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Me lo firmi?

role di guarigione di Thanen e Talia, post rispettivi contest Galaxy of Fear

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  1. Eleni Bok
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    Capitano? Non so se si ricorda di me, ma il Maggiore...

    Thanen! Ne ero sicuro!

    Di tutte le persone di cui il chiss si sarebbe aspettato la comparsa, il Kel Dor non rientrava nemmeno nella top 30. L'ultima volta che aveva avuto a che fare col maggiore repubblicano, le cose erano andate bene, tutto sommato, ma qui invece... Perchè Starchild era lì? Era stato mandato a sollevarlo dall'incarico? Aveva poi ancora un incarico? La sequenza esatta degli eventi che lo avevano portato in quel letto d'ospale era ancora nebbioso, quasi come se fossero passati diversi mesi e per ricordare del tutto dovesse essere costretto a rileggere un rapporto lungo più di tre pagine di fogli A4 fitti di eventi di ogni genere e dove le difficoltà potevano imputarsi più ad uno scherzo del destino, simile a lanci di dado, che non ad inesperienza o incompetenza.
    CITAZIONE
    Dalle descrizioni degli infermieri poteva trattarsi solo di una persona... Allora, che ci fa qui, Capitano? Tra tutti i posti dove potevamo incontrarci... Va tutto bene, a proposito?

    Orion stava continuando a parlare, ma Thanen lo guardava immobile, un po' come un animale convinto che se rimane fermo nessun predatore potrà brancarlo. D'altronde come si può recuperare la dignità di fronte a qualcuno che ti sta guardando sdraiato in un letto d'ospedale, con una cannuccia tra le labbra? C'era un'esatta parola nella lingua chiss, per descriverlo ed era traducibili con "rimarrai fermo dove sei, in silenzio, senza il minimo rumore, fingendo di non esistere".
    CITAZIONE

    Sai, con mia sorpresa, pare che io conosca qualcuno che desidera vederti, ma aspetta un attimo... dottore!

    Più i secondi passavano e più le bizzarrie andavano sommandosi. Chi altri poteva esserci lì che voleva vederlo? Thanen avrebbe voluto saperlo subito, ma purtroppo il Maggiore iniziò a contrattare col dottore circa le sistemazioni dei letti. Fu proprio durante quei dialoghi che Thanen ebbe la sua rivelazione.
    CITAZIONE
    Un'altra paziente desidererebbe vederlo, ma purtroppo sono in stanze separate. Non so se ha presente la Zeltron nell'altra stanza... ecco.

    Zeltron? In un'altra stanza? Ma chi?...
    Il suo primo pensiero fu uno e uno solo, ma cercò di scartarlo. Magari si trattava invece dell'Agente speciale Yllanin, sì, aveva molto più senso. Perchè mai Talia Crane avrebbe dovuto trovarsi in un ospedale, assieme ad Orion Starchild?
    CITAZIONE
    Sicuramente due persone che chiacchierano le daranno meno grattacapi di una paziente che azzana gli infermieri[...]

    No, no, è proprio lei...
    Giunti a quel punto non c'era più alcun dubbio, così come era chiaro che Thanen dovesse capire che cosa stesse succedendo. Ordine, aveva bisogno di ordire e non tutta quella nebbia. Notizie, ecco che cosa doveva trovare: notizie sulla zeltron, sul militare al suo fianco e sopratutto sull'esito della missione di Hoth. Quello era l'obiettivo primario: Hoth.
    Verrò con lei, Maggiore, ma preferirei farlo con le mie gambe.
    Il detto si sbagliava: l'unico modo per recuperare la dignità in quel momento, non era fingere di non esistere, ma fare finta che tutto fosse esattamente come doveva essere. Talia Crane avrebbe fatto così.
    [...]

    Talia Crane avrebbe sbagliato approccio. Anzi no, probabilmente la soluzione del passeggiare per i corridoi con una vestina di carta, avrebbe risolto non solo quelli, ma innumerevoli altri dei problemi della Galassia... se a farlo era una zeltron. Ma Thanen non era una bella zeltron, era un colosso blu con un braccio ingessato e le reali chiappe blu, con annessi e connessi all'arietta fresca, perchè, sì, si era scordato che non aveva vestiti nell'armadietto. Anche di quello avrebbe dovuto rendere conto, ma nel frattempo sostenne la passerella con la massima no chalance, avanzando a passo lento, ma deciso, con la sinistra che si portava dietro il traspolo cui era appesa la sacca di fisiologica ed antidolorifici. Fu con sommo piacere che potè nuovamente sedere sul materasso che tanto aveva voluto lasciare qualche minuto prima, una volta che il letto fu stato posizionato nella nuova stanza. Ma prima di poter soddisfare quella necessità, il suo sguardo non aveva potuto evitare di scandagliare l'interno del nuovo ambiente e mentre lo faceva, impossibile non notare proprio la zeltron, la sua zeltron, tutta scompigliata, con la sclera leggermente arrossata attorno all'iride blu e -ebbene sì- gesso fresco al braccio sinistro.
    Ma...
    Per un lungo attimo Thanen non seppe se credere che si trattasse di uno strano scherzo, una sorta di diabolico passatempo alieno per tediare le menti dei chiss come lui, ma poi scartò tutto come troppo e dopo averle fatto un lieve cennò col capo, attese la sistemazione accanto a quello di lei, poi vi si sedette, senza aver ancora pronunciato nemmeno una parola.
    CITAZIONE
    Eccoci di ritorno. Sai, Thanen, Talia è per me una conoscenza - seppur piacevole - piuttosto recente. A quanto ho capito però, voi due invece... sbaglio? Quant'è piccola la galassia.
    Bhè dai, allora dovete per forza raccontarmi qualcosa!

    Guardò la zeltron, continuando a studiarne lo stato di salute, per cercare di capire se avesse altro fuori posto, ma anche cercandone lo sguardo, alla fine della sua indagine. Cosa doveva dire al Kel Dor? Non lo sapeva e non voleva decidere da solo, era meglio che fosse la diplomatica a fare le presentazioni, no?
     
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