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Poker Face

libera per Keldor e Wade

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    Un'altra lunga giornata di lavoro era finalmente giunta al termine e questo voleva dire una sola cosa: tempo per un pasto decente. Non starò a raccontare i dettagli, ma vi basti sapere che la missione con Jax per cercare informazioni sul vecchio era finita in modo inaspettato e il ragazzo aveva le sue buone ragioni per voler rimanere da solo. La cosa a me stava benissimo. Avere a che fare con lo spilungone non era un male, ma dopo un po' persino uno come me aveva bisogno di tempo per ricaricarsi lontano dalle frecciatine e teste calde. L'idea di rimanere da solo a bordo della mia nave non era però così allettante, in quel momento. Avrei potuto dedicarmi al lavoro sul diario e cercare di ricavarne qualche altra informazione, ma non ne avevo molta voglia, mi meritavo un po' di relax e quale posto migliore per abbandonarsi al flusso, se non una bettola del Quartiere blu?
    Il Dead Mynock non sembrava un posto eccessivamente frequentato, ma nemmeno smorto. Sicuramente dovuto al misto tra buoni prezzi e scarsa igiene. Là in mezzo i tipi come me si confondevano perfettamente li uni con gli altri, anche se era difficile non notare un figaccione del mio calibro che entra e si mette comodo al bacone.
    Alla faccia del non frequentato.
    Tra una cosa e l'altra, erano pochi i tavoli rimasti ancora liberi, ma tutto venne spiegato di lì a poco: trasmettevano le corse.
    Dì, la cucina è aperta? E allora fammi una bistecca e birra.
    Bistecca e birra in arrivo. E' arrivata una nuova tanica di quella mandaloriana. Forte. Vuole provarla?
    Ma perchè no. Aggiungila all'altra. E mentre aspetto, procurati un paio di yogurt, lisci.
    Ehm. Sì, dovrei averne.
    Mi piaceva quell'oste: poche domande, risposte rapide.
    Non appena il mio antipasto mi raggiunse, afferrai uno dei vasetti e ruotai lo sgabello di 180°, inziando a scrutare la piccola folla. Chiunque avrebbe pensato che stessi aspettando l'inizio della trasmissione, ma in verità preferivo di gran lunga guardare gli altri che si godevano le corse, e ancora meglio, quelli che invece non lo stavano facendo. Ficcare il naso negli affari che non mi riguardavano era una delle mie occupazioni preferite, dopotutto.
     
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    era una serata affollata al Dead Mynock, in parte anche da Bull Rancor che volevano vedere le corse, mentre io m ero aggregato perchè quello era uno dei pochi locali che servivano Birra Mandaloriana "Decente" in tutta la città, molti tavoli erano pieni e sembrava proprio che tutti gli avventori fossero impegnati e non fecero molto caso a me,

    gli altri Rancor andarono subito a cercare una posizione migliore, ero l'unico in armatura di tutto il gruppo, anche se dubitavo di essere l'unico armato, una volta che il cameriere decise di avvicinarsi al tavolo ordinai:

    una birra Mandaloriana.

    dopo che il cameriere se ne andò mi misi a guardare in direzione degli schermi non mi ero ancora tolto l'elmo, ma lo avrei fatto quando sarebbe arrivata la birra, le corse non mi avevano mai attirato, a dir la verità quasi nessuno sport lo faceva, ero più il tipo da "gita nella foresta dal vivo"
     
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    Me ne stavo lì a farmi beatamente gli affari degli altri, ascoltando commenti che provenivano un po' da tutta la stanza -niente di interessante- quando dalla porta di ingresso fecero capolino alcuni individui e tra questi un/a tipetto/a di forma umanoide, non molto alto e bene armato. Un mercenario, si capiva al volo, ma molto più di questo: da qualche parte nei recessi del mio cervello una lampadina si era illuminata, come spesso succedeva, fornendomi risposte che parevano venire fuori dal nulla, ma risultavano sempre accurate. Quel tizio aveva un'armatura di stile mandaloriana: l'uso di colori, la forma dell'elmo, quel simbolo dipinto sulla spalla sinistra. In effetti quel tale non era solo un mandaloriano, o un poser, era pure affiliato ai Bull Rancor perchè se non sapevo a cosa corrispondesse di preciso il segno a sinistra, salvo il fatto che era parte della cultura di Mandalore, quello a destra mi era ben noto. Ancora, il perchè sarebbe rimasto un mistero, forse per sempre, per come stava andando la mia ricerca del passato.
    Alieno o umano? e... maschio o femmina?
    CITAZIONE
    Una birra Mandaloriana.

    Deeecisamente maschio.
    A quanto pareva, avevo appena trovato un modo per passare la serata.
    Ahhh, quindi non mentivi quando dicevi "birra mandaloriana". feci all'oste, che stava occupandosi di spinare la mia seconda pinta e quella identica del mercenario. Il liquido nero non aveva l'aria invitante, ma l'odore era molto meglio, decisi, dopo aver sniffato senza nessun riguardo il boccale, prima di prenderlo.
    Ero un po' scettico, devo ammetterlo, ma a quanto pare è abbastanza da soddisfare un prode nativo di Mandalore. continuai a voce abbastanza alta da farmi sentire dal mercenario, che stava un paio di posti alla mia sinistra.
    La migliore di Corellia. annuì il barman, posando il boccale di fronte all'altro.
    Io dal canto mio, finii di scolarmi il primo dei due yogurt, buttandolo giù con la testa all'indietro, come fosse stato uno shottino, quindi ruotai di nuovo brevemente verso il banco e posai rumorosamente il vasetto vuoto sul banco, con un altrettanto sonoro schioccar di labbra.
    E allora sentiamola.
    Se vuole un consiglio, partirei dall'altra, è più leggera, dopo la mandaloriana non la sente più.ù
    Mh, tu sei proprio un bravo oste. Alla tua salute. esclamai e mi scolai in un unico lungo sorso, tutto il contenuto della bionda.
    AH! Dissetante. schioccai di nuvo le labbra, posando il boccale e facendolo scivolare più avanti, lontano da me, quindi presi la birra nera e la portai di nuovo sotto il naso per annusarla con aria da finto intenditore e poi poggiare le labbra sul bordo.
    Oh, aspetta. mi fermai e alzai il mignolino della mano che reggeva il boccale.
    Cin, cocco. feci l'occhiolino all'uomo con l'elmo, che a meno che non avesse una lunghissima cannuccia nascosta da qualche parte là sotto, prima o poi avrebbe dovuto farmi vedere la sua faccia, cosa di cui ero molto curioso.
    Mmm. Cremosa. Sento un retrogusto di...
    Caramello.
    Proprio quello che stavo per dire io! mentii spudoratamente: le mie papille gustative non erano sensibili come quelle umane, era molto più un "dolce", "salato" ecc.
    Allora, Rancor, che ne dici? Ce ne prendiamo un'altra? Offro io.

    Edited by Eleni Bok - 19/5/2021, 13:27
     
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    tra tutte le cose che mi aspettavo per quella serata, sicuramente non mi aspettavo che mi offrissero un altra birra, a quel punto accettai facendo un cenno del capo, poi mi tolsi l'elmo, poggiandolo sul tavolo davanti a me, per poi afferrare il boccale di birra, alzandolo leggermente nella direzione del tizio

    Alla tua!

    presi un bel sorso della birra, ma non abbastanza per finirla, dopotutto il gusto era decente e me la volevo gustare, certo ne avevo due ma non c'era motivo di andare di fretta e furia

    Wade Ordo. dissi all'uomo blu, aspettando che anche lui si presentasse prendendo un altro sorso ascoltando la risposta, per poi riprendere parola:

    Cosa ti porta ad offrirmi una birra?

    alla fin fine non mi importava veramente sapere come mai mi aveva offerto una birra, era solo un modo come un altro per continuare la conversazione e passare la serata.
     
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    E così ecco il vero volto del mandaloriano. Deludente. Avevo sperato in qualche esotica specie aliena, con un po' più di -che ne so- antenne, o magari bargigli. No, no, quello era solo un umano con una benda sugli occhi. Ora, perchè qualcuno avrebbe dovuto mettere una benda, sotto ad un casco, mi era totalmente ignoto, specie una decorata come quella. Con lo stato del pezzo di stoffa si capiva che la condizione di cecità doveva essere permanente e presente da molti anni, se non dall'intera vita, però perchè la benda sotto al casco? Dal mio punto di vista era come mettere le mutande sotto ai pantaloni. Che te ne facevi? C'erano già gli altri!
    Ad ogni modo, la maniera in cui il tizio si stava muovendo, faceva pensare che ci vedesse benissimo: non cercava a tentoni il bicchere, afferrava al primo colpo. Non un semplice umano cieco, allora. La scala dell'interesse risaliva lentamente.
    Jhon, Long Jhon. optai per completare le presentazioni con lo stesso nome falso che avevo usato con Jax.
    E tanto per cominciare, tu sembri uno che ha qualcosa da raccontare, Wade Ordo. risposi.
    Ordo... Ordo mi dice qualcosa. E' uno dei vostri clan, vero? No, aspetta non dirmelo! feci segno di stop con il palmo sinistro aperto, mentre con le dita della destra mi tamburellavo la fronte, il volto contratto in estrema concentrazione.
    Ahhh... mollai la scoreggina che stava montando da un po'.
    Sì, ora ricordo! andai avanti, chiudendo le dita della sinistra, tranne l'indice, ora puntato sul mercenario.
    Mank Ordo è il tizio che sta assoldando mercenari per combattere sul suo pianeta, e il tuo pianeta, dico bene? O tutto... questo-... mossi su e giù la mano ad inquadrare la figura del tizio.
    -... è solamente per i turisti? domandai.
    Mentre aspettavo la risposta, presi un altro sorso di birra, vedendo di tenermene abbastanza per sciacquare giù la bistecca che sarebbe dovuta arrivare a breve.
    Frattanto il chiacchericcio ai tavoli s'era fatto più insistente e con un'occhiata notai che le presentazioni dei piloti erano quasi terminate, quindi finite le scommesse, la corsa sarebbe iniziata e con essa le urla e le esclamazioni. Era il caso di avvicinarmi di più al tizio, se volevo continuare la conversazione, ma non ancora: prima il cibo, o sarei sembrato sospettosamente interessato.
    Mi sfugge una cosa... Se fai parte dei mandaloriani, che ci fai coi Bull Rancor? O quello l'hai fatto disegnare per simpatia? aggiunsi appena ne ebbi di nuovo l'occasione, indicando il segno sullo spallaccio destro.

    Edited by Eleni Bok - 19/5/2021, 13:29
     
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    John sembrava essere abbastanza informato di quello che succedeva nella galassia anche se era un tipo un pò eccentrico iniziavo a domandarmi se fosse una qualche sottospecie di Duros, quello poco importava prendendo un rapido sorso della birra continuai a a parlare :

    indovinato.

    non sapevamo più come tirare su il turismo e abbiamo pensato; "sai cosa ?, una bella Guerra interna potrebbe fare al caso nostro."
    Scherzai, facendo spallucce non mi misi a fare il pignolo, dicendo che non venivo da Mandalore, poco importava in realtà, mi spostai un pò più vicino per continuare la conversazione dato che apparentemente la folla era molto presa a guardare le corse e scommetterci sopra.

    Bhe un Mandaloriano deve pur lavorare no? e il mercenario è uno dei lavori più facili del mondo, finche sai usare un fucile.

    i Rancor sono una delle migliori compagnie mercenarie in giro, quindi perchè no?
    aspettai un paio di secondi prima di riprendere: ma se intendi se combatto nella guerra Mandaloriana si, ma faccio avanti e indietro per star dietro a ...faccende personali.

    detto ciò mi scolai quello che restava della prima birra, avvicinandomi la seconda birra, sta volta non avrei chiesto niente, aspettando ancora una risposta alla mia domanda di prima.
     
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    Oh, adoro quando succede! risposi, tenendo lo scherzo al mercenario, anche se per come ne parlavo era difficile capire se avessi creduto davvero alle sue parole o stessi mandando avanti il giro di battute assieme alla birra. E' il peso dell'essere un ottimo bugiardo.
    Però, mi pare che la guerra stia andando avanti da un po'. Non capisco perchè ancora non ho trovato i gadget. Un pupazzetto di Boba Fett, o un piccolo Mank Ordo, qualcosa del genere. Starebbe benissimo sul cruscotto della mia nave. commentai, minimando con le dita il fantomatico pupattolo piazzato sul quadro comandi immaginario. E a quanto pare ironizzare sulle guerre fratricide era il passo giusto per fare amicizia coi mandaloriani, perchè quello si era appena spostato alla seggiola adiacente.
    Che dire, sono un accalappiatore nato. pensai, soddisfatto, mentre mi bevevo un altro sorso di birra. Dalla cucina, che poi era giusto oltre l'angolo bar, stava cominciando a trasudare l'odore del grasso animale sulla piastra. Speravo che fosse una bestia bella grossa, perchè lo yogurt mi aveva aperto lo stomaco.
    Ah, e io che ero convinto che i mandaloriani fossero dei mercenari a parte. Nella mia testa c'era questa idea che voi altri dovevate avere il vostro sindacato e i vostri contratti preferenziali, come l'Enclave dei Cacciatori di Taglie, per dire. Sai, no? Quello con sede nei territori Hutt. andai avanti.
    In quel momento fu naturale soffermarsi un istante sul fatto che quel tizio poteva anche esserlo un cacciatore di taglie e che se qualcuno avesse capito chi ero, sarebbe stato abbastanza vicino per pugnalarmi... ma nessuno conosceva la mia nuova faccia, che poi era la mia faccia. Per quanto avessi visto all'opera l'uomo che -in teoria- viveva in questo corpo prima di me, nella mia testa non c'era nulla che gli appartenesse dal punto di vista emotivo, che poi era quello più ostico. Le informazioni che snocciolavo come se fossero mie, erano effettivamente tali, prive di contesto, certo, ma erano parte di ciò a cui potevo accedere e farlo con naturalezza. I ricordi sul Chiss semplicemente non esistevano più, e se c'erano ancora, stipati da qualche parte, mi erano inaccessibili. Per questo motivo non ero così guardigno come lo sarebbe stato il vecchio me. Non potevo essere davvero preoccupato per qualcosa che non sapevo nemmeno se avevo o non avevo fatto e il fatto che ogni tanto ci pensassi era un normale uso della mia intelligenza, e null'altro. In sintensi, non avevo ragioni per preoccuparmi di Wade Ordo, mandaloriano e Bull Rancor. Quei mercenari erano tizi che credevano nell'onore, non avrebbero attaccato nessuno alle spalle.
    Hei, non cuocermela troppo! mandai voce in cucina.
    Ahhh... faccende personali. Questo è già più interessante.
    E che mi dici di quella? Troppi porno da ragazzino? indicai la benda.
    Ciò che avrei voluto domandare sul serio era: quale faccende personali? Ma come un bravo mercante non domanda mai per primo il prezzo che intende davvero, così un bravo mago delle parole gira intorno a ciò che vuole, assaggiando e punzecchiando un po' da ogni lato, così da trovare il percorso più sicuro da cui passare. Le domande dirette potevano essere parte della strategia, se riguardavano come in quel caso, qualcosa di correlato, ma differente. Il fatto che Wade Ordo fosse o non fosse cieco, era un fatto personale, ma facilmente non aveva nulla a che fare con ciò a cui stava pensando. Per la proprietà transitiva, se capivo come avrebbe risposto a quella specifica domanda, avrei potuto prevedere in parte anche la reazione ad una simile domanda, in un altro ambito.
    Ahhh. Bravo, così si fa! esclamai, togliendo i gomiti dal banco per fare spazio al piatto con la mia bistecca, al sangue, grazie alle stelle.
     
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    farò una chiamata al reparto marketing e vedrò cosa posso fare. dissi facendo spallucce, ascoltando il resto di quello che aveva da dirmi Jhon prendendo un sorso dalla seconda birra

    non sarebbe una cattiva idea in teoria, ma creare un sindacato per Mandaloriani non sarebbe per niente facile, hai idea di quanti clan e casate ci siano nello spazio Mandaloriano? ci vorrebbe un eternitò per metterli d'accordo, che poi cosa sarebbe un lavoro da Mandaloriano esattamente?

    il mio interlocutore sembrava molto più interessato a parlare di me, cosa che in realtà poco mi importava, non avevo niente da nascondere o rivelare alla fine, per un attimo le parole del Blu mi presero alla sprovvista, ma dopo un paio di secondi risposi:
    questa? mmmh diciamo che per me ha la solita funzione degli occhiali da sole, anzi sono quasi sicuro che prima o poi passerò a quelli. dopo una pausa di un paio di secondi in cui presi un altro sorso di birra provai un ultima volta:

    e di te invece che mi dici?
     
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    Sì, Wade Ordo non mi dispiaceva. Non capitava tutti i giorni di trovare qualcuno che giocava a ping-pong con te rispondendo a battuta su battuta. Certo, il mandaloriano non aveva nemmeno un centesimo della mia proverbiale verve, ma non è che potevo aspettarmi di trovare qualcuno alla mia altezza in un posto del genere, nel pieno della diretta delle corse. Non quando la bistecca era così ben cucinata, quanto meno, siamo realisti: buon cibo, buona birra e un ragazzo carismatico? Dove eravamo? Nel palazzo di Jabba Minipony? In assenza di unicorni rosa, e sembra-talco-ma-non-è-serve-a-darti-l'allegeria, mi sarei accontentato di ciò che avevo già trovato.
    Un lavoro da mandaloriano. Tipo "vai e uccidi". Non ho mai sentito parlare di mandaloriani avvocati, per dire. Non credo sia un caso: non sono rimasti testimoni per raccontarlo, non vedo altre spiegazioni. risposi, mentre tagliavo con energia il primo enorme tocco di carne sanguinolenta.
    Mmmm.... mugugnai il mio apprezzamento per il cibo e quasi a farlo apposta, la folla esultò in sincrono: un pilota aveva appena infilato lo swoop avanti all'avversario, riuscendo in un sorpasso che chiamarlo azzardato era poco. Non ero un fan delle corse, nel senso che non mi ero mai messo a guardarle, ma ero sicurissimo che avrei potuto generare la mia buona dose di applausi.
    Con il coltello ancora nella destra, tirai fuori un taccuino dalla tasca della felpa, lo appoggiai sul banco e, prodotta una matitina spuntata dall'altra tasca, scrissi un appunto veloce nella lista "Cosa farò da grande". Quando avevo iniziato quell'elenco? Poche ore prime. Con ciò che avevo scoperto su di me e le decisione presa di dedicarmi non più al passato, ma a quello che sarebbe stato il mio futuro, era venuta anche la necessità di cominciare a inventarmi qualcosa. Le cose con Jax non sarebbero durate per sempre, e ciò che era capitato proprio lì, nel Quartiere Blu, lo dimostrava ampiamente. Il ragazzo aveva una famiglia, forse anche degli amici, per quanto potesse sembrare strano a sentirlo parlare, e ciò che al momento lo legava alla mia astronave era solamente la caccia allo stregone vodoo. Non appena la storia fosse terminata e io avessi esatto la mia vendetta, le nostre strade si sarebbero divise e lui sarebbe tornato a quello che faceva prima. Ma io? Io non avevo la più pallida idea di cosa fare. L'uomo che ero stato, era apparentemente un pluriomicida, terrorista, pedofilo che poteva o non poteva essere alle dipendenze di un altro terrorista galattico, che probabilmente era pappa e ciccia col Leviathan. Bene. Avevo io poche certezze nella vita, e quando dico poche, intendo proprio poche, ma una di queste era che non volevo diventare un reietto criminale. Magari i miei metodi saranno stati poco ortodossi, talvolta, ma c'era una bella differenza tra eliminare i testimoni a sangue freddo e sterminare della gente per divertimento. Io non ero quello. Non lo ero.
    E siccome avevo deciso che le strade già compiute non erano percorribili, mi rimaneva un taccuino e tanti punti vuoti da riempire. Così, alla posizione numero uno ora svettava: pilota di sgusci.
    Ma torniamo a noi...
    Wade ci aveva messo un po' a rispondere sulla faccenda della benda e aveva poi dato una risposta vaga. Uno con la giusta dose di "mi faccio i cazzi miei, quindi". Buono a sapersi.
    Di me? sgranai gli occhi e mi piantai una mano al petto, iniziando la pantomima del ragazzo timido alla sua prima intervista.
    Adoro gli occhiali da sole. sorrisi.
    Sì, sì, capisco il problema. Ne ho sempre un paio con me. Sempre. Lo sai, questi gioiellini sono sensibili alla luce. mi indicai gli occhi, con la forchetta.
    Facciamo così, Wade Ordo. misi giù le posate e spinsi via il piatto vuoto -sì, vuoto, l'avevo inalata quella bistecca-, poi ruotai lo sgabello per esssere perpendicolare al bancone e guardare il ragazzo dritto in faccia.
    Se mi batti a dadi, questi sono tuoi. tirai fuori i suddetti occhiali da sole e li posai perchè li vedesse.
    Se perdi, beh, mi paghi la cena. allargai le braccia a indicare birre e cibo.
    Ci stai? allungai poi la destra, per sigillare l'accordo.
    Era un modo come un altro per passare il resto della serata.
     
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    un mando avvocato? oh fidati, i nostri processi assomigliano molto più a sparatorie o esecuzioni, a seconda dei casi, non sempre eh ma un buon 40 per cento.

    intanto gli avventori avevano iniziato a far molto casino e in mezzo a tutto il trambusto pensai al casino che era la guerra Mandaloriana , probabilmente si sarebbe risolta, magari in una grande battaglia campale o un duello, questo non lo sapevo ma speravo che non durasse troppo, si era già prolungata abbastanza ed era stato un miracolo che nessuno ne avesse ancora approfittato.

    passando a pensieri più felici, effettivamente prima o poi avrei trovato degli occhiali da sole, di sicuro attiravano meno l'attenzione ma anche in quel frangente... l'armatura attirava l'attenzione più della benda e nessun mando sano di mente andrebbe in giro senza l'armatura, questo era quello che diceva il codice e cosi avrei fatto, ma tornando agli occhiali da sole, da un certo punto di vista potevano rivelarsi la soluzione ad uno dei problemi più importanti del togliersi l'elmo:

    la domanda, la stessa che mi aveva fatto Jhon, la stessa domanda che mi faceva ogni essere senziente:

    "e la benda?"

    quella era la domanda che mi perseguitava, ormai da anni, ma con degli occhiali da sole, avrei potuto evitare spiegazioni inutili sul perchè non avevo le pupille, quindi feci spallucce per poi dire:

    eh, va bene a te il primo lancio dopo un paio di secondi mi ricordai che dovevamo usare delle regole comuni che regole seguiamo, prima di cominciare?
     
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    che regole seguiamo, prima di cominciare?

    Ottima domanda. Avevo proposto i dadi perchè non avevo visto carte da pazaak e poi non ero molto bravo a giocare a carte, ma pescando nel pensatoio c'era solo un gioco che mi venisse in mente, anche se non mi ricordavo come si chiamasse.
    Ah, le regole sono semplicissime. scossi la mano verso il basso, come a scuotere via le difficoltà. Ripresi gli occhiali e infilati di nuovo in tasca, mi alzai e feci strada verso uno dei tavoli più appartati, che non era stato occupato perchè da lì non si vedevano bene gli schermi. Tra gli insulti della gente, presi i dadi dai due rodiani che erano intenti a guardare le corse e a quel punto raggiunsi il nuovo obbiettivo. Messomi a sedere su una seggiola, appoggiai in tavola gli occhiali, che facevano parte del piatto, e i dadi stessi, cinque, quindi mi voltai verso Wade Ordo e con un sorriso a trentadue denti, feci pat-pat sul sedile di fronte al mio, per invitarlo a farsi avanti. Mentre il mandaloriano si accomodava, agitai il braccio verso il bar-man e gli ordinai altre due birre, facendo segno con le dita per il numero e poi mimando un bicchiere da una pinta. Tanto pagava il mercenario, anche se ancora non lo sapeva.
    Allora. Regole semplici, dicevo. Abbiamo 5 dadi, li tiriamo tutti quanti assieme. Ogni 1 vale 100 e ogni 5 vale 50. Tutti gli altri non valgono una sega, a meno che non siano tre uguali, tipo chessò, 3 dadi da 2. gli spiegai, girando le facce per accompagnare il tutto coerentemente.
    Se hai 4 numeri uguali, moltiplichi il valore di un dado per 1000. Tipo se hai 4 dadi da 3, hai 3000 punti. Comprendi? mi fermai, per vedere se mi seguiva, o se per caso conosceva già il gioco. Io non sapevo dove l'avevo imparato, quindi non avevo metri di giudizio per capire se potesse essere o meno famoso.
    Ora, questo è importante: ad ogni turno, puoi fare più lanci, mettendo da parte uno o più dadi che non rilancerai più. Se però non fai nessun punto, perdi tutto quello che avevi guadagnato in quel turno. E il resto... se capita te lo dico. Per iniziare faremo il punto di vittoria a 8000. Eee comincio io.
    Il primo lancio aveva portato solo ad un 50, che misi da parte, a quel punto ritirai i 4 dadi rimanenti uscendomene con un simpatico 600.
    Mi fermo qui con un totale di 650 punti. Tocca a te.
    Turno 1, lancio 1: 21
    • 5d6
      5
      2
      6
      4
      4
    • Inviato il
      7/7/2021, 14:05
      Eleni Bok
    Turno 1, lancio 2: 21
    • 4d6
      3
      6
      6
      6
    • Inviato il
      7/7/2021, 14:07
      Eleni Bok
     
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    mi ri misi il casco e segui l'uomo blu fino al tavolo più appartato, lasciandolo fare tutto quello che faceva, dopotutto sembrava che confidasse abbastanza nelle sue capacità,

    dopo aver ascoltato le regole mi limitai ad annuire e dire un veloce Ok quando c'era bisogno, poi aspettai che finisse tutta la dimostrazione e mi passasse i dadi

    ok allora, vado col primo lancio.

    ntanto che contavo dissi:

    quindi, sembra tu abbia viaggiato molto, eh

    giusto per riempire il vuoto, prima di continuare

    devi aver visto cose interessanti nei viaggi?
    sperando di fare un pò di conversazione.
    guardando i dadi, avevo fatto "solo" 100 quindi tanto valeva ritirare, 250 punti gia meglio, pensai tra me e me, passando i dadi verso il chiss, intanto che l'oste si incamminava verso di noi con l'ordinazione, sembrava proprio che il mio avversario volesse andarci giù pesante.
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    Vuoi davvero giocare con il casco? tirai su entrambe le sopracciglia, mentre squadravo il mandaloriano. Io guardavo il casco e il casco guardava me, poi io guardavo il casco e lui guardava di nuovo me. Ero tentato di iniziare una battaglia all'ultimo sguardo, o a chi batteva per primo le palpebre, sicuro che alla fine l'avrei avuto vinta, ma più guardavo il casco... e più guardavo me.
    Oho, sei veramente un bellissimo chiss, lo sai? Oh, sì, che lo so, sciocchino! mi ritrovai a sogghignare, mentre mi specchiavo nel visore scuro dell'Ordo, abbastanza lucido da fare il suo servizio ad un narcisista della mia specie. Se sapevo di esserlo? Beh, sicuramente ero consapevole delle mie innumerevoli qualità, alcune delle quali continuavano a spuntare a mo' di funghi, e sapevo di avere un fisico da far invidia a qualsiasi uomo in tanga di pelo, con un caschetto biondo e una grande H sul petto (il cui nome non citeremo per motivi di copyright, cof-cof), ma non avevo passato abbastanza tempo davanti a superfici riflettenti per poter scoprire che mi piaceva un sacco guardarmi. Così, mentre Wade Ordo eseguiva il suo primo lancio, io ero ancora impegnato a provare tutti i profili e i tre-quarti che potevo e quando lui ripetè il secondo, già stavo mandando bacetti a quella piccola fetta di me dall'altro lato. Il tutto mentre rispondevo alle domande del mando', naturalmente.
    Oh, sì, sai, viaggio da quando sono nato. buttai lì. In verità non avevo la minima idea di quale fosse stata la mia vita, prima dell'amnesia, se si escludeva ciò che dicevano i giornali, ovviamente, ed anche in quel caso, chissà chi aveva ragione e chi no. Se davvero ero un clone, come tutti dicevano, non è che avessi potuto vedere un granchè, ma d'altrocanto, ovunque andassi c'era sempre qualcosa che si accendeva nel mio cervello, un pezzo di qualcosa che ricordavo e non ricordavo assieme. Era come se avessi una serie di enciclopedie, stipate da qualche parte nella mia testa, e ogni volta che saltava fuori una parola chiave, una pagina veniva aperta, ma non erano nulla più di quello: pagine. Non avevo nessun vero ricordo a cui attingere, non un volto, nè un'occasione gioiosa o meno... e la cosa avrebbe avuto un gran senso, per un clone. Intendo, io di quella roba medica non ne sapevo nulla, ma se un clone nasceva da una tanica ed era già pronto a diventare un soldato della repubblica, allora significava che anche dentro le loro teste stavano quelle stesse enciclopedie, riempite in modi diversi. Conoscenze senza ricordi. Già. Eppure talvolta sentivo qualcosa sotto la pelle, qualcosa che non aveva nulla a che fare con delle nozioni fredde e asettiche, sentivo delle sensazioni associate ad un nome, o ad un luogo. Era come se il mio corpo stesse cercando di mettermi in guardia, di farmi rammentare che c'era qualcosa da cui dovevo stare alla larga, e come poteva essere questo un processo normale per chi non aveva mai vissuto? Non lo sapevo, ma tutte le volte che quel meccanismo entrava in gioco, era per qualcosa di spiacevole. In effetti non mi veniva in mente nessun momento in cui mi si fosse attivata una bella sensazione. La cosa faceva riflettere... Ma non ora! Ora non era il tempo per pensare ai misteri del mio passato, ora dovevo solo godermi quella partita a dadi con me e le due birre che-...
    Ohhh! Fermo. Buono buono buono. Ma li hai ritirati tutti e 5? Non si fa, amico. Che diamine, mi distrai con le chiacchere e cerchi di fregarmi? piantai l'indice in faccia al casco inespressivo.
    Con sguardo imbronciato e il dito ancora puntato a mo' di pistola, spostai gli occhi sulla giocata, feci due rapidi conti e decretai...
    Siccome il totale fa comunque 250, te lo do' buono, per sta volta. Ma da adesso ti tengo d'occhio, mandaloriano. La prossima volta, ricorda: sei obbligato a mettere da parte almeno un dado che abbia valore, prima di poter rilanciare e i lanci successivi li fai senza quello. Non è che puoi venire qua, e rilanciarmeli tutti! gesticolai animatamente, ma non ero arrabbiato, stavo solo facendo una scenata, difatti, non appena il discorso fu terminato, allargai un sorriso felino e presi tutti i dati con un strisciata del palmo sul tavolo, preparai il mio secondo turno.
    Avevo fatto di nuovo un 100 e un 50, a quel punto ritirai i 4 dadi che mi restavano, 5 compreso, dopo aver messo da parte il 100 molto platealmente a bordo tavolo. Il secondo lancio mi diede un altro 100, quindi ritiraie di nuovo beccai un 100. Le probabilità di fare altri punti scendevano di parecchio, ma io non avevo certo paura di perdere, così, presa una delle due nuove pinte, diedi una lunga sorsata e tirai ancora. Un paio di quattro.
    Merda!
    Oh, che disdetta. Sembra io abbia perso l'intero turno. Capita, capita. esclamai, sorridente.
    Avrei potuto truccare la partita, poichè conoscevo un trucchetto molto utile, ma non volevo farlo finchè Wade non fosse stato un pelo più sbronzo, quindi lasciai correre e passai i dadi. Per ora restavo a 650, il punteggio del turno precedente.
    Viaggi, dicevamo. Sì, sì, ne ho fatti parecchi, lo puoi ben dire. L'ultimo a Tatooine. Io e la mia banda abbiamo catturato un pericoloso criminale locale. Ma non l'ho fatto per i soldi, capiscimi, per me è una specie di vocazione l'aiutare i bisognosi. Sono anche io una specie di mercenario, anche se non me ne vado in giro a cercare il nuovo lavoro... di solito sono loro a trovare me. Tipo la faccenda qui a Corellia, ma non voglio tediarti. Tu piuttosto... Hai un bell'elmo, lucido, ben tenuto. E' perchè fai il cosplayer del mercenario mandaloriano, oppure ti piace strofinare? Oh, che maleducato. Prego, prendi un'altra birra, offro io... per ora. allargai il sorriso, spostando la seconda pinta davanti all'Ordo.

    So che i lanci non corrispondono. Ho provato a vedere se usando l'anteprima potevo fare tutto in una volta, ma i lanci cambiano. In ogni caso il risultato è nullo.
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    oh giusto.

    dissi mentre mi toglievo l'elmo, poggiandolo sul tavolo vicino al muro, per poi continuare,

    ok quindi devo tenere almeno un dado, bene.

    intanto ascoltavo il chiss, a quanto pare era un viaggiatore e una specie di buon sammaritano, buono a sapersi perlomeno mi stavo godendo la serata e non dovevo sorbirmi le storie dei mie compagni, non che ci fosse niente di male in qualche storia di guerra, ma alle volte tendevano ad esagerare troppo ed anche a ripetere più volte la stessa cosa più volte, un pò noioso alla lunga

    ma tornando a noi, presi i dadi ed esegui il primo tiro: avevo fatto un cento, tanto valeva ritirare, misi da parte il 100 e presi gli altri 4 dadi e prima di tirare aggiunsi

    quando si sistemerà la faccenda su Mandalore, probabilmente viaggerò anche io per un pò, magari anche senza i Rancor

    avevo perso i 100 punti e questo mi riportava alla situazione di partenza, oh beh

    passai i dadi al chiss e presi la seconda birra, appoggiandola accanto a me, non aveva molto senso berla tutta di un fiato ma apprezzai sicuramente il gesto, dopotutto il cibo non si rifiuta mai

    bhe, no non faccio un cosplay, ma sicuramente, meglio tieni la tua attrezzatura, più hai probabilità di sopravvivere a situazioni di merda.

    potevo stare a spiegare tutto il resol'nare ma non volevo certamente annoiare il john con chiacchiere inutili.
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    Edited by That random guy over there - 16/7/2021, 01:26
     
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    Oho! Ma come siamo sfortunati questa sera! esclamai, in realtà tutto contento, non appena vidi che Wade si era bruciato il turno col secondo lancio.
    Avere a che fare col mandaloriano senza il suo elmo, era decisamente più incoraggiante, perchè anche senza guardarlo negli occhi, la sua faccia si leggeva alla perfezione. Un vero peccato che non avessimo deciso di giocare a poker.
    E credi si sistemerà a breve? Voglio dire, da quello che ho sentito io, sembra che la cosa tirerà avanti per sempre. Non che mi interessi particolarmente: i tuoi compatrioti non sono famosi per l'ospitalità, non credo che avrò mai l'occasione di visitare Mandalore. A meno che qualcuno non mi ci inviti, ovviamente, ma al momento la mia lista di conoscenze mandaloriane conta... beh, te. commentai, prendendo i dadi per me e iniziando a scuoterli nel pugno chiuso.
    Lo sai. Viaggiare da soli è molto formativo per il carattere, ma alla lunga può diventare noioso. andai avanti, piantando il gomito col bottino sul tavolo, ma senza ancora lanciare.
    Quando avevo la tua età, anche io ero sempre in giro per i fatti miei, a provare, sperimentare, tutte quelle cose che fanno i ventenni. sventolai la sinistra, con una smorfia, prima di afferrare il boccale e bere un'altra lunga sorsata, non tanto perchè avessi sete, ma per incoraggiare l'Ordo a darci dentro. Io non avevo problemi, ma lui? Non vedevo l'ora di guardarlo scivolare sotto il tavolo.
    Ora però ho altri interessi. Preferisco essere uno spettatore, o un accompagnatore. Tutta la mia spazienza dovrà pure andarsene da qualche parte, non ti pare?
    Wade non era un tipo molto interessante, se lo si paragonava a certa altra gente, per esempio me, ma quanto meno si era fermato per giocare a dadi con uno sconosciuto, il che segnava alcuni punti in suo favore. Il fatto poi che fosse un mandaloriano con una benda sugli occhi, metteva giusto un pizzico di curiosità alla faccenda, e il fatto che io non avessi nulla da fare e nessuno con cui stare, era solo una piccola parentesi nel mezzo.
    Ma certo, il vecchio olio di gomito. Allora però mi devi togliere una curiosità. Questo... diedi una schicherrata con il medio della mano sinistra alla calotta dell'elmo.
    ...non è ferro mandaloriano. Dove hai lasciato l'armatura per le grandi occasioni? domandai.
    Tra una cosa e l'altra, pareva mi fossi scordato di tirare i dadi, ma in verità volevo solo mettere a suo agio il ragazzo e farlo bere un altro po'. Una volta aperta la mano destra, vennero fuori i valori, un 1 e un 5. Io misi da parte l'1 e ritirai il resto, da cui ricavai un altro 1, che misi a sua volta in parte, per poi fermarmi al terzo lancio, con un altro 1.
    Occhio e croce sono 300. Sto a 950, cocco, sorprendimi. gli passai tutto e ripresi la birra.
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