New Star Wars Gdr

Una rilassante crociera

libera con Thanen

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Admin
    Posts
    23,535
    Reputation
    +145
    Location
    Feltre

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    «Seguirò voi»

    Così, malgrado si vedesse che era combattuta, Ashara Jentsawak era tornata ai formalismi. Probabilmente il modo in cui Thanen continuava a non vacillare nella propria ostentata sicurezza, le aveva infine messo il dubbio che se la meritasse. Magari invece era solo offesa. Una o l'altra al chiss non faceva molta differenza, purchè continuasse a collaborare.
    Ascoltò ciò che la sith sapeva e gli parve che fosse sincera, tuttavia le informazioni erano poco logiche: un Neimoidiano pieno di soldi, che non assumeva guardie del corpo? Sarebbe stato molto fuori dall'ordinario. Un motivo in più per ficcare il naso in giro per la nave e scoprirlo da loro.
    CITAZIONE
    «Perché volete aiutarmi? E cosa vorreste in cambio?»

    Thanen non si fermò, continuando a camminare, ma sapendo che non avrebbe potuto scappare da quella domanda ancora a lungo, in fondo era già la seconda volta che gliela poneva e una col carattere peperino che sospettava avesse quella femmina, presto o tardi si sarebbe rifiutata di andare avanti, senza ciò che voleva sapere. Doveva darle qualcosa per tenersi impegnata, un osso da masticare, per così dire.
    E chi ti dice che sto aiutando te?
    L'idea di chiederle un favore in cambio della sua assistenza era lì che lo punzecchiava, ma avrebbe potuto essergli più di intralcio, che di giovamento: aveva la sensazione che se lei avesse creduto -come era- che non facesse tutto ciò per lei, ma per se stesso, o magari per qualcun altro, si sarebbe sentita, ironicamente, più sicura che non se si fosse inventato qualche mistica chiamata dall'alto, o chissà che altri nobili intenti. La natura caustica che aveva visto fino a quel punto, lo spingeva a credere così, poi solo le reazioni della donna avrebbero potuto confermare o meno il tutto. Quella risposta sotto forma di domanda, però, gli dava anche un altro vantaggio: gli dava la possibilità di rigirare la frittata e mentire, se gli fosse parso più idoneo.
    Intanto che parlavano, i due aveano raggiunto il lift di servizio, ed erano saliti fino al piano della terza classe. I rumori dei motori e dell'enorme modulo di iperguida che spostavano il vascello erano solo un sottofondo lontano, ora ad attutire i loro passi ci pensavano gli scalppiccii di bambini alieni urlanti che si rincorrevano per gli strettissimi corridoi di quella zona della nave, madri dell'outer-rim che avevano vinto un premio vacanza in famiglia per il servizio reso alle aziende RD e sgangherati droidi bambinaia che passavano a controllare che i gabinetti fossero ancora funzionanti. La cabina di Thanen era da qualche parte proprio lì, tra un venditori di liquori di Iziz-city e una coppietta di novelli sposini che non faceva altro che cigolare sulle brandine tutto il giorno. Ad un certo punto aveva bussato per chiedere se avessero bisogno di lubrificante, ma non lo avevano sentito, o forse lo avevano ignorato.
    Ad ogni modo, ciò che stavano cercando era la cabina 225, secondo piano, seconda classe. La cosa migliore da fare era capire intanto che genere di percorso avrebbero dovuto affrontare per passare da lì al più vicino dock per la nave di Ashara. In poche parole servivano le planimetrie complete della nave.
    Hai le planimetrie della nave? chiedere non costava nulla.
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    saltellatrice

    Group
    Giocatore
    Posts
    172
    Reputation
    +9

    Status
    Offline
    La sith rossa serrò le labbra. Se lo sconosciuto non stava aiutando lei, cosa stava facendo esattamente? Non aveva ancora avuto modo di capirlo. L'incertezza la frustrava, ma le impediva anche di capire che cosa potesse fare per riprendere quel poco di controllo della situazione che aveva avuto e ormai aveva perso. L'aiuto dell'altro avrebbe potuto essere prezioso, in teoria, ma sarebbe arrivato davvero? E a quali condizioni? Era tutto troppo incerto e, prima o poi, avrebbe dovuto agire in ogni caso. Strinse i pugni.

    I bambini alieni che correvano per la terza classe la distrassero. Ashara non si era aspettata di trovarne e aggrottò la fronte, perplessa e infastidita. Che ci facevano dei cuccioli di barbari lì? E in che modo strano si addestravano al combattimento, scappando gli uni dagli altri e urlando. Alzò lo sguardo al soffitto, seccata.

    Sbirciò uno degli inservienti droidi e cercò di capire se fosse armato. La domanda del chiss sotto mentite spoglie la colse di sorpresa, ma solo perché l'ambiente era affollato e aveva ancora remore a parlare in sith in pubblico, soprattutto ora che aveva trovato qualcun altro che lo conosceva.

    [sith] «In mente» sussurrò a bassissima voce, dopo essersi posata la mano libera sulla fronte, delicatamente. Fece un mezzo sorriso [sith] «E nel palmare» uno strumento indubbiamente utile, che però non era ancora riuscita ad imparare ad usare bene, nonostante fosse stato, le aveva assicurato il mercante che glielo aveva venduto, progettato per risultare molto semplice anche per dei bambini - per gli incomprensibili bambini barbari che si addestravano a fuggire urlando, forse, ma non certo per una guerriera come lei. Forse pilotare la nave era poco più difficile, ma almeno gli schermi del cockpit non cambiavano completamente aspetto non appena li si toccava.

    Doveva provare un approccio diverso. Si avvicinò all'altro e sussurrò [sith] «Ci sono ancora molti di noi di cui non sospettavamo nemmeno l'esistenza... io dico che dovremmo unirci, per poter vincere... tutti. Ma a quali condizioni?»
     
    Top
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Admin
    Posts
    23,535
    Reputation
    +145
    Location
    Feltre

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    «In mente»

    Thanen sentì già gli occhi roteare in alto, nascosti sotto la visiera scura del casco, seccato, anche se solo moderatamente, da quello che si presentava come un inconveniente, salvo poi ritrovare l'interesse e la pace interiore, al sentir pronunciare la parola "palmare".
    Fa vedere. ordinò, senza sussurrare, come stava -inutilmente- facendo lei. La sola cosa che dei sussurri potevano fare in un posto del genere, era attirare l'attenzione. Non che una figura come quella di Thanen, accompagnata dalla donna con l'involto di stoffa, non fossero già abbastanza di spicco, là in mezzo, ma per fortuna la maggior parte della gente era troppo impegnata nello scappare da urla e fastidi vari, per prestarci troppo caso. Le cose sarebbero cambiate, una volta in seconda classe: lì quelli come loro non passavano impunemente inosservati.
    Se Ashara gli avesse passato il datapad, Thanen ci avrebbe trafficato celermente per cercare le informazioni che stava cercando, non senza evitare di notare qualsiasi altra cartella dati interessante vi fosse all'interno, pur senza aprire nulla che non fosse ciò che cercava.
    Se invece Ahsara si fosse rifiutata, o la mappa fornitole fosse risultata incompleta, avrebbe fatto diversamente, cercando un banalissimo terminale, così da poter scaricare il file direttamente nel suo pc da polso... e anche nel datapad di Ashara. La planimetria in fornitura ai passeggeri non era certamente completa di passaggi segreti e chissà che altro, ma serviva proprio per far spostare agilmente tutti all'interno dei vari piani, perciò lo sarebbe stata quanto basta.
    Una volta recuperato ciò, in un modo, o nell'altro, Thanen avrebbe fatto una deviazione nella sua cabina, avrebbe aperto la porta con il suo tesserino magnetico... e l'avrebbe richiusa in faccia alla donna, alle parole di...
    Aspetta qui.
    Una volta all'interno della cabina, Thanen si sarebbe preparato per approcciare il secondo piano, nella fattispecie, doveva togliere il casco con visiera e lasciare al suo posto la maschera kaleesh con turbante, ma doveva assicurarsi di avere ogni centimetro di pelle coperto, per quello usò lo specchio per controllarsi accuratamente, lasciò il casco in cabina, assieme alla tuta di Ashara, che mollò sul letto, poi uscì di nuovo. I suoi occhi rossi senza pupilla brillavano di luce propria da sotto la maschera, ma fece finta di nulla, come se fosse perfettamente normale, per un Sith.
    In tutto questo, Thanen aveva toltamente ignorato i sussurri complottisti della donna, presentatogli prima dell'ingresso in cabina, ma ne aveva in verità registrato ogni parola. Ashara sembrava davvero convinta di ciò che diceva... la cosa era sempre più interessante. Si domandava se sarebbe riuscito a convincerla ad accompagnarlo tra i suoi simili, o almeno scovarne le coordinate. Sarebbe stata una grande scoperta, anche solo dal punto di vista storico, per non parlare della possibilità di comprendere davvero quali fossero i loro numeri e lo stato tecnologico.
    La stanza che stai cercando è vicina alla poppa, ma scomoda per un attracco in prossimità. Dovremmo cercare di comprendere quali sono le abitudini del bersaglio, per incrementare le probabilità di successo. Suggerisco di iniziare dalla sala da pranzo. disse e fece poi strada.
    Il salone con grandi tavoli e servizio a buffet era uno dei posti più frequentati nella seconda classe, anche se forse un Neimoidiano avrebbe preferito mangiare in camera. Se così fosse stato, avrebbero potuto almeno sapere se ci fosse qualcuno adibito a portargli i pasti. Rapidamente si diresse al lift per il secondo piano.
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    saltellatrice

    Group
    Giocatore
    Posts
    172
    Reputation
    +9

    Status
    Offline
    Ad Ashara sarebbe probabilmente piaciuto potersi accorgere del fastidio che aveva suscitato in Thanen - dato che in fondo gli aveva risposto a quel modo soltanto per potersi prendere una minuscola rivincita - ma non ne ebbe modo, perché il chiss sotto mentite spoglie si limitò a controbattere con un ordine asciutto, senza commenti superflui. La massassi vide la reazione dell'altro come un'insopportabile, se pure tipicamente sith, manifestazione di superiorità. Evidentemente contrariata, irrigidì la schiena [sith] «Non posso riconoscervi alcuna autorità su di me, "Duine", non avendo ancora avuto alcuna prova della vostra superiorità... il vostro arsenale è certamente superiore, ma questo non è sufficiente. Il fondamento della nostra alleanza temporanea, al momento, è il mio interesse nelle informazioni in vostro possesso... e suppongo che voi abbiate ragioni simili alle mie per fare quello che state facendo. Non ingannatevi, quindi, non vi sto seguendo perché vi temo» disse, adattando il proprio tono a quello che l'altro aveva appena usato con lei. Non era del tutto vero che non temesse il maschio, ma non era neanche falso; più che altro, si rendeva conto di non avere l'equipaggiamento necessario per sconfiggerlo - e nessun modo di recuperare la sua nave, se anche ci fosse riuscita. Esitò qualche altro istante prima di estrarre il suo piccolo palmare economico, che aveva comprato solo da qualche giorno standard ma che era già praticamente riuscita a distruggere involontariamente [sith] «Terrò io in mano il dispositivo, così il suo archivio manterrà certamente segreto ciò che deve...» sibilò. Avrebbe obbedito a quello che sospettava essere uno zuguruk significativamente meglio armato di lei, per il momento, ma solo alle proprie condizioni.

    Teneva il palmare in modo un po' strano, tra le punte delle dita della destra e perfettamente perpendicolare al pavimento, quasi come se avesse paura che i colori che vedeva nello schermo avrebbero altrimenti potuto colare per terra o comunque spostarsi da una parte all'altra di esso sotto l'influenza della gravità artificiale. Fessurò gli occhi, dopo essersi messa la spada sottobraccio, e prese a digitare comandi sul display, attraversato da visibili crepe, con l'indice sinistro, naturalmente corazzato d'osso, teso. Faticando a far accettare il proprio volere al dispositivo, tendeva a colpire troppo forte lo schermo con le unghie. Aveva un'aria estremamente concentrata. Fece numerosi errori, prima di trovare ciò che le era stato chiesto e mostrarlo a Thanen [sith] «Osservate...» il tono tradì un certo orgoglio - aveva trovato e aperto il file giusto in un lasso di tempo che avrebbe potuto apparire accettabile [sith] «Facendo in fretta, la mia idea avrebbe funzionato...» assicurò.

    Ricevette un altro ordine, poi l'altro le chiuse la porta in faccia. Restò impalata qualche attimo, gli occhi spalancati, per poi guardarsi intorno, furente. Quello sconosciuto aveva la sua nave e la sua pistola e quindi non poteva andarsene, altrimenti lo avrebbe fatto... anche senza informazioni! Sbirciò i rumorosi cuccioli di barbari che, rincorrendosi, si stavano avvicinando pericolosamente a lei. Forse se avesse fatto un'espressione abbastanza schifata avrebbero capito che dovevano stare a rispettosa distanza dalla sua persona? Alzò il mento e si dipinse in volto un'espressione di assoluto disdegno, per sicurezza, ma nessuno dei bambini sembrò notare minimamente la cosa.

    Trasalì, quando Thanen uscì dalla sua stanza e poté finalmente notare i suoi occhi rossi. Era tanto sgomenta che quasi dimenticò quanto il comportamento dell'altro l'avesse maldisposta poco prima. Riuscì a parlare solo in ritardo [sith] «I tuoi occhi! Occhi rossi, hai... occhi rossi...» sussurrò, evidentemente confusa [sith] «Cosa sei?» chiese, in tono innegabilmente accusatorio. Seguiva ancora Thanen, per il momento, ma con estrema incertezza. Tutti i sith avevano sempre avuto occhi gialli, che lei sapesse, certo anche gli zuguruk... sebbene si fossero estinti da molti secoli sul suo pianeta natale e non potesse quindi averne l'assoluta certezza.

    Edited by Balenuvola - 3/2/2024, 19:28
     
    Top
    .
  5.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Admin
    Posts
    23,535
    Reputation
    +145
    Location
    Feltre

    Status
    Offline
    Ashara continuava a cercare di affermare una qualche parvenza di dignità, ma che volesse considerarsi superiore o meno, non modificava i fatti ed i fatti erano che si era consegnata in suo potere molti minuti prima, quando aveva deciso di non combattere ed arrendersi a lui. Tecnicamente si era offerta come prigioniera, anche se lei non l'avrebbe vista a quel modo.
    Lui si limitò ad attendere, la mano ancora tesa col palmo verso l'alto, di ricevere il datapad, come se il discorso della Sith fosse stato rivolto al vento e nulla più.
    Annuì invece alla proposta successiva della donna di tenere il dispositivo per sè, lo fece come se fosse stato lui a designare tutto dall'inizio, come fosse una gentile concessione nei confronti della Sith e non una sua presa di posizione. Solo a quel punto ritirò la mano, tenendo però lo sguardo fisso sulla femmina e i suoi dolorosi tentativi di arrivare alla giusta cartella senza provocare altri danni. L'incrinatura sulla schermo aveva appena provocato una stretta al cuore del chiss, che si sarebbe volentieri offerto di ripararglielo, se solo non fosse stato nè il momento, nè il luogo, e sapendo pure che probabilmente l'avrebbe rotto 5 minuti più tardi.
    Se il livello tecnologico della sua gente è pari al suo, potrebbero essere una minaccia, solo se istruiti. Forse ce ne sono altri come lei, in cerca proprio di informazioni da riportare sul loro pianeta.
    CITAZIONE
    «Facendo in fretta, la mia idea avrebbe funzionato...»

    No. rispose come un dato di fatto, dopo aver osservato e memorizzato tutta la planimetria disponibile.
    Un attimo dopo era nella sua stanza a cambiarsi.
    CITAZIONE
    «I tuoi occhi! Occhi rossi, hai... occhi rossi...» «Cosa sei?»

    Io sono...
    Che il discorso sarebbe venuto alla luce era ovvio, ma Thanen era pronto a mentire nuovamente, senza nemmeno mentire.
    ...travestito. concluse con ovvietà. Era pronto ad elaborare, se si fosse reso necessario, ma confidava che la sua ostentata sicurezza fosse talmente forte da tenere buona, anche se non soddisfatta, la Sith. Era travestito? Certo che era travestito. La cosa implicava che quelle fossero delle lenti a contatto fosforescenti? Sì, ed era pronto a dirlo chiaro e tondo, ma finchè non gli fosse stato chiesto, non l'avrebbe fatto.
    Una volta sinceratosi che lei stesse effettivamente ascoltando, ripetè quanto aveva da dire sulle loro prossime mosse e lasciò il corridoio, giusto un attimo prima che uno dei bimbetti urlanti cascasse in terra e iniziasse a piangere. Accelerò il passo.
    Una volta giunti al lift per il piano superiore, Thanen tirò fuori dalla tasca il tesserino che aveva rubato ad uno dei manutentori e lo utilizzò per sbloccare le porte, che altrimenti non si sarebbero aperte, senza chiedere il permesso: i cittadini più abbietti non volevano mischiarsi con la plebe.
    Una volta all'interno del cubicolo, gli schiamazzi furono sostituiti da una musichetta d'attesa e via via che salivano al piano di sopra, Thanen potè già iniziare a sentire il cambio di odori. Là dove prima c'erano stati pannolini sporchi e profumi di infima categoria, spruzzati per darsi un tono, ora si odorava qualche fragranza di classe, centelinata e il fresco aroma del sapone e dei cibi della sala da pranzo. I suoi seni nasali finalmente potevano tornare a vivere.
    La sala da pranzo è di là. Suggerisco di dividerci. La prima persona che trova il bersaglio, torna all'ascensore. Ricorda. Sei un manutentore. affermò, per poi lasciare la donna al proprio destino, se così avesse voluto, lui aveva intenzione di scandagliare rapidamente la sala e cercare non tanto il bersaglio, quanto semmai potenziali pericoli.
    Di lì a poco sarebbe tornato al punto di randevouz con ciò che serviva loro.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    saltellatrice

    Group
    Giocatore
    Posts
    172
    Reputation
    +9

    Status
    Offline
    L'unica reazione che era riuscita ad opporre a quello spigolosissimo "no" di Duine era stata una piccola smorfia di esasperazione. Passò qualche manciata di secondi a immaginare varie altre risposte, meno innocue e tuttavia non tutte violente, che avrebbe potuto dare al suo nuovo e irrispettoso "alleato" mentre attendeva che uscisse di nuovo dalla sua cabina, ma il fatto di non aver avuto la battuta - o la mano - pronta smise di darle fastidio nel momento stesso in cui si accorse che il chiss sotto mentite spoglie aveva gli occhi rossi; preoccupazione che in un attimo rimpiazzò quasi tutte le altre.

    La risposta di Duine la colpì per quanto fosse ovvia e la sith, ingannata dalla statura adeguata dell'altro e dal modo perfetto in cui parlava la sua lingua, non poté che accettarla. Inoltre, voleva inconsciamente che quel maschio fosse un suo simile, perché aveva altrettanto inconsciamente accettato di aver perso e la sua psiche avrebbe potuto incassare molto meglio una sconfitta che non le fosse stata inflitta da un barbaro. L'eccessiva cura nel travestirsi dell'altro non la stupì affatto perché, avendo i mezzi, avrebbe probabilmente cambiato il colore dei propri occhi anche lei [sith] «Eccellente travestimento...» complimentò il chiss, un po' in imbarazzo per avergli fatto una domanda che ormai riteneva idiota [sith] «Volevo metterlo alla prova, tuttavia. Se vi chiedessero cosa siete, cosa rispondereste?» la premessa era una menzogna: stava solo cercando disperatamente di evitare che l'altro la considerasse una sciocca e, in più, non le veniva in mente nessuna razza di barbari umanoidi che avesse gli occhi rossi. La vergogna aveva reso il tono della guerriera meno gelido [sith] «Vi sono leggende che raccontano di antichi signori oscuri la cui potenza interiore era tanto grande da dare permanentemente ai loro occhi il colore delle fiamme... ma voi non potete certo raccontare questo...» aveva anche iniziato a scherzare... quasi.

    Uscì dall'ascensore e si guardò intorno. Il profumo le sembrò strano e arricciò il naso. Posò lo sguardo giallo vivo sull'altro e serrò le labbra [sith] «Come volete... ma non avete chiesto che muso ha il ladro: un grave errore...» fece notare, tentando ancora di affermarsi per quanto possibile [sith] «A meno che voi non sappiate già riconoscerlo» volle così premunirsi da altre potenziali figuracce.

    Si allontanò dall'altro e, entrata nella sala da pranzo, si diresse a un terminale. Dedicò un ghigno involontariamente malvagio, irto di denti aguzzi, al passeggero che stava per usarlo «Manutenzione. Prego» l'accento della massassi era terribile. Posò a terra davanti a sé la spada avvolta nel mantello, con fare rispettoso, quindi si raddrizzò e iniziò a digitare comandi a caso sullo schermo con l'indice sinistro. Sbirciava verso i passeggeri, ogni tanto. Notò un gruppo di tre alieni, vestiti tutti allo stesso modo, che, facendo il nome di Vosko, ritirarono un'ordinazione da portare via al bancone vicino. Impallidì leggermente e raccolse la propria arma, per poi guardare il passeggero rimasto in attesa «Tutto riparato» bofonchiò. Tornò al punto prefissato e vi trovò il falso sith [sith] «Il committente mi ha mentito: Vosko ha almeno tre guardie a proteggerlo...» lo informò, cercando di mantenere un certo contegno, pur essendo di nuovo furibonda, oltre che imbarazzata.

    Edited by Balenuvola - 6/2/2024, 01:34
     
    Top
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Admin
    Posts
    23,535
    Reputation
    +145
    Location
    Feltre

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Se vi chiedessero cosa siete, cosa rispondereste?

    Thanen inclinò appena il capo di lato. Non capiva se la sua fosse una domanda dettata da sincera curiosità, oppure un tentativo di sviare l'attenzione dalla sua reazione esagerata di poco prima. Se fosse stato lui, la domanda sarebbe stata del tutto sincera, ma Ashara aveva la tendenza a mentire e comportarsi come i peggiori alieni, privi di amor proprio, quindi forse non le interessava davvero. Decise comunque di risponderle e anzi, di darle un pezzetto di informazione vera, curioso di capire se ci avrebbe fatto qualcosa oppure no e anche consapevole che sarebbe potuta essere utile più tardi.
    Direi che sono un membro adottivo della tribù guerriera Taker-Sher dei Kaleesh, ma sono nato Chiss.
    Avrebbe potuto benissimo fermarsi alla prima parte, tuttavia dirle che era travestito da chiss travestito da Kaleesh era un metodo perfetto per potersi cambiare alla svelta, n caso di bisogno, senza dover stare attento a non mostrare la pelle blu alla donna, che comunque dubitava sapesse che cos'era un chiss o un kaleesh, vista la sua scarsa conoscenza di cose basilari come il funzionamento di un datapad, o il suo riferirsi ad una cultura reclusa.
    CITAZIONE
    «Vi sono leggende che raccontano di antichi signori oscuri la cui potenza interiore era tanto grande da dare permanentemente ai loro occhi il colore delle fiamme... ma voi non potete certo raccontare questo...»

    Annotò mentalmente l'informazione, poi dettò il passo verso l'ascensore.

    CITAZIONE
    «A meno che voi non sappiate già riconoscerlo»

    Non mi serve il suo identikit. le rispose, prima di separarsi da lei e dedicarsi alla ricerca che si era prefissato: eventuali organici o droidi assoldati dal neimoidiano.
    La cultura di Neimoidia prevedeva l'uso di segni distintivi per rappresentare la proprietà di oggetti o personale, anche temporaneo: era una questione di status. Questo significava che avrebbe dovuto cercare, oltre ad individui che sembravano sotto ordini di qualcuno, quelli che avevano un qualche tipo di uniforme o stemma riconducibile ad una famiglia Neimoidiana.
    Non gli ci volle molto per identificare tre alieni ed un robot. Li osservò tutti con cura, valutandone le capacità e la preparazione [ANALISI DELLE FORZE], poi, una volta soddisfatto, si allontanò per controllare il tabellone delle attività della serata, prese i suoi appunti mentali e tornò al punto di randezvous.
    CITAZIONE
    «Il committente mi ha mentito: Vosko ha almeno tre guardie a proteggerlo...»

    Quattro. la corresse.
    E uno di loro ci sta guardando. disse, badando bene a non indicarglielo, già c'era lui a farsi notare benissimo, travestito, o no.
    Non è prudente attaccare a cena. Ti staranno aspettando nel corridoio. Tuttavia alle 2 di notte si terrà una piccola asta nella sala ricreativa 8. E' probabile che il Neimoidiano voglia esserci: il droide al suo servizio è un pezzo da collezione della Guerra dei Cloni, di importazione Geonosiana, ma gli manca un'importante componente per essere completo. Tra i pezzi d'asta c'è anche ciò che serve a Vosko. Sospetto che sia qui proprio per acquistare quell'oggetto, grazie ai soldi rubati. Il droide sarà poi rivendibile come un pezzo unico, ad altri collezionisti. [INTUIZIONE]
    Spiegò il frutto delle sue ricerche e di ciò che sospettava.
    Vosko si sposterà nella sala 8, ma almeno una delle sue guardie sarà ancora nella sua stanza. Sarà il momento per eliminare uno degli ostacoli. proseguì, iniziando a fare di nuovo strada verso l'ascensore da cui erano venuti.
    Dovrai essere rapida, tuttavia. L'avversario è alla tua portata, ma se lo scontro si prolunga, la missione è fallita. Sarà dunque essenziale un colpo accurato. Hai 6 ore di tempo per essere certa che funzioni. terminò.
    Stava tornando al piano della terza classe, ma non si sarebbe fermato tra i bambini urlanti: dovevano trovare un posto dove farla esercitare.... e dove lui avrebbe potuto farle altre domande sui Sith.
     
    Top
    .
  8.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    saltellatrice

    Group
    Giocatore
    Posts
    172
    Reputation
    +9

    Status
    Offline
    Accolse la risposta di Thanen con un'espressione neutra, perché non conosceva affatto le razze e le culture che l'altro aveva nominato. Concluse che nella galassia dovevano esistere alcune tribù di guerrieri kaleesh - almeno una delle quali usava portare strane maschere sul volto - e anche una razza di umanoidi con occhi rossi chiamati chiss. Era quasi sicura di non aver mai visto nessun kaleesh e nessun chiss [sith] «Una risposta accurata» osservò, per poi aggrottare la fronte [sith] «"Duine" deve dunque essere un nome chiss...» dedusse. Pronunciava ogni volta malissimo quel nome che, per lei, era del tutto alieno. Dopo essersi concessa una piccola pausa per riflettere, espirò profondamente [sith] «Avete un travestimento molto complesso, molto ben preparato... e attrezzatura costosa... ma pretendete che io mostri il mio vero volto a tutti e continui questa impresa senza armi da fuoco. Io penso che significhi che mi considerate senza valore e che mi sacrificherete ai vostri scopi, qualunque essi siano, non appena lo riterrete vantaggioso. Non sottovalutatemi solo perché al momento mi conviene obbedirvi» sincera.

    Vedere il volto di Vosko non sarebbe servito all'altro, a quanto diceva, ma per quale ragione? Era stato solo un moto di orgoglio a portare Duine a rifiutare o semplicemente conosceva già l'aspetto del banchiere? Ashara avrebbe tanto voluto poterlo capire [sith] «La vostra preparazione è notevole» disse [sith] «Mi chiedo come e perché» aveva assunto un tono freddo.

    Si arrabbiò ancora, visibilmente, quando venne corretta al rendez-vous [sith] «Almeno tre, questo ho detto... non ho mai escluso che potessero essere anche quattro o più» puntualizzò. Arricciò le labbra, per poi abbassare di pochissimo la voce [sith] «Non abbiamo un aspetto comune... almeno io, forse voi sì... quindi non significa necessariamente che abbiamo suscitato veri sospetti, solo che è più facile che questo accada» ascoltò le spiegazioni dell'altro e alzò le sopracciglia, evidentemente sorpresa [sith] «Sapete tutto questo?» si mise a pensare per qualche istante [sith] «Capisco» seguì il chiss travestito da chiss e strinse i pugni [sith] «La mia abilità con la spada vi sorprenderà!» assicurò, orgogliosa. Nonostante non capisse quali potessero essere gli scopi di Thanen, le capacità che le stava mostrando la stavano sempre più convincendo che ribellarsi al suo volere non sarebbe stato saggio. Non erano più solamente la curiosità per le informazioni che pensava l'altro avesse e la paura di perdere la propria nave o addirittura la sua stessa vita in combattimento a frenarla, ma anche la convinzione sempre più forte che quello sconosciuto sarebbe stato prezioso per il futuro dei sith [sith] «La forza ci ha fatti incontrare per un motivo, non può essere stata soltanto una coincidenza. Sono certa che saremo entrambi importanti per i sith... considerate questo mio pensiero...» disse.

    Edited by Balenuvola - 18/2/2024, 00:13
     
    Top
    .
  9.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Admin
    Posts
    23,535
    Reputation
    +145
    Location
    Feltre

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    «Avete un travestimento molto complesso, molto ben preparato... e attrezzatura costosa... ma pretendete che io mostri il mio vero volto a tutti e continui questa impresa senza armi da fuoco. Io penso che significhi che mi considerate senza valore e che mi sacrificherete ai vostri scopi, qualunque essi siano, non appena lo riterrete vantaggioso. Non sottovalutatemi solo perché al momento mi conviene obbedirvi»

    Thanen arricciò appena gli angoli della bocca in un sorriso, nascosto sotto la maschera kaleesh. I pensieri della Sith erano sufficientemente elaborati, ma mancavano della giusta logica e dopo tutto l'aveva affermato più volte: lei era una guerriera. Era evidente che il "pensare" fosse dedicato ad altre caste, nella sua società, forse quella stessa a cui lei pensava che lui appartenesse.
    Se vi sottovalutassi, vi avrei lasciato la pistola. decise di rivelarle uno dei suoi errori di logica, come avrebbe potuto fare un droide che segnala un avvenuto conflitto nei comandi ricevuti. C'era però dell'altro: era tornato al "voi". L'aveva fatto coscientemente e si aspettava una reazione compiaciuta nella donna, forse anche spavalda, ma certamente non l'aveva fatto per farle piacere. Lo scopo era un altro, era quello di appianare leggermente l'astio che lei stava provando nei suoi confronti. Era come avere un pesce attaccato alla lenza e continuare a tirare e mollare la ruota di avvolgimento. Voleva tenere Ashara all'amo per più tempo possibile, senza che spezzasse il filo.
    [...]

    Dopo essersi riuniti e aver discusso i dettagli, i due avevano potuto spostarsi di nuovo al piano della Terza Classe. Lì Thanen aveva fatto strada verso l'unico posto con un po' di spazio per esercitarsi e pochi occhi indiscreti, o almeno, occhi indiscreti sì, ma dalle lingue poco credute: avevano raggiunto il vano merci.
    Quella zona era poco sorvegliata e in uno degli angoli più remoti della nave. Erano i droidi ad occuparsi di portare le cibarie al piano di sopra, attraverso tunnel troppo piccoli per loro per passare, ma perfetti per dei bambini. Quelli della Terza Classe non facevano altro se non infilarsi nei container della stiva e uscirne con tutto quello che riuscivano a racimolare, che avesse un qualche interesse per loro, il che significava, solitamente, qualche dolcetto preconfezionato e, i più avventurosi, della frutta. Il cibo per la prima classe veniva preparato fresco a partire dalle materie prime, perciò non potevano vantare dirittti di ladrocinio su gustose fette di torta glassata, che poi era tutto ciò che quei piccoli alieni avrebbero considerato attraente. Questo significava che, entrando tramite il pass rubato ai tecnici, dall'unica grande porta laterale, Thanen e Ashara si sarebbero trovati chiusi nella semioscurità con cibarie, droidi che facevano avanti e indietro, ignorandoli... e sì, probabilmente anche qualche bambino della Terza Classe, infilato nei condotti e intento ad esplorare. Evitare di infilzare marmocchi era uno degli obiettivi della giornata, almeno sotto la supervisione del chiss.
    Fammi vedere, dunque.
    Incitò la donna, nel suo tono marziale e monocorde, invitandola a snudare la spada contro uno dei grossi quarti di nerf appesi per ganci.
    La temperatura era molto bassa là sotto, ma a Thanen non disturbava, anzi, finalmente poteva respirare a dovere.
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    saltellatrice

    Group
    Giocatore
    Posts
    172
    Reputation
    +9

    Status
    Offline
    Ashara aggrottò leggermente la fronte: avrebbe voluto non fosse sottovalutato il suo valore come massassi, non la sua pericolosità mentre impugnava un'arma che sarebbe stata in grado di rendere praticamente chiunque altro l'avesse brandita su quella nave degno di nota. Non dovette pensare a lungo per trovare una risposta: [sith] «Non significa molto... quell'arma potrebbe mettere anche un bambino nelle condizioni di uccidere un guerriero troppo facilmente...» in tono basso. Dava l'impressione di non apprezzare molto i blaster: probabilmente li temeva. Sorrise, però, perché il fatto che l'altro fosse finalmente passato a darle del voi le aveva fatto piacere [sith] «D'altra parte, se mi aveste sottovalutata del tutto, avreste forse già tentato di uccidermi... o avreste preteso di avere la mia spada» più rilassata. I prigionieri non potevano portare armi. Alzò un poco il mento e seguì orgogliosamente il chiss sotto mentite spoglie fino alla stiva.

    Ashara guardò Thanen e poi il grosso quarto di animale appeso al soffitto. Serrò le labbra, colma di disappunto per il fatto che l'altro fosse tornato a darle del tu. Che avesse risposto nel modo sbagliato? Che avesse fallito un qualche test? Forse. Cominciava ad avere la certezza che l'altro fosse più intelligente di lei e che la stesse solo sottoponendo a una serie di prove, come facevano sempre i kissai di Dostun. Le intenzioni dei kissai erano generalmente difficili da comprendere prima che fosse troppo tardi, ma credeva di avere imparato come farsi apprezzare da loro e, pur non potendo ancora dire se "Duine" fosse un kissai o uno zuguruk, decise che in ogni caso non doveva essere molto diverso da un kissai. Altre domande dirette l'avrebbero solo fatta sembrare stupida: a un kissai non avrebbe potuto che obbedire, almeno finché non si fosse trovata in chiaro vantaggio. Si impettì [sith] «Mi guadagnerò il vostro rispetto superando la prova» promise. Si era dipinta in volto un'espressione solenne che accompagnava bene la sua voce piuttosto profonda. Lasciò cadere a terra il mantello e sguainò la propria spada decorata, rivelando così una lunga e scintillante lama dritta a doppio filo, molto ben tenuta. Soppesò brevemente l'arma nella sinistra, gli occhi gialli che brillavano di orgoglio, per poi assumere una delle posizioni di combattimento che le era stata insegnata: piede sinistro davanti al destro e ginocchia leggermente piegate. Prese l'arma con entrambe le mani ed eseguì la finta più tecnica che conoscesse solo per mostrare la propria bravura al kissai - o allo zuguruk - prima di piegare i gomiti e alzare l'impugnatura di fianco alla propria testa, roteando la lama precisamente e rapidamente e puntando al centro di massa del pezzo di nerf mentre si lanciava in avanti. La lama passò l'indifesa carcassa da parte a parte, come fosse di burro. Ashara estrasse l'arma dal suo "nemico" e si raddrizzò. Pulì il metallo con un'estremità di una manica della tuta che si era legata in vita, elegantemente, per poi voltarsi verso Thanen, in attesa. Aveva un'espressione soddisfatta.
     
    Top
    .
  11.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Admin
    Posts
    23,535
    Reputation
    +145
    Location
    Feltre

    Status
    Offline
    No. fu la reazione di Thanen dopo che la donna ebbe completato il proprio assalto all'inerme carcassa.
    Questo non è sufficiente. esplicitò meglio, un attimo dopo.
    Certamente Ashara aveva eseguito un buon colpo, ma non era un colpo così preciso da poterlo definire adatto a porre fine alla vita dei suoi avversari senza incorrere in resistenza. C'erano molti dettagli che la Sith pensava di aver portato correttamente, ma che invece Thanen poteva vedere essere fuori posto, questo non perchè lui fosse un guerriero migliore di Ashara, con la spada, tutt'altro, ma perchè aveva un ottimo spirito di osservazione.
    La tua tecnica presenta molti margini di miglioramento. Ti suggerisco di porvi rimedio, prima che ciò comporti il fallimento della tua missione.
    Sì, di nuovo il "tu" e no, non aveva offerto suggerimenti e per due ragioni: la prima era che credeva che Ashara potesse cavarsela benissimo senza di lui, in quell'ambito che non gli era poi così familiare; la seconda era che se anche lui si fosse documentato come lui sapeva, potendole poi offrire dei validi consigli, probabilmente lei non li avrebbe accettati e ciò avrebbe rallentato le operazioni. Se era vero che tenerla all'amo a lungo era l'obiettivo, lo era pure il fatto che non si poteva agitare le acque del fiume e sperare che nessun altro venisse attratto dal movimento, predatori o prede che fossero. In poche parole, non voleva altre attenzioni.
    Se lo desideri, posso andarmene e tornare quando sarai pronta. le fece presente, per stimolarla ulteriormente.
    Lasciarla sola sarebbe stata un'ottima occasione per fare ricerche, mentre lei affinava il proprio colpo migliore, ma se lei avesse voluto che rimanesse per vederla fallire più e più volte, l'avrebbe fatto comunque... forse.

    Ti ricordo, dato che questo è il tuo primo addestramento, che dovrai fare 6 post di apprendimento della tecnica. Il primo l'hai già fatto.
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    saltellatrice

    Group
    Giocatore
    Posts
    172
    Reputation
    +9

    Status
    Offline
    Ad Ashara risultò evidente che "Duine" non fosse rimasto minimamente impressionato dalle sue abilità, nonostante non riuscisse a capire come avrebbe potuto colpire meglio. La soddisfazione sparì velocemente dal volto della sith, lasciando il posto alla vergogna e a un po' di rabbia. Mostrò i denti in uno strano ghigno e sembrò reprimere un urlo di frustrazione, per poi esibirsi in un rispettoso inchino [sith] «Posso fare di meglio» assicurò, pur non essendone in realtà affatto sicura [sith] «Osservate...» si raddrizzò. Sembrava ormai aver riconosciuto la superiorità dell'altro.

    Espirò profondamente e si voltò verso il pezzo di carne appeso al soffitto, che ancora dondolava. La colse il pensiero che forse lei era solo l'ombra di un massassi, come Dostun era ormai solo l'ombra di una città e Qoritjor Qo solo l'ombra dell'antico impero sith. Non sapeva da dove venisse l'altro, ma le sue parole e il suo atteggiamento le facevano sperare fosse un luogo ben più degno delle leggende. Forse avrebbe potuto farne parte, un giorno. La voce profonda della sith divenne quasi un sussurro malinconico [sith] «Il pianeta da cui provengo è... in declino» ammise, per poi alzare elegantemente la lama davanti al viso [sith] «Le nostre spade sono peggiorate... da millenni ormai non possono più fermare i colpi di blaster... le spade di luce delle leggende le taglierebbero molto facilmente, come se fossero bastoni. Non sappiamo più fare, né costruire, né riparare... molte cose. I massassi meno degni sono costretti a combattere con mazze e con bastoni. Credo sia possibile che anche le nostre tecniche non siano più raffinate come quelle di un tempo» si impettì e abbassò la lama sul lato sinistro [sith] «Ma il nostro coraggio è lo stesso di quello dei sith delle leggende, forse anche maggiore. Combatto da quando ho potuto reggere un'arma» scosse il capo [sith] «Osservatemi fallire finché non sarò all'altezza... non mi farò fermare dalla vergogna: non sono debole, non sono una traditrice. I massassi perseverano» fece roteare la lama e si rimise in posizione: piede sinistro avanti e ginocchia piegate in modo da darle stabilità. Prese di nuovo la spada con entrambe le mani e la alzò in modo che l'impugnatura si trovasse poco dietro il suo capo e la punta della lama fosse rivolta verso il nerf, poi portò l'arma davanti a sé e mimò rapidamente una parata, per poi girarla di nuovo rapidamente verso il pezzo e affondarla ancora quasi fino all'elsa, forse con minore precisione rispetto a prima, a giudicare dal suono che il colpo aveva fatto, ma con più forza. Stavolta non si vantò, estrasse solo la lama e si sgranchì il collo [sith] «Posso fare di meglio» convinta, stavolta.
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Admin
    Posts
    23,535
    Reputation
    +145
    Location
    Feltre

    Status
    Offline
    A quanto pareva, Ashara aveva preso il commento caustico di Thanen come uno spunto per migliorare davvero, rinunciando alle manifestazioni di rabbia più eclatanti. Forse alla fine il chiss era riuscito a convincerla di essere di rango superiore, anche se non avrebbe nemmeno saputo dire quale fosse. Ciò significava anche, che, fosse lei riuscita a portare a termine l'incarico assegnatole, forse Thanen sarebbe riuscito ad ottenere le coordinate del suo pianeta, o magari altre rilevanti informazioni.
    In effetti fu proprio la Sith a sbottonarsi ulteriormente con lui, quasi come fosse un'autogiustificazione.
    CITAZIONE
    «Il pianeta da cui provengo è... in declino»

    Nulla emerse dietro la maschera d'osso che indossava, ma a quel punto il Capitano stava ascoltando con molta attenzione.
    Il resoconto che la donna gli fornì in poche parole era quello di una civiltà ormai più che decadente, ridotta al riflesso sbiadito di quello che probabilmente era un tempo.
    Non rappresentano nessuna minaccia. decretò dentro di sè, con quella che poteva dirsi soddisfazione, ma con una punta di delusione: il suo lato avido di conoscenza avrebbe gradito investigare i segreti di un simile popolo, tanto antico quanto dimenticato.
    Ma forse sarà il caso di verificare comunque. si autoconvinse che infondo svolgere qualche ricerca sarebbe stato propizio al suo obiettivo ultimo di pace e prosperità per la Chiss Ascendancy e la Galassia al seguito.
    Sì, tutto sommato qualsiasi conoscenza su una razza creduta estinta avrebbe giovato.
    CITAZIONE
    «Osservatemi fallire finché non sarò all'altezza... non mi farò fermare dalla vergogna: non sono debole, non sono una traditrice. I massassi perseverano»

    Così sia. annuì.
    Se ormai era arrivato al punto in cui lei aveva bisogno della sua approvazione, non poteva certo lasciarla sola e sprecare l'occasione per ottenere maggiori conoscenze.
    Le mani conserte dietro la schiena come il militare che era, Thanen osservò il tentativo che... Beh, in realtà fu quasi peggio del primo. Ashara doveva essersi fatta prendere dall'emotività, sfogando la frustrazione nella potenza muscolare, ma senza puntare a ciò che era l'obiettivo, cioè la precisione di un colpo perfetto.
    Thanen non commentò e non si mosse, lasciando che la guerriera si preparasse a correggersi.
    Mentre La scena avveniva nella stiva, un esiguo ma sentito gruppo di spettatori stava iniziando a radunarsi in cima ad un gruppo di casse. Il chiss li aveva notati da un po', ma aveva deciso di ignorarli, ora però sarebbe stato difficile anche per Ashara non accorgersi di loro.
    Erano in quattro: un umano, un duros, un trianii e un rodiano. Tutti e quattro mimavano i gesti della Sith, usando un barattolo di cartone contenente un tempo patatine. Il coro di apprezzamento si levò in aria, facendo rimbombare il suono per tutta la stiva.
    Inizialmente il chiss aveva deciso di non distrarla, ma considerato il trambusto, desistette.
    E vorresti ritrovare la conoscenza perduta.
    Non era una domanda. Era palese che la risposta fosse sì, tuttavia il chiss stava cercando di addescare la donna e spingerla a chiedere, così da avere più chance di dire la cosa giusta, quando l'avrebbe fatto.
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    saltellatrice

    Group
    Giocatore
    Posts
    172
    Reputation
    +9

    Status
    Offline
    Una volta che fu riuscito a convincere Ashara di essere un suo simile, Thanen non ebbe alcuna difficoltà a farsi passare per un suo superiore: il suo fare altezzoso e misterioso era bastato a portare Ashara a sospettare che facesse parte di una delle due caste più alte, anche perché non ce n'erano di inferiori. La sith considerava i kissai geniali manipolatori pieni di segreti e, pur non avendo mai incontrato uno zuguruk, sospettava che, in quanto custodi di tecnologie a lei incomprensibili e costruttori di infidi labirinti magici, non potessero avere una mente meno contorta; nella sua esperienza, i superiori erano sempre misteriosi. Il familiare comportamento di Duine la spingeva a pensare di essere entrata in piani molto più grandi e complessi di quelli che aveva avuto prima di incontrarlo, cosa che per il momento non le dispiaceva troppo; si stava quasi sentendo a casa.

    Si impettì con aria orgogliosa, anche se il suo ultimo colpo non era stato granché, per poi rimettersi per la terza volta in posizione. Sbirciò i quattro rumorosi spettatori con sguardo rabbioso, ma si rese conto da come si muovevano che non dovevano avere l'addestramento necessario per poter imparare qualcosa da quello che stava facendo. Aggrottò la fronte, ora solo seccata «Troppo rumore...» sentenziò, con voce piuttosto profonda e in un basic viziato da un forte accento sith. Si voltò verso Thanen di scatto, quando udì la sua domanda [sith] «Sì... ma i kissai di Dostun non pensavano che ci fossero altri pianeti abitati da sith. Credevano - e lo credevo anch'io - che al nostro popolo fosse rimasto solo Qoritjor Qo. Io ora penso che la conoscenza che credevano perduta potrebbe non essere mai stata effettivamente persa... sul vostro pianeta» rispose.

    Si sgranchì il collo e riprese del tutto la posizione, che aveva rilassato un po' mentre spostava il capo per rivolgere lo sguardo prima verso Thanen e poi verso i quattro umanoidi. Puntò di nuovo la punta della lama verso il pezzo di carne appeso al soffitto, dopo aver alzato l'elsa sul lato sinistro del capo, invece che sul lato destro, essendo mancina come la maggior parte dei sith. Teneva l'impugnatura con entrambe le mani, la destra avanti, e fissava un punto preciso del suo semicongelato obiettivo, immaginando che potesse essere il petto di un nemico. Allineò l'arma al punto che voleva colpire e non fece alcuna finta, stavolta. Si lanciò in avanti e affondò la lama con forza nel pezzo di carne, ma non riuscì a colpire il punto esatto che aveva immaginato: sbagliò di molto poco, ma di quanto bastava per fallire. Mostrò i denti gialli e un po' appuntiti in un ringhio pieno di disappunto [sith] «No... impreciso! Imperfetto... posso fare di meglio» e forse a Duine sarebbe sembrato curioso che il termine "imperfetto" in lingua sith si potesse anche tradurre in basic con "non sith".
     
    Top
    .
  15.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Admin
    Posts
    23,535
    Reputation
    +145
    Location
    Feltre

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    «Sì... ma i kissai di Dostun non pensavano che ci fossero altri pianeti abitati da sith. Credevano - e lo credevo anch'io - che al nostro popolo fosse rimasto solo Qoritjor Qo. Io ora penso che la conoscenza che credevano perduta potrebbe non essere mai stata effettivamente persa... sul vostro pianeta»

    I bambini avevano palesemente ignorato l'aliena rossa, continuando a divertirsi e esponendola al genere di chiasso che certamete non sarebbe mancato nemmeno in una battaglia.
    Kissai... pur non riconoscendo la gerarchia, la traduzione gli era chiara. Quelli dovevano essere alcuni di quelli di più alto grado, assieme agli zuguruk.
    Fu mentre ragionava su come rispondere a quel commento di lei, che a Thanen venne in mente una notizia dell'holonet che fino a quel momento aveva ignorato, ma che ora bussava prepotentemente dal suo emisfero frontale.
    Tempo prima, circa nel periodo in cui lui si era trovato a conoscere per la prima volta Talia Crane e a cercare di sventare con lei un caso di quella che si era rivelata intossicazione alimentare, su Mon Calamari, i giornali avevano fatto uscire un breve ma singolare articolo riguardante un politico di Naboo, un brasato avvelenato e un salvataggio portato a termine da... un Sith. Lui era stato troppo impegnato in molte faccende e la cosa gli era passata di mente, ma ora tutto assumeva un altro significato. Se davvero quel misterioso individuo dalla pelle rossa e buone intenzioni era un membro della razza di Ashara, da dove veniva? Sembrava improbabile, data la vicenda, che fosse di questo Dostun, ma poteva anche darsi. Un vero peccato non aver potuto contattare il giovane maschio.
    Può darsi che la conoscenza che cela Dostun sia diversa da quella di altri luoghi. Se ve ne è. scelse una risposta enigmatica, più per prendere tempo, che altro.
    Quello era un mometo fatidico. Doveva esporsi? Era il caso di cercare un incontro? Ma se fosse andato, avrebbe presto dovuto rivelare l'inganno e non poteva farsi scoprire in territorio ostile. Due erano le scelte principali: ammettere di essere ignorante delle loro usanze e così perdere l'interesse della donna, oppure millantare chissà che segreti oscuri, tenendosela incollata addosso, ma al rischio di una prossima vendetta e la perdita di future "collaborazioni". Era una scelta senza margini di vittoria certi e non poteva temporeggiare ancora a lungo.
    Io sono un cercatore di conoscenza. decise di dire qualcosa di vero, nel falso, un po' come in ogni suo intervento.
    Se Dostun ne ha una parte, anche esigua, allora faresti bene a portarmela, perchè io possa custodirla e incrementarla. aggiunse. Parole rischiose, ma in quel momento la donna era parzialmente distratta dal suo esercizio, la sua mente era più debole e comunque prima o poi avrebbe dovuto fare un discorso del genere.
     
    Top
    .
33 replies since 12/12/2023, 18:45   853 views
  Share  
.