New Star Wars Gdr

Votes taken by Silver Sterling

  1. .

    La luce è diversa.
    Non è finta, morta, come quella dell'IronStar...
    Non è sporca, come quella di Coruscant!
    E' viva, accogliente...
    Dove sono?



    Gli occhi blu di Talia si mossero piano sotto le palpebre chiuse.
    Non era più avvolta dal buio, ma il mondo esterno era filtrato da una sottile patina di rosa...
    Il respiro era cambiato, le macchine e gli astanti, tutti se ne erano accorti.
    Tutti trattenevano il respiro.
    La zeltron deglutì: le fauci erano secce e la gola bruciava; avrebbe voluto dell'acqua, ma non volle ancora aprire gli occhi.
    Mosse le mano destra.
    Un gemito.
    Era suo?
    Un'ondata di gioia le riempì i polmoni.
    Voci sommesse, qualche squittio e...
    Che cosa aleggiava nell'aria?
    Paura? Ansia?
    Inspirò a fondo, a pieni polmoni, ed iniziò a tossire.
    I punti sul fianco tiravano la pelle e la ferita bruciava ancora un po'; la testa girava e gli occhi lacrimavano per l'improvvisa botta di luce che li aveva investiti.
    Piano piano! Ecco, prendi un po' d'acqua!
    Eros era stato veloce a poggiarle una mano sulla schiena dritta e ad avvicinarle un bicchiere alle labbra.
    Talia bevve il liquido dal sapore agrumato: non era solo acqua... qualche integratore, probabilmente.
    Mise a fuovo le figure che la circondavano solo quando ebbe bevuto e si fu stropicciata gli occhi.
    Eros le era accanto, squadrandola dall'alto al basso come se cercasse i sintomi di una disolvenza che avrebbe rivelato essere tutto un sogno quel ricongiungimento.
    Gerry era dall'altro lato del lettino ospedaliero, accanto a lui uno zeltron dal camice bianco che aggiustava la velocità della soluzione in flebo.
    In fondo alla stanza Alec, sorridente e appoggiato al bastone dal passeggio, i soliti occhiali da sole sul naso. Due bambini di circa dodici, tredici anni sembravano usarlo come scudo...
    Miss Crane? Fu il suo assistente a rompere il silenzio.
    Gerry... che è successo? Gracchiò e si schiarì di nuovo la gola...
    E' entrata in shock, ma'am; quando l'effetto di up dell'adrenalina si è esaurito circa 2 ore dopo la sua assunzione. Glielo avevo detto che non era sicuro! E' stata stabilizzata sul posto e portata con massima urgenza all'ospedale di Zeltros, il pianeta pro-repubblicano più vicino, per salvarle la vita.
    Ora è tutto sistemato, Signora Crane. I parametri sono nella norma e prevediamo la dimissione tra qualche giorno... meno di una settimana. Stia attenta alla ferita al fianco, comunque: niente movimenti bruschi oppure salteranno i punti! Il medico era intervenuto, profumando l'aria con parole rassicuranti.
    Ora, se voleve scusarmi, io devo vedere altri pazienti... Non trattenetevi troppo tutti assieme. Si congedò con un cenno del capo e guadagnò l'uscita.
    Gli occhi blu e arrossati di Talia si spostarono lentamente sui presenti.
    Li conosceva tutti, tranne la ragazzina e il ragazzino con gli occhiali da sole alla Alec-style.
    Infine, si fermò su Eros Velia.
    Silenzio.
    Si guardavano.
    Silenzio.
    Ciao papà... mi hai trovata! Tentò un sorriso.
    Talia Crane... Lo so! Ci sono stati dei problemi in una missione e la repubblica ha dovuto...
    Fece un cesto con la mano come per pulire una lavagna.
    ...mi piace. "Talia"... suona bene!
    Pure Gerry piegò la testa metallica di lato, sorpreso.
    Oh, ahm...
    Eros abbracciò la figlia, nascondendo il viso tra i capelli smeraldi.
    La zeltron venne investita da tutto il suo sollievo, come se avessero permesso a lei di respirare dopo un'apnea durata anni e anni.
    Guardò Alec, il fratellastro allargò il sorriso ancora di più e annuì: avrebbero avuto tempo, più tardi.
    Quando la diplomatica e il padre si staccarono dall'abbraccio, erano soli.
    Gerry era uscito, così come non c'era traccia né di Alec né del ragazzino blu o e della sorella dalla pelle rosa.
    Distrattamente, mentre cominciava a raccontare al padre quanto accaduto nella sua vita, si chiese come potesse sapere che i due bambini fossero fratelli.
  2. .
    Era arrivato il momento per Talia di ascoltare.
    Facendolo, non si ritrasse al tocco leggero della mano di Dima; anche se, quando lui si mosse per toccarle il viso, i suoi occhi blu si fissarono senza calore sulla mano del soldato e forse per questo lui non terminò il gesto.
    Gli anni erano passati, ma Dimitrii non aveva perso la vena poetica e l'inclinazione alle lusinghe.
    La zeltron sorrise ricordando le loro disavventure a Saint Babylon per riuscire a recuperare il pacchetto di Heiken: il moto d'avvio di una devastante valanga di eventi, per rimanere in tema di picchi innevati!
    CITAZIONE
    Ma tu dovresti saperlo meglio di tutti: dove vado, i guai mi seguono.

    Talia, con il viso già rivolto verso di lui, piegò il capo di lato con l'espressione incuriosita di una professoressa che, interrogando un alunno, si sente rispondere una fesseria e aspetta di assistere a una serie di mirabolanti voli pindarici per avallarla.
    CITAZIONE
    No... No! Per essere onesti: ovunque vado creo casini.

    Ah ecco, mi pareva... Alzò brevemente gli occhi al cielo, non voleva risultare maleducata mentre quell'uomo spoglio si metteva a nudo. Ancora di più. Se possibile.
    E quando lui incrociò il suo sguardo, Talia era pronta. Lo stava ascoltando come lo aveva ascoltato in precedenza.
    ...una parte di lei, la maggior parte di lei, ammetteva di dover sdrammatizzare in qualche modo per riuscire a gestire il pesante carico emotivo di quell'incontro.
    Per lo stesso motivo, non se la sentiva di parlare.
    Cosa avrebbe potuto dirgli?
    "Ricominciamo?"
    Il pensiero le fece rizzare i capelli sulla nuca come spilli.
    "Ti perdono?"
    Cosa c'era da perdonare? Il suo lavoro? Il suo passato?
    E poi, era lei a doverlo perdonare? No. Talia, o meglio... quell'identità che aveva danzato tra il nome Astrea Velia e Talia Crane avevano già lasciato andare da tempo l'idea di dover esigere scuse o spiegazioni.
    Quella era la natura di Dima. E la natura di qualcuno non si cambia o plasma, al massimo si accetta per quello che è; fino a che la persona non cambia, sull'onda di un bisogno che viene da dentro... e allora si può imparare ad accettare di nuovo.
    Lei era molto cambiata.
    Lei si era perdonata molte cose.
    Ora toccava all'umano perdonarsi.
    Lei poteva solo cercare di sostenerlo nel modo e nei tempi che lui avrebbe ritenuto opportuni.
    CITAZIONE
    Quello che mi è successo... L'ho meritato.

    Lei non era brava in medicina, pertanto lo lasciò fasciarsi da solo.
    Credo di sì. Sentenziò, sottolineando il tutto con un cenno di assenso.
    Ma credo tu stia guardando il tutto dal punto di vista sbagliato.
    Si era resa conto che la prima parte poteva risultare fraintendibile?
    Sì.
    EHI! Anni e anni di cazziatone pronto e non aveva potuto usarli! Una piccola soddisfazione, almeno...
    Credo che quello che è successo ti possa essere utile per crescere e diventare l'uomo che vuoi.
    Credo tu ti sia meritato un po' di pace e che ti servisse questo... periodo... oscuro, sì, questo periodo per iniziare la metamorfosi. Non si cambia dall'oggi al domani. E ci sono persone come noi, zuccone e arroganti, che hanno bisogno di una sveglia più forte di altri. Se questa era la tua, allora era proprio il momento che il Destino si rimettesse nelle tue mani.

    Chissà.
    Lei, che i giorni da bandieruola impazzita di Dima potessero finire, ci credeva.
    Era anche consapevole del fatto che la sua fiducia non sarebbe servita a nulla se non ci avesse creduto lui.
    Uscire dall'autocommiserazione e dall'abbruttimento è... Un flash di lei che usciva furente dalla cabina di comando di una nave repubblicana le fece arricciare le labbra.
    ...molto complicato.
    Si chiese che cosa ne sarebbe stato di lei se non si fosse imbarcata con Norrington.
    CITAZIONE
    Tu... Credi...

    Talia aveva sentito degli strani rumori sopra le loro teste già a metà della canzoncina di Dima.
    Io credo che qualcuno dovrebbe finalmente dirti che non sai cantare. Mormorò lei incurante dei gesti di lui che intimavano il silenzio.
    Istintivamente, portò la mano alla cintura e trasse entrambe le sue blaster. Quella seria la diede a Dima, dopo aver sbloccato il dispositivo di riconoscimento. Sibilò velenosa, mentre fissava il soffitto e aspettava che i nuovi ospiti si presentassero.
    Dima le intimò di andarsene e lei si alzò, ma non arretrò verso la porta.
    Attivò invece i suoi scudi energetici.
    Magari sono i rinforzi chiamati da Tuc!
    Lo sperò così tanto...

    Lancio: Repubblicani?


    ...che ci rimase davvero male quando dal soffitto fece capolino un ceffo brutto e nemico.
    E Dima nudo.
    CAZZO MA PERCHE' DIMA E' SEMPRE NUDO!?
    Repubblicani [1=sì 2=no]: 2
    • 1d2
      2
    • Inviato il
      12/4/2024, 13:09
      Silver Sterling
  3. .

    Tranquilla, sono un professionista.



    Non proprio la prima volta in cui Hayden si trovava di fronte alla bocca famelica di una blaster.
    Quella volta, però, si sentiva particolarmente confuso a causa di... beh, Doris!
    Che cosa voleva da lui? Che starnutisse e...? Non capiva come potesse essere utile fare quella cosa, ma la fece; in fondo, Doris era quella con la divisa, addestrata, si supponeva, a fronteggiare quelle situazioni!
    Hayden, mani in alto, piegò i gomiti, strinse i pugni, le chiappette e contrasse i bicipiti, nella triste imitazione di un rachitico bodybuilder.
    Et-chiù...? Imitò, poco convinto, uno starnuto. Poco convinto, ma abbastanza curioso da rimanerci male quando il micius ladro se ne andò in sella a una speederbike.
    Poco convinto, abbastanza curioso ed estremamente compiaciuto nel vedere Soldato Cazzone ciucciato da una cugina di Doris Prinnal.
    Sì, la soldatessa gli piaceva un po' di più.

    Non ci fu alcun bisogno per Doris di trattenere Hayden.
    Il giovane s'kytri bruciava dal desiderio di vedere che diavolo ci fosse in quel container! Certo, probabilmente la roba più interessante se l'erano appena fregata, ma...
    Quella linea... familiare...
    Strinse gli occhietti blu per adattarli all'oscurità e seguì la calamara nel container, mentre questa parlava al comlink.
    Il ragazzo non era propriamente a proprio agio in quel container buio, gli ricordava una gabbia troppo stretta per volare: il senso di prigionia gli bruciò la gola, come se non fosse mai più in grado di cantare... o come se lo spingesse a farlo, nell'illusione che, più cantava, meglio cantava, prima sarebbe stato liberato...
    Cominciava ad avere caldo e aveva la sensazione che l'ossigeno potesse finire da un momento all'altro.
    Aria. Luce.
    Tossì, allargandosi il colletto della felpa con due dita, e inspirò a fondo concentrandosi sul buon profumo di carburante, cercò di regolarizzare i battiti e darsi un tono per non fare la figura del pollo con quella che, nonostante le zannette, i tentavoli e la decisa fragranza d'alga, era pur sempre una signora.
    Le porte del container erano pesantucce, ma lui si appoggiò di peso a quella socchiusa dal ladro e, con un grugnito molto macho, la spalancò sulla visione delle visioni.
    CITAZIONE
    Accenditi! - Acce... - *CLAP* - ndi... - *CLAP* - ti... - *CLAP*

    No.
    Non Doris che ballava la la cucaracha.
    Bensì il velivolo che la soldatessa cercava di avviare aumentando la sua autostima con degli applausi.
    Un 22-B Nightfalcon! Cinguettò.
    Gli veniva da piangere.
    Si avvicinò a grandi passi al mezzo più bello che avesse mai visto, probabilmente più bello anche di Stika.
    Speeder bike biposto, velocità massima di circa 250 chilometri orari, vernice nera metallizzata e... ooooo!!! Cos'è quello!? Hayden squittì.
    Cannone blaster leggero!
    Accarezzò il manubrio della speederbike come fosse il seno di una donna... o il viso... oppure beh, in realtà qualsiasi cosa anche solo lontanamente riconducibile alla femminilità, questa sconosciuta!
    Io accendo la moto.
    Sentenziò a se stesso più che a Doris, convinto di potersela cavare grazie alle sue piccole competenze meccanica e alla sua mastodontica voglia di usare quel mezzo.
    Montò in sella al posto del guidatore e si sfregò le mani emozionato.
    Il piano era semplice: usare la chiave.
    Il piano fallì: non c'era la chiave.
    Mh.
    Hayden si morse il labbrò e studiò il quadro comandi.
    Levettine e bottoni erano molto diversi da quelli di Stika... ma... ma magari quello rosso...

    Lancio RedButton


    No, il bottone rosso non serviva per accendere la moto.
    Chissà a cosa servirà...
    Evitò accuratamente di incrociare lo sguardo di Doris e si atteggiò come se fosse tutto pianificato.
    E va bene. Nuovo piano.
    Afferrò le maniglie del manubrio: c'erano due levette. Erano un po' alte per lui che si dovette alzare dalla sella...
    Ma che... il pilota deve essere un gigante!
    ...nel sistemare meglio i piedi nelle staffe, qualcosa gli toccò il tallone sinistro.
    AH-HA!
    Trillò come un canarino, dopo aver trovato la pedalina!
    Il nuovo piano era appena diventato: pesta la pedalina intanto che tieni tirati i freni.

    Lancio Pedalina nr1


    La moto si accese con un rombo che fece tremare il cuore di Hayden!
    Ce l'aveva fatta!
    GIUBILO E GLORIA!
    Si voltò verso Doris, cercando di dissimulare la gioia sistemandosi il ciuffo biano.
    Una luce maliziosa brillava nei suoi occhioni blu, mentre le tendeva la mano...
    Sali, abbiamo prendere una triremi.
    Era convinto di quello che aveva detto, come pure del fatto di far concorrenza ad Han Solo in quanto figaggine mentre lo diceva.
    Aveva saltato a piè pari la parte in cui non sapeva benissimo come guidare quel mezzo particolare, perché confidava di imparare strada facendo!
    ...il cavalletto, invece, quello aveva proprio dimenticato di toglierlo!
    RedButton [1=s/2=n]: 2
    • 1d2
      2
    • Inviato il
      11/4/2024, 09:24
      Silver Sterling
    Pedalina nr1 [1=s/2=n]: 1
    • 1d2
      1
    • Inviato il
      11/4/2024, 09:35
      Silver Sterling


    Edited by Silver Sterling - 11/4/2024, 09:45
  4. .
    Rimasta sola nella sua stanza, Talia si lasciò cadere pesantemente sul cuscino.
    Thanen era lì. Era venuto a trovarla!
    Ovviamente il personale diplomatico e medico aveva dovuto informare suo marito che lei aveva subito un intervento.
    Zela, non mi sono ancora abituata a questa cosa del "marito"... Sospirò, passandosi la mano buona sulla fronte e stropiccinadosi gli occhi con pollice e indice cercando così di scongiurare un nuovo mal di testa: Talia Crane aveva passato gli ultimi anni a considerare Gerry come l'unico membro della sua famiglia. Ora le cose erano diverse...
    Finte. Le cose sono finte, non diverse! Si corresse bruscamente.
    Eppure... Thanen era lì, assieme alla sensazione di familiarità e sicurezza che dà il focolare domestico. La zeltron vi si appoggiò, rilassandosi, lasciando che i pensieri pulsanti, ancora annebbiati dall'anestesia, vagassero liberi lungo il viale dei ricordi...
    Thanen che cercava il suo aiuto prendendole la mano di fronte alla madre; lui che tornava sui suoi passi una volta capito che lei non cercava di manipolarlo, ma di aiutarlo; la piacevole sorpresa e gratitudine per i biscotti... il pugno in viso... le manette... la sua lunga cicatrice sul dorso... l'eco di una risatina lontana, persa nel dormiveglia in cui ballava la mente della donna...
    CITAZIONE
    Io ho visto qualcun altro

    [INTUIZIONE 1]
    La mente di Talia esplose come un'atomica. Ma lei non si mosse, rimanendo stesa sul cuscino, con gli occhi chiusi e la mandibola serrata.
    Immediatamente sentì la calda sensazione di sollievo mescolarsi al terrore gelido che le era rimasto nelle ossa dopo il suo incubo iniziando una lotta senza esclusione di colpi che le faceva girare la testa anche da ferma.
    Thanen era lì. E sapeva di Astrea Velia.
    E non gliel'aveva detto... aveva provato a dirglielo?
    Una smorfia di dolore si dipinse sul viso della zeltron; ma se la causa fossero i "se" e i "ma" che aprivano infinite possibilità in quella storia o perché un suo amico le avesse nascosto una sua doppelganger assassina...

    Perché non è un amico. Non c'è sentimento in lui! Oh, emozioni sì, e tante! Ma sentimenti no! Tiene a te quanto a un oggetto, uno strumento che è utile! Ti usa e strausa, ti consuma! E quando avrai bisogno di un amico lui non ci sarà, come ora che...


    Aspe-
    Quella melodrammatica linea di pensiero, che suonava come una nenia incantata nella testa di Talia, si interruppe bruscamente quando la zeltron si soffermò su un fatto curioso.
    ...Thanen era lì... ma perché non era ?
    Cioè... perché era in ospedale, ma non al capezzale della moglie? Ammetteva di non aspettarsi nessun tipo di affetto da parte del chiss, ma un certo grado di curiosità sì. Quindi, se il Capitano era in ospedale, ma non nella sua stanza...
    Cavalcando l'onda di quel ragionamento, Paura riuscì in un poderoso montante sul mento di Sollievo, fecendo sì che lo stomaco della diplomatica accusasse il colpo.
    CITAZIONE
    Non saranno di certo Frullatore Laser e Grande Puffo ad impedirmi di prendere te, come tutte le altre.

    Le parole di Astrea ritornarono alla mente di Talia con la stessa luce di un fungo atomico, esplodendo con un significato così chiaro da mandarle una fitta dolorosa dagli occhi, al polso, al cuore.
    La Strega di Norrington voleva far del male a chiunque tentasse di proteggerla: aveva cercato di eliminare Orion, che solo grazie alla padronanza della forza era riuscito a spuntarla; ma il chiss non aveva nessun potere dalla sua! Il pensiero che fosse caduto vittima della Strega le annodò le viscere.
    Mi viene da vomitare. Deglutì!
    Siamo in due sorella!

    Lancio Run for dear Life


    Accadde tutto in un attimo: l'adrenalina bruciò il rimasuglio di droga che ancora surfava nelle vene di Talia, la quale si alzò di scatto e contemporaneamente aprì gli occhi.
    Il resto è storia.
    Una storia che trova le sua fondamenta nel fatto che Talia avesse ancora da melliflua voce di Astrea a sussurrarle dubbi e paure nella mente, che in quel particolare frangente le inclinazioni combattive della donna si fossero votate più alla fuga, che l'agilità non conta grnaché se sei pieno di aghetti sottocutanei, cavetti di sensori e hai pure un gesso con su scritto "scogli" invece di "sciogli"... ma, soprattutto, sul fatto che Talia si fosse dimenticata del compagno di stanza rodiano.
    Tutto sommato non era stato neanche un salto rovinoso!
    Aveva superato la paratia del letto come una gazzella e non appena i piedi avevano toccato il pavimento freddo della stanza d'ospedale aveva preso il volo verso l'uscita, incurante sia del rodiano che urlava spaventato sua dell'allarme del suo letto che richiamava il personale in servizio.
    Un piano che trovò la sua conclusione nel momento stesso in cui la diplomatica si sentì tirare indietro dai tubicini, a loro volta collegati agli aghetti che le guizzarono indignati nelle vene.
    Un giramento di testa e... buonanotte, fiorellino.

    Mi ero dimenticata del rodiano e mi sono spaventata! Sussurrò a... se stessa?
    Accennò un altro mezzo sorriso a Thanen e Orion, stringendosi nelle spalle e poi inspirò a fondo, abbandonandosi sul cuscino.
    Gli occhioni stropicciati della donna misero a fuoco la nuova sacca di magiche pozioni appesa sopra di lei.
    Le goccioline erano carine! Scendevano *pic-pic-pic* nei tubicini fino a dentro il suo avambraccio!
    Oh Zela! E se tornano su!? E se torna su il sangue!? La zeltron si agitò piano. Strinse la mandibola, piegò le ginocchia e sollevò un po' il busto...
    Mi scistemi il... coso? Non si era rivolta a qualcuno di preciso, ma considerato l'unico abile in quella stanza... sperava che Orion le sistemasse il cusino per farla stare più dritta, senza prendersela per l'assenza di "per favore" e "grazie": parlare non era mai stato così faticoso! La lingua inciampava nell'articolare i suoni: se non si fosse concentrata avrebbe rischiato di blaterare a vanvera... o rimanere in silenzio convinta di aver risposto.
    Il rodiano era stato trasferito, con suo sommo solievo (ndr: del rodiano), per fare posto a Thanen.
    Che la guardava come se cercasse qualche crepa più profonda di quelle in superficie.
    E lei guardava lui, guardava il braccio maciullato, la testa ammaccata, la vestina di carta... ma non lo vedeva.
    Una parte di lei si chiedeva che cosa stesse pensando... lei. Non lui. Perché sapeva di pensare qualcosa, ma non riusciva ad ascoltarsi...
    Anche io ho il culo di fuori?
    CITAZIONE
    A quanto ho capito però, voi due invece... sbaglio? Quant'è piccola la galassia.
    Bhè dai, allora dovete per forza raccontarmi qualcosa!

    Talia smise di ridacchiare e fece un grandissimo sorriso a Orion.

    Lancio: In morfina Veritas


    Ci conosciamo da tanti anni! Siamo stati colleghi in missione e abbiamo anche fatto sesso! Adesso simao marito e moglie: abbiamo firmato un contratto matrimoniale da poco, dovresti venire alla cerimonia! Ehi! Non faccio più fatica a parlare!
    Ancora una volta, la coscienza di Talia sudava sette camicie per farsi sentire in quel marasma di informazioni che popolavano la mente drogata della donna e sgomitavano per farsi sentire dal Maggiore!
    Ha incontrato Astrea Velia anche lui! Guarda Thanen! Ho una cicatrice nuova da riempire d'oro! Sollevò il braccio, entusiasta del fatto di aver ritrovato la parlantina.
    E' stato Norrington! Ma io poi l'ho ucciso con uno scoglio mentre Orion combatteva gli ananas e la Strega! Era raggiante.
    Si è fatto male alla schiena, ma non ha una brutta cicatrice come la tua! O come le mie! E' stato molto fortunato! Cinguettò, guardando Orion con affetto.
    Ti voglio tanto bene Orion, mi abbracci?
    Il buon senso della zeltron aveva riportato una vittoria considerevole: non si era soffermato né sulle mirabolanti avventure sessuali dei novelli sposi, né sui sospetti che Talia aveva circa la lealtà di Thanen alla Repubblica.
    Run for dear life [CD 15 su AGI]: 7
    • 1d20
      7
    • Inviato il
      9/4/2024, 09:07
      Silver Sterling
    In morfina veritas [CD 10 su INT]: 7
    • 1d20
      7
    • Inviato il
      9/4/2024, 09:57
      Silver Sterling


    Edited by Silver Sterling - 9/4/2024, 11:00
  5. .
    CITAZIONE
    Per la RepubblicaaaAAAAAAAAA!!!

    Ma c...!!!!
    Hayden si prese un appunto mentale: se uno è cazzone, nove su dieci è pure un culone. Un culone pesante sopra un povero piccolo S'kytri, troppo distratto dalla porta socchiusa per notare un tizio in uniforme e con l'orgoglio ferito che gli piombava alle spalle, atterrandolo e costringendolo a terra!
    Spo! *COUGH* ..ti!
    Tossì Hayden, con gli occhi a palla fuori dalle orbie e il labbro inferiore sanguinante, mentre annaspava come un pesce fuori d'acqua.
    ...Forse fu proprio la forte somiglianza tra il giovane azzurrino e un capitone la vigilia del Giorno della Vita a suscitare empatia in Doris la quale, giunta in fine (e con calma) sulla scena del crimine, si adoperò per sloggiare l'esimio collega dal suo comodo ma battagliero giaciglio.
    Quando finalmente potè rialzarsi, Hayden non riuscì a trattenere un gemito... non che si fosse sforzato più di tanto: era troppo impegnato a contare i danni! Tra sospetti di costole incrinate e giunture vacillanti, il labbro spaccato era l'ultimo dei suoi problemi!
    In cima alla lista... Doris che cercava di dargli forza e coraggio, come se bastasse nominare qualcosa per far sì che il fisico l'accogliesse modellandosi a piacere.
    Se solo fosse così...
    Lo s'kytri scrollò le spalle, nella remota e vana speranza che un paio di ali comparissero magicamente sulla sua schiena.
    Così non fu.
    E una puntina di dolore, antico e profondo, si unì a quello procuratogli dalla gabbia toracica in espansione.
    Cavolo, ci aveva creduto sul serio anche sta volta!
    Se non è stato lui chi...
    Una risatina sommessa riecheggiò all'interno del container, interrompendo le intelligentissime considerazioni di
    Brividi freddi iniziarono a correre lungo la spina dorsale di Hayden... o forse era il midollo spinale che cominciava a fare cilecca nelle trasmissioni?
    Un paio di brillanti occhi gialli si accesero come fiammelle nell'oscurita e si puntarono minacciosi sui tre.
    Non mi aspettavo il comitato di benvenuto... Le pupille si strinsero come lame di rasoi quando la figura ammantata d'ombra emerse alla luce della banchina. ...siate bravi e fatelo diventare un comitato d'addio.
    La coda del trianii si muoveva con una calma esasperante, da destra a sinistra, distraendo Hayden dalla blaster che il ladro impugnava con la zampa destra, mentre con la sinistra stringeca un cofanetto con lo stemma della Marina, grande abbastanza da contenere una datacard, blindato sufficientemente per far capire che la datacard in questione era importante.
    Su, stuzzichini miei, datemi una scusa per premere il grilletto.
    Li sfidava. Sapeva che, nonostante il vantaggio numerico, non avevano granché con cui contrastarlo: lui aveva l'arma, loro avevano un impiegato doganale ammaccato, un Cazzone e una Doris.
    Digrignando i denti, Hayden tentò di squadrare il felino alla ricerca di un'apertura... ma la sua attenzione ritornava sempre alle zanne che facevano capolino dalle labbra arricciate e che incutevano un certo timore ancestrale in un uccellino appiedato...
    Un micius. Perché doveva essere proprio un micius!?
  6. .

    Buonanotte, Cazzoncino



    CITAZIONE
    Aiuto sì o no!?

    Hayden risucchiò l'aria tra i denti serrati, infilando ancora di più la testa tra le tessere dati e riempiendosi sempre di più di polvere.
    Dico che dice NO! Almeno non mette i piedi sulle datacard, però! Una buona compagna per Soldato Cazzone! Il ragazzo era indaffarato e preoccupato e irrituato dalla mancanza di solidarietà della tipa in divisa e avrebbe voluto dirgliene quattro! Le osservazioni da mammina perfettina sullo stato della pulizia degli archivi; che per inciso non era compito suo; ma il droide delle pulizie era troppo preso dalla nuova stagione di Distretto di Coruscant per passare gli angolini sperduti come quello!
    Chi si crede di essere!? Solo perché ha le zannette!
    Sì, avrebbe parlato! Magari così si sarebbe pure schiarito il capino, buttando fuori un po' di preocupazione!
    Sì.
    Lo avrebbe fatto. Inspirò a fond...
    ETCHIU'! E starnutì così forte da spaventare il tubo d'areazione che si zittì all'improvviso.
    ...
    Beh... Tecnicamente, qualcosa lo aveva buttato fuori.
    E, che avesse senso o meno, lo s'kytri non aveva più voglia di prendersela con Doris... voleva solo risolvere quell'arcano e andarsena a casa per guardare The best of Distretto di Coruscant!
    In fondo, magari era solo ceduto un pannello del controsoffitto! Quei cosi erano più vecchi della Morte Nera Numero Uno, che uno si rompesse e si tirasse dietro cavi e schedari ci stava tutto.
    Hayden era tutto preso dalla sua ricerca affannosa e da quelle speranze così speranzose quando Doris si mosse all'interno della stanza; quindi non fece granché caso a lei, né al suo avvicinarsi troppo ai monitor di sicurezza... almeno finché qualcosa non iniziò a solleticargli la nuca prima e...
    ...un sospetto...
    Possibile che Calamara sia la ladra che torna sulla scena del crimine!?
    Irrigidendo la colonna vertebrale, dalle spalle spigolose alla base della schiena, lo s'kytri rizzò il capo, annusando l'aria, come se si aspettasse che Doris arrivasse a ghermirlo come uno squalo affamato...
    CITAZIONE
    Oh no no no!

    Che cosa vorrà dire "no"? Non sembra l'urlo di un pesce cane affamato... Piegando la testa di lato per ascoltare il lamento della donna prima, e voltandosi del tutto poi, notò Doris implorare da molto vicino lo schermo di un monitor di sicurezza in cui si notava la faccia da schiaffi di Soldato Cazzone ricevere esattamente quello per cui era stata creata: un dritto poderoso sui denti.
    Eppure, nonostante la sorpresa del giovane pilota nello scoprire che il karma esiste, e punta agli incisivi, Hayden era molto più interessato alla figura che si industriava alla serratura del container: passarono un paio di secondi appena, ma sembravano durare un'eternità. Un'eternità in cui la sagoma indistinta che si muoveva sul confine tra luci e ombre sulla banchina riuscì ad aprire la porta ed entrare.
    [...]

    Soddisfazione.
    Tanta, tantissima, soddisfazione.
    Hayden trasudava compiacimento da tutti i pori mentre correva a rotta di collo verso il container proveniente dall'Accademia Repubblicana lasciandosi Soldata Calamara alle spalle.
    Pff! Lumacona.
    Anche se Doris fosse partita in quarta, non ci sarebbe stata comunque storia: lo s'kytri correva veloce e leggero, sfiorando appena il pavimento con la punta delle scarpe di fabbricato sottile.
    Fu per questo che il giovane giunse per primo al luogo del delitto e fu per questo anche che il ragazzo non aveva avuto il tempo sufficiente per elaborare un piano.
    Si fermò di colpo davanti alle porte socchiuse del container e...
    Che... fare...?
    ...
    entrare...
    Oaspet...tare Ca... lamara?

    Hayden ansimava, il cuoricino gli batteva in petto quanto un martello pneumatico, pompando l'adrenalina fin sulle punte dei capelli bianchi.
  7. .
    Il gamorreano arcuò un sopracciglio cisposo, poi allungò la mano e prese la fondina che Borja aveva spinto verso di lui e la cambiò con una fondina nascosta.
    600 crediti. Ribadì con un grugnito infastidito.
    A quanto pare il twi'lek aveva ottenuto un piccolo arrotondamento.

    scusa, avevo letto male.
    Aggiungi pure l'equipaggiamento in scheda.
  8. .
    CITAZIONE
    Ci ho provato a rigare dritto. A cambiare vita...

    Dima aveva iniziato a parlare e Talia aveva dovuto mordersi la lingua alla terza parola. Ma nella sua testa rispondeva ad ogni colpo.
    E' da quando ti ho incontrato che cerchi di cambiare, Dima! E' da Saint Babylon che hai una vita nuova proprio di fronte a te e fai di tutto per scansarla! E la casa che hai comprato a Coruscant? E la...
    CITAZIONE
    Peccato che quel tenente chiss mi abbia arrestato mentre eravamo in missione assieme. Com'è che si chiamava? Thanen qualcosa...Bha, non fa alcuna differenza.

    Sì! A lavorare per i Repubblicani! E io sono così fessa da cred... Cos.
    Il profondo inspiro che stava prendendo, preparandosi per troncare la marea di cazzate che l'umano tentava di propinarle, si mozzò e la lasciò in apnea.
    Lasciò che l'umano continuasse, ancora una volta senza interromperne il flusso di parole che avevano preso a rimpirgli la bocca.
    Ha lavorato con Thanen.
    Improvvisamente si ricordò di respirare.
    Si ricordò di cercare nell'ex compagno e nell'aria qualche indizio che lui la stesse raggirando.
    In fondo, è il suo mestiere. L'infiltrato, la spia. Il doppio, triplo, quadruplo gioco!
    Eppure... no.
    All'epoca della sparizione, Thanen era un tenente. Nonché l'unico chiss conosciuto nell'esercito repubblicano... La zeltron si morse il labbro inferiore, mentre Dimitrii si massaggiava la spalla.
    La storia del biondo aveva senso.
    Molto senso.
    Le tempistiche coincidevano; le conoscenze in comune avevano tenuto un comportamento in linea con quanto lei conosceva di loro...
    CITAZIONE
    Da quel momento in poi sono stato messo ai ferri come un animale... Uno schiavo per essere più precisi.

    Astrea Velia sgranò gli occhi blu.
    Sì, uno più uno fa due. E un Thenen ufficiale che doveva gestire un Dima disobbediente... non poteva finire che in modo.
    Oh Zela. L'ho cercato per mezza Galassia e lui era rinchiuso in una prigione repubblicana per aver disubbidito agli ordini di... Thanen!
    La zeltron si sedette sul bordo della vasca di bacta: ascoltare Dima, processarne le informazioni e rimanere in piedi al momento non potevano essere attività svolte assieme.
    Un bel paio di occhi blu presero a rimbalzare da un angolo all'altro della stanza, alla ricerca di qualcosa, un granello di sabbia o un pezzo rotto di armatura che avrebbero finalmente completato quel puzzle e dato un senso agli ultimi anni.
    Finalmente, si incontrarono con quelli verdi di Dimitrii Rovs'ovisky.
    CITAZIONE
    In fin dei conti non tutto il male viene per nuocere.

    Talia deglutì, sembrando improvvisamente una bambina persa per delle strade sconosciute; ma non distolse lo sguardo nemmeno quando Dima lasciò cadere la testa oltre il bordo della vasca o si mise, a fatica, seduto.
    Ormai non sentiva più alcuna fatica nel trattenere le parole: sembrava che una strega malvagia le avesse rubato la voce.
    CITAZIONE
    Sono contento di vedere che almeno tu sia ancora viva...

    Grazie.
    Lo aveva detto o solo pensato?
    Dima non pareva preoccupato o disturbato o incuriosito dal suo improvviso silenzio e dallo svanire di una rabbia così potente come quella con cui la zeltron era entrata in quel rifugio. Lei, perciò, lo lasciò fare.
    Piano piano il racconto si era trasformato in chiacchiere di poco conto, fino a che lui non venne a sedersi vicino a lei, sul bordo della vasca e, allora, finalmente fu la volta del silenzio.
    Se Talia percepisse l'urgenza di Dima di tagliare la corda fu abile abbastanza da dissimularlo e non lasciarsi contaminare.
    Era il suo turno.
    Ho una storia simile anch'io. Ho passato molto tempo alla ricerca di un vecchio amico. Tempo. Denaro. Energie. Guardava anche lei la tuta d'ombra; ma forse era solo per non guardare direttamente Dima.
    Pensavo fosse morto. Mi sono dovuta convincere di questo e abbandonare le ricerche. Arricciò le labbra, stringedo il bordo della vasca fino a far sbiancare le nocche.
    Ho di recente saputo che è vivo e... beh, no, non posso davvero dire che al momento sia un fiore! La vecchiaia non gli ha mica fatto bene, eh! Il broncio si tramutò in un mezzo sorrisetto canzonatorio. Era facile scherzare con lui...
    Sono contenta però che non abbia perso la voglia di scherzare... anche se... continua a scappare. Si strinse nelle spalle.
    E questo, invece mi rattrista. Intendiamoci, non che lo voglia catturare o che gli voglia rendere conto di alcun ché... Umpf! Avevo preparato una piazzata coi contro fiocchi! Ho avuto quasi dieci anni per prepararmi nei minimi dettagli, era un cazziatone bellissimo! Fidati che ti piacerebbe! Te lo farei pure sentire... Lo guardò di sbieco, con un sorrisetto malizioso.
    Ma tanto ormai non servirebbe più a nulla! Come hai detto? "Lasciar andare è difficile, ma non si può vivere nel passato." Sono d'accordo. Anche se... Dimmi che l'echana è tra i morti. No! Aspetta, non dirmelo. Non voglio sapere. Gli diede un colpo leggero, spalla contro spalla.
    Che Dima fosse nudo come mamma lo aveva fatto era passato totalmente in cavalleria.
  9. .
    Un'altra noiosa giornata di lavoro.
    Un lavoro noioso.
    In uno spazioporto noioso.
    A passare noiosissime datacard piene di noiosissimi dati di attracco, carico e scarico merci.
    Hayden avrebbe detto che lavorare allo spazioporto di Coruscant lo avrebbe entusiasmato, regalandogli incontri adrenalinici e avventure al cardiopalma! Invece...
    Invece no.
    La cosa più entusiasmante capitata da quando lavorava lì era successa quella stessa mattina, con l'arrivo di un landspeeder direttamente dall'Accademia Militare, carico di merce.
    E la merce era etichettata come: "riservata".
    Abbastanza per far saltare un giovane S'kytri in piedi sulla sedia, con i capelli biondastri arruffatti per l'entusiasmo, mentre si immaginava già mirabolanti mezzi terra-cielo capaci di evoluzioni al limite delle leggi della fisica.
    Abbastanza per sentire in bocca il saporaccio amaro della delusione, quando due guardie con la divisa dell'esercito galattico, lo liquidarono in malo modo dopo avergli firmato il registro di scarico.
    Posso... ah-hem... vedere? Aveva chiesto speranzoso, schiarendosi la gola a metà e riuscendo così ad alzare leggermente il tono di voce.
    Sì, come no! Sparisci e di al meccanico di sbrigarsi: dobbiamo tornare in Accademia. Gli rispose un umano con sufficienza, mentre tirava iniziava ad armeggiare con il suo computer da polso appoggiato con il culo al grande container "riservato". Non molto marziale, in effetti; ma abbastanza ganzo da impressionare un sedicenne dell'Outer Rim.
    Il giovane impiegato si trovò preso in contropiede e, imbarazzato dai modi sgarbati del soldato, perse quel secondo fatale che gli avrebbe permesso di ribattere a tono.
    Ancora qui sei? Disse quello mentre azava gli occhi dagli affari suoi e li puntava minaccioso su Hayden.
    Io...
    Sparisci! O ti faccio arrestare! Fece un cenno con il mento al commilitone.
    L'alieno si mosse agli ordini dell'umano?
    Questo Hayden non rimase per scoprirlo.
    Rosso come un peperone, per l'imbarazzo e la rabbia dovuta alla vergogna (tutto un circolo confuso, mi rendo conto), l'alto ragazzo azzurrino si voltò e sparì a grandi passi verso il suo ufficetto.
    Ovvero l'archivio della banchina riservata agli interventi meccanici.
    Facile fare il bullo quando hai le divise dalla tua! Ma adesso vediamo...
    Si era dato per vinto?
    Manco per tutti i caccia del mondo.
    Anzi! Quell'idiota di soldato non aveva fatto altro che soffiare ossigeno sulle braci della curiosità rendendo la sfida solo pià impegnativa.
    Ergo, divertente.

    Proper
  10. .
    Mia
  11. .
    Ce l'hai fatta di nuovo, mia cara! Ma sappiamo come si dice, no? "Se mi freghi una volta è colpa tua. Se mi freghi due volte è colpa mia."
    I grandi occhi blu piantati su di lei lampeggiarono di una luce cattiva.
    Per un solo momento.
    Poi sembrarono sorridere divertiti.
    Ti ho sottovalutato, mi dispiace! Anche se suppongo di dover essere compiaciuta comunque, in fondo, è praticamente come se la vittoria fosse stata mia! Dopo tutto... tu sei me e io sono te!
    Talia si agitò nel sonno: le sue palpebre iniziarono a tremolare e...
    CITAZIONE
    E' permesso? Ho perso un'amica e mi hanno detto che da avrei potuto trovarla da queste parti...

    Oh! E' arrivata la cavalleria! Non preoccuparti neanche di lui Talia, dea del teatro, il mio disegno si compirà. Non saranno di certo Frullatore Laser e Grande Puffo ad impedirmi di prendere te, come tutte le altre. Ora non ri agitare, cara, l'adrenalina rovina il gusto...
    Di nuovo, quella luce cattiva.
    CITAZIONE
    Certo che come vacanza è stata stancante, ma non credevo a tal punto... ti lascio dormire?


    NO! La zeltron saltò seduta sul letto e subito al trillo delle macchinette già impazzite dal battito accelerato per l'incubo si unì una bruttissima imprecazione zeltrosiana.
    Talia, ansimante, si reggeva il braccio sinistro che pulsava come se i punti lasciati dal chirurgo dovessero strapparsi da un momento all'altro. E mentre sbatteva furiosamente le palpebre nel tentativo di liberarsi dal velo di lacrime che le offuscava la vista, registrava la vaga sensazione del freddo alla schiena nuda e della piccola rete di fili e tubicini che la collegavano a monitori incazzati e flebo cristalline.
    Ma che cosa sta succedendo qui? Un umano vestito con una tuta bianca scansò Orion in malomodo e si affrettò a raggiungere il letto di Talia, probabilmente allertato dagil allarmi.
    Dietro di lui, sulla soglia, fece capolino un'altra infermiera.
    Dickinson, vai a chiamare il dottor Papadopulos! E' andato alla sette a vedere perché il Chiss masticato se la prende con l'attrezzatura ospedaliera! La donna assentì e sparì di corsa.
    Perché i pazzi si svegliano sempre tutti assieme?! Borbottò, mentre silenziava quella fanfara di bip che assordavano mezzo reparto.
    Allora, principessa! Adesso ci stendiamo ancora un poc...EHI! Arretrò velocemente la mano con cui cercava di spingere le spalle della diplomatica nuovamente sul guanciale morbisodo, scansando così un morso.
    EH NO EH! EH NO! Lei cerca di mordermi, quello della tre mi lancia il pappagallo pieno in testa e a chi è che tocca cercare la posizione anatomicamente corretta per non danneggiare le gonadi blu del Capitano durante l'intervento!? Basta! Amico, pensaci tu: sta bene! Avrà avuto un incubo post sedazione, quella rova è potente. Papadopulos arriva subito. Io stacco: il mio turno è finito tre minuti fa! E dando una pacca incoraggiante sulla spalla del kel dor, prese la porta.
    Diplomatica un par di ciufoli! Quella è una cannibale! Si sentì rieccheggiare lungo il corridoio...
  12. .
    Prendo io
  13. .
    Gli occhi blu della zeltron fissarono il bracciale leggero tutto bucherellato, registrando preziose informazioni sul sistema di sicurezza dell'ingresso.
    I laser non sono intelligenti. Bene. Avevano una qualche possibilità di superare la foresta di sensori ed arrivare alla porta prima che quei piccoli cannibali in erba la raggiungessero e che la "situazione" all'ingresso precipitasse... beh, lei ce l'aveva: Gerry sarebbe stato quasi sicuramente ridotto a un colabrodo al pari del suo pezzo d'armatura.
    La donna dovette decidere velocemente il da farsi.
    L'opzione uno prevedeva di scattare in quel preciso momento verso la porta, approfittando del fatto che i laser sembravano ancora impegnati sul punto di impatto del suo bracciale con i sensori. Li avrebbe schivati, proteggendosi con lo scudo e abbandonando momentaneamente Gerry e Pan (forse Pan no, sarebbe passato assieme a lei). Per poi dover scassinare da sola la porta, o affrontare quello che si celava al suo interno.
    Brutta opzione uno. Brutta.
    Opzione numero due: aspettare che i laser terminassero quel primo barrage e ripetere l'esercizio, facendo fare all'eroico bracciale un altro giro di giostra; solo che stavolta sarebbero stati tutti pronti a scattare e raggiungere la porta...
    Ma in fondo, Gerry non ha corso un vero pericolo con i bambini: c'è la possibilità che lo temessero, pure, scambiandolo per uno dei droidi che li riportavano all'ovile! La tentazione, doveva ammettere, era tanta.
    Opzione tre: far capolino da dietro il cantuccio, sfruttare il mirino della sua blaster e sparare al centro dell'occhio di sinistra per poi riservare lo stesso trattamento al suo compare sulla destra.
    Sarebbe potuto saltare in aria tutto? Sì.
    Era un'opzione peggiore della prima? Ehm... Era restia a neutralizzare i laser: era certa fossero un buon deterrente contro i minicannibali.
    CITAZIONE
    Talia, ci spostiamo da voi. A che punto state?!

    Vi aggiorno tra un momento! Disse ai compagni, poi si rivolse ai droidi.
    Pan! Rinfodera la sega: non appena gli spari finiscono farò scattare ancora la trappola, noi raggiungeremo la porta, evitando i laser mentre ancora stanno sparando! Gerry, tu aspetta qui...
    Oh Zela...
    Lo so, ma i bambini ti hanno pressoché ignorato durante il tentativo di pasteggio... magari lo faranno di nuovo! Tu sii minaccioso! Ti farò passare il prima possibile!
    Non appena gli spari si fossero conclusi, Talia rimise Bellosguardo e abbandonò il suo angolino sicuro per raccogliere il bracciale sacrificale.
    Disattivò lo scudo per evitare di avere quell'impaccio durante la corsa. Lo fece a malincuore.
    Osservando la rete di laser, Talia decise di lanciare il bracciale in un punto lungo la parete sinistra, il più in alto possibile. Si tolse gli occhiali e lanciò.
    Non appena gli occhi si aprirono, la zeltron scattò lei stessa verso l'insegna "security", ma il più lontano possibile dal punto in cui si concentravano i laser. Aveva spento lo scudo, per evitare l'ingombro durante la corsa ed era pronta a superare con un salto in avanti l'ostacolo mortale (se il bracciale non avesse raggiunto il punto più alto), o a lanciarsi in scivolata in barba all'ammaccatura sulla chiappa destra, questa volta avrebbe potuto battere di culo verso sinistra. Così, per bilanciare.
    Idealmente lei e l'ID-10 avevano raggiunto la porta.
    Orion, Myr. Abbiamo superato i laser davanti alla stanza. Tentiamo di entrare. Pan, analizza la porta. Lei riattivò lo studio e impugnò la blaster.
    Facci entrare.
    Mentre i laser ancora sparavano, una comunicazione spezzettata arrivò al suo comunicatore, da un canale aperto: non riconoscendo subito la voce di Orion o Myr, Talia archiviò momentaneamente quell'informazione.

    Talia:
    .ferite contundenti su spalla dx e chiappa dx, entità leggera-> dolore pienamente sopportabile
    .ferite sanguinanti sparse su polpacci e fianchi entità leggera-> bruciano

    EQUIPAGGIAMENTO TALIA CRANE

    Tenuta da esploratore
    Tuta energetica attiva

    Armatura (sotto i vestiti)
    Casco leggero
    Pettorale leggero
    Gambali leggeri
    Bracciali leggeri -1


    Comlink
    Microcomlink
    Computer da polso (modificato per apparire come un bracciale di metallo dorato)
    Disturbatore Vid-Vox (modificato per apparire come la fibbia di una cintura)
    Amplificatore Ambientale
    Tracciatore Miniaturizzato acceso
    Scudo energetico attivato
    Bracciali energetici
    Bellosguardo acceso indossato

    Zaino hi-tech contenente
    x10 celle energetiche
    x2 datacard

    Blaster tascabile (mirino + dispositivo di riconoscimento) + fondina da polso: alla caviglia
    Blster (mirino + dispositivo di riconoscimento + isolamento ambientale + dispositivo di ascensione) + fondina magnetica: alla cintura

    EQUIPAGGIAMENTO GERRY

    - Tuta energetica acceso
    - PC da polso integrato
    - Comlink integrato
    . Dispositico di comunicazione multiplo
    - Compartimento interno con kit di pronto soccorso
    - Corazza leggera
    - Rivestimento isolante
    - Generatore di interferenze
    - Generatore di silenzio acceso
    - Registratore olografico
    - Oloproiettore
    - Accesso bloccato
    - Sensore infrarossi acceso

    TECNICHE TALIA CRANE
    - FERORMONI POTENZIATI
    - EMPATIA POTENZIATA
    - ABBINDOLARE
    - TASTO DOLENTE
    - POLIGLOTTA
    - VOCE TONANTE
    - DEDUZIONI PSICOLOGICHE
    - INTUIZIONE 2/4
    - PADRONANZA RAZZIALE
    - ESEMPLARE D'ELITE
    - MENTE DISCIPLINATA
    - PSICOLOGIA DEL DESIGN

    TECNICE GERRY
    - RICERCA RAPIDA
  14. .
    Benvenuto, tesoro!
    Leggi il regolamento, ma per dubbi, domande e perplessità disturba pure! Meglio assillare un master fino a farsi odiare che finire menomato durante una quest… Mh. Eh! Qua è un bel dilemma… xD
    Scheeeeerzo!
    Buon inizio, tesoro!
  15. .
    Durante il contest di Halloween23, nella sua role con Talia Crane, un povero Maggiore Orion Starchild reduce vicente da uno scambio di fulmini della forza, botte da orbi con una strega del Lato Oscuro e una colonna di marmo, chiede a Talia un favore:

    CITAZIONE
    Ah, ultima cosa: ricordatemi di chiamare il fisioterapista quando atterriamo. Sto invecchiando... - concluse massaggiandosi la schiena.

    Tutti noi, mio caro, tutti noi...
37 replies since 9/10/2017
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