New Star Wars Gdr

Cronaca Rosa

per l'Evento "Il Profeta"

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  1. Eleni Bok
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    La cosa positiva era che ancora il loop non era ricominciato, quella negativa era che Thanen rimaneva incastrato lì.
    Dopo aver pronunciato quella frase, una che avrebbe provocato una serie di risate incontenibili in chiunque altro, il Capitano aveva ricevuto, questa volta con calma, i vestiti che aveva lanciato in terra, e aveva potuto infilare un paio di pantaloni e una camicia, quest'ultima lasciata aperta, a dispetto delle sue migliori intenzioni, perchè il caldo su quell'isola era asfissiante come lo ricordava. Mentre lui si occupava di rendersi presentabile, per quanto la cosa potesse avere senso, lì, e con quelle persone, il suo sosia e l'Astrea Velia di quella dimensione, si erano ritirati per parlare in privato, in giardino. Il fatto che ciò non avesse provocato stravolgimenti, era quel lato positivo di cui già si parlava, ma ora che i due erano rientrati, toccava ai due Thanen conversare.
    Delle spiegazioni sono d'obbligo. iniziò l'originale, che stava seduto sul bordo del letto, mentre l'altro chiss e la zeltron ascoltavano, lei in piedi accanto a lui, l'altro seduto sull'unica seggiola.
    Tutto è iniziato questa mattina, o quella che per me sarebbe stata mattina. Avevo appena terminato una chiamata, quando sono stato colto da allucinazioni: d'apprima mi sono visto circondato da una nebulosa, in cui svettavano delle costellazioni, poi un uomo dalle sembianze arboree, mi ha riferito una frase "In tempi nebbiosi la strada è spesso smarrita, ma come per ogni buon marinaio, i punti di riferimento abbondano in ogni momento". Inizialmente pensavo fosse l'effetto di qualche disturbo fisico, ma poi è risultato evidente che non poteva essere così. raccontoò, con lo sguardo che passava dal suo sosia ad Astrea Velia, attento. Purtroppo non aveva modo di comprendere se vi fossero segnali tra i due, poichè entrambi erano illeggibili, almeno al momento.
    Per qualche ragione ero convinto di aver già visto quelle costellazioni, ma esse non apparivano in nessuna carta astronomica e pertanto sapevo che doveva essere frutto dell'invenzione di qualcuno. Ho poi avuto modo di appurare che si trattava del lavoro di un famoso tatuatore di Zeltros, incidentalmente, lo stesso uomo che ha fatto quelli. continuò, indicando i disegni sul corpo dei due amanti.
    Malgrado avessi una traccia da seguire, ho a quel punto deciso di ignorarla e abbandonare l'indagine, poichè non vedevo a cosa avrebbe potuto portarmi, di utile. E' stato allora che ho avuto un mancamento e quando mi sono svegliato, ero qui dentro. Con Astrea Velia. lo sguardo scivolò sulla donna, per osservarne le reazioni, ma ancora non c'era nulla, tornò allora al suo sosia, che aspettava pazientemente la fine del racconto, come sapesse che mancava qualcosa di importante. Certo che lo sapeva, in fondo erano sempre Thanen.
    Non so dire con esattezza quanto tempo sia passato, perchè questa non è la prima volta che mi sveglio in questa stanza. Ho avuto altri... breve pausa per contarli...
    ... quattro risvegli. rivelò, notando per la prima volta delle reazioni negli altri due: Astrea corrucciò la fronte e Thanen 2 alzò un sopracciglio.
    Nei primi due, Astrea Velia si è accorta che qualcosa non andava, che il mio comportamento non era come se lo sarebbe aspettato. In entrambi i casi, la sessione è terminata quando sono uscito da una delle due porte. Al terzo tentativo, avevo un piano d'azione ed ho deciso di uscire, per ricominciare da zero, dopo aver verificato che tutto era ancora immutato. Durante il quarto tentativo... ho deciso di assecondare Astrea Velia e la sua percezione di come sarebbe dovuta essere la scena. si fermò, indeciso su come spiegare il pezzo successivo.
    Ma qualcosa è andato storto.
    Sì, noi... abbiamo... litigato.
    A quelle parole, entrambi i chiss nella stanza si voltarono verso la donna.
    E così la zeltron ricordava ciò che era successo! Ecco perchè la sequenza successiva era partita in così malo modo.
    Ma se è così... perchè...?
    Nessuno parlò per diversi minuti: i chiss erano impegnati a pensare, le mani giunte di fronte a loro e i gomiti poggiati sulle ginocchia, la schiena curva in avanti, la zeltron invece saettava lo sguardo da uno all'altro, nervosa, mordendosi le labbra.
    C'è qualcosa che non hai detto. Qualcosa di importante. ruppe il silenzio il sosia.
    Che mancasse un pezzetto al puzzle, era evidente: quella storia continuava a non avere nessun senso e non si trattava solo del concetto di multiverso. Se, in qualche maniera, si fosse creato uno squarcio tra le dimensioni, come quando si entrava nell'iperspazio, e Thanen fosse entrato in quella del sosia, allora perchè ripetere la stessa scena all'infinito? E perchè ad un certo punto aveva smesso di essere la stessa? Quello non era frutto di un incidente casuale, era il lavoro premeditato di qualcuno, qualcuno che stava giocando con loro e che desiderava fargli trovare... qualcosa.
    Gli indizi, tutti quegli indizi portavano in un unico punto, quello dove lo spettacolo era incominciato, ma le costellazioni, il volantino... qualcuno aveva volutamente sparso per la strada dei falsi indizi, tutto solamente per far capitare Thanen lì.
    Stavo cercando Astrea Velia.
    Continua.
    Prima di quella visione, avevo telefonato al Senato, volevo avere notizie di Astrea Velia, ma il personale m'aveva risposto che lei non esisteva.
    Interessante...
     
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