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MANDALORIANI - CULTURA, USI, COSTUMI

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  1. Derin Chance
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    L'obiettivo di questo post è di creare un vademecum che permetta di familiarizzarsi con la cultura mandaloriana senza dover andare a studiarsi le numerose pagine della Wookiepedia dedicate a questo popolo. Lo creo anche per facilitare l'accesso alle informazioni a chi non avesse grande dimestichezza con la lingua inglese, considerato che non sempre siti come la Jawapedia traducono in maniera esattamente accurata. Per motivi pratici, da questo vademecum rimarrà al di fuori la lingua che essendo abbastanza ricca e sviluppata richiederebbe un lavoro eccessivo di traduzione, piuttosto che di sintesi.

    Se si deve parlare della cultura mandaloriana, il primo passo è ovviamente menzionare l'unica costante di essa, l'unica vera legge scritta se di tale si può parlare per questo popolo: il resol'nare. Traducibile grossomodo come "le sei azioni", questo è semplicemente l'elenco dei sei pilastri della società e della cultura mandaloriana spesso espresso sotto forma della filastrocca insegnata a tutti i bambini mandaloriani:

    Ba'jur bal beskar'gam,
    Ara'nov, aliit,
    Mando'a bal Mand'alor—
    An vencuyan mhi.



    Tradotto, questo vuol dire: Educazione ed Armatura, Difesa e clan, il Mando'a ed il Mand'alor, tutto ciò ci aiuta a sopravvivere.
    Passiamo ora però a spacchettare questa filastrocca e trovarne il reale significato che, per quanto comunque semplice, è più esteso di quanto questi pochi versi possano indicare.

    Armatura: per un mandaloriano si tratta di un simbolo e per questo dovrebbe essere facilmente riconoscibile come mandaloriana in stile e simboli usati. Si tratta però soprattutto di uno strumento di difesa, per cui vanno utilizzati i materiali migliori che il mandaloriano può permettersi. Inoltre, va indossata costantemente, elmo incluso in tutte le zone esterne alle abitazioni proprie o di propri alleati o zone direttamente controllate dai mandaloriani. Quando non indossata, dovrebbe essere sempre a portata di mano.

    Difesa: ogni mandaloriano deve saper combattere ed essere pronto e capace alla difesa di se stesso, del proprio clan e del proprio popolo. Deve essere addestrato a tal punto da poter ragionevolmente battere un avversario similmente armato. A questo pro, dovrebbe sempre portare con se almeno un'arma da corpo a corpo ed una da tiro efficace oltre i cinque metri.

    Educazione: questo indica l'obbligo di ogni genitore mandaloriano ad educare i propri figli ed a renderli, così, dei mandaloriani, questo a prescindere che siano giovani mando'ade di nascita od adulti adottati successivamente. Se vengono concepiti figli al di fuori della cultura mandaloriana, ogni possibile sforzo dovrebbe essere fatto per crescerli come mandaloriani. Questo spesso risulta in una riluttanza dei mandaloriani ad avere rapporti con non appartenenti al loro popolo a tal punto da sembrare, dall'esterno, dei rigorosi bacchettoni.
    D'altro canto, se necessario, l'intero clan è disposto ad aiutare il od i genitori a crescere i piccoli.

    Mando'a: tutti i mandaloriani devono saper parlare il mando'a, la lingua di questo popolo, un requisito culturale fondamentale quando la propria gente è composta di miriadi di specie diverse. Questa lingua dovrebbe essere parlata il più possibile fra mandaloriani, ma il meno possibile attorno e con non appartenenti al popolo, a meno che non li si stia istruendo per poterli adottare.

    Clan: chiamato aliit in mando'a, non a caso viene dopo "difesa" nel resolnare, poiché i due concetti sono strettamente legati. L'individuo deve essere pronto a difendere il proprio clan, ma l'individuo è anche parte integrante del clan e deve contribuire a esso. Questo contributo deve avvenire secondo le capacità del mandaloriano; così, se esso è un combattente ci si aspetta che sia sempre pronto ad intervenire in combattimento o, se lavora come mercenario, che invii parte dei soldi al clan. Se si tratta di un artigiano, ci si aspetta che oltre a parte dei suoi guadagni lavori anche per il benessere del clan creando e riparando oggetti necessari.
    Tutti i lavori intrapresi da un mandaloriano, tuttavia, dovrebbero essere di natura onorevole escludendo così atti come pirateria e razzie ai danni di gruppi indifesi o di trarre in alcun modo profitto dalla sofferenza altrui. Ovviamente la sofferenza che dei nemici potrebbero patire in guerra non è vista come disonorevole.

    Mand'alor: il più complicato dei precetti, detto semplicemente, è necessario rispondere alla chiamata in guerra del Mand'alor quando questa arriva ed obbedirgli in essa senza esitazione. La figura del Mand'alor è però controversa e verrà spiegata meglio successivamente.

    Benché il resol'nare sia il cuore della cultura mandaloriana, non ne è in alcun modo l'inizio e la fine, ma solo il centro da cui poi essa si dipana e sviluppa. Esso è tanto semplice quanto interpretabile in modi diversi e l'interpretazione che ho dato io è quella più comune. Tuttavia, essa lascia anche molti silenzi e zone vuote che cercherò di riempire qui di seguito.

    Edited by Derin Chance - 23/12/2019, 15:43
     
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  2. Derin Chance
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    Come menzionato precedentemente, la cultura mandaloriana inizia ma non finisce con il resol'nare che ne è, comunque, il cuore pulsante. Esso rappresenta solo i sei precetti principali ma una società viva e vitale come quella mandaloriana ha bisogno di molto altro e molti altri elementi per poter funzionare.
    L'elemento guerriero della cultura mandaloriana è quello certamente più conosciuto ma non è l'unico e forse non è nemmeno il più influente o caratteristico. Alla base di questa società e del suo insieme di tradizioni, usi e costumi vi è una società nomade. Infatti, anche se ormai da secoli i Mandaloriani hanno dei pianeti su cui abitano stabilmente e quasi esclusivamente, la loro cultura è nata dalla migrazione della specie Taung scacciata da Coruscant. Questa tendenza si è ulteriormente accentata dopo la fine delle Guerre Mandaloriane e la diaspora conseguente che, nonostante periodi di riunione e risorgimento è stata più o meno costante. Ciò ha colorato profondamente la cultura di questo popolo guerriero con usanze quali l'offrire sempre cibo e bevande agli ospiti ed il considerare estrema maleducazione ed offesa il rifiutare queste offerte ed il fatto che gran parte delle offese in mando'a riguardano intelligenza ed igiene personale.
    Il secondo elemento fondante della cultura mandaloriana ed uno che contribuisce ad attirare molti di coloro che alla fine si uniscono a questo popolo è l'appartenenza. Contrariamente a quanto avviene in qualsiasi altra cultura mandaloriani non si nasce quanto lo si diventa, non a caso una delle "sei azioni" del resol'nare è l'educazione e cioè, educare i propri figli come mandaloriani rendendoli tali. Chiunque, infatti, può potenzialmente diventare mandaloriano a prescindere da genere, specie, razza e provenienza, tutto ciò che è necessario fare è abbracciare la cultura mandaloriana, vivere da Mandaloriani e da questi essere adottati. Adottati è proprio il termine specifico dato che quando si diventa un Mando (come gli appartenenti di questo popolo si chiamano amichevolemente) si entra a far parte di una famiglia ristretta, l'Aliit (il clan), ed una allargata: tutti i mandaloriani. I forti legami che tengono insieme questa società hanno contribuito nei millenni non solo a renderli una formidabile forza combattente quando riuniti, ma anche un popolo solido, nonostante le lotte intestine particolarmente endemiche negli ultimi due secoli, cioè, dalla formazione della Death Watch.
    Nonostante l'importanza del clan, mostrata dalla sua presenza anche all'interno del resol'nare, va però detto che non sempre un mandaloriano muore nel clan in cui è "nato". Un mandaloriano il cui clan abbia tradito e si sia disonorato, non è infatti obbligato a seguirlo nello stato di dar'manda od aruetii e può richiedere l'adozione in un altro clan o rimanere temporaneamente senza. Inoltre, accade frequentemente che individui che mettano su famiglia, specialmente se i membri non sono tutti del clan originario, fondi un altro clan.
    Terzo elemento fondante della cultura mandaloriana è rappresentato dall'indipentenza. Questo concetto riassume in se sia un forte desiderio di particolarismo ed il riconoscimento di essere un popolo ed una cultura diversa ed a se stante, ma anche la necessità di autosufficienza ed il forte individualismo proprio dei mandaloriani. Quest'ultimo elemento è facilmente intuibile dalla miriade di colori e simboli che decorano le armature di questa gente per cui il concetto di uniforme è relegato alla vaga forma dell'armatura stessa. Ogni individuo deve però essere libero di esprimersi come vuole e vivere come vuole senza restrizioni di sorta salvo quelle imposte dalla propria cultura. Una di queste restrizioni è l'autosufficienza, figlia del nomadismo e delle svariate crisi che questo popolo ha subito e che ha portato i mandaloriani a cercare di diventare il più autosufficienti possibile in ogni aspetto ad ogni livello, da quello di popolo all'individuo.
    Questi elementi, uniti a quello di popolo di guerrieri ha creato uno dei popoli più particolari e celebri della galassia, nel bene e nel male. La leggenda mandaloriana nasce anche dalla resistenza di questo popolo che grazie all'adattabilità derivata dalle caratteristiche descritte sopra ha saputo sopravvivere a disastri quali l'estinzione della specie fondante o la devastazione ripetuta della sua gente e dei suoi pianeti. Il risultato è una gente molto pratica i cui rituali richiedono spesso una semplice frase e possono essere svolti ovunque. Un popolo molto legato alle tradizioni ma che ha saputo costantemente reinterpretarle per mantenersi al passo coi tempi, usandole per rinforzarsi invece di soccombere ad esse.

    Curiosità:

    "Non abbiamo una parola per eroe. Essere pronti a morire per la tua famiglia, i tuoi amici o ciò che hai di più caro è un requisito basilare per un Mando e non abbiamo una parola a parte. Solo per i codardi abbiamo una parola a parte." - Baltan Carid

    La lingua mandaloriana è una lingua molto semplice ed è priva sia di tempi verbali altro che il presente che di genere rendendola molto facile da imparare e da usare efficacemente ma indica anche particolarità della mentalità di questo popolo. Ad esempio mostra come per i mandaloriani le differenze di genere siano ininfluenti, solo l'effettiva funzione e cosa un individuo od una cosa fa sono importanti. Allo stesso modo, per quanto tradizionalisti, i mandaloriani pongono un forte accento sul presente dato che l'incerto è futuro ed il passato è... beh, passato. Un'altra particolarità molto indicativa è la completa assenza di una parola equivalente al concetto di "eroe" come espresso in basic ed in molte lingue e culture galattiche. Questo perché per un mandaloriano è normale comportarsi nel modo in cui, per altre culture, verrebbe considerato un eroe.
    Nonostante questo, anche i mandaloriani hanno le loro onorificienze, o meglio, ne hanno una sola, il simbolo chiamato jai'galaar'la sur'haii'se od Occhi di Jai'galaar, occhi del Jai'galaar il tipico falco urlante mandaloriano. Questo simbolo viene normalmente dipinto sulla fronte del casco ed è assegnato dall'Alor come riconoscimento per particolari atti di coraggio e valore militare.

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    Edited by Derin Chance - 30/12/2019, 10:47
     
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    Famiglia

    Per i mandaloriani, l'origine biologica di un individuo ed il suo lignaggio sono ininfluenti e non contano nulla e le adozioni sono invece molto comuni. Spesso guerrieri mandaloriani prendono con se ed adottano orfani di guerre in cui stanno combattendo od offrono l'ingresso nel loro popolo a guerrieri che incontrano o con cui si scontrano. Il requisito è farsi notare per tenacia, aggressività, onore ed eventualmente abilità.
    Tutti coloro che vengono a far parte della famiglia di un mandaloriano e, per estensione, del suo clan sono accolti e trattati con profondo affetto. Contrariamente a quanto si possa pensare data la loro fama di ferocia e spietatezza, infatti, i membri di questo popolo guerriero sono capaci di grandi atti di generosità ed amore verso i propri familiari, specialmente i figli biologici od adottati che siano. Questo arriva al punto di viziarli quasi con regali ed attenzioni che giungono non solo dai genitori ma anche dal resto della famiglia allargata. Questo riflette l'importanza tanto dei figli, futuro del clan e del popolo, ma anche del gruppo familiare nella società mandaloriana di cui costituisce il nucleo ed in un certo senso, anche l'unità combattente base. I ruoli familiari sono perlopiù interconnessi anche se in alcuni clan più tradizionalisti la madre tende a cucinare per quanto ci si aspetti che sia anche pronta ad affiancare il marito sul campo di battaglia. Oggigiorno comunque questa concezione è quasi del tutto estinta e vi è parità fra i generi in ogni aspetto, un aspetto di lunga durata e già anticipato da millenni nell'assenza di genere nella lingua mando'a per cui un termine può essere sia maschile, femminile o neutro.
    La famiglia è dove i futuri guerrieri nascono o vengono cresciuti, educati ed addestrati e formando un nucleo unito ed affiatato, creano anche un'efficace unità in battaglia formata da individui che moriranno l'uno per l'altro e non fuggiranno per nulla al mondo.

    Matrimonio

    "Mhi solus tome, mhi solus dar'tome, mhi me'dinui an, mhi ba'juri verde."
    Tradotta grossomodo come "Siamo una cosa sola quando assieme, siamo una cosa sola quando separati, condividiamo tutto, cresciamo guerrieri", questa breve frase è il giuramento matrimoniale mandaloriano e, una volta detto da entrambi i coniugi, costituisce l'interezza del rito. Un esempio della praticità mandaloriana, la brevità e semplicità di questo rito è tale da poter essere svolto in qualsiasi condizione, anche via comlink ed anche tramite messaggi registrati.
    In contrasto con la semplicità e la brevità del rituale necessario, però, il matrimonio sia un'istituzione fondamentale per essi, un legame monogamo ed indissolubile nonostante le distanze che possono dividere i due coniugi. Il matrimonio mandaloriano è, infatti, considerato un giuramento valido tutta la vita ed a prescindere da eventuali separazioni che, in una società fatta di guerrieri e mercenari possono essere numerose e lunghe. Fatto strano è che, nonostante la scarsa importanza data alle linee di sangue, la cultura mandaloriana invece inponga quasi la castità prima del matrimonio. Questo apparente controsenso può essere però spiegato facilmente dall'importanza data all'educazione dei figli che devono essere cresciuti come mandaloriani e la promiscuità al di fuori del matrimonio metterebbe a rischio proprio questo. Anche per questo motivo, pur essendo la monogamia teoricamente assoluta, eventuali tradimenti potrebbero essere perdonati purché non siano ripetuti ed eventuali figli vengano poi adottati e cresciuti come figli della coppia. Importante conseguenza della scarsa importanza della discendenza biologica per il matrimonio mandaloriano è che non vi sono barriere a coppie di alcun tipo omosessuali o intraspecie, anche laddove sia impossibile produrre figli. Non vi sono quindi barriere all'amore per i mandaloriani anche se i canoni di bellezza ed attrazione tendono ad essere diversi da quelli galattici e piuttosto che bellezza fisica o, per quanto riguarda le donne, grazia, gentilezza e delicatezza sono altri i valori ricercati. Forza e resistenza sia morale che fisica sono i tratti principali ricercati in un compagno, quale che sia la specie ed il termine laandur, delicato, viene considerato un insulto.

    Figli

    Non è tanto la biologia quanto il rapporto a definire un rapporto parentale, come spiegato precedentemente, ed un genitore mandaloriano farò di tutto per crescere i propri figli come veri mandaloriani, sia che essi siano figli biologici od adottivi. Come per il matrimonio, anche il processo di adozione è molto breve e chiamato "gai bal manda", il nome e l'anima. Questo si riduce alla pronuncia di una sola frase da parte del genitore: "ni kyr'tayl gai sa'ad", traducibile come "Riconosco il tuo nome come quello di mio figlio". Fallire nelle responsabilità di genitore e produrre figli che si rivelano essere deboli, disonorevoli, codardi o che abbandonano la cultura mandaloriana è un profondo disonore e dispiacere per qualunque mando. Secondo a questo, vi è il disonore di essere disconosciuti dai propri figli ed essere quindi dichiarato dar'buir, non può genitore.
    Pur tenendo conto che i dettagli variano da famiglia a famiglia e da clan a clan, con gli affiliati alla Death Watch spesso particolarmente brutali nei loro metodi, l'educazione di un mandaloriano tende a seguire le stesse tappe generali.
    Sin dall'inizio gli vengono raccontate storie del clan ed insegnata la filastrocca del resol'nare per insegnargli i valori ed i pilastri della cultura mandaloriana. Appena gli è fisicamente possibile, poi, al piccolo vengono messe in mano armi prima giocattolo poi vere insegnandogli come usarle e prendersi cura di esse. Le prime lezioni di combattimento sono insegnate proprio dalla madre, almeno nelle coppie eterosessuali. Ad otto anni circa inizia l'educazione marziale vera e propria e spesso i piccoli mandaloriani accompagnano il genitore od i genitori nei teatri di guerra dove essi servono aiutando con la manutenzione delle armi, con la cucina e se necessario anche a portare munizioni sul campo di battaglia. Anche per questo di norma i genitori mandaloriani tendono ad aspettare che il primo figlio abbia almeno otto anni prima di produrne od adottarne altri. Giunti all'età di tredici anni, dopo cinque anni di addestramento formale, i giovani mandaloriani vengono sottoposti al verd'goten, un rito di iniziazione la cui forma varia enormemente. Questo può essere una prova di caccia, un duello od anche la partecipazione ad una battaglia ma, benché alla fine l'obiettivo sia di mettere alla prova le capacità acquisite dal giovane, il genitore sarà sempre al suo fianco pronto ad intervenire in caso di emergenza. Alla fine del verd'goten, nel caso in cui sia stato passato, normalente il clan celebra l'evento con un banchetto in cui storie del clan vengono raccontate e fiumi di alcolici scorrono.
    Da questo punto in poi il giovane è un adulto, un guerriero mandaloriano a tutti gli effetti ed il prossimo passo che ci si aspetta che compia è il matrimonio, normalmente contratto all'età di sedici anni, ma questo è stato coperto nella sezione precedente.

    Edited by Derin Chance - 6/5/2019, 09:42
     
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    Cibo

    I cibi mandaloriani sono spesso semplici e frutto della natura nomade di questa cultura essendo quindi spesso di lunga durata, facili da trasportare e tanto vari nei loro ingredienti effettivi quanto i mondi su cui i mandaloriani potrebbero trovarsi al momento.

    Haarshun: il pane mandaloriano viene preparato stendendo l'impasto fino ad essere praticamente trasparente se messo controluce, poi arrotolato e cotto. Per essere consumato viene normalmente prima bagnato dato che è tanto duro quanto durevole. Il tipo di farina usata dipende, ovviamente, da cosa è disponbile sul posto.

    Gihaal: letteralmente "impasto di pesce" non è altro che questo, carne di pesce affumicata e sigillata per essere preservata. Molto nutriente, viene però spesso considerata maleodorante e dal sapore non particolarmente gradevole. Nonostante questo, inquanto importante fonte di proteine e grassi, è rimasta per millenni una delle basi dell'alimentazione mandaloriana. Il tipo di pesce utilizzato dipende ovviamente dalle disponibilità del posto.

    Uj'alayi: tradotta letteralmente come "torta uj" è un piatto tipicamente mandaloriano e si tratta di un dolce basso, praticamente piatto, denso, appiccicoso e molto dolce. Viene fatto con frutta secca e noci tritati ed amalgamati ed il tutto bagnato (anche se andrebbe detto affogato) in uno sciroppo dolce e speziato chiamato uj'ayl. Come sempre, le noci e la frutta secca possono variare ma la ricetta base, ed il gran gusto mandaloriano per questo dolce rimangono costanti.

    Tiingilar: la base dei piatti cucinati mandaloriani si tratta di uno stufato a base di carne e verdure la cui natura effettiva è altamente variabile. La caratteristica assolutamente non variabile è la piccantezza tale da bruciare le narici di chi lo mangia che costituisce tanto un atto di coraggio quanto un modo di disinfettare ingredienti che potrebbero essere meno che freschi. Si dice che nell'Oyuu'bat tapcaf, il più antico e principale locale di Kedalbe, vi sia una pentola di Tiingilar costantemente sul fuoco, la stessa, infatti, sin dalla sua fondazione.


    Bevande

    Ne'tra gal: quando si parla di birra mandaloriana questa è la bevanda che viene alla mente. Letteralmenente traducibile come "birra nera" si tratta di una bevanda scura e densa dal gusto dolciastro ed è la principale bevanda per i mandaloriani.

    Kri'gee: al contrario della ne'tra gal, quest'altra birra mandaloriana è di colore chiaro e di sapore amaro ma ha un fortissimo contenuto alcolico ed è nota per i doposbronza particolarmente dolorosi. La capacità di sopportare in silenzio gli effetti spiacevoli di questa birra sono visti come segno di forte tempra fra i mandaloriani.

    Tihaar: questo alcolico è trasparente, come prodotto di una tripla distillazione ed è noto per il suo alto contenuto alcolico che spesso brucia la gola di chi lo beve. Viene prodotto distillando la frutta disponibile sul posto questo cambia di volta in volta il retrogusto della bevanda. Viene bevuto normalmente in bicchieri piccoli o bassi ed a volte con ghiaccio.

    Shig: l'unica bevanda non alcolica su questa lista, lo shig è una tisana prodotta, ancora una volta, utilizzando qualsiasi erba sia disponibile sul posto. Normalmente, viene preparata usando il behot, una pianta dall'aroma e sapore agrumato ed ha proprietà rilassanti ed un colore ambrato. A volte lo shig viene corretto con un goccio di tihaar, specialente se viene bevuto come ultima bevanda serale.
     
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  5. Derin Chance
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    Società

    La società mandaloriana è ingannevolmente semplice nella sua composizione e funzionamento. A prima vista appare infatti come un'altra società tribale ma ad un esame più attento, si rivela essere una sorta di anarchia funzionale ed una reale meritocrazia. In una società in cui tutti devono contribuire in qualche modo e l'origine biologica ha ben poca importanza se non per l'eventuale appartenenza ad un clan, è ovvio che siano le capacità personali a farla da padrone. Tuttavia, contrariamente a ciò che accade nella gran parte delle altre società della galassia, il premio per grande abilità e voglia di lavorare non è necessariamente uno status sociale notevolmente superiore e certamente non si misura in termini di potere. Un individuo che dimostra di essere capace è rispettato e le sue parole ascoltate ma non per questo potrà pretendere di comandare poiché, alla fine, l'individualismo e la libertà personale è un valore fondamentale di questa società. Anche le posizioni sociali più alte a cui un mandaloriano possa aspirare, quelle di Alor (capo clan) e Mand'alor (Unico capo) non possono inficiare questo principio basilare di indipendenza, come vedremo sotto. La società mandaloriana quindi funziona più su di una base di forte coscienza personale e di gruppo per cui ogni individuo contribuisce spontaneamente al benessere del clan e del proprio popolo perché sa che si tratta della cosa giusta da fare, essendogli stato insegnato sin dalla nascita. Dall'altro lato, vi è la punizione/possibilità dell'ostracismo per cui un mandaloriano che si rifiuta di contribuire viene semplicemente ignorato e di fatto ostracizzato, qualcosa di atroce in una società unita e con un fortissimo senso di appartenenza quale quella mando. Questo è comunque mitigato dalla possibilità di allontanarsi e seguire i propri desideri e le proprie ambizioni, se si vuole, per periodi più o meno estesi e contribuire come si desidera alla società tramite la propria fama, facendo l'occasionale lavoretto all'esterno o inviando a casa soldi od anche agendo come addestratore in vecchiaia. L'effetto collaterale a questa mancanza di reale direzione sul come contribuire è ovviamente che ogni individuo lo fa come vuole e dove vede una necessità, oltre ad una frammentazione della popolazione spesso sparsa attraverso la galassia. Questa frammentazione ha mostrato il suo aspetto peggiore negli ultimi due secoli della storia mandaloriana in cui diverse ideologie di cosa vuol dire essere realmente mandaloriano sono spuntate causando sporadiche ma sanguinose lotte fratricide e vere e proprie guerre civili. L'organizzazione sociale capillare dei mandaloriani organizzata in clan organizzati a propria volta in famiglia, comunque, ha sempre permesso di mantenere una forte unità di base che si è mostrata appieno durante le guerre contro nemici esterni. Infatti qualsiasi mandaloriano che si trovi in difficoltà od addirittura in pericolo potrà sempre aspettarsi di ricevere aiuto ed ospitalità da parte dei suoi vicini e se il pericolo è esterno, da parte di qualsiasi clan. In tutto questo, i capi di questo popolo, gli Alor ed il Mand'alor hanno sempre avuto un ruolo che ad occhi esterni è sempre stato difficile da comprendere.


    Alor

    In linea con l'organizzazione delle società tribali guerriere di cui i mandaloriani mantengono grossomodo la struttura sociale, il capo clan è più un primo fra pari che non un reale capo come inteso da società con strutture più centralizzate o stratificate. Spesso il più capace ed intelligente dei guerrieri di un aliit (clan) l'Alor ne è più padre che padrone e, specialmente nei clan più piccoli e monofamiliari è letteralmente il capostipite. In quanto tale, il suo ruolo finisce per essere più quello di guida e consigliere che non di effettivo capo ed anche se in teoria ha sempre l'ultima parola negli affari del clan, un buon Alor cercherà ed ascolterà i consigli della sua gente ed interferirà il meno possibile nella vita di tutti i giorni, limitandosi a dare una direzione generale per il clan. Le cose cambiano invece in tempo di guerra quando un Alor diventa di fatto un generale i cuoi ordini vanno obbediti assolutamente e senza discutere.
    Un mandaloriano può diventare Alor in tre modi diversi: per fondazion cioè, creando il proprio clan; per acclamazione se gran parte o tutto il clan decide che l'individuo sia la persona migliore dopo la morte del precedente; per duello, sfidando e battendo il capo vigente in un combattimento che può essere o meno all'ultimo sangue. Questo ultimo avvenimento non è poi molto comune ma può avvenire nel caso in cui un Alor si stia dimostrando incapace o stia prendendo decisioni che vanno contro l'interesse del clan e di norma lo sfidante si premura di avere una buona percentuale del clan alle proprie spalle prima di lanciare la sfida.

    Mand'alor

    "I Mandalor non sono amministratori. I Mandaloriani sono capaci di gestire le loro comunità. Ovunque. Hanno solo bisogno di... una direzione generale quando è necessario" - Boba Fett

    "Non puoi governare i mandaloriani. Puoi solo dare suggerimenti sensati che vogliono seguire. Ma quando, poi, hanno mai avuto bisogno di qualcuno a dirgli spiegargli cosa ha senso e cosa no?" - Boba Fett

    Questo è il ruolo ed il titolo con cui gli aruetiise, i non-mandaloriani sono più familiari e l'unico conosciuto da praticamente tutti. Traducibile come unico capo od unico sovrano è teoricamente il monarca generale del mandaloriani, il capo dei capi che tutti devono seguire. In realtà, così come l'autorità degli Alor non è poi così stringente, allo stesso modo il Mand'alor non è realmente un monarca od amministratore nel senso generale della parola. Nella vita di tutti i giorni i suoi compiti sono molto più sfumati e principalmente si riducono al dare una direzione generale al popolo mandaloriano. Il Mand'alor si terrà in contatto con i singoli Alor dando suggerimenti e consigli sulle mosse successive piuttosto che dare ordini ed assicurandosi che vada tutto bene, di norma intervenendo con decisione solo laddove si presentino problemi che gli Alor o singoli mandaloriani non possono risolvere. Inquanto "unico sovrano" e "capo dei capi" è compito del Mand'alor anche agire come arbitro in questioni fra i clan prima che queste sfocino in guerra aperta. L'altra funzione del Mand'alor è quella di rappresentante del popolo verso l'esterno, in parte per comodità ed in parte perché in una galassia di governi centralizzati è difficile per i non-mandaloriani concepire il fatto che non vi sia un unico referente per tutto un popolo. Questo è specialmente utile in momenti cruciali in cui lasciare che siano gli Alor o mandaloriani individuali a trattare con agenti esterni potrebbe causare seri problemi come accadde in caso dell'occupazione Imperiale.
    A parte questo, comunque, questo ruolo è paradossalmente meno necessario di quello di Alor al punto che vi sono stati lunghi periodi in cui non vi era un Mand'alor od in cui questi era, di fatto, assenteista come nel caso di Jango e Boba Fett. Anche se alcuni di questi sono stati periodi di crisi, questa non è la verità generale e la società mandaloriana è sopravvissuta ogni volta.
    Vi sono essenzialmente tre modi per diventare Mand'alor: per acclamazione, il che avviene di norma con individui celebri e rispettati per le loro imprese; per duello, sfidando il Mand'alor in carica e sconfiggendolo in un combattimento che non è necessariamente alla morte ma spesso finisce per esserlo; per autoproclamazione quando il Mand'alor precedente muore o decide di abbandonare la carica.
    Tuttavia, un Mand'alor per essere realmente tale deve essere riconosciuto ed accettato dai clan e laddove questo non avvenga è non solo diritto ma addirittura compito dei clan rimuovere questo individuo dalla carica, compito che spesso sfocia in duelli e, nei casi peggiori, in guerre civili.


    Lavori

    Anche se lo stereotipo del mercenario e cacciatore di taglie mandaloriano è ormai entrato pienamente nella cultura galattica al punto che questo popolo è visto come poco altro, i mando svolgono una gran quantità di lavori. Secondi in popolarità fra i mandaloriani che vivono su pianeti al di fuori del proprio spazio vi sono i mestieri di guardia del corpo ed armaiolo, versioni più pacifiche del lavoro di mercenario. All'interno dello spazio mandaloriano, tuttavia, gli appartenenti a questo popolo svolgono ogni lavoro a partire da quello di agricoltori, minatori, operai di fabbrica, baristi, studiosi medici e quant'altro. Moltissimi mandaloriani abitanti nello spazio mandaloriano trovano ad esempio lavoro presso la MandalMotors e la sua affiliata MandalHypernautics entrambe rette come aziende familiari piuttosto che come vere e proprie imprese, laddove la famiglia è l'intero popolo mandaloriano. L'unica cosa eccezionale rispetto alle loro controparti nel resto della galassia è che ogni singolo mandaloriano sa anche combattere ed è pronto ad infilarsi l'armatura e prendere le armi in qualsiasi momento.


    Rituali sociali

    Come spiegato in sezioni precedenti, i rituali sociali dei mandaloriani tendono ad essere pochi, brevi e di natura molto pratica al punto da non sembrare realmente tali salvo poche eccezioni.

    Verd'goten: il rituale di iniziazione che tutti i mandaloriani compiono al più presto ai tredici anni è meglio descritto in precedenza.

    Il Sigillo: Al mandaloriano adulto che ha passato il verd'goten manca ancora un rituale per potersi dire completo ed è ottenere un proprio sigillo, un simbolo che sia suo e che normalmente rappresenta la sua maggiore impresa od il nemico più potente che ha abbattuto. Questo sigillo gli da anche il diritto di fondare un suo clan il suo simbolo sarà, appunto, il sigillo del fondatore.

    Adozione: uno dei fulcri della famiglia e della società mandaloriana si riduce ad una sola frase pronunciata dal genitore adottivo e riportata precedentemente.

    Matrimonio: limitandosi ad una dichiarazione reciproca è un rituale straordinariamente molto semplice per un'istituzione molto ferrea. Vedere la sezione apposita per maggiori dettagli.

    Morte: la morte ha necessariamente un posto importante in una società guerriera in cui ogni individuo potrebbe morire in qualsiasi momento. Tanto è pervasiva l'idea della morte che il saluto mandaloriano è diventato su'cuy gar, traducibile come "sei ancora vivo". Tuttavia, nonostante la coscienza costante e la pervasività culturale di questa eventualità, i rituali funerari sono altrettanto scarni e pratici. Per i mandaloriani, infatti, dopo la morte il corpo perde di ogni significato, diventa un pezzo di carne che viene normalmente cremato o gettato in una fossa comune. Ciò che viene invece conservato è normalmente l'armatura intera od il pezzo più grande che sia possibile recuperare e portare via. L'armatura viene considerata come la reale estensione terrena del mandaloriano ma la parte più importante di esso rimane l'anima che, alla morte, si considera aver già raggiunto il Manda, un misto di aldilà e coscienza collettiva che ancora una volta mette in risalto l'importanza di comunità ed appartenenza.
    L'unico altro rituale collegato alla morte è l'uso di recitare i nomi la lista dei nomi dei propri cari caduti in battaglia per conservarne la memoria. Questo viene fatto privatamente od in famiglia la sera prima di dormire ma viene fatto spesso anche durante ogni occasione importante e celebrazione di clan. La memoria dei caduti è tanto importante da aver dato origine al concetto di aay'haan traducibile molto grossolanamente come "agrodolce" ma che in realtà esprime il misto di gioia di vivere ed essere in famiglia e tristezza al ricordo di coloro che sono morti e non possono parteciparvi.

    Religione: La religione e la cultura mandaloriana sono sempre stati interconnessi come è possibile desumere dal nome di crociati che i primi guerrieri mandaloriani assunsero o che gli fu imposto come traduzione generica del concetto di guerrieri sacri. Anche se i Taung erano originariamente politeisti, il pantheon si ridusse rapidamente a due divinità opposte: Kad Ha'rangir ed Arasuum. Il primo era rappresentato come un guerriero mandaloriano in un'armatura coperta di spunzoni e sangue incarnava i concetti di cambiamento ed opportunità. La sua controparte, Arasuum (da cui deriva la parola darasuum, eterno), chiamato anche dio della pigrizia ed era raffiguardo come un mandaloriano in armatura d'oro coperta di gioielli ed incarnava i concetti di attesa e stagnazione. Col tempo, anche queste divinità vennero abbandonate ed il concetto di guerra stesso divenne sacro, il motore del cambimento e della crescita per i mandaloriani e sebbene anche la sacralità della guerra finì per decadere dopo le Guerre Mandaloriane, la centralità dei conflitti nell'identità di questo popolo permane.
    Un altro concetto fondamentale che è sopravvissuto dall'antichità è quello di Manda, una parola che significa letteralmente anima, ma indica anche l'aldilà mandaloriano formato all'insieme delle anime dei deceduti. I primi crociati mandaloriani credevano che solo chi abbracciava i Canoni dell'Onore e successivamente il resol'nare era dotato di un'anima ed aveva quindi accesso all'aldilà. Da questo derivarono tanto le prime adozioni quanto conversioni forzate di prigionieri prima di ucciderli di modo da dar loro un posto nel Manda. Anche se questo fanatismo religioso è andato via via scomparendo il concetto di Manda e del fatto che solo i mandaloriani abbiano un'anima, o quantomeno accesso al Manda è rimasto. Un esempio è riscontrabile nel fatto che molti dei Cuy'val Dar insegnarono ai cloni non solo a combattere ma anche le tradizioni mandaloriane con l'intenzione di adottarli (facendolo per alcuni) di modo da assicurare loro un'anima ed un aldilà alla loro inevitabile morte. A tutt'oggi, il Manda è l'unica credenza religiosa rimasta a questo popolo altrimenti eminentemente pratico.

    Sopravvivere ai mandaloriani

    In conclusione, contrariamente ai preconcetti galattici che vorrebbero i mandaloriani come selvaggi, feroci e quantomeno burberi, questi sono in realtà molto ospitali e socievoli, tutto sta nel rispettare poche semplici regole. Anche uno straniero verrà infatti ben accolto fra i mandaloriani a patto che: parli in maniera chiara e diretta, accetti il cibo e le bevande offerte, guardi i suoi interlocutori negli occhi (o nella pare verticale del visore a T), si tolga le scarpe entrando in casa, paghi sempre i suoi debiti, si interessi ai figli del mandaloriano e giochi con loro, eviti di flirtare o provarci con un membro mandaloriano del sesso opposto a meno di avere intenzioni serie (che includano diventare mandaloriano) e rispetti gli anziani.

    Edited by Derin Chance - 30/12/2019, 10:52
     
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    Cultura Materiale

    Gli oggetti

    I mandaloriani tendono ad essere molto pratici e prudenti anche nella gestione delle loro sostanze ed anche in questo sono influenzati dalla mentalità derivante dal loro passato nomade. Tendono così ad ammassare ingenti fortune, limitandosi a spendere i loro soldi per equipaggiamento ed oggetti utili e facilmente trasportabili, tenendo ogni altra spesa al minimo indispensabile. Quando decidono di acquistare oggetti d'arte o decorativi (piuttosto che costruirseli) questi rimangono piccoli e facilmente trasportabili e/o liquidabili. Allo stesso modo anche i gioielli tendono ad essere semplici e piccoli di modo che possano essere indossati comodamente sotto alle armature e venduti rapidamente. Di fatto, ogni oggetto non necessario alla sopravvivenza viene concepito istintivamente come un possibile bene rifugio, una fonte di liquidità in caso sia necessario abbandonare tutto. Considerate le priorità di questo popolo, non stupisce che gran parte degli oggetti tipici siano armi o che possano avere un uso come tali.

    Bes'bev: un flauto traverso forgiato in lega di beskar e dotato di un'estremità appuntita che può quindi essere usato come arma tanto per affondi quanto a mo' di mazza. Può anche resistere ad un numero limitato di colpi di spada laser.

    Beskade: la tipica arma bianca mandaloriana è una semplice sciabola ma forgiata in beskar, il ferro mandaloriano ed è quindi particolarmente resitente e capace di parare spade laser, anche se scontri ripetuti contro quest'arma possono infrangerla.

    Bes'uliik: questi leggendari strumenti di guerra prendono il loro nome dai Basilisk, una specie di "draghi" senzienti conquistati e costretti al ruolo di cavalcature dagli antichi mandaloriani. Più cavalcatura che mezzo, questi droidi semi-senzienti erano dei veri e propri compagni di battaglia per i Crociati Mandaloriani che li cavalcavano e potevano operare anche da soli con efficacia devastante. Armati con cannoncini laser e missili a concussione erano capaci di volare per brevi tratti e, cosa ancor più importante, effettuare atterraggi da orbita bassa trasportando con se i propri cavalieri protetti dalle loro armature. Una volta in battaglia, il mandaloriano poteva scegliere di pilotarli direttamente o combattere autonomamente dal dorso lasciando al bes'uliik il compito di scegliere e distruggere da solo i propri bersagli. Gli ultimi esemplari conosciuti di questi droidi furono distrutti alla conclusione delle Guerre Mandaloriane e non ne furono costruiti più.

    Bevii'ragir: tipica lancia da caccia mandaloriana, la fattura varia di arma in arma ma è sempre robusta, alta quanto l'utilizzatore ed ha la particolarità di avere un contrappeso sul fondo che può essere staccato ed usato a mo' di bolas.

    Shuk'orok: guanti d'arme in ferro il cui nome può essere letteralmente tradotto come "guanti stritolatori" realizzati con una speciale fibra reattiva e beskar micronizzato che li rendono particolarmente resistenti ed aumentano la forza manuale di chi li indossa. Si dice che con questi guanti si possano facilmente stritolare gole, frantumare ossa ed addirittura parare e trattenere spade laser. Che sia vero o meno essi sono stati considerati tanto potenti da essere stati messi fuorilegge dagli stessi mandaloriani attorno al 250 BBY, salvo essere riesumati segretamente dalla Death Watch.

    Squarciatore mandaloriano: armi antichissime, queste pistole e fucili e risalgono ai tempi delle Guerre Mandaloriane ed erano armi da fuoco a proiettile fisico, spinto però tramite energia, dandogli la capacità di passare gli scudi personali. Per questo motivo fu classificato come disintegratore e messo fuorilegge dalla Vecchia Repubblica ma da millenni non vengono più prodotti.

    Vheh'yaim: questa è la tipica abitazione mandaloriana pensata in ambito nomade e quindi concepita come casa facilmente costruibile ed abbandonabile anche se, ormai, il concetto di temporaneo è relativo e può andare da pochi giorni ad anni di tempo. Pur variando fortemente in dimensioni con le più piccole, dal diametro compreso fra i tre ed i quindici metri chiamate akaata'yaim, la struttura di base è grossomodo la stessa con una base circolare seminterrata coperta da un tetto semi-sferico dotato di finestre circolari ed un foro centrale per il fumo. La pianta interna della vheh'yaim infatti presenta sempre una stanza comune circolare come fulcro della struttura con al centro il focolare su cui poi si aprono le altre stanze tra cui spesso figura un'infermeria. Anche i materiali variano a seconda della permanenza e delle necessità ma sono generalmente di origine vegetale e locale.




    I luoghi

    Scrivere dei luoghi tipici legati ai Mandaloriani è difficile proprio a causa della base nomade della loro cultura che ha precluso un reale attaccamento a qualsiasi luogo. Conseguenza di questo è il fatto che, a parte rarissime eccezioni come Gargon, i pianeti attualmente o storicamente mandaloriani sono scarsamente antropizzati ed ancora perlopiù selvaggi, complice anche la devastazione portata dalle armate di Repubblica e Jedi nella guerra del 738 BBY. L'unica reale eccezione a questa regola dell'attaccamento è Mandalore che rimane però il pianeta più colpito da quest'ultima guerra fra Repubblica e Mandaloriani e perlopiù selvaggio nei luoghi lasciati intatti.

    Mandalore: nonostante i mandaloriani non siano rimasti attaccati ad alcuno dei pianeti che hanno occupato nel corso della loro lunga storia ed abbiano completamente abbandonato le loro origini su Coruscant, questo pianeta rimane una sorta di simbolo, tanto che vi è una sovrapposizione fra di esso ed il ruolo di Mand'alor. L'importanza di questo pianeta, che tuttavia non sfocia nella sacralità o l'attaccamento che altre culture hanno per il proprio pianeta d'origine, può essere fatto risalire al fatto che esso sia stato il pianeta su cui, di fatto, è nata la cultura mandaloriana dopo la diaspora Taung. Questo pianeta ospita ed ha ospitato anche le capitali ufficiali o di fatto dei mandaloriani.

    Concordia: una delle due lune di Mandalore venne originariamente colonizzata per motivi agricoli ma venne poi sfruttata intensivamente per i suoi giacimenti di beskar anche se dalla fine della Guerra Civile Galattica queste operazioni minerarie sono state svolte più responsabilmente rispetto all'ambiente naturale e le foreste hanno ricominciato a coprire questo pianeta.

    Concord Dawn: celebre ed importante per essere stato il pianeta natale di Jango Fett, questo pianeta è stato a lungo casa di questo clan i cui membri, paradossalmente, non sono tutti mandaloriani e si sono anzi spesso dedicati all'agricoltura che è attività primaria sul pianeta.

    Kedalbe: capitale di fatto di Mandalore e del popolo mandaloriano non ha minimamente l'aspetto di altre città con lo stesso ruolo ed a malapena pare una città di un popolo civilizzato. Costruita in posizione difensiva su si una collina di granito e circondata su tre lati dal fiume Kelita è un'accozzaglia architettonica costruita organicamente e palesemente privo di piano regolatore. Vi si possono case e capanne, negozi e venditori ambulanti ed è anche la città da cui ogni mandaloriano prima o poi passa. Questa città ospita anche il principale spazioporto del pianeta.

    Sundari: costruita in tempi relativamente recenti nei deserti creati dalla Guerra di Escissione del 738 BBY fu la creazione della fazione chiamatasi i Nuovi Mandaloriani, coloro che scelsero di abbandonare la tradizione guerriera del loro popolo e distorcere il resol'nare in favore di ideali pacifisti. Da lontano appariva come una semisfera in mezzo al deserto, un luogo scelto tanto per allontanarsi dai mandaloriani che ancora seguivano le antiche tradizioni, quanto per dare alla nuova gente un costante ricordo delle conseguenze della guerra. La struttura esterna non era altro che una biosfera, necessaria per sopravvivere in quel terreno proibitivo ma la città all'interno esibiva un'archittettura nuova, squadrata ideata per dare un senso di ordine. Le differenze con le altre città mandaloriane non si fermavano li inquanto Sundari era una città fortemente tecnologizzata e moderna con trasporti automatici. Quello che però era probabilmente l'elemento più caratteristico era un enorme murales memorializzando la guerra del 738 BBY, ma in modo tale da indicare che la colpa della devastazione era stata la violenza mandaloriana. Proprio questo monumento fu l'obiettivo di un attacco terroristico che segnalò l'inizio della violenta opposizione della Death Watch che avrebbe, infine, portato alla caduta del governo e della società dei Nuovi Mandaloriani.

    MandalMotors Tower: Alta appena cento metri, nulla rispetto agli standard ingegneristici della galassia ma rimane l'edificio più alto della città ed uno dei punti di riferimento con il suo faro rosso sulla cima ed il teschio di mythosauro che è logo della compagnia di cui questa torre ospita gli uffici principali. Questo è il centro di progettazione e produzione della MandalMotors ed è dotata di una piccola piattaforma privata per l'atterraggio di navi ed altri mezzi.

    Oyu'baat tapcaf: tanto bar quanto albergo si tratta del locale e probabilmente dell'edificio attualmente esistente più antico del pianeta e della storia mandaloriana esistente da millenni, ancor prima dello scoppio delle Guerre Mandaloriane. Chiamato usando la parola mando'a per "universo", questo locale dall'architettura varia, cresciuto organicamente assieme alla città in cui si trova è, in un certo senso il centro dell'universo mandaloriano ancor più di Kedalbe stessa. Se la città è, infatti, la capitale di questo popolo l'Oyu'baat ne è il palazzo di governo ufficioso. Grazie anche ai suoi piatti golosi e buone bevande, ma soprattutto alla sua posizione è diventato un terreno neutrale per gli incontri, negoziati ed anche solo scambi di informazioni e chiacchierate di tutto il popolo mandaloriano inclusi gli Alor ed il Mand'alor stesso.

    Edited by Derin Chance - 7/5/2019, 10:52
     
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    Arte

    Arti visive



    Come per l'architettura, la scultura e la pittura mandaloriane sono incredibilmente varie come conseguenza dell'inclusione di numerosissimi individui di razze e culture diverse e del forte individualismo. Si hanno stili che potrebbero venir considerati tribali basati su forme geometriche ed animali di cui l'espressione più celebra sono i jai'galaar'la sur'haii'se od occhi del jai'galaar, unica e più alta onorificenza fra i mandaloriani per il valore militare. Si hanno però anche stili considerabili più come astratti, post-realistici o cubisti con l'unico elemento in comune definibile nell'abbondanza di colori, la stessa dimostrata nelle armature, gli esempi più visibili e conosciuti di arte visiva mandaloriana. L'unica eccezione è trovabile nell'arte propria dei Nuovi Mandaloriani più astratta e cubista e perlopiù eseguita in tonalità di nero e grigio quasi sicuramente per distanziarsi ulteriormente dal resto dei mandaloriani.

    painting7



    Musica

    La musica mandaloriana è più consistente nei suoi stili rispetto alle arti visive ma anche qui si va dai ritmi tribali e più marziali ad altri più esaltati e glorifici a, letteralente, canti da taverna. Questa forma d'arte è anche la più conosciuta attraverso la galassia grazie all'onnipresenza dei mercenari mandaloriani ma anche e soprattutto grazie alle Guerre dei Cloni ed i canti adottati dai cloni stessi ed insegnategli dai Cuy'val Dar, gli addestratori mandaloriani reclutati da Jango Fett. Tutti i canti vengono di norma eseguiti in coro, anche se può esservi un solista che guida l'esecuzione.

    Dha Werda Verda: traducibile come "I Guerrieri Ombra" ed a volte trovato come "L'Ira dei Guerrieri Ombra", questo canto tradizionale è la messa in musica di uno dei poemi epici più antichi della galassia che racconta della guerra fra i Taung e le armate umane di Zhell su Coruscant. Particolarità di questo canto di guerra spesso cantato all'unisono durante un assalto è che vi è anche associata una danza di guerra da eseguire in armatura completa, tranne per il casco. Questo dettaglio apparentemente insignificante è in realtà fondamentale dato che, se mal eseguita, la danza può risultare in forti e dolorosi pugni in faccia ed è quindi tanto un modo di costruire spirito di corpo quanto una dimostrazione di coordinazione eccezionale.
    Il testo fu cambiato durante la Guerra dei Cloni per adattarlo alle nuove condizioni e la fedeltà alla Repubblica ma viene qui presentato nella versione originale.

    Mando'a

    Taung sa rang broka Mando'ade ka'rta.
    Dha Werda Verda a'den tratu,
    Manda'yaim kandosii adu.
    Duum motir ca'tra nau tracinya.
    Gra'tua cuun hett su dralshy'a.

    Kom'rk tsad droten troch nyn ures adenn.
    Dha Werda Verda a'den tratu,
    Manda'yaim kandosii adu.
    Duum motir ca'tra nau tracinya.
    Gra'tua cuun hett su dralshy'a.


    Basic

    Le ceneri dei Taung batte forte nel cuore dei Mandaloriani.
    Noi siamo l'ira dei Guerrieri Ombra,
    I primi nobili figli di Mandalore.
    Illuminino la notte ardendo coloro che ci si oppongono.
    La nostra vendetta arde ancor più brillante.

    Il guanto d'arme di Mandalore colpisce senza pietà.
    Noi siamo l'Ira dei Guerrieri Ombra,
    I primi nobili figli di Mandalore.
    Illuminino la notte ardendo coloro che ci si oppongono.
    La nostra vendetta arde ancor più brillante.

    Video

    Vode An: anche questo canto è stato reso noto al resto della galassia tramite le guerre dei cloni ed assieme a Dha Werda Verda fu uno dei più cantati e sentiti dalle armate dei cloni addestrati da mandaloriani. Traducibile come "Fratelli tutti", per ovvie ragioni fu ancora più sentito dai cloni che andavano a morire per una guerra non loro e spesso veniva cantato prima di una battaglia. Questo uso permane fra i mandaloriani odierni ma è anche un canto eseguito durante festività ed incontri quando si creano momenti di maggiore serietà e solennità.

    Mando'a

    Kote!
    Kandosii sa ka'rta, Vode an.
    Manda'yaim a'den mhi, Vode an.
    Bal kote, darasuum kote,
    Jorso'ran kando a tome.
    Sa kyr'am nau tracyn kad, Vode an.
    Kandosii sa ka'rta, Vode an.
    Manda'yaim a'den mhi, Vode an.
    Bal...
    Motir ca'tra nau tracinya.
    Gra'tua cuun hett su dralshy'a.
    Aruetyc talyc runi'la solus cet o'r.
    Motir ca'tra nau tracinya.
    Gra'tua cuun hett su dralshy'a.
    Aruetyc talyc runi'la trattok'o.
    Sa kyr'am nau tracyn kad, Vode an!


    Basic

    Gloria!
    Un indomabile cuore, Fratelli tutti.
    Noi, l'ira di Mandalore, Fratelli tutti.
    E gloria, gloria eterna
    Ne porteremo il peso assieme.
    Forgiati come la sciabola nelle fiamme della morte, Fratelli tutti.
    Un indomabile cuore, Fratelli tutti.
    Noi, l'ira di Mandalore, Fratelli tutti.
    E...
    Chi si oppone a noi illuminerà la notte ardendo.
    La nostra vendetta arde ancor più brillante.
    Fino all'ultima anima traditrice si inginocchierà.
    Chi si oppone a noi illuminerà la notte ardendo.
    La nostra vendetta arde ancor più brillante.
    Fino all'ultima anima traditrice brucerà.
    Forgiati come la sciabola nelle fiamme della morte, Fratelli tutti!

    Video

    Ka'rta tor: dalla stessa tradizione di canti di guerra di Vode An derivante dagli antichi poemi epici Taung, anche Ka'rta tor, che significa "Un Unico Cuore di Giustizia" viene cantato prima di o durante una battaglia spesso come tattica per incutere timore al nemico ed aumentare la coesione di corpo. Rimane tuttavia meno popolare dei primi due anche se fece parte del repertorio insegnato ai cloni.

    Mando'a

    Kandosii sa kyr'am ast,
    Troan teroch mando'ad a'den,
    Duraan vi at ara'nov.
    Vode an, ka'rta tor.

    Kote. (sussurrato)


    Basic

    Spietata come la Morte stessa,
    Il viso crudele dell'ira mandaloriana,
    Guardiamo dall'alto coloro che ci si oppongono.
    Fratelli tutti, un unico cuore di giustizia.

    Gloria. (sussurrato)

    Video

    Buy'ce gal, buy'ce tal: questa canzone appartiene ad un gruppo ben diverso conosciuto nel resto della galassia grazie ai mercenari mandaloriani piuttosto che i cloni. Si tratta infatti non di un canto di guerra ma da bevuta ed è frutto proprio della vita da mercenario esprimendone tutto il pragmatismo e l'amaro umorismo.

    Mando'a

    Buy'ce gal, buy'ce tal
    Verbor'ad ures aliit
    Mhi draar baat'i meg'parjii'se
    Kote lo'shebs'ul narit.


    Basic

    Una pinta di bira, una pinta di sangue
    Comprano uomini senza nome.
    Mai ci interessa chi vince la guerra
    Potete tenervi la vostra fama.

    Naasad'guur mhi - Mhi n'ulu: un'altro canto da bar pare che questo abbia avuto origine dal divieto di ingresso ai locali che fu imposto ai mandalorani su Geris IV nei periodi successivi alle Guerre Mandaloriane. Questa canzone esprime il senso di rivalsa dei mandaloriani contro un pianeta si, ma anche una galassia che li ha sempre considerati solo mercenari ed in qualche modo selvaggi ed inferiori.

    Mando'a

    Naasad'guur mhi,
    Naasad'guur mhi,
    Naasad'guur mhi,
    Mhi n'ulu.
    Mhi Mando'ade,
    Kandosii'ade,
    Teh Manda'yaim,
    Mando'ade.


    Basic

    Non piacciamo a nessuno,
    Non piacciamo a nessuno,
    Non piacciamo a nessuno,
    Non ce ne frega.
    Siamo i Mando,
    Quelli d'elite,
    Gente Mando,
    Da Mandalore.

    N.b: il ritmo è quello del seguente canto da stadio: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/com...oonelikesus.ogg

    Edited by Derin Chance - 8/5/2019, 13:39
     
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    Fazioni ed ideologie


    Crociati Mandaloriani: più che una fazione questi furono i primi guerrieri mandaloriani per cui la guerra era un rituale sacro in favore del proprio dio della guerra, cambiamento e miglioramento Kad Ha'rangir, ed un modo per mettersi alla prova e migliorarsi. Questa era anche l'occasione per convertire gli infedeli ed acquisire nuovi guerrieri.


    Neo-crociati: creati da Mandalore il Supremo ed il suo braccio destro Cassus Fett dopo millenni di stagnazione ancora una volta, più che una fazione, questi furono i guerrieri mandaloriani riformati. Questo fu l'inizio del popolo mandaloriano come lo conosce la galassia oggi inclusa la standardizzazione delle armature come una sorta di uniforme e l'adozione in massa di chiunque volesse e fosse degno di diventare mandaloriano. Per loro, ormai, la guerra aveva più a che fare con una sfida e la crescita personale che non con la religione.

    Nuovi Mandaloriani: questa fazione nacque dopo la Guerra di Escissione del 738 BBY in cui la Repubblica ed i Jedi attacarono a tradimento i mandaloriani e devastarono gran parte dei loro mondi, lasciando vaste aree desertiche. Vedendo la via guerriera dei mandaloriani come la causa della devastazione più recente e vedendo il rischio di un'estinzione della loro gente abbandonarono le antiche tradizioni ed i luoghi diventando un popolo pacifista ed abbracciando la neutralità più assoluta nella politica galattica. Conclusero la loro esistenza durante le Guerre dei Cloni con il colpo di stato per mano di Pre Vizla e la Death Watch ed infine la morte della loro ultima guida, la duchessa Satine Kryze per mano di Darth Maul.


    Aka'liit: chiamati I Fedeli Mandaloriani in basic, costoro erano semplicemente i mandaloriani che si rifiutarono di abbandonare il resol'nare e le antiche tradizioni, scegliendo invece di effettuare una ba'slan shev'la o sparizione strategica. Mantennero vive le tradizioni in segreto creando una rete spionistica segreta e mantenendo un esercito tanto effice da sconfiggere e portare all'estinzione gli Ithulliani nel 200 BBY. Questa azione, tuttavia, viene vista come l'origine della divisione fra i loro ranghi dopo la nomina di Jaster Mereel come Mand'alor ed alla creazione delle due fazioni il cui scontro verrà chiamato la Prima Guerra Civile Mandaloriana.


    Veri Mandaloriani: questa fu la fazione ed il gruppo di supercomando che rimase fedele al Mand'alor Jaster Mereel dopo la divisione attorno al 60 BBY. Questa fazione rimase fedele alle tradizioni guerriere ed al resol'nare ma abbandonò le tattiche e strategie più spietate e distruttive che avevano portato all'estinzione degli Ithulliani e volevano ancora i mandaloriani come un popolo di crudeli e barbarici conquistatori, razziatori e schiavisti. Per farlo Mereel riportò in auge il resol'nare ammondernandone l'interpretazione e creando il Supercommando Codex che rendeva tutti i mandaloriani che desideravano combattere guerrieri d'elite e mercenari ben pagati che si sarebbero comportati in maniera onorevole. Questa fazione venne distrutta nel 44 BBY quando vennero quasi tutti uccisi, incluso Jaster Mereel, alla battaglia di Galidraan da una forza di Jedi che li attaccò a tradimento dopo esservi stati attirati con l'inganno da Tor Vizla e la Death Watch.


    Death Watch: creati da Tor Vizla in opposizione alle riforme ed alla persona di Jaster Mereel a cui il Vizla cercò di usurpare il titolo di Mand'alor, questo gruppo agì prevalentamente in opposizione ai Veri Mandaloriani nella sua prima incarnazione ed ai Nuovi Mandaloriani nella seconda. La prima incarnazione creata da Tor Vizla concluse la sua esperienza nel 41 BBY quando l'unico sopravvissuto mandaloriano di Galidraan, Jango Fett, lo rintracciò ed uccise. La seconda finì verso la fine della guerra dei cloni dopo la morte di Pre Vizla per mano di Darth Maul dopo aver rovesciato il governo di Satine Kryze, ed infine la sconfitta dell'ex-Sith per mano delle forze Repubblicane. Dopo di ciò il gruppo si disperse effettuando una ba'slan shev'la e si sa che occupò un bunker sulla luna boscosa di Endor nel perido fra la battaglia di Hoth e la morte di Palpatine. Gruppetti ed individui continuarono a tenerne viva l'ideologia ma non si riformò mai più come una forza coesa e molti ne abbandonarono la filosofia per sopravvivere.
    Le idee di base della Death Watch volevano i mandaloriani più vicini a ciò che erano stati i Crociati, conquistatori e razziatori crudeli al limite (ed a volte oltre) del sadismo per cui l'unico codice d'onore valido era che il più forte vince. Ogni mezzo era valido per dimostrarsi il più forte, incluse armi che altri mandaloriani avrebbero considerato disgustose come armi batteriologiche e chimiche e tattiche come genocidi ed assalti deliberati sulla popolazione civile oltre ad alleanze con gruppi ed individui dalla dobbia morale. Queste tattiche portarono alla fine alla morte di Pre Vizla dopo essersi alleato con Darth Maul e l'alleanza con l'Impero di Palpatine sotto Gar Saxon.

    Mando Cabure: I Protettori Mandaloriani sono l'unica delle fazioni formatesi nel corso dei secoli ad essere realmente sopravvissuta in veste ufficiale ma anche essi hanno attraversato un ciclo di multiple incarnazioni nella loro travagliata storia. Furono inizialmente formati durante le Guerre dei Cloni da Spar, un clone ARC trooper riuscito a fuggire da Kamino prima dello scoppio del conflitto e poi nominato Mand'alor. Sotto la sua guida furono unificati i guerrieri mandaloriani ancora interessati a combattere tra cui dodici membri della Death Watch ed essi parteciparono al conflitto dalla parte della CIS da cui furono dotati di un battaglione di droidi. Questa incarnazione fu frantumata nel 19 BBY quando furono traditi da Darth Sidious a causa dei loro eccessivi successi e quasi spazzati via su Norval II. Le conseguenze di questa battaglia furono particolarmente gravi sulla psiche di Spar, che depose il manto di Mand'alor subito dopo di essa. Furono riformati alla conclusione delle Guerre dei Cloni da Fenn Shysa, nuovo Mand'alor come forza sovversiva specializzata nella guerriglia ed azioni di commando per sovvertire la presa dell'Impero sullo spazio mandaloriano. Dopo la morte di Shysa nel 21 ABY fu Boba Fett ad ottenere il titolo di Mand'alor e la guida dei protettori di cui cambiò il ruolo da proettori del popolo mandaloriano a forza mercenaria. Attualmente sono tornati nel loro ruolo di "esercito" dei mandaloriani, di fatto le forze armate costantemente attive e teoricamente interamente al servizio del Mand'alor.

    Nota: attualmente nessuna di queste fazioni è più esistente ma le idee delle ultime due rimangono vive per quanto vengano abbracciate da individui più che da clan.

    Un breve schema delle varie fazioni che si sono succedute, alcune non sono state trattate per brevità, ad esempio lo Shadow Collective che ha rappresentato il breve periodo sotto Darth Maul.

    OCm1Sfr[CENTER]



    Edited by Derin Chance - 11/5/2019, 18:52
     
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    Animali

    Fra tutta la fauna nativa di Mandalore e presente su di essa e le sue lune solo due sono gli animali che hanno realmente colpito l'immaginazione dei mandaloriani al punto da avere un certo impatto sulla loro cultura, il Jai'galaar e lo Strill.

    Jai'galaar: questo rapace è diventato per i mandaloriani il simbolo stesso della caccia tanto che inizialmente il clan Vizsla e successivamente solo la Death Watch ne hanno usato il profilo in picchiata, stilizzato, come proprio simbolo. Questo cacciatore notturno, noto per il suo grido agghiacciante quando si getta sulla propria preda che può essere grande come un cucciolo di nerf, ha anche ispirato la principale onorificenza mandaloriana, gli occhi del Jai'galaar detti anche semplicemente Jaig. Questo simbolo viene dipinto normalmente sulla fronte del casco di chi la riceve nello stile preferito dal recipiente ma la forma è sempre grossomodo la stessa, due occhi allungati e predatori.

    Strill: anche questo grosso mammifero a sei zampe è un cacciatore, uno dei più efficaci e feroci di Mandalore tanto che i mandaloriani stessi si sono rivisti in esso ed hanno iniziato ad adottarlo, addomesticarlo ed usarlo per la caccia e la compagnia. Lungo fino a due metri è alto al circa mezzo metro-settanta cinque centimetri al garrese, ha una pelliccia corta che tende ad essere grigiastra ma assume anche toni color terra. Esteticamente è considerato repellente per due caratteristiche: la prima è costituita dal gran numero di pieghe nella pelle, come se avesse una sovrabbondanza di cute come effettivamente ha e grazie a questa caratteristica è capace di planare e dirigere il proprio volo con grande efficacia. La seconda catteristica è un odore forte ed acre considerato sgradevole dai maschi umani, ma non dalle femmine di questa specie o da individui non umani e, in ogni caso, è possibile abituarsi ad esso. Questo è dimostrato dal fatto che lo strill rimane a tutt'oggi l'animale da compagnia preferito dai mandaloriani grazie al suo olfatto sopraffino, vista acuta, denti ed artigli affilati e forte istinto per la caccia e protettivo nei confronti della famiglia che, assieme alla sua intelligenza particolarmente sviluppatali rendono compagni ideali. Il fatto che possano vivere fino a circa trecento anni vuol dire che gli strill rimangono per decenni all'interno di una famiglia e di un clan, fungendo da compagni per i cuccioli che inizialmente avevano protetto ferocemente. La loro ferocia e protettività nei confronti dei piccoli della famiglia è data dal fatto che sono ermafroditi dunque ogni strill ha un forte istinto materno e, se percepisce la presenza di piccoli o di femmine incinte inizia a costruire nidi. Nonostante tutto questo, pochissimi mandaloriani godono effettivamente della compagnia di uno strill essendo questi animali estremamente rari ormai ed a rischio di estinzione.
     
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