-
Gastcarcol
.User deleted
SPOILER (click to view)"Pensato"
«Parlato»
Yomo
Marcus
Altri
«Ripetimi ancora come siamo finiti su questo buco polveroso» commentava sarcasticamente il ragazzo umano dalla carnagione olivastra.
«Ti giuro che se lo ripeti ancora ti soffoco sotto la sabbia!...non che questa sia sabbia in effettii...» rispose il Vecchio mentre afferrava una manciata di quella strana sostanza bianca.
«Certo che lo ripeto ancora! Dovevamo andare a Cerea. CEREA! E' totalmente nella direzione opposta a Tatooine, come diavolo hai fatto a sbagliare?».
«Senti moccioso, siamo qui va bene? Fattene una ragione e vieni a darmi una mano con questa roba o non ripartiamo più».
Eh già, uno sfortunato sbaglio aveva costretto i nostri due amici a trovarsi qui su Tatooine. Avete presente quando aspetti il Tram e ti accorgi che c'è una fermata anche dall'altro lato della strada e pensi che in effetti non sei sicuro di stare nella direzione giusta? Ecco Yomo era un po' troppo sicuro di sé quel mattino. Ed eccoci qui su questo pianeta desertico (o nevoso?), dove il loro "passaggio" (se così si può chiamare un sudicio mercantile non legale al 100%) per Naboo ha deciso di non avere alcuna intenzione di lasciare il pianeta prima che questa faccenda della roba bianca venga risolta. Potrebbe essere infettiva, dice, barricato nella sua stanza.
«Capisco che tu voglia aiutare a risolvere questa situazione per ripartire il prima possibile, e lo voglio anch'io. Ma mi spieghi come un vecchio e un ragazzino dovrebbero risolvere questo mistero? E' una roba da scienziati seri questa» il ragazzo continuava ad irritarlo. Marcus, si chiamava il pupo. Alto sul metro e settanta, occhi verdi e capelli ricci bruni che incorniciavano un viso "angelico". Certo lui di angelico aveva ben poco, sia caratterialmente che esteticamente: indossava una maglia stropicciata, dei pantaloni scuri rattoppati e dei sandali di seconda mano che continuava a trascinare pesantemente sul terreno sabbioso (sabbioso?).
«Ti ricordo che io non sono un vecchio qualsiasi. Sono un Genio. Un Genio, capito?» rispose Yomo con quel suo fare molto modesto che accomunava i suoi momenti di irrequetudine, mentre indicava il proprio cranio allungato da Cereano con l'indice.
«Sei un vecchio strampalato, ecco cosa sei. La cosa più utile che puoi fare e far levitare una bottiglietta d'acqua. E non puoi neanche controllarlo! » sfotté il ragazzo, chiaro riferimento ai nuovi poteri "magici" che Yomo aveva scoperto di possedere da qualche settimana a questa parte. «Comuque ti darò una mano. Se non altro un "mistero" da risolvere è più interessante che restare a quella taverna puzzolente a sentire stupidi vecchi litigarsi per degli sgusci».7
Yomo interiormente sorrise, felice che l'umano avesse deciso di collaborare invece di continuare a brontolare.
Il Vecchio si fermò ed alzò lo sguardo. Dov'erano finiti? Non riusciva a dirlo. Tutto intorno a loro c'erano enormi dune di sabbia (un tempo almeno) ricoperte di questa sostanza biancastra sconosciuta che sembrava aver ricoperto tutto il pianeta (o quanto meno la parte dov'erano loro).
«Qualche idea di cosa possa essere?» disse il ragazzo mentre ne prendeva un po' con la mano. Era di un bianco denso, che in certi momenti appariva più candido ed in altri più cremato, a seconda della luce. Ma la vera stranezza era la consistenza: non era né liquido né solido, ma piuttosto...viscido. Se ne poteva afferrare un poco in mano e giocarci come se fosse gelatina, ma alla lunga inevitabilmente scivolava e sgocciolava nuovamente sul terreno.
Bianco...semiliquido...per molti versi sembrava...sì insomma avete capito.
«Non ne ho la più strapallida idea. Mai visto niente di simile. Cioè...a parte ovviamente...beh insomma hai capito» rispose il Vecchio, un pelo imbarazzato dal paragone che gli era venuto in mente. Alla sua età certi pensieri facevano venire i crampi allo stomaco. Ma quand'era giovane...ah che bei tempi.
«Genio dicevi eh...» riprese a brontolare il moro «Comunque di certo non troveremo indizi camminando a caso. Andiamo in quel posto dove siamo stati ieri piuttosto. Sembrava un locale molto frequentato, sicuramente sapranno dirci qualcosa di più».
«Buona idea. Ho anche decisamente bisogno di dissetarmi...alla mia età ci si disidrata in fretta, specialmente con questo diamine di caldo» disse il Cereano, facendosi aria con la mano.
Edited by Gastcarcol - 12/18/2019, 10:48 PM
. -
Gastcarcol .
User deleted
SPOILER (click to view)"Pensato"
«Parlato»
Yomo
Marcus
Altri
Il Vecchio e il giovane entrarono nella locanda. Cantina di Mos Eisley, la chiamavano. Ed a quanto pare era parecchio famosa, come si poteva facilmente capire dal numero di frequentanti (oltre che dal forte "profumo" di sudore misto ad alcol).
«Un piccolo verme torna a casa a pomeriggio...» una voce più alta delle altre, quella di Urguk, un piccolo Rodiano riconoscibile dalla caratteristica pelle verde squamosa. Dal volto distorto in un mezzo sorriso degli altri presenti, visibilmente catturati dalle abilità oratorie del piccolo alieno verde, sembra che Urguk stia raccontando una barzelletta. «...e trova la mamma verme che piange davanti alla finestra. Allora si avvicina e dice "Mamma, mamma perché piangi?"» da vero interprete il Rodiano alza la voce per interpretare l'ipotetica voce bianca di un verme bambino «"perché sei triste, che ti è successo?". Allora la mamma si gira a guardarlo, e con gli occhi pieni di lacrime gli dice..."Tesoro...papà è andato a Pesca"».
In un attimo la sala si riempì di risate forti e assordanti, prime tra tutte quelle di Urguk (intento a ridere della sua stessa barzelletta).
Marcus girò i tacchi, pronto ad uscire. Quel posto non era per lui. Yomo lo trattenne per il braccio con un sospiro.
In edit...
Edited by Gastcarcol - 12/18/2019, 11:04 PM.
Settimana Bianca su Tatooine[CONTEST] Tatooine, bianco Tatooine? |
