New Star Wars Gdr

Jedi e Ysanna

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    Era mattina inoltrata quando la Shiny poggiò i suoi "piedi" sul terreno arido di Ossus. Dalla nave scesero le stesse persone che erano partite qualche tempo prima, ma invariabilmente diverse.
    Maggoth era partito dal pianeta in quanto Padawan alla sua ultima prova, ed era tornato come un Cavaliere a tutti gli effetti. Ritornava con il suo Padawan, Karatar, che prima della partenza dal suo pianeta natio era l'assistente del capotribù. Ora, un Padawan dell'Ordine Jedi.


    Tutto bene, Karatar? Felice di essere tornato?

    L'allievo rispose con un brevissimo inchino del capo.

    Si, Maestro.

    Il Mon Cal annuì. Più volte gli aveva detto che il titolo andava anche bene, ma non c'era bisogno di chinarsi. Tuttavia, il ragazzo fu irremovibile e testardo, e proseguì nel mostrare il suo rispetto per il proprio maestro in quella maniera che per il Cavaliere era anche troppa.

    Perfetto allora. Bè, quì siamo a casa tua. Guidami.

    Si.

    Camminarono brevemente, per poco più di 5 minuti perchè il giovane li aveva fatti atterrare non distante dalla biblioteca, ma non così vicino come nel precedente viaggio. Passarono infatti per una strada che all'andata Maggoth non vide. Il che fu un peccato, perchè si sarebbe volentieri risparmiato quella dolorosa caduta.
    In breve raggiunsero l'ingresso, che era un vicolo cieco in quello che sembrava l'inizio di un tunnel. Maggoth sapeva cos'era, perchè aveva avuto modi di osservarla alla partenza.
    Una paratia di legno incastrata nella roccia, e dipinta così magistralmente da sembrare la parete. Una incredibile prova artistica da parte degli Ysanna.
    Bussarono, e la guardia riconobbe immediatamente entrambi, e dopo un saluto rispettoso li fece entrare. Vennero fatti condurre fino alla stessa sala dove era avvenuto lo scontro tra lo Jedi ed i suoi due avversari. Non c'erano più segni di quel combattimento, per fortuna, se non nella memoria di chi vi aveva assistito. Vennero fatti accomodare, in attesa che qualcuno andasse a parlare con loro.
    Maggoth si voltò verso il suo protetto.


    Quì, mio Padawan, avrò bisogno di te. Sarai tu a dover parlare e a doverli convincere. Io non sono un grande oratore, mentre tu li conosci bene e si fidano di te. Inoltre, hai avuto modo di vedere la realtà del nostro mondo e sei bravo con le parole. Ti presteranno orecchio.

    Lo spero Maestro. E' un grande onore quello che il Consiglio ci ha dato. Riportare Ossus alla sua antica gloria... potrebbe esserci compito più importante?

    Ricordati, non ci sono compiti grandiosi e compiti noiosi. Anche il gesto più semplice e banale costruisce la storia della galassia. Metti sempre tutto il tuo impegno in quello che fai. Ma comunque si, è un grande compito. Speriamo di riuscire a fare tutto. Un alleanza con gli Ysanna, ristabiire l'ecosistema locale, ricostruire la Biblioteca ed istruire i giovani...tutti compiti molto gravosi, ma importanti. Che la Forza ci guidi.
     
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    Una tiepida accoglienza



    La sala sarebbe potuta parer vuota ad un occhio inesperto, ma Cavaliere e Padawan non avevano solo la vista dalla loro parte. Entrambi potevano percepire la presenza di diversi individui nascosti nell'ombra, e malgrado la sua minore familiarità con la Forza, Karatar era abbastanza in comunione con gli altri Ysanna da rendersi subito conto di una stranezza: c'era tensione nelle tribù, tensione e discordia.
    Mentre il rettile rimuginava sulla cosa, un paio di individui iniziarono a farsi avanti. Percorsero la stanza, uscendo dalle tenebre e si posizionarono al centro, dove, per comodità dell'ospite, erano stati "accesi" due bracieri, con un brulicare di insetti fluorescenti lì intrappolati. La luce verdognola che propagavano era instabile, ma abbastanza da far guardare in faccia gli interlocutori.
    I due appena arrivati erano una vecchia donna, la stessa che aveva parlato con Maggoth al tempo della sua dipartita, e un altra femmina, una devaroniana dalla pelliccia bruna, molto più giovane. Maggoth non l'aveva mai vista, e Karatar neppure.
    Vi do il bentornato al Sacro Tempio, Maestro Jedi. Cosa posso fare per voi e il vostro apprendista? domandò con formalità la vecchia donna.
    Bentornato figlio di Ossus. aggiunse telepaticamente, rivolta al padawan.
     
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    Entrambi i Jedi capirono subito che qualcosa non era a posto. L'Abinyshi aveva intuito quasi immediatamente che il popolo era nervoso e instabile. C'erano stati forse dei litigi all'interno della tribù?
    Si rivolse al Cavaliere, sussurrando.


    Maestro, il mio popolo è... incerto.

    Si, ho notato qualcosa anche io.

    Maggoth non aveva l'affinità di Karatar con la sua tribù, ma aveva capito che le cose non andavano bene come previsto. Troppe persone intorno a loro, nell'ombra, e troppa... freddezza permeava in quell'ambiente.

    Abbiamo fatto bene a venire quì il prima possibile. Forse possiamo recuperare.

    Arrivarono poi la signora che, Maggoth ricordò, aveva parlato durante l'ultimo incontro. Era, se così si poteva definire, la portavoce degli Ysanna. Non sapeva se avessero già eletto un nuovo capo, e se fosse lei, ma almeno la presenza di un volto familiare aiutava.
    Insieme a lei c'era una giovane devaroniana che il Cavaliere non ricordava di aver visto. Stranamente, neanche Karatar la riconosceva.
    La donna li salutò, ed in risposta quasi immediata i due fecero un leggero inchino, per rispetto. Il Padawan avvertì facilmente il messaggio di bentornato, e rispose con sensazioni di serenità e appartenenza. Tuttavia, anche Maggoth avvertì il messaggio nel suo senso più o meno generale di bentornato e la risposta, ma non se ne stupì. La cultura Ysanna nel cuore di Karatar era forte, e anche se di norma i Jedi dovevano abbandonare ogni appartenenza familiare e razziale, essa era troppo forte nel giovane. Combatterla avrebbe solamente creato dissapori, ed era l'opposto di quello che voleva. Non coltivava quell'appartenenza, ma neanche la distruggeva. La tollerava, sapendo che comunque sarebbe sempre stata parte del giovane e che andava tenuta da conto.


    E' un piacere essere quì, venerabile, e vi ringrazio per l'accoglienza. Giungiamo quì con notizie confortanti e positive, che vorremmo condividere con gli Ysanna. Abbiamo parlato con il Consiglio Jedi, ed essi hanno risposto.


    E guardò il proprio allievo. Avrebbe lasciato che fosse lui a parlare il più delle volte, per garantirsi maggiori possibilità. L'Abynishi si schiarì la voce e parlò nell'idioma del proprio popolo, la lingua Ysanna. Era rivolto a tutti in realtà, non solo le due donne.

    Popolo, sono andato verso le stelle e ho visto la galassia e le sue meraviglie. Il Maestro mi ha condotto verso il centro delle stelle, su un pianeta chiamato Coruscant.

    Mano a mano che parlava, Maggoth proiettava nella mente degli Ysanna presenti le immagini correlate. Avevano preparato insieme il discorso, ed il Cavaliere aveva cominciato ad imparare un pò la lingua tribale, grazie alla presenza di Karatar. Non era un madrelingua, e di certo non la parlava fluentemente, ma il senso generale lo capiva, e sapevo quando inviare specifiche immagini.


    Abbiamo incontrato i grandi Maestri fra gli Jedi, ed essi hanno elevato di rango sia il mio Maestro che me, accettandomi tra loro. Ho imparato il loro modo di vivere e di imparare, e la loro arte, la loro magia. La Forza.

    Diede un momento di silenzio per far assimilare bene quanto detto, poi proseguì.

    Durante il mio addestramento, il Consiglio ha discusso a lungo, fino alla decisione finale. Come il mio Maestro ci aveva promesso, hanno deciso di aiutarci e portarci soccorso. Vorrebbero che i nostri due popoli diventassero amici e tornassero uniti. Siamo figli delle stesse tradizioni, i nostri venerabili antenati erano Jedi e proteggiamo uno dei loro, e nostri, luoghi sacri. Non potremmo essere più uniti di così. Inoltre, vorrebbero riportare Ossus al suo antico splendore. La nostra terra ha sofferto e continua a soffrire, e loro possono aiutarci. Vogliono ridare la vita a tutto il nostro ambiente e farci tornare a prosperare.


    A questo punto Maggoth proiettò una immagine non reale, ma di fantasia, ovvero Ossus ricoperta di piante e lussureggiante. Non sapeva com'era l'aspetto originale del pianeta, quindi dovette limitarsi alla propria creatività.

    Con il tempo, vorrebbero anche riportare la Biblioteca, il nostro Sacro Tempio, alla sua gloria originale. Un tempo centinaia, migliaia di Jedi vivevano quì, studiavano e permeavano questo luogo con il loro sapere. Vorrebbero avere la possibilità di riportare questo luogo a quello stato. E, sempre con il tempo, vorrebbero poter insegnare la loro arte ad altri. Io sono stato il primo, ma potrebbero essercene altri, molti altri, che potrebbero diventare Jedi e seguire la loro strada. Ma tutto questo deve essere accettato dagli Ysanna, e sarà fatto con ordine. Se accettiamo di riunire i nostri due popoli nuovamente in un vincolo di amicizia e fratellanza, potremmo avere il retaggio che il cataclisma ci ha negato. La nostra casa ritornerà alla purezza del passato, Ossus ritornerà fiorente come prima. Ma questo è quello che il Consiglio e gli Jedi propongono. Gli Ysanna potrebbero avere altre idee, o proposte, e noi siamo quì per questo. Per parlarne con voi ed aiutarvi come possiamo. Siamo i messaggeri degli Jedi, un tramite con loro. Cosa vogliono gli Ysanna?

    A quel punto mantenne il silenzio, ma non prima di inviare un nuovo messaggio telepatico all'anziana, un pò enigmatico.

    Perchè il popolo è diviso?

    L'idea di far parlare Karatar era stata ben ponderata dal Cavaliere. Lui era uno di loro, ma anche un Jedi, e questo lo rendeva un tramite perfetto. Inoltre, era più abile di lui con le parole e avrebbe avuto maggiore presa. Era un Ysanna e uno Jedi che parlava con gli Ysanna a favore degli Jedi. La loro familiarità con lui avrebbe dato loro più motivi per fidarsi delle sue parole, che erano veritiere. Non c'era inganno in quanto detto, tuttavia potevano non fidarsi a causa delle superstizioni e della discordia che ora sembrava aleggiare all'interno.
    Dovevano giocarsela bene.

    Ho dato per scontato che Maggoth, off-gdr, abbia imparato un minimo di parole Ysanna, un pò come per la lingua twi'leki. Dopotutto ha un allievo che la parla e lui sapeva che sarebbe tornato, quindi un minimo indispensabile pensavo andasse bene. In caso contrario dimmelo e cambio tranquillamente ^^
     
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    Cambiamenti



    Le parole di Karatar furono udite da altri oltre alla portavoce, e Maggoth ebbe la chiara impressione che almeno un altro paio di loro gli stessero dedicando grande attenzione, ma non tutti. Il padawan era un membro del popolo Ysanna, e un membro importate delle tribù, la cui parola era tenuta in considerazione, e che aveva già guadagnato la fiducia dei suoi compatrioti, tuttavia le cose erano cambiate. Karatar non ebbe bisogno di udire la risposta della vecchia donna, per sapere che tra i presenti c'erano membri di tribù esterne alle loro, compresa la femmina devaroniana, quello che scoprì poi, è che un numero ben superiore di membri, se n'erano andati.
    La situazione è difficile...
    Immagini di litigi, di invasioni di tribù nemiche, di consigli tra i capi clan stranieri e la portavoce delle tribù, riempì la mente del padawan.
    Le vostre intenzioni sono nobili, e il futuro in cui ci fate sperare, ci riempie di speranza e venerazione per i Figli degli Antichi. iniziò a rispondere la donna..
    Ma quello che gli Ysanna vogliono, gli Ysanna non lo sanno ancora. continuò, in tono più cupo.
    Le nostre tribù si sono assottigliate con la scomparsa del Maestro e del Sommo.. e data l'assenza anche del loro erede, e le circostanze della loro dipartita, molti giovani si sono uniti alle tribù nemiche. Altri tra loro sono giunti a noi, come Jajèmi- indicò la davaroniana, che chinò brevemente il capo -... ma siamo rimasti in pochi. concluse con rassegnazione.
    Quando parlò, si rivolse direttamente a Maggoth...
    Io e coloro che sono rimasti, crediamo che la tua venuta sia stata una benedizione, tuttavia essa ha provocato disordini e scompiglio tra gli Ysanna. Qualunque sia il progetto dei Figli degli Antichi, noi non possiamo acconsentire, finchè l'ordine non sarà riportato. gli spiegò.
    Karatar ormai aveva capito che cosa stava succedendo. Il popolo degli Ysanna era da sempre diviso in diverse tribù, e il Maestro aveva mantenuto sotto la sua guida diverse di queste, unendole contro ogni aspettativa, ma ora che un capo forte mancava, le cose stavano tornando come all'origine dei tempi, quando ogni famiglia viveva per conto proprio, ed ogni pianta, ed ogni terreno fertile doveva essere conquistato con il sangue. Si prospettavano tempi molto bui per gli Ysanna, a meno che loro non intervenissero. Karatar non avrebbe sopportato la disfatta del suo popolo: doveva fare qualcosa.
     
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    Ora tutto era chiaro. Nella sua fretta di portare Karatar su Coruscant aveva completamente dimenticato che in quel modo gli Ysanna si erano ritrovati senza un capo, ed era giunta l'anarchia. Fu un grave errore.
    Karatar si senti ribollire dalla frenesia di impedire che avvenisse il disastro, ma il Cavaliere gli mise una mano sulla spalla. Non doveva parlare carico di emozioni, avrebbe portato problemi. Così, lo fece lui.


    Fratelli Ysanna, io vi prometto questo. Le mie azioni hanno portato a questo, ed io mi prendo carico di riportare la pace e l'ordine fra voi. Non me ne andrò finché non sarete nuovamente uniti. Ditemi, io non conosco bene le vostre usanze, ma voglio capire. Ci sono usanze del vostro popolo, tradizioni che ci aiuterebbe in questo percorso. Finché possibile vorrei evitare di versare sangue, perché il conflitto porta solo altro conflitto. Potrei incontrare i loro capi. Oppure vi chiedo suggerimenti al riguardo. Nessuno conosce gli Ysanna meglio di loro stessi.
     
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    Leggende



    La vecchia donna poggiò una mano sul cuore, e stese la mano al Mon Cal, in segno di gratitudine e rispetto, tuttavia si capiva dal tono di poi, che non aveva molte speranze circa il buon esito della missione del Cavaliere.
    Dodici sono le tribù degli Ysanna, e 5 era il numero che il Maestro era riuscito ad attrarre a sè, a protezione dell'Antico Tempio. alzò entrambi i palmi in alto e quindi allargò le braccia a capo chino, onorando le rovine entro cui stavano discutendo.
    Il Maestro aveva radunato la tribù del Lago, la tribù del Canyon, le tribù della Prateria nord ed est e la tribù della Terra Arsa. Queste sono le famiglie che da anni hanno collaborato alla protezione dell'Antico Tempio e hanno potuto godere della saggezza e della forza del Maestro. spiegò.
    Le altre tribù erano alcune spaventate dal potere del Maestro, altre erano gelose della nostra posizione al suo cospetto, e incapaci di condividere la sua saggezza; altre ancora avevano da tempo sviluppato un profondo distacco dall'Antico Tempio, e cercato vita e cibo lontano da qui, e tra queste alcune hanno sviluppato un vero e proprio odio per il nostro luogo sacro. continuò.
    Ciò che ci unisce, è anche ciò che ci divide. scosse il capo.
    Si narra che un tempo ci fosse qualcuno abbastanza forte e saggio da saper tenere unito il popolo in uno solo, il tempo in cui ci chiamammo Ysanna... Ysanna, vedete, era il nostro Maestro dei tempi antichi. Ma ormai è chiaro che quei tempi sono finiti, perchè nemmeno il Maestro fu in grado di compiere quel miracolo. terminò.
    La Biblioteca era certamente il punto focale dell'intera disputa, ma con così tante diverse visioni in merito, forse non si sarebbe mai giunti al risultato tanto sperato. Ma non era questo ciò che la donna voleva: la cosa importante era che le 5 tribù tornassero unite, e la Biblioteca avesse il suo signore e protettore.
     
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    Il Cavaliere ascoltò con attenzione le parole della donna, così come fece anche Karatar. Lui, tuttavia, già conosceva quelle storie grazie al suo apprendistato, quindi non furono novità per lui.
    In un gesto riflesso, Maggoth si massaggiò i bargigli che ormai, da diverso tempo, stavano cominciando a mostrarsi sempre più. Stava maturando mentalmente da diverso tempo, e il corpo rispecchiava questo processo.


    Capisco. Oltre alla tribù della Biblioteca ve ne erano quindi altre cinque a proteggere questo luogo. Lago, Canyon, Paateria nord ed est e Terra Arsa. Jajèmi, tu da quale provieni?

    Si rivolse direttamente alla giovane devaroniana. Nel caso che lei non avesse capito, avrebbe fatto tradurre da Karatar.
    Attese a quel punto la risposta prima di condividere i propri propositi.


    Ho intenzione di cominciare proprio dalle cinque tribù che quì risiedevano ai tempi del Maestro. Voglio riunirle, e riportare la tribù ad essere grande come prima. Forse sarò anche abbastanza potente nella Forza da poter riunire tutti gli Ysanna, come ai tempi antichi. Ma una cosa alla volta. Vi chiedo dunque di parlarmi di queste cinque tribù, e del perchè hanno lasciato il Tempio.

    Avrebbe ascoltato attentamente le parole della donna anziana o anche di Jajèmi, prima di parlare ancora.

    Raccontatemi anche la storia del Maestro Ysanna. Vorrei farmi ispirare da un tale uomo.


    Se non gli fossero venute altre domande in base a quanto sentito, allora avrebbe concluso con un'ultima frase.

    Allora, credo sia il momento di conoscere queste tribù. Se possibile vorrei che dei loro rappresentanti venissero quì per parlare con me, altrimenti andrò io di villaggio in villaggio. Li convinceremo, io e Karatar.

    Il Padawan annuì.

    Si. Maestro. Mostreremo loro la giusta strada da seguire e che con l'aiuto di tutte le tribù, Ossus ed il popolo degli Ysanna potrà tornare grande.
     
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    Questioni di territorio



    Jajèmi faceva parte della tribù delle Montagne, lontano da qui. rispose la devaroniana.
    Subito dopo venne il racconto della vecchia.
    Un paio di giorni dopo la dipartita vostra e del fratello Karatar, la notizia della morte del Maestro aveva raggiunto anche quelle delle tribù, più lontane da qui. Le cinque tribù invece, avevano saputo da subito che il Maestro non c'era più: come noi tutti, l'avevano percepito. anticipò, ed entrambi i Jedi sapevano bene cosa intendeva la donna con "percepire". Una figura come quella di Travgen veniva facilmente notata da un numero così alto di force-sensitive tra loro collegati, e la sua improvvisa e ripetuta mancanza, aveva certamente allarmato i molti.
    Mentre La Tribù era occupata nelle celebrazioni religiose e funerarie, già Terra Arsa e Prateria del Nord avevano riaperto gli antichi dissapori: dispute territoriali, pretese da parte di Terra Arsa, di potersi insediare nelle terre di Prateria del Nord. Senza il Maestro a fermare le dispute, e a dispensare giustizia, capi di Terra Arsa, violarono il patto di frattellanza de La Tribù, e il terzo giorno invasero i confini di Prateria del Nord, conquistando il pascolo a sud e avanzando richieste per avere anche il Piccolo Campo. narrò.
    Karatar ben sapeva a quali zone la donna si riferiva. Il Piccolo Campo era la seconda zona coltivabile della Prateria a Nord, che poteva vantare un altro campo più ampio, il Grande Campo, che malgrado il suo nome era una zona difficile da trattare, poichè richiedeva comunque una grande quantità d'acqua, che la tribù non poteva raggiungere, senza irrompere nei terreni della tribù del Lago.
    Quando venne il quarto giorno, arrivarono da levante i guerrieri della tribù della Prateria dell'Est. Essi calarono il bastone della guerra sul capo di Prateria del Nord, costringendo la tribù a rifugiarsi dalla più tollerante tribù delle Montagne, a nord. continuò il racconto, facendo cenno verso Jajèmi.
    Il Quinto giorno arrivarono al Tempio i rappresentati della tribù del Lago, per domandare a quello che restava de La Tribù, di ricevere protezione, poichè sospettavano che la tribù di Terra Arsa, dopo aver conquistato il Grande Campo, avrebbero cercato l'alleanza di Prateria dell'Est, per prendere anche Lago. Ma La Tribù aveva i propri problemi. Come già detto, senza Karatar, ultimo degli Eletti ed erede del Sommo, La Tribù mancava di un capo, ed il quarto giorno, pretendenti delle tribù lontane, avevano già cominciato ad arrivare, e altri della tribù del Canyon ad andarsene. La tribù del Canyon infatti, era sempre stata poco numerosa, e preferì allontanarsi da quella che è tutt'ora una zona a rischio. terminò il racconto.
    Ora Terra Arsa e Prateria dell'Est sono inquiete: desiderano appropriarsi del terreno di Lago, che può essere aiutato ben poco da La Tribù, e da quelli del Canyon rimasti. riassunse.
    A quel punto venne il tempo per la storia del Maestro Ysanna, che di fatto fu più breve del previsto.
    Non si sa molto del Maestro Ysanna, poichè visse secoli fa, ma ciò che di lui si racconta, è che era un uomo giusto, capace di vedere la verità e di predire il susseguirsi delle brutte stagioni. Egli sapeva quando mostrare forza, e quando usare compassione. Dove egli passava, i campi crescevano più prosperi. Egli visse più di quanto avrebbe dovuto, ma alla fine dovette cedere alla legge della Vita. Al suo posto, egli aveva lasciato 3 eredi, i suoi figli maggiori. Due di loro furono concordi nel governare insieme La Tribù, ma il terzo decise di prendere un'altra via. Egli e i suoi figli, si allontanarono dal Tempio, disprezzandone i valori e le tradizioni. Dopo diverso tempo, anche il secondo fratello entrò in contrasto col maggiore, poichè desiderava gestire La Tribù in maniera differente. Così i due fratelli entrarono in guerra tra loro e La Tribù venne ulteriormente divisa. Alla morte dei tre fratelli, i loro figli si sparpagliarono in altrettante famiglie, e le 12 tribù tornarono ciò che erano state.
    Maggoth fu poi informato che la notizia del suo arrivo e il suo desiderio di parlare con le tribù, sarebbero stati condivisi e sparsi.
    Il giorno dopo la tribù del Canyon e del Lago sarebbero stati pronti per l'udienza.
     
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    Vi ringrazio per il vostro racconto, Venerabile. Mi sarà di grande aiuto. Ringrazio tutti voi, Ysanna, per i lvostro benvenuto e la vostra fiducia in noi. Con l'aiuto della Forza, noi Jedi riporteremo l'equilibrio e la prosperità in queste terre. Sarà necessario del tempo, ma farò quanto in mio potere per ristabile l'ordine. Ora vi chiedo di preparare la Tribù per quanto concerne la partenza dei messaggeri e di prepararvi ad accogliere chi arriverà. Ma state anche pronti a difendervi, per quanto possibile. Non sappiamo le loro intenzioni.
    Inoltre, fra non molto dovrebbe giungere dentro i vostri confini un'astronave, un mezzo fatto di metallo che abbiamo usato per giungere quì. Non è pericoloso e non creerà problemi, ma vi devo chiedere di non avvicinarvi ad esso se non necessario.


    Fece un rapido cenno a Karatar, che concluse.

    Questo è tutto. Per qualunque cosa venite a parlare con me, ed illustrerò le vostre domande al Maestro. Che la Forza sia con voi.

    Attesero che la tribù prendesse congedo, per quanto possibile, e nel mentre il Cavaliere mise mano al proprio comlink, comunicando con Lady Bant, il suo astrodroide personale.


    Sono io, mia cara. Ho bisogno di un paio di favori. Primo, che mi mandassi una mappa più o meno dettagliata della regione, ottenuta dai sensori. Poi, necessiterei che tu verificassi con i sensori le condizioni meteorologiche della regione e, dopo aver sviluppato diverse simulazioni con i dati, mi comunicassi il meteo dei prossimi periodi. Sarà il tuo principale compito per i prossimi giorni, concentrati su quello. In linea secondaria puoi far spostare la nave quì da noi, in modo che sia più protetta, e cerca di mantenere sempre l'allerta sui sensori di vicinanza, non voglio danni alla nave. Puoi farlo per me?


    Dall'altro lato del comlink giunse la voce sintetica dell'astrodroide.

    Certamente, Cavaliere. Quale lavoro migliore per un droide avanzato come me se non quello della meteorologa? Avrai i tuoi dati, ma giusto perchè non ho di meglio da fare.

    Grazie mille. Fammi sapere.


    Chiuse la conversazione, sorridendo. Sapeva bene che il sarcasmo del droide era qualcosa che aveva sviluppato fi nda subito ma che era solo la superfice. Sotto si nascondeva un interesse reale per il benessere e la pace dei viventi e dei droidi. Era un medico e meccanico, e questo bastava a descriverla.

    Maestro, come ci muoviamo ora?

    Karatar era palesemente nervoso. Era chiaro che quel che aveva sentito non gli era piaciuto per nulla, e mostrava la sua insoferenza dell'intera situazione.

    Mantieni la calma, Karatar. Gli altri Ysanna guardano a noi per protezione ed ordine, ma non possiamo proteggere nessuno se ci comportiamo impulsivamente. Faremo quanto possibile per aiutare tutti. Ora, tieni questa.


    Si sfilò dalla cintura una delle sue cinture, quella che aveva ricevuto quando era diventato Padawan, e la passò a Karatar, che la guardò stupito.

    Io ora ti faccio dono di questa spada. Mi è stata utile in più occasioni e mi ha permesso di sopravvivere. Usala solo se necessario, e mai per offesa ma solo per difenderti. Anche perchè ho visto il tuo Soresu, e non potrei fare più di quello. Ricorda, questa è un arma letale, ma usarla male farà più male a te che al tuo nemico. Attenzione.


    Karatar prese l'arma e la strinse, guardandola intensamente. Poi alzò lo sguardo verso il suo Maestro ed annuì, serio.

    Per rispondere alla tua domanda, ora parleremo con le altre tribù e vedremo cosa possiamo fare. E' inutile dire che non sarà facile, e tu dovrai aiutarmi. Dovremo riuscirci insieme, o falliremo.


    A quel punto sia lui che il Padawan rimasero in attesa del giorno successivo, con Karatar che accompagnava il Cavaliere per tutti i passaggi interni della Biblioteca. Voleva familiarizzare per quanto possibile con la mappatura interna del luogo. Non poteva affidarsi solo al Padawan per quello.
    Il giorno dopo avrebbero fatto del loro meglio per prepararsi a parlare con gli inviati delle due tribù che, a quanto sembrava, erano disposti a parlare con loro, preparando delle sale adatte in base al numero di persone. Se fossero state troppe non avrebbero potuto fare a meno di parlare all'esterno, dove c'era più spazio.
     
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    I primi rappresentati


    La donna e il resto degli Ysanna si congedarono con rispetto, e Maggoth ebbe modo di fare tutto ciò che aveva programmato, compreso un tour della Biblioteca sotterranea, sotto la guida del nativo Karatar. Lady Bant inviò quella stessa sera la mappa geografica che era riuscita a creare in base alle letture dei sensori, e l'abynishi aiutò Maggoth a riempirla con informazioni più "politiche". Per quanto riguardava il meteo... beh, il droide aveva bisogno di diverse letture, per poter fare delle previsioni accurate; ovviamente più giorni avesse avuto a disposizione, e più il meteo sarebbe stato affidabile.
    Quello stesso giorno, aprofittando di uno dei momenti in cui Cavaliere e Padawan non erano assieme, uno degli Ysanna della Tribù, si avvicinò a Karatar, chiedendo di poter conferire con lui in privato.
    Karatar conosceva l'Ysanna: si trattava di un giovane Rodiano che aveva passato l'infanzia con lui, prima che lui dovesse iniziare l'apprendistato verso il Sommo. Vrill, quello il suo nome, era un tipo gioviale e senza peli sulla lingua, che amava fare conversazione e spettegolare; se qualcosa passava per le orecchie di Vrill, automaticamente veniva conosciuto anche da tutto il resto della tribù. Ovviamente il Rodiano era a caccia di notizie. Domandò al suo ex-compagno di giochi tutto quello che sapeva sull'Ordine Jedi, Coruscant e il resto della sua vita là.
    Sei montato su quell'affare... come è stato? E' da quando l'ho visto passare sopra i cieli, che ho desiderato montarci e vedere le terre dall'alto... Non avresti mica modo di farmici fare un giro?
    [...]

    Il giorno dopo, di buon'ora, notizia giunse all'orecchio di Maggoth, che i rappresentanti erano giunti, ma non erano in molti. Si rese conto del loro arrivo quando il senso generale di curiosità e cautela di trasmise di mente in mente negli Ysanna; quello era un classico esempio di quanto legati potessero essere i membri della tribù.
    Secondo disposizioni della portavoce della Tribù, l'incontro era stato fissato per essere tenuto nella Grande Sala. Ysanna de La Tribù, accompagnarono i rappresentanti lungo i cunicoli, finchè non giunsero a destinazione. Per l'occasione, la Sala era stata riempita da molti: i guerrieri stavano in cerchio attorno al seggio disposto per Maggoth, e sulla parete opposta al vecchio ingresso della gradinata, stavano pure qualche donna e bambino, in curiosa attesa. Stuoie elaborate erano state stese di fronte a Maggoth, a favore degli ospiti, e tutt'attorno erano state "accese" le torce la cui luce era fornita dai nativi insetti fosforescenti.
    A fare il loro ingresso furono un Qwohog e i suoi guerrieri armati di lance e un umano e il suo seguito; i guerrieri del Qwohog erano tutti Nautolan ed in totale erano in 6; tutti loro vestivano solo di un perizoma, salvo il capo, che aveva anche delle cavigliere, bracciali e una collana di conchiglie; l'umano era vestito di pelli animali, in un outfit decisamente più elaborato, e a differenza del Qwohog, aveva con sè sia guerrieri muniti di coltelli e lance, sia un paio di individui dall'aspetto di nobili, anche se erano entrambi estremamente giovani; fatto interessante era anche che l'umano aveva appeso al fianco un blaster d'epoca, ma non si poteva dire se funzionante, oppure solo ornamentale.
    Maestro, vi presento Nooboori della Tribù Lago, e Clayton Nad della Tribù Prateria dell'Est. la portavoce de La Tribù presentò i rappresentanti.
    La Tribù Canyon si è rifiutata di partecipare all'incontro, in presenza del nobile Clayton Nad, ma ha fatto sapere che sarà disponibile per parlare, questa sera.
    Maestro Jedi, permettetemi di accogliervi sul nostro pianeta con gli opportuni doni. Clayton Nad si intromise, facendo gesto verso i due nobili, i quali fecero un passo avanti e si prostrarono ai suoi piedi, senza più muoversi, nè parlare.



    questa è la mappa fornita dal droide e poi parzialmente interpretata da Karatar.


    Questa è la mappa della Biblioteca. Vedi a destra quella dei tempi in cui era a posto, e a sinistra quella attuale. Ho colorato di rosso quella che è la sala più grande dove avete parlato fin'ora. Era quella che stava in cima alla gradinata, un tempo; in azzurro sono le zone accessibili in qualche maniera, o quanto meno non franate; in nero è tutto ciò che è franato. Dove vedi che ho lasciato le linee nere, è perchè i muri sono sopravvissuti, dove invece ho volontariamente colorato oltre i bordi, non ci sono più muri, e le stanza si sono "fuse".
     
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    L'esplorazione sotteranea con Karatar fu illuminante perchè diede modo al Cavaliere di capire quali fossero le reali condizioni della biblioteca. La situazione non era confortante, ma neanche tragica. Con i dovuti mezzi era possibile ripristinarla alla sua antica gloria.
    Tuttavia, c'era qualcosa che preoccupava il Mon Cal. Le sale più profonde, le meglio mantenute, erano un labirinto incredibile e contenevano caratteristiche curiose. Maggoth aveva studiato la storia della Biblioteca, e sapeva che cosa contenevano i sotteranei, ovvero le reliquie più pericolose di tutte, come artefatti sith. Non sapeva che cosa fosse rimasto dopo il Cataclisma, ma era possibile che lo Tzekkel-Kar ed il vecchio Maestro fossero stati contagiati da qualcosa di simile. Al momento non poteva fare molto per verificare le sue ipotesi, ma chiese alla attuale "capotribù", la portavoce, di limitare l'accesso ai piani inferiori fino a quando non avesse avuto modo e tempo di controllare più attentamente.
    Dopo il giro, Karatar venne avvicinato da un suo vecchio amico, un rodiano (ora sapeva di quella razza) di nome Vrill. Lui conosceva bene la sua nomea di spettegolatore, quindi sapeva che c'erano cose che gli potevano essere dette, ed altre no. Non si fece problemi a raccontare del Tempio Jedi, dei buoni propositi dell'Ordine e di Coruscant, ma mise un freno al suo desiderio di volare sul mezzo di metallo.


    Mi spiace Vrill, ma al momento nessuno può accedere all'astronave, senza eccezioni. Tuttavia, questo te lo posso dire. Se riusciremo ad unire le tribù come un tempo, tutto il pianeta sarà più sicuro ed allora tutti quanti avranno la possibilità di salire su uno di questi mezzi. Quindi, più ci aiuterai a far collaborare tutti, più rapidamente potrai salire su un astronave. Chiaro, no?

    Era un modo sottile di farlo contento e allo stesso tempo renderlo utile. Lui parlava con tutti, quindi, volenti o nolenti, tutti lo ascoltavano. Se lui si convinceva ad aiutare la loro causa, forse anche gli altri si sarebbero mossi maggiormente a favore del suo maestro. O almeno così sperava.
    Nel frattempo Maggoth disse a Lady Bant di prendersi i giorni necessari per quello studio, ma che di volta in volta gli avrebbe potuto chiedere degli aggiornamenti. Una sorta di studio continuativo con occasionali aggiornamenti.

    Il giorno seguente avvenne l'incontro con gli inviati dei clan, che Karatar vide essere solo due più seguito. Uno era il Clan del Lago, facilmente riconoscibile dalla razze lì presenti, tutte acquatiche. L'altro, invece, era il Clan delle Praterie dell'est, e la cosa diede un poco di sorpresa al Cavaliere. Si aspettava Lago e Canyon, e non gli "usurpatori". Questo cambiava le cose. Cosa volevano?
    Canyon, come poi ebbe modo di sapere, si rifiutava di presenziare alla riunione finchè Clayton Nad era presente. Comprensibile, dopotutto. Erano in guerra fra di loro.
    Il nobile Nad s'intromise, proponendo due "doni" per il Maestro, un gesto sicuramente carico di significati non così tanto nascosti. Voleva compiacere il nuovo "signore" in modo tale da avere la sua benevolenza. Poteva funzionare con un uomo qualsiasi, ma lui era un Jedi. Doni materiali non sarebbero serviti specie se due schiavi. Tuttavia per ora non poteva cominciare a sparare giudizi e sentenze, doveva muoversi con la dovuta cautela. Si chinò verso Karatar, affianco a lui, e gli sussurrò cosa rispondere.


    Il Maestro da il benvenuto a tutti voi e vi ringrazia per la vostra presenza quì. Per ora io parlerò per il Maestro, e ciò che dico sarà come se fosse lui a parlare.

    Diede un momento di silenzio per far accettare la cosa, poi riprese.

    Nobile Nad, accettiamo i tuoi doni con gratitudine, anche se non necessari. Provvederemo loro più tardi, dopo la riunione. Clan del Lago, diamo il benvenuto anche a voi.

    Quando si rivolse ai due lo fece con un leggero inchino, uguale per entrambi i portavoce. Non doveva mostrare preferenze.

    Per quanto riguarda il Clan del Canyon, ci addolora la loro decisione ma ne comprendiamo i motivi, per cui il Maestro sarà più che felice di conferire con loro questa sera. Ora, signori, passiamo alle faccende più importanti. Il Maestro vuole far sapere subito a tutti voi che finchè vi trovate all'interno del Sacro Tempio siete tutti sotto la sua protezione, e non sarà ammessa alcuna violenza quì. Le vostre dispute territoriali non hanno posto quì. Se qualcuno trasgredirà a questa regola, sarà severamente punito dal Maestro stesso.

    Caricò la parola "severamente" con gravità, dandogli enfasi. Non sarebbero state accettate lotte di alcun tipo.

    Il Maestro conosce la situazione politica della regione, e sa cosa sta succedendo alle tribù. Tutti noi sappiamo cosa è successo al vecchio Maestro, ma forse non sapete cosa è davvero accaduto, perciò io, presente e testimone della scena, ve lo racconterò.

    Procedette quindi a raccontare le vicende avvenute durante il fatidico scontro, puntualizzando come il Maestro non fu ucciso, bensì trascese la sua essenza mortale per passare nella Forza, redento. Sottolineò anche la corruzione che aveva ormai colpito lo Tzekkel-kar ed il motivo della sua inevitabile dipartita.

    Il Maestro si addolora nel sapere che la sua momentanea assenza ha causato tutto questo caos su Ossus, ed è tornato per riportare pace e serenità alle sue tribù. Ora, vogliamo che ognuno dei delegati parli per il suo clan e ci esponga i suoi problemi e cosa desiderano venga fatto, e mentre lo farà nessun'altro lo interromperà. Mantenete toni pacati quì. Come già detto, i vostri conflitti non dovranno avere alcuno sfogo in questo luogo. Tribù del Lago, potete iniziare voi.

    Il Cavaliere nel frattempo avrebbe osservato sia con i propri sensi che con la propria coscienza i due capiclan, per capirne le intenzioni oneste o meno, e per capire la loro inclinazione nella Forza. Temeva di conoscere già la risposta riguardo Nad, ma non si poteva mai sapere.
     
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    Quando Maggoth chiese alla vecchia donna di limitare l'accesso al piano inferiore della biblioteca, questa lo guardò con un misto tra curiosità e sospetto, ma non disse nulla, e si limitò invece a portare a compimento il suo volere. C'era qualcosa a riguardo che non gli era stato detto, Maggoth lo percepiva. Karatar da suo canto, una cosa la sapeva bene: i sotterranei della Biblioteca erano da sempre ambita meta di pellegrinaggio tra alcune delle tribù, tuttavia anche il precedente Maestro aveva limitato l'accesso, sempre più, fino al punto in cui solamente egli stesso e il Sommo erano stati in grado di accedervi. La decisione aveva portato notevole scompenso sopratutto tra i membri della Tribù Lago, che possedevano accesso diretto alla Biblioteca, tramite dei condotti subacquei, i quali si immettevano proprio in quell'area. Inutile dire che la notizia della nuova limitazione, avrebbe portato nuovamente scontento a Nooboori.
    In quanto alla piccola conversazione con Vrill, beh, entro sera, tutta La Tribù e diversi membri delle più vicine, avevano saputo che i Jeadi avrebbero regalato astronavi agli Ysanna, non appena fosse stato sicuro per loro accedere al pianeta. Non era esattamente il messaggio che Karatar aveva comunicato, ma si sa che quasi mai il passaparola funziona adeguatamente, anche quello telepatico...

    Clayton Nad sorrise alle parole di Karatar, in particolare sembrò apprezzare la parte riguardante le "severe punizioni per i trasgressori"; Nooboori da suo canto, pareva essere rimasto offeso da qualcosa, ed era chiaramente in conflitto con la sola presenza di Nad lì. I guerrieri acquatici erano tesi e pronti alla rissa, e gli umani avevano in loro un senso di straffotenza che ben si conciliava con l'atteggiamento del loro capo.
    Sono soddisfatto delle condizioni e accetto a cuore aperto la vostra protezione. interruppe di nuovo Nad, aprofittando con astuzia di un momento in cui Karatar stava rifiatando. La cosa parve innervosire ulteriormente Nooboori: il Qwohog era rapido alla collera, e Nad pareva saperlo molto bene. Per Maggoth era chiaro che Clayton stesse cercando di spingere il capo di Lago a fare la prima mossa, dando così modo alle trattative di terminare prima ancora dell'inizio. L'umano aveva una presenza torbida nella Forza, che egli sembrava in grado di manipolare in maniera discreta, e che pareva aiutarlo nell'influenzare il cattivo carattere di Nooboori. Il Lato Oscuro era presente silentemente in entrambi i capi, ma mentre per l'acquatico si trattava di un ospite celato, pronto solo a dargli la spinta di tanto in tanto, come spesso accadeva ai padawan focosi, in Nad esso era un alleato bene accolto.
    Nad non sembrò offendersi di essere stato scelto per parlare per secondo.
    Il racconto ci aveva raggiunto, naturalmente. Sono lieto che un nuovo Maestro abbia posto rimedio all'errore del precedente. D'altronde sappiamo così poco della Forza... l'errore può celarsi anche nei migliori animi. commentò l'umano, con una sottile provocazione, che si insinuò nel cuore di alcuni dei presenti.
    Ti prego, Nooboori, esponici il tuo problema, farò del mio meglio per comprenderti.
    Insolente pelle secca! i guerrieri dell'acquatico spianarono le lance, puntandole ai membri del Clan della Prateria Est, non appena il loro capo irruppe negli insulti.
    Nad fece segno ai suoi di tenere le armi basse, anche se pronte.
    Pace, Nooboori, non ti chiedo che di parlare. Nad alzò le mani a palmi aperti.
    Inutile dire che la sua influenza nella Forza fu tutt'altro che calmante. Quell'uomo sarebbe stato un ottimo praticante di Dun-Moch, c'era da scommetterci.
    Kassio mi aveva avvisato di non venire a parlamentare con te. Tu mi insulti con la tua sola presenza. Non parlerò accanto a te.
    Perdonami, Nooboori, ma adesso sei tu che insulti me, e con me tutta la mia Tribù. Stai forse cercando guerra col mio popolo? rispose prontamente, con irritazione, ma che celava pure, Maggoth se ne accorse, un senso di vittoria.
    Nooboori alzò il braccio in alto...
     
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    La situazione stava degenerando fino a scendere nella violenza, proprio ciò che Maggoth voleva evitare. Nad era un manipolatore, e in quel momento stava facendo un gioco molto chiaro agli occhi del Cavaliere, ovvero costringere il suo avversario, Nooboori, ad infuriarsi ed ad attaccarlo, in modo tale da forzare la mano del Jedi e punirlo. Lui invece sarebbe risultato come vittima e quindi non sarebbe stato punito. Allo stesso modo Maggoth non poteva non punire la tribù del Lago, perchè sarebbe significato venire meno alal sua parola, e quindi ne avrebbe perso in autorità. Doveva anticiparlo.

    Signori, fermate le ostilit-

    "BASTA!"

    Quello era un messaggio telepatico da parte del Cavaliere ai due capitribù, dato con tutta la potenza e autorità di cui era capace. Sapeva che anche tutti gli altri li intorno avrebbero colto perfettamente il senso del messaggio, ed era sua intenzione che fosse così.
    Si alzò nel mentre, mettendo bene in chiaro quella sua volontà. Se non fosse bastato, avrebbe direttamente sollevato entrambi i capitribù in aira, immobilizzandoli. Sapeva perfettamente di poterlo fare, ma non voleva arrivare a tanto.


    Forse il mio discepolo non è stato chiaro. Non saranno accettate ostilità quì dentro. Fisiche...

    E guardò Nooboori.

    ...o verbali.

    Questa volta guardò direttamente Nad.

    In particolare mi rivolgo a voi, Nobile Nad. Forse ritenete che io sia uno sciocco straniero, incapace di comprendere appieno come stavate velatamente infastidendo il Nobile Nooboori, spingendolo ad attaccarvi. Certo, le vostre parole erano apparentemente pacifiche, ma io vedo oltre l'apparenza. Siate onesto in queste sale, ma anche rispettoso. Non mi ripeterò. Questo vale anche per voi, Nobile Nooboori. Siete un capotribù e rappresentate il vostro popolo. Fatelo con saggezza e lungimiranza, non con l'istinto di una bestia.

    Gli Ysanna sono un popolo nobile e fiero, ma anche saggio e rispettoso. Cerchiamo di mostrare il meglio di noi al Maestro, signori.

    A quel punto Maggoth si sarebbe riseduto, lasciando nuovamente la parola a Karatar. Temeva di aver esagerato con Nad, ma doveva capire che non poteva fare certi giochetti con lui.

    Prima di proseguire, il Maestro vuole far sapere a tutti, e soprattutto al popolo del Lago, del motivo per cui l'accesso ai piani sotterranei del Tempio sono stati nuovamente limitati. Ebbene, è solamente una questione di sicurezza. Il Maestro vuole esaminare quei piani per assicurarsi che non ci sia nulla che possa nuocere al popolo Ysanna, e se non saranno presenti pericoli permetterà nuovamente l'accesso per i pellegrini, come era prima. Vi chiede solo pazienza. Ora, torniamo a noi. Nobile Nooboori, può parlare senza timore di essere interrotto. Sia onesto e rispettoso.

    Karatar aveva avvisato il Cavaliere riguardo il pericolo interno di vietare l'accesso alla tribù ai piani inferiori, ed avevano entrambi accordato di informare gli Ysanna del motivo, prima che si facessero un'idea sbagliata.
     
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    La parola del Lago



    L'urlo telepatico di Maggoth non sortì alcun effetto sui presenti: Nad chiaramente non riconosceva la sua autorità, mentre Nooboori era troppo preso dall'idea di dar battaglia per farsi fermare; Maggoth fu costretto a dare una dimostrazione di forza, sollevando entrambi i capotribù. Il gesto fu accolto da sorpresa, sdegno e paura, in particolare Nad venne attraversato da un violento moto di rabbia nei confronti del cosìdetto Maestro; Nooboori al contrario, fu abbastanza sorpreso da avere il tempo di sbollire, e tornare calmo. Era ovvio che nemmeno lui avesse apprezzato l'essere sollevato da terra contro la sua volontà, ma a differenza di Nad, sembrava mostrare rispetto a chi si dimostrava più forte di lui e non gli voleva del male.
    Il capo di Prateria dell'Est non distolse lo sguardo dal Cavaliere per tutto il tempo in cui gli parlò, e i guerrieri di entrambi rimasero fermi a guardare ora i loro signori, ora il maestro, incerti sul da farsi ed impressionati. Clayton non interruppe più, e Nooboori pareva imbarazzato del proprio comportamento, ed aspettò rispettosamente il proprio turno. Quando il Jedi li riposò a terra, e toccò a Karatar parlare, Nad faticò a staccare lo sguardo dal Cavaliere: il senso di odio che proveniva da quell'individuo, era abbastanza da essere tangibile, e celava un potere nella Forza superiore a quello della media; con il lato Oscuro a sostenerlo, avrebbe potuto superare anche Karatar, ma quello non era il vero problema: era la sua influenza sui presenti che avrebbe potuto rendere ancora ostiche le trattative. Non si poteva dire con certezza se fosse un gesto volontario o meno, ma Nad era riuscito ad influenzare anche i guerrieri non suoi e membri dei civili tra gli Ysanna: se lui era arrabbiato, allora lo erano anche tutti gli altri abbastanza manipolabili, in quel caso, praticamente tutti i presenti, tranne Maggoth e alcuni altri. Anche Karatar si accorse di cosa stava succedendo, sta volta.
    Quando toccò di nuovo a Nooboori parlare, l'influenza di Nad gli era di nuovo addosso, anche se non così forte come prima, forse perchè non diretta solo a lui, o forse perchè nemmeno volontaria...
    Maestro, la mia tribù ha vissuto per decenni in pace, senza mai attaccare per prima, tuttavia le tribù della prateria Est e Terra Arsa si sono avvicinate pericolosamente al nostro territorio, e hanno avanzato richieste ridicole di libero usufrutto delle acque del lago, che è la nostra casa. Guerrieri di entrambi gli eserciti sono stati visti ammassarsi ai nostri confini. Io domando che La Tribù ci fornisca nuovi guerrieri, per preparci all'imminente conflitto. Come storici sostenitori del Tempio e vostri alleati, ci è dovuto. Voglio ricordarvi che la nostra tribù mai una volta vi impedì di venire ad abbeverarvi alla nostra fonte. Come vedete, le nostre richieste sono semplici, e nostri intenti, quelli di difendere i nostri figli ed il Tempio. Cani di Terra Arsa e Prateria dell'Est già hanno scacciato Prateria del Nord dai loro terreni, e l'unico motivo per cui ancora non si sono fatti vedere, è che non erano preparati ad un conflitto in terreno a loro ostile. Sono certo, che non aspettino altro che il momento propizio. terminò, infervorandosi nuovamente.
    Mente... Bugiardo! Non c'è prova... Attacchiamolo... Scacciamolo fuori... Prendiamoci l'acqua.. Acqua... Acqua... Bugiardo... pensieri confusi e concatenati iniziarono a farsi prepotenti, e venivano dalla folla in attesa: l'influsso di Nad era enorme.
    In quel momento il problema dei canali chiusi non era stato ripreso da Nooboori, ma era chiaro che la risposta di Maggoth avrebbe influito anche su quanto bene avrebbe preso quella situazione.
     
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    Maggoth e Karatar ascoltarono molto attentamente quanto veniva detto da Nooboori, che coincideva con quanto saputo prima dall'anziana. Prateria dell'Est e Terra Arsa avevano attaccato Prateria del Nord e ora si accingevano ad attaccare anche Lago. Vedendo Nad, non dubitava di quelle parole.
    Ma quello che preoccupava profondamente il Cavaliere era le reazioni di Nad ed il suo evidente influsso negli altri. Stava influenzando gli altri in maniera molto sottile ma efficace, e non solo i membri della sua tribù, ma anche degli altri. Questo, era qualcosa di inatteso ma completamente logico. La volontà degli Ysanna più potenti andava ad influire anche sugli altri, cambiandone atteggiamento e pensiero. Lui non era stato abbastanza tempo immerso con quel popolo da poter avere lo stesso collegamento, cosa che invece il vecchio Maestro aveva avuto modo di fare. Non poteva "influenzarli" in quel modo, e non sarebbe neanche stato giusto. Non sapeva se Nad lo facesse volontariamente o meno, ma era un pericolo, e doveva risolvere immediatamente quella questione. Fece avvicinare Karatar e gli disse sottovoce quanto aveva intenzione di fare.


    Capito?

    Si, Maestro.

    A quel punto Karatar si rivolse nuovamente ai due.

    Nobile Nooboori, ti ringraziamo per la tua disponibilità a parlare quì, e comprendiamo le tue difficoltà. Sappi che hai la comprensione del Maestro.
    Nobile Nad, prima che lei possa rispondere, il Maestro vuole farvi sapere una cosa. Anche se noi siamo sempre vissuti in regioni separate e ci siamo distinti in diverse tribù, alla fine di tutto noi rimaniamo gli Ysanna. Un unico popolo che condividono questo legame speciale. Possiamo avvertire le presenze l'uno dell'altro, parlare fra di noi ed influenzarci con il pensiero in maniera del tutto naturale. Possiamo influenzarci a vicenda in questo modo. Ed in quanto unico popolo, il Maestro vuole aiutare tutti noi e renderci nuovamente uniti come un tempo, dando la pace a tutti gli Ysanna, insieme a cibo, acqua, salute e prosperità. Vuole riportare Ossus al suo stato originale, anche se ci vorrà del tempo. Io, che sono partito per visitare il luogo dove i Jedi vivono ed il resto della galassia, posso dirvi che ho visto moltissime cose, sia belle che brutte. Ho imparato le vie degli Jedi e di quella che noi chiamiamo magia, ma che per tutti loro è la Forza. E' la Forza che ci rende ciò che siamo, perchè noi Ysanna siamo incredibilmente dotati e vicini ad essa. Eppure, ci rende anche vulnerabili a noi stessi. C'è un qualcosa che viene chiamato Lato Oscuro, che corrompe le persone. Scaturisce da emozioni come la rabbia, l'odio, l'invidia... tutte le emozioni che ci portano a far del male. In una guerra, tali emozioni sono fortissime, come anche il Lato Oscuro, ed una persone che si immerge in quella corruzione rischia di perdersi per sempre. Per noi Ysanna questo pericolo è maggiore, perchè qualcuno che è fortemente corrotto potrebbe corrompere gli altri, e portarli a fare cose che non farebbero mai, come uccidere, rubare, combattere i primi familiari ed alleati. Il nostro pianeta, che come sapete venne distrutto dal Cataclisma tantissimo tempo fa...venne distrutto dal Lato Oscuro. Non dobbiamo permettere che accada di nuovo.


    Non stava dicendo chiaramente che era Nad quel tipo di soggetto, ma stava facendo capire come la guerra fosse un male per loro.

    Nobile Nad, il Maestro avverte in te molto odio e rabbia, anche nei suoi confronti. Sente il tuo bisogno dell'acqua ed il desiderio di avere di più, ma teme che questi pensieri possano portarti a fare cose che in realtà non faresti, perchè mai alzeresti il braccio contro un tuo fratello. Per questo, vuole farti un dono, se tu lo accetterai.

    Maggoth a quel punto si alzò, avvicinandosi ai due e mostrando pienamente il suo volto. Era sicuro che non sarebbe successo nulla, ma comunque decise di crearsi la sua zona di sicurezza dagli attacchi, temendo una possibile rappresaglia da parte di Nad. [DANGER SENSE]

    Il Maestro vuole donarti la chiarezza e la possibilità di parlare liberamente nei prossimi momenti. E' dispiaciuto per quanto è accaduto poco fa, e non voleva causare disonore a voi due, nobili capotribù. Per questo vuole rimediare.

    Il Cavaliere porse la sua mano palmata a Nad, sorridendo.

    Prendi la mano del Maestro, per favore.

    Maggoth attese che Nad prendesse la sua mano, e se non avesse fatto nessun tentativo di attacco, avrebbe usato la sua torcia della verità interiore per cercare di riportarlo sulla retta via, come aveva fatto con il vecchio Maestro. [LUCE DELLA FORZA]

    Dicci, Nobile Nad. Se la guerra porta solo più vicini al Lato Oscuro, perchè non abbracciare le idee del Maestro e degli Jedi? Tu vuoi che la tua tribù abbia modo di vivere e di riuscire a prosperare, e questo lo vuole anche il Maestro. Lui, come tutti gli Jedi, vogliono che Ossus ritorni ad essere in pace e prospera di vegetazione e che ogni Ysanna possa così vivere al meglio. Non solo una tribù, ma tutte le tribù. Non è un futuro per cui vale la pena darsi da fare? Ti preghiamo, Nobile Nad, fai quanto è in tuo potere per mantenere la pace, ed il Maestro farà quanto potrà per ridare la speranza ad ognuno di noi. Il vecchio Maestro si è fidato di lui. Fallo anche tu. Cosa rispondi?
     
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