New Star Wars Gdr

Me lo firmi?

role di guarigione di Thanen e Talia, post rispettivi contest Galaxy of Fear

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    Medbay, Overland, in orbita ad Hoth.

    Thanen non aprì subito gli occhi. A svegliarlo era stato uno strano odore, familiare, eppure fuori posto. Non riusciva a capacitarsi di che cosa fosse. Provò a identifiare i suoni. C'era un ronzio sordo, regolare, unito ad una bassa vibrazione. Anche questo era familiare, ma molto più idoneo, sapeva di rassicurazione.
    Tentò di aprire gli occhi, ma la prima cosa che vide non gli fu molto utile: il suo campo visivo era un'unica grande macchia rossa che pulsava, si ingrandiva e poi tornava al punto di partenza. Chiuse di nuovo gli occhi e istintivamente cercò di stropicciarseli con le dita della mano destra, ma scoprì che qualcosa non andava...
    Per qualche ragione non riusciva a muovere il braccio, non sapeva nemmeno dove fosse, in effetti, perchè non ne percepiva la presenza. Aveva anche sete, tanta sete. E freddo. Questo sì che era strano...
    Dove diamine era?
    Qualche secondo dopo riprese sonno.

    Io e Silver siamo entrambi stati feriti con fratture, anche se in role diverse. Perciò postiamo prima una breve richiesta di cure mediche, poi continueremo a giocare tra noi, una volta trasferiti su Coruscant.

    Io ho riportatato...
    CITAZIONE
    1 ferita leggera alla testa, contusione
    1 ferita grave al braccio dx, lacerazione da morso + frattura multipla

    Qui: #entry669106477
     
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    Drago rosso di fuoco

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    I medici della struttura medica orbitale di Hoth, con le risorse limitate che hanno, cercano di curare al meglio il militare della marina repubblicana.
    Dopo le cure mediche il direttore della struttura chiede il trasferimento del paziente alla struttura medica di Coruscant in modo da dare a Thanen servizi medici migliori. Insieme alla richiesta il direttore invia la prognosi del paziente.

    -La ferita leggera alla testa è già considerata guarita
    -La ferita grave nel braccio destro direi guarigione completa in 30 giorni (per via delle fratture), poi uscire dall'ospedale dopo 4 giorni (bonus costituzione già messi).
    Quindi a dirla breve il tuo pg può uscire dall'ospedale dopo 4 giorni e per guarire completamente ci piega 30 giorni
     
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    Ah! Non fa poi cos' male! Questo si ricordava di averlo pensato. E si stramalediva per averlo fatto.
    Faceva un male cane! Dopo che l'adrenalina per lo scontro con Astrea Velia aveva lasciato il corpo, tutto di Talia Crane faceva un cazzo di male cane!
    Soprattutto il polso sinistro che si era gonfiato al punto che muovere l'intero braccio era doloroso.
    Secondo Gerry era rotta.
    Grazie al cazzo. Era il pensiero molto poco diplomatico che aveva avuto la repubblicana, ma se l'era tenuto per sé fino a che non era arrivata in ospedale e le avevano proposto una semplice anestesia locale per procedere con l'intervento chirurgico necessario a sistemarle gli ossicini.
    Senta, Doc. Era stata la sua pacatissima risposta. Lei si avvicini con quell'ago e io la prendo a schiaffi con la mano buona così forte, che la ripescheranno su Csilla.
    E così l'avevano gasata.

    X1 leggera caviglia dx, distorsione
    X1 moderata polso sx, contundente con frattura

    role: https://newstarwarsgdr.forumfree.it/?t=79941412#lastpost
     
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    Drago rosso di fuoco

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    Coruscant - Ospedale



    Una volata fato dormire la paziente il dottore inizia a fare l'operazione per sistemare la frattura al polso ricevuta dalla Zeltron, ci vuole un bel po' di tempo per completare l'operazione.
    Una volta completata l'operazione e sistemata la paziente, un infermiere trasporta il lettino alla quale Talia è sdraiata, per portarlo dentro una camera.
    Una volta che Talia fosse sveglia, un infermiere la informa "buon pomeriggio signora Crane, le comunico che l'operazione è un successo, se vuole e se la sente, lei può già uscire da questo ospedale, ma le consiglio di restare ancora due orette in modo che il corpo si riprenda completamente dal sonnifero. Però hai bisogno di trenta giorni prima che il tuo polso sia guarito completamente"

    - La ferita leggera sulla caviglia è già considerata guarita
    - La ferita moderata al polso... Poi già uscire dall'ospedale ma hai bisogno di 30 giorni per guarire completamente per via della frattura
    Quindi la prognosi è: poi già uscire dall'ospedale ed hai 30 giorni prima che il polso ti guarisca
     
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    Coruscant - Ospedale

    Cerchi di stare fermo, Maggiore. E' qui?

    No, un po' più in là, sì è quello il punto e... AHI AHI AHI!

    Le avevo detto di stare fermo.

    Ha ragione, chiedo venia.

    [...]

    Controvoglia il Maggiore doveva ammettere che un Ospedale non era poi un posto tanto insolito dove trovare un militare. Sebbene non tendesse a riportare spesso danni estesi nelle sue missioni, Orion comunque non era estraneo a quel posto; sperava solo di non farci pianta stabile.
    Le sessioni dal fisioterapista erano al contempo piacevoli, ma anche una mezza tortura.


    Quella dannatissima colonna. Non so se si sono fatti più male i mattoni o le mie vertebre.

    Sicuramente le tue vertebre, vai tranquillo. - rispose Pan che, non avendo niente di meglio da fare, lo aveva accompagnato a farsi rimettere apposto.

    Tutta quell'avventura vissuta con Talia era stata sicuramente illuminante, ma anche preoccupante. Avevano deciso di fare rapporto insieme, con lei a testimoniare per le vicende che riguardavano Astreya. Prima, però, dovevano sentire il parere dei medici.
    E a tal proposito, c'era proprio una certa Zeltron che voleva salutare: erano entrati insieme in ospedale e da qualche ora non ne aveva saputo più niente, divisi com'erano stati nei reparti corretti. Orion in ogni caso aveva un po' di tempo tra una sessione e l'altra, quindi avrebbe potuto farle visita, non appena saputo in che stanza si trovasse lei.


    [...]

    Toc toc.

    E' permesso? Ho perso un'amica e mi hanno detto che da avrei potuto trovarla da queste parti... - l'apostrofò.

    Talia era straiata su un letto, sembrava star bene, ma molto stanca, quasi appisolata.


    Certo che come vacanza è stata stancante, ma non credevo a tal punto... ti lascio dormire? - scherzò, ignaro che la Zeltron fosse stata gasata giusto poco tempo prima.

    Mi aggiungo alla role di guarigione, d'accordo con Silver ed Eleni.
    Anche io chiedo prognosi per le seguenti ferite, post contest da questa role :

    X1 leggera braccio dx, ustione
    X1 moderata schiena, contundente
     
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    Dopo un attento esame delle condizioni del Kel Dor il medico andò a riferirgli la prognosi, una volta trovato gli disse con un sorriso stampato sul volto "buone notizie, lei può uscire da subito dall'ospedale, però ti ci vorranno quattro giorni prima che tu sia completamente guarito". Dopo aver detto la prognosi in medico se ne andò.

    -ferita leggera sul braccio destro è già considerata guarita
    -ferita moderata sulla schiena: hai bisogno di 4 giorni per guarire completamente, però poi già uscire dall'ospedale
    Prognosi: sei libero di andare dove voi, però per 4 giorni hai la ferita moderata sulla schiena
     
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    Il reparto di ortopedia dell'Ospedale di Coruscant era diventato insolitamente affollato quel giorno, ma di questo Thanen non potè rendersi conto fino a che non riaprì gli occhi per la seconda volta da quando si era momentaneamente risvegliato nella medbay attorno ad Hoth.
    Il viaggio fino a Triplo Zero era passato senza che lui se ne rendesse conto, in parte perchè sedato localmente, in parte perchè si stava riprendendo dal principio di ipotermia con cui l'avevano ripescato dalla base segreta di Hoth, e anche perchè, non era difficile ammetterlo, era da tanto che non riusciva a farsi tutte quelle ore di sonno consecutive.
    Quando finalmente però il chiss si riprese, in parte già ristorato, subito gli fu chiaro di non trovarsi più nel familiare ambiente di una nave spaziale. Gli odori, le luci, i rumori che venivano dai corridoi, tutto era estraneo. Di nuovo cercò di muovere la mano destra, ma di nuovo tutto ciò che riuscì a fare fu spostare faticosamente indice e medio. La sinistra, quella funzionava e la usò per lo scopo iniziale: schiarirsi la vista. Nello spostare il braccio verso il volto si accorse di altre sensazioni strane, che con la mente annebbiata dal sonno e in parte dai farmaci, non riconobbe, poi, lentamente, iniziò a guardarsi attorno chiaramente e allora a riconoscere il posto.
    Era in una camera d'ospedale, all'indice sinistro aveva attaccato un sensore, che registrava i suoi sistemi vitali, trasmettendoli ad un monitor accanto al letto. Era sraiato con un lenzuolo a coprirlo, ma in prossimità del braccio destro c'era una strana impalcatura. Era una precauzione post-operatoria, gli rispose il suo cervello, serviva per evitare che si muovesse troppo e rovinasse il lavoro dei chirurghi. Il che portava naturalmente alla domanda "che è successo?".
    C'era un bicchiere d'acqua con una cannuccia, appoggiato di fianco al letto. Dopo una furtiva -ma non proprio- occhiata in giro, il chiss lo prese, quasi fosse un oggetto proibito, l'annusò, decise che era davvero acqua e prese un piccolo sorso. Un attimo dopo aveva bevuto mezzo bicchiere, ricordatosi di quanta sete aveva. Si trattenne dal finirlo tutto, perchè sapeva non sarebbe stato prudente.
    Prudenza, già, se solo fosse stato un pelo più prudente su...
    Hoth!
    Ed ecco che tutto gli tornò in mente: la chiamata sospetta del Generale Fiord, gli ordini non proprio chiarissimi su cosa fare nella base di ricerca climatologica, la scoperta di un'altra base segreta, sopra a quella ufficiale, poi l'attacco della Cosa, il tentativo di recupero del soldato scappato, prima dell'arrivo dei rinforzi e poi il mastino corelliano, il dolore al braccio che si spezzava tra le fauci dell'animale, il ritorno della Cosa, poi B.E.N. e il soffitto che crollava.
    Dov'era B.E.N.? Che fine avevano fatto gli altri? Avevano recuperato lui, evidentemente, ma erano riusciti a salvare qualcun altro? E il generale... l'esperimento... che cosa stava architettando?
    Troppe domande senza risposta. Doveva andarsene da lì.
    Con circospezione sollevò il lenzuolo scoprendosi vestito delle classiche vestine di carta da ospedale, chiuse sul davanti e aperte dietro. Il braccio infortunato era già stato ingessato.
    Ad un'altra occhiata notò un armadietto, adiacente alla parete e la presenza di un solo altro letto nella stanza, al momento vuoto. In silenzio, aiutandosi coi denti, staccò prima il sensore e poi cautamente provò a sfilare il braccio da sotto l'impalcatura di sicurezza. Fallì miseramente e rovesciò tutto in terra con un secco *CLANG*.
    Ktah...
    CITAZIONE
    AHI AHI AHI!

    Cos-...?
    Per un attimo, il chiss fu convinto di aver sentito l'aggeggio ospedaliero, lamentarsi per la caduta.
     
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    Ce l'hai fatta di nuovo, mia cara! Ma sappiamo come si dice, no? "Se mi freghi una volta è colpa tua. Se mi freghi due volte è colpa mia."
    I grandi occhi blu piantati su di lei lampeggiarono di una luce cattiva.
    Per un solo momento.
    Poi sembrarono sorridere divertiti.
    Ti ho sottovalutato, mi dispiace! Anche se suppongo di dover essere compiaciuta comunque, in fondo, è praticamente come se la vittoria fosse stata mia! Dopo tutto... tu sei me e io sono te!
    Talia si agitò nel sonno: le sue palpebre iniziarono a tremolare e...
    CITAZIONE
    E' permesso? Ho perso un'amica e mi hanno detto che da avrei potuto trovarla da queste parti...

    Oh! E' arrivata la cavalleria! Non preoccuparti neanche di lui Talia, dea del teatro, il mio disegno si compirà. Non saranno di certo Frullatore Laser e Grande Puffo ad impedirmi di prendere te, come tutte le altre. Ora non ri agitare, cara, l'adrenalina rovina il gusto...
    Di nuovo, quella luce cattiva.
    CITAZIONE
    Certo che come vacanza è stata stancante, ma non credevo a tal punto... ti lascio dormire?


    NO! La zeltron saltò seduta sul letto e subito al trillo delle macchinette già impazzite dal battito accelerato per l'incubo si unì una bruttissima imprecazione zeltrosiana.
    Talia, ansimante, si reggeva il braccio sinistro che pulsava come se i punti lasciati dal chirurgo dovessero strapparsi da un momento all'altro. E mentre sbatteva furiosamente le palpebre nel tentativo di liberarsi dal velo di lacrime che le offuscava la vista, registrava la vaga sensazione del freddo alla schiena nuda e della piccola rete di fili e tubicini che la collegavano a monitori incazzati e flebo cristalline.
    Ma che cosa sta succedendo qui? Un umano vestito con una tuta bianca scansò Orion in malomodo e si affrettò a raggiungere il letto di Talia, probabilmente allertato dagil allarmi.
    Dietro di lui, sulla soglia, fece capolino un'altra infermiera.
    Dickinson, vai a chiamare il dottor Papadopulos! E' andato alla sette a vedere perché il Chiss masticato se la prende con l'attrezzatura ospedaliera! La donna assentì e sparì di corsa.
    Perché i pazzi si svegliano sempre tutti assieme?! Borbottò, mentre silenziava quella fanfara di bip che assordavano mezzo reparto.
    Allora, principessa! Adesso ci stendiamo ancora un poc...EHI! Arretrò velocemente la mano con cui cercava di spingere le spalle della diplomatica nuovamente sul guanciale morbisodo, scansando così un morso.
    EH NO EH! EH NO! Lei cerca di mordermi, quello della tre mi lancia il pappagallo pieno in testa e a chi è che tocca cercare la posizione anatomicamente corretta per non danneggiare le gonadi blu del Capitano durante l'intervento!? Basta! Amico, pensaci tu: sta bene! Avrà avuto un incubo post sedazione, quella rova è potente. Papadopulos arriva subito. Io stacco: il mio turno è finito tre minuti fa! E dando una pacca incoraggiante sulla spalla del kel dor, prese la porta.
    Diplomatica un par di ciufoli! Quella è una cannibale! Si sentì rieccheggiare lungo il corridoio...
     
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    Orion si fece da parte, scansato malamente dall'infermiere infervorato. Si era in effetti un po' preoccupato a vedere Talia in quel momento di scarsa lucidità, ma le maniere teatrali del tizio avevano ridotto tutto ad una mezza barzelletta.
    Qualche parola specifica, però, gli risuonò nel cervello.
    Gonadi blu, un Chiss, che tira pappagalli pieni e sfascia cose meccaniche. Poteva essere solo...


    Thanen! - esclamò.

    Cosa? - disse l'infermiere tra una sbraitata e l'altra.

    No niente. Dicevo. Ho capito, ci penso io.

    Ecco. bravo! - gli fece eco andandosene.

    CITAZIONE
    Diplomatica un par di ciufoli! Quella è una cannibale!

    Orion sorrise, pensando al fatto stesso di definire "cannibale" la Zeltron. Era tanto assurdo quanto comico.
    Per qualche ragione, anche il Capitano suo collega si trovava il quel posto, quindi, apparte ripromettersi di piantarla di dover utilizzare l'ospedale come luogo di incontro, si organizzò per andare anche da lui, prima che magari spaccasse qualcos'altro.


    *Una cosa per volta però!*

    Talia, hey, va tuttto bene. Mi senti? - la chiamò avvicinandosi al letto.

    Le strinse delicatamente una spalla, scrollandola morbidamente, ma con tutti i sensi all'erta per evitare di finire di nuovo nella sala medicazioni coi segni dei canini Zeltron. Avrebbe fatto qu el giochetto, schivando eventuali morsi, finchè fosse stato necessario per la ragazza a riprendere conoscenza.
    Quindi, se e quando lei avesse riaperto gli occhi, le parlò di nuovo.


    Bentornata tra noi, mia cara. Ad ogni modo, come dicevo prima, ero in cerca di una certa amica di Zeltros, che mi avevano detto trovarsi qui... non credevo certo di trovare un Nexu affamato al suo posto! - scherzò cercando di portare un po' di buon umore - Come ti senti?

    [...]

    Nel mentre che conversavano, il Maggiore richiamò rapidamente Pan dal comlink. Il robottino infatti aveva accompagnato entrambi in ospedale, non sapendo che altro fare. I medici avevano storto un po' il naso perchè tendenzialmente i droidi privati risultavano di intralcio al personale medico che si muoveva rapido per i corridoi. Tuttavia, un po' per le dimensioni ridotte, un po' perchè fluttuava, e un po' perchè il militare aveva insistito con decisione, glie lo avevano fatto tenere in camera per quella giornata. Già che la prognosi di Orion era fortunatamente molto breve, non avrebbero dato fastidio a lungo.

    Chiamato? Com'è andata la fisioterapia? Ah, ciao Talia!

    E' stata orribile, grazie. Ascolta, mi serve un favore...

    E ti pareva...

    Eddai piantala. Devi trovarmi una persona. L'infermiere nervosetto che era qui poco fa ha parlato di un umano blu, un Chiss, che apparentemente sta spaccando mezzo ospedale nella stanza accanto....

    *Ecco cos'era il rumore di prima!* - reailzzò.

    Credo si tratti del Capitano Thanen. Gli porteresti i miei saluti? Digli che sono qua e che tra poco passerò a trovarlo: pare stia combinando un gran casino
     
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    Uno. Due. Tre.
    Silenzio.
    Thanen tornò a respirare e anche a muoversi: se nessuno aveva pensato di andare a controllare il casino che-...
    Ah, no, rumore di passi. Velocemente cercò di recuperare il cavo penzolante dal bordo del letto, per rimetterselo addosso prima che chiunque stesse arrivando lo trovasse in flagrante, ma stava ancora cercando di distinguerlo dai lembi del lenzuolo, con le dita impacciata e intorpidite, che un infermiere fece capolino. Il chiss si fermò di colpo, lo sguardo al Cereano, a sua volta fermo sulla soglia. Questi guardò prima lui, poi l'impalcatura schiantata in terra, poi di nuovo lui, poi il sensore staccato che tirava una lunga linea piatta sullo schermo con un fastidiosissimo bip e infine di nuovo il chiss, che non si era spostato di un millimetro, come stessero giocando a "Un Due Tre, Stai lì!".
    Voi altri guardate troppe serie holonet con gente che scappa dagli ospedali. C'è un pulsante sopra al letto, serve a chiamare se le serve qualcosa. Le serve qualcosa? O voleva solo tornare in sala operatoria, dopo aver sminchiato tutto il lavoro fatto? E mi perdoni il Cereano stretto.
    Thanen non rispose. In effetti non stava nemmeno respirando. C'era un solo posto nella Galassia dove sapeva che il suo essere un Capitano della marina decorato non valeva un bel nulla, o per meglio dire, uno solo che importasse in quel momento, ed era l'ospedale. Quando ti trovavi su una nave, gli ordini dell'ufficiale medico assegnato all'incarico valevano più di quelli di chiunque altro, pure fosse stato un Grand Ammiraglio a dargli contro. Thanen non era un Grande Ammiraglio e quello non era un medico militare, ma gli automatismi erano duri da mollare e ciò che il chiss sapeva era che se il medico dava degli ordini, quegli ordini andavano seguiti. Fortuna era che quello fosse solo un infermiere. Espirò dalla narici e con calma riportò la mano sinistra in grembo, lasciando perdere il sensore.
    Sto per vestirmi e lasciare la stanza. e non era decisamente una domanda.
    Se ha dei controlli da fare, le chiedo di essere celere, grazie. concluse con la tipica diplomazia chiss, più il suo tono neutrale che forse non sarebbe parso come un diretto insulto alla madre del Cereano e tutta la sua stirpe. Forse.
    Tsk. Militari... Vedo che non ha imparato nulla dai suoi recenti sbagli.
    Thanen strinse le palpebre. Che ne sapeva quell'infermiere dei suoi sbagli?
    Succede sempre così: giovani e pieni di baldanza, poi perdono la testa e pensano di poter fare tutto ciò che vogliono, di essere immortali. E a noi arrivano i pezzi che rimangono. Faccia quello che vuole, Capitano, ho altri pazienti da controllare.
    Thanen non aggiunse altro, guardò il Cereano che usciva, il sospetto che montava in lui. L'urgenza di sapere che cosa fosse capitato ai suoi uomini era ancora più alta.
    Con un secco sospiro, tornò a trafficare, stavolta con la farfalla della flebo, il che non era esattamente semplicissimo con una mano anestetizzata e l'altra beh, attaccata al braccio che doveva liberare.
    Dopo un paio di dolorosi quanto inutili tentativi in cui non aveva fatto altro se non spillare sangue sulle lenzuola, buttò di nuovo indietro la testa sul cuscino e imprecò sotto i denti. Un altro sbuffo, poi premette il pulsante.
    Chiamato?
    Vorrei alzarmi, per favore...
    Non si può. pronunciò con gusto il Cereano.
    E ora stia qui fermo, che tra un po' passa il medico.
    Posso almeno avere il mio datapad? Desumo che si trovi nell'armadietto col resto dei miei effetti personali.
    La sua roba non è qui. Più tardi potrà chiamare per farsi portare quello che le serve. rispose, finendo di sistemare ciò che Thanen aveva smontato, poi aprì la valvola della flebo, facendo scendere più velocemente il liquido all'interno e se ne andò. Il chiss sentì immeditamente gli occhi farsi pesanti. Qualche minuto più tardi si era riaddormentato.
    [...]

    Tentativo numero 2. Testimoni: 0.
    Dopo essersi svegliato dal riposino ristoratore chimicamente indotto, il chiss era di nuovo alle prese con il tentativo di fuga, solo che stavolta aveva sapientemente pensato di-...
    *CLANGGGGG*
    Ma por-...!
    E niente, era una merda nelle fuge furtive.
    Quando Pan giunse da lui, Papadopolus era arrivato, aveva fatto anche lui la ramanzina al chiss, l'aveva visitato in ogni dove e gli aveva ficcato di nuovo il bicchiere in mano e la cannuccia in bocca.
     
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    Il contatto del kel dor fu quasi taumaturgivo: sentendo la presa salda e delicata di Orion, Talia ritrovò improvvisamente il contatto con la realtà, la sua realtà.
    CITAZIONE
    Bentornata tra noi, mia cara. Ad ogni modo, come dicevo prima, ero in cerca di una certa amica di Zeltros, che mi avevano detto trovarsi qui... non credevo certo di trovare un Nexu affamato al suo posto! Come ti senti?

    Un paio di lunghe ciglia smeraldo sfarfallarono velocemente per dare modo agli occhioni blu di mettere a fuoco la stanza e il proprietario di quella voce.
    Orion! Il sollievo era palpabile nella voce di Talia, graffiata e sommessa per l'anestesia; ciononostante, un sorriso le curvò le labbra.
    Dolorante, stanca, assetata e affamata... non necessariamente in quest'ordine, a quanto pare! Scherzò, vagamente consapevole di aver cercato di staccare un pollice all'infermiere.
    Poi inspirò pesantemente e si lasciò cadere sul cuscino.
    Tu come stai? Mi sembri come nuovo! Io invece... beh... che è questo? Gesso? Si usa ancora!? Esclamò sbalordita mentre esaminava la fasciatura rigida che le avvolgeva il polso.
    E uno direbbe che Coruscant dovrebbe avere il primato sull'ingegneria medica... oh beh... Scrollò le spalle.
    Questo significa solo una cosa, Orion caro: ti toccherà firmarlo! "Orion, Terrore delle streghe, e Talia Scogli Ufficiali" che Dream Team! Ridacchiò, ma dopo appena un paio di respiri, le risa si trasformarono in colpi di tosse. Aveva davvero bisogno di bagnarsi la gola...
    Sai, alcune volte spero davvero sia stato solo un sogno... Mormorò, rabbuiandosi nel vedere il profilo di Astrea Velia specchiarsi in ogni superficie riflettente.

    CITAZIONE
    Ah, ciao Talia!

    Buongiorno Pan! Salutò cordialmente la zeltron.
    E lasciò che il Maggiore parlasse con il suo robottino, mentre lei sorseggiava finalmente dell'acqua fresca... almeno finché il discorso non si fece interessante. Per lei particolarmente.
    CITAZIONE
    Credo si tratti del Capitano Thanen. Gli porteresti i miei saluti? Digli che sono qua e che tra poco passerò a trovarlo: pare stia combinando un gran casino

    *COUGH COUGH*
    Talia Crane strabuzzò i begli occhi blu, mentre il petto si scuoteva in violenti colpi di tosse nel tentativo di liberarsi dell'acqua insinuatasi nei polmoni.
    Cos *COUGH* Che cOUGHsa... Nel tentativo di darsi un contegno, la donna cercò di portare le mani alla gola, con la destra tutto bene.
    Con la mancina... meno, sensibilmente meno! Tanto che ai colpi di tosse si unirono i gemiti di chi si era scordata di avere un polso rotto e aveva mosso troppo velocemente l'intera baracca.

    La crisi rientrò in una manciata di secondi, ma per la zeltron fu come se fosse durata anni.
    Ansimante, sudaticcia, con gli occhi iniettati di sangue reduci da un'anestesia completa, Talia era completamente abbandonata al suo cuscino.
    Tutte le energie residue, e la sua attitudine al dramma, riverse in un'ultima frase bisbigliata al kel dor.
    Voglio vedere Thanen.
     
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    Orion si rallegrò subito nel vedere la Zeltron ritrovare la sua solita verve. Le sorrise.

    Ouff, le anestesie. Le ho sempre sopportate poco, ma hey, ti hanno rimesso a nuovo quantomeno! Mi spiace per il gesso, ma vedila così... ti immagini se quel "thè movimentato" fosse andato peggio? Ci pensi? A dover spiegare in ospedale quanto possano far male un grappolo d'uva o un mango volante... Ma, sì, certo che te lo firmo, fosse mai che ti scordassi di quest'avventura!

    Allegro, si mise a scartabellare a giro per la stanza, in cerca di una penna, una matita o qualsiasi cosa che gli permettesse di scrivere. Intanto, conversava tranquillo, ben meno teso rispetto alle scene adrenaliniche del giorno prima.

    CITAZIONE
    Mi sembri come nuovo!

    Comunque sì, dai. Quella dannata colonna di pietra è stata più clemente del previsto, ma il fisioterapista mi vuole comunque nei paraggi per un po': dice che mi servirà almeno un'altra seduta per oggi.
    Sai, non mi aspettavo facesse male, ma con quelle manine è riuscito pigiare tutti i punti peggiori: ossa che non sapevo nemmeno di avere... e, ah! Eccola!


    Si riavvicinò al letto con una penna, rubata palesemente dal letto a fianco dove un Rodiano se la stava dormendo della grossa. L'avrebbe restituita appena fatto.
    Accomodatosi su una sedia accanto al letto, chiese a Pan di andare a cercare il collega proprio mentre stava firmando il gesso di Talia, la cui reazione certamente non si aspettava.
    Apparte la scritta che venne fuori come una cosa del tipo "Talia, Scogli Ufficiali e Orion, Terrore desltv-/\-..", seguita da quello che pareva un misto tra un elettrocardiogramma e una scossa tellurica, il Maggiore sussultò sulla sedia, accompagnato dalla schiena che maledisse l'esatto istante in cui si era mosso.
    Così, lui con una mano a tenersi la spina dorsale, l'altra protratta verso Talia cercando di capire cosa cacchio fosse appena successo, e la Zeltron con il bicchiere ancora in mano che, tra un colpo di tosse e l'altro, stava lanciando acqua da tutte le parti.


    Biologici... - commentò l'ID-10 lasciando la stanza.

    D'istinto avrebbe voluto darle una pacca tra le scapole per l'acqua rimastale di traverso, ma temendo di farle più male che altro, la sorresse leggermente per tenerla dritta e lasciare che la cosa passasse.

    CITAZIONE
    Tutte le energie residue, e la sua attitudine al dramma, riverse in un'ultima frase bisbigliata al kel dor.
    Voglio vedere Thanen.

    Bhè in effetti stava appena scoprendo il lato "drama queen" della Zeltron, ma anche considerando quello, al momento restava tutto senza senso per lui.

    Ma perchè, lo conosci? - chiese ignaro.

    Uno sguardo di lei fu sufficiente per prenderlo come un sì.


    Ahia. - si lasciò infine andare, per lo strappo alla schiena - Bhè va bene, andrò a controllare di persona ma... mi prometti che eviterai di strozzarti nel frattempo?

    [...]

    Per quanto riguardava il Chiss, invece, Pan aveva potuto assistere a tutta la scena: era rimasto da parte in silenzio, attendendo un attimo di calma per farsi avanti.

    Capitano? Non so se si ricorda di me, ma il Maggiore...

    Thanen! Ne ero sicuro!

    Ma allora! Cos'è mi fai fare i giretti a vuoto? - lo rimbrottò Pan, interrotto alle spalle del Kel Dor sopraggiunto poco dopo.

    Dalle descrizioni degli infermieri poteva trattarsi solo di una persona... Allora, che ci fa qui, Capitano? Tra tutti i posti dove potevamo incontrarci... Va tutto bene, a proposito? - chiese osservando i bendaggi.

    La scena che gli si era parata davanti, in realtà, era quella del Chiss accigliato con la cannuccia in bocca, lo sguardo concentrato e le mani vicino al mento, sul contenitore del liquido. Tipo quando un bambino viene sgridato e gli viene rimesso il ciuccio in bocca per farlo stare zitto. Orion avrebbe avuto tanta voglia di ridere, ma era pur sempre un collega e non voleva mancargli di rispoetto. Oltretutto era vero che non sapesse minimamente per quale ragione il Capitano si trovasse lì: per quanto ne sapeva lui, poteva anche aver avuto un brutto incidente.
    Quindi restò lì, con calma, a farci due chiacchiere e capire meglio la sua situazione.


    Sai, con mia sorpresa, pare che io conosca qualcuno che desidera vederti, ma aspetta un attimo... dottore! - gli disse più tardi, quando alla prima occasione disponibile, Orion approfittò dell'ingresso del medico per scambiarci due parole.

    Dottore le chiedo una cortesia. Quando crede sia possibile per il mio collega alzarsi e fare due passi? Sempre nel reparto, s'intende.

    E lei sarebbe?

    Maggiore Orion, al suo servizio.

    Ah, sì, fisioterapia, giusto?

    Orion annuì.

    Mpf, oggi questo posto è pieno di militari; tutti col brutto vizio di dare ordini. E per quale ragione dovrei ancora rompermi le scatole per farle un piacere? - rispose brusco, evidentemente infastidito da quei continui strappi al protocollo e stranezze varie.

    Un'altra paziente desidererebbe vederlo, ma purtroppo sono in stanze separate. Non so se ha presente la Zeltron nell'altra stanza... ecco.

    Non se ne parla neanche. I posti in corsia sono assegnati.

    Suvvia dottore, credo che sarebbe d'aiuto per tutti lasciare che i miei due amici qui si intrattengano a vicenda. Sicuramente due persone che chiacchierano le daranno meno grattacapi di una paziente che azzana gli infermieri e un militare che da del filo da torcere alle sue strumentazioni, non crede?
    Tutto questo rispettando le modalità secondo lei più consone dal punto di vista medico: se nessuno dei due si può alzare, possiamo spostare i letti ad esempio. O posso farlo io se preferisce...
    Insomma, mi aiuti ad aiutarla: mi assicurerò personalmente che non ci siano altri incidenti. Conviene anche a lei.


    E sia. - rispose sbuffando, con tutta l'aria di uno che accetta solo nella speranza di avere una bega in meno - Un inferiere la aiuterà a spostare il letto del suo collega nella stanza 42, dalla paziente Crane. Ma le giuro che se succedono altri casini metto tutti sotto calmanti in endovena. Compreso lei. E' chiaro?

    *E io che c'entro?!* - si chiese.

    Cristallino. Già che c'è però servirebbe del cibo per la paziente, se nmon si fosse capito.

    Va bene, ma ora si levi dalla balle! - rispose il medico, andandosene pregando di non dover udire ulteriori fastidiose richieste.

    [...]

    Orion seguì il personale al seguito del letto del collega, con tanto dei vari apparecchi annessi, fintanto che non raggiunsero la stanza di Talia che, a quanto pareva, aveva anche ricevuto del cibo caldo. Buon per lei.

    Eccoci di ritorno. Sai, Thanen, Talia è per me una conoscenza - seppur piacevole - piuttosto recente. A quanto ho capito però, voi due invece... sbaglio? Quant'è piccola la galassia.
    Bhè dai, allora dovete per forza raccontarmi qualcosa!
    - esordì il Maggiore, del tutto ignaro di cosa sapessero in realtà l'uno dell'altra.
     
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    Capitano? Non so se si ricorda di me, ma il Maggiore...

    Thanen! Ne ero sicuro!

    Di tutte le persone di cui il chiss si sarebbe aspettato la comparsa, il Kel Dor non rientrava nemmeno nella top 30. L'ultima volta che aveva avuto a che fare col maggiore repubblicano, le cose erano andate bene, tutto sommato, ma qui invece... Perchè Starchild era lì? Era stato mandato a sollevarlo dall'incarico? Aveva poi ancora un incarico? La sequenza esatta degli eventi che lo avevano portato in quel letto d'ospale era ancora nebbioso, quasi come se fossero passati diversi mesi e per ricordare del tutto dovesse essere costretto a rileggere un rapporto lungo più di tre pagine di fogli A4 fitti di eventi di ogni genere e dove le difficoltà potevano imputarsi più ad uno scherzo del destino, simile a lanci di dado, che non ad inesperienza o incompetenza.
    CITAZIONE
    Dalle descrizioni degli infermieri poteva trattarsi solo di una persona... Allora, che ci fa qui, Capitano? Tra tutti i posti dove potevamo incontrarci... Va tutto bene, a proposito?

    Orion stava continuando a parlare, ma Thanen lo guardava immobile, un po' come un animale convinto che se rimane fermo nessun predatore potrà brancarlo. D'altronde come si può recuperare la dignità di fronte a qualcuno che ti sta guardando sdraiato in un letto d'ospedale, con una cannuccia tra le labbra? C'era un'esatta parola nella lingua chiss, per descriverlo ed era traducibili con "rimarrai fermo dove sei, in silenzio, senza il minimo rumore, fingendo di non esistere".
    CITAZIONE

    Sai, con mia sorpresa, pare che io conosca qualcuno che desidera vederti, ma aspetta un attimo... dottore!

    Più i secondi passavano e più le bizzarrie andavano sommandosi. Chi altri poteva esserci lì che voleva vederlo? Thanen avrebbe voluto saperlo subito, ma purtroppo il Maggiore iniziò a contrattare col dottore circa le sistemazioni dei letti. Fu proprio durante quei dialoghi che Thanen ebbe la sua rivelazione.
    CITAZIONE
    Un'altra paziente desidererebbe vederlo, ma purtroppo sono in stanze separate. Non so se ha presente la Zeltron nell'altra stanza... ecco.

    Zeltron? In un'altra stanza? Ma chi?...
    Il suo primo pensiero fu uno e uno solo, ma cercò di scartarlo. Magari si trattava invece dell'Agente speciale Yllanin, sì, aveva molto più senso. Perchè mai Talia Crane avrebbe dovuto trovarsi in un ospedale, assieme ad Orion Starchild?
    CITAZIONE
    Sicuramente due persone che chiacchierano le daranno meno grattacapi di una paziente che azzana gli infermieri[...]

    No, no, è proprio lei...
    Giunti a quel punto non c'era più alcun dubbio, così come era chiaro che Thanen dovesse capire che cosa stesse succedendo. Ordine, aveva bisogno di ordire e non tutta quella nebbia. Notizie, ecco che cosa doveva trovare: notizie sulla zeltron, sul militare al suo fianco e sopratutto sull'esito della missione di Hoth. Quello era l'obiettivo primario: Hoth.
    Verrò con lei, Maggiore, ma preferirei farlo con le mie gambe.
    Il detto si sbagliava: l'unico modo per recuperare la dignità in quel momento, non era fingere di non esistere, ma fare finta che tutto fosse esattamente come doveva essere. Talia Crane avrebbe fatto così.
    [...]

    Talia Crane avrebbe sbagliato approccio. Anzi no, probabilmente la soluzione del passeggiare per i corridoi con una vestina di carta, avrebbe risolto non solo quelli, ma innumerevoli altri dei problemi della Galassia... se a farlo era una zeltron. Ma Thanen non era una bella zeltron, era un colosso blu con un braccio ingessato e le reali chiappe blu, con annessi e connessi all'arietta fresca, perchè, sì, si era scordato che non aveva vestiti nell'armadietto. Anche di quello avrebbe dovuto rendere conto, ma nel frattempo sostenne la passerella con la massima no chalance, avanzando a passo lento, ma deciso, con la sinistra che si portava dietro il traspolo cui era appesa la sacca di fisiologica ed antidolorifici. Fu con sommo piacere che potè nuovamente sedere sul materasso che tanto aveva voluto lasciare qualche minuto prima, una volta che il letto fu stato posizionato nella nuova stanza. Ma prima di poter soddisfare quella necessità, il suo sguardo non aveva potuto evitare di scandagliare l'interno del nuovo ambiente e mentre lo faceva, impossibile non notare proprio la zeltron, la sua zeltron, tutta scompigliata, con la sclera leggermente arrossata attorno all'iride blu e -ebbene sì- gesso fresco al braccio sinistro.
    Ma...
    Per un lungo attimo Thanen non seppe se credere che si trattasse di uno strano scherzo, una sorta di diabolico passatempo alieno per tediare le menti dei chiss come lui, ma poi scartò tutto come troppo e dopo averle fatto un lieve cennò col capo, attese la sistemazione accanto a quello di lei, poi vi si sedette, senza aver ancora pronunciato nemmeno una parola.
    CITAZIONE
    Eccoci di ritorno. Sai, Thanen, Talia è per me una conoscenza - seppur piacevole - piuttosto recente. A quanto ho capito però, voi due invece... sbaglio? Quant'è piccola la galassia.
    Bhè dai, allora dovete per forza raccontarmi qualcosa!

    Guardò la zeltron, continuando a studiarne lo stato di salute, per cercare di capire se avesse altro fuori posto, ma anche cercandone lo sguardo, alla fine della sua indagine. Cosa doveva dire al Kel Dor? Non lo sapeva e non voleva decidere da solo, era meglio che fosse la diplomatica a fare le presentazioni, no?
     
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    Rimasta sola nella sua stanza, Talia si lasciò cadere pesantemente sul cuscino.
    Thanen era lì. Era venuto a trovarla!
    Ovviamente il personale diplomatico e medico aveva dovuto informare suo marito che lei aveva subito un intervento.
    Zela, non mi sono ancora abituata a questa cosa del "marito"... Sospirò, passandosi la mano buona sulla fronte e stropiccinadosi gli occhi con pollice e indice cercando così di scongiurare un nuovo mal di testa: Talia Crane aveva passato gli ultimi anni a considerare Gerry come l'unico membro della sua famiglia. Ora le cose erano diverse...
    Finte. Le cose sono finte, non diverse! Si corresse bruscamente.
    Eppure... Thanen era lì, assieme alla sensazione di familiarità e sicurezza che dà il focolare domestico. La zeltron vi si appoggiò, rilassandosi, lasciando che i pensieri pulsanti, ancora annebbiati dall'anestesia, vagassero liberi lungo il viale dei ricordi...
    Thanen che cercava il suo aiuto prendendole la mano di fronte alla madre; lui che tornava sui suoi passi una volta capito che lei non cercava di manipolarlo, ma di aiutarlo; la piacevole sorpresa e gratitudine per i biscotti... il pugno in viso... le manette... la sua lunga cicatrice sul dorso... l'eco di una risatina lontana, persa nel dormiveglia in cui ballava la mente della donna...
    CITAZIONE
    Io ho visto qualcun altro

    [INTUIZIONE 1]
    La mente di Talia esplose come un'atomica. Ma lei non si mosse, rimanendo stesa sul cuscino, con gli occhi chiusi e la mandibola serrata.
    Immediatamente sentì la calda sensazione di sollievo mescolarsi al terrore gelido che le era rimasto nelle ossa dopo il suo incubo iniziando una lotta senza esclusione di colpi che le faceva girare la testa anche da ferma.
    Thanen era lì. E sapeva di Astrea Velia.
    E non gliel'aveva detto... aveva provato a dirglielo?
    Una smorfia di dolore si dipinse sul viso della zeltron; ma se la causa fossero i "se" e i "ma" che aprivano infinite possibilità in quella storia o perché un suo amico le avesse nascosto una sua doppelganger assassina...

    Perché non è un amico. Non c'è sentimento in lui! Oh, emozioni sì, e tante! Ma sentimenti no! Tiene a te quanto a un oggetto, uno strumento che è utile! Ti usa e strausa, ti consuma! E quando avrai bisogno di un amico lui non ci sarà, come ora che...


    Aspe-
    Quella melodrammatica linea di pensiero, che suonava come una nenia incantata nella testa di Talia, si interruppe bruscamente quando la zeltron si soffermò su un fatto curioso.
    ...Thanen era lì... ma perché non era ?
    Cioè... perché era in ospedale, ma non al capezzale della moglie? Ammetteva di non aspettarsi nessun tipo di affetto da parte del chiss, ma un certo grado di curiosità sì. Quindi, se il Capitano era in ospedale, ma non nella sua stanza...
    Cavalcando l'onda di quel ragionamento, Paura riuscì in un poderoso montante sul mento di Sollievo, fecendo sì che lo stomaco della diplomatica accusasse il colpo.
    CITAZIONE
    Non saranno di certo Frullatore Laser e Grande Puffo ad impedirmi di prendere te, come tutte le altre.

    Le parole di Astrea ritornarono alla mente di Talia con la stessa luce di un fungo atomico, esplodendo con un significato così chiaro da mandarle una fitta dolorosa dagli occhi, al polso, al cuore.
    La Strega di Norrington voleva far del male a chiunque tentasse di proteggerla: aveva cercato di eliminare Orion, che solo grazie alla padronanza della forza era riuscito a spuntarla; ma il chiss non aveva nessun potere dalla sua! Il pensiero che fosse caduto vittima della Strega le annodò le viscere.
    Mi viene da vomitare. Deglutì!
    Siamo in due sorella!

    Lancio Run for dear Life


    Accadde tutto in un attimo: l'adrenalina bruciò il rimasuglio di droga che ancora surfava nelle vene di Talia, la quale si alzò di scatto e contemporaneamente aprì gli occhi.
    Il resto è storia.
    Una storia che trova le sua fondamenta nel fatto che Talia avesse ancora da melliflua voce di Astrea a sussurrarle dubbi e paure nella mente, che in quel particolare frangente le inclinazioni combattive della donna si fossero votate più alla fuga, che l'agilità non conta grnaché se sei pieno di aghetti sottocutanei, cavetti di sensori e hai pure un gesso con su scritto "scogli" invece di "sciogli"... ma, soprattutto, sul fatto che Talia si fosse dimenticata del compagno di stanza rodiano.
    Tutto sommato non era stato neanche un salto rovinoso!
    Aveva superato la paratia del letto come una gazzella e non appena i piedi avevano toccato il pavimento freddo della stanza d'ospedale aveva preso il volo verso l'uscita, incurante sia del rodiano che urlava spaventato sua dell'allarme del suo letto che richiamava il personale in servizio.
    Un piano che trovò la sua conclusione nel momento stesso in cui la diplomatica si sentì tirare indietro dai tubicini, a loro volta collegati agli aghetti che le guizzarono indignati nelle vene.
    Un giramento di testa e... buonanotte, fiorellino.

    Mi ero dimenticata del rodiano e mi sono spaventata! Sussurrò a... se stessa?
    Accennò un altro mezzo sorriso a Thanen e Orion, stringendosi nelle spalle e poi inspirò a fondo, abbandonandosi sul cuscino.
    Gli occhioni stropicciati della donna misero a fuoco la nuova sacca di magiche pozioni appesa sopra di lei.
    Le goccioline erano carine! Scendevano *pic-pic-pic* nei tubicini fino a dentro il suo avambraccio!
    Oh Zela! E se tornano su!? E se torna su il sangue!? La zeltron si agitò piano. Strinse la mandibola, piegò le ginocchia e sollevò un po' il busto...
    Mi scistemi il... coso? Non si era rivolta a qualcuno di preciso, ma considerato l'unico abile in quella stanza... sperava che Orion le sistemasse il cusino per farla stare più dritta, senza prendersela per l'assenza di "per favore" e "grazie": parlare non era mai stato così faticoso! La lingua inciampava nell'articolare i suoni: se non si fosse concentrata avrebbe rischiato di blaterare a vanvera... o rimanere in silenzio convinta di aver risposto.
    Il rodiano era stato trasferito, con suo sommo solievo (ndr: del rodiano), per fare posto a Thanen.
    Che la guardava come se cercasse qualche crepa più profonda di quelle in superficie.
    E lei guardava lui, guardava il braccio maciullato, la testa ammaccata, la vestina di carta... ma non lo vedeva.
    Una parte di lei si chiedeva che cosa stesse pensando... lei. Non lui. Perché sapeva di pensare qualcosa, ma non riusciva ad ascoltarsi...
    Anche io ho il culo di fuori?
    CITAZIONE
    A quanto ho capito però, voi due invece... sbaglio? Quant'è piccola la galassia.
    Bhè dai, allora dovete per forza raccontarmi qualcosa!

    Talia smise di ridacchiare e fece un grandissimo sorriso a Orion.

    Lancio: In morfina Veritas


    Ci conosciamo da tanti anni! Siamo stati colleghi in missione e abbiamo anche fatto sesso! Adesso simao marito e moglie: abbiamo firmato un contratto matrimoniale da poco, dovresti venire alla cerimonia! Ehi! Non faccio più fatica a parlare!
    Ancora una volta, la coscienza di Talia sudava sette camicie per farsi sentire in quel marasma di informazioni che popolavano la mente drogata della donna e sgomitavano per farsi sentire dal Maggiore!
    Ha incontrato Astrea Velia anche lui! Guarda Thanen! Ho una cicatrice nuova da riempire d'oro! Sollevò il braccio, entusiasta del fatto di aver ritrovato la parlantina.
    E' stato Norrington! Ma io poi l'ho ucciso con uno scoglio mentre Orion combatteva gli ananas e la Strega! Era raggiante.
    Si è fatto male alla schiena, ma non ha una brutta cicatrice come la tua! O come le mie! E' stato molto fortunato! Cinguettò, guardando Orion con affetto.
    Ti voglio tanto bene Orion, mi abbracci?
    Il buon senso della zeltron aveva riportato una vittoria considerevole: non si era soffermato né sulle mirabolanti avventure sessuali dei novelli sposi, né sui sospetti che Talia aveva circa la lealtà di Thanen alla Repubblica.
    Run for dear life [CD 15 su AGI]: 7
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      Silver Sterling
    In morfina veritas [CD 10 su INT]: 7
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    • Inviato il
      9/4/2024, 09:57
      Silver Sterling


    Edited by Silver Sterling - 9/4/2024, 11:00
     
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    Sarebbe stato tutto molto meglio se la diplomatica non avesse fatto le presentazioni.
    CITAZIONE
    Mi scistemi il... coso?

    La frase sconnessa e biascicante avrebbe dovuto essere un potente indizio, eppure Thanen aveva creduto che persino strafatta di farmaci antidolorifici, le capacità oratorie della zeltron fossero di gran lunga superiori alle sue da sobrio. Si sbagliava. Quanti errori doveva compiere ancora, prima che il suo intero sistema di certezze personali crollasse e lo facesse sprofondare in una voragine di dubbi e autocommiserazione? Fortunatamente c'era Orion Starchild con loro, un superiore e un collega, ergo una forte spinta a darsi un contegno.
    E malgrado tutto, malgrado il fatto che in quel momento anche la mente del chiss fosse un po' annebbiata e la domanda fosse stata assai poco chiara, il chiss spostò lo sguardo sulle flebo della donna, per capire se il flusso fosse troppo intenso, o troppo poco, o se vi fossero ostruzioni dovute a pericolose bolle d'aria, che sarebbero potute divenire una morte per embolia, nei successivi minuti, qualora la stessa bollla fosse arrivata all'interno del circolo sanguigno della zeltron e fino a cervello. Lo fece perchè era la cosa logica da fare, quando qualcuno chiede di sistemare il "coso" e guarda da quella parte con apprensione. Ma dato che la flebo era apposto e la farfalla pure, cos'altro poteva essere il "coso"? Si sentiva come quando era appena arrivato su Coruscant e non capiva una cippa di basic, come di nessun altra lingua chiunque parlasse in quell'angolo della Galassia. Una reazione esagerata, si disse, dettata dalle droghe in circolo e la vicinanza della zeltron. Contegno.
    CITAZIONE
    Ci conosciamo da tanti anni! Siamo stati colleghi in missione e abbiamo anche fatto sesso! Adesso simao marito e moglie: abbiamo firmato un contratto matrimoniale da poco, dovresti venire alla cerimonia! Ehi! Non faccio più fatica a parlare!

    Nella testa del chiss risuonò l'eco di un migliaio di manate in fronte.
    Sì beh, così potevo dirlo anche io...
    Non si voltò a guardare il Maggiore, ma il suo sopracciglio destro si inarcò di un paio di millimetri verso l'alto.
    Aspetta un attimo... le rotelle del suo cervello rallentato arrivarono con appena un istante di ritardo, dopo che la parte emotiva aveva finito di imbarazzarsi per gli affari propri che venivano sbandierati di fronte ad un collega.
    Ma ha appena ammesso di essere Astrea Velia, o sbaglio...?
    No, no, non sbagliava. Dopo tutta la resistenza portata dalla zeltron proprio quando lui stava chiedendo il suo aiuto per salvarlo dalla madre e un matrimonio combinato, dopo tutte le domande svicolate e gli stratagemmi per non mostrarsi nella sua reale identità, lì, di fronte al Maggiore, Talia aveva appena ammesso di conoscerlo, di aver copulato (e a quello preferiva non pensare in quel momento, pena il sentirsi avvampare le orecchie di indaco) e quindi, implicitamente di essere Astrea Velia.
    Il resto delle frasi fu a dir poco... interessante.
    CITAZIONE
    Ha incontrato Astrea Velia anche lui! Guarda Thanen! Ho una cicatrice nuova da riempire d'oro!

    Il Capitano corrucciò la fronte e si voltò verso il Kel Dor. Chi aveva visto chi?
    CITAZIONE
    E' stato Norrington! Ma io poi l'ho ucciso con uno scoglio mentre Orion combatteva gli ananas e la Strega!

    Norrington? Il Commodoro? Morto ucciso da un ananas? No, aspetta. Uno... scoglio...
    Se qualcuno tra loro avesse potuto vedere tra i pensieri del chiss, vi avrebbe trovato una serie di elaborati calcoli logaritmici e i fumetti animati di un piccolo Norrington, uno scoglio viscido di alghe e degli ananas con delle katane.
    [Figlio de chi?? Marito de cossa??; successo]
    Con un secco inspiro, si schiarì la mente e ignorando le richieste di affetto rivolte al Maggiore, si rivolse proprio a questi, nel suo tono professionale.
    Maggiore, posso chiederle di elaborare i fatti? Ho l'impressione che lei e... mia moglie... abbiate avuto dei trascorsi non irrilevanti.
    Sentir pronunciare la parola "marito" di fronte a qualcuno che non aveva progettato di ingannare era stato già abbastanza strano, ma farsi uscire "moglie" dalle labbra, gli era sembrato così estraneo che era come avere la lingua impastata di una caramella mou al gusto pasta al pesto "non esattamente quello che ti aspettavi". Era strano, non spiacevole, ma spaventoso. Sì, decise che "spaventoso" era la parola più descrittiva in assoluto. Fortunatamente conscere i motivi che avevano portato la coppia lì era molto più utile e qualcosa di migliore su cui concentrarsi.
    Figlio de chi?! Marito de cosssa?; cos CD10 vs droga: 24
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      Eleni Bok
     
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16 replies since 22/12/2023, 21:05   266 views
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