New Star Wars Gdr

Votes given by Orion Knight

  1. .

    Siamo un'unica, grande famiglia



    B1 ricevette l'aggiornamento rotta effettuato da Flynn e si prodigò in una rapida curva verso la direzione del campo, o meglio, a metà tra il campo e la città, dove il gruppo in fuga si sarebbe dovuto ricongiungere con loro, se avessero seguito la strada più breve e ammesso che sapessero dove andare.
    In seguito il Cavaliere cercò Orion con la mente della Forza e inviò i suoi messaggi, con tanto di allegati. Era passato del tempo da quando i non-morti erano stati risvegliati, perciò ormai Orion doveva aver trovato un modo per lasciare la città, oppure essere perito, ma Flynn riuscì a ricollegarsi all'impronta del soldato, tramite la Forza, perciò doveva essere ancora in vita.
    Vennero le teorie di Alex sui metodi di uccisione, metodi che fecero impensierire non poco il pit-dum, che saltò sul sedile, come se l'avessero appena preso a calci e si voltò allarmato verso il lucertolone.
    Flynn, dal canto suo, ne sapeva leggermente di più di Alex in fatto di medicina e potè dire con certezza che entrambe le teorie avrebbero potuto essere valide, ma se una delle due fosse la risposta, o se ve ne fosse un'altra, nessuno tra loro poteva saperlo.
    Sì, sì, preparatevi pure a terminare i mostri, maaaa vediamo di non arrivare abbastanza vicino per doverlo fare....Aspetta... perchè abbiamo cambiato strada? La città è da quella parte!
    Sicuramente le proteste del pit-dum sarebbero contate poco. La squadra "Non-Morti" proseguì nel suo viaggio.




    Orion aveva scoperto nel suo breve scontro con i pit-dum che gli scudi energetici funzionavano regolarmente contro i colpi di fucile modificato, quindi potè sfruttarne la capacità difensiva per parare la prima salva e poi trafiggere entrambi i bersagli con la spada laser volante. Il ricco premio di quell'incontro era stato un Gerry che correva a braccia alzate verso il bus e un fucile modificato tra le mani del Maggiore.
    Quando il Kel Dor arrivò al bus e si mise alla guida, Talia aveva ricevuto l'arma e il gruppo era partito a tutta birra... per modo di dire. Sì, Pan aveva fatto partire il mezzo, ma non si poteva certo dire che fosse un veicolo da formula 1. Sarebberro stati lenti. Costanti... ma lenti. Non che gli 80km/h di massima fossero pochi, per superare della gente a piedi, ma forse la sgommata che Orion si aspettava fu un po' più simile ad un colpo di tosse e uno scossone.
    Mentre Orion guidava, Pan e Talia si misero d'impegno nell'analisi dell'arma recuperata, con Gerry, offesissimo di essere stato lasciato da parte, che cercava furiosamente di indovinare a cosa servissero le componenti elettriche, prima di Pan. Con zero successo.
    Il risultato dell'analisi del droide disse loro che quei fucili erano caricati a pallettoni contenenti una sostanza simile al plasma. Il tamburo poteva tenere 6 proiettili e in quel caso uno era già stato usato, il che ne lasciava 5 a disposizione. Il contenuto era un composto colloidale estremamente alcalino e quindi corrosivo. La formula era sintetica e uno dei reagenti era sconosciuto ai database del droide. Ciò che Talia potè aggiungere, fu che quel fucile non aveva decisamente le linee di un'arma di Mon Calamari. Era improbabile che fosse opera di chi aveva progettato le difese del Municipio.
    Troppo militari? Miss, sono perfettamente in grado di-... Oh... ci vorrà un po'... [TECNICA FALLITA -> non è una ricerca]
    Mentre Gerry lavorava sui programmi, Talia raccontò ciò che la stava dilaniando da diverso tempo ormai.
    Dopo che il gruppo si fu parlato, ricevette anche il responso con l'analisi dei due programmi, che ne spiegava appieno le specifiche. Almeno su una cosa potevano stare tranquilli: Cleaner era solo un programma per rimettere assieme la città, era Guardian quello problematico, votato a proteggere i bambini fino al tramonto... e riportarli indietro, con ogni mezzo, calato il buio.
    Molti pezzi del puzzle iniziavano a palesarsi, ma ci sarebbero voluti Ewan e Alex per iniziare tutti assieme a metterli al loro posto...




    Lo speeder a fari spenti era fermo in attesa, quando il pulmino giallo fece la sua comparsa nel buio. Finalmente i due gruppi erano riuniti.
    La prima a prendere in mano la situazione fu Talia, che.... wow! aveva sempre visto così bene al buio? Perchè ora le pareva quasi di vedere tutto a pieno giorno, anche se in bianco e nero. [VISIONE NOTTURNA ATTIVA DA ORA] Nel complesso si sentiva bene, forse un po' agitata, impaziente... e quel languorino... [+1 percezione; -1 carisma, fino a nuovo ordine.]
    CITAZIONE
    Lei, Signore, non mi sembra volerci ammazzare come gli altri droidi suoi ex colleghi, immagino da ciò che non siano riusciti ad installarle i programmi Guardian e Cleaner... è riuscito a fuggire oppure è successo qualcosa di particolare? E chi era interessato alla riprogrammazione dei droidi domestici?

    Oh, questa qui mi piace! il pit-dum, che fino a quel momento non aveva fatto altro se non lamentarsi, apprezzò molto i modi di Talia.
    Io, signora, sono difettoso. Ero in un ripostiglio, durante la programmazione. spiegò il motivo per cui non era stato riprogrammato, come se "difettoso" fosse un complimento.
    No, no, qui c'è uno sbaglio! La riprogrammazione è avvenuta poco prima dell'assassinio del Padron Jackson. Non è stato un accordo preso con alcuno, mi dico io. Padron Jackson non avrebbe accettato di lasciare i propri fedeli droidi, quando al campo c'era tanto da fare. chiarì.
    CITAZIONE
    Gli scienziati sono arrivati qui per capire che cosa stia uccidendo il pianeta; magari pensavano che qualsiasi cosa fosse potesse essere velenoso anche per gli organici... Lei ha qualche idea di che cosa possa essere, Signore?

    Ma è ovvio che siano le nubi nere! Prima di quelle, tutto era ancora vivo!
    Le risposte del robottino erano state molto più dirette quando a fare le domande era Talia Crane, e non Ewan Flynn. Forse essere preso ad insulti l'aveva mal predisposto.

    Tutti quanti avete ripreso le forze, quindi potete considerarvi riposati.
    Nel prossimo post, ricordatevi di mettere in spoiler tutto il vostro equipaggiamento aggiornato ed eventuali effetti.
    Myr, i danni sono quelli detti in precedenza, non ce ne sono di nuovi.
    Visto che non vi siete ancora aggiornati, usate questo turno per le comunicazioni, al prossimo cerchiamo di andare avanti. Siete a circa 10 km dall'accampamento Arkaniano.
    Non ho risposto ad altre domande, perchè presuppongono che il droide parlasse di altro, cosa che in quel frangente non ha motivo di fare.
  2. .
    Sarebbe stato tutto molto meglio se la diplomatica non avesse fatto le presentazioni.
    CITAZIONE
    Mi scistemi il... coso?

    La frase sconnessa e biascicante avrebbe dovuto essere un potente indizio, eppure Thanen aveva creduto che persino strafatta di farmaci antidolorifici, le capacità oratorie della zeltron fossero di gran lunga superiori alle sue da sobrio. Si sbagliava. Quanti errori doveva compiere ancora, prima che il suo intero sistema di certezze personali crollasse e lo facesse sprofondare in una voragine di dubbi e autocommiserazione? Fortunatamente c'era Orion Starchild con loro, un superiore e un collega, ergo una forte spinta a darsi un contegno.
    E malgrado tutto, malgrado il fatto che in quel momento anche la mente del chiss fosse un po' annebbiata e la domanda fosse stata assai poco chiara, il chiss spostò lo sguardo sulle flebo della donna, per capire se il flusso fosse troppo intenso, o troppo poco, o se vi fossero ostruzioni dovute a pericolose bolle d'aria, che sarebbero potute divenire una morte per embolia, nei successivi minuti, qualora la stessa bollla fosse arrivata all'interno del circolo sanguigno della zeltron e fino a cervello. Lo fece perchè era la cosa logica da fare, quando qualcuno chiede di sistemare il "coso" e guarda da quella parte con apprensione. Ma dato che la flebo era apposto e la farfalla pure, cos'altro poteva essere il "coso"? Si sentiva come quando era appena arrivato su Coruscant e non capiva una cippa di basic, come di nessun altra lingua chiunque parlasse in quell'angolo della Galassia. Una reazione esagerata, si disse, dettata dalle droghe in circolo e la vicinanza della zeltron. Contegno.
    CITAZIONE
    Ci conosciamo da tanti anni! Siamo stati colleghi in missione e abbiamo anche fatto sesso! Adesso simao marito e moglie: abbiamo firmato un contratto matrimoniale da poco, dovresti venire alla cerimonia! Ehi! Non faccio più fatica a parlare!

    Nella testa del chiss risuonò l'eco di un migliaio di manate in fronte.
    Sì beh, così potevo dirlo anche io...
    Non si voltò a guardare il Maggiore, ma il suo sopracciglio destro si inarcò di un paio di millimetri verso l'alto.
    Aspetta un attimo... le rotelle del suo cervello rallentato arrivarono con appena un istante di ritardo, dopo che la parte emotiva aveva finito di imbarazzarsi per gli affari propri che venivano sbandierati di fronte ad un collega.
    Ma ha appena ammesso di essere Astrea Velia, o sbaglio...?
    No, no, non sbagliava. Dopo tutta la resistenza portata dalla zeltron proprio quando lui stava chiedendo il suo aiuto per salvarlo dalla madre e un matrimonio combinato, dopo tutte le domande svicolate e gli stratagemmi per non mostrarsi nella sua reale identità, lì, di fronte al Maggiore, Talia aveva appena ammesso di conoscerlo, di aver copulato (e a quello preferiva non pensare in quel momento, pena il sentirsi avvampare le orecchie di indaco) e quindi, implicitamente di essere Astrea Velia.
    Il resto delle frasi fu a dir poco... interessante.
    CITAZIONE
    Ha incontrato Astrea Velia anche lui! Guarda Thanen! Ho una cicatrice nuova da riempire d'oro!

    Il Capitano corrucciò la fronte e si voltò verso il Kel Dor. Chi aveva visto chi?
    CITAZIONE
    E' stato Norrington! Ma io poi l'ho ucciso con uno scoglio mentre Orion combatteva gli ananas e la Strega!

    Norrington? Il Commodoro? Morto ucciso da un ananas? No, aspetta. Uno... scoglio...
    Se qualcuno tra loro avesse potuto vedere tra i pensieri del chiss, vi avrebbe trovato una serie di elaborati calcoli logaritmici e i fumetti animati di un piccolo Norrington, uno scoglio viscido di alghe e degli ananas con delle katane.
    [Figlio de chi?? Marito de cossa??; successo]
    Con un secco inspiro, si schiarì la mente e ignorando le richieste di affetto rivolte al Maggiore, si rivolse proprio a questi, nel suo tono professionale.
    Maggiore, posso chiederle di elaborare i fatti? Ho l'impressione che lei e... mia moglie... abbiate avuto dei trascorsi non irrilevanti.
    Sentir pronunciare la parola "marito" di fronte a qualcuno che non aveva progettato di ingannare era stato già abbastanza strano, ma farsi uscire "moglie" dalle labbra, gli era sembrato così estraneo che era come avere la lingua impastata di una caramella mou al gusto pasta al pesto "non esattamente quello che ti aspettavi". Era strano, non spiacevole, ma spaventoso. Sì, decise che "spaventoso" era la parola più descrittiva in assoluto. Fortunatamente conscere i motivi che avevano portato la coppia lì era molto più utile e qualcosa di migliore su cui concentrarsi.
    Figlio de chi?! Marito de cosssa?; cos CD10 vs droga: 24
    • 1d20 + 4
      24 (20 + 4)
    • Inviato il
      16/4/2024, 21:59
      Eleni Bok
  3. .
    Rimasta sola nella sua stanza, Talia si lasciò cadere pesantemente sul cuscino.
    Thanen era lì. Era venuto a trovarla!
    Ovviamente il personale diplomatico e medico aveva dovuto informare suo marito che lei aveva subito un intervento.
    Zela, non mi sono ancora abituata a questa cosa del "marito"... Sospirò, passandosi la mano buona sulla fronte e stropiccinadosi gli occhi con pollice e indice cercando così di scongiurare un nuovo mal di testa: Talia Crane aveva passato gli ultimi anni a considerare Gerry come l'unico membro della sua famiglia. Ora le cose erano diverse...
    Finte. Le cose sono finte, non diverse! Si corresse bruscamente.
    Eppure... Thanen era lì, assieme alla sensazione di familiarità e sicurezza che dà il focolare domestico. La zeltron vi si appoggiò, rilassandosi, lasciando che i pensieri pulsanti, ancora annebbiati dall'anestesia, vagassero liberi lungo il viale dei ricordi...
    Thanen che cercava il suo aiuto prendendole la mano di fronte alla madre; lui che tornava sui suoi passi una volta capito che lei non cercava di manipolarlo, ma di aiutarlo; la piacevole sorpresa e gratitudine per i biscotti... il pugno in viso... le manette... la sua lunga cicatrice sul dorso... l'eco di una risatina lontana, persa nel dormiveglia in cui ballava la mente della donna...
    CITAZIONE
    Io ho visto qualcun altro

    [INTUIZIONE 1]
    La mente di Talia esplose come un'atomica. Ma lei non si mosse, rimanendo stesa sul cuscino, con gli occhi chiusi e la mandibola serrata.
    Immediatamente sentì la calda sensazione di sollievo mescolarsi al terrore gelido che le era rimasto nelle ossa dopo il suo incubo iniziando una lotta senza esclusione di colpi che le faceva girare la testa anche da ferma.
    Thanen era lì. E sapeva di Astrea Velia.
    E non gliel'aveva detto... aveva provato a dirglielo?
    Una smorfia di dolore si dipinse sul viso della zeltron; ma se la causa fossero i "se" e i "ma" che aprivano infinite possibilità in quella storia o perché un suo amico le avesse nascosto una sua doppelganger assassina...

    Perché non è un amico. Non c'è sentimento in lui! Oh, emozioni sì, e tante! Ma sentimenti no! Tiene a te quanto a un oggetto, uno strumento che è utile! Ti usa e strausa, ti consuma! E quando avrai bisogno di un amico lui non ci sarà, come ora che...


    Aspe-
    Quella melodrammatica linea di pensiero, che suonava come una nenia incantata nella testa di Talia, si interruppe bruscamente quando la zeltron si soffermò su un fatto curioso.
    ...Thanen era lì... ma perché non era ?
    Cioè... perché era in ospedale, ma non al capezzale della moglie? Ammetteva di non aspettarsi nessun tipo di affetto da parte del chiss, ma un certo grado di curiosità sì. Quindi, se il Capitano era in ospedale, ma non nella sua stanza...
    Cavalcando l'onda di quel ragionamento, Paura riuscì in un poderoso montante sul mento di Sollievo, fecendo sì che lo stomaco della diplomatica accusasse il colpo.
    CITAZIONE
    Non saranno di certo Frullatore Laser e Grande Puffo ad impedirmi di prendere te, come tutte le altre.

    Le parole di Astrea ritornarono alla mente di Talia con la stessa luce di un fungo atomico, esplodendo con un significato così chiaro da mandarle una fitta dolorosa dagli occhi, al polso, al cuore.
    La Strega di Norrington voleva far del male a chiunque tentasse di proteggerla: aveva cercato di eliminare Orion, che solo grazie alla padronanza della forza era riuscito a spuntarla; ma il chiss non aveva nessun potere dalla sua! Il pensiero che fosse caduto vittima della Strega le annodò le viscere.
    Mi viene da vomitare. Deglutì!
    Siamo in due sorella!

    Lancio Run for dear Life


    Accadde tutto in un attimo: l'adrenalina bruciò il rimasuglio di droga che ancora surfava nelle vene di Talia, la quale si alzò di scatto e contemporaneamente aprì gli occhi.
    Il resto è storia.
    Una storia che trova le sua fondamenta nel fatto che Talia avesse ancora da melliflua voce di Astrea a sussurrarle dubbi e paure nella mente, che in quel particolare frangente le inclinazioni combattive della donna si fossero votate più alla fuga, che l'agilità non conta grnaché se sei pieno di aghetti sottocutanei, cavetti di sensori e hai pure un gesso con su scritto "scogli" invece di "sciogli"... ma, soprattutto, sul fatto che Talia si fosse dimenticata del compagno di stanza rodiano.
    Tutto sommato non era stato neanche un salto rovinoso!
    Aveva superato la paratia del letto come una gazzella e non appena i piedi avevano toccato il pavimento freddo della stanza d'ospedale aveva preso il volo verso l'uscita, incurante sia del rodiano che urlava spaventato sua dell'allarme del suo letto che richiamava il personale in servizio.
    Un piano che trovò la sua conclusione nel momento stesso in cui la diplomatica si sentì tirare indietro dai tubicini, a loro volta collegati agli aghetti che le guizzarono indignati nelle vene.
    Un giramento di testa e... buonanotte, fiorellino.

    Mi ero dimenticata del rodiano e mi sono spaventata! Sussurrò a... se stessa?
    Accennò un altro mezzo sorriso a Thanen e Orion, stringendosi nelle spalle e poi inspirò a fondo, abbandonandosi sul cuscino.
    Gli occhioni stropicciati della donna misero a fuoco la nuova sacca di magiche pozioni appesa sopra di lei.
    Le goccioline erano carine! Scendevano *pic-pic-pic* nei tubicini fino a dentro il suo avambraccio!
    Oh Zela! E se tornano su!? E se torna su il sangue!? La zeltron si agitò piano. Strinse la mandibola, piegò le ginocchia e sollevò un po' il busto...
    Mi scistemi il... coso? Non si era rivolta a qualcuno di preciso, ma considerato l'unico abile in quella stanza... sperava che Orion le sistemasse il cusino per farla stare più dritta, senza prendersela per l'assenza di "per favore" e "grazie": parlare non era mai stato così faticoso! La lingua inciampava nell'articolare i suoni: se non si fosse concentrata avrebbe rischiato di blaterare a vanvera... o rimanere in silenzio convinta di aver risposto.
    Il rodiano era stato trasferito, con suo sommo solievo (ndr: del rodiano), per fare posto a Thanen.
    Che la guardava come se cercasse qualche crepa più profonda di quelle in superficie.
    E lei guardava lui, guardava il braccio maciullato, la testa ammaccata, la vestina di carta... ma non lo vedeva.
    Una parte di lei si chiedeva che cosa stesse pensando... lei. Non lui. Perché sapeva di pensare qualcosa, ma non riusciva ad ascoltarsi...
    Anche io ho il culo di fuori?
    CITAZIONE
    A quanto ho capito però, voi due invece... sbaglio? Quant'è piccola la galassia.
    Bhè dai, allora dovete per forza raccontarmi qualcosa!

    Talia smise di ridacchiare e fece un grandissimo sorriso a Orion.

    Lancio: In morfina Veritas


    Ci conosciamo da tanti anni! Siamo stati colleghi in missione e abbiamo anche fatto sesso! Adesso simao marito e moglie: abbiamo firmato un contratto matrimoniale da poco, dovresti venire alla cerimonia! Ehi! Non faccio più fatica a parlare!
    Ancora una volta, la coscienza di Talia sudava sette camicie per farsi sentire in quel marasma di informazioni che popolavano la mente drogata della donna e sgomitavano per farsi sentire dal Maggiore!
    Ha incontrato Astrea Velia anche lui! Guarda Thanen! Ho una cicatrice nuova da riempire d'oro! Sollevò il braccio, entusiasta del fatto di aver ritrovato la parlantina.
    E' stato Norrington! Ma io poi l'ho ucciso con uno scoglio mentre Orion combatteva gli ananas e la Strega! Era raggiante.
    Si è fatto male alla schiena, ma non ha una brutta cicatrice come la tua! O come le mie! E' stato molto fortunato! Cinguettò, guardando Orion con affetto.
    Ti voglio tanto bene Orion, mi abbracci?
    Il buon senso della zeltron aveva riportato una vittoria considerevole: non si era soffermato né sulle mirabolanti avventure sessuali dei novelli sposi, né sui sospetti che Talia aveva circa la lealtà di Thanen alla Repubblica.
    Run for dear life [CD 15 su AGI]: 7
    • 1d20
      7
    • Inviato il
      9/4/2024, 09:07
      Silver Sterling
    In morfina veritas [CD 10 su INT]: 7
    • 1d20
      7
    • Inviato il
      9/4/2024, 09:57
      Silver Sterling


    Edited by Silver Sterling - 9/4/2024, 11:00
  4. .
    Il reparto di ortopedia dell'Ospedale di Coruscant era diventato insolitamente affollato quel giorno, ma di questo Thanen non potè rendersi conto fino a che non riaprì gli occhi per la seconda volta da quando si era momentaneamente risvegliato nella medbay attorno ad Hoth.
    Il viaggio fino a Triplo Zero era passato senza che lui se ne rendesse conto, in parte perchè sedato localmente, in parte perchè si stava riprendendo dal principio di ipotermia con cui l'avevano ripescato dalla base segreta di Hoth, e anche perchè, non era difficile ammetterlo, era da tanto che non riusciva a farsi tutte quelle ore di sonno consecutive.
    Quando finalmente però il chiss si riprese, in parte già ristorato, subito gli fu chiaro di non trovarsi più nel familiare ambiente di una nave spaziale. Gli odori, le luci, i rumori che venivano dai corridoi, tutto era estraneo. Di nuovo cercò di muovere la mano destra, ma di nuovo tutto ciò che riuscì a fare fu spostare faticosamente indice e medio. La sinistra, quella funzionava e la usò per lo scopo iniziale: schiarirsi la vista. Nello spostare il braccio verso il volto si accorse di altre sensazioni strane, che con la mente annebbiata dal sonno e in parte dai farmaci, non riconobbe, poi, lentamente, iniziò a guardarsi attorno chiaramente e allora a riconoscere il posto.
    Era in una camera d'ospedale, all'indice sinistro aveva attaccato un sensore, che registrava i suoi sistemi vitali, trasmettendoli ad un monitor accanto al letto. Era sraiato con un lenzuolo a coprirlo, ma in prossimità del braccio destro c'era una strana impalcatura. Era una precauzione post-operatoria, gli rispose il suo cervello, serviva per evitare che si muovesse troppo e rovinasse il lavoro dei chirurghi. Il che portava naturalmente alla domanda "che è successo?".
    C'era un bicchiere d'acqua con una cannuccia, appoggiato di fianco al letto. Dopo una furtiva -ma non proprio- occhiata in giro, il chiss lo prese, quasi fosse un oggetto proibito, l'annusò, decise che era davvero acqua e prese un piccolo sorso. Un attimo dopo aveva bevuto mezzo bicchiere, ricordatosi di quanta sete aveva. Si trattenne dal finirlo tutto, perchè sapeva non sarebbe stato prudente.
    Prudenza, già, se solo fosse stato un pelo più prudente su...
    Hoth!
    Ed ecco che tutto gli tornò in mente: la chiamata sospetta del Generale Fiord, gli ordini non proprio chiarissimi su cosa fare nella base di ricerca climatologica, la scoperta di un'altra base segreta, sopra a quella ufficiale, poi l'attacco della Cosa, il tentativo di recupero del soldato scappato, prima dell'arrivo dei rinforzi e poi il mastino corelliano, il dolore al braccio che si spezzava tra le fauci dell'animale, il ritorno della Cosa, poi B.E.N. e il soffitto che crollava.
    Dov'era B.E.N.? Che fine avevano fatto gli altri? Avevano recuperato lui, evidentemente, ma erano riusciti a salvare qualcun altro? E il generale... l'esperimento... che cosa stava architettando?
    Troppe domande senza risposta. Doveva andarsene da lì.
    Con circospezione sollevò il lenzuolo scoprendosi vestito delle classiche vestine di carta da ospedale, chiuse sul davanti e aperte dietro. Il braccio infortunato era già stato ingessato.
    Ad un'altra occhiata notò un armadietto, adiacente alla parete e la presenza di un solo altro letto nella stanza, al momento vuoto. In silenzio, aiutandosi coi denti, staccò prima il sensore e poi cautamente provò a sfilare il braccio da sotto l'impalcatura di sicurezza. Fallì miseramente e rovesciò tutto in terra con un secco *CLANG*.
    Ktah...
    CITAZIONE
    AHI AHI AHI!

    Cos-...?
    Per un attimo, il chiss fu convinto di aver sentito l'aggeggio ospedaliero, lamentarsi per la caduta.
  5. .
    Gli occhi blu della zeltron fissarono il bracciale leggero tutto bucherellato, registrando preziose informazioni sul sistema di sicurezza dell'ingresso.
    I laser non sono intelligenti. Bene. Avevano una qualche possibilità di superare la foresta di sensori ed arrivare alla porta prima che quei piccoli cannibali in erba la raggiungessero e che la "situazione" all'ingresso precipitasse... beh, lei ce l'aveva: Gerry sarebbe stato quasi sicuramente ridotto a un colabrodo al pari del suo pezzo d'armatura.
    La donna dovette decidere velocemente il da farsi.
    L'opzione uno prevedeva di scattare in quel preciso momento verso la porta, approfittando del fatto che i laser sembravano ancora impegnati sul punto di impatto del suo bracciale con i sensori. Li avrebbe schivati, proteggendosi con lo scudo e abbandonando momentaneamente Gerry e Pan (forse Pan no, sarebbe passato assieme a lei). Per poi dover scassinare da sola la porta, o affrontare quello che si celava al suo interno.
    Brutta opzione uno. Brutta.
    Opzione numero due: aspettare che i laser terminassero quel primo barrage e ripetere l'esercizio, facendo fare all'eroico bracciale un altro giro di giostra; solo che stavolta sarebbero stati tutti pronti a scattare e raggiungere la porta...
    Ma in fondo, Gerry non ha corso un vero pericolo con i bambini: c'è la possibilità che lo temessero, pure, scambiandolo per uno dei droidi che li riportavano all'ovile! La tentazione, doveva ammettere, era tanta.
    Opzione tre: far capolino da dietro il cantuccio, sfruttare il mirino della sua blaster e sparare al centro dell'occhio di sinistra per poi riservare lo stesso trattamento al suo compare sulla destra.
    Sarebbe potuto saltare in aria tutto? Sì.
    Era un'opzione peggiore della prima? Ehm... Era restia a neutralizzare i laser: era certa fossero un buon deterrente contro i minicannibali.
    CITAZIONE
    Talia, ci spostiamo da voi. A che punto state?!

    Vi aggiorno tra un momento! Disse ai compagni, poi si rivolse ai droidi.
    Pan! Rinfodera la sega: non appena gli spari finiscono farò scattare ancora la trappola, noi raggiungeremo la porta, evitando i laser mentre ancora stanno sparando! Gerry, tu aspetta qui...
    Oh Zela...
    Lo so, ma i bambini ti hanno pressoché ignorato durante il tentativo di pasteggio... magari lo faranno di nuovo! Tu sii minaccioso! Ti farò passare il prima possibile!
    Non appena gli spari si fossero conclusi, Talia rimise Bellosguardo e abbandonò il suo angolino sicuro per raccogliere il bracciale sacrificale.
    Disattivò lo scudo per evitare di avere quell'impaccio durante la corsa. Lo fece a malincuore.
    Osservando la rete di laser, Talia decise di lanciare il bracciale in un punto lungo la parete sinistra, il più in alto possibile. Si tolse gli occhiali e lanciò.
    Non appena gli occhi si aprirono, la zeltron scattò lei stessa verso l'insegna "security", ma il più lontano possibile dal punto in cui si concentravano i laser. Aveva spento lo scudo, per evitare l'ingombro durante la corsa ed era pronta a superare con un salto in avanti l'ostacolo mortale (se il bracciale non avesse raggiunto il punto più alto), o a lanciarsi in scivolata in barba all'ammaccatura sulla chiappa destra, questa volta avrebbe potuto battere di culo verso sinistra. Così, per bilanciare.
    Idealmente lei e l'ID-10 avevano raggiunto la porta.
    Orion, Myr. Abbiamo superato i laser davanti alla stanza. Tentiamo di entrare. Pan, analizza la porta. Lei riattivò lo studio e impugnò la blaster.
    Facci entrare.
    Mentre i laser ancora sparavano, una comunicazione spezzettata arrivò al suo comunicatore, da un canale aperto: non riconoscendo subito la voce di Orion o Myr, Talia archiviò momentaneamente quell'informazione.

    Talia:
    .ferite contundenti su spalla dx e chiappa dx, entità leggera-> dolore pienamente sopportabile
    .ferite sanguinanti sparse su polpacci e fianchi entità leggera-> bruciano

    EQUIPAGGIAMENTO TALIA CRANE

    Tenuta da esploratore
    Tuta energetica attiva

    Armatura (sotto i vestiti)
    Casco leggero
    Pettorale leggero
    Gambali leggeri
    Bracciali leggeri -1


    Comlink
    Microcomlink
    Computer da polso (modificato per apparire come un bracciale di metallo dorato)
    Disturbatore Vid-Vox (modificato per apparire come la fibbia di una cintura)
    Amplificatore Ambientale
    Tracciatore Miniaturizzato acceso
    Scudo energetico attivato
    Bracciali energetici
    Bellosguardo acceso indossato

    Zaino hi-tech contenente
    x10 celle energetiche
    x2 datacard

    Blaster tascabile (mirino + dispositivo di riconoscimento) + fondina da polso: alla caviglia
    Blster (mirino + dispositivo di riconoscimento + isolamento ambientale + dispositivo di ascensione) + fondina magnetica: alla cintura

    EQUIPAGGIAMENTO GERRY

    - Tuta energetica acceso
    - PC da polso integrato
    - Comlink integrato
    . Dispositico di comunicazione multiplo
    - Compartimento interno con kit di pronto soccorso
    - Corazza leggera
    - Rivestimento isolante
    - Generatore di interferenze
    - Generatore di silenzio acceso
    - Registratore olografico
    - Oloproiettore
    - Accesso bloccato
    - Sensore infrarossi acceso

    TECNICHE TALIA CRANE
    - FERORMONI POTENZIATI
    - EMPATIA POTENZIATA
    - ABBINDOLARE
    - TASTO DOLENTE
    - POLIGLOTTA
    - VOCE TONANTE
    - DEDUZIONI PSICOLOGICHE
    - INTUIZIONE 2/4
    - PADRONANZA RAZZIALE
    - ESEMPLARE D'ELITE
    - MENTE DISCIPLINATA
    - PSICOLOGIA DEL DESIGN

    TECNICE GERRY
    - RICERCA RAPIDA
  6. .

    Hit me baby one more time



    Ohumpf...
    La testa di Talia sembrava dover scoppiare in ogni secondo, il dolore al polso aveva surclassato quello alla caviglia e la zeltron non riusciva a muovere la mano. Non che le fosse comunque stato di qualche utilità, legata com'era alla colonna fredda e ruvida direttamente davanti a uno strano bracere: il danzare delle fiamme verdastre le feriva gli occhi e più ne respirava i fumi amari, più sentiva le energie venirle meno.
    Bentornata tra noi, scusa per il tuo piccolo amico... non volevo che rovinasse il momento!
    La voce maschile era calda, confidente...
    Orion...
    Mh? Oh no! Astrea, cara, no! Non quel soldato rachitico, no! Parlavo del robottino.
    Nel campo visivo della donna, un'ombra cominciava a prendere forma. Era quella di un umano di mezza età, dal volto tirato e gli occhi cerchiati dal nero della stanchezza. Ed era vicino. Molto vicino.
    Dov'è Orion.
    La lingua rossa di Talia Crane si dibatteva tra le fauci, nel disperato tentativo di produrre un po' di umidità. Qualcosa che l'aiutasse ad articolare meglio...
    Non ti preoccupare! Ti stai prendendo egregiamente cura di lui, presto non sarà più un ostacolo, mia cara! Nel frattempo... fai dei bei respiri profondi.
    La mano destra del Commodoro le sistemò una ciocca di capelli dietro all'orecchio, l'uomo aveva uno sguardo affamato e un sorriso dolcissimo sulle labbra. Un brivido di repulsione corse lungo la schiena della zeltron e si diffuse nell'aria stantia di quella stanza, tradendone le emozioni.
    Rapida, la mano di lui le afferrò l'avambraccio sinistro e strinse, Talia gemette e si divincolò, soffrendo ancora di più per la fitta datale dalla frattura. Negli occhi glaciali dell'umano, un forte risentimento.
    Non ti permettere mai più! Non devi osare...
    James! Smettila mi fai male! Squittì lei e... lui mollò la presa, indietreggiando di qualche passo, con il panico negli occhi e delle scuse a mezza voce.
    Scusa Astrea, perdonami... sono anni che... e ora siamo quasi... ma sono stanco... L'ex Commodoro si passò le mani sul viso, stroppicciandosi gli occhi.
    Talia ritrovò un momemnto di lucidità e riflettè. Parlare. Dovevano parlare. Le servivano informazioni su quello che stava accadendo, su come trovare Orion... su come farsi trovare da Orion!
    James, liberami... dobbiamo trovare Orion e uscire di qui prima che sia trop. Talia trasalì.
    Quando il Commodoro abbassò nuovamente la mani lungo i fianchi, nei suoi occhi iniettati di sangue c'era l'ombra della follia.
    Uscire!? No no no! Non possiamo! Dobbiamo finire! Con due ampie falcate tornò di fronte a lei, sfiorandone il patto con le mostrine della sua divisa da ufficiale consumata dall'uso e dal tempo.
    Dopo tutto questo tempo, l'attesa infinita, la dura preparazione! Ci sono voluti anni per tornare e tanta fatica per trovare gli ingredienti di questo bel fuoco... Bagliori verdastri sfarfallarono sulle sue labbra, mentre con rapidi colpetti di lingua le bagnava con la saliva.
    Da così vicino, nonostante il mal di testa, Talia riuscì ad assaggiare l'emote di James T. Norrington, il quale puzzava di ansia e paura, bruciava di passione e tensione all'azione. Sembrava sull'orlo di un baratro buio, sembrava volersi sporgere di più per vedere di sotto...
    [INTUIZIONE] Odori... Gli occhi della zeltron si posarono sul braciere che ardeva di quel fuoco smeraldino come i suoi capelli. Il fumo aveva un odore acre, eppure inebriante, come fosse una sostanza allucinogena in grado di far pesare gli arti e rendere al contempo la testa leggera... Norrington insisteva perché lei ne respirasse le esalazioni, aveva puntualizzato la cura messa per allestirlo... Per Talia fu ovvio allora che quel braciere era il mezzo che le avrebbe dato la libertà e più ne inspirava il calore, più si sentiva leggera... libera da quelle catene, da quello scantinato... da quel corpo.
    Era un sortilegio che le stava togliendo la vita a poco a poco.
    Non posso liberarti, non posso farlo ora... Devi aspettare ancora un poco, Astrea! Ancora qualche respiro e sarai libera per sempre! Sussurrava con la stessa dolcezza di un buon padre di famiglia, mentre le accarezzava la fronte con la punta dell'indice destro.
    Interessante... Nel mezzo del torpore dato dalle fiamme, un germe di idea iniziava a formarsi in Talia Crane.
    [INTUIZIONE 2]James sembra davvero convinto che io sia Astrea Velia... il che è vero, ma... non sembra riconoscermi per quella che sono diventata, sembra come se fosse ancorato alla Astrea di anni fa, a quella che si è imbarcata con lui a bordo della Dauntless... Anzi! Prima ha detto che IO mi starei occupando di Orion, e se... e se lui si riferisse a me, ma non a me!? Se ci fosse un'altra Astrea? Un'Astreya, magari? Una che "deve vivere"? Una che lui deve liberare... che è imprigionata... ma dove? Liberata da... dove? Io sono imprigionata... io però... sono io Astrea... o forse... forse no! Talia Crane sbarrò gli occhi blu: lei non era la Astrea Velia che stava tanto a cuore a James, ma il fatto che lei stesse morendo piano piano avvelenata da qualunque sortilegio bruciasse in quel calderone era il motivo per cui Astrea Velia sarebbe stata libera.
    Con la più sincera paura nel cuore, Talia iniziò a far saettare lo sguardo in lungo e in largo per la stanza, cercando aiuto, qualsiasi cosa! Trovò la sua pistola, abbandonata sul pavimento, poco lontana, ma irraggiungibile per lei che aveva i fianchi stretti da una catena. Nessuna traccia di Pan, solo di uno specchio appoggiato al muro, in cui sembravano danzare luci e bagliori molto diversi dalle fiamme verdi.
    Sh sh sh! Mia cara! Non avere paura... E continuava ad accarezzarla...
    Abbiamo aspettato tanti anni! Ti ricordi il primo tentativo? Questa volta andrà meglio!
    [INTUIZIONE 3] Il primo tentativo... Nelle Regioni Sconosciute! La zeltron mise assieme un altro pezzo del puzzle: l'ultima volta che aveva visto il Commodoro erano entrambi sulla Dauntless in viaggio per una missione segreta... e se la missione non fosse stata nell'interesse della Repubblica? Se il piano di Norrington fosse stato dall'inizio quello che si stava consumando nello scantinato di casa sua? Un Commodoro così rispettato e altolocato come lui non avrebbe faticato ad ottenere i fondi per una mitica missione di esplorazione ed espansione...
    Colto un appiglio, Talia decise di aggrapparvisi con le unghie e con i denti: scosso il capo, allontanò in malo modo la mano secca dell'umano.
    [ABBINDOLARE]Saresti dovuto morire lì, come gli altri, come tutti quelli che hai trascinato ai Confini della Galassia con quella dannata nave! Abbiamo lasciato tutto e abbiamo lasciato tutti i nostri cari per seguirti! Non abbiamo ottenuto nulla! Ci avevi promesso mondi nuovi, conoscenza, fama, potere e ricchezze! Abbiamo trovato morte e distruzione! Non siamo mai partiti per conto della Repubblica, siamo partiti per te e per tentare questa folle impresa! Abbiamo sacrificato le nostre vite per liberare Astrea Velia e tu hai fallito! Avevi l'occasione di farlo e hai fallito! Questa volta fallirai allo stesso modo perché non hai idea di come controllare il sortilegio! Finirà esattamente com'è finita l'ultima volta, te lo ricordi!? E io rimarrò imprigionata! Inetto! Non mi ami! Tu preferisci lei! Vuoi che sia lei ad essere libera![/ABBINDOLARE]
    Inorridendo a quelle parole aspre e dure, James T. Norrington si allontanò da Talia Crane come se avesse ricevuto un gran ceffone.
    No! Non può rovesciarsi, Astrea! Non questa volta! Non c'è nessuno oltre a lei! E questa volta lei è legata! Il robottino è fuori combattimento e quel force user è imprigionato nelle distorsioni trai i mondi assieme a te: non c'è nessuno che può rovesciare l'acido del calderone! Nessuno! Nemmeno lei: l'ho legata questa volta, sono stato bravo! Ancora qualche respiro e lei morirà, così tu... tu potrai entrare!
    Bene. Ora Talia sapeva come avrebbe fatto a far finire quella follia: bisognava rovesciare l'acido contenuto nel calderone.
    Ma prima ancora si sarebbe dovuta liberare delle catene.
    E di James.
    [INTUIZIONE 4] Sapeva come fare. Le sarebbe bastato solo un buon diversivo...

    CITAZIONE
    AAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH

    Grazie Orion.
    James, caro. La voce era melliflua e suadente, l'adrenalina pompava nelle vene di Talia e si liberava nella stanza sottoforma di eccitazione.
    Il Commodoro Norrington si voltò nuovamente vero la bellissima zeltron che aveva legato a una colonna, si era distratto solo un momento: quel dannato soldato cercava di tornare nella sua realtà, dovevano chiudere il portale al più presto! La falsa Astrea avrebbe dovuto respirare più in fretta e... e...
    James, perché mi fissi con quegli occhi da pesce lesso? Un risolino sommesso.
    A... mh... Astrea? Tentennò. Possibile che nel momento in cui si era voltato il rito si fosse concluso?
    E chi altri pensavi di liberare!? Darth Sidious? Un paio di lucenti occhi blu si alzarono al cielo.
    Sei tu? Sei proprio tu? Era stato tutto veloce... non si era accorto di nulla...

    Tiro speciale Last Dance: RIUSCITO


    SMETTILA DI RIPETERE LA STESSA DOMANDA E VIENI A LEVARMI QUESTA CATENE DI DOSSO HO ASPETTATO ANNI PER QUESTO MOMENTO! Il ruggito della zeltron e il disagio con cui stava riempiendo la stanza fecero scattare l'umano che non aveva alcuna intenzione di vedere arrabbiata la strega. Tornato in fretta e furia da lei, si sbrigò a fare il giro della colonnna e aprire il lucchetto.
    Quella era Astrea Velia, la sua Astrea Velia! Ne era convinto: era bella e terribile come la ricordava, la sua voce era quella di una sirena e non avrebbe mai potuto dimenticarne l'incanto.
    Ssssei anche riuscito a rompermi il polso! Sibilò la donna mentre staccava il busto dalla colonna. James la raggiunse di nuovo, appena in tempo per vederla occhieggiare il braciere e poi lo specchio.
    Io... io... mi dispiace Astrea! Ma lei combatteva e.
    Sh.
    Norrington si zittì, congelandosi sul posto, accanto al braciere.
    Lei si mosse verso lo specchio. Zoppicava. Ma sembrava comunque una divinità pronta a schiacciare la testa dei suoi nemici sotto il suo calcagno.
    Era sua? Chiese mentre si chinava a prendere la blaster da terra.
    Sì. Non rispose altro. Non voleva parlare, non voleva scontentarla. Voleva solo... Doveva sentirlo forte e chiaro quello che voleva da sempre, da quando l'aveva incontrata.
    Come si chiamava? Rimirava la blaster stretta nella mano sana, l'altra tenuta alta su petto. Sembrava sovrapensiero.
    Talia Crane.
    Come? Si voltò rapida, sul viso una smorfia di scherno. Come si faceva chiamare questa brutta fotocopia?
    T-talia Crane. Sudava freddo... Aveva sbagliato?
    Crane!? Come quegli strani uccelli dalle gambe lunghe!?
    Il Commodoro deglutì. Non capiva.
    "Crane" significa "gru", James caro! Gli sorrise divertita, mentre gli si avvicinava.
    Sì, gli si avvicinava. E lui credeva che il cuore gli scoppiasse in petto: non c'era altro al mondo che non i suoi occhioni blu.
    S-sì... Si passò la lingua sulle labbra secche.
    Astrea gli sorrise.
    E "Talia", mio caro, sai cosa sta a significare? Un altro passo più vicina. Ancora uno e l'avrebbe preso, stretto, consumato. Non aspettava altro.
    No. Aveva fretta, fretta di concludere quella conversazione e...

    ...non se ne accorse nemmeno.
    Talia lo capì da come la stava guardando: gli occhi del commodoro erano ancora ardenti di desiderio quando si spensero sotto il colpo di blaster.
    La zeltron sparò ancora. Al petto. Da così vicino era difficile sbagliare.
    Sparò ancora e il cadavere del Commodoro James T. Norrington cadde di spalle nel bracere che, per il colpo, si rovesciò mandando schizzi di acido ovunqe. Uno raggiunse le scarpe di Talia che sentì sfrigolare la goccia un istante e capì da dove provenivano le sue cicatrici.
    Un tonfo sordo fece sobbalzare Talia che si voltò giusto in tempo per vedere Orion collassare a terra.
    Corse da lui, alla bell'e meglio, ma quando si trovò in piedi di fronte allo specchio, il suo riflesso la guardava malevolo.
    Si fermò, ricambiandone l'ostilità.
    Astrea Velia, presumo.
    Silenzio.
    Così perfetto, quasi identico, non fosse stato per la chioma blu e gli occhi che guardavano Norrington dissolversi sul pavimento.
    Non te la prendere non è colpa sua: questa volta mi aveva legato.
    Le due paia di occhi blu si incrociarono come lame di due duellanti. Pieni di veleno e astio.
    No, è colpa mia. Ti avevo sottovalutato. Ma non ricapiterà...
    Sì, beh, nel frattempo... E alzò la pistola al viso della strega.
    Che ghignò.
    Un sorriso da brividi.
    Ti aspetto nei vostri sogni...
    Furono le ultime parole della strega, prima che un raggio di tibana le facesse un buco in faccia e nello specchio che cadde, infranto in mille pezzi.
    [...]


    Nella nave di ritorno su Coruscant, Talia sedeva silenziosa. Osservava Pan armeggiare con il cofanetto rinvenuto nello studio di James e ripensava alla sua giornata... Avevano vinto, lei e Orion. Ma a che prezzo?
    Almeno abbiamo svelato il mistero di casa Norrington! Un nipote dato per disperso e in realtà in esilio volontario per aiutare una malvagia strega di un altro universo ad entrare nel nostro aveva deciso di usare la vecchia cripta segreta da cui si accedeva dal suo studio per iniziare il rituale che ciucciando via la vita a Talia avrebbe permesso ad Astrea di entrare e seminare tenebre, terrore e indicibile dolore!
    In tutto questo, ce la siamo cavata con una bruciatura, una distorsione, una frattura e un breve soggiorno sotto una rete leva energia.
    Siamo una squadra fortissimi! La Galassia ci acclamerà come ero...

    No. Erano dei ragazzini monelli che facevano dei dispetti.
    MA!
    Dobbiamo prepararci. Lei riproverà... dobbiamo impedirlo.
    La zeltron cercò gli occhi del kel dor con i suoi, annacquati e stanchi, mal nascondevano un po' di paura.
    Last dance [tiro speciale CD15 su CAR]: 18
    • 1d20
      18
    • Inviato il
      13/12/2023, 17:26
      Silver Sterling


    Edited by Silver Sterling - 14/12/2023, 23:52
  7. .

    Cambio giro, tocca a me.



    Oh, James... Talia sentì un nodo il nodo alla gola stringersi, mentre entrava nello studio del Commodoro. Gli occhi si arrossarono e cominciarono a bruciare, ma la donna diede la colpa al polverone che lei e il piccolo droide stavano alzando mentre aprivano vecchi libri e spostavano fogli.
    La zeltron aveva preso posto sulla sedia imbottita dietro alla scrivania principale, inseriva datacard a raffica nel suo computer da polso; ma trovava per lo più materiale inutile: rapporti di missioni minori, rendiconti delle finanze dei Norrington, foto della famiglia... Niente di interessante. Le lunghe dita magenta correvano instancabili, mosse dall'urgenza di capire... e andarse il prima possibile da quella casa. Ora spostavano un tomo, ora aprivano un cassetto e poi lo richiudevano per pass... no.
    Talia Crane inarcò un sopracciglio.
    E riaprì il cassetto che, una volta vuotato delle carte che lo riempivano, sembrava molto meno capiente degli altri.
    La zeltron schioccò la lingua sul palato e bussò con le nocche sul fondo, chinandosi in avanti e facendo così scomparire Orion dal suo campo visivo.
    Un doppio fondo... Pan? Chiamò il piccolo droide in soccorso.
    Il cassetto. Aprilo. Ordinò asciutta. Un'uscita che a un orecchio esperto avrebbe denunciato lo stato d'animo della donna che mai si era rivolta in questo modo a un droide prima d'ora.
    Specie un droide armato di sega circolare e zero tentennamente nell'usarla.
    Magari è solo il legno: sì, con il tempo si sarà allargato o difettato e...
    Una piccola cassaforte.
    ...e invece no.
    La zeltron fissava Pan estrarre delicatamente il bottino dal cassetto sventrato e poggiarlo sulla scrivania davanti a lei.
    Il modello è piuttosto sofisticato. La serratura è...

    Tiro: The Italian Job


    ...un codice di nove caratteri.
    Talia Crane si ricordò improvvisamente di dover respirare per vivere: nel momento stesso in cui aveva visto la cassaforte aveva creduto sarebbe servita l'impronta biometrica di James per aprirla. Non avrebbe onestamente saputo come recuperare il dito indice del Commodoro, o il suo bulbo oculare.
    Se fossero solo numeri, ci potrebbero essere 10000 possibili combinazioni se le cifre si potessero ripetere mentre 5040 se i numeri non potessero essere ripetuti, per le lettere invece...
    Cosa!? Che... Il droide si era interrotto ed era scattato sull'attenti e la diplomatica si era finalmente resa conto che era sola in quella stanza.
    Maggiore! Il sensore di radiazioni sta impazzendo e... Orion?
    [...]

    Orion!? Panico. Si alzò di scatto dalla sedia e balzò verso il punto dove aveva visto per l'ultima volta il Maggiore, nei pressi di una libreria di legno massiccio, piena di libri ingrigiti dalla polvere.
    Signora, il sensore di forme di vita registra un segnale, oltre la parete. Talia rivolse il capo verso la libreria così velocemente da far fare un sonoro *crac* alle cervicali.
    Orion?
    Beh... Le pareti sono spesse e interferiscono con la strumentazione; ma chi altri dovrebbe essere?
    Già, chi altri!? La diplomatica digrignò i denti.
    Come arriviamo oltre il muro? Ha usato la forza oppure... No, un passaggio: rilevo il meccanismo di apertura. Evidentemente il droide capiva l'urgenza della situazione per interrompere la diplomatica, oppure era offero per i di lei modi usati in precedenza.
    Non era il momento per indagare. Accese Bellosguardo e così, potè vedere anche lei come Pan i pistoni ancora caldi di una porta nascosta nella pietra.
    Saettando lo sguardo a destra e sinistra, Talia cercava il punto in cui si generaa quel calore... un indizio, qualcosa, ma mentre osservava, ancora lontana dalla soluzione, l'energia termica svaniva velocemente e, in un batter d'occhio, non restarono che i mattoni freddi e grigi della parete.
    Pan!? Panico. Pan! Ti prego! Hai visto qualcosa? Perché sentiva l'improvviso dolore di una perdita.
    Il droide taceva.
    PAN!
    No.
    NO! ORION! Il ruggito della zeltron le crebbe in gola ed esplose come la sua rabbia verso la libreria.
    Da quando era entrata in quella casa, il disagio si era trasformato in paura, la paura in terrore, il terrore in disperazione, e ora, ora Talia Crane era incazzata come una biscia.
    il piccolo Id-10 fluttò silenziosamente lontano dalla donna, mentre questa scatenava la sua furia contro i poveri libri ingrigiti dalla polvere: li afferrava e li lanciava alle sue spalle o li sbatteva al pavimento, afferrava gli scaffali, quasi li volesse spezzare, e questi stridevano sotto quella minaccia.
    Poi... un libro sfuggì alla sua presa, resistendo sullo scaffale mentre le unghie della zeltron ne graffiavano la copertina.
    Interdetta da quella presa di posizione, Talia lo prese nuovamente, ringhiò, tirò. E il libro non si mosse.
    Ferma, la zeltron ansimava, il sudore si impastava alla polvere e correva in gocciolline grigiastre lungo la sua fronte.
    Gli occhi blu di Talia Crane si fissarono sulle lettere dorate sul dorso del tomo.
    "Miss Scarlet muove per prima" il romanzo preferito di Norrington.
    Questa volta lo afferrò con entrambe le mani e tirò con tutte le sue forze verso il petto...
    *CLIC*
    [...]

    Nello studio abbandonato nella casa infestata di un ufficiale scomparso in circostanze misteriose, si apre un passaggio segreto su una scala che scende tortuosa nelle viscere buie della casa.
    Che fai!? Non scendi!?

    Talia scendeva velocemente giù per le scale illuminate solo dai piccoli fanalini di Pan, in una mano stringeva la blaster, mentre con l'altra si appoggiava al muro. Non riusciva a contare le svolte e quel cunicolo le dava una certa claustrofobia; ma qualcosa... qualcosa che le pungeva la bocca dello stomaco la spingeva ad affrettare il passo, perché sentiva l'aria cambiare: il tunnel si stava per aprire in una stanza, e il sensore di forme di vita di Pan ora dava il chiaro segnale che qualcuno era lì, qualcuno la cui essenza vibrava come se si stesse spegnendo!
    Nella fretta Talia allungò ancora il passo e...

    Tiro speciale: ultimo gradino


    ...perdendo il tempo corretto, la donna appoggiò male il piede destro che si torse e mancò di sostenerla, così che finì lunga distesa a terra.

    Tenere la pistola


    Un dolore sordo le avvole il piede, così come l'impressione che la scarpa di fosse fatta all'improvviso stretta.
    Quando riaprì gli occhi, le lacrime le annebbiarono la vista; ma tra i ciuffi di capelli smeraldo sparsi davanti al viso, Talia vide un paio di lustre scarpe nere avvicinarsi a passi lunghi e ben distesi.
    Una piccola risata affettuosa, riempì l'aria.
    Già ai miei piedi? Questo deve essere un record!
    TALIA VIA! La vocetta di Pan anticipò di poco un lampo.

    Tiro speciale: Buonanotte fiorellino


    Troppo poco.
    Grazie all'adrenalina aveva momentaneamente dimenticato la caviglia slogata, ma quando tentò di appoggiarci il peso per darsi lo slancio necessario per levarsi dal raggio stordente di Pan, di botto le tornò tutto alla mente. E, di botto, crollò a tessa.
    L’ultima cosa che sentì fu un “Troppo lenta, Astrea.” e poi un dolore acuto al polso sinistro, molto peggio di quello alla caviglia, come se qualcuno lo avesse preso a calci per levarle di mano la pistola.

    caviglia destra slogata.
    Polso sinistro fratturato.
    The Italian Job: 1=biom 2=codice: 2
    • 1d2
      2
    • Inviato il
      4/12/2023, 20:38
      Silver Sterling
    Ultimo gradino [CD15 su AGI]: 7
    • 1d20
      7
    • Inviato il
      4/12/2023, 22:11
      Silver Sterling
    Tenere la pistola 1=s 2=n: 1
    • 1d2
      1
    • Inviato il
      4/12/2023, 22:16
      Silver Sterling
    Buonanotte fiorellino [CD15 su AGI]: 3
    • 1d20
      3
    • Inviato il
      4/12/2023, 22:27
      Silver Sterling


    Edited by Silver Sterling - 4/12/2023, 22:43
  8. .

    R.I.P. Fuffi



    Un momento prima Talia Crane sorseggiava il tè, un istante dopo guardava scioccata un Maggiore della Marina Repubbicana in camicia hawaiana litigare con la macedonia e alla fine si fissò inorridita su un grappolo di uva che fluttuava minaccioso verso di lei e aveva tutta l'aria di star caricando i proiettili.

    [Tiro - MG42]


    Con sommo orrore di Talia, che si stava perdendo un bellissimo duello tra Orion e tre Banane che combattevano alla tutti per uno e uno per tutti, gli acini partirono a razzo verso il suo viso.
    La zeltron alzò istintivamente il suo cappello di paglia a coprirsi il volto e vi si ranicchiò dietro come se quello forse lo scudo planetario più potente della Galassia. I primi due acini, in effetti, rimbalzarono via; ma i successivi tre chiarirono a Talia Crane perché Zeltros era sprovvista di uno scudo: semplicemente non era materia per la sua razza.
    Il terzo chicco d'uva colpì Talia a una caviglia scoperta: la donna sobbalzò, scoprendo così la mano sinistra per il quarto chicco che arrivò a chiodo e la colpì sulle dita.
    AHO! La presa si allentò, il copricapo macchiato di succo d'uva cadde in terra e, con la precisione di un cecchino il quinto acino prese Talia in mezzo agli occhi.
    Due grandi e davvero molto confusi occhi blu che si posarono su Norrington Senior, pallido come un cencio e coperto di poltiglia aranciata e appiccicaticcia. Lui aveva perso contro un caco.
    [...]

    Di ritorno alla loro nave, Talia si congedò da Orion per due motivi: togliersi i semini di uva dalle sopracciglie e togliere la sua blaster dal cassetto...
    La blaster. E la fondina magnetica. La tuta energetica. Lo scudo energetico. I bracciali energetici.
    E quando uscì dalla sua cabina indossava la tuta energetia, l'armatura di Garil sotto di quella e aveva tutti i pezzi della sua armatura leggera tra le braccia.
    Orion, che dici? Questi me li porto?
    [...]

    Molto bene... quindi ci siamo offerti di...? Talia marciava verso Casa Norrington con cautala, lanciando occhiatacce a ogni melo o pero del viale. Anche se i suoi sguardi più truci erano per le viti cariche di grappoli.
    Fermare dei ragazzini che... giocano con la rete elettrica e... controllano a frutta? La zeltron scattò dietro al kel dor, quando un usignolo si librò in volo dando una leggera scossa al ramo di un giuggiolo.
    Ah-hem... Scusa. Si schiarì la gola e cercò di darsi un contegno, ricacciando la lunga treccia verde smeraldo dietro le spalle e sistemandosi Bellosguardo sul naso.
    Scusa per averti trascinato in una partita di fruit ninja solo per la mia stupida curiosità! Sai... non dobbiamo per forza restare! Possiamo anche tornare indietro alla nave e... fare un salto su Zeltros, magari! E lasciare perdere tutta questa storia e questi ragazzini che... senti un po', ma secondo te abbiamo a che fare con dei Force User? I buoni propositi della diplomatica erano scemati in fretta: nelle sue parole c'era grande disponibilità a fare tutto quello che Orion avrebbe voluto fare; ma i suoi piedi non avevano cambiato direizione e i suoi passi non erano rallentati.
    Perché io conoscevo un jedi, una volta, e mi ha fatta levitare... se ce l'ha fatta con un metro e ottanta di Zeltron, perché non avrebbe potuto farlo con delle ananas? Quindi potremmo avere a che fare con un force user, credo! Non necesarriamente un jedi o un sith... magari qualcuno di non addestrato, un mercenario assoldato per fare i dispetti a Norrington... La donna si morse il labbro inferiore mentre continuava a macinare pensieri per tentare di spiegarsi cosa avesse scatenato le ire del cestino della frutta.
    Insomma, non sembra che Norrington Senior sia il più amato del villaggio, quindi ci sta che qualcuno faccia qualche biricchinata... Però forse la storia che c'è un force user dietro tutto questo è un po' esagerata! In fondo non può essere così male se il ragazzo del bar è tornato al lavoro nonostante tutte le sue lamentele!
    Ormai erano alla scalinata che portava all'ingresso di Casa Norrington quando Talia voltò il capo verso Orion, ma prima di poter chiedere al kel dor la sua opinione, il suo sguardo cadde su una piccola lapide deposta sotto un ciliegio in giardino...
    Aggrottando le sopracciglia, Talia si mosse in quella direzione come spinta da una forza invisibile. Prese per mano Orion e ce lo trascinò, nel caso in cui ci fosse bisogno di qualcuno per tenere a bada le bacche rosse; ma quando giunse finalmente a una distanza tale da riuscire a leggere quello che stava scritto sulla piccola tomba di marmo...
    Okay, questi qui devono lavorare di fantasia! Cercò di sdrammatizzare la diplomatica, commentando l'incisione sulla tomba del micino grigio che aveva attirato la sua attenzione: a quanto pare la famiglia di James aveva una leggera ossessione per i gatti di nome Fuffi.
    Strano, ma non inspiegabile. Eppure non aveva ancora lasciato la mano di Orion.
    I Signori desiderano...? La zeltron si voltò verso il solito servitore che li stava aspettando sulla soglia.
    Possibile che non ci riconosca?
    [...]

    I convenevoli erano stati scambiati, l'offerta di rinfresco gentilmente declinata e il permesso di girare liberamente per la magione ottenuto.
    Talia aveva richiesto che il ragazzo del bar li accompagnasse nel loro tour e indicasse loro i punti in cui le principali stranezze erano avvenute.
    Cominciarono dalla sala da tè. Talia ispezionò il cestino della frutta con molta cura. Tanta. Troppa, quasi.
    Signora, non credo che distruggere il vimini sia granché d'aiuto... Il ragazzo era cortese. Distaccato e annoiato. Sull'attenti come un militare vicino all'ingresso della salta e non aveva mosso un muscolo fino a quando non aveva alzato il cielo guardando Talia smontare il cestino della frutta. Sembrava quasi non gli importasse di quello che stava succedendo nella casa.
    Probabilmente aveva già dato l'anticipo per il negozio di scarpe...
    Va bene, va bene! Allora se non è stato il cestino... Orion hai già guardato la finestra?
    L'ha già controllata lei, Signora. Prima del cestino, del divano, della libreria... Però dopo il lucernario, ora che ci penso! E si coprì la bocca per nascondere il sorrisetto di scherno che gli stava piegando le labbra.
    Ah già! Vero vero... Beh, allora direi che qui abbiamo finito: cambiamo stanza! Fai strada, Arnoldo, potremmo andare a vedere i resti di quella famosa scritta... Disse, alzandosi.
    Da questa parte.
    [...]

    Il servitore li condusse lungo una galleria di ritratti che sembrava chilometrica.
    Talia si guardava a destra e sinistra e ogni volta che incrociava lo sguardo di un grande Norrington del passato brividi freddi le correvano giù per la schiena.
    A...Allora, Arnoldo... che cos'è questa ossessione per "fuffi"? Tentò di distrarsi con quello che le riusciva meglio: chiacchiere.
    Fuffi? Chiese incuriosito.
    Sì! Fuffi! Siete pieni di gatti e li chiamate tutti Fuffi! Come mai?
    Gatti? Signora Crane, Lord Norrington è tremendamente allergico al pelo di gatto: nessun felino è ammesso in questa casa!
    Ma che c-
    *BZZZZ-CLIC*
    Okay, chi ha spento la luce.
    Silenzio.
    Arnoldo?
    Silenzio.
    Orion?
    Astrea!
    Quella voce! Quel nome! La zeltron sobbalzò e con le spalle sentì di copire qualcosa di... tonico, stranamente simile a un petto. Un paio di mani umane le strinsero le spalle e una voce calda le solleticò l'orecchio destro.
    Ciao!

    Tiro: il potere della suggestione


    La zeltron trasalì scrollandosi le mani del Commodoro Norrington di dosso e urlò così forte da farsi venire un potente mal di testa, crollò in ginocchio, stringendo forte gli occhi e tenendosi le tempie con entrambe le mani.
    Almeno non se l'era data a gambe levate come se il fantasma di un suo vecchio amico scomparso avesse cercato di abbracciarla.
    MG42: CD 10 su AGI: 32
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    • Inviato il
      4/11/2023, 21:42
      Silver Sterling
    il potere della suggestione: DC 10 su INT: 7
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    • Inviato il
      5/11/2023, 17:09
      Silver Sterling


    Edited by Silver Sterling - 5/11/2023, 17:26
  9. .

    Una o due zollette?



    Devi scusarmi Orion... Talia e il Maggiore camminavano in riva al lago e, in effetti, il militare ci aveva visto giusto: cambiare aria era stato un toccasana per la zeltron che si stava impegnando nel ripulirsi i senti con profondi respiri.
    La diplomatica era decisamente più tranquilla e il mezzo, timido, sorriso che le piegava le labbra era un tentativo un po' impacciato di dimostrare gratitudine, non più una falsissima maschera per rassicurarlo.
    E' solo che il discorso di quei ragazzi ha toccato un nervo scoperto... Talia si schiarì la gola.
    La Repubblica era stata chiara: Norrington e il mandato della Dauntless erano segreto militare: che lo Stato avesse perso nel nulla una costosissima nave e tutto (o quasi) il suo equipaggio impegnato in una missione talmente segreta che nemmeno l'unica superstite sapeva ricostruire era e doveva rimanere sconosciuto ai più.
    Ma Orion era un ufficiale di rango ed era fedele alla Repubblica... E, ancora di più, era un buon amico. Non meritava che Talia gli nascondesse la verità, non dopo che si era preoccupato per lei anche in quell'occasione. Per cui la diplomatica decise che se proprio proprio non gli poteva svelare ogni dettaglio, non avrebbe ferito nessuno se gli avesse dipinto il quadro generale.
    Non so quanto tu ne abbia sentito; ma hanno nominato i Norrington, una famiglia nobile di qui è vero, ma a cui io non ero estranea! Ho avuto il piacere di conoscere il Commodoro James T. Norrington su Coruscant, all'inizio della mia carriera. Col tempo io e lui... noi siamo diventati amici... Talia deglutì, consapevole che tutte quelle pause avrebbero con ogni probabilità indotto Orion a credere che tra lei e l'umano ci fosse stata più intimità di quando in realtà lei si ricordasse esserci stata.
    Glielo lasciò comunque credere: avrebbe semplificato le spiegazioni sul perché era stata così colpita nel sentirlo nominare.
    E' scomparso quasi una decina di anni fa in missione. Non si hanno più notizie da allora e, nonostante lo sapessi... confesso che sentirlo nominare di nuovo, dopo tutto questo tempo, mi ha molto... mi ha colta di sorpresa. Talia lascò correre lo sguardo sulle acque del lago.
    Non pensavo al Commodoro da molto tempo. Abbiamo condiviso qualche avventura, non ha perso occasione di aiutarmi e... E ammetto che mi duole molto sapere che un suo parente prossimo ha qualche grattacapo...
    La zeltron inspirò a fondo l'aria calda del pianeta, scrollando le spalle per levarsi di dosso gli ultimi rimasugi di una strana sensazione che le solleticava la nuca da quando aveva sentito il nome di Norrington venire pronunciato da quel ragazzino al bar.
    Chissà che cosa intendeva con la storia del cotello che gli ha sfiorato l'orecchio...? E poi... boh... secondo te che cosa c'era scritto sul muro? Insomma... DAI! Non penserai anche tu che sia stata davvero scritta con del sangue...? No? La diplomatica si voltò verso il maggiore, gli occhi sfavillanti di curiosità e affamati di risposte.
    [...]

    *DING DONG*
    Talia Crane ritrasse la mano dal campanello di Casa Norrington e si tolse dalla testa il cappello di paglia con il bel fiocco blu.
    Mentre attendeva che qualcuno le aprisse la porta, la diplomatica lasciò correre gli occhi sulla magione estiva della nobile famiglia del Commodoro. [PSICOLOGIA DEL DESIGN]
    Ora comprendeva da chi James avesse preso la sua determinazione: le linee pulite e decise della facciata erano il chiaro esempio di una personalità pronta a tutto, a qualsiasi prezzo per arrivare ai propri scopi. C'era un chiaro movimento verticale che indicava una tensione all'azione, un bisogno di ascesa; ma i colori del marmo non erano candidi come si sarebbe aspettata... in un certo senso era un bene: con tutto il sole che batteva sulla campagna attorno a Theed, del marmo bianco sarebbe stato accecante nonostante gli occhili da sole! Eppure quel grigiore era qualcosa che stonava nell'iddilio di Naboo, ed era quasi come se il candore della pietra fosse guastato dalle venature scure che sfumavano nel grigio.
    Evidentemente Nonno Norrington ha qualche tratto oscuro... qualche pensiero che non è proprio pulito e candido alla luce del sole... qualche cupa ambizione... come quella di imbarcarsi per le Regioni Ignote con una nave e non...
    I pensieri della zeltron si interruppero quando la porta del maniero si aprì e...
    I signori desiderano?
    ... Talia dovette remprimere un mezzo sorriso ed evitare di lanciare a Orion un'occhiata eloquente.
    Buongiorno, lui é il Maggiore Orion Starchild e io sono Talia Crane della Repubblica Galattica. Conoscevo il Commodoro James T. Norrington e, in nome dell'amicizia che avevo per lui, vorremmo porgere i miei omaggi al Signor Norrington. Talia usò il suo diplomatichese più sottile e la sua voce più accattivante, divertita da tutto il dramma che aveva provato con quel trambusto al bar: evidentemente non era l'unica a lasciarsi vincere dalle emozioni!
    Solo che non pensava che il ragazzo che fino a un'ora prima annunciava il suo licenziamento da una casa per aver dovuto cancellare scritte con il sangue dai muri e aver schivato coltelli avesse potuto cambiare idea così velocemente.
    Entrate, attenderete la risposta del Signore nella sala da tè.
    [...]

    E così lei conosceva il figlio di mio figlio, signora Crane.
    Non era una domanda. Eppure Talia si sentì in dovere di argomentare.
    Abbiamo potuto lavorare assieme alcune volte: aveva una forte presenza, un gran sangue freddo e gli uomini lo avrebbero seguito fino in capo alla Galassia... Si morse la lingua e prese un lungo sorso di té.
    Forse aveva appena detto troppo, non sapeva quanto Norrington padre sapesse dello speciale compito di esplorazione della Dauntlesse, ma se la genetica era di qualche utilità: il buon vecchio Maximillian doveva essere un segugio come il figlio. Meglio non dargli una traccia da seguire.
    Il commodoro è scomparso da otto anni, miei cari Repubblicani. Cosa vi porta ora alla mia porta? Sicuramente non le voci sulla bontà dei miei rinfreschi! Per quello servirebbero dei domestici decenti e io ne sono sprovvisto! Norrington lanciò un'occhiata furente alla ragazza che aveva tutta un'altra aria rispetto a quando si stava sorseggiando la sua buona cioccolata calda, ora che se ne stava china sul pavimento a raccogliere le zollette di zucchero che aveva... beh, qualcuno avrebbe elegantemente detto "che se le era fatte sfuggire di mano"; ma Talia aveva quasi la sensazione che le avesse semplicemente mollate per terra. Così, come se si fosse spaventata di qualcosa e nel sussultare per la sorpresa avesse allentato la presa sulla ceramica della zuccheriera.
    Però la zetron non aveva sentito né sorpresa né paura. Ora sentiva imbarazzo e rabbia. Facile indovinare a chi appartenessero.
    Ovviamente non poteva dirgli "Sai, sarei venuta prima ma mi hanno ripescato dal vuoto cosmico un annetto fa!"
    ...poteva?
    Sarei disonesta se vi dicessi che non c'è altro interesse da parte mia e del mio compagno che non il mio desiderio di portare i miei omaggi al padre del mio amico scomparso. La verità è che... Orion e io... noi eravamo in città per trascorrere la nostra libera uscita e abbiamo sentito delle... storie. Delle voci sulla vostra casa, Signor Norrington. Talia fissò i suoi occhi blu su quello che d'improvviso non era un nobile signore altero e alterato; ma un vecchietto solo e spaventato.
    Vogliamo capire che cosa sta succedendo e se possiamo essere utili in qualche modo. Lo devo a James per la sua amicizia e a voi per la mancanza di rispetto nel non venire a prestarvi il mio conforto.
  10. .

    Questo è un nome che non sentivo da tanto tempo



    Talia Crane non era estranea al bel pianeta di Naboo: vi era cresciuta nell'agio, con i genitori, molto prima che decidesse di votarsi alla creazione di una Galassia migliore, molto prima, quando ancora rispondeva al nome di Astrea Velia.
    Questo però era un segreto.
    Uno che non aveva la possibilità, né tantomeno il bisogno, di rivelare al Kel Dor che si accompagnava a lei per le strade della capitale; primo perché la Repubblica voleva così e poi perché Astrea e tutto il caos che rappresentava era solo un distante capitolo nella storia di Talia. Uno che non serviva rileggere.
    Sono felice che tu abbia accettato il mio invito, Orion! La zeltron alzò il mento e inspirò a pieni polmoni l'aria calda di Theed, i profumi e la piacevole presenza del Maggiore le fecero stendere le belle labbra in un piccolo sorriso.
    Credo che entrambi troveremo un po' di sollievo nell'otium di Naboo... Sì, il sole che le arrossava le guance le dava un gran piacere.
    In quella giornata perfetta, a spasso con un'amicizia sincera e senza l'incombenza di un'imminente minaccia per la sicurezza della Repubblica o dell'intera Galassia, Talia Crane credeva davvero di essere felice.

    Basta, ti dico! Io ho presentato le dimissioni! Non avevo intenzione di rimanere in quella casa maledetta un secondo di più!
    Talia alzò il sopracciglio smeraldino. Il giovane umano davanti a lei sibilava e borbottava con l'evidente intendo di mantenere la conversazione riservata tra lui e la ragazzetta che gli sedeva di fronte al tavolo del cafè in riva al lago. Il suo fervore però lo tradiva: tra il profumo dei gelsomini e della bevanda al cacao amaro che la giovane umana stava gradendo, Talia poteva distintamente assaporare la sua rabbia, condita a sprazzi con della genuina paura. La zeltron lanciò un'occhiata a Orion, stringendosi nelle spalle come a dire "sì, origliare non sta bene! Ma non fare il guasta feste!".
    Se il soldato non l'avesse ancora capito: la rossa che gli sedeva di fronte era curiosa.
    Stai esagerando! Lasciare un bel lavoro come quello...
    Esagerando? BEH! Scusami tanto, ma quando è stata l'ultima volta che un coltello ti ha sfiorato l'orecchio? No, non valeva la pena per la paga di servetto!
    Gherman, suvvia! Era solo un coltello da burro!
    Oh... peccato, un semplice cameriere scontento del suo padrone irrascibile! Peccato. La zeltron aveva quasi sperato in un po' di drama in più: era tutto il giorno che se ne stava nell'indolenza più selvaggia e, se sei abituato a barcamenarti tra riunioni, incontri e sotterfugi... può essere tanto noioso alla fine com'era rilassante la prima mezzora.
    Quello che Talia non sapeva, mentre abbandonava la schiena contro la sedia, era che si sbagliava di grosso.
    SOLO!? L'acuto del garzone fece sobbalzare l'amica di lui e riaccese la curiosità di Talia.
    Ieri il coltello! La settimena prima tutte le luci della casa cominciano a pulsare e cambiare colore, ma l'elettricista dice che l'impianto funziona a dovere; un mese fa spariscono tutti i cimeli del nipote scomparso, i suoi ritratti sono girati verso il muro e il maggiordomo viene licenziato! Perfino il vecchio mi ha confidato di aver sentito uno strano canto durante la notte, la mattina che ho perso per pulire quella cavolo di scritta dal muro! L'hai vista anche tu! Era sangue!
    Semplice vernice... Ma a quel punto, la donna pareva poco convinta e aveva smesso si sorseggiare il suo cacao dalla tazza.
    Vernice un cazzo! Non mi importa quello che dici! Non mi importa nemmeno delle suppliche del vecchio Norrington! Mi sono dimesso! E mi hanno pagato bene per il mio silenzio! Quindi basta! Aprirò finalmente il mio negozio di scarpe! I tempi a servizio della nobiltà sono finiti!
    Signora? siete pronti per ordinare?
    Come? Talia si riebbe all'improvviso. Con un paio di occhioni blu, sgranati e confusi, squadrò la cameriera che sapeva di scocciatura. Evidentemente non era la prima volta che tentava di prendere l'ordine dei repubblicani in libera uscita.
    La zeltron era ancora sotto shock e faceva rimbalzare lo sguardo tra il kel dor e il resto degli avventori del caffè come se cercasse i resti perduti di un'operazione semplicissima.
    Norrington... da quanto tempo non... Lo vedeva? Sentiva nominare? Non lo pensava? Anni.
    Dall'ultimo interrogatorio alla stazione spaziale doveva aveva completato la sua rinascita come Talia Crane.
    E ora lo ritrovava su Naboo. Non lui, ma quello che evidentemente era un suo avo, e la cui casa era vittima di eventi alquanto bizzarri...
    Lo aveva ritrovato in una giornata perfetta, mentre si godeva la compagnia di un'amicizia sincera e senza l'incombenza di un'imminente minaccia per la sicurezza della Repubblica o dell'intera Galassia.
    In un momento in cui Talia Crane aveva davvero creduto di poter essere felice.
    Fissò gli occhioni in quelli di Orion.
10 replies since 6/3/2015
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