New Star Wars Gdr

Una questione di tempo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    []

    Group
    Giocatore
    Posts
    11,262
    Reputation
    0
    Location
    Una supernova galattica caldissima e traboccante dolcezza, il cuore pulsante del multiverso.

    Status
    Offline

    c82f721d-0085-43f3-835a-e3e966d36bdf_zps92e7ab72

    Nobleness_


    “Ferma il nobile adesso, prima che tutto il verde diventi rosso. Allora, solo allora sarai promosso.”

    «Ma che ca-...?!»


    ...Bah. Segna come spam.
    Sposto il messaggio nella cartella di quelli indesiderati, con disattenzione, distrattamente, solo una delle tante azioni della giornata, e torno alla mia routine, a studiare per il tirocinio che sto svolgendo.
    Mentre giochicchio con la penna tra le dita e rileggo la stessa frase per la terza volta, il mio pensiero ritorna su quelle parole, inevitabilmente attratto dalla loro misteriosa cripticità. Un nuovo enigma del mondo si affaccia alla mia mente: chiaramente non potrei lasciarmelo scappare! O, almeno, questo è ciò che vorrebbe il mio istinto, il mio inconscio. Invece, razionalmente, il mio autocontrollo continua a scartarlo, di nuovo e di nuovo, nonostante l'intrusività del pensiero, costringendo la mia coscienza a focalizzarsi sull'argomento che sto studiando sul datapad.

    Le giornate trascorrono tranquille, una dopo l'altra, come se nulla fosse. Perché effettivamente nulla è: non succede niente, non accade alcun evento fuori dall'ordinario, e dopo qualche giorno il mio cervello nemmeno si ricorda più di quella strana frase che, per qualche motivo, mi ha solleticata per ore.
    Ci sono cose più importanti a cui badare: il mio gruppo di ricerca è coinvolto nel tentativo di scoprire cosa diamine stia succedendo su Mullan, il perché del suo degrado totale dopo che il Leviathan l'ha abbandonato. Certo, la guerra ha lasciato i suoi segni, ma non è questo: il pianeta sta morendo, si sta desertificando, sia nelle piante, sia negli animali, sia nelle persone. Tutto sta morendo, la gente si ammala, i raccolti marciscono, gli animali stramazzano al suolo... E nessuno riesce a capire perché.
    È proprio per questo che gli arkaniani ha messo in piedi un gruppo di ricerca multidisciplinare in grado -si spera- di affrontare il problema da più punti di vista, sotto più aspetti, coprendo tutto lo scibile odierno che riguardi i pianeti. Biologi, geologi, chimici, neuroscienziati, fisici, ingegneri e chi più ne ha più ne metta: ogni branca potrebbe portare alla risoluzione di questo rebus e, si spera ancora di più -almeno tra chi ha sufficiente sensibilità-, ad una soluzione. Soluzione che sia efficace ed efficiente, tempestiva, perché la situazione si sta aggravando progressivamente ogni giorno. Tra tutti i progetti proposti, quello che è stato scelto è un sincrotrone a tachioni sperimentale: si tratta di un tipo di acceleratore di particelle circolare e ciclico, in cui il campo magnetico -necessario per curvare la traiettoria delle particelle- e il campo elettrico variabile -che accelera le particelle- sono sincronizzati con il fascio delle particelle stesse. A differenza dei sincrotroni normali, il nostro userà tachioni, particelle superluminali di massa immaginaria, anziché semplici bradioni - particelle subatomiche cariche ma "lente", meno veloci della luce, come elettroni, positroni, antiprotoni eccetera. Si tratta di un progetto sperimentale poiché non disponiamo ancora di questa tecnologia, a differenza dei Chiss a quanto si vocifera. Sono fiduciosa che un sincrotrone a tachioni come quello in progetto -ho visto le planimetrie- riuscirà a coprire largamente la maggior parte del pianeta -come area di studio, non come dimensioni! Anzi, è pure piccolino in sé, rispetto agli altri- e ci permetterà di scoprire in tempi ragionevoli la causa di questa catastrofe che sta avvenendo su quel povero mondo martoriato.

    In tempi record, e non so nemmeno io come sia stato possibile, i burocrati e le figure di spicco sono riusciti a far approvare l'intero piano e a mettere in moto la macchina della scienza, trasferendo ricercatori, ingegneri e materiali sul pianeta, iniziando la costruzione dell'imponente sincrotrone, un'opera mai realizzata prima. Nel mentre, noi neuroscienziati ci siamo dedicati alla raccolta dati con altri strumenti: interviste porta a porta, questionari online, indagini sul campo e via dicendo, chiedendo alle persone di ciò che hanno visto e fatto nei mesi scorsi e prima ancora, così da avere un quadro complessivo e poter interpretare in maniera più sensata i dati che il sincrotrone rileverà. Ci siamo messi ad analizzare tabelle e plottare grafici come forsennati, senza cavare un ragno dal buco; meno capiamo, più ci sforziamo, e più ci sforziamo, meno capiamo, perché non sembra esserci nessuna ragione, nessuna causa, nessun motivo apparente o anomalo per tutto questo. All'arrivo dei primi dati del sincrotrone, poi, stessa storia: tutto "normale", a parte per il fatto che la gente e gli esseri viventi in generale sembrano deperire fino alla morte, quasi "da soli", senza un qualcosa a scatenare questa catena di disastri. Gli esperti decidono quindi di aumentare la potenza del sincrotrone di qualche altro giga-elettronvolt fino a raggiunge i 12GeV, quasi al limite di sicurezza, ma ogni breccia nel contenimento viene prontamente riparata e tenuta sotto controllo dagli ingegneri e dai fisici che, con notevole bravura, riescono a gestire egregiamente questo esperimento instabile e malfermo.
    E, finalmente, iniziamo a rilevare qualcosa di interessante.

    Tachioni.

    Una quantità di tachioni incredibile, inaspettata, una massa ubiqua che pare permeare l'intero oggetto celeste su cui siamo.
    Perplessità e sorpresa regnano sovrani tra noi tutti, ma ben presto siamo in diversi a iniziare a sospettare che, sciaguratamente, il Leviathan abbia stretto qualche accordo coi Chiss o sia riuscito a sviluppare a sua volta la tecnologia tachionica -non ci capacitiamo bene di come sia stato possibile-, e questa idea fa correre brividi lungo la schiena di molti. Non sappiamo ancora abbastanza di queste particelle superluminali, dalla massa immaginaria e spiegabili solo coi numeri complessi, in grado di viaggiare a ritroso nel tempo e caricati di un'energia strabiliante e spaventosa. Un'arma basata su queste componenti fisiche della natura sarebbe davvero devastante, come sta dimostrando ampiamente il caso di questo pianeta: un'arma invisibile, in grado di avvelenare la vita su scala così vasta, che se posta nelle mani sbagliate del Leviathan o dei Sith significherebbe una minaccia senza precedenti per l'intera galassia. Fare terra bruciata lasciandosi alle spalle un pianeta invivibile avendone perso il controllo sembra più che plausibile, nonché il minimo, da parte di questi criminali fuori di testa: le applicazioni potrebbero essere ben peggiori!
    Iniziamo così subito a cercare di capire come contrastare gli effetti dei tachioni sulla vita e le sue varie forme: esperimenti sulle piante, su modelli animali, insetti, mammiferi, qualsiasi cosa ci possa dare una mano a capire e trovare soluzioni, mentre in contemporanea con noi i medici cercano ovviamente di curare e disintossicare le persone colpite da queste radiazioni mortali, scambiandoci informazioni a vicenda come gli affamati col cibo in un campo profughi.
    Il tempo passa, e non riusciamo a fare progressi significativi: ogni volta che arriviamo a qualche conclusione, l'ondata di morte e distruzione tachionica s'intensifica, scuotendo le fondamenta di tutto il nostro lavoro e costringendoci a rivedere tutto daccapo, cercando nuove soluzioni efficaci, ma la verità è che stiamo solo cercando di tamponare un'emorragia che, se non fermeremo a monte, alla radice, risolvendola veramente, porterà ad una morte inevitabile dell'intero organismo planetario. Lo sconforto serpeggia, le speranze si perdono come granelli di sabbia tra le dita: nonostante tutti i nostri sforzi, siamo impotenti di fronte a questa catastrofe su scala mondiale.
    Viene il tempo di gettare la spugna, ci pare, ed alcuni sotto-progetti dichiarati ormai fallimentari vengono chiusi, soppressi, mentre anche alcuni dei nostri ricercatori iniziano ad ammalarsi, a sentirsi debilitati; alcuni vengono trasferiti, altri richiamati dai rispettivi governi, altri ancora decidono di abbandonare -vuoi per paura, vuoi per disillusione, vuoi per altro-, e così rimaniamo in circa il sessanta percento al lavoro sul pianeta.
    Il problema non è ancora risolto, non posso abbandonare. Non voglio. Voglio aiutare finché posso, sono fatta così: mi brucio per aiutare gli altri, danneggio me stessa nella stupida e vana speranza di poter salvare qualcuno, specie se più di qualcuno, se in così tanti. Sono giovane, mi rimane ancora un bel po' di quell'energia dei vent'anni, e la loro incoscienza, non so ancora che questo atteggiamento mentale un giorno lo pagherò caro e dovrò imparare a tenerlo a bada, a ridimensionarlo, a non farmi prendere dal darmi interamente all'altro. E forse non lo imparerò mai, veramente. Non ora, di certo, ché non è nemmeno un pensiero nella mia testa.
    Resto. Resto ed aiuto, finché posso: ciò che si deve fare è chiaro, di fronte ai miei occhi di miraluka. La Forza sta morendo su questo pianeta, più lentamente di quanto sia successo su Korriban, ma non così diversamente. Non posso restare inerme.

    Studiamo, analizziamo, intervistiamo, soccorriamo, continuiamo con quello che non è solo il nostro lavoro ma ormai una vera e propria missione, non solo umanitaria ma anche morale. Continuiamo, ancora e ancora e ancora, per settimane, mesi. E... Curiosamente, le cose migliorano.
    Lì per lì non capiamo: ancora una volta, nonostante tutta la nostra scienza, nonostante costituiamo un'equipe multidisciplinare di svariati campi ed io abbia avuto modo di constatare di essere circondata dalle menti più brillanti ch'io abbia mai incontrato e conosciuto in vita mia, non capiamo. Ma le cose migliorano. Tutt'intorno a noi, le cose migliorano.
    Riaccendiamo quindi il sincrotrone, a piena potenza per rilevare di nuovo l'ammontare di tachioni -sempre tenuto sotto controllo ma a campione, utilizzando energie inferiori e margini d'incertezza più ampi- e condurre ulteriori esperimenti, ed i dati sembrano proprio confermare le prime impressioni: il numero di particelle sta calando, sta scendendo a vista d'occhio addirittura. La vita si sta riprendendo, a partire dalle grosse bestie, più resistenti, alle piante e dagli esseri più delicati, sensibili alle minime variazioni nella loro struttura.
    Grande è la gioia che ci invade e possiede, molti governi rimandano i loro scienziati, c'è un proliferare di progetti vecchi e nuovi, con giubilo e speranza riprendiamo a fare tutto ciò che stavamo facendo già da prima, ma meglio, stavolta ottenendo risultati! Risultati concreti, per altre settimane e mesi, in cui Mullan rinasce lentamente, come un paziente che si risveglia dal coma, con calma, senza fretta, avendo vinto la più dura delle battaglie che la vita gli ha posto di fronte.
    O, almeno, così sembra.
    ...Fino a quando, di nuovo, i valori tornano a sfarfallare, diventare sballati, innalzarsi improvvisamente in picchi e poi sempre più, costanti, inesorabili, inarrestabili, come un esercito di non-morti invincibile, contro cui non abbiamo alcuna arma. Di nuovo, lo sconforto ci pervade, dilaga tra le nostre fila, gli scienziati che non sanno cosa fare, che non capiscono cosa succede, che non sanno non solo prevedere bensì nemmeno comprendere. Un bambino abbandonato a sé stesso, senza strumenti, senza nemmeno la parola, senza armi né difese per affrontare il mondo. Questo siamo, di fronte a quest'immane ecatombe.
    I dati fanno quello che vogliono, si abbassano e si alzano a loro piacere, ambivalenti e capricciosi come un border -una persona affetta da disturbo borderline di personalità, che è il seme della maggior parte dei disturbi mentali-, ed esattamente come un border reagiscono ad ogni nostro tentativo di terapia in maniera completamente aleatoria e senza costanza. La gente torna ad ammalarsi, ed a morire, e così gli animali, e le piante, e la terra, e l'acqua, e l'intero pianeta. Indipendentemente da ogni nostro intervento. In barba a qualsiasi cosa facciamo.

    “Odio quando la realtà è border...”


    E lo è, lo è sempre, in verità: la realtà è tutto ciò che esiste, è bene e male, lato oscuro e lato chiaro, è ambivalente e capricciosa, anche se ha sempre un motivo dietro, una logica, tutta sua, che magari noi non comprendiamo se non con estrema fatica, ma ce l'ha. Come anche il border, che è una persona, ed è un prodotto meccanicista dell'universo in cui esistiamo.
    Cionondimeno, odio quando la realtà è border, quando scappa tra le nostre mani, dai nostri tentativi di controllo razionale, di ordine, di senso. Odio quando la realtà si comporta come un bambino, tradendoci senza neanche rendersene conto.
    Disarmante, avvilente, una sconfitta non solo della pratica ma anche della teoria: non ce ne capacitiamo, non riusciamo a spiegarci nemmeno, e questo non ci dà pace.
    Non mi dà pace. Perché non sono una persona che smette di domandarsi le cose quando non funzionano. Sono dovuta entrare nella testa del border e non ho smesso finché non ci sono riuscita, e allo stesso modo devo entrare nella testa di questo pianeta, e continuerò a provarci finché non ce la farò. Perché devo capire, per amor di conoscenza. E perché devo aiutare, è troppo importante, è un imperativo morale, categorico, e non esiste ch'io getti la spugna, mai. Non perché ne andrebbe della mia autostima, no, chi se ne frega di quella, neanche ci penso: perché ci sono delle persone bisognose, che hanno bisogno di aiuto, del mio aiuto, dell'aiuto di tutti. Perché soffrono. Stanno soffrendo, e di fronte alla sofferenza io devo aiutare. Ed il non poterlo fare, l'essere impotente, mi uccide dentro, a livello empatico proprio. Soffre, lo guardi, lo vedi, e tu cosa fai? Una carezza, nulla di più. Calore, calore umano, ed è già tantissimo per chi soffre, sì; ma sarebbe di più il poterlo aiutare veramente, anziché dargli solo qualche cura palliativa. Maledizione!
    Ma sono giovane, non sono ancora avvezza alla vita, non ho ancora imparato ad arrendermi di fronte all'infattibile, ai limiti fisici. Ci sono cose che non si possono combattere. C'è la morte, e c'è, punto. Non ci puoi fare niente. C'è l'entropia, la naturale tendenza al disordine, al caos, che si mangia l'universo, con la sua morte termica, giorno per giorno, finché tutto non si sarà trasformato in calore innalzando la radiazione di fondo da 2 a 3 gradi Kelvin. Tutto degenera, alla fine. E sì, sì, sì: queste cose le so già, le so da anni, ci ho fatto la tesina del liceo su quanto fa schifo l'esistenza. Lo so.
    Questo non significa, però, che non cercherò in tutti i modi possibili di ridurre l'entropia localmente! So tutte queste cose, non le lascerò essere lettera morta! Non mi darò per vinta, mai! (Little did I know...)

    Eppure, inutilmente sbatto e sbatterò per settimane la testa contro questo problema, un letterale rompicapo, fino a rompermela, assistendo ancora una volta al copione già visto: ricerche e vite che si spengono, inesorabilmente, divorate entrambe dall'entropia, dal disordine, dalla morte... La gente abbandona ancora il pianeta, la vita lascia Mullan in tanti modi diversi. Di nuovo.

    E poi, ancora, come un giullare che ci mena per il naso, di nuovo i valori a fare quello che vogliono, a ballare sul filo teso come un trapezista, mentre fa pure il numero dell'acrobata rubandoglielo e ridendo! Che insulto, che affronto. Che gioia piena di lacrime e pianti sollevati. La vita ritorna, riprende, rinasce, rifiorisce, stabile per settimane, così, totalmente a caso, senza che ci sia un vero pat-...

    «E se...?»


    E se un pattern ci fosse? E se...
    D'improvviso, un'illuminazione.
    E se i tachioni...
    Stupida, stupida Violet: perché non ci hai pensato prima?!?
    Impreco interiormente sbuffando e piantando lì tutto ciò che stavo facendo, precipitandomi quindi dai miei colleghi e capisquadra.
    Quest'ipotesi era stata scartata, da tutti, fin troppo presto, fin troppo velocemente.
    "Ferma il nobile adesso, prima che tutto il verde diventi rosso allora, solo allora sarai promosso": per qualche motivo, mi ritorna in mente quel messaggio, che avevo cestinato senza comprendere veramente. Nella Forza non ci sono coincidenze, Violet, non l'hai ancora imparato bene.

    «E se i tachioni fossero i nostri?!?!?»


    Sbraito, scioccata, ad un volume un po' troppo alto, animata da un misto di spavento e di euforia. Con gli occhi sgranati, contemplo gli occhi altrettanto sgranati che mi fissano, muti, oltre i quali posso vedere i loro pensieri balbettare.

    «Se non fosse tecnologia Chiss o di chiunque altro, ma fossimo stati noi a causare tutto questo?! Se ogni volta che spegniamo l'acceleratore, i tachioni emessi diminuiscono e ci vuole un po' prima che si manifesti lo sbalzo perché viaggiano nel tempo, e poi ogni volta noi riaccendiamo per studiare e mandiamo altre ondate che si ripercuotono e via dicendo?!!»


    E non sono solo io a pronunciare queste parole: altri della squadra completano frasi e termini, iniziando a seguirmi nel ragionamento.
    E subito corriamo ai computer, a creare simulazioni e verificare questa ipotesi così banale eppure sconvolgente.


    Ed ecco che il fronte dell'onda d'urto della radiazione di Čerenkov ci dà ragione. Ed ecco che, calcolando ora dal nuovo punto nel tempo, da più punti nel tempo, nel futuro rispetto a quando pensavamo che il Leviathan potesse aver usato l'arma prima del nostro arrivo, tutto torna: le diverse nature di tachioni ed il loro ammontare relativo, il red-shift e il blue-shift per l'effetto Doppler, la quantità delle particelle in base ai tempi delle ondate...
    Tutto torna.
    E geliamo, sul posto. Rabbrividiamo, attanagliati dalla consapevolezza di essere stati noi la causa di tutto questo massacro senza precedenti. Noi, nobilmente accorsi per salvare da qualcosa che abbiamo causato noi stessi. A nostra insaputa, certo, ma... Siamo stati noi lo stesso. I tachioni sono i nostri, questa è l'unica spiegazione compatibile con i dati. "Fermare tutto, adesso", invece, l'unica soluzione: la conseguenza logica, e l'imperativo di quella che ora riconosco come una profezia.

    "Impossibile! Il nostro acceleratore è perfettamente sicuro!", avevano protestato alcuni prima, e durante, e dopo: mentre proponevo l'idea ai miei colleghi, mentre verificavamo i numeri, mentre esponevamo le scoperte ai nostri capi e a chi di dovere.
    Sì. Sicuro, perfettamente sicuro. Per quello che potevamo conoscere all'epoca, qualche anno fa, quando è stato progettato.
    Sperimentale. Parola chiave. Dei tachioni non sappiamo ancora abbastanza, no, come dicevo: ancora non sappiamo, infatti, da dove diamine siano percolati, ma fatto sta che, spegnendo il sincrotrone, dopo un po' di tempo si è ripresentato il pattern ondulatorio e migliorativo. E su questo non ci sono stati dubbi, perché tenendolo spento non si è più ripresentata la moria sul pianeta.
    Per sicurezza, si è deciso di smantellare l'intera struttura e trasferire tutti i componenti altrove: questo ci ha impedito di analizzare meglio il macchinario e comprenderne le falle, ma ha anche salvato Mullan. Da noi stessi. E dopo tutto ciò che avevamo fatto, mi sembra anche il minimo. Pazienza se non abbiamo capito cosa è andato storto nel sincrotrone a tachioni, va bene così: un giorno lo studieremo meglio, lo prepareremo con più misure di sicurezza, comprendendo più a fondo il suo funzionamento e la natura di queste particelle così incredibili e pericolose.
    Per adesso, abbiamo smesso di fare del male ad un pianeta intero, ed è già un'enorme vittoria.




    Edited by Orion Knight - 2/11/2022, 16:11
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Admin
    Posts
    23,520
    Reputation
    +143
    Location
    Feltre

    Status
    Online
    aderenza e caratterizzazione: 7
    qualità: 9
    crescita: 11
    ortografia: //
    coerenza: -8
    fattore: x0.5
    tot: 9

    Spiego il punteggio in negativo alla coerenza.
    Innanzi tutto i Chiss e la tecnologia tachionica. E' molto improbabile che qualcuno sappia del fatto che i Chiss posseggano quella tecnologia, che già di per sè è un fatto strabiliante, dato che vorrebbe dire che c'è stata una fuga di informazioni recente, oppure un'elaborata opera di spionaggio, poichè quella tecnologia è probabilmente una delle cose a cui i Chiss tengono di più e che non farebbero trapelare in giro a chicchessia.
    E' quindi ancora più improbabile che a saperlo sia proprio Violet, che ha 1 punto a con. galattiche e scientifiche. E qui si ricollega un altro problema. Perchè per tutta la role, Violet agisce e pensa come se fosse una mente luminare dell'astrofisica, mentre ha sempre 1 punto a con. galattiche e 1 punto a con. scientifiche.
    Viene poi il problema fondamentale della role e cioè la sua risoluzione. La trama parte con degli scienziati che vogliono sapere se il Leviathan è scappato dopo aver fatto andare a scatafascio un esperimento coi tachioni. Indagano sparando tachioni, vanno avanti per mesi e poi a Violet viene in mente che il problema magari sono loro che indagavano coi suddetti tachioni. E' un controsenso. Il problema c'era già prima che arrivassero gli scienziati. Il Leviathan se n'era andato di corsa per qualche ragione. Oltretutto se diamo per buona la risoluzione offerta da Violet, allora Arkania è responsabile della morte di centinaia, probabilmente migliaia di persone. Conseguenze politiche catastrofiche, indagini repubblicane, l'arresto degli scienziati coinvolti, compresa Violet, che tuttavia non è una scienziata.
    Per finire, la role non si capisce nemmeno quando sia ambientata o quale sia il suo contesto nella vita di Violet, perchè è come se il pg fosse completamente al di fuori del gioco, un'entità astratta che non centra niente con la trama, da cui un punteggio di aderenza più basso.

    Ora, ciò detto, non voglio che tu ti scoraggi, ti sei semplicemente buttato in un progetto troppo grosso, senza aver ancora compreso bene il tuo pg e come funziona. Ti posso consigliare, per migliorare la tua esperienza di gioco, di interagire un sacco con gli altri giocatori, così da integrarti nel sistema di gioco ed anche nella "vita" del tuo pg, così da renderlo più "reale" e non una presenza fantasma. Perciò, niente paura! E via alla prossima avventura!

    CITAZIONE
    NB. PER LO STAFF Ai fini della trama, la role viene considerata nulla. E' come se non fosse avvenuto nulla. Violet è stata coinvolta brevemente, e le è stato presentato il problema, quando ancora era all'università, ma non ha capito un piffero di quello che le hanno detto e tutto è continuato senza di lei. Le conseguenze galattiche, saranno specificate al termine della valutazione, come per tutti gli altri partecipanti.
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Admin
    Posts
    23,520
    Reputation
    +143
    Location
    Feltre

    Status
    Online
    -la pertinenza alla traccia: 6/10
    -la qualità del post: 8/10
    -la creatività: 7/10
    -la crescita del pg: 4/10

    TOT___ 25
     
    Top
    .
2 replies since 21/10/2022, 18:28   63 views
  Share  
.