New Star Wars Gdr

Valeria Jadzia "Violet" Marr

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    Una supernova galattica caldissima e traboccante dolcezza, il cuore pulsante del multiverso.

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    Valeria Jadzia "Violet" Marr



    Nome:
    Valeria Jadzia

    Cognome:
    Marr

    Soprannome:
    Violet, Profondità Purpurea/Purple Depth

    Rango e/o riconoscimenti:
    --

    Età:
    30 anni (nata: 72ABY)

    Sesso:
    Femminile

    Razza:
    Miraluka (+ Umana)

    Pianeta Natale:
    Alpheridies
    Taris

    Lingue Conosciute:
    Basic (C2 madrelingua)
    Huttese (C1)
    Miralukese (C1)

    Force Sensitive:


    Allineamento:
    Neutro (0)

    Stato di salute:
    Cecità (razziale)



    Storia del Personaggio:

    » Neglected Childhood.
    La vita di Violet incomincia nella Middle City di Taris quando, orfana e abbandonata dai genitori biologici, due umani la trovano ancora in fasce e decidono di adottarla. Le loro buone intenzioni non li rendono tuttavia preparati ed adeguati al difficile e complesso ruolo, facendola così vivere come una bambina largamente "non vista" e "non ascoltata" e causandole diversi altri disagi psicologici. Questi ultimi risultano tuttavia non patologici nella maggior parte dei casi, anche grazie al controbilanciamento e alle compensazioni attuate dalla sua intelligenza e la sua sensibilità - superiori alla media, "una dannazione eterna", come suole commentare lei. Nonostante alcuni sospetti sporadici, i due genitori adottivi non si accorgono nemmeno della cecità della figlia, compensata quasi sempre dalla Force Sight ereditata nella metà dei geni miraluka che possiede all'insaputa di tutti, perfino di sé stessa.
    Queste ed altre peculiarità le impediscono sempre più di amalgamarsi nella quotidianità dei suoi coetanei, di interagire normalmente e sviluppare pienamente skill sociali e tratti comuni, specie contando inoltre l'essere figlia unica e lo stare spesso in casa senza frequentare mai attività extra-scolastiche con i suoi pari. Le sue atipicità, le sue stranezze, sono sempre motivo di bullismo ed emarginazione, fattori che non fanno altro che accentuarle.

    » Tumultuous Adolescence.
    La sua diversità, nel periodo burrascoso dell'adolescenza, la spinge verso la sottocultura gothic-punk e verso il "non convenzionale" e l'"alternativo" in generale, non animata dal desiderio di essere sempre il bastian contrario bensì dal bisogno di trovare gente analogamente discriminata e quindi potenzialmente sua simile; ciò la porta inoltre a scoprire, tra le altre cose, in maniera più decisa la sua omosessualità e il suo romanticismo idealista, sperimentando anche le prime -tante e frequenti- infatuazioni e -poche e durature- relazioni. Questi ennesimi due tratti la distanziano dai suoi compagni di scuola e dagli altri giovani, ma non sono certamente i principali: ciò che veramente la pone al di fuori del "giro giusto" e della popolarità è -oltre al non volerne fare parte, stimando altri valori- il suo carattere, fortemente improntato verso la scientificità e verso il rigore morale (segni tipici dello spettro del Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità, che tuttavia non si esacerba mai fino al livello clinico), attitudini per niente comprese né tanto meno condivise dalla maggior parte della gente che conosce. Nemmeno i suoi genitori, ormai troppo indietro rispetto alla sua crescita culturale e personale e troppo versati alle liti superficiali, possono fungere da appoggio e da "casa" vera e propria, continuando a non domandarle mai quali siano i suoi veri desideri, iscrivendola ad esempio in istituti completamente contrari alle sue convinzioni ed aspirazioni ma che comunque, in virtù di questa differenza di orientamento, non fanno altro che arricchirla ulteriormente e rafforzarla nelle sue posizioni, offrendole quel confronto forzato che, seppur penoso, è utile alla riflessione.
    In questa continua altalena di ideali sempre più elevati e realtà sempre più infima, Violet non può che sviluppare una precoce e preoccupante depressione, cronica ma ad alto funzionamento, usualmente invisibile ai più seppur affatto nascosta (basti pensare alla tesina scolastica sul "Male di vivere e le sue attenuazioni, con il suicidio come massima attenuazione"), che tuttavia non riesce a tagliare del tutto le gambe alla ragazza: talmente abituata ad una normalità così degradata e degradante, cerca il più possibile di scrollare le spalle e andare avanti nell'unico modo che conosce, cioè vivendo la vita come l'ha sempre vissuta.

    » Fall & Rise.
    È quasi per caso che, un giorno, la ragazza si avvicina a certi brutti giri tra i suoi compagni, inizialmente cercando solo sostanze stupefacenti nel tentativo di guadagnare uno stato di coscienza alterato, al fine di dimenticare per qualche attimo la frustrazione e la delusione della sua vita - un esperimento scientifico, perfettamente lecito, lo considera lei.
    Quando però si ritrova invischiata in faccende più losche, quando le chiedono di iniziare a fare piccoli lavoretti per loro, a coinvolgerla nel traffico eccetera, la sua vena morale torna ad indignarsi e la spinge non solo a rifiutare bensì anche a denunciarli alla polizia locale. Quest'ultima, tuttavia, ha un'idea migliore, seppur non propriamente ortodossa: infiltrarla, così da scoprire a ritroso la catena, risalendola, mirando a sgominare l'intera banda. Violet, da un lato riluttante per la pericolosità e dall'altro estremamente galvanizzata dal desiderio di poter finalmente cambiare in meglio una seppur minima parte del mondo, decide di accettare e, dopo un po' di lezioni ed istruzioni specializzate, torna dagli "amici" mostrandosi fintamente "ravveduta" ed accettando quegli incarichi criminosi.

    » Jedi & Force.
    Durante la sua breve collaborazione con la polizia, un'altra collaboratrice la nota: si tratta di una jedi, una zabrak di nome Rix'anne Radi-Cor, che avverte la Forza scorrere in lei e, dopo averla osservata un po' da lontano ed in maniera riservata, decide di avvicinarla ed aprirle gli occhi su quel mondo più profondo. Violet, inizialmente incredula data la sua mentalità scientifica, rimane sgomenta di fronte a prove tangibili come i poteri padroneggiati dalla donna, e non può fare altro che cambiare idea e rimanere ammaliata, affascinata ed elettrizzata. Parallelamente al suo "incarico", dunque, Violet viene turbata da questa rivoluzionaria scoperta ed intraprende i primi passi verso una comprensione più vasta della realtà e della vita.
    Non molto tempo dopo, il lavoro sotto copertura di Violet si conclude e le forze dell'ordine organizzano una maxi-retata a più livelli, inscenando anche l'arresto della ragazza così da non smascherarla davanti ai criminali, sia per non metterla in pericolo e sia per riservarsi l'opportunità di usare quell'identità in futuro, beneficiando della sua credibilità duramente costruita, ma al contempo facendola uscire dalla scena della malavita locale.
    La giovane miraluka è quindi ora libera di concentrarsi ed approfondire a suo piacere quell'enorme cumulo di informazioni che le è stato servito su un vassoio d'argento, e segue dunque il cavaliere jedi attraverso la galassia, staccandosi definitivamente dal nucleo familiare originale con cui i rapporti sono diventati sempre più tesi già da tempo. Scopre quel gruppo di monaci così particolare, quella visione così suggestiva ed illuminante sull'esistente e la Forza, tutta la conoscenza e la filosofia del Lato Chiaro, nonché incredibilmente il suo potere di Vista di Forza e il suo vero lignaggio alieno, riuscendo finalmente a comprendere diversi tasselli fuori posto del suo passato e, di conseguenza, anche del suo presente. Entra inoltre in contatto coi miraluka, ed ulteriormente con i Luka Sene, che riusciranno ad incontrare ancora di più la sua simpatia: da essi, la jedi non solo apprende sfumature di posizioni diverse ed estremamente interessanti, ma anche livelli e benefici superiori di meditazione, tanti altri poteri ed infinite altre mirabolanti possibilità, fattuali ed incontrovertibili come ormai l'esistenza stessa della Forza, le quali non possono non sconvolgere ogni suo assetto psicologico e filosofico. Tra lezioni e addestramenti vari, Violet cresce imparando anche valori e virtù già affini ai suoi, convincendosi perciò sempre più che sia quella la strada giusta, seppur non concordando necessariamente con gli altri correligionari e le istituzioni preposte: la ragazza conserva la sua indipendenza mentale e continua a basarsi su ciò che crede essere giusto, in seguito alle sue riflessioni personali e non certo per dettame di qualcuno esterno a lei. Trascorre così gli anni a cavallo tra la fine della seconda e l'inizio della terza decade della sua vita, immersa negli studi ma al contempo vivendo anche a livello pratico quegli insegnamenti, ovvero con l'aiuto nelle questioni reali di persone bisognose, con la partecipazione a incontri diplomatici et similia, fedelmente al fianco della sua maestra, verso la quale sviluppa ormai una sorta di amore platonico inconfessato.

    » Undercover Again.
    In un apparente periodo di quiete e calma, un'improvvisa chiamata da Taris la pone di fronte ad un bivio, una scelta che, per quanto non a cuor leggero, si rivela in verità ben poco difficile da prendere: la polizia tarisiana, con cui aveva precedentemente collaborato, la informa di una nuova serie di crimini che lasciano presagire una rete malavitosa rinvigorita. La ragazza, consultatasi con la sua maestra Rix'anne, accompagnata da questa e fiduciosa di poter risolvere il problema con ancora più facilità della volta precedente, forte dei suoi nuovi poteri e conoscenze, accetta l'incarico, decisa a continuare a fare del bene nella galassia portando il Lato Chiaro ovunque possa, talvolta in maniera forse avventata e anche contro il lento e stagnante volere del Consiglio - d'altronde, già la zabrak ha spesso divergenze d'opinione con quest'ultimo, venendo da taluni accusata di essere intimamente una "jedi grigia".
    Fatta "risorgere" l'identità da infiltrata, a seguito di una finta scarcerazione Violet torna a militare tra le fila dei suoi vecchi contatti, scoprendo ben presto che stavolta ci sono di mezzo anche alcuni sith, ed ecco spiegata la nuova venatura anomala e potente di questa gang delinquenziale. Durante il suo lavoro sotto copertura, è dagli stessi compagni criminali e non dai poliziotti -con i quali ha ora contatti più radi e difficoltosi essendo in incognito- che la ragazza viene a sapere del rapimento di Rix'anne da parte dei vertici oscuri dell'organizzazione: la polizia di Taris continua ad essere farraginosa ed incompetente, fino al punto che una loro collaboratrice venga scoperta e messa in pericolo? Forse, tuttavia, dei semplici poliziotti non sensibili alla Forza non hanno veramente possibilità di nascondere certi fatti alle capacità sith. D'altronde, poi, due Force-sensitive come loro che improvvisamente raggiungono il pianeta non può essere una coincidenza, esistendo queste raramente nella Forza. Fatto sta che la miraluka si ritrova a dover decidere da sola, in quello shatterpoint di dimensioni notevoli: intraprendere la strada più rischiosa, di nuovo, ovvero quella di rimanere in missione e per di più tentare di avvicinarsi ai vertici sith, in una scalata volta a ricongiungersi con la sua amata maestra per salvarla, apparentemente tenuta prigioniera sulla nave madre in orbita attorno al pianeta come le hanno raccontato ridendo i suoi amici criminali? Certo che sì, inevitabilmente: come potrebbe lasciarla da sola, in pericolo, proprio ora che ha più bisogno di lei, e che lei può così tanto? Non potrebbe, ovviamente, nella maniera più assoluta.

    » Freedom & Captivity.
    Ci vuole del tempo per ottenere di salire sull'incrociatore sith, tempo durante il quale le due jedi si percepiscono a vicenda tramite la Forza traendo da ciò rassicurazione e conforto: come da informazioni della gang, l'intento dei jedi oscuri non è uccidere, bensì tenere in vita in vista di una vittoria maggiore della morte fisica dei nemici. Ciononostante, l'energia della zabrak è via via sempre più flebile, evidentemente torturata incessantemente ogni giorno, per scopi che ben presto Violet stessa scoprirà. Quest'ultima si spaccia per una padawan ribelle, come in fondo un po' è (partire dalla realtà per poi distorcerla parzialmente è il segreto del successo della sua falsa identità), che ha scelto tuttavia di affiliarsi a loro essendo rimasta delusa anche dai Jedi Rinnegati. Facendo pressioni ed avvicinandosi al suo obiettivo, la ragazza di contro attira sempre più su di sé l'attenzione dei carcerieri -una giovane miraluka sensibile alla Forza che vuole passare al Lato Oscuro al contempo fa gola ed insospettisce-, eppure viene accolta ed addestrata, con cautela ed accortezza, concedendole sempre più privilegi. Lei, dal canto suo, medita in segreto alla maniera dei Luka Sene, così da riuscire a mantenere la scintilla del Lato Chiaro vivo in sé, seppur occultato nei meandri più reconditi della sua mente per non farsi scoprire: tante sono le azioni oscure che le tocca recitare, e una dopo l'altra riescono a scalfire, ferire, indebolire la sua radiosità, eppure riesce a non cedere mai veramente al Lato Oscuro, che la ripugna moralmente nei recessi più viscerali della sua persona.
    Come alla maggior parte degli accoliti e sith in transito sulla nave, anche a Violet viene infine concesso l'accesso alla sala torture, dove può esercitarsi sui prigionieri...tra cui figura, ovviamente, la sua maestra: liberata dalle catene e droghe che la attanagliano, Violet usa la Forza e dei medkit trafugati dall'infermeria per curare le ferite maggiori della sua cara amica, cercando di ridarle quel minimo di energie necessarie a reggersi sulle sue stesse gambe. L'evasione risulta tuttavia complicata, le due devono separarsi e si danno appuntamento al Comando Centrale della Polizia Tarisiana, ma Violet non arriverà mai: dopo essere riuscita a disabilitare temporaneamente i sistemi di sorveglianza della nave per dare a entrambe la possibilità di fuga, un manipolo di jedi oscuri irrompe nella sala di controllo scoprendo la miraluka intenta ad armeggiare per provocare gli apparenti guasti e la cecità dell'intero vascello. Tutta la sua copertura è ormai saltata, ma il combattimento che ne consegue, costellato di diversivi inscenati da Violet per ostacolare i nemici, dà almeno a Rix'anne il tempo di dirigersi verso l'hangar ed usare in sicurezza un guscio di salvataggio, che le permette di raggiungere non rilevata la superficie e raccontare tutta la vicenda alla polizia. Sfortunatamente, l'astronave si defila eseguendo il salto nell'iperspazio immediatamente dopo l'abbandono della sala di controllo da parte della ragazza, che per un soffio viene catturata a sua volta sulla strada verso le navette.
    Ormai, senza più il vantaggio della maschera indossata fino ad allora e senza più possibilità di fuga tramite le scialuppe d'emergenza (che verrebbero ora rilevate ed intercettate facilmente, non avendo un pianeta vicino su cui atterrare), la padawan in trappola non può che cadere nelle grinfie degli aguzzini della sua maestra, ed ora anche suoi. Un colpo in testa la fa svenire, permettendone così la cattura e l'imposizione di un collare di costrizione neurale: tra le altre cose, quest'oggetto le impedisce di sondare la galassia coi suoi sensi razziali innati, precludendole così di sapere come stia la sua maestra e quanta parte del suo piano sia riuscita. Ben presto, fedeli al loro piano di conversione del nemico, anche con lei iniziano il ciclo di interrogatori e torture al fine di spezzarne la volontà e convertirla così al Lato Oscuro, in modo da rimpolpare le loro fila ed acquisire ulteriori risorse per la loro guerra infinita, sottraendole al contempo al nemico.

    » Severed & Force Wound.
    Le torture e gli interrogatori non sortiscono molto gli effetti sperati: la sua volontà sembra integerrima, inscalfibile e fin troppo agguerrita per essere piegata facilmente come invece quella delle loro vittime precedenti, rendendola una preda ostica e perfino pericolosa (riesce più volte a spezzare i collari, grazie alla sua forza mentale e ai suoi poteri jedi). Proprio a causa della sua capacità di sopravvivenza, dopo un po' finisce col diventare il soggetto perfetto su cui sfogare tutti i sentimenti negativi, le frustrazioni, i capricci e le crudeltà di qualunque sith di passaggio o stanziale: un punching ball, un sacco da boxe, un mero oggetto verso cui non avere alcuna pietà, pienamente in stile sith.
    Sebbene quasi tutti i jedi oscuri perdano la pazienza e tendano verso una risoluzione drastica di ciò che ormai è diventato solo "un problema", o perdano semplicemente interesse nella sua utilità in quanto potenziale futura sottoposta e la vedano solamente come utile e impietoso passatempo, alcuni si incaponiscono fino a venire ossessionati dalla brama di spezzarla, ottenendo di mantenerla in vita e sotto continue torture, convinti che prima o poi cederà.
    I giorni, i mesi scorrono tutti uguali, facendo perdere a Violet la cognizione del tempo: tipologia di torture inflitte a parte, nulla cambia, senza che per questo lei si pieghi mai del tutto. Vacilla, sì, non tanto verso il Lato Oscuro quanto piuttosto verso il suicidio, l'abbandono, l'oblio ed il desiderio di farsi togliere quel poco di vita che le rimane ormai, ma senza mai piegarsi al volere dei suoi sequestratori. Solamente il non sapere che sorte abbia avuto Rix'anne, e quali possibilità reali abbia lei ancora di salvarla, liberarla, qualora avesse fallito la prima volta e fosse ancora tenuta prigioniera, costituiscono gli unici due pensieri che la tengono in vita...
    ...Per ben sei anni. Tanto è il tempo che alla fine trascorrerà dal giorno della cattura, segregata, seviziata, abusata, annichilita, isolata da tutto e tutti - tranne che dai jedi oscuri e dalla sofferenza.
    Nel frattempo, negli ultimi tempi, il collare tuttavia non pare più una pena sufficiente, agli occhi dei suoi carnefici versati nella Forza: dopo i continui ed innumerevoli fallimenti nel tentare di farla cadere nel Lato Oscuro, i sith che la tengono reclusa decidono di recidere in toto il suo legame con la Forza, così da fugare ogni potenziale pericolo rappresentato da lei ed infliggerle la sofferenza e la punizione massime concepibili per loro -quale migliore tortura, per una miraluka, se non strapparle l'unica vista che possiede?-, nonché aprirsi la possibilità di ricostruire eventualmente il suo legame con la Forza ma stavolta alle loro condizioni, utilizzando cioè il Lato Oscuro come "mattoni" così da aumentare le chance di corromperla con successo. Si tratta di un'operazione che richiede una quantità di potere e Forza spropositati, nonché quindi di diversi maestri esperti e conoscitori delle tecniche più antiche ed oscure della tradizione sith, che devono unirsi ed eseguire in sinergia l'intero rituale. Ci vogliono mesi di preparazione, ma alla fine i torturatori raggiungono il loro scopo: nel giorno dell'attuazione del loro piano, dopo ore di canalizzazione delle loro energie in cerchio contro la jedi al centro, la strenue resistenza di quest'ultima è infine spezzata, e lei cede inerme ed inerte al suolo sotto la tempesta di Forza che la opprime da ogni direzione.
    Recisa dalla Forza, la ragazza perde la percezione di tutto lo spaziotempo che la circonda ed in cui è immersa, accecata ed isolata come non mai, finendo col diventare quella che gli studiosi definirebbero come "una ferita nella Forza", più piccola magari rispetto a quelle generate dalle ingenti perdite di vite causate da guerre o interi pianeti annichiliti istantaneamente, ma comunque sufficientemente grande da produrre echi nella Forza.
    Una ferita che, per colpa della sua innata ed incontrollabile empatia brevemente liberata dal collare di costrizione prima di venire annientata, in quel momento si fa carico non solo della propria sofferenza, bensì anche di quella di chi la circonda, degli altri prigionieri, delle emozioni di cui quel luogo è impregnato, nonché di tutte le morti provocate dai sith su quella nave: tutto questo male alimenta e rincara il fardello umano che la ragazza già porta sulle sue spalle fin da piccola e sempre più, fardello che durante la recisione esplode in una nova di echi di sofferenza che viaggiano attraverso la galassia, flebili, effimeri, quasi come ricordi sbiaditi, ma sufficienti a creare un disturbo nella Forza avvertibile almeno dalla sua maestra, la quale li interpreta con grande dolore come la morte della sua allieva prediletta, con conseguente perdita di ogni speranza di poterla ancora salvare nonostante il tempo passato.

    » Deliverance.
    Sei anni è il tempo che ci mettono Rix'anne, il Consiglio e la Polizia di Taris a rintracciare finalmente la nave madre, di cui Violet è ormai quasi un'attrazione degna di turismo sadico: i continui spostamenti hanno rallentato enormemente la ricerca, ma la maestra jedi non ha mai demorso e, pazientemente, ha continuato a inseguire ogni indizio e pista utile, anche dopo la supposta morte di Violet, al fine di liberare gli altri padawan prigionieri e porre termine alle scorribande del gruppo di jedi oscuri; nel frattempo, il Consiglio jedi, lento come al suo solito, ha dovuto aspettare di vedere fin troppi dei suoi discepoli venire uccisi o convertiti prima di decidersi a muoversi; la Polizia di Taris, invece, con la sua farraginosa incompetenza e debolezza, è nonostante tutto riuscita a raccogliere alleati e fondi da altri governi per imbastire l'intera operazione. Operazione che, sfortunatamente, non prevede il salvataggio e recupero della ragazza, data per morta in missione ormai, bensì una vasta azione volta a sgominare le bande criminali collegate ed a fermare il reclutamento di giovani manipolabili da parte dei sith. L'attacco all'incrociatore, tuttavia, fornisce una succulenta quanto inaspettata occasione per fuggire: la miraluka, ormai quasi trentenne, dopo l'ennesima sessione di abusi, si trova come al solito in infermeria per recuperare le forze prima di ricominciare a subire, quando un'esplosione scuote l'intero ponte svegliandola di soprassalto. Sirene, spari, esplosioni e grida sono la colonna sonora del piano che sta prendendo forma nella sua testa: ci vuole poco a intuire che qualcosa non va, e forse quello è proprio il suono della libertà che bussa alla porta, una libertà a cui in cuor suo non ha mai rinunciato.




    Temperamento del Personaggio:

    A causa della sua natura e degli stimoli ambientali che ha ricevuto fin da piccola, Violet ha sempre avuto una mentalità non convenzionale, spesso definita "strana" e difficilmente accettata nel gruppo di suoi coetanei. Il suo modo di pensare risulta atipico, la porta a conclusioni condivise da pochi e molto più in linea con persone adulte e intellettuali che con la maggior parte della gente, e questo le è risultato sempre problematico specie in adolescenza: per quanto lei ritenesse giusto il suo modo di procedere, analitico e critico verso il mondo, l'esclusione sociale la faceva stare male fino al desiderare la morte.
    Al contempo, la sua curiosità vispa e indomabile l'ha portata ad approfondire moltissimi campi dello scibile, seppur non al livello degli esperti, trovando consolazione e conforto nei libri e nelle oloregistrazioni di conferenze et similia, cose che l'hanno sempre fatta sentire più viva che mai. Predilige le scienze -fisica e neuropsicologia in primis- e la filosofia, che reputa fondamentali per la vita: è fortemente convinta, infatti, che sia fondamentale "sapere da che parte si sta girati nell'universo", come direbbe lei, ostinata nel non volersi far trascinare da eventi locali e luoghi comuni e bramosa di una visione d'insieme, di un respiro più ampio di quanto normalmente sia accettato ed auspicabile avere. La cultura, il più possibile oggettiva e finanche rigida, quindi, diventa un elemento vitale per lei, irrinunciabile, che la accenderà sempre animandola come un bambino di fronte ad un giocattolo nuovo. "Per vivere veramente devi sapere qual è la verità, e il metodo migliore per avvicinarvisi è la scienza": questa consapevolezza -o per lo meno convinzione- è in lei fin da piccola ed ha ispirato e guidato molto tutta la sua vita, diventando col tempo un automatismo informato in grado di discernere quasi istintivamente le falsità dai dati più plausibili e probabili non appena entrano in contatto coi suoi sensi.
    Contrariamente a quanto si possa pensare, però, nonostante la sua incredibile scientificità, perfino in tema di mente e cervello, la sua vita emotiva è molto intensa: "solo perché conosco i meccanismi neurobiochimici che mi fanno pensare e provare qualcosa, non vuol dire che non penso e non provo quella cosa!", cerca di spiegare ogni volta lei immersa e galvanizzata, solitamente non trovando riscontro nell'altro che difficilmente riesce a comprendere come "la scienza non tolga magia alla realtà, anzi la esalti!". L'amore, infatti, è per lei l'altro pilastro su cui si regge la sua vita: al pari della prima, esiste ed è potente, fondante e imprescindibile, così come tutte le altre emozioni, importanti e significative nella vita, prediligendo quelle positive e mantenendo tuttavia un'enorme consapevolezza ed un aplomb autocontrollato che lascia spesso di stucco - sembra infatti che la ragazza si accenda quando gli altri rimangono solitamente tranquilli o indifferenti, e viceversa mantenga il sangue freddo quando gli altri tenderebbero a dare in escandescenze. Come la scienza, l'amore è una delle pochissime cose per cui spasima, bramando di poter amare ed essere amata finché avrà respiro, desiderando con tutte le sue forze una compagna di vita con cui condividere il pesante fardello dell'esistenza, alleviandone quindi la conseguente depressione: "l'amore è la droga più bella e pulita che esista, l'unica che può darti sollievo e rendere la vita degna di essere vissuta", era solita dire quasi mezza vita fa, da adolescente: la sua visione non è cambiata poi troppo, nel frattempo, sempre conscia delle dinamiche biologiche e di quelle psicologiche, continuando a non trovarle affatto mutualmente esclusive.
    La scoperta della Forza stessa, paradossalmente e per molti inconcepibilmente, non ha cambiato per niente la sua credenza in un mondo scientifico: per quanto stia ancora spostandosi un poco tra una concezione filosofica e l'altra dichiarandosi agnostica e sospendendo il giudizio su ciò che secondo lei sia la realtà precisa al riguardo, ai suoi occhi ogni cosa esistente rientra nella mentalità scientifica, ovvero leggi di causa ed effetto a legare gli eventi, materia ed energia a formare i mattoni della realtà, e così via. La scoperta dei midichlorian, la possibilità di fare esperimenti sulla correlazione tra sforzo e distanza di spostamento telecinetico ed infiniti altri dettagli molto tecnici non possono che risultarle inequivocabilmente prove a conferma della sua opinione: "il problema sta solo nel riuscire a creare una teoria scientifica che sia abbastanza esplicativa ed ampia, cosa a cui le attuali tradizioni religiose e filosofiche non sono interessate! Semplicemente, io e forse qualcun altro sconosciuto saremmo pionieri in questo campo, se mai ci mettessimo a condurre test rigorosi e scriverci sopra paper di ricerca!", dice a sé stessa ridendo ogni volta che ci pensa. La Forza, i jedi e i Luka Sene hanno cambiato molte sue idee, ma ogni volta è rimasto tutto in ambito fisico: il metafisico, per lei, non esiste per definizione, giacché "qualsiasi cosa esista è fisica". Già solo questa sua posizione l'ha messa in aperto scontro col Consiglio e talvolta perfino con la sua stessa maestra jedi, senza però intaccare mai veramente il rapporto.
    Sebbene di suo abbia sempre seguito il Lato Chiaro prima ancora di sapere cosa fosse, col tempo è diventata sempre meno estremista, "corrompendosi" -a suo dire, almeno- ed accettando sempre più certi metodi che una volta avrebbe ripudiato senza esitazione, trovandoli l'unico modo pratico per raggiungere l'obiettivo che rimane pur sempre positivo e amorevole, quando a livello teorico sarebbe preferibile qualcos'altro di fin troppo utopico e irrealizzabile. Lo studio dell'universo e delle sue leggi, del suo costante declino entropico, il ripetersi ciclico della storia, le concezioni filosofiche della Forza come eterno equilibrio tra Bene e Male, il constatare di persona come durante la sua stessa vita continuino a risorgere i sith eccetera, l'hanno portata a sviluppare una visione negativistica dell'esistenza, della vita, dell'universo e perfino della Forza qualora sia senziente e guidi tutti questi eventi: questo "male di vivere" trova l'unica soluzione definitiva, secondo lei, nella morte, e qualora uno preferisse rimanere in vita potrebbe cercarne delle attenuazioni, di cui per lei la migliore è l'amore, personale verso un individuo preciso ed universale verso tutti. Sebbene il rapporto con la sua maestra Rix'anne migliorasse il suo umore incredibilmente, gli anni di prigionia si sono aggiunti a rincarare la dose, portandola a disinteressarsi verso tutte queste elucubrazioni e a desiderare semplicemente che tutto termini trovando così un po' di pace e di benessere, in un modo o nell'altro, siano essi dettati dalla morte in sé o dal riuscire ad evadere: come spesso accade in situazioni del genere, il prigioniero si deprime fino a non ricordarsi e non ricercare più le emozioni belle ed i sentimenti profondi che danno colore alla vita, limitandosi ad esistere vegetando nell'apatia e nell'abulia, nell'impotenza imparata, senza più chiedere niente, senza più "esistere" e "vivere" veramente. Non c'è dubbio che, come già avvenuto tra l'altro, qualora riuscisse veramente ad evadere dall'inferno in cui è rinchiusa, col tempo ed i giusti stimoli riuscirebbe a ritrovare le gioie della vita, piccole e grandi, che la facevano e la faranno sorridere di nuovo.




    Descrizione Fisica del Personaggio:

    Il corpo di Violet risulta quello di una trentenne umana in tutto e per tutto, sebbene sia per metà miraluka: gli occhi sono presenti e di un intenso colore blu, molto vivace e penetrante come il suo sguardo, sebbene siano completamente non funzionanti - per istinto, la ragazza li direziona come se ci vedesse mentre usa la sua Vista di Forza, dando l'illusione che invece stia proprio usando i suoi occhi per osservare il mondo.
    I capelli vengono portati corti o medi, mentre il colore nero viene spesso coperto da una tintura violacea elettrica a specchiare il suo soprannome, "Violet" per l'appunto.
    La costituzione è asciutta, sciupata, essendo sempre stata abbastanza magra e longilinea di suo ed avendo passato gli ultimi sei anni tra reclusione, torture e scarsa alimentazione; i muscoli hanno quindi perso allenamento, le energie sono diventate sempre più scarse ed il tutto necessiterebbe di terapie riabilitative per far bene le cose.
    La sua pelle chiara è ricoperta in larga parte -o sicuramente più della media, per lo meno- di tatuaggi, in parte scelti e fattisi fare da lei stessa per gusto estetico, in parte aggiunti dalla polizia come elemento corroborante della sua identità sotto copertura. Di tutti quanti, però, lei ne va molto fiera e li apprezza particolarmente.


    Abbigliamento:

    L'abbigliamento di Violet ha sempre avuto tinte scure e seguito la sottocultura gothica, tra collari borchiati e abiti in pelle nera, perché fin da giovane li ha trovati affascinanti e "potenti". Recentemente, da schiava, il suo vestito classico risulta essere un completo in pelle color prugna, munito di cinghie ed altri accorgimenti in grado di limitarne i movimenti e quant'altro se utilizzati in una certa maniera - una specie di camicia di forza. Anche dopo l'evasione, conserverà questo abito come quello base, aggiungendovi l'armatura con cappa e maschera rubate alla sith con cui condivideva la stanza in infermeria, che un giorno renderà "retrattile/a scomparsa" grazie ad una modifica apportata al futuro collare borchiato.







    Edited by † V i o l e t † - 24/6/2020, 12:31
     
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