New Star Wars Gdr

Cronaca Rosa

per l'Evento "Il Profeta"

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  1. Eleni Bok
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    Era entrato in quella stanza sospettando di trovare ciò che effettivamente aveva trovato, ma in realtà la cosa non lo portava nemmeno lontanamente più vicino allo scoprire che cosa ci fosse sotto. Ormai era inutile cercare altrove: già sapeva da quando era partito dall'Accademia, a chi appartenesse la mano che aveva tracciato quei simboli, perchè era la stessa che aveva inciso il fiore di vaniglia sulla sua pelle, e se il fatto che un'intera compagnia teatrale potesse avere dei tatuaggi simili, poteva anche essere spiegato con un viaggio su Zeltros, il fatto che a lui, Thanen, fossero comparsi quei simboli in testa, mentre stava abbracciato ad un Ficus d'appartamento, non poteva essere legato in alcun modo ad un tatuatore zeltron.
    Per come la rigirasse, quella storia continuava ad avere dell'anormale e l'ipotesi della Forza a farsi preponderante. Cercare soluzioni alternative e più probabili, aveva senso, ma ignorarne una scomoda, per cercare di far combaciare i risultati con qualcosa di più familiare, non solo era stupido, era frode. Era arrivato il momento di lasciare da parte ciò che conosceva, ed infilare la testa nella tana del Bianconiglio.
    D'accordo. Ipotizziamo che la Forza mi abbia inviato, non so come, un messaggio in codice. Quale era?...
    "In tempi nebbiosi la strada è spesso smarrita, ma come per ogni buon marinaio, i punti di riferimento abbondano in ogni momento"

    Sì, malgrado la confusione di quando l'aveva ricevuto, Thanen era sicuro che l'indizio fosse quello, ma restava da capire... perchè? Anche volendo ignorare, per ora, il come, che in verità era la parte più interessante di tutte, c'era sempre da rispondere ad una domanda altrettanto complessa. Perchè?
    Se solo avesse conosciuto meglio le teorie e il funzionamento di quell'energia, forse gli sarebbe stato più semplice immaginarlo, e invece si trovava ad un empasse, e stava cominciando a sentirsi seriamente frustrato per quella mancanza di comprensione. Sentiva gli ingranaggi del cervello che giravano a vuoto, surriscaldandogli il cranio sempre di più, senza portare a nessun risultato. Frustrante. Non aveva altre parole. Frustrante.
    I punti di riferimento... i punti di riferimento per che cosa? Ho una traccia, so che cosa devo fare, qual è il modo razionale di gestire la cosa, ma che senso ha seguirla? E' ridiolo. Sto seguendo le indicazioni di un'allucinazione!
    Dato che conosceva il tatuatore, Thanen aveva almeno due piste: una lì, su Coruscant e l'altra direttamente su Zeltros, per non parlare della possibilità di interrogare gli attori, per scoprire se fossero andati sul pianeta rosa, o se il tatuatore si fosse trasferito là. Certo, poteva farlo, poteva facilmente farsi dare delle risposte da De Suca, che probabilmente lo aspettava ancora terrorizzato sul letto, o dalla signorina Carmela, una volta abbastanza coerente; poteva anche recarsi all'appartamento di Margie Tesoro, che sapeva essere cliente dello zeltrosiano e domandarle se avesse ricevuto sue notizie, o conoscesse la compagnia teatrale; poteva infine contattare direttamente l'artista della pelle e inchiostro, ma a cosa l'avrebbe portato? Non poteva fare a meno di pensare di essere nel pieno di una perfetta perdita di tempo e il suo tempo era molto prezioso, ormai.
    Basta. Ho deciso.
    Oramai Thanen era risoluto nel lasciar perdere quella sciocca avventura, anche se un tarlo nella sua testa continuava a rosicchiargli le meningi con la voglia di conoscere le risposte a tutte quelle domande.
    Con un espiro profondo, il chiss, che nel frattempo si era messo a sedere su uno sgabello della biglietteria ancora in sfacelo, dopo il disastro, si rimise di colpo in piedi, pronto per tornare da Thalos e comunicargli che potevano pure tornarsene nel quartiere Senatoriale, lui all'ambasciata e Thanen stesso all'Accademia. Questo era ciò che intendeva fare... ma non appena il peso del corpo fu passato alle piante dei piedi, tutto il calore che percepiva in testa, sembrò scoppiare di botto e il Capitano trovò che le gambe non lo sorreggevano più. Con gli occhi sgranati per la sorpresa, cadde in ginocchio, il fiato corto.
    Veleno?!
    La vista cominciò ad oscurarglisi sempre di più, e mentre cercava di prendere il comlink per chiedere rinforzi, anche il resto del corpo cedette.
    Forse avrebbe dovuto seguire la razionalità, dopo tutto...
     
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