Valeria Jadzia "Violet" Marr

Storia del Personaggio:

Valeria nacque ventisette anni fa ad Atho City, su Manaan, pianeta acquatico che ha dato i natali alla specie dei selkath. Mondo da sempre neutrale, con la distruzione della città durante la guerra e la ricostruzione da parte degli imperiali si è recentemente disallineato un poco verso la fazione del Leviathan; l'aria che si respira si è fatta più pesante da allora, ed è proprio in questo clima che la ragazza è nata e cresciuta. I genitori, una miraluka ed un umano, le hanno dato tuttavia una visione diversa, dei valori più in accordo con quelli della Repubblica, piantando in lei i semi di una strada più turbolenta e difficoltosa da un punto di vista sociale ma anche esistenziale. Il suo essere una miraluka, poi, non ha fatto altro che aggravare maggiormente i disagi sperimentati poi nell'adolescenza, tra emarginazione e prese di coscienza inconsuete per i suoi coetanei, ma nonostante ciò la ragazza è stata integerrima nel mantenere le sue credenze morali.
Durante l'infanzia, solare e felice, la piccola Violet crebbe tra le amorevoli cure dei suoi genitori e la presenza di quella che sarebbe poi diventata la sua maestra jedi, Rix'anne Radi-Cor, una zabrak iridoniana amica di famiglia da tempo. Percependone il potenziale grezzo fin dalla tenera età, la donna consigliò più volte ai genitori e fece pressione affinché la loro unica figlia seguisse le vie degli jedi: come ben si può intuire, pur apprezzandone gli intenti, i due furono restii a lungo, permettendo alla maestra di far visita ed istruire la bambina a casa ma nulla di più, senza portarla via permanentemente -al massimo qualche breve periodo, limitato nel tempo- da loro e dalla sua vita normale. Di normale, però, la sua vita aveva ben poco: la sua Vista di Forza innata le mostrava le cose in maniera diversa dagli altri, i valori familiari ed impartitile da Rix'anne pure, e così via. Col tempo, con la crescita, entrando nella fase adolescenziale della sua vita, gli amici vennero sempre meno, gli episodi di bullismo e di disagio invece crebbero, facendola avvicinare alle sottoculture più dark ma solo come estetica, in cerca di quella forza di carattere di cui sembrava aver bisogno per lottare, e nel tentativo di incanalare quella rabbia di cui non era propriamente cosciente. Nonostante le forti emozioni, però, l'autocontrollo, la razionalità, i buoni sentimenti e le virtù fecero sempre da bussola al suo comportamento, impedendo quindi che cedesse al lato oscuro ed alla criminalità, per cui ha sempre nutrito un profondo disprezzo. Solo col tempo, con lo studio delle scienze fisiche e umane, ha imparato a comprendere anche come questi impulsi e comportamenti nascono e si alimentano, arrivando a provare compassione più che disprezzo.
Durante l'adolescenza, poi, i periodi con gli jedi si fecero agrodolci, assistendo all'involuzione e degenerazione delle sue migliori amiche lì, Yuthura e Annika, la prima sempre più insicura, dipendente e dietro la seconda, e la seconda sempre più sulla via del Lato Oscuro, subendo un progressivo allontanamento anche da loro due. I continui disaccordi con gli insegnamenti jedi, poi, nonché l'incostanza nello stare in addestramento in accademia, le impedirono di progredire nel percorso e di superare il titolo di padawan, nonostante le conoscenze e competenze acquisite e tutti i tentativi della sua amorevole maestra. Col passare degli anni e la venuta della bomba psichica, infine, tutti i collegamenti con l'accademia si persero, temendo il peggio sia per le sue amiche e sia per Rix'anne, oltre che per tutti gli altri jedi conosciuti e non. Un giorno, quasi per caso -se solo non sapesse ormai che le coincidenze quasi sempre non esistono-, rincontra la sua maestra, lontana dall'esplosione per un'altra missione, e da lì decidono di proseguire cercando gli altri sopravvissuti, indagando e sperando seppur con in cuore la rassegnazione che s'addice a un vero jedi.

Descrizione Fisica del Personaggio:

Il corpo di Violet risulta quello di una ventitreenne umana in tutto e per tutto, sebbene sia per metà miraluka: gli occhi sono presenti e di un intenso colore blu, molto vivace e penetrante come il suo sguardo, anche se sono completamente non funzionanti - per istinto, la ragazza li direziona come se ci vedesse mentre usa la sua Vista di Forza, dando l'illusione che invece stia proprio usando i suoi occhi per osservare il mondo, a parte alcune volte che sembra fissare un punto imprecisato del vuoto oppure qualcosa di leggermente spostato rispetto a dove dovrebbe, a dove sarebbe naturale per chi usa veramente e quotidianamente gli occhi per vedere.
I capelli vengono portati corti o medi, mentre il colore castano-nero viene spesso coperto da una tintura violacea elettrica a specchiare il suo soprannome, "Violet" per l'appunto.
La costituzione è abbastanza magra e longilinea, i muscoli sono tuttavia discretamente allenati più per l'utilizzo comune che per veri e propri allenamenti - preferisce infatti molto avvalersi della Forza e dei suoi prodigi piuttosto che combattere fisicamente, o banalmente anche solo alzarsi a prendere le cose.
La sua pelle chiara è ricoperta in larga parte -più della persona media sicuramente- di tatuaggi, scelti e fattisi fare per gusto estetico personale, andando molto fiera di tutti quanti ed apprezzandoli particolarmente.


Abbigliamento:

L'abbigliamento di Violet ha sempre avuto tinte scure da adolescente e seguito la sottocultura gothica, tra collari borchiati e abiti in pelle nera, perché fin da giovane li ha trovati affascinanti e "potenti". Recentemente, da padawan e dopo, la solarità ha preso ad entrarle dentro, filtrando finanche nei vestiti: colori chiari, tenui, pastello, terra, naturali, oppure più "sgargianti" ed "appariscenti" secondo i suoi standard precedenti, più "estivi" si potrebbe dire, così come il taglio ed i materiali degli abiti stessi, rispecchiando il naturale aprirsi del suo temperamento e la serenità ed equilibrio che è riuscita col tempo a trovare, dismettendo la cappa di oscurità e dolore che si portava appresso inconsciamente nonostante i suoi sorrisi caldi e sinceri.