New Star Wars Gdr

Cronaca Rosa

per l'Evento "Il Profeta"

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  1. Eleni Bok
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    Il caldo, l'odore della salsedine, il lieve bruciore del sole sulla pelle priva di melanina, un bacio al sapore di vaniglia, per svegliarlo da un sonno troppo lungo, tutto così giusto, eppure così sbagliato...
    Era tanto tempo che non sentiva quel genere di sensazioni addosso, era proprio stata quella donna, Astrea Velia, a volergli insegnare, anche se i suoi primi veri baci Thanen li aveva scambiati con qualcun altro, qualcuno che aveva desiderato fin dal primo momento in cui le aveva messo gli occhi addosso, e che si era trovato -preso dalla paura per ciò che era capitato con la zeltron- a rifiutare, proprio quando lei avrebbe voluto fare un passo oltre. Ricordava i primi impacciati e disordinati esperimenti abbracciato alla ragazza dalla pelle verde e i capelli tinti di viola, ricordava il piacere di una lenta e curiosa scoperta, la fretta che soffiava sul fuoco del suo desiderio adolescenziale e le ritrosie di lei. "Ho il permesso di corteggiarti?" le aveva chiesto al loro primo incontro e la mirialan quasi gli aveva tirato un altro pugno, quasi...
    Le cose con Astrea Velia erano state molto diverse. Lui non l'aveva mai pensata in quei termini, prima di Zeltros, anzi, per molto tempo prima, ed anche dopo, aveva provato un certo dissapore per il suo modo di essere, pure un certo disgusto, ma più lui la rifiutava, più la donna sembrava determinata ad averlo. E alla fine era successo.
    Oh, lei poi aveva pagato il prezzo dei suoi giochi, perchè si era innamorata, di un amore che Thanen non ricambiava, e alla fine di tutto, era diventata l'oggetto che desiderava il chiss essere per sè. Certo, era stato l'ufficiale quello a soffrire di più, all'inizio, più per la confusione e l'incapacità di comprendere che cosa stesse succedendo, ma poi lui era andato avanti e lei era rimasta intrappolata nelle rete della sua stessa bramosia.
    Gliel'aveva detto diverse volte, che lui non era in grado di amare, ma la verità era un'altra, era che Astrea Velia non poteva accettare che Thanen non amasse lei.
    Buongiorno. sorrise l'allucinazione, dopo che il bacio fu terminato.
    Che ore sono? chiese Thanen, inspirando a fondo i feromoni della donna, per aiutarsi a tenere sciolti i nervi, anche se c'era una parte del suo cervello strettamente tenuta sotto controllo.
    L'una e un quarto. Gli ospiti arriveranno alle quattro, più che a sufficienza per...
    UHM...
    La situazione si faceva complessa. Non che non l'avesse previsto, ma un conto era la teoria e un'altra la pratica. Era un equilibrio delicato quello tra il recitare la parte che era stata scelta per lui e l'assicurarsi che rimanesse una recita. Se si concentrava troppo sul non lasciarsi andare, non avrebbe funzionato e si sarebbe fatto scoprire, se però si lasciava troppo andare, rischiava di perdere il punto della questione e fare il gioco di chi voleva delle risposte da lui.
    Dovrò bere, prima.
    Puoi bere dopo...
    Gnnnn....
    Beh, no, sono abbastanza disidratato... sai... poi non... lubrifica...
    Mai stato un problema...
    *GASP*
    Ghiacciai, mari artici, tormente di neve...
    Oh, ma se non hai voglia, va bene. Vestiti, ti aspetto fuori.
    No aspetta...
    Adesso...?
    Eh, certo. Tu non sei in vena, e allora vestiti. Su, su.
    Questo era... inaspettato. E delutente, ad essere sincero, perchè adesso sarebbe stato molto, molto difficile vestirsi... Ok, diciamo pure impossibile, cosa che lei sapeva benissimo, e infatti era lì di spalle, che se la rideva sotto i baffi.
    Thanen roteo gli occhi al cielo. Era una strategia molto singolare per ottenere informazioni, ma un qualche tipo di effetto lo aveva avuto.
    Sono in vena.
    Mh? Scusa, non ti ho sentito.
    ...
    Voglio fare sesso. Adesso.

    E da quando si fa quello che vuoi tu? Non ho sentito "per favore".
    ...
    No.

    No?
    No.
    In pochi minuti la stanza era passata da un'atmosfera carica di libido, a tuoni e lampi che presagivano burrasca con grandine. Astrea era inviperita, Thanen intestardito. Alla fine la zeltron aprì l'armadio, gli lanciò addosso un paio di pantaloni e con una piroetta di ricci blu, prese la porta d'uscita.
    No, allora. sbattè la soglia dietro di lei e tutto si fece di nuovo buio.
     
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