New Star Wars Gdr

Non è carne, non è pesce, sa soltanto quello che non è...

x il Contest -> Il Profeta: L'aggiustatutto

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    La Overland vi porterà fino a destinazione, dopo di che starà a lei, Capitano. A lei e al diplomatico che le è stato assegnato per questo incarico.
    Il debriefing era avvenuto solo pochi minuti dopo che Thanen era tornato da Tatooine. Il chiss era appena atterrato e stava facendo trasportare B.E.N. all'interno della fregata e nei suoi alloggi, per essere caricato, quando un dispaccio lo aveva richiesto con urgenza alal base operativa dell'RSB lì presente. Inizialmente, l'ufficiale aveva temuto il peggio: proprio dopo aver terminato una missione privata di spionaggio ed aver preso accordi col Cartello Hutt, per un reciproco scambi di informazioni, gli agenti segreti chiedevano di lui? Ma non era la prima volta che il chiss collaborava con l'RSB e un agente in particolare, conosceva il suo valore nella raccolta di informazioni. Forse era per quello che l'avevano devolto a quell'incarico, o forse c'era qualcos'altro sotto e Thanen avrebbe dovuto prestare molta attenzione, da lì in avanti. Che il caso fosse l'uno o l'altro, ormai gli ordini erano stati consegnati e firmati e il Capitano non si sarebbe certo tirato indietro.
    Come esattamente fosse potuto accadere che un'intera delegazione diplomatica venisse avvelenata durante un incontro di pace, era l'incognita che era stato mandato a scoprire, quello e specialmente l'identità dei responsabili. Un gioco di indagine dove ingegno e deduzione avrebbero fatto la differenza, ma dove, in effetti, la possibilità di avere accanto qualcuno in grado di prendere parte all'altro gioco, quello politico, avrebbe potuto risultare di grande aiuto. Certo, tutto dipendeva dal diplomatico...
    Molto bene. Posso conoscere l'identità del diplomatico?
    Tutti i dati sono nel file. Ora le consiglio di muoversi: la partenza è alle porte. Mi sono preso la libertà di far salire a bordo tutto il personale, prima del suo arrivo. Buona fortuna, Capitano.
    Molto bene, signore. Grazie, signore.

    Col datapad alla mano e gli occhi che si chiudevano dal sonno, a causa della stanchezza accumulata oltre i limiti storici, Thanen procedette quindi a passi ampi verso la piattaforma a lui assegnata, trovando che i preparativi per la partenza erano quasi ultimati.
    Signore, bentornato, signore. Il suo droide è arrivato. Quali sono i nostri ordini, signore? un sottoufficiale gli corse subito incontro, fermandosi in posizione di saluto.
    Assicuratevi che il diplomatico sia arrivato e assegnategli la stanza d'onore, poi procedete alla partenza, con rotta Dac. Mandate a dire al diplomatico che lo riceverò nel mio ufficio tra 10 ore. Il Tenente Yindi è a capo dei preparativi, fino a quel momento.
    Sìssignore!
    Se il sottoufficiale aveva notato che il suo comandante stava per cascare svenuto dalla stanchezza, era stato molto bravo a non farlo notare, oppure era Thanen che aveva fatto miracoli. In un caso o nell'altro, al chiss aspettavano 10 lunghe ore di sonno...

    Spazio, Outer-Rim,
    in viaggio verso Dac.

    La sveglia aveva suonato circa 10 minuti prima, ma Thanen, per quanto non si sapesse in giro, aveva il sonno dannatamene pesante e ci mise altri 5 minuti buoni per rendersi conto di dove era, asciugarsi la bavetta dall'angolo della bocca, stropicchiarsi gli occhi e capire di doversi vestire. Tutti i dolori dello scontro avvenuto al palazzo di Jabba, e l'enorme cicatrice che gli segnava il fianco sinistro, come il morso di uno squalo, gli ricordarono della propria presenza, non appena si fu messo seduto.
    Ahi, ahi, ahi. Ci vorrebbe un po' di cremina su quella. E del ghiaccio su quegli ematomi.
    La voce robotica di B.E.N. per poco non gli fece venire un infarto, e gli ci volle un momento per capire chi fosse e perchè stesse indossando un cappello da cowboy. Poi tutto gli tornò alla mente, e allora potè essere consapevolmente seccato da quella presenza, ancora poco conosciuta, nella sua camera.
    Comunque io mi metterei un paio di mutande: non sono bravo a intrattenere gli ospiti.
    Thanen aggrottò la fronte nella penombra. Ospiti?
    Il diplomatico!
    Fu allora che Thanen registrò la porta aperta della sua stanza, che dava sull'ufficio adiacente, il trillo di un astromeccanico che evidentemente cercava di fare conversazione con qualcuno e l'odore di birra scura e vaniglia che veniva dall'altro ambiente.
    Chiudi quella porta.
    Ooook!


    Silver Sterling
     
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    Talia portava dei vestiti comodi per il viaggio mentre ultimava i preparativi per la partenza, si sarebbe cambiata con degli abiti più formali una volta in vista di Dac. Prese il computer da polso, il comlink, suoi occhiali speciali e i documenti che le avevano fornito i suoi superiori per studiarli meglio durante l'attraversata. Aveva tutto. Chiuse la borsa.
    No... La riaprì.
    Tolse dalla cassaforte la pistola tascabile che riposava nella fondina e ne saggiò il peso, cercando di riflettere su come potesse essere visto che in una missione diplomatica per scongiurare una guerra civile il delegato politico neutrale si presentasse armato. Inspirò a fondo e mise il piccolo blaster nello zaino, reputando più saggio essere preparati che assassinati.
    Miss Crane, siamo pronti? Gerry attendeva sulla porta per accompagnare il suo capo all'Overland.
    Già. Lì, sull'IronStar, Talia aveva quasi sperato di poterla fare franca.
    Ci si era impegnata pure un sacco dimostrandosi zelante e disponibile con tutti gli impiegati amministrativi della grande stazione spaziale, aveva stretto le amicizie giuste e capito in fretta su chi poter contare per avere informazioni succulente su tutto ciò che avveniva in quella piccola luna metallica.
    Perciò la zeltron sapeva con relativamente poco scarto rispetto al controllo della stazione chi stava per attraccare e per quanto tempo si sarebbe trattenuto.
    Perciò nell'ultimo anno, da quando risiedeva stabilmente lì, aveva accettato di buon grado missioni di ogni genere per poter lasciare la stazione in tempo utile e sufficiente a non incrociare mai nessuno che potesse rischiare di riconoscerla.
    Adesso, però, il suo grande entusiasmo nel partire per missioni lontane, pericolose e improvvise che tanto l'aveva aiutata in passato le si rivoltava contro e la faceva convocare per un'indagine su Dac facendole l'onore di accompagnare nientemeno che con l'eroe di Dac in persona: il Capitano dell'Overland.
    Lath'ane'nuruodo.
    Schioccò la lingua sul palato.
    E quindi... si va in scena. Chiuse la porta del suo appartamento.

    Diplomatica e assistente furono accomodati nella stanza migliore di tutta la nave da un sottoufficiale che guardava la chioma di Talia ondeggiargli davanti, mentre lei lo superava entrando nella camera, come un campo di spighe verdi al vento. Sembrava gli venisse da piangere.
    La zeltron sorrise materna e lo ringraziò di cuore per la scorta lungo i corridoi della nave, fece per congedarlo quando lui le comunicò di essere attesa negli alloggi del capitano tra una decina di ore.
    Se vi fa piacere, potrei accompagnarla io personalmente, Miss Crane... Tentò l'umano profumando di speranza. Talia si riempì i polmoni di quell'aria che sapeva di erba fresca, cercò di trattenerla il più possibile e di stamparsi in testa quella fragranza così calmante.
    AccompagnarVI. Sottolineò Gerry, ripiombando il marinaio sognante sulla nave appena salpata. Talia si lasciò sfuggire un piccolo sorriso rassegnato e affezionato alle uscite indelicate del suo assistente.
    Ovviamente, Gerry caro. E, sì, marinaio, apprezzerei qualcuno che mi scusasse l'imbarazzo di perdermi per la nave e arrivare in ritardo all'appuntamento con il Capitano. Con queste parole, Talia riportò la pace in cabina; il sottoufficiale e il suo buon profumo si congedarono con cortesia, lasciando alla zeltron a prepararsi per gli incontri che l'attendevano.
    Dovrei essere più preoccupata per l'incontro con Thanen o con le delegazioni Quarren e Mon Cal? Si rivolse a Gerry, mentre toglieva tutto il materiale in suo possesso sull'accaduto alla delegazione nubiana dallo zaino e si sedeva al tavolo per cominciare a cercare tra i file qualcosa di utile.
    Senz'altro quello con il Capitano. Risposte immediatamente Gerry, fiero della sua prontezza. Talia scoppiò a ridere, un po' per la brutale sincerità e un po' perché era effettivamente molto nervosa per quell'incontro. Fortunatamente il droide non lo poteva avvertire e rimase silenziosamente nel dubbio sul perché il suo capo avesse riso; non aveva raccontato nessuna barzelletta. Lo stesso dubbio non avrebbe sfiorato minimamente Thanen, che lo avrebbe intuito a metri di distanza.
    Conoscendolo, mi guarderà in faccia e la mia copertura sarà saltata. La zeltron arricciò le labbra. Certo, l'età che avanza le aveva lasciato qualche segno sul viso, un fisico meno scheletrico e i capelli di tutt'altro colore. Inoltre Talia puntava tutto sul detto "lontano dagli occhi, lontano dal cuore", sperando che nel suo caso valesse anche per la memoria: sette anni distante dalle persone con cui aveva condiviso pezzi di vita erano un numero sufficiente per essere solo un volto sfocato tra i ricordi, si diceva; solo che poi si chiedeva se potesse davvero esistere qualcuno nell'intera Galassia capace di scordare una tizia rosa che ha cercato di schiantarti con uno speeder, prima di sedurti e tentare di mangiarti.
    Si coprì la smorfia del viso con le mani, abbandonandosi sullo schienale e facendo cadere indietro la testa.
    A che pro fingere? Tanto vale raccontagli tutta la verità... "Ehi! Ciao! Sono quasi dieci anni che non ci vediamo, ma ho seguito con molto interesse la tua carriera e la venuta del tuo popolo! So tutto quello che c'è da sapere sul Capitano più promettente della Marina Repubblicana, al contrario di quello che c'è da sapere su di me: ho un buco di cinque anni nella memoria! Pazzesco, eh!?" Mh... perfetto. Così la Repubblica saprà che ho disubbidito agli ordini e mi darà l'identità di una scavatrice di giaccio su Tatooine. No. era meglio non correre rischi e non dare alla Marina e al resto della Repubblica il sospetto che fosse stata lei a mettersi in contatto con lui. Aveva nove ore e mezza: avrebbe trovato una soluzione.


    Ah. Il cowboy non se lo aspettava, no.
    Aspetterò volentieri, la ringrazio B.E.N. Disse la diplomatica, con abiti borghesi di un fino grigio perla, mentre si sedeva alla scrivania.
    L'astromec poteva capirlo; ma il droide pronto a spostare le mandrie cavalcando verso il tramonto che le aveva aperto la porta degli alloggi del Capitano l'aveva alquanto colta di sorpresa.
    Era quella una presenza talmente improbabile e assurda da farle dimenticare di essere nervosa, trasformandola in una zeltron curiosa. Una zeltron curiosa e divertita di vedersi offrire una lattina di birra scura che aprì con un clic frizzantino, mentre B.E.N. spariva nella stanza da letto lasciando la porta aperta.
    Miss Crane! E' un buzzurro! Bisbigliò Gerry allarmato! Ma Talia non gli badò, e lo zittì con un piccolo gesto della mano, mentre era occupata a tendere l'orecchio per ascoltare lo scambio di battute che avveniva nell'altra cabina. Capì "cremina", "ematomi", "mutande" e "ospiti", prima di vedere chiudere la porta. Lo spostamento repentino d'aria le fece arrivare una zaffata di leggera irritazione condita con aroma di chiss maschio che ha dormito quasi mezza giornata filata.
    Starnutì piano.
    Forse non si era informata a dovere sulla vita Lath'ane'nuruodo, dopotutto. Chissà quali storie incredibili avrebbe potuto raccontarle...
    No, non conosce il tuo padrone personalmente, solo di fama, e perciò siamo molto onorati di poterlo accompagnare su Dac. Eri con lui durante la battaglia che lo ha visto vittorioso? Se con B.E.N. non era stato amore a prima vista, Gerry e R2-C5 se la stavano intendendo. [POLIGLOTTA] La zeltron ascoltò la risposta in binario dell'astromeccanico, ricevendo l'informazione che già conosceva: R2 era relativamente nuovo nella squadra di Thanen.
    Cavolo! Ho sbagliato carriera: quanto diavolo prende un ufficiale di marina!? E, mentre si ricordava che il chiss le doveva 600 crediti e contemporaneamente realizzava di averli dati in beneficienza vista l'impossibilità di riscuoterli, la porta della stanza da letto si aprì.
    Più veloce della mente, a reagire fu il fisico di Talia che scattò in piedi, rovesciandosi qualche goccia di birra dalla lattina scossa sul dorso della mano destra. Preoccupata di essersi macchiata il vestito che aveva deciso di indossare per l'incontro diplomatico, nonché l'unico formale che si era portata, la donna abbassò lo sguardo sugli abiti.
    Divampando per l'imbarazzo, perché a trent'anni suonati era ancora goffa come una ragazzina?!
     
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    Come la porta fu chiusa, il Capitano scattò in piedi, volò sotto la doccia -che fortunatamente il suo grado gli garantiva in stanza- e lavò via il sonno assieme ad una pioggia di acqua gelata e igienizzante. Tempo due minuti, e stava infilandosi la biancheria d'ordinanza, prima e il resto dell'uniforme poi, tenendo la giacca per ultima, solo per non bagnarla; una strofinata rapida in testa, per non gocciolare in giro, una passata di gel col pettine, per lisciare indietro i capelli, correttore del contorno occhi per coprire le occhiaie, a quel punto, sì, giacca, un respiro profondo e via alla porta. In tutto questo, erano passati 5 minuti e B.E.N. aveva iniziato a rovistare in cerca di un kit-medico, non l'aveva trovato, e aveva mollato una sonora bestemmia in cheunh, tanto forte da far sbucare la testa del Capitano fuori dal bagno, col pettine in mano, e guardarlo fisso alla semplice, pacata esclamazione di:
    Modera il linguaggio.
    Quando la porta della stanza si aprì, il primo a presentarsi di fronte a Talia Crane, fu il droide, che col passo cadenzato di chi aveva cavalcato su un deewback per 12 ore, andò fino alla scrivania, prese l'unica sedia che stava di fronte alla zeltron, e vi si accomodò a gambe, larghe, come fosse ancora in sella. Dietro di lui uscì il Capitano, strizzando appena gli occhi per il cambio repentino di luminosità. Fece un paio di passi, poi mise a fuoco la donna e si bloccò.
    Ad un osservatore esterno non sarebbe saltato all'occhio nulla di strano, salvo il fatto che il chiss prima si stava muovendo, ed ora era fermo, ma qualcuno di più sensibile, qualcuno in grado, ad esempio di annusare l'emote della gente, non avrebbe certo mancato un velo di sorpresa, l'insorgere di un sentimento caldo, positivo, poi seguito da una più preponderante nota di sospetto, che virava verso il pericolo. Tutto ciò durò appena quattro secondi, pochi in un altro contesto, lunghissimi, quando si doveva accogliere un diplomatico nella propria cabina, dopo essersi presentati in ritardo al proprio stesso appuntamento. Ma Thanen non era uno che aveva timore di ciò che gli altri potevano pensare dei suoi modi, o più che altro, le sue competenze sociali non avrebbero mai raggiunto quelle di un diplomatico, o anche solo di un essere umano, infatti, dopo aver scansionato la donna ai raggi X, con gli occhi rossi, passò al droide accanto a lei. Un GE.
    Un GE, che guarda caso era proprio il modello di droide di Astrea Velia, che guarda caso era la copia esatta della persona di fronte a lui, salvo per il colore dei capelli e l'età più avanzata... eppure c'era qualcosa di diverso in quella donna, lo leggeva nello sguardo, nel modo di muoversi e tenere il volto.
    Se questa è un'altra Astrea con poteri cosmici, venuta per uccidermi....
    Senza dire una parola, il Capitano si voltò e tornò da dove era venuto, richiudendo la porta della camera da letto.
    Avrà dimenticato il deodorante. fece spallucce B.E.N. di fronte all'allarmata domanda di R2-C5, preoccupato per quel comportamento.
    Ma che cosa stava realmente accadendo nella testa del chiss? Beh, la prima volta che si era trovato catturato in un loop spazio-temporale, le porte d'uscita avevano sempre avuto qualche effetto bizzarro, come fargli ricominciare la giornata da capo, perciò...
    Uno, due, tre...
    Dopo aver contato mentalmente, il chiss uscì nuovamente dalla camera, vide che tutto era rimasto come prima, e allora a passo deciso, uscì dall'ufficio, verso il corridoio. Di nuovo conto fino a tre, poi rientrò.
    Niente, tutto era rimasto come prima.
    Il che non è un'assicurazione che le cose siano a posto, ma è un punto a favore di questa teoria...
    Oh, no! Questa unità ha calcolato che il Capitano Thanen potrebbe aver battuto la testa. *Domanda in corso* Dimmi, unità B.E.N., il Capitano Thanen ha battuto la testa? Ci sono una percentuale di casi del 65% in cui potrebbe essere successo, secondo i calcoli di questa unità.
    Nah. fece di nuovo spallucce il droide.
    Il casco era letteralmente l'unica cosa che aveva addosso. Gli hanno sparato... pugnalato... schiantato su un muro... abbrustolito una caviglia... Ma a parte, questo, sta benissimo. Grazie per aver chiesto come sto io, comunque.
    Di questi scambi, Thanen non stava ascoltando un bel nulla, era di nuovo impegnato a scrutare in volto la possibile Astrea Velia di un'altra dimensione, in volto e più a fondo [ANALISI DELLE FORZE]. Cercava indizi nel suo portamento, nel suo modo di vestire, sulle mani, poichè le mani dicevano l'80% delle abitudini di una persona, e poi la bocca, le minuscole rughe s'epressione... tutto.
    Solo dopo aver terminato la sua analisi, il Capitano voltò il capo verso B.E.N., che si era abbassato il cappello sui visori ottici, come per dormire, fissandolo in silenzio, fino a che non fu C5 ad afferrare un porta penne, con una delle sue pinze e tirarlo in testa al droide, che a quel punto si alzò, al suono di:
    Hei! Io sono un eroe di guerra, tu chi cazzo sei?!
    Mentre R2 urlava indignato che l'IG stava infrangendo il protocollo sugli improperi e la decenza, in presenza di un superiore, Thanen si mise finalmente a sedere, dritto come un fuso. Appoggiò i gomiti sul tavolo, intrecciò le dita delle mani e quindi fece cenno alla donna -se fosse stata ancora in piedi- di accomodarsi.
    Non parlò. Non ancora.
     
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    Uno.
    Sorpresa.
    Due.
    Pace.
    Tre.
    Sospetto.
    Quattro.
    ...Paura?

    Talia contò i secondi che il Capitano spese immobile a fissarla dalla porta della sua stanza, analizzandone nel contempo le emozioni che sentiva attraversargli il petto e la mente.
    Quel breve attimo di sorpresa fu, non per screditarlo, quasi scontato. Il caldo senso di serenità che seguì, invece, quasi lusinghiero, dopo tutti quegli anni. Il sospetto... beh, chiunque avesse passato in compagnia del Chiss più di un istante lo avrebbe definito una creatura dall'animo indagatore e chiunque gliene avesse fatte passare tante -davvero tante- come aveva fatto Astrea Velia non poteva dire di non meritare un atteggiamento perlomeno guardingo nei proprio confronti, ecco.
    L'emozione che Talia non comprendeva davvero, quella che non si aspettava e che aveva fatto vacillare il sorriso accogliente dalle sue labbra fu la paura.
    Paura? Oh Zela... l'ho minacciato di morte e non me lo ricordo? Per sicurezza si voltò, giusto per essere certa che dietro di lei non si fosse materializzato un pirata sith armato di spada laser e brutte intenzioni. Ma dietro di lei c'erano solo Gerry e R2-C5. Talia era confusa. Meglio! L'atteggiamento insolitamente bizzarro di Thanen (più strano del solito, si doveva ammettere) le consentiva di mascherare le proprie emozioni: era imbarazzata? Certamente non perché si trovava a recitare la parte della nuova conoscenza con il tipo che aveva drogato, manipolato e deflorato qualche tempo prima, no! Era ovviamente a disagio perché l'ufficiale in comando, quello che lei avrebbe dovuto seguire nelle indagini, si comportava come se si fosse appena fatto di spezie e non ricordasse dov'era e cosa ci faceva lì.
    Bene. Ufficiosamente la mia copertura è durata meno di un millesimo di secondo, ma almeno ufficialmente posso negare, negare e negare fino alla morte. Thanen non delude mai. Recitando -più o meno- la parte di chi raccoglie un gran coraggio prima di fare qualcosa su cui nutre dei legittimi dubbi, Talia parlò.
    Capitano! E' un vero onore seguire l'eroe di Dac in questa missione! Sono Talia Crane, il diplomatico incaricato di supportarla. Davvero molto piacere! Tese la mano destra.
    C'era la lattina di birra.
    Ritirò la mano destra, scambio.
    Tese di nuovo la mano destra.
    Thanen la fissava. E basta. Talia abbassò lo sguardo e si ricordò delle goccioline di birra che le sporcavano le nocche. Arrossì.
    Oh, mi scusi! Si girò un paio di volte a destra e a sinistra per cercare la borsa dove potevano trovarsi delle salviettine umide. Dov'era la borsa? Gerry!? Il droide, rapito dallo sguardo sfavillante di Lath'ane'nuruodo, che aveva spostato la sua attenzione su di lui, si riavvenne solo con il richiamo del suo capo e si mosse per rovistare nella borsa in cerca di fazzolettini. Avevano entrambi le mani nello zaino della zeltron quando sentirono la porta della cabina chiudersi e, alzando di scatto la testa, notarono la scomparsa dell'ufficiale. Talia, Gerry e R2 si voltarono confusi verso B.E.N.
    CITAZIONE
    Avrà dimenticato il deodorante.

    Rispose lui quasi indifferente a quel comportamento inusuale, per cui la diplomatica dedusse che aveva già inquadrato che tipo fosse il suo nuovo proprietario.
    Magari potremmo tornare più tardi, quando il Capitano si sentirà più profumato, Miss Crane!
    Shh! Talia sentì dei rumori dall'altra stanza e, asciugatasi velocemente le mani, tese nuovamente la destra in segno di saluto al marinaio mentre questo usciva dalla camera da letto.
    Scusi ancora, non mi ero ac... Lui la superò e uscì dall'ufficio, in corridoio; spaventando a morte il povero sottoufficiale che, in mancanza di ordini precisi, aveva optato per attendere che la bella zeltron terminasse il colloquio con il suo superiore e cercasse una nuova scorta verso i suoi alloggi. Vedendo uscire un machissimo alieno blu, mezzo incazzoso e con una missione nello sguardo, invece che una dolce zeltron magenta tutta zucchero e parole gentili, si volatilizzò e Talia, nel tornare alla sua cabina più tardi, si perse due volte.
    Beh... fin qui... si può dire che è stato un successo! Non era ironico! Nelle ore precedenti, da quando aveva appreso i suoi nuovi ordini, e fino a quel momento, Talia aveva avuto la testa piena di immagini apocalittiche su come sarebbe potuto finire quell'incontro. E invece! Invece andava tutto liscio come l'olio, escludendo il cowboy robotico svaccato sulla sedia del capitano, l'astromeccanico con istinti materni e la particolare inclinazione del suo vecchio amico di controllare il funzionamento delle porte. Quindi schioccò la lingua sul palato e rinunciò definitivamente a stringere la mano del Chiss, intanto che questi rientrava e si metteva, di nuovo, a fissarla.
    Ne frugò la figura da capo a piedi; per un istante si soffermò sulle piccole rughe che avevano cominciato a segnarle il viso, forse non si aspettava di vederle fiorire proprio sul suo viso, nemmeno lei aveva mai preso in considerazione l'idea di invecchiare, eppure, ammetteva piuttosto divertita, la mattina che le aveva individuate per la prima volta allo specchio, le aveva subito prese in simpatia. Sorrise di quel ricordo, anche se fu solo un piccolo e moderato accenno sulla curva delle labbra. Ora che non teneva più una mano sospesa a mezz'aria verso Thanen, Talia le teneva stese lungo i fianchi, dopo averle usate per stirarsi indosso il bel vestito grigio perla, forse un po' troppo elegante per un incontro tra "colleghi", ma se si teneva in considerazione la posizione gerarchica e sociale del Chiss rispetto alla Zeltron, non era per nulla esagerato.
    Eh sì, Talia era come il vino: nell'invecchiare era diventata migliore. Più bella, più attenta e più sveglia di quanto non fosse prima. Più paziente e -potrebbe sembrare scontato ma siccome parliamo della fu Astrea Velia non lo è- diplomatica; sebbene le minuscole scintille nello sguardo e il modo in cui la si vedeva gestire il campo visivo potevano rivelare quanto non fosse estranea ai campi di battaglia. Se non era andata in guerra, di certo sapeva da che parte tenere un blaster o come tirare un pugno sul naso a qualcuno senza rompersi il pollice.
    La donna si lasciò guardare con pazienza, non le dava noia né nascevano in lei pensieri lascivi. Sapeva di dover passare un test non dichiarato e quella era la sua prima prova.
    Quando il Capitano dell'Overland si sentì soddisfatto, spostò le sue attenzioni dalla zeltron a Cowbot Ben che pisolava stravaccato sulla sedia del capitano.
    Passarono in tutto sette secondi, prima che qualcuno ponesse fine a quella situazione irreale. Sette secondi in cui il sopracciglio verde smeraldo di Talia Crane raggiunse l'attaccatura dei capelli, acconciati in una lunga treccia. Sette secondi in cui C5 arrivò al limite dell'esasperazione e poi, una volta superato, scagliò un portapenne addosso al compagno robotico, destandolo e liberando la seduta per Thanen.
    Una penna vagante colpì Talia in fronte, di piatto, giusto al centro. Cosa che se ci avessero provato intenzionalmente non sarebbe mai riuscita così bene.
    No. Va bene. Questa è uno scherzo! E' surreale! E divertente. Dannatamente divertente... Oh Zela! ...per lei. Gerry non la pensava evidentemente così.
    Mordendosi le labbra per soffocare un sorriso, Talia si sedette come indicato e, visto che Thanen non dava segno di parlare, decise di prendere lei le redini della situazione. Trasse dallo zaino il datapad d'ordinanza e cominciò a richiamare i dati di cui aveva bisogno. Decise di levarsi subito un tarlo che la solleticava dalla notizia di quell'incidente culinario.
    [ABBINDOLARE]Mon Calamari. Iniziò a riassumere, occhi che saltavano da una parte all'altra del pad, mentre le dita facevano scorrere file e foto. Durante la cena in onore della battaglia di Dac, la delegazione nubiana al completo è finita all'ospedale. Il sospetto è che non si tratti di una semplice ipersensibilità alla dieta locale, ma di un caso di avvelenamento. In rappresentanza, oltre alla delegazione di Naboo, c'erano ospiti Quarren e Mon Calamari... ovviamente ora sono occupati ad accusarsi a vicenda, ma se consideriamo i loro trascorsi, non c'è da sorprendersi di questo. Ciò che è strano, secondo la mia opinione politica, è il fatto che non siano state incluse delegazioni Moappa, Anphi-Hydrus e Whaladons. Secondo lei questo potrebbe essere un movente valido per avvelenare i nubiani...? Si interruppe e alzò lo sguardo sul Chiss, come attraversata da un improvviso... dubbio. Lei non era stato invitato, Capitano? Chiese aggrottando le sopracciglia e piegando leggermente il capo di lato. Mi perdoni se risulto indiscreta, ma lei è l'Eroe di Dac! La sua presenza avrebbe dato ancora più rilievo all'evento, sarebbe stato un gesto di riconoscimento verso la Marina e un buon primo tentativo di apertura verso il popolo Chiss. Anzi, a far bene avrei invitato anche il vostro l'ambasciatore, sebbene, mi rendo conto, sia stato meglio così alla fine! Perché non siete stati invitati...!? politicamente non c'è una valida ragione per non averla tra gli ospiti, capisce quello che voglio dire? Lo guardò in viso, pacifica Ordine. La sua presenza sarebbe stata una chiara dichiarazione che tutto era sotto controllo. E che le cose non sarebbero cambiate. Una cena del genere senza di lei non ha avuto senso. Ha qualcosa che potrebbe esserci utile, magari? Un invito da poter analizzare più a fondo oppure qualche informazione su qualcuno degli ospiti di sua conoscenza?[/ABBINDOLARE] Gli chiese gentilmente. Anche se dietro alla facciata della brava e zelante collaboratrice, i suoi sensi zeltrosiani erano all'erta per cogliere il più piccolo inciampo dell'emotività del Chiss.
    Ora, Talia non indendeva impicciarsi delle avventure privare di Thanen. Per quanto la riguardava, il Capitano poteva farsi pugnalare e sbruciacchiare indossando solo un casco e nulla più quanto voleva. E i particolari, fintanto che non danneggiavano l'istituzione che lei si era votata a servire, non erano di sua competenza.
    Quello che sperava davvero di scoprire era un eventuale partecipazione dei Chiss.
    Amici amici, finché non ti rubano la bici!
    Se ci fosse stata l'Ascendancy dietro al rischio di una nuova guerra civile sul pianeta che si occupava della più grande fetta di mercato navale della Repubblica, era meglio saperlo subito e troncare la questione sul nascere.

    Analisi delle forze su Talia Crane:
    FOR 2 AGI 4 COS 2 INT 4 CAR 8 PER 6
    COMANDO, DIPLOMAZIA, INDAGARE, INGANNARE 7
    INTRATTENIMENTO RECITAZIONE 4
    CONOSCENZE GALATTICHE, LINGUE 5
    ARTI MARZIALI 1
    PISTOLE 3

    Secondo me, identifica queste... se nella tua descrizione di Talia reputi possa capire anche altro, come da tecnica, per me va bene, ti chiedo solo se puoi aggiungere le altre eventuali info in spoiler sotto al tuo post!
     
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    Agile, non molto resistente, non molto forte, dalla mente brillante, e bellissima. Il profilo combaciava con quanto Thanen conosceva e a coadiuvare le sue prime impressioni, c'erano anche i dettagli scovati più di fino sulla sua figura, dettagli già catalogati ordinatamente nel suo cervello, come fosse stato un database robotico. Sì, quella donna, che parlava come Astrea Velia e aveva quasi lo stesso identico aspetto di Astrea Velia, aveva anche le sue abilità. Ciò rendeva certa la sua provenienza? Per nulla, ma era un altro check-mark nella lista dei pro e dei contro sulla teoria del multiverso. Il fatto che poi ora, quella femmina, si presentasse come Talia Crane, era del tutto irrilevante per la missione, ma un interessante dettaglio aggiuntivo.
    Finchè tra i due regnò il silenzio, con sottofondo di droidi in pieno litigio, tutto andò bene, poi, quando Talia Crane cominciò a parlare, il cervello di Thanen iniziò a trovarsi sovrastimolato da informazioni di cui non riusciva a capire l'utilità e se cera una cosa che lo frustrava era non capire.
    CITAZIONE
    Secondo lei questo potrebbe essere un movente valido per avvelenare i nubiani...?

    Se qualcuno avesse guardato in quel momento dentro il cranio di del Capitano, vi avrebbe trovato solamente la rotella del browser persa nell'infinito circolo del caricamento dati, la sua faccia invece era perfettamente neutra... un po' troppo neutra. Non aveva ancora finito di leggere il file della missione.
    La situazione non migliorò particolarmente quando l'argomento virò su inviti e ambasciatori, tant'è che in quel caso, Thanen si trovò a inclinare il capo sempre più di sbieco, fino a che continuare avrebbe potuto probabilmente smontargli il cranio dal collo e allora ricominciò in senso inverso.
    Alla fine, contro la sua reale volontà, ma preso per sfinimento, rispose...
    Non vedo che cosa dovrebbe riguardare a noi questa faccenda. pronunciò, pentendosene subito dopo, e stringendo un pelo le palpebre come se stesse puntando il mirino di un fucile in mezzo alla fronte della diplomatica. Non avrebbe dovuto usare quel "noi" e non era capitato per caso... Col senno di poi, era evidente che Astrea Velia, no, Talia Crane, se così voleva farsi chiamare, avesse cercato di rimbambirlo di chiacchere, là dove sapeva che si sarebbe confuso, per poi sperare in una scivolata durante il calcio d'angolo e così era andata[MEMORIA FOCALE]. Avrebbe dovuto farci attenzione, in futuro, non era nemmeno detto che non succedesse di nuovo, proprio durante la missione.
    Da ciò che aveva capito fino a quel punto, la questione era una di natura diplomatica, dove lui avrebbe fatto solamente danno, salvo che per svolgere l'altro lavoro, quello essenziale per trovare i colpevoli dell'incidente: indagare. Sì, perchè se da una parte c'era da salvare la situazione, dall'altra si doveva andare a caccia. La zeltron era l'artiglieria, mentre lui il commando: si sarebbe infilato oltre le linee nemiche, per recuperare i file di cui avevano bisogno, analizzarli e consegnarli a chi controllava la potenza di fuoco, che in quel caso era la diplomatica. La scala gerarchica dell'operazione era chiara. Meno lo era invece come si sarebbe comportata davvero quella donna, chiunque fosse, e qualsiasi motivazione avesse per fare domande scomode.
    Thanen decise che potevano essere in due a fare quel gioco.
    Non conosco nessuno degli invitati, ma alla cena di raccolta fondi, su Coruscant, diversi anni fa, quella in cui il Senatore Heiken si rivelò assente e lei dovette sostituirlo nel discorso finale, non feci una bella impressione con la Senatrice Mon Cala che mi fu presentata. cercò di parlare in maniera naturale, anche se ciò che voleva era capire se la zeltron sarebbe scivolata a sua volta e avrebbe ammesso di ricordare quell'evento. Se così fosse stato, avrebbe, di fatto, ammesso di essere Astrea Velia. Molte cose erano successe quella sera, perciò si aspettava che ricordasse l'evento.
    Dopo aver osservato con cura le reazioni della donna ed averne ascoltata la risposta, il Capitano passò quindi agli affari.
    Devo dedurre che lei abbia già studiato il rapporto preliminare. Quali sono i nostri obiettivi? chiese, con la maniera secca del militare che era.

     
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    Non vedo che cosa dovrebbe riguardare a noi questa faccenda.

    Lo sguardo di fuoco del Capitano la trafisse e la zeltron abbassò immediatamente gli occhi blu, sentendosi subito a disagio.
    Non avrebbe voluto che le sue prime parole a Thanen dopo anni fossero un sotterfugio per estorcergli informazioni e i suoi occhi accusatori la fecero sentire terribilmente in difetto. Ma era il suo lavoro, dopotutto: la Repubblica non poteva permettersi di aprirsi con un potenziale nemico.
    Bene.
    Rilasciando un lungo espiro interiore, "bene" fu tutto quello che Talia decise avrebbe speso come riflessione su quell'informazione.
    Ce ne sarebbe stato da pensare, in realtà! E una parte di lei, piccola e scalpitante, si diceva che il tarlo nel cervello non era del tutto debellato, ma solamente sopito.
    I Chiss. Quanto potenti erano? Si poteva davvero definire "amico" qualcuno che ti guarda, ti studia, per anni, un bel giorno sparisce e poi ricompare con un intero popolo appresso? Cosa volevano? Cosa potevano o erano disposti a dare? Quanto disperata doveva essere la Repubblica per mantenere Thanen al comando di una delle sue navi? Se una guerra fosse mai arrivata, da che parte avrebbe combattuto l'Overland?
    Il cervello di Talia aveva speso ore su ore su ore a rimuginare su queste domande; farlo anche ora non l'avrebbe portata magicamente a una risposta, tanto più farlo davanti a Thanen che, per quanto socialmente inetto fosse, era brillante e acuto e avrebbe intuito che la donna non era concentrata al cento per cento sul suo lavoro.
    Decise perciò di chiudere e di mettere, per il momento, da parte questi pensieri.
    E scusarsi.
    In fondo, Lath'ane'nuruodo poteva sì riempirsi le narici del suo imbarazzo, ma non poteva essere completamente certo del motivo per cui lo provava. Astrea, non si sarebbe sentita in colpa per aver manipolato Thanen, tuttalpiù si sarebbe rimproverata per non aver ottenuto di più da quel trabocchetto, perciò la zeltron fu quasi grata di quel rimprovero e della sua reazione ad esso: poteva tentare di farla passare come "ah, bene! Ho appena insultato il gancio più influente della Repubblica sull'Ascendancy! Oltre che tutto il popolo Chiss! Ottimo primo giorno di lavoro!".
    Difficile, vero, anche per lei che se la cavava piuttosto bene nella recitazione e non aveva mai dato a nessuno motivo di credere di poter inviare segnali chimici diversi dalle sue vere emozioni; ma magari, se si impegnava, poteva creare un ragionevole dubbio.
    Tutto quello che serviva a Talia era quello: un ragionevole dubbio per evitare che Thanen avesse la certezza di aver davanti proprio la sua zeltron.
    Se solo avesse saputo che il Capitano in realtà stava cercando di capire quale Astrea Velia avesse davanti...
    Si schiarì la voce e, sempre con gli occhi bassi, parlò [Esemplare d'élite].
    Io... non intendevo offendere lei o il suo popolo, Signore, o insinuare qualcosa su un vostro possibile ruolo... Mi sono espressa male! Quello che volevo sottolineare è che... beh... questa cena poteva avere innumerevoli risvolti pubblicitari, politici ed economici "informali", diciamo! Poteva essere un'ottima occasione per iniziare a stringere amicizie. Dalle amicizie si arriva agli accordi, ai trattati, e poi alle alleanze... Osò lanciargli un'occhiata di sottecchi per vedere se gli occhi erano ancora due fessure oppure se il Capitano avesse accettato le sue scuse.
    CITAZIONE
    Non conosco nessuno degli invitati, ma alla cena di raccolta fondi, su Coruscant, diversi anni fa, quella in cui il Senatore Heiken si rivelò assente e lei dovette sostituirlo nel discorso finale, non feci una bella impressione con la Senatrice Mon Cala che mi fu presentata.

    Beee... diciamo che se l'è legata al dito.
    Imbarazzatissima al ricordo di quella serata e della sua conclusione, divampò.
    Io... beh... io... -illuminazione- Io ho effettivamente mandato al Senatore Heiken il mio curriculum... più e più volte... ma non mi ha mai risposto... Ma... ahhem... sono felice di sapere che il posto lo abbia preso una compatriota! Mentì. Anche se forse qualcuno si sarebbe chiesto se l'intera frase fosse una bugia, oppure solo l'ultima parte. Si morse le labbra e l'interno della guancia, mentre tornava con gli occhi bassi al pad.
    E' il momento di tagliare corto con le domande. Pensò. E approfittò delle ultime parole del chiss per tornare sull'argomento per cui i loro cammini si erano nuovamente incrociati.
    Comunque sia. La senatrice di Mon Calamari può aver preso lei in antipatia a livello personale magari, ma questo non vuol dire che precluderà alla sua razza una nuova inesplorata fetta di mercato e la possibilità di aver accesso alla tecnologia chiss perché uno di loro non le è piaciuto subito. Anzi, mi aspetterei proprio che prima o poi possa offrirsi di rivedere la sua prima impressione: sarebbe un'ottima scusa per iniziare un dialogo con la vostra razza... Aveva iniziato piano, quasi titubante; ma più parlava, più prendeva coraggio e più metteva ordine tra i suoi pensieri. Trovava che parlare ad alta voce le fosse di grande aiuto per trovare un filo logico e seguirne lo svolgimento.
    Davvero, più ci penso più credo che questa cena non possa essere stata organizzata al solo scopo di celebrare la vittoria di Dac. Io, da semplice diplomatica, avrai fatto molto meglio con poca attenzione in più. -alzò lo sguardo sul Capitano- Quindi... Se possiamo escludere che questa cena sia stata organizzata per uno scopo diplomatico e di rappresentanza, allora ci deve essere qualcosa di... personale, sotto. Tacque.
    Il suo silenzio e i suoi occhi esprimevano un chiaro invito per il chiss a parlare.
    CITAZIONE
    Devo dedurre che lei abbia già studiato il rapporto preliminare. Quali sono i nostri obiettivi?

    Talia sorrise fiera di sè.
    Solo una prima veloce analisi -minimizzò- Ma ho individuato un paio di profili interessanti... Con un paio di veloci clic sul suo pad, isolò tre profili prima di allungare lo strumento al Capitano.
    Il primo è un suo collega: il Capitano Hatch. Il capitano ha appena preso possesso della Sullivan, l'ultimo vascello della Marina Repubblicana che i cantieri di Mon Calamari hanno consegnato. Una nave che, a detta dell'holonet, non ha pari come tecnologie difensive e armamenti, anche se non sono meglio specificati... Motivo per cui girerebbero delle voci sul fatto che la nomina di Hatch non sia tutto merito delle sue capacità, ma piuttosto frutto di forti raccomandazioni. Se così fosse, qualcuno avrebbe avuto un buon movente per "congedarlo" e questa sarebbe stata un'occasione come un'altra. Purtroppo il curriculum del capitano in questione non è disponibile, ne ho richiesta una copia direttamente al Senato; ma non ho ancora avuto risposta ed essendo passate già otto ore dubito che arriverà mai... Fece una pausa per prendere fiato e dare la possibilità a Thanen di intervenire.
    Se scorre a destra, troverà... Allungò il collo verso il pad per richiamare alla memoria il nome ...Mol Lanciza! Si ricompose. Il signore in questione è un esponente della razza Aqualish ed è stato uno dei pochi presenti che non facevano parte della delegazione nubiana a stare male. Il che propenderebbe per farmi escludere un'intenzione diretta nei confronti degli umani. Gerry, potresti per cortesia rinfrescarmi la memoria? Non sono granché familiare con la razza. La zeltron si rivolse al suo assistente, che prontamente si impossessò del computer da polso di lei e cominciò a cercare l'holonet.
    [Ricerca rapida]Gli aqualish sono una razza proveniente dal pianeta Ando. Sono caratterizzati da occhi neri grandi e tondi, teste calve, pelo intorno alle guance e grandi zanne che protrudono dalla mandibola. Le differenze fisiche all'interno della specie sono varie: con esemplari che possono avere due o quattro occhi, e mani a forma di pinna, pelose o con un numero variabile di dita. Gli aqualish hanno la reputazione di essere crudeli, cattivi e aggressivi, e generalmente fanno carriera come mercenari, cacciatori di taglie e pirati. Strano personaggio da invitare a un evento del genere, Miss Crane! Talia non badò all'ultimo commento e proseguì nell'illustrare l'ultimo personaggio della sua lista.
    Ultimo, ma non per importanza. Il Ministro della Cultura Nubiano. L'uomo è conosciuto nell'ambiente come grande estimatore dell'arte in ogni sua forma. Mecenate e... amante del bello. La zeltron fece una smorfia. La schiera delle femmine da lui sedotte e abbandonate potrebbe fare il giro del pianete. Pertanto la moglie è sempre ubriaca. E perciò le sue segretarie sono sempre le accompagnatrici prescelte per gli eventi di rappresentanza... come in questo caso, del resto.
    Talia terminò il suo monologo e passò la palla a Thanen.
     
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    Io... non intendevo offendere lei o il suo popolo, Signore, o insinuare qualcosa su un vostro possibile ruolo... Mi sono espressa male! Quello che volevo sottolineare è che... beh... questa cena poteva avere innumerevoli risvolti pubblicitari, politici ed economici "informali", diciamo! Poteva essere un'ottima occasione per iniziare a stringere amicizie. Dalle amicizie si arriva agli accordi, ai trattati, e poi alle alleanze...

    Quell'imbarazzo, quel modo di abbassare gli occhi, non erano comportamenti tipici di Astrea Velia, meno che meno di Astreya, o della strega di un'altra dimensione. Era un tentativo di rabbonirlo, magistralmente interpretato? Potevano le capacità attoriali della zeltron, fingere un'emozione? Thanen non lo sapeva. Fino a quel punto, le sue esperienze con il popolo dalla pelle rossa avevano compreso casi in cui le emozioni altrui si erano infilate a forza nel suo animo, modificando, o cercando di modficare ciò che provava, ma non aveva mai percepito delle emozioni che aveva ritenuto false, magari volatili, sì, ma non finte. O almeno, era ciò che lui pensava. In ogni caso, il fatto che lui, a livello logico, stesse pensando a tutto ciò, non voleva dire che un effetto, anche se leggermente diminuito, ci fosse: il chiss rilassò le spalle, che s'erano tese, a livello inconscio, e stese le linee del volto, tornando alla neutralità. In fondo avrebbe potuto fare meglio lui stesso, avrebbe potuto essere più attento, più paziente. Sì, le emozioni degli zeltron, si mischiavano sempre, in qualche maniera, a quelle degli altri.
    Capisco. annuì.
    In realtà non è che avesse capito del tutto, capiva le frasi e il loro significato, ma l'arte della diplomazia, del commercio e degli accordi, era una che rimaneva molto distante dal suo modo di ragionare. Tanto più che i chiss non stringevano amicizie, per arrivare ai trattati, che ne sapesse lui. Gli accordi si stringevano da una posizione di forza, non abbassandosi al livello degli altri, o così gli era stato insengato e lui non aveva mai indagato oltre la questione, che non lo interessava molto.
    La successiva trappola verbale del Capitano non andò in porto bene come era stato per la zeltron, ma non è che Thanen si aspettasse necessariamente di avere successo, certo era che le parole della donna non apparivano totalmente sincere e questo puzzava, ma il chiss decise di non insistere: qualsiasi cosa fosse capitata ad Astrea, e qualunque fosse il gioco che stava giocando ora quella donna, era una questione secondaria, di fronte alla missione. Se l'RSB aveva scelto lei, allora Thanen avrebbe lavorato con lei e tenuto le domande per dopo. Si trovò, invece, a currucciare appena la fronte, sentendo di nuovo parlare della sua razza, in relazione a Mon Calamari. Per lui, il fatto che qualcuno volesse usarlo come portabandiera per l'apertura di accordi commerciali, era inconcepibile: lui non centrava un bel nulla e se qualcuno avesse voluto fare accordi coi Chiss, avrebbe dovuto recarsi all'ambasciata, dimostrato il vantaggio in termini pratici e chiari, non cercando di ingraziarsi un ufficiale a caso della marina repubblicana. Malgrado ciò, Thanen non condivise la sua opinione con la zeltron: non riteneva che fosse importante per la missione, inoltre se proprio le alleanze commerciali fossero state un argomento di interesse per quella cena, era il modo di pensare dei Mon Cal ad essere importante, non quello dei Chiss, poichè non sarebbero stati loro a portare avanti la proposta.
    Il chiss prese il datapad che gli era stato offerto, ed iniziò a dare un'occhiata alle schede, mentre la donna parlava.
    Il Capitano Hatch non era una sua conoscenza personale, ma il suo volto gli era familiare: ovunque ci fosse un evento pubblico, una parata, un cena o una commomerazione, lui era sempre presente e in prima fila nella linea degli ufficiali suoi parigrado. In passato il chiss aveva visto molte persone parlare con lui, specialmente superiori, ma non aveva mai pensato di avvicinarsi e nessuno l'aveva mai introdotto, pertanto non aveva informazioni particolari. Avrebbe potuto ottenerle molto più in fretta di As..-Talia, quello sì. Un doppio tocco con l'indice fece passare in primo piano il secondo profilo, dopo averlo visualizzato.
    Mol Lanciza...
    Quel nome gli era familiare, per qualche ragione...
    CITAZIONE
    Ultimo, ma non per importanza. Il Ministro della Cultura Nubiano.

    Una volta che la zeltron ebbe terminato, Thanen restituì il datapad e tirò fuori dal cassetto della scrivania il proprio pc da polso, quindi, in silenzio, iniziò una ricerca rapida tra gli ultimi articoli holonet che aveva sfogliato, ed eccolo, proprio come ricordava: Mol Lanciza.
    Il Capitano girò il dispositivo verso la donna, con il documento aperto. Il titolo diceva "Naboo: Sventato brasato avvelenato" e parlava proprio di un tentativo di assassinio a spese del politico aqualish, ma non era stato per quello che Thanen si era interessato alla vicenda: era stata l'identità del salvatore a raccogliere la sua curiosità, sua e quella dei giornalisti; la notizia verteba quasi tutta sul Sith, con solo un piccolo trafiletto sulla fuga del presunto colpevole.
    Parrebbe che il politico abbia già scampato un tentativo di avvelenamento. L'ipotesi più probabile, al momento, è che un secondo tentativo sia stato fatto su Dac e che questa volta, per limitare le probabilità di insuccesso, tutti gli ospiti siano stati inclusi. fece presente.
    Non ho informazioni sull'Aqualish, ma data la natura aggressiva della sua specie, potrebbe trattarsi di una regolazione dei conti tra consimili. Dovremmo indagare sul suo passato e formare un elenco dei possibili nemici del politico. Il suo GE potrà occuparsi della raccolta di informazioni. andò avanti con il tono secco di chi sta, di fatto, impartendo ordini.
    Ahhhh, adesso ho capito! GE, come Gerry! Ma allora io dovevo chiamarmi... Iggy. Iggy Eight? Come suona? la lite tra i due robot del Capitano, si era conclusa con il cowboy di latta che se ne stava a braccia incrociate, appoggiato al muro della nave, una gamba a terra e una sulla calotta di R2-C5, che cercava inutilmente di raggiungerlo con i braccini robotici.
    Thanen spostò lo sguardo sui due, inspirò una volta dalle narici...
    R2-C5, smettila. ...e ordinò calmo all'astromecca di piantarla, al che il robottino cigolò dispiaciuto, ma si voltò e se ne andò con le sue rotelline, trsiti anche loro, fino all'angolo opposto della stanza, mettendosi in carica, con il visore contro il muro.
    Il.... protocollo... Anche questa unità vuole aiutare... borbottava distintamente alle orecchie di Talia e del suo assistente, ma Thanen lo ignorò e tornò alla zeltron.
    Il Ministro potrebbe essere stato preso di mira tramite un mercenario, dalla moglie, ma lo ritengo poco probabile, dato lo stato di alterazione in cui lei dice versi la donna. In quanto al Capitano Hatch... Lo conosco di vista. Sembra essere ben voluto dall'Alto Comando, ma non ci ho mai parlato. Non mi è nota nemmeno in che settori operi, ma è un'informazione facilmente reperibile. Condividerò con lei tutto quello che non risulterà classificato.
    Thanen non era del tutto convinto che si trattasse tutto solamente di una faccenda privata, per lui una simile occasione era terreno fertile per un'operazione di sabotaggio del Leviathan, tuttavia lui stesso doveva ammettere che sembrasse essere stata molto inefficacie, dati gli scarsi risultati.
    Ci serviranno anche i rapporti medici di tutti gli ospiti coinvolti nell'avvelenamento. Quello sarà il nostro primo obbiettivo, una volta giunti a destinazione. continuò, mentre riprendeva il pc da polso per dare un'occhiata ai propri ordini, che aveva precedentemente caricato sul dispositivo.
    Il mio equipaggio non sarà coinvolto nella visita al pianeta, che dovrà risultare solo questo: una visita. Pertanto la discrezione sarà essenziale, duante l'operazione. Tirare sul grado è l'ultima delle cose che vorrò fare e confido che lei si comporti allo stesso modo. Non ho riveuto indicazioni dall'RSB su come interpretare la mia parte. So che lei è ragionevolmente esperta di recitazione. Ha qualche consiglio, su come procedere, una volta a terra? Mi affido alla sua superiore competenza in materia. annunciò con un lieve e rapido chinar del capo.

    Una volta messosi d'accordo su come comportarsi, i due avrebbero solamente dovuto aspettare l'arrivo su Mon Cala, ciascuno impegnato nella propria parte delle ricerche, Thanen sul Capitano Hatch e Talia su Mol Lanciza. Il Ministro nubiano sembrava fin troppo trasparente, per necessitare ulteriori indagini.
    Finalmente un giovane sottoufficiale, quel giovane sottoufficiale, si trovò a bussare alla cabina di Miss. Crane con un messaggio: erano pronti per scendere.
    Thanen aspettava a bordo della Manticora, pronto al posto del pilota, con C5 magnetizzato a terra davanti al posto del co-pilota e l'Ig-88 col cappello sui visori, seduto in uno dei posti laterali per i passeggeri. A differenza di qunado lo aveva conosciuto, B.E.N., o Iggy, comunque volesse farsi chiamare, aveva una pistola al fianco destro, nella sua fondina e un cinturone portacaricatori, portato a bandoliera sul petto robotico. Dal fianco sinistro sbucava una bisaccia dal contenuto non meglio specificato, ma che all'interno aveva un medisensore, tutto equipaggiamento preso dalla Overland.
    Thanen, dal canto suo, indossava la divisa con tanto di medaglia al petto, giusto per mettere in chiaro le cose: i Mon Calamari erano grandi antagonisti di contrabbandieri e pirati e il chiss aveva dato una sonora batosta proprio a quelli. Oltre all'uniforme, il chiss aveva la sua pistola modificata, sul fianco destro e il pc da polso sul braccio sinistro. Il suo equipaggiamento da spia, era stato affidato a C5, che teneva nel suo cassetto i tracciatori, le microspie, le datacard e il registratore.


    Non credo che Memoria focale possa vedere Ricerca rapida su Gerry.
     
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    Parrebbe che il politico abbia gia scampato un tentativo di avvelenamento

    Il naso di Talia si arricciò appena. Possibile che quell'informazione le fosse sfuggita?
    Mh. Ovviamente, dopo ore di studio in cabina mentre Thanen dormiva, noi ci siamo fatti scappare la notizia a portata di holonet sul fatto che una delle vittime della serata fosse già stata nelle mire di un sicario... Ah! Un Sith, nientemento ! Inspirò a fondo. Peccato, ci teneva a far vedere al Capitano che risorsa efficiente potesse essere. Espirò dalle narici senza troppo rumore.
    Oh, beh. sarà per la prossima missione. Eppure una parte di lei, quella che fissava Gerry di sottecchi grazie al suo riflesso sulla lattina di birra che se ne stava appoggiata alla scrivania del marinaio, si stava già appuntando di acquistare qualche bel regalino per il suo assistente. Se lo conosceva bene, e Gerry non le aveva dato modo di fare altrimenti, il GE si stava già torturando in silenzio per averle fatto fare quella figura non proprio brillante, anche se la diplomatica non credeva fosse tutta colpa sua: non si può lavorare al cento per cento quando si ha un misero computer da polso in due.
    CITAZIONE
    Il suo GE potrà occuparsi della raccolta di informazioni.

    Signorsìssignore! Thanen non aveva praticamente ancora terminato di parlare che Gerry si era già dimostrato, come previsto dal suo capo, più che ansioso di riscattare quella dimenticanza che sarebbe potuta essere di fatto la chiave di volta dell'intera faccenda.
    CITAZIONE
    Ahhhh! Adesso ho capito! GE, come Gerry!

    Il sorriso affezionato di Talia, prima si incrinò e poi scomparve in un'espressione di stupore quando l'IG-88 di Thanen sparò quell'ovvietà che però tanto ovvia non era stata fino a quel momento. O almento, non a lei.
    Si voltò per chiedere conferma al suo assistente quando il quadretto offerto dai droidi che ancora litigavano e il chiss che era constretto ogni due per tre a rimetterli in riga come una mamma con dei cuccioli troppo vivaci, la fece quasi ridere. Perciò alzò la mano destra per coprirsi la bocca e dissimulare la cosa, passando poi a sistemarsi una ciocca ribelle dietro all'orecchio.
    Quell'astromeccanico è un tipino bello tosto! Di una dedizione quasi introvabile perfino negli organici... è adorabile. Sì, Talia Crane adorava i droidi di Lath'ane'nuruodo. Ogni tanto essere generosi e regalare centinaia di sudati crediti a destra e a manca, porta a qualcosa di buono.

    Il resto del loro incontro si era svolto senza ulteriori drammi: entrambi credevano che un approccio diretto sarebbe servito solamente a complicare un compito che di facile e intuitivo sembrava non avere nulla. O meglio, sembrava davvero così facile, che la diplomatica ammise di trovarsi in difficoltà: per la prima volta nella sua carriera non sentiva la puzza di fumo tipica dei grandi complotti.
    Ergo o avevano a che fare con un genio che aveva mascherato con un'abilità impressionante le sue tracce, oppure rischiavano di perdersi alla ricerca di indizzi inutili che li avrebbero solo condotti fuori strada e lontani da una banale ma plausibile soluzione.
    Intrigante. Quella sensazione di surreale a Talia piaceva da morire.
    Facendo appello al suo talento di ricamatrice di storie perfettamente plausibili, e glissando convenientemente sul commento di Thanen, Talia aveva preparato per entrambi un alibi a prova di bomba: Talia Crane, diplomatica della Repubblica Galattica, era stata inviata su Mon Calamari sia per esprimere la vicinanza del governo ai nubiani colpiti dall'intossicazione alimentare peggiore dalla grande epidemia di dissenteria di Dantooine sia per rassicurare i nativi sul fatto che il Senato non vedeva malizia in questo particolare incidente. Il Capitano della Marina Lath'ane'nuruodo, invece, saputo l'accaduto e dell'imminente partenza della zeltron, si era offerto come accompagnatore della stessa, per cogliere l'occasione di visitare l'illustre collega allettato, il Capitano Hatch. Peccato, che il capitano si trovasse all'ospedale militare di Coruscant, la notizia era giunta quando ormai l'Overland era uscita dall'iperspazio in vista di Dac; peccato davvero.
    Bella. Bella davvero. Talia non aveva mai visto la Manticora. Anzi, non aveva mai visto una nave nera. Trovava che il trasporto privato di Thanen fosse elegante, sebbene non avesse il minimo dubbio circa l'utilità di quella tintura particolare. O meglio, non aveva la minima idea del particolare motivo per cui quell'yt fosse stato dipinto di nero; ma aveva la presunzione di conoscere il chiss abbastanza per immaginare che ci fosse un motivo.
    Magari gli piaceva e basta! Sorrise, riflettendo sulle similitufini tra i suoi pensieri e il caso che avevano davanti. Passò un dito sullo scafo, mentre saliva. Chissà perché, non si ricordava l'ultima volta che aveva toccato lo scafo di una nave. Lo aveva mai fatto? Avrebbe quasi scommesso sul no.
    In cabina l'attendevano Thanen, in alta uniforme, completa di decorazioni; C5, saldamente ancorato al posto del secondo e Ben-Iggy pronto per una sparatoria come si deve.
    Talia soffermò gli occhi blu su Thanen, percorse le piege della veste da ufficiale e del viso praticamente inespressivo. Guardò la medaglia al valore appuntata sul petto, le mani che si muovevano veloci sui comandi della nave e gli occhi rossi che emanavano una luce determinata e sicure. Era nel suo elemento, dove tutto era facile, come respirare.
    E' diventato grande... Gli occhi blu si riempirono di uno sguardo dolce e compiaciuto. E il petto le si gonfiò di soddisfazione -manco il chiss che aveva davanti, fosse arrivato lì per merito suo.
    L'idea della medaglia è ottima, Capitano: un fronte comune con i Mon Calamari, infine. Sorrise apertamente mentre diceva questo, un po' per mascherare il vero motivo del suo orgoglio e un po' per punzecchiare Thanen. Evidentemente era un po' più politico di quanto lui stesso sospettasse!
    Lei aveva ancora l'abito grigio che aveva indossato durante il loro colloquio; sarebbe stato perfetto per nascondere la sua armatura leggera, se solo non l'avesse dimenticata sull'IronStar. Inoltre, aveva deciso di lasciare la usa blaster tascabile in cabina sull'Overland, al polso aveva il suo computer e nell'orecchio il microcomlink. Gerry, che la seguiva fedelmente, nonostante disapprovasse la mancanza di strumenti di difesa e offesa della diplomatica, reggeva la borsa con all'interno bellosguardo e tutti i documenti di cui avevano bisogno.
    Io non ho competenze mediche, capitano. Le lascerei volentieri l'analisi delle cartelle cliniche, se me lo consente! Inoltre, prima di iniziare il nostro tour di interrogatori... Disse al Capitano, mentre si preparava al decollo, assicurandosi a uno dei sedili per passeggeri lontano dalla console dei comandi. Dovremmo trovare un fiorista.

    Chiss e zeltron entrarono nel reparto di gastroenterologia dell'ospedale di Dac con la sicurezza di chi aveva una missione da compiere, e non sarebbe stata di certo la signora della reception -vagamente somigliante a Bertha dell'Accademia Militare di Coruscant- che pontificava su certi orari di visite da rispettare a farli desistere. Loro avevano una missione. E un bel mazzo di gigli e azalee dai colori tenui che la zeltron teneva a portata di naso per nascondere il puzzo di sofferenza e dolore. C'è chi negli ospedali si lamenta dell'odore di disinfettante e chi, come uno zeltron, del profumo di chi ha paura di morire.
    Accigliata, concentrata sull'allontanare quei pensieri, la zeltron aveva quasi perso l'entrata di scena di un'infermiera.
    I signori non possono stare qui! Una voce li raggiunse quando erano quasi arrivati alla stanza del Ministro della Cultura Nubiano. Peccato, l'avevano quasi fatta franca.
    L'infermiera, probabilmente allertata dalla receptionist, era evidentemente scocciata di aver dovuto interrompere qualunque cosa stesse facendo nello stanzino del personale per dover rincorrere dei damerini convinti di poter fare il bello e il cattivo tempo nel suo reparto.
    Allora?! Siete sordi? Insistette la Mon Cala. Questi pazienti non possono ricevere visite!
    Bellicosa anzichennò, forse sarebbe il caso di rassicurarla un pochino. Un compito che Talia non temeva: sapeva essere davvero molto convincente. E se mai quell'osso di seppia fosse stato troppo duro, avrebbe sempre potuto rabbonirla un po' con la sua magia.
    Ci scusi... -Talia buttò un occhio sulla targetta col nome- Katiuscha! Abbiamo fatto un lungo viaggio e, purtroppo, la nostra tabella di marcia non ci consente di trattenerci a lungo su Mon Calamari! -La zeltron sorrise, dolcemente, in cerca di comprensione.- Sono Talia Crane, diplomatica della Repubblica Galattica inviata per simboleggiare la nostra vicinanza ai nubiani, vittime di un increscioso incidente, e alla popolazione Mon Cala, presa di mira da accuse oltraggiose! -Talia porse la mano magenta e strinse il tentacolo del calamaro in camice con un gran sorriso.- Abbiamo portato un presente floreale per il Ministro di Naboo, potrebbe gentilmente indicarmi il numero di stanza corretto?
    Signora Crane, io non ho l'autorità per concedere visite fuori orario... specie a questi pazienti così particolari! Aggiunse l'ultima parte quasi sottovoce. E, in ogni caso, non si entra armati! Diciamo che se non un centro al primo colpo, la diplomatica poteva dire di aver stabilito un contatto. Il fatto di non continuare ad escludere a priori la loro visita, ma di porre delle convinzioni precise per effettuarla, era praticamente il preludio alla loro entrata trionfale nel reparto di gastroenterologia.
    No no no! Non vorremmo mai che lei finisse nei guai per colpa nostra! Non sia mai! -La zeltron sembrò scandalizzata anche solo all'idea di poter essere la causa di un richiamo alla calamarona. Si voltò verso il chiss- Capitano Lath'ane'nuruodo? Perché non accompagna la signora Katiuscha dal primario e chiede di persona il permesso per la nostra visita fuori orario alla delegazione nubiana, mentre io cerco un vaso per le azalee?

    Non appena rimasta sola con Gerry, Talia si precipitò lungo il corridoio, sbirciando in ogni stanza alla ricerca del suo bersaglio.
    Mentre stava per chiudere l'ennesima porta, ripromettendosi di fare il possibile per non finire mai in un reparto di gente con vomito e cacarella, notò un viso che la riportò con la mente alla sua infanzia nel palazzo realte di Naboo.
    Ministro? E' permesso? L'uomo allettato, sentendosi chiamato in causa, iniziò a lamentarsi con più foga e convinzione di prima. Non stava poi così male, Talia ci avrebbe scommesso anche se non avesse potuto sentire il suo livello di dolore.
    Mi scusi, ma non è permesso entrare qui! A parlare con quel tono stizzito era stata una giovane umana che sedeva di fianco al letto del moribondo. Dalle cure amorevoli che dedicava al nubiano, Talia decise che quella era la segretaria. Uno dei suoi sospettati.
    Mh... come posso interrogare lui se la sua possibile assassina è qui che ci ascolta? Forse si trova qui per terminare l'opera! Una bolla d'aria sparata con la cannuccia nella flebo e buonanotte suonatori!
    Costretta ad improvvisare, la diplomatica si presentò alla giovane ragazza con la stessa rassicurante dolcezza che aveva riservato alla mon calamari in servizio. Tentando di tergiversare fino a che non le fosse arrivata qualche idea brillante.
     
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    Le cose erano partite bene: Talia Crane sprizzava orgoglio -troppo- nel vedere il Capitano con la sua medaglia al petto, l'ufficiale era focalizzato e con tutte le nuove informazioni in saccoccia e l'identità della zeltron e il come e perchè fosse capitata lì, era passato totalmente in secondo piano. Forse era proprio per quello che, ad un certo punto, la situazione doveva per forza precipitare.
    Dopo essere atterrati a Coral City con la Manticora ed aver superato tutte le procedure di controllo sventolando i loro nomi e rispettive professioni, i due Repubblicani avevano quindi preso un traghetto fino alla sezione ovest della parte emersa della capitale, dove si trovava l'ospedale e una volta all'interno, avevano seguito le indicazioni per il reparto in cui avrebbero dovuto trovarsi i pazienti. Come previsto, erano stati fermati molto prima di raggiungere il Ministro Cuddley e non era stato a causa di altre inaspettate allergie floreali da parte del Capitano. Il chiss era rimasto fuori dal negozio di piante e quando Talia era uscita con la propria composizione, aveva dovuto dimostrare notevoli riflessi per non essere investita da un getto di fuoco e fiamme di R2-C5, che, estratta la fiammella ossidrica, aveva cercato di salvare eroicamente il proprio padrone da possibili contaminazioni di polline di Ficus caudatum, e invece era stato severamente ammonito dal chiss.
    Chiedo scusa per il comportamento di R2-C5, signorina Crane. Il droide è convinto che le piante possano uccidermi. aveva spiegato il chiss con la massima calma, mentre il suo astromeccanico cigolava dietro un cassonetto dei rifiuti, con lacrimoni virtuali grossi come cocomeri.
    Non era stato dunque un problema delle reazioni allergiche se l'improbabile gruppo composto da R2-C5, Iggy-Ben, Talia Crane, Gerry e Capitano Thanen erano stati fermati dall'infermiera Mon Cala e la cosa, di per sè, poteva già essere visto come un enorme traguardo. Dato che però le cose erano andate a quel modo, tutto poteva continuare come ci si aspettava che continuassero, con Astrea V-... Talia Crane che usava le sue formidabili capacità oratorie per convincere la nativa ad allontanarsi col chiss e che poi si infilava nel corridoio successivo, alla ricerca del Ministro.
    Che cosa sarebbe successo in quella stanza, Thanen l'avrebbe saputo solamente alla fine, lui era impegnato nella sua parte d'incarico e non aveva intenzione di fallire.
    E così lei è il Capitano Teinen...
    Thanen.
    Il ragazzo, cioè, intendo dire... l'ufficiale! che ha salvato praticamente da solo il cantiere navale. Mi scusi, ma nelle foto sembrava molto più... piccolo.
    Sì, le foto tendono a far sembrare la gente piccola. Dipende dalla scala. Il Capitano, qui, è in scala 1:1. Le foto... meh...
    Ho fatto la mia parte. annuì Thanen, ignorando il commento dell'Ig-88.
    E gliene siamo tutti davvero grati, Capitano. Ma le regole valgono per tutti e io non posso fare eccezioni, lei mi capirà. non era nemmeno una domanda. Ma che l'infermiera o il primario stesso avessero intenzione di farlo passare o meno, non era importante: Thanen non era lì per farsi dare il consenso.
    Il canale privato del microcomlink, collegato al comunicatore di miss. Crane doveva servire proprio ad avvisarla quando non farsi trovare con le mani nel sacco. In quanto al chiss stesso... non era tanto ciò che poteva fare lui, a fare la differenza, quanto ciò che avrebbero fatto i suoi droidi.
    R2-C5 aveva i suoi ordini e non vedeva l'ora di portarli a termine, specie dopo la pessima figura con la zeltron, mentre Iggy-Ben era lì solo per quello, per tenere i visori bene aperti e attirare l'attenzione degli altri, col suo aspetto inusuale e il pistolone minaccioso al fianco.
    Fu così che mentre Thanen veniva introdotto al primario e si trovava costretto a ripetere per filo e per segno di come aveva preso possesso di un incrociatore nemico, abbordandolo con un solo wingman a fargli da supporto, l'astromeccanico si infilò nel terminale, spulciando gli archivi e si mise a scaricare tutti i file che poteva, che corrispondessero ai criteri inidicati dal suo Capitano: data del ricovero, sintomi ed indentità.
    Era furto? Forse. Thanen lo vedeva come un sistema per risparmiare tempo.
    Ho i file medici. aveva comunicato a Talia Crane, tramite microcomlink, dopo essersi liberato del personale medico, dispiaciuto di non potergli far visitare nessuno, e diretto verso il luogo in cui avrebbero dovuto ritrovarsi.
    Come si sarebbe procurato quei dati, Thanen non l'aveva specificato alla donna e non l'avrebbe fatto neppure ora, ciò che contava era il risultato, non i mezzi. Era da un po' che la sua vita funzionava a quel modo.

    Mh.
    Thanen era stato il primo a prendere in mano i file, opportunamente passati al proprio pc da polso e a cercare di decifrarli, ma il chiss, così come i medici, non era stato in grado di giungere a conclusioni soddisfacienti.
    Mh? Oh. Mh, sì. Mh. fece Ben, dopo aver sbirciato i file, da dietro l'ufficiale.
    Non è stata rilevata la presenza di alcun tipo di veleno conosciuto, nè di droghe, sostanze neurotossiche, che generalmente danno quel genere di effetti collaterali, somministrate in piccole quantità, nè cariche virali di un ceppo noto. Ma sono state trovati... alti quantitativi di... muffa. Ci sono anche tracce di un cocktail di batteri del ceppo degli stafilococchi. Da soli non avrebbero nessun effetto, ma assieme possono aver provocato gli effetti che si sono poi manifestati.
    E allora quale era il problema, uno avrebbe potuto domandare.
    Il cocktail è... insolito. Non sembra ci sia una logica, deitro alla scelta delle specie. Alcune sono parassitoidi ed iper-parassitoidi gli uni degli altri...
    Vuol dire che si sono mangiati tra di loro... intervenne di nuovo il cowbot con aria annoiata, il che era notevole, per un droide.
    Credo che dovremmo parlare con il personale delal cucina. Il suo rapporto? aveva domandato, prima di prendere l'uscita. E fino a quel punto, le cose erano rimaste in carreggiata, lo scivolone era venuto un pelino più tardi.
     
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    La fiammata aveva colto Talia di sorpresa è vero, ma quando era saltata indietro come un gatto spaventato da un cetriolo, non aveva mollato i fiori. Una colorita imprecazione allo stampo per astromeccanici che aveva partorito C5, quella sì.
    Meno signorile era stato Gerry che non appena aveva visto la sua diplomatica in pericolo, urlando come un ossesso, aveva scagliato la borsa della zeltron sulla cupola dell'unità R2; non prima di aver colpito in viso il Thanen, mentre caricava il colpo!
    CITAZIONE
    Chiedo scusa per il comportamento di R2-C5...

    Gli occhi blu, spalancati all'inverosimile, della zeltron si puntarono ora sul droide assassino -che non era Ben, ora su Thanen, ora sulla manica svolazzante del suo abitino che prima era grigia e ora tendeva ad avere degli aloni nerastri proprio all'altezza dell'avambraccio.
    Ma tu pensa! Io avrei detto che questa fosse un'informazione da dare... che ne so! Più o meno quando ho proposto di entrare in questo negozio di fiori e piante da esterno! Scandì bene l'ultima parte, facendo un cenno esasperato alla grande insegna lampeggiante e decorata con fiori e foglie al neon che troneggiava sopra le loro teste.
    Con la mano che non stringeva il traumatizzato mazzolin di fiori, la zeltron si stropicciò gli occhi, lasciati un po' doloranti dall'intenso bagliore della fiamma ossidrica.
    Questo chiss è la mia croce. Non è bastato sparire sette anni, cambiare nome e stile di vita: ci siamo ritrovati da cinque minuti e mi vuole abbrustolire con un droide. Inspirò. Espirò. L'irritazione calò. E piano piano la zeltron ritrovò il suo centro.
    Va bene. Non è successo niente di grave in fondo! Scusami C5, non sapevo Thanen avesse problemi con le piante! Ti assicuro che queste sono innocue! Talia sorrise alla lattina, trovando perciò il disappunto di Gerry che, una volta raccolta da terra la borsa, ci tenne a dare la sua opinione.
    Va bene, Miss Crane!? No, io direi che non va affatto bene!
    Suvvia, Gerry caro! Non mi sono fatta niente, i fiori sono salvi e... poteva andare peggio: quello protettivo poteva essere Ben! Sorridendo, chiuse il capitolo droidi. E si rivolse a Thanen con un sorrisetto appena abbozzato.
    Dì... ho ancora le sopracciglia?

    Quindi se ho capito bene, signorina Moinìe, lei è al servizio del Ministro Cuddley da relativamente poco... Talia era davvero contrariata: sperava di essere sulla pista giusta con la versione dell'amante gelosa o della moglie vendicativa...
    Oh sì! Appena tre giorni! ...E invece no.
    Capisco... E prima conosceva il ministro per... altri motivi diciamo?
    Che cosa intende dire?! Gli occhi dell'umana si ridussero a delle fessure: tempo di correre ai ripari.
    [ABBINDOLARE]Beh! Semplicemente che il ministro della cultura di Naboo è un uomo illustre! Immagino che lei abbia avuto modo di seguirne la carriera e la storia personale anche prima di esserne alle dirette dipendenze: avrà avuto modo di partecipare ad eventi che lo hanno visto tra i protagonisti -in fondo non è raro su Naboo- e di leggere della nuvola di cuori infranti che ha lasciato ad ogni scatto di anzianità del suo personale... Eppure, anche ora che si sta lamentando per i crampi allo stomaco ed è pieno di fisiologica come un uovo, si deve ammettere che è affascinante, non è vero? Facile esserne attratti anche se razionalmente si sa che non si dovrebbe essere attratte da un casanova, sposato per lo più...[/ABBINDOLARE] Alzando un sopracciglio -che era bello, verde e folto come prima di imbarcarsi con Lath'ane'nuruodo, grazie a Zela- Talia attese una risposta alle sue velate insinuazioni.
    Vero?! E' così adorabile anche se è un puttaniere! Quattro giorni fa, quando ho accettato il lavoro, ero onestamente schifata dal pensiero di lavorare per un uomo che incarnava l'archetipo dell'incubatrice per malattie sessualmente trasmissibili, senza offesa! Perchè mai dovrei... EHI! Ma in appena tre giorni è riuscito a farmi cambiare totalmente opinione, dimostrandosi un uomo dolce, sensibile e premuroso! Adorabile davvero! Ed è un vero crimine che stia soffrendo in questo modo! Non avrò pace fino a che il colpevole non verrà consegnato alla giustizia! E sembrava molto convinta dedicarsi anima e corpo a quell'assenza di pace!
    Davvero! Le fece eco la zeltron per tagliare corto quella nauseante tiritera. Era chiaro che la donna stesse per cadere vittima della seduzione di Cuddley. Che schifo, fu il solo pensiero che riuscì a formulare la zeltron al riguardo. Un pensiero piuttosto strano per una creatura che. per sua biologia, sarebbe dovuta essere concentrata solo sulla sessualità.
    Comunque sia secondo le tempistiche che le aveva dato, e Talia non aveva ragione di credere che durante la loro breve chiacchierata tra ragazze avesse mentito, la giovane umana non avrebbe avuto il tempo il maturare un sentimento di vendetta nei confronti dell'uomo che a malapena le suscitava un attaccamento. Quindi lei era da scartare.
    Beh, ehm... Iniziò cercando un appiglio per poter continuare la conversazione e tentare di scoprire qualcosa sulla moglie alzolista del ministro.
    Sì, davvero! Io trovo incredibile che la Signora Cuddley se ne sia andata!
    Cos...!
    Cos...! La zeltron puntò la giovane segretaria come un micio che individua una lucertolina dopo un lieve agitarsi dei fili d'erba. Alcune volte le botte di culo capitano e, per Zela, vanno colte!
    La Signora Cuddley... o meglio, la Ex Signora Cuddley... Sottolineò con un vibrato di vittoria nella sua voce, particolarmente prematuro considerando il copione della vita di Cuddley, osò pensare la zeltron. Se ne è andata qualche settimana fa! E' scappata con il medico della -
    CITAZIONE
    Ho i file medici.

    - clinica dove stava facendo riabilitazion...ehi! Dove stai andando!?
    Come una furia, la diplomatica era scattata in piedi e si era diretta alla porta.
    Devo andare! Un impegno! Mi dispiace! Appostrofò l'umana quando aveva già la mano sul pomello della porta.
    MA! E... i fiori!?
    Pronta guarigione al ministro! E buon fortuna tra voi due!
    Mentre marciava a tale passo di carica che Gerry e le sue giunture metalliche faticavano non poco a starle dietro, parlò a sua volta sulla frequenza privata che collegava il suo microcomlink a quello del chiss.
    Sto tornando.

    CITAZIONE
    Il suo rapporto?

    I due sedevano circondati da droidi sulla panchina sotto la fermata dell'autobus che si trovava di fronte all'ospedale di Coral City. La giornata non era particolarmente soleggiata, ma era piuttosto afosa, tanto che il mazzolino di Talia non veva retto lo stress ed era stato opportunamente donato dalla zeltron a una coppia che usciva dalla struttura con un minnuscolo folpetto tra i tentacoli. In fondo, vedere una zeltron con una manica sbrucicchaita e un mazzo di azzalee in agonia sedere vicino a un Chiss decorato in alta uniforme intento a studiare dei file medici con l'ausilio di un cowbot mentre un GE ansioso si preoccupava di frapporsi sempre tra la donna e un astromeccanico zelante, poteva risultare bizzarro agli occhi dei passanti.
    Quindi era stato meglio sbarazzarsi dei fiori.
    La diplomatica aveva ascoltato con attenzione - e senza capirci granché - le scoperte mediche di Thanen, senza chiedere da dove provenissero, anche se grazie a un pizzico di intelligenza e dando per scontato non si condividono informazioni riservate di carattere medico con personale non addetto avrebbe ipotizzato l'origine illegate delle stesse. Lo trovò tanto insolito da provocarle un guizzo del sopracciglio destro. Ma accantonò il pensiero: avevano un lavoro da fare.
    La pista del Ministro è un buco nell'acqua: la moglie gelosa di Cuddley è, ormai da qualche tempo, la EX moglie sobria e felicemente accompagnata da un medico di Cuddley; mentre la segretaria... il ministro ha appena iniziato a lavorarsela: non hanno ancora iniziato una relazione e quindi la ragazza non ha motivo di cercare vendetta per essere stata piantata... non ancora, almeno!
    Sono desolato, Miss, di non aver trovato l'informazione della separazione dei coniugi Cuddley sull'holonet: avremmo risparmiato tempo...
    Oh! Non preoccuparti, Gerry caro: sono certa tu non l'abbia trovata perché non è stata ancora ufficializzata. Le separazioni tra personalità politiche di quel livello sono questioni delicate, da distrobuire al pubblico con parsimonia... Gli sorrise Talia comprensiva, prima che uno speederbus si fermasse proprio davanti a loro e lei si alzasse per salire a bordo: il Capitano aveva detto che dovevano arrivare al personale della cucina, no? Quindi, per prima cosa, sarebbero dovuti arrivare alla cucina in questione.

    Vede, forse lei non capisce la gravità della questione: si parla di muffe tossiche e parassiti cannibali! Noi dobbiamo entrare! La zeltron stava discutendo già da qualche minuto con il Mon Cala che presidiava l'ingresso all'ala del palazzo che ospitava le cucine incriminate e, perciò, transennate da un bel nastro rosso e bianco piuttosto proibitivo.
    No. Vede signorina, forse è lei che non capisce: divieto di accesso. Ripetà per l'ennesima volta il calamaro che cominciava ad irritarsi fino al punto di non ritorno. Ho ordini precisi: non entra nessuno senza autorizzazione controfirmata e con marca da bollo. E ora mi faccia il favore di levarsi di torno prima che sia costretto a farla prelevare!
    Con una smorfia sconfitta in viso, Talia Crane tornò dal suo gruppetto che l'aspettava poco distante.
    Niente da fare. Disse mostrando le mani vuote e ammettendo il fallimento. Purtroppo gli ordini del calamaro erano troppo chiari per interpretarli... o beh, mettiamoci a pensare a qualche altra soluzione... Appoggiandosi con le spalle al muro del palazzo che aveva ospitato la cena di gala, iniziò a lasciar vagare i suoi pensieri e ad analizzare le loro possibili alternative, ad alta voce.
    Possiamo tentare di procurarci il permesso; ma ci vorrebbero ore, se non giorni. E in più il Capitano dovrebbe calcare sul suo grado e la sua fama, cosa che abbiamo escluso a priori. Spazzò via quell'alternativa con un gesto della mano destra, fino a quel momento impegnata a tormentarsi le sopracciglia verdi.
    Abbiamo delle pistole... potremmo stordire le guardie Mon Cala ed entrare e... farci arrestare. No, direi di no. Incrociò le braccia al petto e fissò la punta delle sue scarpe per un paio di secondi, con le labbra arricciate.
    Allora è chiaro. Alzò gli occhi blu in quelli sfavillanti del chiss; anche i suoi brillavano, anche se di un luccichio leggermente più malizioso. Entriamo da dietro.
    Quello che la zeltron intendeva, lo poterono comprendere tutti chiaramente quando si portarono sul retro dell'edificio, nel vicolo in cui, secondo l'olezzo di fritto e di scarto alimentare in decomposizione ci sarebbero dovute essere le finestre della cucina.
    Ed effettivamente c'erano.
    Chiuse.
    Da dentro.
    Tutte.
    Tranne una.
     
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    Quando il capitano Thanen aveva visto il nastro rosso e bianco davanti alle porte della cucina, non si era certo dato per vinto (era lo stesso chiss che aveva prelevato documenti riservati da un ospedale, solo per risparmiare del tempo) e anche mentre Talia Crane partiva all'attacco, usando le sue superiori capacità persuasive per cercare di ottenere l'accesso, stava già ponderando su altri sistemi per entrare. Così quando la zeltron si mise ad elencare tutte le loro possibilità, il chiss tentò altrettante volte di proporre la sua soluzione, solo per fermarsi sul nascere e permettere alla donna magenta di dire la sua. Alla fine però, le loro opinioni combaciavano: avrebbero cercato un ingresso alternativo.
    Un molto volenteroso C5 aveva già tirato fuori la sega circolare, all'ipotesi di "passare da dietro", ma un'occhiata del suo Capitano fu sufficiente a fargliela rimettere a posto: la borsettata che si era beccato in seconda, dopo che il chiss aveva sentito lo *stock* del datapad lì contenuto, non gli aveva fatto nulla, poichè in fondo era un droide, ma i rimproveri dell'ufficiale, sì e tanto. Per fortuna che Talia Crane aveva preso tutto così bene, dopo l'iniziale sfogo.

    Il chiss guardò la finestra e la finestra guardò il chiss. Il chiss e la finestra si guardarono ed entrambi seppero nello stesso istante che il Capitano non sarebbe mai riuscito a passare da là. Ma l'alternativa, cioè distrarre la guardia e scassinare la serratura, era effettivamente peggiore dell'idea di dover essere costretto a rimanere là fuori con R2 a fare il palo.
    Se ci passo, bene, sennò, pazienza...
    Lui andrà per primo. fece cenno con un moto del capo a Ben, già appoggiato al muro, con le mani al cinturone del blaster e non molto interessato a farlo.
    Io aiuterò lei a salire. passò poi a Talia Crane.
    R2-C5 e il suo GE rimarranno in corridoio a controllare che nessuno ci sorprenda. Io verrò per ultimo.
    Forse...
    Il fatto che nessuno dei presenti stesse pensando che un'effrazione fosse un pessimo modo per condurre un'indagine era alquanto indicativo, ma nessuno lo commentò (salvo forse Gerry) e quindi le cose sarebbero state fatte a quel modo. Ovviamente R2 si sentì immediatamente escluso, ma Thanen aveva un vitale compito per lui.
    C5, scannerizza l'area per sistemi di sorveglianza. gli ordinò infatti il chiss, dopo aver lui stesso usato lo sguardo per controllare le pareti. Non aveva visto nulla di sospetto, ma meglio essere sicuri.
    Una volta ottenuto il via libera dall'astromeccanico, Ben si arrampicò agilmente fino alla finestra, che era solo un paio di metri più in alto e si infilò all'interno. Il tonfo sordo dei suoi piedi metallici segnalò che era ora per Talia Crane di passare.
    Thanen si fece avanti.
    Metta un piede qui, Ben la aiuterà dall'altro lato. le disse, offrendole le mani intrecciate, a farle da gradino, con l'intenzione di darle poi una spinta verso l'alto. Il droide l'avrebbe poi presa per le braccia e tirata dentro.
    Ed ecco giungere il momento della verità, quello in cui la fisica e l'anatomia avrebbero giocato a scacchi tra loro, senza esclusione di colpi.
    La prima cosa di Thanen che passò oltre la finestra fu la sua pistola, ben impacchettata nella fondina e con la sicura fissata, poi arrivò il pc a polso, a seguire uno, due... due grumi di stoffa scura.
    Mi può fare la cortesia di piegarli? la voce del chiss arrivò dall'esterno della cucina. Sì, Thanen aveva appena lanciato la sua uniforme attraverso la finestra.
    La motivazione era semplice: la finestra era piccola e la divisa avrebbe potuto facilmente impigliarsi e rovinarsi, oltre a sgualcirsi e macchiarsi e questo non era contemplato; l'uniforme andava trattata con onore. E infatti andava piegata. In quanto a Thanen... beh, se ne stava in mutande e canottiera nere d'ordinanza, in bilico sopra la testa di R2-C5, nel tentativo di far passare prima la spalla destra e poi la sinistra, attraverso la piccola apertura.
    Nessuno seppe mai chi avesse vinto la battaglia tra fisica e anatomia, forse entrambe, fatto sta che, dopo un iniziale promettente successo, l'avanzata del chiss subì una brusca interruzione.
    ...
    Sono incastrato.

    Ebbene sì, il chiss era finito con il braccio destro teso in avanti, ma il sinistro tutto teso sotto al corpo, incastrato tra le gambe e ora non riusciva più nè a scendere nè salire... nè scendere... nè salire.
    Potremmo tagliargli un braccio...
    Pausa.
    O spalmarlo di burro.

    Nessuno avrebbe mai dovuto sapere che cosa era successo quel giorno, a quell'ora, in quel luogo, anche se probabilmente l'avrebbero presto scoperto tutti quanti: non c'era nessuna possibilità che si potesse rimettere l'uniforme, in quello stato.
    Ma tornando allo stato della cucina...
    Una volta all'interno, il chiss aveva potuto iniziare a guardarsi attorno. Si trovavano in realtà nella dispensa, che però dava immediatamente sulla zona principale, con lunghe file di fornelli, pentole e strumenti. Per prima cosa, il Capitano iniziò ad osservare gli ingredienti, in cerca di segni di sabotaggio, senza però riuscire a trovarne. A quel punto passò al resto, ma gli ci volle poco per comprendere che non sarebbe stato in grado di capire molto: non aveva nessuna competenza culinaria, era totalmente fuori dal suo elemento.... più o meno come quei bulloni, che sbucavano da sotto un mobile.
    Gli occhi del chiss si illuminarono nella penombra della stanza impregnata della puzza di fritto: avevano trovato un indizio.

    Questi non sono compatibili con nessuno dei mobili, strumenti, o pentolame che vedo qua dentro, sono troppo piccole: appartengono ad un microchip. aveva spiegato, dopo aver raccolto la componente ed averla brevemente analizzata.
    Non sono qui da molto: non sono stati dimenticati sotto al mobile. aggiunse, facendo notare come fossero tutti ancora lucidi e per nulla ossidati, al contrario della parte sottostante il mobile, che era piena di grasso e polvere incrostati.
    Un droide è stato qui. [INTUIZIONE]
     
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    Non ci passerà mai. Lo sa, vero?
    Miss Crane! Entrare dalla finestra!? E' un reato! Vi farete arrestare! Gerry fu, in effetti, l'unico a notare come l'idea di entrare di straforo saltando dalla finestra potesse ripercuotersi in modo significativamente negativo per la sua datrice di lavoro e, di rimando, per lui.
    Solo se ci beccano, Gerry caro! Gli rispose la zeltron, resa leggermente euforica dall'ipotesi di compiere quella mascalzonata.
    Ma il vestito!? Vi rovinerete quel vestito tanto carino! Se non riesci con il buon senso, prova con la vanità, no?
    Questo? Oh, tanto ci ha già pensato C5 a procurargli un bel viaggetto in tintoria! Talia arricciò le labbra per evitare che il sorrisetto le si allargasse troppo sotto i baffi. Non stava guardando Gerry, intenta come Thanen a misurare l'apertura che si trovava qualche metro sopra di loro e anche senza ferormoni avrebbe giurato di poter distinguere una vampata di risentimento che dal suo assistente arrivava dritta dritta al robottino.
    Selvaggio. Borbottò il modello GE; ma la diplomatica non ci badò, intenta ad ascoltare il piano del capitano.
    Però... forse... Capitano, onestamente non credo che lei ci passi... Si azzardò a commentare la donna e se le sue parole ebbero un qualche effetto, questo non fu su Ben, che seguendo le istruzioni del suo padrone aveva già scalato il muro e si era introdotto all'interno dell'edificio.
    CITAZIONE
    Metta un piede qui, Ben la aiuterà dall'altro lato.

    Talia non rifiutò la spinta di Thanen. Si allontanò solo di un paio di metri, o forse tre, e chiamò il cowbot per assicurarsi fosse pronto a riceverla prima di iniziare le tre veloci falcate che, assieme all'aiuto del chiss, la issarono sulla finestrella. Con un movimento fluido, inserì prima il busto, poi con le mani si diede una spinta sufficiente perché il bacino non si adagiasse sul serramento e il vestito non venisse strappato mentre Ben la prendeva sotto le ascelle e ne accompagnava la discesa.
    Fin qui, tutto bene. Pensò con un piccolo sbuffo mentre si stirava l'abito sui fianchi; anche se non era quella la fase che la preoccupava di più.
    Eppure Lath'ane'nuruodo era un maestro nel confonderne le emozione: Talia non ebbe modo di cruciarsi troppo a lungo che, seguendo un costernato "Oh Zela!" del suo assistente, il mondo si fece improvvisamente buio: due fagottini di stoffa le erano precipitati in testa dall'alto.
    Corruciando le sopracciglia, se ne infilò uno sottobraccio e allargò l'altro con due mani.
    Pa...pantaloni!? Era confusa. Ben, invece, pareva abituato al fatto di vedere Thanen andare in missione in mutande.
    CITAZIONE
    Mi può fare la cortesia di piegarli?

    CITAZIONE
    Sono incastrato.

    Era un dato di fatto. Lei lo aveva detto. Ma lei non avrebbe riso. No, era una donna adulta. E per nessun motivo al mondo si sarebbe permessa di deridere il suo collega che se ne stava con la testa e un braccio in dispensa e il culo al vento dall'altra parte del muro...
    Non rise. Ma i ferormoni non possono mentire.
    Oh... ahem... okay. mm... Ben, stammi dietro e sorreggimi, mentre io tiro! Si avvicinò, la finestra era alta. Troppo.
    No, aspetta... passami quella zucca! Sì, quella grande tutta sulla destra! Ecco, mettila qui... grazie!
    Che visione speculare. Da una parte del muro, quella interna, un IG-88 con un cappello da cowboy, una zeltron in punta di piedi sulla carrozza di Cenerentola in versione ortaggio e un chiss incastrato che faceva da trait-d'union con l'altra parte del muro, quella esterna, dove c'erano un GE con una borsa gialla e un chiss - o meglio, il suo didietro - in piedi su un astromeccanico.
    Dopo qualche tentativo di spinta, fu chiaro che la situazione era più incastrata del previsto.
    Talia avrebbe pure avuto un'idea per risolverla, ma non la voleva proporre lei a Thanen, quindi imbeccò il suo droide.
    Che facciamo?
    CITAZIONE
    Potremmo tagliargli il braccio!

    La zeltron occhieggiò con insistenza il burro nel banco frigo.
    CITAZIONE
    O spalmarlo di burro.

    Silenzio.
    Dammi quel panetto.

    Ecco! Fatto! Ora metta il braccio attorno alla mia spalla! Ecc... NO! Attento per favore, soffro il solletico... Okay, ora si aggrappi mentre io la prendo qui e tiro! Ben! Stammi dietro e non farci cadere! Gerry! Spingi il Capitano!
    E come!? La voce del robot si sentiva molto ovattata.
    Cosa vorrebbe dire "come"!? Con le mani! Pronti!?
    Si stava divertendo da morire.
    Via! Aggrappata al busto di Thanen, con il viso nascosto nell'incavo del suo collo contratto nell sforzo di tirare e non ridere al pensiero che in quel momento Gerry spingeva a mani piene il culo del chiss, la zeltron diede il segnale.
    Niente.
    Puntò una ballerina al muro.
    Qualcosa.
    Puntò anche l'altra.
    Ora c'era solo Iggy-Ben a preoccuparsi di salvarle il coccige, quando si sarebbe stappato il chiss. Quello, e la speranza che Zela avesse lasciato le mutande indosso all'ufficiale e non in dono alla finestra.
    *plop*

    No, devi fare la guardia! Non controllare il Capitano! C5, hai degli ordini!
    Ehi! Voi due! Finitela: ci farete scoprire!
    Mentre Thanen era intento a studiare le caciotte, Talia era tornata in punta di piedi sulla zucca, che miracolosamente non si era frantumata sotto il suo peso, per rimproverare i droidi che, bisticciando nel vicolo, avrebbero potuto attirare attenzioni non gradite.
    E' indisciplinato, Miss Crane! Lui! Con quella sua fiamma della morte e la sega circolar... ARGH!
    La zeltron non riusciva a vedere bene che cosa stasse succedento immediatamente sotto la finestra imburrata; ma a giudicare dal tonfo metallica, avrebbe detto che il suo assistente ci stava prendendo un po' troppo gusto nell'usare la sua bellissima borsa gialla impropriamente.
    Gerry! Smettila di colpire C5 con la mia borsa! Ma... C5! Quell'ultimo suono, invece, era probabilmente riconducibile a una sega circolare. Ora basta. C5, aiuta Gerry ad entrare e poi impegnati a fare il palo oppure faccio venire Thanen.

    Con molto meno sferragliare del previsto, grazie al sacrificio di una povera zucca che, nonostante avesse brillantemente retto il peso di una zeltron di un metro e ottanta, nulla aveva potuto contro i quintali di latta di Gerry, il GE fece la sua entrata in dispensa.
    Nessuno badò più di tanto alle lamentele del droide coperto di filamenti arancioni e semini non tostati prima, né ai suoi commenti sulla grande qualità del reparto ortofrutticolo di quella dispensa poi. Tutti erano troppo concentrati sui bulloni che il chiss aveva rinvenuto sotto uno scaffale.
    Li studiarono e, una volta deciso che appartenevano a un droide, cercarono di restringere il campo su un preciso modello.
    Gerry, prendi il computer da polso e fai una ricerca per immagini.
    [Ricerca Rapida]Questo particolare tipo di bullone è molto comune, facilmente reperibile in negozi per il fai-da-te e officine non specializzate. Inoltre, viste le sue scarse doti di resistenza e flessibilità, viene utilizzato prevalentemente nella costruzione di droidi protocollari. Secondo l'holonet, nelle immediate vicinanze di questo palazzo c'è un negozio di meccanica che compie anche piccole riparazioni a unità poco complesse a prezzi stracciati. Sintetizzò Gerry.
    Beh! Se le viti sono così lustre vorrà dire che sono nuove... e se sono qui, per terra, invece che attaccate al droide... potrebbe significare che c'è un motivo se i prezzi del meccanico sono così stracciati. Potrebbe valer la pena fare una visitina all'officina, che ne dice, Capitano? La diplomatica sentiva ancora il calore del chiss addosso, non pensava più da tanto a quanto fosse caldo il corpo di Thanen. MA! Ma non si sarebbe dimenticare MAI e poi MAI di averlo dovuto imburrare per sfarlo sgusciare da una finestra.
    Usiamo la porta, questa volta? Potremmo approfittarne per fare un paio di domande a... E, come se Talia gli avesse telefonato, uno sguattero umano dai capelli ricci e rossi, aprì la porta della dispensa.
    E perse un vitale secondo per tentare di spiegarsi la scena che gli si era parata davanti; un secondo che forse gli avrebbe evitato il mal di testa dovuto al bernoccolo che ti viene quando ti colpiscono in testa con un salame di beluga all'alga spirulina.
    Il tutto mentre Gerry ammirava la freschezza e l'altissima qualità del salume in questione.

    Ehi? Ehi, bell'addormentato? Ci sei? Oooh sì che ci sei! La voce suadente della zeltron era modulata di proposito su un tono che invogliasse il giovane umano a riprendere i sensi e a sentirsi a suo agio. Anche se, a giudicare dagli occhi sbarrati con cui fissava la diplomatica che incombeva su di lui, "a suo agio" era un po' troppo ottimista. Terrore, ecco sì! Era più che altro terrorizzato. Ma da Talia? Oppure dal chiss in boxer? Dal cowbot col pistolone o dal droide coperto di interiora di zucca? Chissà.
    Comunque sia, previdentemente, Talia aveva invitato il dinamico trio a starsene in disparte e lasciare a lei le chiacchere. Il ragazzo poteva sapere qualcosa sull'avvelenamento, oppure condurli da chi ne sapeva di più; in ogni caso era un'occasione ghiotta da sfruttare.
    Ehi! Ciao, guarda me e solo me! Ti prego non urlare! Lo battè in velocità, mentre questo si riempiva i polmoni. Siamo amici! Ci dispiace per l'incidente... ci hai spaventato! Sorrise dolcemente.
    Lui.
    A loro.
    Ceeerto.
    Come ti chiami?
    A-alfredo... Tentennò. Era dubbioso, ma la donna magenta sapeva essere rassicurante e convincente: se lei diceva che era stato lui la causa dell'incidente doveva essere per forza vero.
    E' un bellissimo nome! Io sono Talia...
    Piacere! DIsse più deciso. Un segnale che la zeltron interpretò come quello che le serviva per passare allo step successivo del loro inter... della loro conversazione.
    Volevamo assolutamente parlare con qualcuno della cucina, perché sai, siamo degli estimatori e la vostra cucina è su tutti i giornali...
    Siete dei giornalisti?! Alfredo scattò subito sulla difensiva lanciando occhiatacce anche al trio paloma. Talia piegò la testa leggermente in avanti mentre si copriva la bocca in una risatina. Se prima stava seduta sui talloni, in ginocchio vicino al ragazzo riverso sul pavimento, la donna si sedette per terra accanto a lui e gli poggiò una mano sull'avambraccio, lasciando che il contatto si prolungasse un tantinello in più.
    [ABBINDOLARE]Giornalisti!? Noi!? Ma ci vedi!? No, caro no! Niente di più lontano dal vero! Però sì, ammetto che ho letto sull'holonet delle disavventure che sono capitate in questa cucina alla cena di commemorazione per la battaglia di Dac. Io, onestamente, credo che sia tutta colpa di quegli umani pappemolli! Insomma, se non siete in grado di digerire le prelibatezze di Chef Rubio, allora che cosa siete abituati a mangiare? Immondizia, ecco cosa! Insomma, c'è chi dice che lui e il suo staff siano coinvolti e lo abbiano fatto di proposito; ma io dico che lo chef è famoso per saper lavorare gli ingredienti più rari e particolari in manicaretti da gran gourmet! Che interessi politici può avere una persona che cucina? E il suo staff? Perché avrebbero mai dovuto avvelenare di proposito quei nubiani!? Il monologo terminò come la più amichevole chiacchierata tra amici intimi, il giovane si era tranquillizzato di avere in Talia un'alleata e gli si sciolse la lingua.
    Infatti! Sono tutte calunnie! Nessuno della cucina ha interesse nell'avvelenare qualcuno! E lo chef è una brava persona... certo, urla molto, è vero! E mi lancia i piatti quando non li lavo bene, ma comunque... anche se non è una brava persona lui è un bravo chef! E' quel suo droide che è inquietante. Confessò il giovane umano, al che Talia prese le sue mani tra le sue e lo fissò dritto negli occhi castani.
    Un droide strano? Gli chiese a mezza voce, non serviva urlare tanto gli stava vicino.
    Alfredo Linguini perse un battito.
    S-sì! Chef Rubio se lo porta dappertutto! Prima era okay, tagliava le verdure, grattuggiava il grana... era apposto! Ma appena prima della cena è uscito dai circuiti! Sembrava aver problemi grossi: voleva mettere a tutti i costi nella cella frigorifera il bidone dell'umido! L'avrò levato di lì mille volte, ormai! Era come se si fosse dimenticato come si lavora in cucina! Alfredo sorrise a Talia.
    Ce l'aveva così vicina... socchiuse gli occhi e arricciò le labbra. L'avrebbe baciata. Sì, e poi si sarebbero sposati e i loro bambini sarebbero stati dei bellissimi umani magenta con i capelli rossi.
    Ma il bacio schioccò nell'aria, mentre la zeltron guadagnava l'uscita della dispensa per dirigersi alla cella frigorifera, facendo cenno a Thanen di seguirla.
    [INTUIZIONE]Magari gli avanzi della cena di gala sono nella cella e se è così potremmo analizzarli... o prendere dei campioni e farli analizzare. Sono certa che il droide di cui parla il ragazzo sia lo stesso dei nostri bulloni: c'è stato uno scambio. Ma non di droidi, lo staff della cucina se ne sarebbe accorto. Hanno cambiato il chip di programmazione! Ecco come hanno avvelenato i nubiani!
    Restava solo da scopire chi ci fosse dietro.

    La cella frigorifera era giusto accanto alla dispensa, dentro a cui fu rinchiuso il povero Alfredo con il cuore spezzato.
    Dentro, le temperature crollavano drasticamente: magari per Thanen non sarebbe stato un problema, per i droidi solo un grattacapo sul medio periodo; ma Talia Crane venne immediatamente la pelle d'oca e i denti iniziarono a battere poco dopo.
    Sb-sbrighiamoci. Troviamo il secchio di immondizia e usciamo di qui! Si sforzò di non balbettare e di dare al tempo che stringeva la colpa della sua fretta.
    Oh, io non credo uscirete tanto presto. Con un rapido dietro-front per la sorpresa, Talia guardò la porta della cella chiudersi con un pesante tonfo, seguito da un *clac*, e il famoso Chef Rubio, mago dei fornelli, che li osservava dall'oblò. Solo che lui se ne stava nel caldo umido di Mon Calamari, lei a -15 con i bastoncini findus.
    Con il terrore negli occhi blu, già incorniciati da cristalli di ghiaccio, la zeltron guardò il chiss in cerca di una soluzione e si maledisse per aver sceltro in indossare un vestitino di seta grigia.
    Miss Crane, scusi se distolgo l'attenzione dalla porta; ma questo piatto è incredibilmente interessante! La voce del droide distrasse la zeltron dai suoi pensieri di morte per congelamento, non tanto, ma abbastanza da poter essere insultato per questo; ma quando si voltò per farlo, le nuvolette di vapore affannato che le uscivano dal naso si bloccarono e ripresero con più calma.
    Vede, Miss? Questa è una rivisitazione del mio brasato di lenticchie e spinaci, con spuma calda di formaggio, quello che le piace tanto! O meglio, il mio è una rivisitazione di questo! Sa, capitano, Miss Crane è vegetariana! Comunque, dicevo, la ricetta originale del brasato dovrebbe dare visivamente questo risultato; solo che qui... ci sono squame di pesce e lische? Mh... ed è tutto appiccicoso... Ora, la colla di pesce è effettivamente un ingrediente; ma non credo si intenda la vinavil mista agli scarti della pescheria... Gerry si voltò a guardare il suo capo tremare da capo a piedi, Talia aveva freddo anche alle punte dei capelli.
    Abbiamo trovato l'arma del delitto! Che culo! Cercò di articolare nonostante le labbra bluastre le facessero un male cane.
    Vengo da un pianeta caraibico, sono cresciuta su un pianeta semitropicale... muoio assiderata su Mon Calamari. Odio il freddo.

    Edited by Silver Sterling - 11/10/2022, 17:56
     
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    Se era palese che si sarebbe incastrato? Beh, tecnicamente passare non sarebbe stato impossibile, altrimenti non ci avrebbe mai provato, ma per riuscire nell'impresa, avrebbe dovuto compiere un certo movimento con la spalla sinistra, che però lui non era abbastanza elastico per fare e così il tentativo era andato in fumo. Poco male, si era detto: sarebbe tornato indietro, si era detto. A quanto pare no.
    Una cosa era certa: nessuno avrebbe mai potuto dire che il Capitano Thanen era restio a provare cose nuove, ed anzi, se qualcuno fosse passato in quel momento, per essere salutato con molta cortesia da Gerry, si sarebbe potuto domandare quanto in là si spingesse la voglia di novità ed avventura del chiss. Ma per fortuna ciò non era successo.
    Non che il timore che ciò potesse succedere non stesse prepotentemente cercando di sfondare le pareti del suo petto e fargli venire le orecchie viola di imbarazzo, ma il fatto che Talia Crane stesse cercando in tutti modi di non ridere, inzuppandolo, malgrado ciò, di ilarità, stemperava leggermente la situazione ignominiosa in cui il Capitano si trovava. Sì, talvolta sniffare feromoni e lasciarsi contagiare da qualcosa di positivo, in senso lato, poteva migliorare le cose. In verità non ci sarebbe stato così tanto bisogno di ungere il chiss, per farlo passare, è che tra l'imbarazzo, mascherato da seccatura e il fatto che Gerry stesse spingendo un po' troppo in basso, era difficile lasciar andare in respiro e più lui tratteva l'aria nei polmoni, più faceva effetto tappo.
    Gerry. una parola stretta e controllata quanto quel buco.
    Sposta le mani più in alto, per favore. e non c'era bisogno di una zeltron per capire che l'ig-88 mascherato da protocollare aveva premuto i pulsanti sbagliati. Da suo canto, non si potè dire che il Capitano mancasse di pazienza ed autocontrollo: erano in pochi che avrebbero mantenuto quella compostezza, mentre ti schiacciavano i maroni.
    Alle generazioni future, la gente avrebbe raccontato che il burro salva da ogni situazione, in verità era stato tutto merito di un espiro profondo e tanto olio di gomito. In quanto alla zeltron, probabilemente avrebbe riconsiderato le affermazioni sul suo vestito grigio, dopo essersi trovata a fare da ripieno in un panino le cui estremità erano chiuse da un droide assassino -sotto- ed un chiss unto sopra. Ebbene sì, il Capitano si schiantò di faccia per terra, meno male che la zeltron aveva attutito la caduta. Già. Meno male per lui.
    Chiedo scusa? Non mi hanno installato funzioni aggiuntive, a parte l'omicidio e la medicina ed in questo momento mi sento un po' retrò. aveva pronunciato il cowbot, da sotto la coppia e con una sola preoccupazione al mondo: il suo cappello stava bene?!

    No, che non avrebbero usato la porta! Aveva fatto tutto quel casino per non dover spezzare i sigilli, facendola aprire a Talia Crane e farsi scoprire tutti quanti, perciò sarebbero usciti da dove erano entrati: se era passato una volta, sarebbe passato di nuovo.
    Questo stava pensando, prima che il ragazzo dai capelli rossi facesse la passerella per la cucina. E lui? Lui da dove era entrato?
    Mentre il ragazzo veniva steso dalla zeltron, cosa di cui doveva essere grato, poichè Thanen era già pronto ad intervenire, altrimenti, il chiss si era premurato di perquisirlo da cima a fondo, senza però trovare niente di preoccupante. Quindi che cosa ci faceva là dentro?
    E' probabile che agisca per qualcun altro. Cerca di scoprire perchè è venuto. La zona dovrebbe essere interdetta dalle autorità. aveva ordinato alla donna, prima che l'interrogatorio potesse cominciare. Le cose non erano andate però come previsto, perchè la zeltron si era lasciata trasportare dall'entusiasmo per aver trovato il riferimento al droide e non aveva quindi concluso l'interrogatorio, mollando un minaccioso chiss in mutande e relativo Ig-88 a fissare Alfredo Linguini abbandonato all'altare.
    Non abbiamo finito. Resta qua. aveva dunque intimato il Capitano all'umano, facendolo arretrare con la sola forza dello sguardo, fino al fondo della dispensa e rinchiudendocelo grazie alle chiavi che gli aveva preso di dosso, mentre era svenuto e che poi erano l'unica cosa che aveva con sè, a parte il comlink, anche quello requisito e infilato al fianco, con l'elastico delle mutande.
    Fa la guardia al sospettato. aveva poi messo BEN a sorvegliare la porta, mentre lui seguiva Astr-... Talia Crane in ghiacciaia.
    Quella situazione non gli paiceva e non aveva nulla col fatto di essere in mutande ed unto di burro, era più il non sapere che cosa ci facesse là dentro Linguini, che non pareva in grado di mentire, ma che evidentemete non era arrivato per caso. Fu solo un paio di secondi dopo che le cose furono spiegate e il capo-cuoco fece il suo ingrasso trionfale, richiudendo la porta e con essa i culi gelati di Gerry, Talia e Thanen. Quello che tuttavia il cuoco, intento a cercare la fuga con un carrello per i piatti sporchi ed un droide coperto da un lenzuolo bianco, steso come un cadavere sulla superficie metallica, era che un altro droide molto più sveglio aveva visto tutto, nascosto nell'ombra.
    Thanen non stette ad ascoltare le elucubrazioni di Gerry sul fatto che un droide difettoso avesse servito spazzatura alla delegazione nubiana, invece prese la chiavi della cella dal retro delle mutande, dove le aveva infilate ed aprì la porta. Il rumore di spari dall'altro lato e lo sbando del carrello erano stati segnale d'anticipo di ciò che trovarono all'esterno: un cuoco a gambe all'aria, un carrello per i piatti schiantato, senza una ruota e un cowbot con un blaster fumante, che faceva finta di soffiarci sopra, prima di rinfoderarlo.
    Ottimo lavoro, B.E.N.
    E' Iggy-BEN-Primo, ora.
    Questa volta Thanen non aspettò che fosse Talia a prendere il controllo dell'interrogatorio: data la natura criminale dell'uomo che aveva cercato di ucciderli per assideramento, senza sapere che avevano preso le chiavi al suo sguattero, riteneva opportuno un approccio meno soft. Senza nessuna creanza, lo prese prima per il retro della giaccia, voltandolo, poi lo afferrò con entrambe le mani per il bavero e lo trascinò in piedi, sollevandolo da terra e andando a schiantarlo con la schiena accanto alla porta della ghiacciaia, dove lo tenne impalato, poi scoprì i denti e inspirò, nel tipo suono del chiss incazzato, simile al verso di un alligatore.
    Il cuoco si stava positivamente cagando addosso.
    Parla. ordinò, fissando gli occhi di bragia in quelli dell'altro.
    Non ci volle poi molto perchè questi confessasse. La storia alla fine era stata più semplice ci quanto si sospettasse: lo chef Rubio non era nient'altro che un impostore. Per anni il cuoco, famoso in tutto il Mid Rim, aveva utilizzato un sofisticatissimo droide da cucina per preparare i suoi famosi piatti, spaccandosi per un genio della culinaria, ed anche la sera dell'evento avrebbe dovuto fare un successone. Il droide però, si era rotto proprio in prossimità della cena e allora il cuoco era stato costretto ad una riparazione di emergenza del chip, solo che si era rivolto al posto sbagliato e la programmazione di droide netturbino da cui era stato preso il pezzo di ricambio era entrato in contrasto con la nuova programmazione da cucina. Il risultato? Avvelenamento di un'intero corpo diplomatico, dovuto a immondizia.
    Caso risolto, dopo tutto.
    Ma c'era ancora una domanda senza risposta: perchè Linguini era entrato là dentro, quel giorno?
     
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    [...]
    Appresa la confessione del cuoco e lasciatolo in sicurezza con il droide Ig-88 B.E.N., il Capitano della Marina Thanen e io ci dirigiamo nuovamente nella dispensa per interrogare nuovamente l'individuo precedentemente presentatosi come "Linguini, Alfredo".
    Non trovando il suddetto nel punto in cui era stato lasciato, mi affaccio alla finestra di servizio da cui io e il Capitano penetravamo nell'edificio per interrogare l'unità R2-C5, già citata come proprietà del Capitano e lasciata di guardia al vicolo. L'unità in questione nega, quasi come offesa, di aver permesso la fuga del detto "Linguini".
    Interroghiamo pertanto l'unità B.E.N., lasciata di guardia allo stesso "Linguini" mentre noi ispezionavamo la ghiacciaia; ma la suddetta afferma di non aver notato la fuga di "Linguini" a causa del suo impegno nella cattura di Rubio, Chef.
    Tentiamo un inseguimento del detto "Linguini"; ma appena varchiamo le porte della cucina, due guardie Mon Calamari ci intimano di fermarci, dichiarano in arresto i presenti - la sottoscritta Diplomatica della Repubblica Crane, Talia - il Capitano della Marina Repubblicana Lath'ane'nuruodo - l'unità Ig-88 Gerry di mia proprietà - l'unità Ig-88 B.E.N. di proprietà di Thanen, Capitano.
    Mostro loro la mia ID Repubblicana e chiedo un confronto con il loro superiore.
    Dopo minuti 15 dalla mia richiesta, posso parlare con il capo della sicurezza, Mon Calamari identificato come Merman, Louis. Convinco Merman, Louis a diramare un avviso di ricerca per Linguini, Alfredo.
    Vengo ricongiunta ai miei compagni, il Capitano indossa una veste moncala di fortuna.
    Rubio, Chef viene consegnato dal capo della sicurezza Merman, Louis alle forze di sicurezza locali.
    Riceviamo cordiale ringraziamento e siamo invitati a salpare.


    L'ammiraglio Lutar Distin posò il datapad con il rapporto della zeltron sulla scrivania che lo divideva dall'autrice in questione. Inspirò a fondo l'aria per tentare di capire qualcosa di più sulle emozioni della donna: ne aveva studiato a lungo le caratteristiche di razza da quando la Marina gliela aveva spedita lì; sperava di capire qualcosa di più sul grande segreto che l'avvolgeva e che le alte sfere non volevano dividere con lui. Un po' questo lo offendeva; ma se era arrivato dov'era era soprattutto grazie alla sua solerzia nell'eseguire gli ordini.
    E Talia Crane non gli aveva mai creato il minimo grattacapo.
    Fino a quel punto, almeno.
    Mi prende in giro? Chiese seriamente e con lo sguardo fisso su quella che prima profumava di attesa e ora, invece, odorava forte di sorpresa.
    Signore?
    Si aspetta davvero che creda a questa storia? Che ha convinto a chiacchiere un'infermiera a lasciarle visitare il Ministro della Cultura di Naboo? Che lei e il Capitano Thane, l'eroe di Dac, vi siate dovuti spalmare di burro per entrare in cucina da una finestra... - Il realtà solo il Cap... - ...e che abbiate, sì, scoperto il responsabile di quella stramaledetta intossicazione alimentare, ma che vi siate lasciati sfuggire una spia Leviathan da sotto il naso!?
    Boom. La bomba era scoppiata.
    Eh, già. Distin sapeva perfettamente che una semplice diplomatica con avrebbe potuto sapere nulla dell'identità di Linguini, dubitava pure che lo stesso chiss, pur collaborando attivamente con i loro servizi segreti, ne fosse al corrente, o non lo avrebbe fatto scappare, a costo di farsi saltare la copertura. Quello che l'ammiraglio cercava era una prova che il rapporto della diplomatica fosse affidabile, che lei fosse affidabile nonostante tutta la segretezza che la circondava.
    A giudicare dal mix di vampate che riempivano l'aria, e che spaziavano dalla sorpresa alla vergogna, la zeltron non sapeva. Ed era sincera. Meglio così, si disse l'umano.
    Non... Signore... Sono desolata! L'ho giudicato un semplice sguattero ed ero troppo concentrata a cercare il colpevole dell'avvelenamento ai nubiani che... - Che hai perso di vista un'occasione d'oro. L'ammiraglio finì la frase per lei.
    Signorina, so per esperienza che quelli del suo ramo sono maghi con le parole, un'arte che può evitare che quelli del mio ramo scendano in campo. Inoltre so, da ricerche molto recenti, che la sua razza sa essere estremamente convincente. Questa è una combinazione che, nelle mani corrette, può salvare delle vite. Impari ad aprire la mente e impari il tempismo nelle scelte, non è mai troppo tardi. Bene, la sua paternale della settimana era fatta. Può andare, Signorina Crane. La congedò riprendendo il datapad dalla scrivania e senza alzare lo sguardo: non voleva che la diplomatica lo vedesse sorridere, anche se probabilmente avrebbe potuto sentirne la soddisfazione. Sì, Talia Crane e quel Thanen avevano fatto un ottimo lavoro; la soluzione del caso gli era praticamente caduta addosso; ma erano stati creativi anzichenò: fosse stato più giovane si sarebbe imbarcato con loro alla prossima missione.
    Un chiss imburrato e in mutande bisogna vederlo almeno una volta nella vita.
     
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    C'era mancato poco. Molto poco. Troppo poco.
    Quei 15 minuti in cui le guardie avevano preso BEN, in cui il chiss era stato scambiato per un criminale che aveva rubato una divisa repubblicana e Talia Crane aveva mercanteggiato per il loro rilascio erano stati tra i più lunghi della sua vita.
    Non aveva paura per sè, in fondo non aveva fatto nulla di male, poco convenzionale, forse, ma comunque era ciò che era stato mandato a fare, anche se l'aver perso Linguini era stato un brutto colpo. No, quello che Thanen temeva, era ciò che sarebbe potuto capitare, se qualcuno avesse guardato dentro la testa del suo droide.
    L'IG-88 sapeva, non tutto certamente, anzi, diciamo quasi nulla, ma ciò che sapeva sarebbe stato abbastanza per generare un sacco di domande all'RSB e allora tutte le sue sparizioni, e l'arrivo dei Chiss nella Galassia Minore e la sua tendenza nel trovarsi sempre nel posto giusto al momento sbagliato, avrebbero creato talmente tante domande che rispondere in maniera convincente sarebbe diventato un problema. Quando l'RSB aveva delle domande, tendeva ad ottenere risposte, in un modo o nell'altro. E con una guerra in corso e una potenza straniera e sconosciuta alle porte, non solo la carriera militare del chiss, ma pure la sua stessa vita e la sicurezza dell'Ascendancy sarebbe stata messa in pericolo.
    Ci era andato vicino. Troppo vicino.
    Era una fortuna, in quel caso, che Talia Crane fosse così brava a parlare, che avesse convinto tutti delle loro rispettive identità e che fosse riuscita a sbrogliare la situazione, perchè Thanen non era convinto che sarebbe riusciuto ad intimidire le guardie ancora a lungo.
    Quel droide è strumentazione militare. aveva detto.
    Contiene file riservati. aveva aggiunto.
    Toccarlo sarà considerato un atto ostile alla marina repubblicana. erano state poi le sue ultime parole. E non c'erano dubbi circa il fatto che qualcosa di male sarebbe capitato a chi avesse messo le mani sul suo IG-88. Il non sapere esattamente che cosa, aveva trattenuto i Mon Calamari tutto quel tempo, poi era arrivato il verdetto.
    Liberi. Tutti quanti.
    Il Capitano aveva tirato un sospiro di sollievo, non appena lontano dalle guardie.
    Che cosa avrebbe fatto se le cose non fossero finite a quel modo? Avrebbe attaccato i nativi? Sarebbe fuggito? Probabilmente no. Fuggire sarebbe stata un'ammissione di colpevolezza, senza possibilità di riscatto, mentre lasciandosi catturare, forse e c'è da ripetere "forse" se la sarebbe cavata. Con i "se" però non si vincevano le guerre e certamente non si mettevano al sicuro i segreti dell'Ascendancy. Thanen aveva compiuto un errore grossolano, forse distratto dalla presenza di Talia Crane, ma in verità, lo sapeva, interamente colpa sua. Aveva sottovalutato la situazione, aveva lasciato il comando alla diplomatica, mentre avrebbe dovuto prendere lui stesso in mano la missione. Sopratutto, non aveva pensato a proteggere la memoria di BEN. Doveva rimediare, altrimenti il suo sbaglio sarebbe presto diventato un errore.
    Non mi piace quella faccia.
    Dobbiamo trovare un inventore.
    Ecco perchè non mi piaceva...
    E' necessario, per il bene dell'Ascendancy.
    Presto le cose sarebbero cambiate.
     
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