, pregò che Thanen non fosse un tipo geloso e che non pensasse cose equivoche, perchè altrimenti poteva andare solo male.


    CITAZIONE
    Maggiore, posso chiederle di elaborare i fatti? Ho l'impressione che lei e... mia moglie... abbiate avuto dei trascorsi non irrilevanti.

    Hmmm? - si voltò con la Zeltron tra le braccia, lasciandola delicatamente andare subito dopo per darsi un contegno - *AHEM* Certamente.

    Deciso a rimanere in piedi per mantenere una certa dignità, il Maggiore fece qualche passo su e giù per la stanza, mentre ragguagliava il collega sulle sconnesse affermazioni di Talia.

    Dunque, in breve, io e Talia ci siamo conosciuti mesi fa in ambito lavorativo: venni assegnato come sua scorta in un incarico presso il pianeta di Mullan, dove già presi parte ad alcune operazioni.
    Appena due giorni fa, invece, sfruttando un po' della licenza maturata - visto che non la uso mai - ho accettato l'invito di Talia su Naboo, con l'intendo di passare una giornata in "villeggiatura". E credimi, è una parola che suonava estranea anche a me, visto che non l'ho mai fatta. Devi sapere che Norrington senior, il padre dell'ufficiale scomparso tempo addietro, possiede una villa proprio su quel pianeta. Ho accompagnato Talia, che brevemente mi ha raccontato del Commodoro, a porgere i suoi omaggi a Norrington. E da lì, bhè, è inutile dire che i dettagli dell'avventura in cui siamo incappati si siano dimostrati tutto fuorchè ordinari. In qualche modo ne siamo saltati fuori, anche se non illesi, come puoi vedere.
    Certamente posso dire che da amici abbiamo formato davvero una bella squadra!


    Fece un sorriso, assicurandosi che il Capitano sentisse bene proprio l'ultima frase.
    "Tra moglie e marito non mettere il dito", dicevano. Ecco, lui se ne sarebbe guardato bene; quantomento prima avrebbe cercato di capire la situazione un po' meglio.


    Se devo essere sincero, Thanen, l'intenzione era di fare rapporto assieme a Talia presso il Comando, perchè abbiamo scoperto alcune cose di una certa sensibilità, che tecnicamente non sarei autorizzato a rivelare, non prima di aver fatto rapporto, OPPURE di avere la sua approvazione... - aggiunse indicando Talia - Anche se mi pare di capire che in qualche modo anche tu ne sia a conoscenza, o sbaglio? D'altronde, se siete sposati non mi stupirei. Questa cosa della "Strega" ti dice niente? E di Norrington?
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      26/4/2024, 19:42
      Orion Knight


    Edited by Orion Knight - 26/4/2024, 20:13
  2. .
    Orion si rallegrò subito nel vedere la Zeltron ritrovare la sua solita verve. Le sorrise.

    Ouff, le anestesie. Le ho sempre sopportate poco, ma hey, ti hanno rimesso a nuovo quantomeno! Mi spiace per il gesso, ma vedila così... ti immagini se quel "thè movimentato" fosse andato peggio? Ci pensi? A dover spiegare in ospedale quanto possano far male un grappolo d'uva o un mango volante... Ma, sì, certo che te lo firmo, fosse mai che ti scordassi di quest'avventura!

    Allegro, si mise a scartabellare a giro per la stanza, in cerca di una penna, una matita o qualsiasi cosa che gli permettesse di scrivere. Intanto, conversava tranquillo, ben meno teso rispetto alle scene adrenaliniche del giorno prima.

    CITAZIONE
    Mi sembri come nuovo!

    Comunque sì, dai. Quella dannata colonna di pietra è stata più clemente del previsto, ma il fisioterapista mi vuole comunque nei paraggi per un po': dice che mi servirà almeno un'altra seduta per oggi.
    Sai, non mi aspettavo facesse male, ma con quelle manine è riuscito pigiare tutti i punti peggiori: ossa che non sapevo nemmeno di avere... e, ah! Eccola!


    Si riavvicinò al letto con una penna, rubata palesemente dal letto a fianco dove un Rodiano se la stava dormendo della grossa. L'avrebbe restituita appena fatto.
    Accomodatosi su una sedia accanto al letto, chiese a Pan di andare a cercare il collega proprio mentre stava firmando il gesso di Talia, la cui reazione certamente non si aspettava.
    Apparte la scritta che venne fuori come una cosa del tipo "Talia, Scogli Ufficiali e Orion, Terrore desltv-/\-..", seguita da quello che pareva un misto tra un elettrocardiogramma e una scossa tellurica, il Maggiore sussultò sulla sedia, accompagnato dalla schiena che maledisse l'esatto istante in cui si era mosso.
    Così, lui con una mano a tenersi la spina dorsale, l'altra protratta verso Talia cercando di capire cosa cacchio fosse appena successo, e la Zeltron con il bicchiere ancora in mano che, tra un colpo di tosse e l'altro, stava lanciando acqua da tutte le parti.


    Biologici... - commentò l'ID-10 lasciando la stanza.

    D'istinto avrebbe voluto darle una pacca tra le scapole per l'acqua rimastale di traverso, ma temendo di farle più male che altro, la sorresse leggermente per tenerla dritta e lasciare che la cosa passasse.

    CITAZIONE
    Tutte le energie residue, e la sua attitudine al dramma, riverse in un'ultima frase bisbigliata al kel dor.
    Voglio vedere Thanen.

    Bhè in effetti stava appena scoprendo il lato "drama queen" della Zeltron, ma anche considerando quello, al momento restava tutto senza senso per lui.

    Ma perchè, lo conosci? - chiese ignaro.

    Uno sguardo di lei fu sufficiente per prenderlo come un sì.


    Ahia. - si lasciò infine andare, per lo strappo alla schiena - Bhè va bene, andrò a controllare di persona ma... mi prometti che eviterai di strozzarti nel frattempo?

    [...]

    Per quanto riguardava il Chiss, invece, Pan aveva potuto assistere a tutta la scena: era rimasto da parte in silenzio, attendendo un attimo di calma per farsi avanti.

    Capitano? Non so se si ricorda di me, ma il Maggiore...

    Thanen! Ne ero sicuro!

    Ma allora! Cos'è mi fai fare i giretti a vuoto? - lo rimbrottò Pan, interrotto alle spalle del Kel Dor sopraggiunto poco dopo.

    Dalle descrizioni degli infermieri poteva trattarsi solo di una persona... Allora, che ci fa qui, Capitano? Tra tutti i posti dove potevamo incontrarci... Va tutto bene, a proposito? - chiese osservando i bendaggi.

    La scena che gli si era parata davanti, in realtà, era quella del Chiss accigliato con la cannuccia in bocca, lo sguardo concentrato e le mani vicino al mento, sul contenitore del liquido. Tipo quando un bambino viene sgridato e gli viene rimesso il ciuccio in bocca per farlo stare zitto. Orion avrebbe avuto tanta voglia di ridere, ma era pur sempre un collega e non voleva mancargli di rispoetto. Oltretutto era vero che non sapesse minimamente per quale ragione il Capitano si trovasse lì: per quanto ne sapeva lui, poteva anche aver avuto un brutto incidente.
    Quindi restò lì, con calma, a farci due chiacchiere e capire meglio la sua situazione.


    Sai, con mia sorpresa, pare che io conosca qualcuno che desidera vederti, ma aspetta un attimo... dottore! - gli disse più tardi, quando alla prima occasione disponibile, Orion approfittò dell'ingresso del medico per scambiarci due parole.

    Dottore le chiedo una cortesia. Quando crede sia possibile per il mio collega alzarsi e fare due passi? Sempre nel reparto, s'intende.

    E lei sarebbe?

    Maggiore Orion, al suo servizio.

    Ah, sì, fisioterapia, giusto?

    Orion annuì.

    Mpf, oggi questo posto è pieno di militari; tutti col brutto vizio di dare ordini. E per quale ragione dovrei ancora rompermi le scatole per farle un piacere? - rispose brusco, evidentemente infastidito da quei continui strappi al protocollo e stranezze varie.

    Un'altra paziente desidererebbe vederlo, ma purtroppo sono in stanze separate. Non so se ha presente la Zeltron nell'altra stanza... ecco.

    Non se ne parla neanche. I posti in corsia sono assegnati.

    Suvvia dottore, credo che sarebbe d'aiuto per tutti lasciare che i miei due amici qui si intrattengano a vicenda. Sicuramente due persone che chiacchierano le daranno meno grattacapi di una paziente che azzana gli infermieri e un militare che da del filo da torcere alle sue strumentazioni, non crede?
    Tutto questo rispettando le modalità secondo lei più consone dal punto di vista medico: se nessuno dei due si può alzare, possiamo spostare i letti ad esempio. O posso farlo io se preferisce...
    Insomma, mi aiuti ad aiutarla: mi assicurerò personalmente che non ci siano altri incidenti. Conviene anche a lei.


    E sia. - rispose sbuffando, con tutta l'aria di uno che accetta solo nella speranza di avere una bega in meno - Un inferiere la aiuterà a spostare il letto del suo collega nella stanza 42, dalla paziente Crane. Ma le giuro che se succedono altri casini metto tutti sotto calmanti in endovena. Compreso lei. E' chiaro?

    *E io che c'entro?!* - si chiese.

    Cristallino. Già che c'è però servirebbe del cibo per la paziente, se nmon si fosse capito.

    Va bene, ma ora si levi dalla balle! - rispose il medico, andandosene pregando di non dover udire ulteriori fastidiose richieste.

    [...]

    Orion seguì il personale al seguito del letto del collega, con tanto dei vari apparecchi annessi, fintanto che non raggiunsero la stanza di Talia che, a quanto pareva, aveva anche ricevuto del cibo caldo. Buon per lei.

    Eccoci di ritorno. Sai, Thanen, Talia è per me una conoscenza - seppur piacevole - piuttosto recente. A quanto ho capito però, voi due invece... sbaglio? Quant'è piccola la galassia.
    Bhè dai, allora dovete per forza raccontarmi qualcosa!
    - esordì il Maggiore, del tutto ignaro di cosa sapessero in realtà l'uno dell'altra.
  3. .

    Orion acconsentì subito a mandare Pan in avascoperta, a fare da "palo" in fondo al corridoio: era una mossa perfettamente sensata, dato che a tutti serviva un attimo di respiro. Non volevano farsi trovare con le braghe calate o, nel caso di Thanen, senza una scarpa, per essere precisi.
    Thorn si rivelò subito un tipo tosto, ma cosa più importante, abile nella medicina, il chè tornava a fagiolo, dopo che il collega aveva ben deciso di farsi infilzare un piede da uno spuntone.
    Quindi, mentre l'operazione di medicazione procedeva, il Cathar raccontò loro i dettagli di cosa era successo alla sua squadra. Raccontò della richiesta di aiuto d'emergenza, dell'ufficiale capo ucciso senza troppi preamboli, il rapimento dei commilintoni, le stanze-sfida in cui erano stati rinchiusi e via dicendo. Niente di realmente utile sul momento o che desse qualche sorta di vantaggio nei confronti del Giocatore.


    Siamo riusciti a salvare qualcuno della squadra... - raccontò Orion, prima di apprendere che non ci fossero altri soldati, non ancora vivi perlomeno.

    Menomale, vi ringrazio. Avrei fatto la stessa fine degli altri. Credo che questo tizio stesse semplicemente decidendo quale "gioco" fosse più adatto a me. Inoltre credo che non tutta la struttura sia attiva e funzionante... forse anche quello ha giocato un ruolo, non saprei. Ad ogni modo, ho finito, Signore. Dovrebbe sentirsi meglio. - concluse rivolgendosi a Thanen.

    [...]

    Nei minuti successivi, il Maggiore seguì - come ormai quasi d'abitudine - il piano del collega, quale abile stratega che sempre si dimostrava. Portò su gli specchi con la telecinesi, due alla volta, facendosi poi aiutare anche da Thorn - che sembrava bello robusto - a spostarli in posizione corretta.

    *A braccia mi sembrano pesantissimi. Certo che la Forza rende tante cose più facili: sembravano piume poco fa...* - rifletté.

    Per quanto riguardava, invece, l'armare il Sergente, non c'era nemmeno bisogno di chiederlo: Orion gli aveva già allungato la sua pistola. Non era granché, ma avrebbero dovuto fare il meglio possibile con ciò che avevano a disposizione. A lui le spade laser sarebbero bastate.
    Già che c'era, il Maggiore ne approfittò per ribaltare il divano e porlo davanti alla posizione di Thanen e Thorn, cosicchè potessero avere un po' di copertura mentre sparavano.


    In arrivo! - avvertì Pan, in perfetto accordo con le stime del Chiss.

    Pronto.

    Fate ciò che dovete, se si mette male ci penserò io a coprirvi. - aggiunse Orion, un attimo prima della conferma del collega, anche lui pronto e in posizione.

    [...]

    L'assalto che arrivò, tanto strambo quanto pericoloso, si svolse senza parsimonia di colpi. Il Maggiore, non avendo armi da fuoco, si era fatto da parte fintanto che, grazie al gioco di specchi, gli altri erano ancora in grado di sparare oltre l'angolo del corridoio.
    Intervenne qualche volta per deviare i colpi al mittente ogniqualvolta uno di loro doveva ricaricare.
    Sorvolò sull'aspetto improbabile che il Giocatore aveva dato ai suoi droidi, dato che ormai di stranezze ne avevano viste parecchie, ma non mancò di notare il modello dei BX, evidentemente modificati e particolarmente pericolosi.
    Thorn, se non altro, si dimostrò subito un ottimo tiratore, ben più abile sia di lui che del Capitano, ma ciònonostante, qualche BX rottamato dopo, il flusso di nemici si dimostrò troppo intenso per mantenerli tutti nel corridoio, così il Maggiore rimase in prima linea, cercando di dare il massimo per deviare i colpi di quelli che giravano l'angolo rimanendo ancora in piedi.
    Roteando entrambe le spade fu in grado di mantenere una discreta copertura, sebbene si dovette concentrare di più sulla difesa che la precisione: il focus era deviare i colpi, senza stare troppo a preoccuparsi di rimandarli esattamente sul bersaglio. Ad abbatterli ci avrebbero pensato gli altri.


    Sono quasi a secco! - avvertì Thorn ad un certo punto.

    Orion non poteva esserne certo, ma qualcosa gli diceva che anche Thanen era lì lì per finire le munizioni.
    E lui non poteva fare molto altro, perchè anche se avesse sfruttato i poteri, quell'effetto "Termopili" era in quel caso sia un bonus che un malus, poiché limitava la possibilità di colpire più bersagli, rischiando così di stancarsi di pochi secondi se avesse usato la Forza.
    Quelli che sembrarono parecchi minuti, in realtà, furono tipo un paio al massimo: tanto ci mise la fonte di quel sordo rumore a palesarsi ai Repubblicani, probabilmente a causa dell'effetto "fila indiana". Quando lo fece, però, Orion - sebbene pronto osecondo le direttive di Thanen - sgranò gli occhi ed imprecò, capendo immediatamente il volume di fuoco che stava per arrivare addosso a tutti loro.
    [Muro di Forza]
    Il Maggiore lasciò immediatamente andare le spade, che si spensero ai suoi piedi, e proiettò davanti a se un muro invisibile, a forma di semisfera, similarmente a come aveva fatto con Mamma Ragno.
    Piccolo problema: non poteva più muoversi.
    I colpi del Giocatore in quella sorta di tuta meccanizzata erano veramente TANTI: non avrebbe retto a lungo. In più, un altro paio di BX - gli ultimi - si stavano ammassando nel corridoio, aggiungendo altre linee di fuoco.


    L'altro specchio! Non posso abbatterlo! - gridò alla squadra.

    Con la mano libera aveva afferrato il primo specchio trmite telecinesi, spostandolo dove indicato. Per il secondo, però, non poteva farci proprio niente in quell'istante; istante che sarebbe durato ancora poco.


    Svelti!

    Il Maggiore stava ancora pensando ad una via d'uscita alternativa, quando... AAAAAAAAAAAAAAAAH! - Thorn gli passò lateralmente correndo come una furia.

    Vide l'omaccione correre a testa bassa, prendendosi un bel colpo di blaster in piena spalla, senza armatura, ma andare dritto come nulla fosse. E sempre in perfetto stile animale caricò lo specchiò di potenza come un toro, gettandocisi addosso di spalla... quella buona perlomeno.


    Inutili soldatini, adesso mangiate Tibannaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!

    [...]

    Il Giocatore si rese conto, ad un certo punto, di cosa stava appena accadendo, ma era troppo tardi.
    I BX restanti nel corridoio vennero crivellati da lui stesso, prima di prendersi anche per sé. Ebbe la reazione naturale di lasciare il grilletto, ma a quel rateo di fuoco c'erano già un sacco di colpi "in volo". L'armatura - o qualsiasi cosa - avesse addosso venne sforacchiata, e probabilmente pure lui in parte, facendolo finire per terra non appena gli arti meccanici cedettero.


    Maledetti infami! Me la pagherete! - urlò, mentre si accingeva a sganciarsi dalla tuta, conscio di aver perso lo scontro.

    In tutto ciò, Orion aveva rilasciato lo scudo, seguito da un rapido capogiro, Thanen era ancora in copertura senza munizioni, e Thorn riverso sullo specchio ed intento a rialzarsi.
    Il Giocatore non perse tempo per approfittarne, con tutta l'intenzione di darsela a gambe: pigiò un tastino da qualche parte e si liberò dall'esoscheletro, pronto a girare le chiappe e levarsi di torno.


    Non lasciatelo scappare! - disse il Maggiore, che dandosi una scrollata si lanciò all'inseguimento, del tutto deciso a friggerlo per benino.

    Thanen lo seguì a ruota, più tardi seguito a sua volta da Thorn - che aveva perso tempo per rimettersi in piedi - e da Pan, che si riagganciò alla schieda del proprietario non appena gli passò sotto.
    Orion era giusto a metà del corridoio, quando il suo udito affinato gli salvò la pelle, o almeno ci provò: un "bip" ripetitivo stava risuonando dal fondo del corridoio.
    Il Maggiore si bloccò, cercando di trovarne la fonte e fermando lo sguardo sui rottami sparpagliati per terra: una lucetta rossa lampeggiava dall'esoscheletro abbandonato.


    *Oh merda!*

    Tutti al riparo, via via v...

    I suoi sensi erano decisamente più veloci del parlato, perchè infatti non fece in tempo ad avvertire la squadra, o comunque con sufficiente preavviso: l'armatura detonò.

    [Muro di Forza]

    Non avrebbe potuto fare assolutamente altro in quella situazione, se non dare nuovamente fondo ad un po di energie per salvare la pelle. Fortuna volle che fosse il primo in linea, altrimenti sarebbe potuta finire male per qualcun'altro dei Repubblicani.
    L'esplosione fu comunque molto potente, grazie anche all'effetto imbuto che faceva il corridoio all'espandersi dell'aria: il Maggiore venne scagliato via dal muro di fiamme e gas, spalmato sul suo "scudo magico" e... indovinate? Centrò in pieno il Chiss di schiena, portandolo via con sè.
    Orion volò via, Thanen volò via e Thorn - fermatosi ppena poco fuori dall'imbocco del corridoio - bhè... lui non si mosse proprio.
    Prese in pieno due soldati abbastanza robusti, bloccandoli di petto e scivolando nemmeno di un metro indietro.


    Oufffff! - disse soltanto, mentre le fiamme, ormai uscite dal corridoio, si dispersero ai lati dell'imbocco, lungo la parete invisibile del Maggiore.

    [...]

    Dannazione, il bastardo è scappato. - constatarono più tardi - Se vogliamo dargli la caccia temo, Capitano, che dovremo considerare un'altra puntata di questa storia...

    Certo, non si poteva dire che non avessero avuto successo: in fondo i due erano stati attirati lì da una richiesta di soccorso della squadra perduta. Al di là del fatto che fosse un'esca, loro almeno quella squadra l'avevano salvata, o per meglio dire ciò che ne era rimasto. Quindi per il momento avevano compiuto il loro dovere: se un domani il Giocatore fosse rispuntato fuori avrebbero valutato il da farsi. Certo era che tutto quell'evento avrebbe meritato un rapporto dettagliando presso l'Altro Comando, specialmente considerati i mezzi di cui il Giocatore sembrava disporre.

    Ottimo lavoro Capitano, è stato un piacere. Le ricordo però che abbiamo un ragno da recuperare...

    Un che?!

    Non si preoccupi, Sergente, le spieghiamo strada facendo. A proposito, ha davvero una bella grinta, lo sa? Potrei avere un lavoro da proporle, se le interessa...

  4. .
    Orion si fece da parte, scansato malamente dall'infermiere infervorato. Si era in effetti un po' preoccupato a vedere Talia in quel momento di scarsa lucidità, ma le maniere teatrali del tizio avevano ridotto tutto ad una mezza barzelletta.
    Qualche parola specifica, però, gli risuonò nel cervello.
    Gonadi blu, un Chiss, che tira pappagalli pieni e sfascia cose meccaniche. Poteva essere solo...


    Thanen! - esclamò.

    Cosa? - disse l'infermiere tra una sbraitata e l'altra.

    No niente. Dicevo. Ho capito, ci penso io.

    Ecco. bravo! - gli fece eco andandosene.

    CITAZIONE
    Diplomatica un par di ciufoli! Quella è una cannibale!

    Orion sorrise, pensando al fatto stesso di definire "cannibale" la Zeltron. Era tanto assurdo quanto comico.
    Per qualche ragione, anche il Capitano suo collega si trovava il quel posto, quindi, apparte ripromettersi di piantarla di dover utilizzare l'ospedale come luogo di incontro, si organizzò per andare anche da lui, prima che magari spaccasse qualcos'altro.


    *Una cosa per volta però!*

    Talia, hey, va tuttto bene. Mi senti? - la chiamò avvicinandosi al letto.

    Le strinse delicatamente una spalla, scrollandola morbidamente, ma con tutti i sensi all'erta per evitare di finire di nuovo nella sala medicazioni coi segni dei canini Zeltron. Avrebbe fatto qu el giochetto, schivando eventuali morsi, finchè fosse stato necessario per la ragazza a riprendere conoscenza.
    Quindi, se e quando lei avesse riaperto gli occhi, le parlò di nuovo.


    Bentornata tra noi, mia cara. Ad ogni modo, come dicevo prima, ero in cerca di una certa amica di Zeltros, che mi avevano detto trovarsi qui... non credevo certo di trovare un Nexu affamato al suo posto! - scherzò cercando di portare un po' di buon umore - Come ti senti?

    [...]

    Nel mentre che conversavano, il Maggiore richiamò rapidamente Pan dal comlink. Il robottino infatti aveva accompagnato entrambi in ospedale, non sapendo che altro fare. I medici avevano storto un po' il naso perchè tendenzialmente i droidi privati risultavano di intralcio al personale medico che si muoveva rapido per i corridoi. Tuttavia, un po' per le dimensioni ridotte, un po' perchè fluttuava, e un po' perchè il militare aveva insistito con decisione, glie lo avevano fatto tenere in camera per quella giornata. Già che la prognosi di Orion era fortunatamente molto breve, non avrebbero dato fastidio a lungo.

    Chiamato? Com'è andata la fisioterapia? Ah, ciao Talia!

    E' stata orribile, grazie. Ascolta, mi serve un favore...

    E ti pareva...

    Eddai piantala. Devi trovarmi una persona. L'infermiere nervosetto che era qui poco fa ha parlato di un umano blu, un Chiss, che apparentemente sta spaccando mezzo ospedale nella stanza accanto....

    *Ecco cos'era il rumore di prima!* - reailzzò.

    Credo si tratti del Capitano Thanen. Gli porteresti i miei saluti? Digli che sono qua e che tra poco passerò a trovarlo: pare stia combinando un gran casino
  5. .
    The end?

    CIAF! CIAF!

    Hop hop, Maggiore, è l'ora di alzarsi!

    *Ma che?*

    Orion sentì il freddo e prepotente tocco delle articolazioni robotiche di Pan che lo stava, letteralmente, prendendo a ceffoni. Poi quello caldo - e ben più gentile - di Talia, che probabilmente non si aspettava una rianimazione tanto brusca da parte del robottino. Il Kel Dor cominciò a rimettere a fuoco. Per prima cosa controllò il colore dei capelli della Zeltron: non si sapeva mai.
    Sembrava tutto apposto.


    Hey, ben ritrovata. Allora, abbiamo vinto?

    Talia gli fece un riassunto di ciò che era successo da quest'altra parte di mondo, mentre lui cercava di rimettersi in piedi. La schiena gli faceva male un po' dappertutto, grazie all'incontro ravvicinato che aveva avuto con quella maledetta colonna. Anche la rovinosa ultima caduta gli aveva lasciato qualche livido di troppo. In più, sì sentiva molto stanco, tanto da chiedersi quanto quello appena vissuto fosse stato uno svenimento, e quanto un pisolino tattico assolutamente improvvisato.

    Mpf, datemi una mano... - si aggrappò all'amica per alzarsi, un capogiro da bassa pressione seguì l'agile manovra - Uooooo...

    Le appoggiò una mano sulla spalla, per evitare di tornare in terra un'altra volta.

    Ah, a proposito, di là c'era una tipa che ti assomiglia tanto, sai? Porta pure il tuo vecchio nome! Però è decisamente antipatica. - sdrammatizzò - E James?

    Sta proprio lì. - rispose Pan indicando una macchia scura e fumante sul pavimento - O almeno ciò che ne resta.

    Capisco, vi siete dati il vostro ben da fare; niente male. Ora però usciamo da questo folle posto.

    [...]

    Io non capisco. Non mi volete spiegare cosa è successo in casa MIA? - brontolava il vecchio Norrington.

    Orion non voleva dirgli bugie, anche perchè non lo sapeva fare, ma preferì sorvolare su alcune cose, tipo il fatto che il nipote redivivo da un'altra dimensione fosse in combutta con una strega del Lato Oscuro o chissà cos'altro. Poi c'era il fatto che, all'atto pratico, la loro visita stessa aveva generato quegli eventi. O viceversa, insomma, erano legati a doppio filo.
    Non ultimo, restava l'impatto potenziale che una cosa del genere potesse avere sulla sicurezza dei territori repubblicani. E perchè, le implicazioni politiche? E la reputazione di Talia? La minaccia esterna? No, quelle erano tutte informazioni che non avrebbe potuto dargli, almeno non se avesse voluto evitare di essere degradato, o peggio.


    Mi spiace Norrington, ma questo è quanto. Di tali eventi si occuperà l'Esercito o chi per esso dopo che avrò fatto rapporto. Le basti sapere che adesso lei, la servitù e tutta la casa siete al sicuro. Oh, e le consiglio vivamente di sigillare la "cantina" segreta a cui si accede dallo studio di vostro nipote e di non farne parola con anima viva.
    detto questo, noi ci congediamo, grazie per il thé.


    Uff. E va bene, ma mi aspetto un aggiornamento se ci dovessero essere sviluppi strani: voglio poter vivere in casa mia in santa pace.

    E così, come erano venuti se ne andarono, accompagnati stavolta dal vero Gherman, evidentemente persuaso a non lanciarsi nel commercio di scarpe. Il Fuffi originale, quello nero a macchie, uscì con loro con la coda ritta e il classico fiero portamento da gatto.

    [...]

    CITAZIONE
    No. Erano dei ragazzini monelli che facevano dei dispetti.
    MA!

    Ha ragione Pan, di questa storia non dobbiamo parlarne fino a nuovo ordine. - in calzò il Maggiore.

    E va bene, come volete, poi però non venite a lamentarvi con me se nessuno vi ringrazia.

    Un po' indispettito, Pan si accucciò poco più in là, su un'altro sedile libero.

    Ci ho riflettuto, sai? - disse alla Zeltron - Credo che dovremmo fare rapporto insieme al Comando e ti dico perchè. Come immaginerai, io non posso non riferire ciò che ho visto: questa Astrea è potente nel Lato Oscuro, molto, tanto che mi ha dato del filo da torcere. E peggio ancora, è capace di fare rituali strani, in grado di scombinare la reltà e il tessuto delle dimensioni. Insomma, non è mica roba da poco! Anche se l'abbiamo fermata, questa è una - potenziale - minaccia enorme. Pensa solo se fosse riuscita nel suo intento!
    Ti dico questo perchè ora conosco la tua storia, ma quello non sono tenuto a riferirlo.
    O meglio, anche solo per gli eventi avrei comunque saputo di lei e del suo piano; il fatto che tu mi abbia raccontato cosa è successo a te PRIMA che ciò si verificasse è solo un dettaglio minore. E vedrai che, ora che ci siamo venuti a contatto diretto, quella storia sicuramente verrà fuori, almeno alle alte sfere dell'Esercito: non mi sorprenderei se me ne mettessero al corrente, visto che l'ho affrontata e, anzi, chiedessero anche a me di mantenere confidenziali queste informazioni; come d'altronde qualsiasi cosa riguardi il mio lavoro, spesso non posso parlare dei dettagli di operazioni militari.


    Ora che poteva riflettere a mente lucida, cominciava a preoccuparsi per le conseguenze e le implicazioni di tutte le stranezze a cui avevano assistito: non era qualcosa su cui si poteva sorvolare. Allo stesso tempo, però, volle assicurarsi di non mettere Talia nei guai.
    In realtà, come le aveva detto, gli eventi stessi avevano risolto quell'empasse al posto loro: vuoi o non vuoi, ora il Maggiore sapeva di Astrea, di cosa mai avrebbero potuto accusare Talia, che in quella storia inaspettata era inconsapevole quasi tanto quanto il Kel Dor.


    Quindi ecco, ti proporrei di venire con me al nostro ritorno. Farò rapporto richiedendo di poter riferire direttamente al Comando, dove tu mi accompagnerai ed esporremo la cosa insieme. Se la faccenda richiederà - come credo - ulteriori approfondimenti, ne saremo tutti al corrente e, fra l'altro, potrò darti una mano.
    Che ne dici?
    - le chiese - Certo non sarà come il tempo passato in riva al lago, ma ci si accontenta... - disse scherzando.

    Ah, ultima cosa: ricordatemi di chiamare il fisioterapista quando atterriamo. Sto invecchiando... - concluse massaggiandosi la schiena.


    Nota per chi valuta e per i master:
    Nell'ottica del concorso, nel caso avessimo fallito, le distorsioni dello spazio-tempo ci avrebbero riportato all'inizio della storia, completamente ignari di cosa fosse accaduto, con quindi potenziali ripercussioni di un'Astrea che a quel punto agiva indisturbata.
    Tuttavia, a mistero risolto e con i pg consci dell'accaduto, sarebbe comunque carino proseguire una storyline di quest o simili attorno alla Astrea strega e ai suoi piani.
    That's all folks!
  6. .
    Glitch me

    *E adesso questa fotocopia di Talia chi cazzo sarebbe? Tu guarda oh, c'è sempre una rottura di scatole peggiore della precedente.*

    Il Maggiore era caduto a terra e il braccio gli dava qualche fastidio. Per qualche ragione però - forse la botta improvvisa di adrenalina - gli era uscito il suo lato sarcastico che a volte aiutava a sdrammatizzare. Non gli ci era voluto molto a capire che tutta la negatività percepita fino a quel momento si condensava in quell'unica persona. Potersi dire tranquillo era un altro discorso, ma quantomeno l'aver potuto dare un volto a quelle sensazioni lo aveva in qualche modo reso più stabile, concentrato. E poi quel trucchetto lo conosceva fin troppo bene: Orion non era certo estraneo al lato oscuro, seppur con buoni principi, quindi fu uno scherzo distinguere un fulmine della Forza. Anche solo con il suo passato, bhè, li conosceva fin troppo bene.
    Era anche ironico il fatto che avessero usato proprio QUELLA tecnica contro di lui; un sorrisetto gli si dipinse sul volto.


    *Ma che?*

    Tra i suoi ragionamenti, Orion aveva mantenuto le spade alte di fronte a sé, non avendo la benché minima intenzione di restare in terra. Quando tuttavia fece per alzarsi, una seconda saetta partì dalle mani di Astrea.

    Troppo lento, Maggiore.

    Al diavolo i ragionamenti, l'adrenalina ormai era schizzata nell'organismo del Kel Dor. Fulmineo, rotolò su sé stesso e sfruttò il momento per rimettersi in piedi. La saetta annerì il terreno nella zona dove un attimo prima si trovava.

    O forse no. Ora, di grazia, vorrei sapere: tu chi cazzo sei? Apparte la tipa di cui parla il muro in corridoio.

    Il Maggiore si era rimesso in piedi, questa volta preparato ad eventuali sorprese e ben conscio che avrebbe dovuto molto probabilmente menare le mani di lì a poco. Tuttavia lo scopo di tutta quella storia era fin dall'inizio capire cosa stesse succedendo, non semplicemente giocare ai soldati con la gemella cattiva di Talia. Carpirne qualche informazione, perciò, sarebbe stato d'aiuto.

    Hm, un vero galantuomo. Te l'ho già detto chi sono: io sono lei. Com'è che si fa chiamare adesso? Ah già, Talia. Io sono Talia, ma la versione migliore. Tu invece... tu mi stai facendo perdere tempo.

    Tempo per cosa, di grazia?

    La risposta fu un altro fulmine ben piazzato. Quella volta, però, Orion non si fece prendere di anticipo: gli fu sufficiente alzare le spade per parare il colpo in arrivo. Nel frattempo, iniziò a camminare lateralmente, girando intorno ad Astrea. Ancora ci capiva poco della situazione, come non sapeva effettivamente dove si trovasse. Così le girò intorno, studiando l'avversaria e la stanza dove si trovavano.

    Sei coriaceo, uh?

    Gli scherni della gemella cattiva erano pungenti, ma qualcosa al Maggiore non tornava. Non poteva dirlo con certezza ma qualcosa gli diceva che non era l'unico a studiare chi aveva di fronte. La potenza dei colpi di Astrea lo confermava: aveva la netta intenzione che non stesse - ancora - facendo sul serio. Lui stesso avrebbe potuto fare di meglio già anni prima, quando ancora le sue abilità nella Forza non erano così affinate.

    Allora? - le rispose a tono - Vogliamo continuare così tutto il giorno o cosa?

    Hehe, sei quasi simpatico sai? Saresti un buon animaletto da compagnia.

    Mi fa piacere. Quindi, perchè intanto non mi dici dove diavolo ci troviamo?

    Bhè, ma è semplice. Ci troviamo nella residenza dei carissimi Norrington, del nonno del mio James.

    Non mi prendere in giro, questo non è lo stesso luogo da cui sono venuto.

    Il dialogo proseguiva, mentre i due ancora si giravano intorno con lo sguardo fisso sull'altro. O meglio, Orion le girava intorno e a largo, perchè Astrea non si era mossa di un millimetro, limitandosi a ruotare sul posto per non dare mai le spalle al Maggiore. Per un attimo, il collegamento visivo si interruppe, quanto il Kel Dor superò una delle colonne, arrivando piano piano verso la zona centrale della stanza. Superata quella, però, Astrea era ancora lì, con gli occhi piantati dritti su di lui.

    Tesoro, sei dall'altra parte! Non te ne rendi conto?

    *Dall'altra parte? Ma di che vaneggia?* - Orion stava seriamente iniziando a domandarsi quanto fosse profonda quell'apparente vena di lucida follia di chi aveva di fronte.

    Sì, vabbè. Dov'è Talia? - incalzò - Intendo quella vera, non questa fotocopia mal riuscita.

    La vera...? Come OSI! - Astrea alzò improvvisamente la voce, mentre una sorta di aurea verdastra la avvolgeva in modo sinistro.

    L'intento era, ovviamente, quello di stuzzicare una reazione, ma non se l'aspettava così violenta. La Zeltron allungò nuovamente il braccio nella sua direzione, a dita tese. E ciò che stava per succedere fu subito abbastanza palese.

    Io, io sono l'unica! Lei è solo un ostacolo, un difetto, un piccolo imprevisto che mi tiene lontana dalla realtà che mi spetta! Non possiamo coesistere, ma quel posto è mio. Quel mondo è mio. E pertanto dovrà morire, così che io possa avere ciò che mi spetta. Perirà lei e tutti i suoi insulsi amici impertinenti! Quindi sparisci!

    Il tempo dei giochetti era finito.
    Non gli ci vollero i sottotitoli per inuire la potenza del colpo in arrivo, tanto che Orion non ci provò nemmeno ad intercettarlo come prima. No, invece lasciò cadere una spada e protrasse la mano in avanti, ad intercettare la saetta in arrivo, questa folta di un fulgido color smeraldo, intenso e bruciante.


    [Repulsione]

    Il fulmine si scaricò sulla mano del Maggiore, che tramite i suoi poteri cercava di assorbirne l'energia. Una piccola palla di plasma si generò davanti al suo palmo, mentre per la prima volta saggiava le reali abilità di chi aveva di fronte. Il cristallo che indossava si illuminò di un azzurro billante.

    Niente male. - le disse in questa situazione di stallo.

    Perchè non muori? - insistette lei, notando che nonostante la prolungata esposizione, il suo attacco non stava sortendo alcun effetto.

    Però sai, è buffo... - continuò Orion, concentrato ma sicuro di sé - E' buffo che qualcuno provi a colpire ME con con un fulmine, ma forse non hai capito con chi hai a che fare.

    E per tutta risposta, stanco di giocare alle belle statuine, il Kel Dor rispedì il fulmine al mittente, più intenso di prima. Astrea si era appena rivelata chiaramente molto potente, il che poneva interrogativi e potenziali pericoli futuri, ma aveva fallito nella scelta delle armi: purtroppo per lei, in quel campo, pochi potevano competere con la centrale elettrica che era il Maggiore.

    Me la pagherai! - sbottò lei.

    Poi, un attimo prima di riprendersi il fulmine in faccia, Astrea Velia scomparve in una nuvola verdastra, lasciando che il colpo sciogliesse parte della pietra di una colonna poco distante.


    *Ma che diavolo?*

    [...]

    Era passato già qualche minuto, ma della Zeltron non vi era traccia.
    Così, recuperata la spada, Orion tenne i sensi all'erta, ma si dette una mossa e cominciò ad esplorare meglio il posto: anche se per il momento aveva respinto l'ignoto nemico, qualcosa gli diceva che quella pausa non sarebbe durata molto a lungo, quindi tanto valeva approfittarne. Con i sensi sempre all'erta, fece un giro completo della stanza. Dal punto di vista architettonico, con tutte quelle colonne interne, ricordava quasi un tempio rupestre, ma per il resto era spoglia. Solo qualche piccolo bracere qua e là rischiarava l'ambiente in punti luce abbastanza isolati tra loro.
    Al centro della stanza, invece, parevano esserci le uniche due cose degne di nota: un altro bracere, ma costruito in qualche strana lega di metallo e con le fiamme di color verde intenso, e subito dietro uno specchio. Uno specchio gigante; o almeno quello sembrava.
    Inizialmente i riflessi sembravano esattamente quelli che ci si aspetterebbe normalmente da uno specchio convenzionale: la stessa stanza, ma ribaltata e nulla più.
    Tuttavia, quando il Maggiore vi si avvicinò, si rese conto come l'ambiente mostrato oltre il vetro fosse in realtà diverso. Prima di tutto non vi era quell'atmosfera verde-bluastra che avvolgeva tutto fin da quando aveva attraversato il passaggio nello studio di Norrington, e soprattutto mancava qualcosa: la sua immagine non era riflessa.
    Sorvolando sul pensiero di poter essere un vampiro a sua insaputa, il Kel Dor si avvicinò ancora. Era a pochi centimetri dallo specchio, quando vi scorse qualcosa oltre: un lampo bluastro e del movimento.
    Si rese immediatamente conto che spostandosi rispetto al centro del vetro, anche lo spazio proiettato cambiava, che tuttavia sembrava un altro posto. Fu così infatti che, sbirciando oltre, vide Talia, quella vera.


    *Che razza di posto è questo?!*

    Scorse anche la presenza di Pan, a confermare il fatto che i due luoghi fossero disgiunti, d'altra parte dietro allo specchio non vi era nessuno apparte la stessa stanza vuota. Insomma, non era SOLO uno specchio.

    No! Talia!

    Orion gridò ma nessuno parve sentirlo. Vide che la Zeltron era a terra, con Pan a fluttuarle poco sopra, ma soprattutto con un tizio in tenuta militare che le si faceva incontro.

    Hahahahaha....

    Il Maggiore di voltò di scatto quando una risata risuonò per tutta la stanza. Non sembrava provenire da alcun punto specifico, quanto piuttosto tutto intorno a lui. Affinò i sensi, aspettandosi un attacco che non avvenne. [Danger Sense]

    Lascia perdere i tuoi amici. Lei è esattamente dove la volevo: tutto è partito e non potrai più raggiungerli.

    Mostrati! - gridò lui guardandosi intorno, mentre un pelo di ansia stava rimontando.

    Tesoro, non ci penso nemmeno. Ci ho pensato, sai? Non ho alcun motivo di scontrarmi con te: tu rimarrai bloccato qui e io avrò il mondo che mi spetta. Il rituale è iniziato, ma se gradisci puoi stare a guardare mentre il mio James completa il lavoro.

    A quelle parole, una vampata di fiamme smeraldo proruppe dallo strano bracere vicino allo specchio.
    Orion vi batté forse il pugno, ma il vetro non se ne accorse nemmeno: una sorta di onda, come quelle che si formano gettando un sasso in un lago, si diramò dal punto in cui aveva colpito, quasi il vetro fosse fatto d'acqua, ma nulla più.


    La vedremo! - gridò un ultima volta, prima di lanciarsi sul bracere.

    Cercò, come al suo solito, di trasformare l'ansia in adrenalina e di mettersi nuovamente in moto: forse non poteva farci nulla, o forse no, ma sicuramente stare lì fermo non sarebbe servito a niente.
    Allungò una mano verso le fiamme, ma prima ancora che potesse raggiungere il bracere, un brivido lo attraversò, scuotendolo da capo a piedi. Quella strana sensazione si era ripresentata e non era per niente un buon segno.
    Il bracere sembrava avvolto da una qualche sorta di strana energia, che lo ricopriva come una bolla, quasi bloccando ogni sorta di tentativo di interagirci.
    Orion non desistette, ma i brividi si fecero più intensi, quasi da far male.
    Per un istante infinitesimo, l'ambiente cambiò, tornando alla realtà di Talia, poi di nuovo a quella di Astrea, mentre il Maggiore si sforzava di allungare il braccio e toccare il bracere.


    Gnnnnn.

    All'improvviso, un flash, il Maggiore era di nuovo dall'altra parte.
    Vide Talia in terra, Norrington che le si avvicinava e Pan che cercava di svegliarla.


    Tu non dovresti essere qui!

    Disorientato ma determinato, gli si gettò incontro, ma lo stesso brivido di poco prima si ripresentò

    Pan, proteggi Talia, è una trappola di Astr....! - cercò di avvertirli.

    Era pronto a colpire Norrington senza troppe domande, ma il glitch lo riportò indietro e la sua spada finì per affettare l'aria davanti a sé. Per poco non cadde in avanti, vedendosi sparire il bersaglio di sotto il naso.


    No! No! Dannazione!

    Qualunque cosa stesse succedendo, cominciava ad essere chiaro che gli intrighi di Astrea, in qualche modo, stessero giocando con le dimensioni e che quel "rituale" non meglio definito fosse la causa dei glitch. Inoltre, dal canto suo, le percezioni nella Forza si facevano molto più burrascose ed intense, come se una qualche fonte di energia stesse scuotendo lo spazio-tempo sempre di più. Sicuramente Talia ci avrebbe capito molto più di lui, ma tanto si faceva bastare. Con le poche informazioni a disposizione, allora, fece dietro front e puntò di nuovo sul bracere, nel tentativo di riprovarci.
    Un altro flash - mentale questa volta - gli balenò in testa: le sorprese non erano finite.
    Stava correndo verso l'obbiettivo, ma si dovette voltare bruscamente, conscio di essere in imminente pericolo. Sebbene non sapeva di che genere, aveva visto chiaramente un fendente arrivargli tra capo e collo, all'altenza della nuca.
    Accese le spade in posizione difensiva.


    Alla fine mi hai costretta. Mi dispiace: niente spettacolino per te,

    Astrea era di nuovo lì, ad un pelo dal suo naso, ad incrociare le lame con il Maggiore.
    Già, perchè a quanto pareva la Zeltron stava impugnando una spada tanto antica quanto strana: avvolta da un'aura verde intensa e adorna di brillanti glifi sconosciuti, pareva poter tenere testa al plasma di una spada laser.


    [...]

    Con somma sorpresa di Orion, la Zeltron si era dimostrata un'abile spadaccina. Coadiuvata con ogni probabilità dalla Forza, riuscì ad impedire al militare di raggiungere il bracere e, sperabilmente, di tornare nell'altra dimensione.
    Lo scontro proseguì senza che nessuno dei due si risparmiasse nei colpi, ma il Maggiore era più abile nella Forza di quanto lo fosse con la spada e pertanto non riusciva ad avere la meglio.
    In aggiunta a tutto questo, il rituale orchestrato da Astrea proseguiva, aumentando energeticamente di intensità e, anche se lui ne era propriamente conscio, rendenva sempre più frequenti i glitch e la loro instabilità. Avevano infatti iniziato a presentarsi in momenti random, senza che fossero prevedibili e senza che Orion interagisse con il bracere.


    Sembra che la tua sensibilità alla Forza ti renda influenzabile dalla distorsione. Errore mio, avrei dovuto prevederlo, ma non ti preoccupare tesoro: mi assicurerò che tu non lasci questo posto o, alla peggio, non da vivo. - aveva detto Astrea.

    Questo continuo "saltare" di qua e di là, però, complicava tutto, perchè spezzava il ritmo al Maggiore, che si ritrovava catapultato da una dimensione all'altra tra un fendente e il successivo. Fortuna che aveva ottimi sensi e un'elevatà adattabilità perchè altrimenti quel continuo doversi "riaggiustare" in combattimento avrebbe messo in seria difficoltà chiunque. Il lato positivo sarebbe potuto essere l'interagire con la vera Talia o con Pan, tra un glitch e l'altro. E invece no: i passaggi di dimensione avevano durate troppo casuali perchè Orion potesse fare alcunché in quel senso: se si fosse distratto anche solo per un attimo avrebbe rischiato di ritrovarsi una spada in gola, una volta passato nuovamente di là.
    Sperò solo che la sua amica fosse tanto in gamba quanto pensava.
    La Zeltron si era ovviamente accorta di tutta la situazione, tanto che, dopo averlo studiato un po' nello stile di combattimento, approfittò della momentanea sparizione del Kel Dor per cambiare posizione a coglierlo di sorpresa con l'attacco successivo.


    [Tiro Speciale - Gotcha!] - SUPERATO

    Dopo l'ennesimo glitch, Orion riapparve nella realtà di Astrea, ma la difesa a cui si era preparato mentalmente andò a vuoto. Si ritrovò infatti senza bersaglio, ma una tenue luce verdastra gli dette l'indicazione: la Zeltron si era spostata in modo da apparirgli alle spalle ed eseguire un affondo inatteso.
    Il Kel Dor si giocò il tutto per tutto sui riflessi, puntando il piede e roteando su una gamba di 180 gradi, lasciando che la spada lo superasse passandogli accanto al fianco.
    Si era salvato il fegato, ma non era bastato: Astrea non perse l'istante e scelse ancora l'attacco come difesa. Nel voltarsi, infatti, Orion ebbe tutta l'intenzione di proseguire il movimento calando le spade dall'alto, ma lei aveva già la mano libera puntata in avanti.
    Quando si voltò, se la ritrovò bellamente appoggiata sul petto.


    Troppo lento.

    *Oh merda!* [Muro di Forza]

    Quell'onda d'urto la sentì TUTTA, venendo scagliato via in modo così violento da dargli l'impressione di aver lasciato il respiro sul posto, mentre lui partiva tipo pallina da tennis a tutta velocità.
    Se non si fosse chiuso - metaforicamente - a riccio tramite la Forza, probabilmente gli avrebbe fatto più male di un martello da guerra nelle costole; in quel modo invece, agendo d'istinto, si era quantomeno risparmiato di lasciare i polmoni sul posto, venendo spedito via come, appunto, una pallina da tenissin. Una pallina ancora integra quantomeno.
    Mentre aveva tutta l'intenzione di imprecare in volo, il solito brividino gli attraversò la schiena e il suo corpo cambiò nuovamente realtà.


    [...]

    Mentre Talia e Pan cercavano di contrastare il buon James, di punto in bianco si sarebbero visti apparire il Maggiore in volo, lanciato come un razzo. Passò bestemmiando proprio in mezzo tra la Zeltron e l'umano.

    AAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH

    Pochi istanti dopo, come era apparso, il Kel Dor sparì di nuovo, ancora in volo.

    [...]

    Il Maggiore non sapeva minimamente dove fosse diretto, ma era sicuro che prima o poi si sarebbe fermato. E quasi sicuramente non sarebbe stato un atterraggio divertente. La cosa più sensata era cercare di mantenere alta la sua difesa invisibile, per tentare di attutire il colpo.

    [Tiro Speciale - Another brick in the wall] - FALLITO

    Avete presente come si sente il guscio di un uovo spiaccicato su una parete? No? Bhè, Orion adesso lo sapeva.
    Aveva centrato una delle colonne, ad essere precisi, ma l'impatto fu abbastanza forte da strappargli via le energie e non riuscire a mantenere la barriera che, se non altro, almeno attutì qualcosina.
    La pietra dietro di lui si infranse, mentre il Kel Dor andava a far parte dell'architettura del posto. Magari, chi lo sa, sarebbe stato un belissimo capitello.
    Ma non quel giorno, no: l'aria gli abbandonò i polmoni con uno sbuffo potente, mentre sentiva le ossa scricchiolare e veniva rintronato dall'impatto. Cadde a terra in ginocchio, scivolando lungo la colonna come un peso morto. Lasciò andare le spade aprendo le mani per il contraccolpo, che caddero ai suoi lati.
    Il dolore alla schiena arrivò dopo poco, assieme ad una rabbia cieca.


    Hahaha, povero piccolo, forse è il caso tu ti faccia da parte.

    *Dannata. Mpf. Inutile. Mpf. Maledetta...*

    STRONZA!

    Disse il poeta osservando il cielo stellato.
    Il Maggiore non si poteva dire un tipo grezzo, ma sicuramente sanguigno, tanto che non era insolito per lui accomunare dolore e giramento di palle.
    Astrea gli si fece incontro, ma lui ne aveva davvero abbastanza. La ferita appena riportata, assieme al lungo scambio di scherma, lo stava facendo vacillare: se continuava così, non avrebbe avuto più energie di lì a poco.
    Così, esasperato e disperato, si giocò il tutto per tutto.
    [Granata Elettrica]
    Sfruttando il fatto di essere accucciato in terra, e il momentaneo sentore di invicibilità della sua avversaria, generò il potente globo di energia sotto il suo petto, sempre accuciato in terra. Appena fu pronto, alzò il capo e protrasse le braccia in avanti.

    Schiva questo!

    La Zeltron venne ragionevolmente presa contropiede, ma era molto agile e, pertanto, capace di schivare un colpo del genere a distanza non troppo ravvicinata. Quello che però non poteva sapere, era che per la tecnica personale di Orion non sarebbe stata sufficiente una semplice piroetta, specialmente considerando il fatto che lui aveva mirato in terra, vicino ai suoi piedi.

    Credevi davvero che...? Cos... aaaaaah

    La palla di energia esplose poco oltre Astrea, colpendola con l'onda d'urto e la catena di fulmini annessa.
    I danni in sé non furono tanto elevati, ma l'elettricità non abbandonò immediatamente il suo corpo: paralizzandola temporaneamente come una qualsiasi persona che stava prendendo la scossa.


    *Ora o mai più.* [Impeto - COS]

    Oltre le spade davanti a sé, il Maggiore raccolse tutte le ultime energie per rimettersi in piedi e correre verso il bracere: avrebbe distrutto quell'affare, in un modo o nell'altro, ma riguardo a cosa sarebbe successo dopo, solo la Fortuna poteva saperlo.
    Si lanciò in corsa sul bracere, riponendo le armi alla cintura e sperando che Astrea ci mettesse qualche secondo a riprendersi. Appena arrivato, si avvicinò prepotentemente oltre la barriera invisibile che proteggeva il manufatto.
    Gli stessi tremori di prima lo colsero, ma lui non demordeva: allungò ancora le braccia, cercando di contrastare gli spasmi che ciò gli stava causando. Quindi aprì i palmi e lasciò andare tutto il potere di cui ancora era a disposizione, nel tentativo di far collassare la barriera energetica e schiacciare il bracere in una potente morsa tra le sue mani e il pavimento.
    [Schianto di Forza]

    Ci fu un momento di silenzio totale, in cui l'aria circostante le fiamme verdastre sembrò venire risucchiata via, come se implodesse. Poi, invece del collasso, il botto.
    Il Kel Dor venne scagliato via dall'esplosione, avvolto dalle fredde fiamme verdastre.


    *E due.* - pensò, ormai stanco e lanciato a velocità contro lo specchio.

    Stranamente, questo si era fatto tuttavia immateriale e, invece di spiaccicarsi di nuovo, il Maggiore lo attraversò, seguito dalle fiamme verdastre.


    Tornerò! E me la pagherai! - riuscì giusto a sentire in lontananza.

    Cadde a terra poco oltre lo specchio, nella realtà giusta. Con la vista annebbiata forse riuscì a scorgere Talia, ma non ne fu sicuro. Poi, il buio.


    Braccio destro: ferita leggera da ustione
    Schiena: ferita moderata diffusa, da impatto
    Gotcha! [Speciale, CD15 su AGI]: 23
    • 1d20 + 7
      23 (16 + 7)
    • Inviato il
      11/12/2023, 18:58
      Orion Knight
    Another brick in the wall [Speciale, CD15 su Usare La Forza]: 9
    • 1d20 + 7
      9 (2 + 7)
    • Inviato il
      11/12/2023, 19:32
      Orion Knight


    Edited by Orion Knight - 15/12/2023, 01:39
  7. .

    Grazie, Marioggiore, ma la principessa è in un altro castello!

    Il duo procedette spedito alla nave con cui erano arrivati e, sebbene le prime intenzioni di quel viaggio parevano ormai andate completamente in malora, si prepararono per quella che si prospettava un'isolita villeggiatura.
    Ad attenderli trovarono Pan, il fedele robottino di Orion, che era rimasto lì, a badare al veicolo. Non pareva molto contento a riguardo.


    Bhè, già di ritorno? - li apostrofò.

    Il militare spiegò la faccenda a grandi linee, mentre rovistava tra le sue cose in fretta e furia; non che lui stesso ci avesse poi capito molto dei dettagli: l'unica cosa che gli era rimasta addosso era quella sensazione provata subito dopo il mini-blackout, che non riusciva a scollarsi.


    Ah e ti pareva! - commentò Pan - Io sto gui a fare il magazziniere mentre vi godete le cose più divertenti. Sìsì, va bene.

    Non hai capito. - lo interruppe Orion - Vieni anche tu.

    Oh... - rispose alla sprovvista, come chi era partito intenzionato a far polemica, ma aveva appena perso l'occasione - Oh. Ok. Allora... allora cambia tutto. Va bene!

    Su, dammi una mano con questa roba e poi andiamo, così capirai di cosa parliamo.

    Orion si fece dare una mano con l'armatura. Senza troppi convenevoli si era rintanato in un angolino per levarsi di dosso i vestiti da vacanziero e rimettersi nei suoi panni abituali: quelli da soldato. Full gear, niente riserve.
    Rispose con un cenno affermativo a Talia, anche lei completamente equipaggiata. Quasi sorrise all'immagine di loro due che si preparavano, manco fossero un corpo di spie o di infiltrati, pronti ed efficienti per affrontare la loro missione.
    Avrebbe sorriso, infatti, se non fosse stato per il fatto di essere ancora teso. E non era per la storia della frutta, eh, quanto per ciò che aveva percepito: qualcosa di tanto indefinito quanto oscuro. E non gli piaceva per niente.


    [...]

    Sai, quasi mi dispiace aver accusato il povero Norrington, almeno dopo aver visto la sua faccia con quel caco impazzito. - scherzò sulla via del ritorno - Lì per lì credevo veramente fosse lo scherzetto di un vecchietto annoiato. Quindi in realtà ci siamo offerti di... boh... capire cosa sta succedendo, perchè non credo... che c'è?

    CITAZIONE
    Ah-hem... Scusa.

    Il Maggiore si irrigidì un instante quanto Talia gli schizzò dietro la schiena, salvo poi capire il falso allarme. Erano entrambi tanto tesi quanto curiosi.

    *Una cosa è certa: non guarderemo più la frutta nello stesso modo.* - pensò.

    Tranquilla, non ti scusare: questa giornata ha già avuto la sua buona dose di stranezze. E a tal proposito... sì, forse sarebbe anche più facile andarcene via direttamente, dato che nessuno ci obbliga. Ma c'è qualcosa in più lì dentro... - il Maggiore sospirò - Non so bene come spiegarlo, perchè era una sensazione, ma ho percepito qualcosa, giusto prima della guerra di banane, qualcosa di oscuro e sinistro.

    Non ne ho capito la natura, ma sicuramente non è buona. Quindi no, non penso proprio che abbiamo a che fare realmente con dei ragazzini: quello credo sia solo il modo del padrone di casa di mantenere il controllo e non impazzire, minimizzando la cosa. O semplicemente non ha altri strumenti per capirci di più. Quello che ho sentito, però, era nella Forza e non mi è piaciuto. Ragion per cui, fra l'altro, mi scuso di essere stato un po' sbrigativo: mi sono agitato, però... stiamo attenti, dico solo questo.
    - si interruppe un attimo per togliersi il microcomlink dall'orecchio e regolarlo un secondo - Tieni, ho creato un canale comune tra noi e Pena, segnati questa frequenza, non si sa mai, potrebbe tornarci... Ma che...?

    Tra una spiegazione e l'altra, i due erano tornati da dove erano venuti e subito Talia aveva notato qualcos'altro di strano o fuori posto. Una lapide. Di un gatto. Con lo stesso nome di quello che aveva visto Orion prima.

    CITAZIONE
    Okay, questi qui devono lavorare di fantasia!

    Comincio a pensare che non siano coincidenze... Oh bhè, andremo in fondo. - commentò, deciso a capirci qualcosa di più.
    Pan intanto si era scrostato dalle spalle del Maggiore per osservare meglio la scena.


    Tutto sto casino per un gatto? - chiese Pan mentre gli altri già si dirigevano all'ingresso - Hey. Qualcuno mi vuole spiegare? Hey! Uff. Biologici...

    CITAZIONE
    I Signori desiderano...?

    Sì, siamo quelli di prima. Siamo pronti. - gli disse sbrigativo.

    Quelli... di prima... Signore?

    Thermas, falli entrare! Zuccone! - risuonò una voce dal corridoio; Norrington probabilmente.

    I due repubblicani entrarono in silenzio, più perplessi che altro.


    [...]

    Norrington aveva lasciato loro campo libero - probabilmente ancora in shock per l'incontro ravvicinato con il centrotavola - e garantito acesso totale alla villa, acconsentendo, in sostanza, al permettere che i due Repubblicani facessero quello che gli pareva. In un modo o nell'altro il mistero andava risolto.
    Talia era già partita a razzo, setacciando tutto quello che poteva, a cominciare dalla sala da thé dove erano stati accolti poco prima. Vista la foga meticolosa che animava la Zeltron, Orion lasciò che facesse come meglio credeva, concentrandosi invece sugli aspetti meno "fisici" della questione. Che per uno pratico come lui era quasi un controsenso, o meglio, lo sarebbe stato se non fosse per la sua sensibilità alla Forza. Vagò per la stanza ad occhi quasi chiusi, espandendo i sensi e cercando di ritrovare quella traccia sinistra percepita pochi minuti prima.
    [Danger Sense]
    Niente.

    Esattamente dormire come aiuterebbe l'indagine?

    Il Maggiore, che era ad occhi chiusi e con una mano poggiata al tavolo del misfatto alla frutta, sobbalzò, apostrofato dal vecchio Norrington che si aggirava per la stanza osservando; sembrava proprio uno di quei vecchini che controllano i cantieri, oppure che rimbrottano l'elettricista o l'idraulico mentre ti fanno i lavori in casa. Lo prese con simpatia.

    Hm, come glie lo spiego... ha presente i Jedi? Bhè, ci sono persone che hanno capacità simili. Io ne sono un esempio, ma la cosa più importante è che temo c'entri qualcosa anche con l'origine di tutti questi problemi. Le devo ricordare il caco?

    Il vecchio borbottò, colpito sull'onore per via della scena di poco tempo prima. Talia sembrava riuscire a prendere Norrington con estremo rispetto e con una certa etichetta, tutte cose di cui Orion era piuttosto sprovvisto, più per carattere che altro. Dal canto suo, però, pareva aver trovato un modo per comunicare con il padrone di casa. Essendo un vecchietto un po' burbero e tagliente, al Kel Dor era bastato essere sè stesso, razionale, pratico e senza troppi giri di parole, ma senza farsi mancare di rispondere a tono alle frecciatine del vecchio. D'altra parte era abituato con Pan, non ci voleva molto.
    Alla fine dei conti quella forma di comunicazione pareva essere efficace e tanto bastava.


    Mpf, capisco. Lei si sbaglia, Maggiore: anche le cose più strane si potrebbero spiegare con la tecnologia. Voglio dire, si guardi intorno. Abbiamo scoperto i viaggi spaziali da millenni, siamo una civiltà distribuita su di un'intera galassia... Non saranno certo due acini volanti a farmi pensare a qualche sorta di strana magia. E Jedi sono stati cacciati recentemente... ma che?

    Orion aveva scelto nuovamente l'approccio "fast". Così mentre il vecchietto polemizzava, lui si era concentrato sulla prima cosa a portata di tiro - che si dava il caso fosse direttamente il tavolo - e lo sollevò fino al naso di Norrington con l'aiuto delle sue abilità telecinetiche.

    Vede? Questa volta sono io, ma sarebbe sciocco escludere che qualcun altro possa fare lo stesso, non le pare? E quindi mi dica, ha qualche nemico di cui lei sia a conoscenza? Qualcuno che potrebbe voler danneggiarla? - concluse rimettendo al suo posto il pezzo di mobilio.

    Io, non... - balbettò, colto di sorpresa da ciò che aveva appena visto - Io.. io non direi. Cosa vuole, sono in pensione da anni ormai, mio figlio non vive qui e mio nipote è scomparso, quindi anche se volessero colpire loro in quanto militari non li cercherebbero qui. Avuto sempre buoni rapporti con i vicini e con la cittadinanza in generale, sono molto legato a Naboo. C'è qualche teppistello per strada negli ultimi mesi, non solo intorno casa mia ovviamente, che è la ragione per cui ve li ho citati. Non so fin dovev potrebbero spingersi; magari uno di loro è come lei, Maggiore, con le stesse abilità...

    Ne dubito, ma niente è da escludere, lasci fare a noi. Pan, trovato niente? - mentre Norrington rifletteva, l'indagine andava avanti, con Talia che aveva ormai controllato ogni angolo, i sensori del droide che non avevano trovato una mazza e il servitore che si stava bellamente beffando di quella che, secondo lui, sembrava tutta una grande presa in giro.

    CITAZIONE
    ...potremmo andare a vedere i resti di quella famosa scritta...

    Fate strada. Signor Norrington... - si congedò con un cenno del capo.

    [...]

    Orion si stava già stufando di quel corridoio: vedere decine di facce di Norrington in tutte le salse non è certo un'esperienza divertente. Quella collezione infinita di dipinti di tutto l'ablero genealogico della famiglia se mbrava non finire più. Lui voleva vedere la famosa "scritta di sangue", non una camionata di dipinti. Fortuna che Talia non aveva problemi a rompere il silenzio. Non fosse per le risposte di Arnoldo - così lo aveva ribattezzato - che erano sempre più strane.

    CITAZIONE
    Signora Crane, Lord Norrington è tremendamente allergico al pelo di gatto.

    *Ma questo non ci sta tantissimo con la testa, eh! Prima il lavoro sì, lavoro no, poi non ci riconosce, poi si inventa le cose. Dai, ci sta prendendo per il culo, non c'è verso...*

    Sarebbe stato quasi da sospettare del servitore proprio, visti gli attegiamenti, ma con buon probabilità era sono un cretino.

    Cos? Il solito elettricista dispettoso, eh Talia? Uhm... Talia?!

    La luce era saltata, ma per pochi secondi. Un brivido freddo aveva percorso la schiena del soldato mentre la Zeltron lo chiamava nel buio. Poi la luce era tornata... erano tutti lì, tranne lei.

    Cazzo. Dov'è andata? Arnoldo, l'hai vista?

    No Signore, era proprio qui con lei un secondo fa.

    Orion deglutì.

    Cazzo. Pan, dividiamoci, perlustra tutto. Anche tu, Arnoldo, dacci una mano, muoviti! Talia? - le mani corsero alle spade tanto velocemente quanto le falcate di Orion macinavano terreno.

    Pessimo, pessimo inizio.

    Si diederò rendez-vous nel solito corridoio, di lì a dieci minuti. Sotto richiesta di Orion, Arnoldo contattò anche il resto della servitù che si aggirava per la villa, chiedendo che controllassero le proprie aree in cerca della giovane diplomatica.
    Il Maggiore e Pan si dividevano di volta in volta i corridoi, guardando una camera per volta; passò anche nella zona dove si trovava la famigerata scritta col sangue, ma troppo di fretta per prestargli reale attenzione. Tuttavia, man mano che attraversavano il dedalo di corridoi della villa - nonostante fossero ancora solo al piano terra - la faccenda aveva sempre meno senso: come avrebbe fatto Talia ad allontanarsi così tanto in quel breve lasso di tempo?


    Sono d'accordo. - analizzò Pan - Dovrebbe avere poteri Jedi per muoversi così rapidamente, o un jetpack, o un caccia stellare... ma bhè, diciamo che tenderei a scartare tutte queste possibilità, anche se della terza non sono sicuro...

    Ti pare il momento di scherzare?

    Forse no, ma non farebbe comunque male a nessuno. Ad ogni modo, suggerirei di tornare sui nostri passi: è possibile che ci sia sfuggito qualcosa. La servitù?

    Ho chiamato Arnoldo poco fa: niente nemmeno loro. Va bene, facciamo a modo tuo: magari c'è un accesso segreto, una botola o che so io. Tipo film horror sai, la villa con gli scantinati del terrore. Ormai non escludo più niente.

    Trovato niente, Signore? - lo incrociò Thermas in uno dei corridoi.

    Maggiore, mi hanno avvisato da poco. Cosa vorrebbe dire che la sua collega è scomparsa?

    Pure il vecechio Norrington si era accodato: erano diretti tutti nello stesso posto.

    Signifca che era letteralmente dietro di me, a due passi, come lo è lei in questo momento. Pochi secondi di blackout e non c'era più. Sarò schietto: non è per niente un buon segno, Norrington.

    Non che potesse spiegarsi più di così con il vecchietto, dato che luui in primis non aveva capito cosa diavolo fosse successo: l'unico dettaglio che aveva tralsciato era quella sensazione che aveva provato di nuovo; quella tuttavia era una cosa che in pochi avrebbero capito, anche se lo rendeva molto irrequieto.
    Pan aveva detto che sarebbe stato impossibile spostarsi così lontano in così poco tempo, non senza dei poteri. E se invece i poteri li avesse avuti qualcun'altro? Qualcuno che, arrivati i repubblicani, avrebbe provato subito a levarli di mezzo, temendo che potessero intralciarlo? Sì, ma chi?


    Orion!

    Mentre gli frullavano in testa tutti questi pensieri, il Kel Dor non si era accorto di essere tornato al punto di partenza, con tutto il codazzo di Norrington e servitori al seguito.

    Che razza di scherzo sarebbe?

    Talia era là, dove poco prima l'aveva persa, ma in ginocchio a terra, con il viso tra le mani e un'agitazione che si poteva percepire da lontano.
    Il Maggiore accelerò il passo, ma non disse nulla, ignorando il vociare sconnesso dei servitori; le si accucciò di fronte, prendendole lentamente le mani per allontanarle dal viso e cercando il suo sguardo.


    Talia, sono io, Orion. Stai bene? Cos'è successo? Ti cerchiamo da mezz'ora.


    Edited by Orion Knight - 20/11/2023, 21:22
  8. .
    Maschere e cannucce

    Si sarebbe potuto affermare, a ragione, che quella fosse una situazione un po' insolita in cui trovare il Kel Dor. E ineffetti era proprio così, ma era anche la ragione per cui aveva deciso di accettare l'invito di Talia.
    Conosciuta tempo prima su un terreno di guerra a lui familiare, la Repubblicana lo aveva contattato in occasione della sua visita su Naboo.
    Ormai abituatosi alla vita del militare, negli ultimi anni il Maggiore non si era mai concesso del vero riposo, o almeno non si ricordava l'ultima volta che aveva propriamente dedicato il suo tempo libero proprio a sé stesso e al relax. Ecco perchè vederlo in abiti leggeri - anzichè la solita tenuta da combattimento - a bersi un caffé in riva al lago avrebbe sorpreso chiunque lo conoscesse bene.
    Indossava un paio di pantaloni beige di lino, larghi e leggeri, abbinati ad una sorta di spadrillas marrone chiaro e ad una camica a fiori con le maniche corte. L'unica cosa che stonava in quell'abbigliamento era il cinturone tattico al quale, sebbene spoglio di caricatori, granate e qualsiasi altro oggetto che normalmente si portava appresso, stavano appese le sue spade laser. Quelle non le avrebbe lasciate mai, da nessuna parte, per nessuna ragione.


    Credo che entrambi troveremo un po' di sollievo nell'otium di Naboo...

    Abituato a trovarsi sempre con i sensi all'erta e la mente in continua attivazione, Orion aveva incontrato qualche difficoltà, almeno all'inizio, nel lasciarsi andare a quel clima molto "chill". La compagnia rilassata di Talia però aveva aiutato indubbiamente: adesso sembrava proprio un Jedi in vacanza, intento ad osservare l'incantevole vista del lago e la calma che ne derivava.

    Non ci crederai, ma non avrei mai pensato di averne bisogno fino a questo momento. Capisco che probabilmente mi sono perso qualcosa... - disse scrollando le spalle.

    Il Kel Dor era a quel punto intento a bere il suo caffé, dato che con la maschera Antiox era tutto un po' più macchinoso, tra cannucce e aperture filtrate. Nel frattempo però, l'attenzione di Talia si era evidentemente spostata sul giovane che sedeva accanto a loro, impegnato in una conversazione piuttosto calda.
    Orion allungo l'orecchio con fare complice, lì per lì divertito dal siparietto che si stava creando.
    In breve tempo quello che sembrava semplicemente il caso di un dipendente scontento si era trasformato in una storia assurda con avvenimenti altrettanto improbabili. Inutile negare che il Maggiore fosse attirato da tali stranezze, tanto che alla fine si era messo pure lui ad ascoltare la conversazione. Potevano essere benissimo le parole di un tizio un po' matto, di questo era pienamente conscio, ma la storia sembrava rafforzata dalle sempre meno convinte reazioni della... collega?
    Ciò che invece fu per lui realmente inaspettato fu la reazione che Talia ebbe ad un certo punto.
    Improvvisamente la Zeltron sembrò spaesata e confusa, come se qualcosa l'avesse scossa tutto ad un tratto.


    CITAZIONE
    Signora? siete pronti per ordinare?

    Mi scusi... - intervenne Orion prendendo la palla al balzo - Potrebbe ripassare tra un po'? Colpa mia purtroppo: ci sto mettendo più del previsto a finire il caffé, abbia pazienza.

    La cameriera fu vagamente costretta a andarsene sorvolando sulla propria scocciatura, dopo che il Kel Dor le aveva palesemente fatto notare la cannuccia e le sue... hmmm.... peculiarità fisiche. Si trattava in realtà della prima scusa che aveva trovato per intervenire, dato che Talia non sembrava molto lucida al momento.

    Talia, tutto bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma. - le disse sottovoce vagamente preoccupato.

    Non conosceva le ragioni scatenanti, ma avrebbe fatto il possibile per essere di supporto: nel caso Talia avesso vouto, sarebbe entrato nel locale per pagare il conto, per poi fare due passi in direzione del lago, dove potenzialmente la Zeltron si sarebbe sentita più tranquilla e magari gli avrebbe spiegato più volentieri cosa fosse successo.
  9. .
    Orion avrebbe tanto, davvero tanto, voluto commentare il rocambolesco rodeo del collega, che era riuscito a godersi tutto in prima fila questa volta. Peccato che avesse qualche tonnellata di ragno meccanico da tenere fermo.
    Si ripromise di dire qualcosa in seguito, sempre se non fosse svenuto prima.
    Non poté fare altro - oltre al già arduo compito di reggere quel bestione - che fare il tifo per Thanen, mentalmente. Nella sua testa risuonarono proprio i classici "ooooh", "aaaah" e "yeeee" da stadio, mentre di volta in volta osservava il collega lottare contro la difficoltà intrinseca della situazione e alla sfiga cosmica. Ogni successo o fallimento, come la tanto agognata ricerca della corretta punta per l'avvitatore, gli facevano immaginare la relativa reazione di quell'immaginaria folla da evento sportivo.
    Ma forse gli stava "solo" arrivando poco ossigeno al cervello.


    *Woo, ma che?!*

    Al mometo fatidico della disattivazione, mamma ragno crollò all'improvviso sotto la spinta - non più contrastata - della telecinesi, e Orion con lei. Un po' come quando ti levano improvvisamente dalle mani il sostegno su cui stavi facendo forza.
    Il Maggiore cadde in avanti, atterrando in ginocchio, preso da quel giramento di testa classico di chi ha la pressione bassa, che ti annebbia leggermente la vista per qualche secondo.


    *Ce l'abbiamo fatta?*

    Ce l'abbiamo fatta! - disse poco dopo l'atterraggio del Chiss.

    L'attimo successivo, verificata l'assenza di pericoli, era riverso a faccia in giù, intento a notare quanto fosse incredibilmente morbida e conciliante l'erbetta che cresceva sul piazzale.


    CITAZIONE
    Grazie per la tua assistenza, ora, se non hai riportato ferite che meritano la mia attenzione, ho una cosa da fare.

    Mmmmm. - rispose il Maggiore, che non aveva la benché minima intenzione di alzarsi da terra, faccia compresa.

    Si limitò ad alzare un pollice in segno di conferma, per chiudere un un gesto della mano a mo' di "prosegui pure, vai avanti" e una richiesta al droide di affiancare il Capitano per qualsiasi bisogno. Richiesta che però suonò più come:


    MmlPan, dwargli unua muaanuo tu.

    [...]




    Nel frattempo, da qualche parte nella base...

    Reginald, dove cavolo sono andati a finire? Ho perso il collegamento.

    Non lo so, Signore. Lady Shelob potrebbe aver avuto un malfunzionamento...

    Impossibile, ha più sensori lei che io peli sulle chiappe: anche se hanno disattivato le telecamere non posso avere scampo.

    E' forse possibile che abbiano avuto la meglio?

    Cos'è ti si sono fritti i circuiti per caso? Due soldati da soli non potrebbero mai tenere testa ad un droide del genere! E in ogni caso non era previsto: lei avrebbe dovuto danneggiarli abbastanza per spingerli dove voglio io. E invece adesso non so dove cazzo siano! REGINALD! PERCHE' NON SAPPIAMO DOVE CAZZO SIANO?

    Non lo so Signore, forse...

    E ALLORA SAPPILO! Vai a controllare i sistemi di sorveglianza! Muoviti! - inveì il Giocatore lanciando la prima cosa che trovò al povero protocollare.

    Sì, Signore




    E così, qualche decina di minuti e svariati tentativi più tardi, Thanen e Pan riuscirono ad entrare nel sistema principale di mamma ragno, quanto bastava per cambiarne le funzioni primarie. In poche parole: adesso erano loro al comando.

    Incredibile, Capitano... - disse Orion in tono scherzoso - Ecco perchè faccio poche domande quando hai un piano: guarda che roba! Oh, e a proposito, bel lavoro di squadra prima, davvero.

    Il Kel Dor era di nuovo di buon'umore: il pisolino per terra lo aveva rimesso al mondo. Anche se al risveglio aveva dovuto sputare sassolini di ghiaia e fili d'erba, poter approfittare di quel momento di pausa gli fu davvero provvidenziale.
    Avrebbe fatto apprezzamenti sull'operazione ragno anche prima, ma, bhè, ormai avete capito in che condizione fosse.
    Già che c'era, se non altro, si era preso anche trenta secondi extra per sostituire la batteria al suo scudo, fosse mai...


    Ci facciamo un giretto? - chiese al collega tendendogli la mano.

    Questo perchè, ovviamente, Orion non aveva perso un secondo ed era già saltato in groppa all'ormai addomesticata mamma ragno.


    *Nuovi giocattoli? Eccomi!*

    Se Thanen avesse acconsentito, lo avrebbe aiutato a salire a bordo, facendo in modo da lasciare spazio per entrambi; Pan li avrebbe seguiti in volo.
    Una volta alle redini della bestia, il Maggiore cercò di dare un'occhiata alla situazione, consultando Thanen su come avesse intenzione di proseguire. Si dava il caso però che, concentrati sulla battaglia com'erano, i due non avevano avuto modo di focalizzarsi sulle strutture vicine.
    Già, strutture, perchè ad un centinaio di metri più avanti si poteva chiaramente intravedere il muro di un edificio, privo di finestre o aperture di sorta. Al contempo, una più attenta analisi del perimetro avrebbe rivelato ad entrambi la chiara presenza di un sentiero "in uscita" dal piazzale, che pareva essere della stessa fattura artificiale del percorso fatto fino a quel momento, ma che disegnava chiaramente una strada più lunga... quale che fosse la destinazione.


    Ascolta, comincio ad essere stufo di questa storia. Lui sarà anche un giocatore, ma noi non siamo cavie. Io dico di passare per la via più breve, ci stai? - chiese ad un tratto indicando la parete in lontananza.

    Ad un eventuale conferma del collega, il piano sarebbe stato molto semplice: aprire una porta dove chiaramente qualcuno si era dimenticato di metterne una.


    A lei l'onore, Capitano - gli avrebbe detto poco più avanti indicando il cannone.




    Altrove...

    Improvvisamente, il rumore assordante di una sirena si levò per tutto l'edificio, accompagnata da qualche luce rossa lampeggiante qua e là.

    Signore! Allarmi di prossimità, muro Est.

    Cooooosa? Come diavolo è possibile? Sono loro? REGINALD! RISPONDI!

    Non lo so Signore, non c'è sorveglianza in quel punto! Non erano previste altre incursioni. Nessun'altra nave è atterrata nel raggio delle antenne. Sto controllando, forse... i sensori volumetrici indicano una massa molto grande in avvicinamento.

    Ma che cazzo vorrebbe di...

    SBADABUM!

    Il chiaro rumore di un'esplosione si propagò in lontananza, riverberando per le mura del complesso. Un pezzetto di intonaco vecchio si staccò dal soffitto, dritto sul muso del Giocatore.

    Porca puttana Reginald! Se non mi dici immediatamente cosa cazzo sta succedendo, giuro che ti stacco un bullone per volta. A morsi!

    In parte spaventato dall'inveire del padrone e dalla minaccia che era sicuro non fosse nemmeno un bluff, il povero robottino cercò di riattivare i sistemi secondari, nel disperato tentativo di trovare una telecamera attiva che potesse dargli qualche informazione in più.
    La trovò poco dopo, esattamente all'interno della stanza nella quale i due Repubblicani - completamente a caso - avevano fatto irruzione.


    Signore! Trovato! Breccia esterna nella sezione Est. Ripeto: breccia esterna nella sezione Est!

    Orion e Thanen sarebbero stati individuati successivamente, non appena uno di loro avesse varcato il buco. Un attimo dopo, un sonoro scapaccione avrebbe rintontino il protocollare, chiaro segno che il Giocatore stava perdendo la pazienza, e che mal sopportava gli imprevisti.
    Quello che si sarebbero trovati davanti i militari, invece, avrebbe avuto dell'inverosimile...


    Usata una cella energetica, scudo ricaricato.
  10. .

    Di tutte le cose che potevano succedere, sebbene in quel momento avesse agito d'instinto, ritrovarsi a scivolare oltre il collega - manco fosse un'anguilla - era davvero l'ultima che si sarebbe immaginato.

    *Ma che?!* - esclamò mentalmente superando Thanen verso l'alto.

    Gli fu subito ben chiaro che, se qualcuno doveva dimagrire, bhè, quello non era certo lui. O forse avrebbe dovuto allenarsi di più. Quale che fosse la ragione, il danno era fatto e, con lui che stava ancora schizzando in alto e il Chiss ancora a terra, il cuore gli perse un battito, temendo di vedere l'orribile fine che Thanen avrebbe fatto da un momento all'altro.


    Spostati! - avrebbe voluto dirgli.

    Ma ovviamente era troppo tardi: le parole nel suo caso erano ben più lente del corpo. Incrociò le dita sperando in qualche asso nella manica del Capitano. Cosa che in effetti successe, permettendogli di scambiare conseguenze mortali con una brutta ferita al piede.
    Quello che effettivamente disse, invece, lo aveva pensato poco prima. La sequenza degli eventi e la loro rapidità, in sostanza, non gli permisero di fare una beneamata minchia, apparte ciò che già stava facendo.
    Così quando per tutta conseguenza si ritrovò, invece, a fluttuare per aria più o meno tranquillamente, vedersi arrivare la figura del collega addosso a tutta velocità, non fu per niente un buon presagio.
    Sicuramente l'idea di Thanen fu buona e sensata, ma quella configurazione imprevista non giocava a loro favore.
    Orion si resse con tutte le sue forze, ci potete scommettere. Spense anche gli stivali per non contrastare l'inerzia del Chiss.


    [Tiro per la resistenza del ramo]

    Ciò che invece non resse, a quasi duecento chili di militari in equipaggiamento, fu il povero ramo a cui era toccato il ruolo di appendi-soldati che, come vi potete immaginare, si spezzò con un sonoro CRACK! nella parte più bassa del pendolo che avrebbero teoricamente dovuto tracciare una volta riavvolto il rampino.

    Ma porco Sith! - si lasciò andare, incredulo.

    La direzione che avevano preso era una sola: giù.
    Ma quella volta non ci pensò troppo, abbarbicandosi letteralmente al collega - manco fosse un polpo - e facendo l'unica cosa sensata, per quanto evitabile in un'altra occasione.


    [Muro di Forza]

    Per dirla in parole povere, Orion si era trasformato in un airbag umano, a comoda disposizione del collega, oltre che per sé stesso ovviamente. Thanen non avrebbe potuto accorgersene a livello percettivo, ma realizzò subito che, per qualche ragione, il blocco di spuntoni che li attendeva li respinse come una molla prima ancora che riuscissero a toccarlo.
    La barriera generata dal Maggiore agì come un qualcosa di solido e, di conseguenza, la bolla formata funzionò a tutti gli effetti come una pallina da ping pong: poco elastica ma capace di rimbalzare abbastanza da farli cadere oltre la trappola: erano punto e capo.


    [...]

    Chiedo scusa per la manovra poco ortodossa, ma non era un abbraccio.

    Rilasciato il potere non appena giunti a terra, Orion si era "scollato" dal collega, rotolandogli accanto e riprendendo un secondo fiato così, disteso a pancia in su.

    Certo che oggi avete una sfiga che fa provincia... - commentò Pan che, nel frattempo, si era staccato dalla schiena del Kel Dor rimanendo a fluttuare.

    Non me lo dire. - gli rispose il Maggiore, mentre cercava di raccogliere tutto lo spirito zen a cui potesse attingere per non dare di matto.

    Il prossimo che mi chiede come si cade nel Lato Oscuro si prende un pugno sui denti. - sentenziò.

    Rimase per un po' lì, per sbollire e per riprendere fiato, meditando su cosa mai avesse fatto di tanto sbagliato per meritarsi un serie di eventi infausti come quella. Quando venne il momento di rialzarsi, si rivolse al collega.


    D''accordo, momento di pausa. Abbiamo capito con che tipo abbiamo a che fare. Quindi di trappole così sarà disseminata tutta la struttura e qualsiasi altro spazio la circondi. Ora, sebbene si possa considerare una bella sfida il doversi salvare le chiappe ogni due minuti, propongo di cambiare strategia: prevenire invece di curare.
    E con questo intendo dire che andiamo avanti insieme, con calma, e osserviamo qualsiasi cosa. Tutto. Ogni singolo rumore, buco, segno strano sul percorso, tracce di ogni sorta e qualsiasi cosa sembri fuori posto. Insieme dovremmo essere in grado di, appunto, prevenire altre situazioni simili, anzichè doover improvvisare. D'altronde scommetto che non disdegneresti un approccio razionale ad uno istintivo. Quindi... ci stai?


    A quel punto, se Thanen fosse stato d'accordo, si sarebbero rimessi in marcia.

    Il ramo regge?: 6
    • 1d20
      6
    • Inviato il
      8/5/2023, 22:03
      Orion Knight


    Edited by Orion Knight - 8/5/2023, 22:36
10 replies since 6/3/2015
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