New Star Wars Gdr

Posts written by Veritas95

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    Nonostante l'inizio disastroso, alla fine Derfel riuscì a strappare qualche parola dalla bocca di Khrishdakyyyt. Eli, mentre ascoltava le parole del traduttore, arricciava le labbra, consapevole che quelle informazioni erano false o di poca utilità. In apparenza. Pertanto il giovane seguì Derfel e la sua volontà, cominciando però a riflettere sulla situazione. Quando l'accampamento fu abbandonato, il korun chiese al giovane il suo parere. Probabilmente voleva spingerlo a sviluppare una certa autonomia, facendolo ragionare attivamente sulla missione, in vista di scenari futuri. Oppure lo stava esaminando con cura per analizzarne la personalità e i modi di fare. Probabilmente entrambe le cose. In ogni caso, Il miraluka di hapes, accarezzandosi il mento, commentò:
    Dal modo in cui ci hanno accolti è chiaro che i problemi ci sono. Una frase come " e hanno mandato voi a fare il lavoro sporco? ", in quel contesto, secondo me lo sottolinea. A questo punto sarei curioso di sentire l'altra campana per capire di più su questa faccenda. Così su due piedi sembrerebbe logico pensare che siano i Cavalcabestia con i loro atteggiamenti la causa dei problemi, ma potrebbero esserci delle soprese. Comunque il prossimo passo potrebbe essere quello di ascoltare l'opinione dei loro " vicini scontenti ", ma con loro ovviamente non potremo presentarci come Araldi della Forza, viste le norme vigenti contro i Jedi.
    Quindi si fermò un attimo, poi sorrise.
    Sì, io andrei a informarmi con loro. Magari evitando di aggirarli con i poteri della Forza, visti i precedenti.
    Il sorriso divenne una mezza risata, soltanto mezza.
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    Siamo arrivati mezz'ora prima, io però adesso schiaccio un pisolino. Tu fai ciò che vuoi.
    Disse il Cavaliere Jedi Rinnegato Monessol, un twi'lek. Lui aveva guidato la Dynamic, mentre Eli aveva fatto da copilota. L'umanoide coi lekku azzurri, sbadigliando, si slacciò le cinture di sicurezza e andò a trovare un posto dove riposare in quel vecchio modello di astronave, che con più di 25 metri di lunghezza aveva comunque dei posti tranquilli che glielo avrebbero permesso. Dunque, Eli Otniel avrebbe potuto fare ciò che voleva per almeno 20 minuti, dato che si erano posizionati vicini all'Arena Petrenaki, la storica arena di Geonosis. Questa era nata molto tempo prima come risposta alla necessità di divertimento nella rigida società Geonosiana, e veniva spesso utilizzata per sbarazzarsi dei prigionieri per mezzo di bestie fameliche e pericoli di vario genere, per la gioia del pubblico sugli spalti. I geonosiani storicamente non amavano gli stranieri, ma con l'arena di mezzo venivano fatte delle eccezioni, in quanto le bestie e il materiale per i loro " divertimenti " venivano da ogni parte della galassia. Eli e Monessol non erano lì per divertirsi, né per fare affari con bestie esotiche, ma per recuperare un terzo rinnegato, un cavaliere che era stato lasciato giorni prima su Geonosis per compiere una missione. Il miraluka di Hapes non sapeva molto del soggetto in questione, salvo che si trattava di una donna e che era piuttosto alta. Essendo Eli un ragazzo che, sebbene si concentrasse esclusivamente sulla causa dei rinnegati e sulla Forza, aveva per natura una tendenza alla curiosità, e decise di andare a visitare l'arena in quel tempo morto. Ovviamente non era vestito da Jedi con la tunica e non stava indossando la benda sui propri occhi. Per l'occasione aveva addosso degli abiti borghesi, di buona fattura, in modo che potesse essere scambiato per un turista benestante o un giovane commerciante di bestie. Certo, gli si leggeva in faccia che era molto giovane, ma alto 1.78 e con un'aria molto più matura di quella dei ragazzi della sua età, il tutto avrebbe anche potuto reggere. Perciò scese dall'astronave e si diresse verso l'arena, intenzionato a visitarla e a studiarne la struttura. Aveva con sé il comlink, in una tasca, con cui avrebbe potuto contattare facilmente l'altro Cavaliere, tuttavia, non aveva armi. Avvicinandosi sempre più all'arena, poté constatare che si trattava di una formazione naturale venutasi probabilmente a creare nel corso dei millenni, su cui ovviamente i geonosiani avevano fatto delle modifiche. Il ragazzo rimase affascinato anche dai bassirilievi, da un punto di vista puramente estetico, ma il concetto dell'arena in sé, su cui aveva qualche nozione, lo disgustava.
    Spalti gremiti di gente che non vede l'ora di vedere altra gente morire...
    Pensava lui. Già, questo andava contro la sua morale e scuoteva la testa pensando al successo che quel luogo aveva avuto nel corso di moltissimi anni, che era comunque curioso di valutare coi suoi stessi occhi. Mentre pensava ai vari fenomeni sociali che potevano aver causato il successo di una simile forma di divertimento, il suo sguardo fu attratto da una figura femminile. Un umanoide dalla pelle blu, donna, piuttosto alta, che a causa dei poteri razziali del miraluka risultava immediatamente al giovane come una FU. Che si fosse trattato di un FU diverso da quello che stava aspettando lui, sarebbe stata un'improbabile coincidenza.
    Ma... che sia arrivata prima nell'arena anche lei?
    Eli quindi si avvicinò alla ragazza, lì all'ingresso dell'arena, con aria serena ma un po' seria, molto rispettoso, educato e gentile.
    Mi scusi, stava aspettando qualcuno?

    Edited by Veritas95 - 13/8/2022, 14:11
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    Putroppo a causa della sua inesperienza Eli aveva commesso un grave errore. Abituato ad ambienti dove la razionalità, la diplomazia e le buone maniere erano alla base dei dialoghi, su Hapes, o a non parlare proprio, alla scuola per giovani dotati, in quel momento diede quasi per scontato - quasi, perché comunque si era preparato al peggio col Danger Sense - di poter dialogare in modo civile. Quelle frasi che gli erano uscite di bocca in modo tutt'altro che offensivo, perché non sarebbe stato così stupido da provocare direttamente degli uomini armati mentre cercava un approccio diplomatico, furono fraintese. Ascoltando le parole del Cavalcabestia, che aveva appunto frainteso le sue intenzioni, Eli sospirò. Il suo stato di apatia durò però molto poco, perché il nexu ruggì con vigore catalizzando l'attenzione, per poi spiccare un balzo verso la testa di Derfel. Allo stesso tempo però Eli ebbe una visione dell'immediato futuro; nella mente del giovane si parò di fronte ciò che sarebbe successo a breve, ovvero che lo scagnozzo più vicino a loro, quello con il manganello stordente, l'avrebbe colpito alla bocca dello stomaco. Trattandosi di secondi, e di istanti, il giovane fu costretto a rispondere in maniera piuttosto istintiva, ma almeno poté rispondere grazie al Danger Sense che gli aveva dato la possibilità di salvarsi. La domanda è... come lo guidò l'istinto? Per rispondere a questo bisogna valutare la psiche del ragazzo. Eli voleva evitare gli scontri fisici e non era il tipo che faceva scazzottate, solitamente, seppure sarebbe stato fastidioso anche facendo a pugni grazie a una buona predisposizione naturale. Tuttavia, quando un uomo normale è in pericolo di vita, di solito si aggrappa a cose in cui ha fiducia, alla prima soluzione efficace che gli passa per la testa, specialmente se ha pochi secondi per pensare. L'istinto prende il sopravvento sulla logica, per farla breve. Quindi quando il ragazzo ebbe la premonizione del colpo che avrebbe ricevuto, trovandosi già in stato d'allerta per il Nexu, distolse l'attenzione da quest'ultimo e allungò una mano verso la faccia dell'uomo che voleva colpirlo, più velocemente che poteva, lasciandogli il palmo davanti alla faccia, a meno di un centimetro. Contemporaneamente allungò l'altro braccio verso il Nexu, sebbene questo fosse più distante e non sarebbe riuscito neppure a sfiorarlo. Le due braccia si mossero nello stesso momento, all'unisono. Dato che quell'uomo avrebbe dovuto presumibilmente caricare il colpo allargando il braccio all'indietro, il movimento sarebbe dovuto essere necessariamente più lento rispetto a quello di Eli, che invece aveva semplicemente steso le mani in avanti più velocemente che poteva. Dunque, che cosa volle fare il giovane con quella manovra? Messo alle strette e in una situazione dove le emozioni erano difficilissime da controllare, decise di usarle a suo vantaggio. Allungando le mani tempestivamente rilasciò il potere di forti emozioni, per come la sapeva lui, per spaventare istantaneamente sia il Nexu che l'assalitore [TERRORE]. La mano allungata in faccia al Cavalcabestia, a meno di un centimetro da essa, tuttavia doveva servire anche come mezzo di distrazione, affinché, colto di sorpresa dall'anticipo di Eli che aveva visto il futuro, il brigante rallentasse o interrompesse il colpo e il potere della Forza avesse qualche istante più per rendersi efficace. Se la manovra di Eli avesse funzionato, Eli avrebbe raggiunto col suo potere anche l'altro scagnozzo che non si era ancora mosso, in modo da rendere inoffensivo anche lui. Se il Nexu non fosse già stato messo KO da Derfel e se Eli avesse avuto modo di parlare dopo quella manovra, avrebbe detto telepaticamente a Derfel:
    * Ferma il Nexu in preda al terrore *
    Già, aveva timore che il quadrupede scatenandosi avrebbe potuto fare danni in giro, e c'erano anche dei civili non troppo lontani. Poi, se tutto fosse andato come da programma ed Eli fosse riuscito a evitare spargimenti di sangue con quel potere della Forza, iniziando a respirare lentamente per mantenere il controllo sulle proprie emozioni, dato che aveva utilizzato un potere del Lato Oscuro - seppure per autodifesa - avrebbe aggiunto con la massima calma che sarebbe riuscito a tirar fuori:
    Capo dei cavalcabestia, non era mia intenzione mancarle di rispetto e le chiedo perdono. Non vogliamo neanche combattere contro di voi. Se la violenza è la vostra lingua, sappiate che siamo molto abili a parlarla. Ma non è ciò che vogliamo. Vogliamo ascoltarvi, quindi vi prego di smettere di attaccarci e di ascoltare l'uomo a fianco a me.
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    Bene, ma non benissimo; Eli, che aveva seguito ciecamente Derfel, si ritrovò di colpo davanti a uno strano quesito telepatico. Strano, ma non stranissimo per uno come Derfel Donn. Sebbene quella specifica domanda in una situazione del genere fosse davvero strana, Eli aveva cominciato ad aspettarsi di tutto da Derfel, che con i suoi atteggiamenti era sempre stato imprevedibile. Dalla prima volta che si erano incontrati su Naboo dove si era comportato in modo del tutto eterodosso, agli addestramenti in cui il povero ragazzo veniva puntualmente trollato con delle illusioni, il korun aveva iniziato a preparare la mente del giovane per farlo adattare rapidamente agli imprevisti. Dunque il giovane aveva iniziato a comprendere che dietro a tutti quegli atteggiamenti ambigui c'era sempre una prova o una lezione, e non erano semplicemente frutto del caso. Perciò quando si ritrovò quel quesito mentale davanti a dei tipacci armati, ebbe due punti a favore per poter rispondere lucidamente. Il primo, come già accennato, che Derfel aveva già cominciato ad abituarlo agli imprevisti. Il secondo, invece, che il ragazzo era molto, molto più che semplicemente convinto, di avere al suo fianco un maestro Jedi che in pochi secondi se avesse voluto avrebbe potuto rendere innocui tutti gli uomini che li stavano circondando. Aveva già avuto degli assaggi della sua potenza, durante i loro addestramenti, e quei briganti paragonandoli alla Guida dei Rinnegati sembravano poco più che dei cagnolini intenti a spaventare un leone di cui non conoscevano la vera forza. Quindi, con queste premesse, Eli mantenne la calma senza essere per forza un super eroe o un ragazzo molto carismatico. Ciò non gli impedì comunque di studiare i soggetti di fronte a sé, soprattutto il wookiee, che non aveva tirato fuori armi ma sembrava il leader, e i due scagnozzi che avevano in mano un bastone stordente uno, e una picca a energia l'altra. Quell'attenzione ai dettagli, tuttavia, sembrò soltanto confermare al ragazzo la sua ipotesi: Derfel, se avesse voluto, li avrebbe mandati con facilità a gambe all'aria. Tuttavia c'erano altri problemi, che il ragazzo però poté affrontare a mente lucida in brevi istanti grazie alla buona intelligenza di cui era dotato. Prima di tutto loro non erano giunti in quel luogo per fare semplicemente a botte e casino. Oltre a questo, i due non conoscevano abbastanza bene i precedenti per comprendere perfettamente quella situazione, anche se il fatto di essere stati accolti in quel modo e con quelle minacce lasciava intendere che probabilmente il gruppo d'innanzi a loro era nettamente dalla parte del torto. Ciononostante, per amor di giustizia, Eli volle indagare. Quindi, dato che Derfel lo stava mettendo alla prova, Eli si improvvisò leader del duo sebbene fosse un po' sorpreso dalla cosa, ma non troppo, visti i precedenti con Derfel.
    Cerchiamo di capire come stanno le cose, anche se superficialmente può sembrare ovvio. Facciamoli parlare.
    Disse Eli al korun al suo fianco parlando a voce normale, né bassa né alta, perché non aveva nulla da nascondere.
    Non vogliamo attaccarvi, l'uomo al mio fianco ha delle domande per voi.
    Il ragazzo esclamò quella frase con una certa calma, ma allo stesso tempo aveva messo le mani avanti, come per dire " un attimo, aspettate ". Non fu lui a porre direttamente le domande riguardo alla situazione, lasciando la patata bollente al maestro, perché era saggiamente - forse - convinto che le capacità di negoziazione di Derfel fossero migliori delle sue. Ciononostante, anche se aveva scelto una via di pace, si tenne pronto per la guerra. Con gli occhi nascosti sotto una bandana e nessun movimento inconsueto del corpo, nessuno di sarebbe accorto che il ragazzo cercò quanto più velocemente possibile di concentrarsi sulla Forza ed espandere le sue percezioni all'ambiente circostante per mezzo di essa, in modo da attivare un allarme per i pericoli [DANGER SENSE]
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    Sai già utilizzare il potere Terrore, con cui puoi evitare gli scontri. Ma mettiamo il caso in cui tu abbia di fronte dei droidi, immuni a questo potere, oppure che tu per determinati motivi non possa usarlo.
    Derfel, come era solito fare, iniziò a camminare avanti e indietro, lentamente, con le mani dietro la schiena.
    Ti ritrovi circondato, un compagno ferito affianco a te, dei droidi iniziano a sparare su di voi.
    Derfel guardò dritto per dritto verso il ragazzo.
    Tu potrai fare questo.
    Il korun allungò una mano in avanti e sembrò formarsi una barriera semi-trasparente di energia attorno a lui.
    Tira fuori la spada laser e prova a colpirmi.
    Eli obbedì prontamente richiamando la propria lightsaber dalla fondina nascosta con la telecinesi, l'accese sprigionando un fascio d'energia verde e impugnandola a due mani provò a colpire Derfel con un fendente. La sensazione che provò, nonostante stesse impugnando una spada laser, fu quella di colpire un muro invalicabile.
    Impressionante.
    Commentò il ragazzo. Derfel replicò:
    Il lato negativo è che fino a quando non raggiungi un alto livello di abilità nell'utilizzo dei poteri della Forza, sei costretto a rimanere immobile fino a quando lo scudo è attivo. Ma tu, mio padawan, nonostante la tua giovane età sei a un passo dal poter fare quello che sto per mostrarti e con un po' di tempo ci riuscirai.
    Dunque, mentre il muro di Forza era ancora attivo, Derfel utilizzò l'altra mano per sollevare Eli con la telecinesi di almeno un paio di metri, poi lo rimise delicatamente per terra nello stesso modo.
    Puoi difenderti e attaccare nello stesso momento, incredibile!
    Ma Derfel fu svelto a spegnere il suo entusiasmo.
    Sì. Ma ti ho studiato a dovere e so che ancora tu non ne sarai capace, questa azione combinata richiede molto allenamento. Eppure, non sei così distante dal giorno in cui ci riuscirai.
    Eli annuì, comprendendo la situazione. Derfel fece scomparire il muro, prima di aggiungere:
    Per ora dovrai limitarti ad apprendere come creare il muro e utilizzarlo senza poter attaccare allo stesso tempo. Che è comunque utilissimo. Sappi che creare una barriera di questo genere vuol dire avvolgere te stesso in un muro invalicabile, nulla entra e nulla esce, tranne i gas. Attento a questo dettaglio.
    Il korun riprese a camminare avanti e indietro con le mani dietro la schiena, osservando il ragazzo.
    Per fare ciò, bisogna che tu concentri la Forza attorno a te. Devi riuscire a concentrarla velocemente e in grande quantità, fino al punto di trasformarla in una barriera solida. Mentre farai questo, dovrai cercare di tenere a bada le tue emozioni, perché è un potere che non trae forza da esse. Dunque puoi già immaginare che non è facile utilizzarla durante un combattimento e che devi essere ben addestrato tu nel controllo delle tue emozioni.
    Eli annuì e rispose:
    Mi sono allenato molto su questo aspetto e ho già raggiunto buoni risultati, maestro. L'avevo fatta diventare una priorità.
    Derfel serrò le labbra come per dire " not bad " e concluse:
    Molto bene. Ora prova a creare un muro di Forza. Vediamo cosa esce fuori.
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    Thar scosse la testa, sorridendo, dopodiché si piazzò vicino al piccolo Valorum, il quale si era impettito con fierezza vedendo avvicinarsi il grande boss, che era il suo modello di riferimento. Avendo il piccolo alla sua sinistra, il twi'lek si fece serio in volto, iniziando con le spiegazioni.
    La prima cosa che ti aiuterà a migliorare è suddividere il movimento di estrazione in più fasi. Guarda me. Fase uno: la mano destra, perché tu sei destro, va sulla pistola.
    E la sua mano destra con velocità fulminea raggiunse l'impugnatura del blaster che portava nella fondina. Cyrus copiò il movimento, osservando con molta attenzione, fremendo dalla voglia di farsi notare come uno che avrebbe imparato velocemente.
    Qui è importante che il tuo indice non sia MAI sul grilletto. Devi tenerlo teso, defilato, sfiorando il trigger guard, che è la protezione vicina al grilletto. L'indice dovrà arrivare sul grilletto soltanto quando avrai messo la pistola in orizzontale, parallela al suolo, per sparare. Capit'? Fino ad allora tienilo fuori dal trigger guard.
    Cyrus annuì frettolosamente.
    Sì capo. E poi?
    Thar annuì lentamente concentrandosi nuovamente sulla spiegazione.
    A questo punto il tuo pollice è sulla parte superiore della pistola, la punta è rivolta verso il basso, dalla parte opposta. Le altre tre dita sono sul manico e con queste lo stringerai leggermente, pronto a usare la pressione di quelle dita e quella del pollice per tirare fuori la pistola coordinando il tutto con un rapido movimento di braccio.
    Piccola pausa di riflessione, a cui seguirono altre parole.
    Per la fase due ci sono almeno tre modi di procedere. Io te ne insegnerò due. Il primo è quello di estrarre la pistola e puntarla in avanti impugnandola con entrambe le mani passando per un momento con l'arma vicina al tuo petto, per poi spingere in avanti. L'altro invece consiste nell'estrarre la pistola con una sola mano e puntarla in avanti con una sola mano senza la spinta dal petto, facendo un unico movimento in avanti.
    Thar osservò il ragazzino con la coda dell'occhio e notò che non aveva capito un granché, sebbene volesse nasconderlo.
    Sta senz' pensier', ora te lo faccio capire.
    Rimettendo la mano destra sulla pistola nel modo in cui aveva spiegato a Cyrus, riprese a parlare:
    Fase uno.
    Poi la estrasse rapidamente portandola in una frazione di secondo vicina al proprio petto, sempre con la punta verso l'esterno. Lì, con la pistola vicina al petto, fu lesto a piazzare la mano sinistra sotto il manico. In questo modo la destra impugnava l'arma, ma la sinistra chiudendosi sotto il manico forniva più stabilità, dato che l'arma in quel modo veniva controllata da due mani.
    Fase due. Vedi? Ho portato la pistola al petto e ora la tengo con due mani.
    Cyrus imitò il movimento in modo disordinato, ma il risultato finale fu uguale alla posizione di Thar.
    Sì! Sì. E poi?
    Thar a quel punto spinse semplicemente la pistola in avanti, allontanandola dal proprio petto, puntando verso le bottiglie di vetro.
    Fase tre: sei pronto a sparare.
    Cyrus imitò il movimento e si trovò nella stessa posizione del twi'lek.
    Uno,Due, e Tre
    Il twi'lek ripeté lentamente la procedura dall'inizio. Poi rimise nuovamente la pistola nel fodero e con una rapidità impressionante eseguì le tre fasi in un unico movimento fluido che gli aveva richiesto una misera frazione di secondo, quindi partì un colpo e distrusse una delle bottiglie di vetro, che era posizionata a circa 8 metri di distanza. Cyrus sollevò le sopracciglia per lo stupore giusto un secondo, mentre l'odore di carne bruciata prodotto dal gas Tibanna testimoniava che quel colpo così rapido era partito proprio dalla pistola del gangster.
    Ora fammi vedere cosa ci hai capito.
  7. .
    Mentre il duo composto da maestro e allievo procedeva all'interno della città, Eli si guardò attorno dando delle rapide occhiate alle vetrine dei negozi e alla gente attorno a sé, notando che la stragrande maggioranza delle persone in città era di razza umana, e il ragazzo prese nota mentalmente della cosa. Derfel, che sembrava sapere che direzione prendere, era affiancato da Eli che con cieca fiducia lo seguiva senza preoccuparsi della méta o delle strade da prendere. Quando il korun fece la sua domanda ignorando la risposta del ragazzo al quesito precedente, Eli annuì lentamente, serio, poi buttò fuori l'aria, continuando a camminare. Fece attenzione a non parlare troppo forte in modo che la gente nei dintorni non sentisse ciò che avrebbe detto, a eccezione di Derfel.
    Credo che in linea di massima sia sbagliato utilizzare i nostri poteri per assecondare delle voglie, come se fossimo dèi tiranni scesi in terra per sfruttare i poveri mortali. Con i nostri poteri serviamo la volontà della Forza, non cerchiamo i nostri interessi.
    Poi aggiunse:
    Riguardo a questo Jedi però ci sono troppe informazioni che non conosco per poterlo giudicare. Forse non aveva altro modo di ottenere delle informazioni se non aggirando la volontà dei civili? Forse c'erano delle indicazioni indispensabili per un'indagine importante? Non lo so, non ne ho idea. Potrebbe anche darsi che stava facendo esattamente quello che doveva fare e che a qualcuno abbia dato fastidio ciò che ha scoperto. Oppure ha scelto la via più immediata senza farsi scrupoli e avrebbe potuto fare diversamente, io non ne ho idea. Da quello che so è semplicemente sbagliato abusare dei nostri poteri quando non è necessario, così come alla dogana. Anche se in un modo o nell'altro li abbiamo comunque ingannati senza mettere di mezzo la Forza, altrimenti non saremmo potuti entrare. Ma stiamo servendo un bene superiore e non potevamo fare altrimenti, questo è quello che conta.
    Continuando a camminare Eli notò che si erano spostati in una zona più modesta della città, e ai negozi si erano sostituiti delle bancarelle di ogni genere con articoli che il ragazzo non aveva mai neppure visto in vita sua. La curiosità lo spinse a rubare con gli occhi quanto più poteva, facendo tesoro della bellezza che risiede nella diversità. Essendo cresciuto su Ta'a Chume'Dan, salvo una breve parentesi nella scuola per giovani dotati su Naboo, non aveva mai visto dei mercatini " modesti ", e il nuovo, il diverso, lo incuriosiva. Infondo alla via che avevano iniziato a percorrere il giovane intravide un accampamento di tende e percepì un'aura di tensione. Indeciso sul da farsi, spostò lo sguardo su Derfel, cercando di capire cosa avrebbe voluto fare e preparandosi a seguirlo nella sua decisione.
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    Passavano i mesi per il miraluka di Hapes, il quale in breve tempo era migliorato tantissimo sia con l'utilizzo della spada laser che con quello della Forza. Questa rapida crescita di abilità era uno dei tanti fattori che a breve lo avrebbe condotto alla prova di maturità per diventare Cavaliere Jedi. Oltre all'abilità, il giovane aveva sviluppato anche un certo carisma, risultando molto più deciso e incisivo in tutto ciò che faceva o diceva. Però aveva ancora tanto da imparare, e lui stesso non era tipo da accontentarsi di un buon livello. No. A lui interessava raggiungere i propri limiti, e superarli, ogni singola volta, senza tregua. Perciò quando Derfel lo mandò a chiamare quella mattina facendogli pervenire il messaggio che gli avrebbe insegnato qualcos'altro, Eli sorrise annuendo leccandosi il labbro inferiore, poiché pregustava ancora un passo in avanti nel percorso che doveva fare di lui un Araldo della Forza, ed Eli non desiderava altro. Indossando la tunica e il mantello, preparò la fondina nascosta sotto l'ascella sinistra infilandoci la spada laser che aveva costruito lui stesso, quindi si cinse le tempie con la benda di Elpis e marciò verso il solito luogo in cui si incontrava con Derfel. Come al solito doveva stare attento al percorso, poiché nella fitta foresta c'erano delle bestie in giro. Ma utilizzando la percezione della Forza riusciva a individuare la loro posizione e a evitarle comodamente. Non voleva terrorizzarle con un uso aggressivo dei suoi poteri, rispettando quelle creature, perciò si accontentava di evitarle con intelligenza. Ora, visto che ogni volta Derfel lo trollava al momento del loro incontro al solito posto attraverso illusioni e roba del genere, Eli fu cauto quando vide la figura del suo maestro rivolta verso il rifugio, con le mani dietro la schiena, persa in chissà quali pensieri. Pertanto cercò di percepire le creature nelle vicinanze, e quella figura non risultò un essere vivente. Eli Otniel dunque non la interpellò, intuendo che si trattava di un'illusione, e sedendosi su ciò che restava di un tronco aspettò in silenzio, cominciando a meditare. A quel punto il rumore di alcuni passi disturbò la sua meditazione, e la voce ormai familiare di Derfel Donn echeggiò nelle sue orecchie.
    Vedo che la tua pazienza si sta sviluppando a dovere, e questo è un bene.
    Ma Eli sapeva che anche quella figura poteva essere un'illusione, pertanto, mantenendo uno stato di serenità interiore ed esteriore rispose:
    Ho un buon maestro che mi sta insegnando molto, tra un'illusione e l'altra.
    La figura di Derfel sorrise e scomparve nel nulla, poiché anch'essa era un'illusione, proprio come aveva ipotizzato il giovane. Successivamente apparvero tre Derfel, identici, camminando davanti a Eli, e questi parlavano all'unisono con voce grave.
    Gli occhi possono essere ingannati, così come un utilizzatore della Forza. In quei casi non è saggio farsi avanti, e bisogna soltanto aspettare fino a quando non si ha la certezza di ciò che si deve fare.
    Infatti le tre figure non emanavano una presenza nella Forza, pertanto Eli anche concentrandosi non avrebbe potuto riconoscere il vero Derfel. Le tre figure stesero un braccio in avanti e venne rilasciata un'onda d'urto piuttosto debole, che comunque sbilanciò il ragazzo facendolo cadere a terra. Tuttavia grazie alle sue buoni doti acrobatiche e d'equilibrio non cadde rovinosamente e si rialzò praticamente all'istante.
    Ma se aspetto soltanto senza potermi difendere o attaccare... sono vittima dell'attacco e la spada laser non basta!
    Due illusioni scomparvero e rimase soltanto il vero Derfel, ora percepibile nella Forza. Questo annuì. Tutte quelle azioni nella Forza avevano messo alla prova anche la stamina di un grande maestro come lui, ma sapeva come non darlo a vedere, quindi si limitò a rispondere come se nulla fosse.
    Ed è per questo che oggi ti insegnerò a difenderti senza la spada laser...
    Eli annuì. Qualche tempo prima ci sarebbe rimasto male per essere stato colpito da un'onda d'urto, seppure controllata a dovere in modo da farlo semplicemente cadere a terra senza provocare altri danni. Ma in quel momento, non più. Rispettava Derfel come maestro e aveva compreso come tutto ciò che faceva doveva essere preso come una lezione da cui imparare qualcosa.
  9. .
    Bassifondi di Coruscant, diversi anni prima

    Un giovanissimo preadolescente osservava con attenzione un sullustiano intento a finire di sistemare delle bottiglie di vetro, le quali venivano posizionate con cura una a fianco all'altra a meno di mezzo metro di distanza, su una sorta di ripiano fatiscente. Il ragazzino aveva un po' d'ansia addosso, e il motivo era che in quel posto c'era anche Thar, il boss della banda. Quest'ultimo aveva detto a Cyrus che voleva insegnargli qualcosa, ma prima avrebbe voluto constatare come se la cavava il giovincello con la pistola blaster, dato che già ne portava una con sé da qualche tempo. Sì, proprio come nelle baby gang, nei gruppi terroristici, tra le fila dei mandaloriani e in altri luoghi i giovanissimi imparavano a usare le armi in tenera età, anche a Cyrus stava accadendo qualcosa di simile. Perciò il capobanda aveva organizzato un incontro in una delle varie strutture abbandonate del settore 943, portandosi dietro un fedele scagnozzo, il quale stava sistemando le bottiglie a cui Cyrus avrebbe dovuto sparare per mostrare la sua abilità. Era da poco passata l'ora di pranzo, ma il giovanissimo Valorum non aveva mangiato niente per l'ansia dovuta a quell'evento. Ovviamente lui non l'avrebbe mostrata l'ansia, perché voleva farsi vedere forte, sicuro di sé e con un coraggio da leoni. Però c'era. Illuminato dalle luci del sole che penetravano nella struttura attraverso finestre rotte e buchi sparsi qua e là tra le mura, il bambino cresciuto troppo velocemente esclamò cercando di fare il duro:
    Capo, visto che ha finito di sistemarle dammi il via quando lo desideri, che io sono pronto!
    Thar, in piedi, che osservava con le mani dietro la schiena, si mise a braccia conserte e annuì mentre il sullustiano che aveva svolto il suo compito gli si metteva a fianco. Dunque Cyrus si accigliò e con aria più che decisa mise la mano destra sulla pistola, accompagnandola pure con la mano sinistra mentre questa era praticamente all'altezza dei reni. Il movimento non risultò molto fluido e non appena l'umano stese la pistola in avanti per puntarla sulle bottiglie, Thar lo interruppe.
    Vabbuò, fermo Cyrus, ho visto quello che volevo vedere.
    Valorum si voltò verso il twi'lek con un po' di frustrazione, rammaricandosi per aver capito di aver già fallito il test.
    Oggi ti voglio spiegare qualcosa che ti servirà per tutta la vita.
    Il twi'lek si allontanò dal sullustiano e andò ad appoggiarsi con la spalla a una delle colonne che sostenevano l'edificio, nel frattempo sorrideva in direzione del piccolo Valorum, forse intenerito dalla sua giovanissima età. Era innegabile che Thar amasse insegnare la via dei gangster ai più giovani.
    Io sono temuto e rispettato perché so guidare una banda, perché ho le palle quadrate, e perché sono veloce con la pistola e le lame...
    Quindi arricciò le labbra, poi continuò:
    Tu con la pistola devi diventare bravo, se vuoi andare avanti su questa strada. Non ti deve bastare sparare, ti deve importare il MODO in cui spari.
    Non appena terminò quelle parole, il twi'lek dalla pelle verde si staccò dal muro con uno scatto repentino piantando bene i piedi per terra, e tirò fuori quasi istantaneamente la sua pistola, a una velocità pazzesca, puntandola verso Cyrus. Il giovane umano rimase affascinato da quel gesto così pulito e preciso, tecnicamente perfetto.
    Devi capire che questa singola azione ha un'importanza vitale, uaglioncello. Se a sai fa' bene accussì, prima ancora di sparare hai già colpito il tuo avversario, perché gli hai messo paura, pure se ha un'arma anche lui. E se questo non basta e devi far partire il colpo, lo farai partire prima del suo.
    Cyrus annuì, convinto da quelle parole, mentre il sullustiano osservava in silenzio, impassibile.
    Va bene... spiegami cosa devo fare per diventare più bravo, e imparerò in un batter d'occhio!
    Esclamò il piccoletto con aria fiera e determinata.
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    Mi metto in coda per un mini-ciclo di quest con Eli allo scopo di farlo diventare Cavaliere. Dovrebbero essere 2 GS 10 da ciò che avevo capito, in quanto suddivido in 2 quest un GS15.

    Oltre a questo, richiedo di poter procedere con gli autoaddestramenti sempre per lo stesso pg e insegnargli i seguenti poteri facendolo addestrare dal suo maestro Derfel Donn:

    -Muro di Forza
    -Fulmini di Forza

    Infine, dal buon vecchio Nep Tsayv vorrei farmi insegnare questa tecnica:

    - Osservare e applicare

    p.s. richiedo uno sconto sui crediti da spendere col sullustiano, dato che è la seconda volta che ci vado e una persona dello staff mi aveva accennato questa possibilità.
  11. .
    Eli ascoltò con attenzione le parole del suo maestro; in sintesi il compito che li attendeva era ancora avvolto nel mistero, ma la Forza aveva dato un'indicazione. Questo modo di agire era perfettamente coerente con la mentalità di Derfel e con quello che stava insegnando a Eli. Il ragazzo infatti stava imparando a fare affidamento più sulla Forza che sulla sua intelligenza. L'ibrido era quel tipo di persona che per sua natura avrebbe preferito avere tutto già chiaro sin dall'inizio, in modo da non incontrare ostacoli improvvisi e programmare con cura anche i dettagli, così da aumentare le percentuali di buona riuscita inerenti a qualsiasi missione. Però la Forza sembrava volerlo portare su strade diverse, dove lui doveva calcolare di meno e fidarsi di più. L'ammirazione che provava per Derfel sembrava aiutarlo in questa transizione, e ciò facilitava le cose.
    Comprendo, maestro.
    Guardando dall'alto, Eli poté notare la capitale fortificata sotto i loro piedi, protetta da mura e circondata dalla nota giungla selvaggia di Onderon. Per difendere la città dai pericoli esterni, infatti, erano state erette delle imponenti fortificazioni. Dopo essere atterrati su una piattaforma artificiale, Eli poté osservare Derfel pagare per il posteggio e camminare verso la dogana, dove il duo fu sottoposto a un controllo discretamente rigido. Il giovane non aveva nulla da temere in quanto sapeva di essere affiancato da un uomo di grande esperienza, e che l'unica merce illegale che possedeva non l'aveva portata con sé: le spade laser. Tuttavia, quando Derfel si voltò con aria decisa verso di lui a seguito di una domanda specifica, Eli dandosi un'occhiata attorno comprese la situazione. Il controllore aveva con sé un metal detector, e lui aveva un pugnale nella fondina nascosta. Il suo ragionamento fu che trattandosi di un'arma legale per cui non serviva alcuna licenza sarebbe stato deleterio mentire. Oltretutto, con Derfel al suo fianco sapeva di avere anche una risorsa più che valida nel caso in cui ci fossero state storie per il pugnale. I trucchi mentali di un potente Jedi non erano mica roba di poco conto.
    Ho solo un banale pugnale, per autodifesa. Non si sa mai.
    Disse il ragazzo tirandolo fuori lentamente dalla fondina nascosta per mostrarlo sul palmo della sua mano, ponendolo avanti affinché potesse essere controllato.
    Dopo gli eventi alla dogana, il giovane poté seguire Derfel camminando all'interno della città. Ciò che attirava l'occhio era sicuramente l'Unifar Temple, la costruzione più imponente della città in cui avevano storicamente abitato diversi monarchi. Il resto sembrava tranquillo, tra un edificio e l'altro, mentre la gente passeggiava per i fatti suoi, sebbene ad alcuni dei passanti sfuggisse qualche sguardo di diffidenza nei confronti del duo, ed Eli l'aveva notato. Al quesito di Derfel, il padawan rispose:
    La foresta mi ricorda quelle di Yavin IV vicino al rifugio, ma la città fortificata testimonia lo sviluppo di una civiltà che se ne è tenuta ben distante. Guardandoli così, a occhi e croce, non mi sorprenderebbe se si trattasse di un popolo isolazionista. Comunque quella costruzione lì svetta che è una meraviglia, il resto sembra soltanto di contorno.
    Disse il ragazzo indicando per un brevissimo istante l'Unifar Temple.
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    Poteri: Guarigione, Terrore
    Tecniche: Competenza dell'appassionato studioso, Analisi delle Forze, Danger Sense, Protezione Mentale
    Equipaggiamento: Fondina nascosta sotto l'ascella, al suo interno un pugnale. Comlink, Benda di Elpis, Registratore.
    Vestiti: Tenuta da Esploratore


    I mesi passavano ed Eli seguiva Derfel ogni volta che poteva. Non capitava spesso in quanto il Leader dei Rinnegati aveva molti impegni, ma quando era possibile Eli Otniel era ben felice di poterlo accompagnare. I due avevano già condiviso diversi momenti importanti insieme, come il giorno in cui Eli ebbe a che fare per la prima volta col Lato Oscuro - che secondo Eli e Derfel corrisponde soltanto alle emozioni più forti che può provare un FU - e Derfel lo guidò affinché non si lasciasse corrompere e soggiogare. Furono momenti molto intensi in cui il ragazzo fu vicino a rivoltarsi contro il suo mentore, ma quest'ultimo aveva calcolato tutto dando fiducia al ragazzo, perché fondamentalmente Eli non era guidato da desideri egoistici e sembrava capace di trovare un certo equilibrio interiore. Il miraluka con sangue hapan vedeva in Derfel un vero Araldo della Forza e desiderava ardentemente seguire i suoi passi, affidandosi ai suoi insegnamenti. Pertanto quel primo incarico in duo si basava su buone premesse in cui il giovane aveva stima e fiducia nel suo mentore, e quest'ultimo a sua volta aveva già potuto constatare la serietà del ragazzo. Senza dimenticare poi che Eli si era già costruito una spada laser, e che quindi a breve sarebbe potuto anche diventare Cavaliere. Forse quella missione su Onderon doveva fungere da rito preparatorio, affinché il giovane potesse affrontare con un po' più di maturità la prova successiva per il passaggio di rango. Oppure Derfel voleva semplicemente studiarlo ancora da vicino, stavolta in una missione. Vestito con una tenuta da esploratore comune, come gli era stato suggerito precedentemente da Derfel, il ragazzo aveva lasciato alla base le sue spade laser, ma portava sugli occhi la benda del padre e nelle tasche il comlink e un registratore. L'arma che aveva con sé era un pugnale riposto in una fondina nascosta sotto l'ascella sinistra, affinché fosse più facile da estrarre con la mano destra. Concentrato sulla missione, dato che era pienamente deciso a seguire la causa dei Rinnegati che credeva procedere dalla Grande Alleata stessa, si trovava seduto su una vecchia Dynamic guidata da Derfel e lo aiutava in veste di co-pilota. Quando il korun gli diede alcune informazioni sulla missione e successivamente chiese al giovane di fargli qualche domanda prima del loro arrivo, il ragazzo elaborò qualche pensiero, poi, con aria decisa ma serena esclamò:
    Solo una domanda, maestro. Quale sarà il nostro compito nello specifico?
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    CITAZIONE (Veritas95 @ 8/8/2022, 10:39) 
    Sottratti 1980 crediti per acquisti al tech shop

    La cifra era sbagliata, vengono sottratti altri 90 crediti per quegli acquisti.

    Nuovo tot: 21.666,5
  14. .
    Sottratti 900 crediti per acquisto di un pettorale medio scontato.

    Nuovo totale: 22.625
  15. .
    CITAZIONE (Eleni Bok @ 7/8/2022, 22:43) 
    Tatooine - Mos Espa

    Questa volta il gruppo Keldor e Aola'vrei non erano soli: Rqazz era venuto con loro e per una semplice motivazione: Keldor si stufato di vedere i suoi capezzoli in giro, urgeva dargli qualcosa di consono con cui coprirsi.
    Ecco, questa mi pare abbastanza comoda. Che ne dici, Beasty?
    Mmmrrg,
    Lo prendo per un sì. Tesorino, perchè non ti occupi della transazione? Io vi guardo da qui. Vai, zuccherino, vai.
    Ehm. Buongiorno. So che è una richiesta strana, ma se c'è qualcuno che può risolvere il nostro problema, quello deve essere lei, la vedo così ben fornito. Non è che avrebbe una corazzetta di quel tipo, che vada bene al mio amico? Se ci può venire incontro col prezzo, ci ricorderemo di lei. Sa, non è facile trovare pezzi per lui, a buon mercato. [FORNITORI: 10% di sconto su tutta la merce]

    CITAZIONE
    Pettorale medio: 1000

    Conto 90

    Al negozio di corazze c'era un rodiano dall'aria serissima al bancone. Vedendo lo strano gruppetto di fronte a sé rimase impassibile, di ghiaccio. Quando Aola fece la sua richiesta, egli si limitò ad andare a prendere un pettorale medio delle dimensioni giuste per il Beast Master, lo mise sul bancone e concluse:

    Venivano 1000 ma ti faccio 900 crediti, e probabilmente più tardi me ne pentirò. Buona serata.
294 replies since 26/3/2022
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