New Star Wars Gdr

Posts written by Eleni Bok

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    Il duros rimase per qualche attimo in silenzio, quegli attimi di ansia in cui un individuo poteva essere smascherato come infiltrato, quei pochi attimi che potevano mandare a rotoli un piano in atto da giorni, che per quanto ben orchestrato poco valeva di fronte alla chiarezza delle espressioni che si potevano scorgere sempre in quei pochi, dannatissimi attimi.
    Il suo volto avrebbe potuto dire di tutto, dal "Speriamo che vada bene", a "E' il momento: devo fare in fretta", a "Come cazzo ci è finita sul soffitto quella merda?!". Ma una persona che aveva passato i 20 anni migliori della sua vita, il periodo di esplosione ormonale e voglia di spaccare il mondo, chiuso in una cella con poche ore di aria al giorno, come avrebbe mai potuto per lui essere quello un momento d'attesa snervante?
    Infatti egli lasciò all'altro il tempo di pensare, fissando nel frattempo il suo compagno, quello che fino a quel momento era rimasto sempre zitto e che in quel momento di pausa non poteva non attirare l'attenzione del chiss.
    Quando il duros acconsentì, lui annuì arricciando le labbra in un sorrisetto, quindi ascoltò le direttive, continuando nel mentre a fissare il muto.
    Sembrava volerlo perforare con lo sguardo, nel tentativo di carpire ciò che gli interessavam direttamente dal suo cervello e sul volto persisteva l'espressione ambigua e maliziosa che avrebbe potuto far mal pensare.
    Si riscosse dal torpore che l'aveva preso giusto quando l'altro gli chiese il proprio nome.
    Mpf i nomi non sono importanti per me, non quando si è costretti a pronunciare il proprio... Se vi serve un riferimento potete chiamarmi Sozia, ma non aspettatevi che altri lo facciano. rispose, tornando a guardare il suo principale interlocutore, con un che di annoiato.
    Bene, Signori... si rimise ben eretto, con quel suo naturale portamento fiero, che poco s'addiceva ad un simile ambiente e più che mai quando si era incrostati di fango fino alle ginocchia e si puzzava di carogna.
    Arrivederci fece con un inchino, serrando i tacchi, per poi voltarsi dall'altra parte con l'intenzione poi di infilarsi tra la folla e sfuggire all'onere del conto da pagare, sperando di aver dato a quei due abbastanza da pensare, perchè si dimenticassero di quel particolare e pagassero poi anche per lui.
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    Tra qualche giorno... Aveva poco tempo, forse troppo poco, ma di certo non era il caso di fare tante storie: quella era un'occasione che difficilmente gli si sarebbe ripresentata e doveva coglierla al volo, anche a costo di girare tutta la galassia.
    Sorgeva però un problema: quei due non erano stupidi e volevano una prova delle sue competenze.
    Convincerli a parole non sarebbe stato sufficiente: anche se avesse dimostrato loro che sapeva di cosa parlava quando si riferiva a un generatore o all'iperspazio, ciò non era una garanzia delle sue capacità pratiche.
    Mmm... potrei anche prendere due Aiwha con un pesce...
    Ma allora non ascolti quando parlo! Non avevo già detto che fu un duros ad insegnarmi, a suo tempo? Non sono forse i membri della vostra razza i migliori piloti che si possano incontrare? sbottò, puntando sul loro orgoglio razziale, ma con un gesto della mano, scacciò poi subito quelle affermazioni, come se fossero inutili, scontate.
    Ma avete ragione, non bastano le parole...
    Appoggiò entrambi i palmi sul bordo del tavolo, come pronto ad alzarsi, ma prima parlò nuovamente.
    Attualmente la mia nave non è reperibile, purtroppo... Ma se avete modo di procurarcene una, sarò ben lieto di portarvi fino a Corellia... sempre che vogliate quel guastatoreee... terminò con un sorrisetto, prima di alzarsi definitivamente, tenendo le mani appoggiate al tavolo e il viso piegato verso i due.
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    Il Duros non poteva spiegargli in quel momento il piano, diceva. Questo molto probabilmente o perchè non lo sapeva, o perchè non si fidava, ma la cosa non era importante: voleva semplicemente dire che, come s'aspettava, quei due non erano ancora "qualcuno di rilevante".
    Il chiss sembrava però aver convinto i due sulla propria utilità perchè gli vennero rivelati quelli che sarebbero stati i compiti a lui o a un altro complice assegnati.
    Pilota o guastatore avevano detto, ma avrebbe anche potuto risparmiar loro tempo se avesse saputo dove procurarseli.
    Una nave lui la sapeva gestire, bene o male, anche se non era la sua specialità, ma in quanto ad esplosivi non ne sapeva nulla se non "Non tenerlo in mano dopo che hai tolto la sicura". Conoscenze. Beh, prima dell'arresto ne aveva avute parecchie per via dei viaggi continui del capitano, ma non era certo che fare il suo nome dopo vent'anni sarebbe servito ancora. Non poteva immaginare minimamente se i posti che aveva frequentato per assoldare il suo primo (male assortito) equipaggio, esistessero nelle stesse accezioni, ma non aveva intenzione di perdere quella possibilità.
    Non c'è nessun problema per i requisiti... assicurò allontanando il bicchiere da sè, ancora mezzo pieno.
    Venne poi la domanda sui propri scopi. Un ghigno gli si dipinse in volto mentre ripiegava la testa sul petto.
    Se avessi vissuto come me, sapresti che sono molte le cose che valgono di più... rispose in poco più che un sussurro.
    Quando cerchi qualcuno e non sai dove sia, il modo migliore per trovarlo è fare in modo che lui venga da te... aggiunse poi scoprendo ancor più i denti, ma questa volta stava parlando da solo, come manifesto dalla voce più gracchiante e lo sguardo fisso in un punto vuoti della stanza di fronte a sè.
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    A quel punto i due sembravano confusi, tanto che ricercarono sicurezza l'uno nello sguardo dell'altro in un tacito messaggio che chiedeva di percepire il barlume della comprensione negli occhi del vicino. Questo era il segno della vittoria del secondo round, questa volta per il chiss ed egli non poteva evitare di gongolarne dentro sè, cosicchè il suo sguardo appariva ancora più sveglio.
    Quello dei due Duros che aveva sempre la parola gli si accostò all'orecchio per sussurrargli una singola parola, proprio una di quelle che l'avevano spinto fino a quel punto: "Leviathan".
    Ciò che venne a sapere subito dopo non fece che aumentare il suo buon umore e mentre questi parlavano della cosa, lui annuiva sogghignando, cosa che malgrado così non fosse, poteva far pensare che sapesse perfettamente a cosa ci si riferiva.
    "Quando il jedi non c'èee.... i padawan ballano". Neheheheheahaha! Battutona... una di quelle in grado di far crescere le balle al sesso femminile e poi fargliele cascare e che, oltretutto, non centrava assolutamente nulla. Ma era lui ad essere insano, o sapeva qualcosa che loro ignoravano?
    Il chiss cominciava ad immaginare che genere di lavoro avessero in mente i due duros e gli sembrava anche divertente. Era chiaro che il Leviathan, questa fantomatica super-organizzazione criminale, a quanto aveva capito, avesse intenzione di sfruttare il conflitto interno, prima capeggiando i propri sostenitori, poi schiacciandoli come insetti, una volta indeboliti dalla lotta intestina... o almeno questo era quello che avrebbe fatto lui. Ancora non sapeva quale fosse lo stile di quel gruppo, ma l'obbiettivo macroscopico, sì.
    Conoscevo un duros una volta... Gli piaceva parlare di motori, ma in un certo qual modo si potrebbe intendere, per quanto lui stesso così volesse, malgrado io medesimo ben troppo non lo conoscessi, che escludendo ciò che a quello non si riferisse, intendendo strettamente o poco più, ben poco di ciò gli si domandasse trovasse poi un qualche, presunto o certo, sbocco nel conscio. Sarà mica vostro parente? continuò dopo un poco allungando un po' i piedi sotto il tavolo e appoggiandosi meglio allo schienale per stiracchiarsi.
    Bando ai convenevoli, non cerco altro che l'impegno per una persona stimata, per quanto mi riguarda, tutto del guadagno potreste tenervi. I miei vantaggi vanno ben oltre qualche credito. terminò sporgendosi un poco verso di loro con sguardo serio questa volta.
    Quella era stata una mossa azzardata, ma lui era fatto così: le mezze vie non sapeva nemmeno cosa fossero. Ora o i due si sarebbe stancati di lui e l'avrebbero liquidato lasciandogli solo il conto da pagare se non peggio, o si sarebbero convinti che valeva la pena coinvolgerlo, che fosse fosse poi vero o meno.

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    Era sempre lo stesso a parlare, e le sue frasi avevano assunto ora una nota di vittoria: duros 1; chiss 0. Doveva essere consapevole di avere in quel caso il coltello dalla parte del manico: lui poteva decidere se prendere in considerazione l'umaniode oppure portare la propria attenzione verso altri.
    Ciò aveva un gusto amaro per l'ex-galeotto, ma era qualcosa che si era messo in conto fin dall'inizio e lui non era nella condizione di fare l'orgoglioso.
    Il chiss lo lasciò parlare, soppesando ogni sfumatura, che nella sua mente veniva recepita e rielaborata: era un fremito di idee che si accavallavano l'un sull'altra come in un enorme labirinto le cui strade siano percorse più volte ed in opposte direzioni.
    Per loro lui non era altro che uno come tanti e sarebbe continuato ad esserlo a meno che qualcosa in lui non li avesse attratti.
    Se le sue competenze erano quelle che cercavano, perchè scegliere lui piuttosto che un altro?
    Fortuna che io non sia uno dei cento... commentò, ma senza lasciare che le parole assumessero troppo peso, lasciando quindi che rimanessero un concetto forse non compreso e sicuramente ambiguo, parlando subito dopo.
    Sono piuttosto versatile... ho offerto a molti altri da bere prima d'ora, talvolta per pub.. talvolta per strada, ma in quest'ultimo caso temo che molto sia andato sprecato... Mhmhmhmhm.. ridacchiò per conto suo mentre ripensava alla vita passata, tutte quelle chiacchere e tutto quel sangue.
    Sono una persona discreta, facciate conto che neanche sappia di cosa si parla... qui la nota era chiaramente ironica, uscita con voce gracchiante, totalmente in disarmonia con i toni profondi che aveva tenuto fino a quel momento.
    Ovviamente la cosa risultava divertente solo per sè e forse la maniacalità di quell'atteggiamento avrebbe potuto far vacillare le intenzioni dei duros, mettendo in dubbio l'affidabilità di quell'individuo.
    Non fatevi riguardi, suvvia, io ne avrò: non mi aspetto nulla da voi più di quanto voi da me... quest'ultima frase sembrava non avere minimamente senso e se c'era, era fin troppo dubbio, ma qui si era tornati ai toni caldi, come un barlume improvviso che sviasse le attenzioni dei due dalla sua uscita poco propizia di prima.
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    Benvenuto dall'unica non-fan di star wars presente ^^
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    Subito al punto eh? Bene, era una cosa tipica, ma in questo caso avrebbe avuto poco da fare giochetti. I due volevano una risposta secca e presumibilmente sarebbero stati poco pazienti se non avesse chiarito subito di poter esser loro utile in qualche modo.
    Ormai l'aveva deciso: chiunque fosse il Leviathan era un uomo potente e lui gravitava attorno al potere; doveva e voleva rientrare nei giochi, e questa volta sarebbe riuscito nel suo intento ultimo.
    Scelto questo era anche chiaro come non potesse ingannarli sulla propria posizione se voleva andare oltre il semplice raccogliere informazioni: avrebbe potuto fingere di essere un'alta autorità del cosidetto Leviathan e cercare di farsi rivelare il maggior numero possibile di notizie prima di essere scoperto, ma questo avrebbe voluto dire perdere definitivamente quelle fonti dopo questo primo incontro.
    Ora invece era troppo attratto da quelle poche frasi per rischiare di farsi sfuggire qualcuno che poteva essere immischiato nella faccenda, o sapeva come entrarci, qualunque essa fosse.
    Diciamo che potrei risparmiarvi la seccatura di trovare qualcuno adatto...
    Ora sapevano che aveva ascoltato almeno l'ultima parte del loro discorso, ma chissà quant'altro?
    Sperava invero che i due si sbilanciassero un poco, in modo da venire a sapere qualcosa in più su ciò che effettivamente si erano detti, non potendo dichiarare la propria ignoranza in materia senza essere certo di essere a rischio di sfruttamento pesante.
    Per questo doveva cercare di essere vago ed ambiguo, dare ad intedere, ma con la sicurezza di chi sa che verrà compreso.
    Se i tipi erano furbi avrebbero potuto rigirare le carte per cercare di scoprirlo, questo restava sempre il rischio.
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    Le cose stavano andando come s'era aspettato, per il momento. Le bevande arrivarono al loro tavolo e i due poterono rendersi conto di essere stati notati dal chiss. Non potevano sapere quanto lui avesse udito dei loro discorsi, chi fosse, nè tanto meno che cosa significassero per lui le loro parole. E questa era un'arma che lui non si sarebbe dimenticato di usare.
    Erano là, lo fissavano e lui li guardava ora, senza curarsi di nulla, con un ghigno spavaldo sul volto, che sarebbe potuto essere indicatore di molte cose. Uno di loro portò le mani alla pistola, presumibilmente, mentre l'altro fece cenno all'uomo di avvicinarsi.
    Il chiss tirò l'ultima boccata di fumo dalla cicca, quando ormai quasi non poteva tenerla fra le dita senza scottarsi, quindi la lasciò cadere per terra e si avvicinò ai due Duros, portandosi dietro il bicchiere ancora colmo: avere le mani occupate distoglieva dal pensiero che potesse, per esempio, estrarre un'arma.
    Ormai era al tavolo e doveva prendere in fretta una decisione che avrebbe comportato molte altre scelte: sedersi o restare in piedi.
    Sedersi comportava mettersi al pari dei propri interlocutori, nel bene e nel male e la cosa avrebbe potuto offenderli o metterli più a proprio agio, dipendeva d'altronde dallo stare in piedi in uno, piuttosto che nell'altro modo. Perchè infatti stare in piedi poteva essere sia segno di inferiorità e rispetto, quindi il voler aspettare un invito, sia segno di superiorità, perchè ostentare la propria posizione eretta avrebbe dimostrato disprezzo e volontà di controllare dall'alto la situazione e avrebbe potuto irritare, o mettere a disagio gli interlocutori.
    In quel caso le scelte stavano tra la superiorità e l'ugual livello, perchè dichiarasi inferiore non era mai un buon modo per presentarsi, a meno che non si fosse particolarmente abili nell'elogiare. Considerando il motivo che lo spingeva al voler parlare con loro, era sicuramente la scelta peggiore.
    Il chiss optò quindi per la familiarità invadente, sedendosi di fronte ai due, che seppur gesto maleducato, lo poneva nell'esatto punto in cui era certo che i due avrebbero voluto averlo: dove potevano vederlo bene, e dove una reazione gli sarebbe costata lo stesso numero di movimenti necessari a loro.
    Perchè era così importante l'atteggiamento preso fin dall'inizio? Per reggere il gioco che avrebbe scelto di usare fino alla fine, naturalmente.
    Perchè a quel punto i Duros sarebbero stati pieni di domande, dubbi e sospetto nei suoi confronti, gestiti in modo più o meno tranquillo (dipendeva dalla loro posizione nella scala sociale della criminalità e dai personali caratteri) e stava al chiss decidere queli sarebbero state le uniche risposte che avrebbero ottenuto. Poteva bluffare e dichiararsi più potente di quanto non era, giocandosi la strada più difficile, oppure mantenersi vago e chiarire la sua dipendenza da loro.
    Non era ancora il momento di parlare, ma questo non importava: il suo atteggiamento doveva già essere stato deciso e non poteva tornare indietro.
    Signori... con tono profondo e caldo, alzò un poco il bicchiere prima di bere un sorso, cercando di non far cader lo sguardo sulla mano del Duros che poteva essere armato, ma guardandoli sempre negli occhi con sicurezza, che certo era l'ultima cosa che gli mancava.
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    Aveva ordinato un super-alcolico qualunque, senza curarsi del prezzo, visto che tanto non avrebbe potuto pagare in qualsiasi caso, anche se ancora il barista non lo sapeva. Non aveva nemmeno intenzione di bere in realtà: a fargli passare la fame bastava la cicca e tutto il fumo che poteva inalarsi gratuitamente. Ordinare da bere era solo il lasciapassare per appoggiare il culo su una sedia e non una qualsiasi.
    Malgrado il brusio di sottofondo e qualche imprecazione qua e là, il chiss era riuscito a seguire il senso del discorso dei due duros.
    Un uomo molto potente, si direbbe... Ammesso che sia veramente un uomo... Oho, aspetta aspetta, un lavoretto: ho sentito le parole magiche...
    Avrebbe potuto aspettare ancora, ma in casi come quelli c'era da prendere o lasciare e non era sicuro che sarebbe potuto rientrare nel giro successivo.
    Ci sono due modi per avvicinarsi a degli sconosciuti in un locale come quello: offrirgli da bere, o avere un seguito di omaccioni alle proprie dipendenze. Gli si risparmiava un'ulteriore scelta insomma.
    Ragazzo, portane due ai Duros lì avrebbe agguantato un servo che passava lì accanto indicandogli cosa fare.
    Contava così di attirare l'attenzione degli individui, non aspettandosi veramente che si fidassero e bevessero, non gli interessava quello: ubriacarli sarebbe venuto dopo, se necessario, ma dubitava di potersi spingere a tanto. Ora voleva solo che si accorgessero di lui e iniziassero a farsi delle domande: ognuno poteva reagire in modi del tutto differenti, ma qualsiasi genere d'inquietudine della mente era un ottimo terreno su cui piantare i propri semi. Dopo spettava a lui fargli germogliare nella maniera più attenta ed amorevole e chissà cosa sarebbe sbocciato.
    Se anche solo avesse ottenuto la possibilità di farsi coinvolgere marginalmente nei loro traffici, avrebbe anche avuto modo di ascoltare molte altre di quelle parole che l'avevano interessato.
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    L'atmosfera era sempre quella dei vecchi tempi e sembrava che il chiss non avesse beccato un locale "privato" fortunamente. Lì il suo aspetto malandato non aveva il minimo effetto e il puzzo degli abiti sudici non era nulla in confronto a tutto ciò che aleggiava lì dentro. Così il primo indicatore su chi fosse fuori ambiente restavano le smorfie di disgusto di coloro venivano avvolti da una di quelle zaffate: se non vi si era abituati, impossibile uscirne senza le lacrime agli occhi.
    Il locale era affollato d'ogni genere di creatura immaginabile, anche alcune che l'ex galeotto non aveva mai visto e lo incuriosivano, ma sapeva che fissare qualcuno là dentro equivaleva a cercar rogna... non che la cosa gli sarebbe dispiaciuta, ma in quel momento aveva altro di cui occuparsi che non cacciarsi nei guai senza avere nulla con cui attaccare se non le proprie parole.
    E a proposito di queste... Molti erano i generi di discrosi che gli giungevano all'orecchio, molti anche in lingue che non conosceva ed era costretto ad escludere subito, ma tra le varie parole inutili, avventure notturne, assalti e carichi di merci, tra tutto due parole attirarono la sua attenzione.
    Leviathan? Scisma Hutt? Che cos'è questa storia?
    In vent'anni sarebbero potute accadere talmente tante cose, che il chiss si sarebbe potuto considerare nuovamente un pivellino, solo che questa volta era da solo.
    Con un'occhiata veloce individuò la fonte di ciò che l'aveva interessato.
    Erano due Duros, seduti come tanti in coppia ad un tavolo, li riconosceva: sulla nave del capitano il primo ufficiale apparteneva a quella razza, un pilota straordinario, da cui aveva potuto apprendere alcuni dei concetti basilari del manovrare un'astronave.
    Se quei due erano orgogliosi quanto il suo vecchio amico forse avrebbe potuto cavarne qualcosa.
    Intanto probabilmente il padrone del locale si sarebbe fatto vedere e dubitava che gradisse vederlo in giro senza ordinare nulla, quindi era il caso di spostarsi da lì davanti o tenersi occupato.
    Un tipo accanto a lui lanciò malamente la sua cicca mezza consumata sul bancone e con un grugnito si allontanò verso la porta, così il chiss allungò la mano per usufruire almeno di quel "dono" e si infilò l'estremità masticata tra le labbra, per poi tirare una lunga boccata di fumo.
    Intanto la sua attenzione si era interamente spostata ai discorsi dei due Duros, lanciandogli di tanto in tanto un'occhiata furtiva, in attesa del momento buono per inserirsi nei loro discorsi.

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    La notte non era un problema per lui: finchè c'era anche solo la luce degli astri la sua visione circostante rimaneva limpida. Se poi si voleva parlare del pericolo di girare a quell'ora in un posto simile, beh, proprio sapendolo non ci si poteva nemmeno più fare scrupolo del che fosse giorno o notte, perchè lì non c'era bisogno di nascondersi per ammazzare qualcuno.
    Sarebbe inutile cercare di descrivere che cosa provasse in realtà l'uomo nel ritrovarsi libero, forse perchè il tempo passato in prigionia era tale che il cambiamento era troppo sconvolgente per essere considerato veramente.
    Ma man mano che il chiss diveniva consapevole della cosa, un pensiero ossessivo gli martellava in testa, deturpandogli a tratti il volto in smorfie ambigue.
    Venti.lunghi.anni. Venti.anni. Per cosa? PeR colPA di Quel FOTTUTO VECCHIO E PRIM'ANCORA DI QUEGLI INGRATI!
    Camminava a scatti per la piazza, schiumando rabbia.
    Poi ad un tratto si fermò, piegando il volto verso il petto, cosicchè le orbite s'oscurarono lasciando visibili solamente i due piccolo lampi rossi degli occhi, poi iniziò a ridere piano.
    Mhmhmhmhm... E' giunta l'ora di regolare i conti... proferì in tono baritonale, prima di mettere da parte il furore per gongolarsi in una serie di filmini mentali in cui aveva alla sua mercè tutti coloro che l'avevano tradito e poteva disporre di loro dispensando vita e morte.
    Con quest'allegra immagine in mente iniziò a guardarsi attorno.
    Il grosso edificio sorvegliato da guardie attirò subito la sua attenzione: non ricordava di averlo mai visto e si domandò chi ne fosse il padrone.
    Ma per quanto fosse curioso non aveva la minima intenzione di avvicinarsi preliminarmente alle guardie e ai loro bei fucili.
    In fondo è passato del tempo, cos'altro sarà cambiato? Ahhh mio caro, bisogna ricominciare tutto da capo.. e suvvia così sarà meglio.
    Urgevano informazioni, innanzi tutto, e nessun posto era meglio di una bettola per questo genere di cose.
    Ricordava vagamente la presenza di un locale da quelle parti e infatti in fondo alla piazza se ne scorgevano chiaramente i profili.
    Il chiss decise di fare lì il suo ingresso in società, visto che comunque un posto dove dormire avrebbe dovuto trovarlo. Si avviò così a passo deciso, infilandosi la sacca in spalla, con la chiusura a lacci rigorosamente tenuta a contatto con la schiena onde evitare di perdere prima del previsto l'unica cosa che possedeva e che non era poi nemmeno un granchè.
    Senza fare troppi complimenti sarebbe entrato, dandosi un'occhiata attorno con aria sicura per identificare le possibili bocche da cui avrebbe potuto udire qualcosa di interessante, quindi se non avesse ricevuto problemi da qualche simpaticone che si credeva il magnate del locale, si sarebbe appoggiato al bancone, sperando di intercettare le ordinazioni di qualcuno e tendendo le orecchie per sentire i vari discrosi che giravano in mezzo al fumo delle cucine.

  12. .
    L'aria era particolarmente pesante quella mattina a Nar Shaddaa, come se fosse consapevole che un vecchio fardello della società avesse provato di nuovo contatto con il suo suolo, un doloroso contatto, invero.
    Aaoh! strillò il chiss premendosi una mano sul naso dopo che questo era finito bruscamente sul duro e lurido asfalto della città.
    Perchè non scendi e ci riprovi?! inveì contro colui che l'aveva buttato violentemente fuori a calci dal proprio mezzo di trasporto carichi, in cui l'altro si era fatto dare un passaggio senza rendere partecipe il pilota.
    Quando però si rese conto delle dimensioni e dell'occhiata omicida dell'individuo,a un suo grugnito il chiss agguantò la sacca logora in cui teneva il cambio d'abiti e facendo finta di nulla si alzò e girò i tacchi, affrettando notevolmente il passo.
    Via via via via...! continuò a ripetersi a ritmo incalzante, man mano che velocizzava il dileguarsi.
    Appena fu certo che quel brav'uomo fosse troppo impegnato con le sue consegne per venire a rompergli la faccia, si voltò alle spalle, puntando il piede più indietro ed eseguendo una sorta di piroetta ad effetto compasso, cambiò direzione per tornare sui propri passi.
    Vent'anni in carcere. Venti, lunghi anni che l'avevano quasi portato alla follia. Ed ora eccolo di nuovo a piede libero e dove non andare se non nel primo pianeta di cui aveva ricordo? Già Nar Shaddaa. Era il suo pianeta in fondo, dove aveva rischiato di essere venduto la prima volta come schiavo, dove tornava dopo ogni missione, con un piatto caldo e un paio di piattole a gustarlo insieme a lui, quando non gli finivano dritte tra i denti, dove aveva assoldato i suoi primi compagni, quelli che l'avevano amorevolmente consegnato alle mani caritatevoli del capitano.
    Si fermò di botto in mezzo alla strada con un espressione a metà fra il disgustato e il divertito.
    Ma qui, in definitiva, perchè diamine ci sono tornato?
    Doveva essere piuttosto inquietante da vedere da fuori: un uomo sudicio dalla pelle blu in impermeabile liso e sformato che parlava da solo in mezzo alla via del porto.
    Inspirò a pieni polmoni l'aria inquinata di quel posto, per poi uscrisene con un verso soddisfatto.
    Ah! Casa dolce casa, quanto mi sei mancata. Nahahahahaehehehahaheheahe!!! scoppiò in una risata stridula ed isterica.
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    Il Chiss
    Ciò che fu... 93 - 96aby
    CITAZIONE
    "Più che un criminale sembri un fottuto Robin Hood che non dà un cazzo a nessuno ma ruba ai cattivi..."

    (zar-nur)


    CITAZIONE
    Non che Dima e il chiss siano due gocce d'acqua. Il primo è un gentiluomo che per soldi si sporca le mani, il secondo è un uomo con le mani sporche che si finge un gentiluomo.

    (parola di panda.)




    Hurt







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    Nome:
    col tempo i suoi tre nomi completi sono andati perduti, nemmeno lui se li ricorda; anche il suo "core name" è stato storpiato per problemi di pronuncia, tanto che se gli si domanda come si chiama ci deve prima pensare, o se lo inveta di botto. Ultimamente sta usando molto Sozia, ma l'arresto è avvenuto con il nome di Kaahn Continua a cambiarlo perchè afferma che quando se lo sarà "fatto" apparirà ancora più importante.

    AGGIORNAMENTO (94ABY)
    Dopo l'incontro con King-Fish, ha adottato per un gioco di parole, il soprannome Fisher
    AGGIORNAMENTO (96ABY)
    Dopo la cattura da parte della Repubblica, è stato riconosciuto come Kaahn ed ora viene chiamato di nuovo in quel modo, o Fisher.
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    Rango e/o riconoscimenti:
    Bandito da Ryloth (verrà arrestato se riconosciuto lì), Tramite del Leviathan (segreto), Capitano della Rage of Justice, Ricercato (da due diversi gruppi di Hutt e dalla Repubblica), Spia della Repubblica (segreto), ricercato dal Leviathan (segreto)
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    Età:
    36 anni

    Sesso:
    maschio

    Razza:
    Chiss

    Pianeta Natale:
    Csilla

    Force Sensitive:
    NO
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    Stato di salute:
    illeso (soffre di una rara malattia degenerativa del cervello, che può portarlo alla pazzia se non tenuta sotto controllo tramite pillole. Non esiste cura)

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    Lingue Conosciute:
    considera il Basic la sua lingua madre, non ricordando più il Cheunh (anche se ascoltandolo sicuramente capirebbe le frasi più semplici), ma conosce anche delle basi di Jawaese.

    AGGIORNAMENTO (94ABY)
    Ultimamente le conoscenze di Cheunh stanno affiorando sempre più, così si ritrova a parlare in quella lingua, quando è poco lucido.
    AGGIORNAMENTO (96ABY)
    Basic (C2); Cheunh (madrelingua)
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    Descrizione Fisica del Personaggio:
    (altezza 1.93 ; peso 81kg)
    Come caratteristico della propria razza possiede forma quasi identica a quella di un essere umano, ma il suo fisico è più robusto, la pelle possiede un colorito che varia nelle diverse tonalità di blu (dipende dalla quantità d'ossigeno nell'atmosfera), gli occhi sono d'un rosso acceso e luminescente e i capelli sono d'un nero corvino-bluastro, intenso. Nello specifico poi, il suo corpo è temprato dall'allenamento fisico e la muscolatura è quindi ben scolpita: spalle larghe e petto ampio, vita stretta e braccia potenti. Il volto è allungato con lineamenti decisi e piuttosto spigolosi, fronte ampia, labbra sottili e naso regolare, ma con una strana gobbetta alla radice ad indicare che deve esserselo rotto almeno una volta. Porta pizzetto e baffi e i capelli sono lunghi fino quasi al termine delle scapole, lisci e intrecciati dietro il capo in modo da ricadere sulle spalle ma non sul viso. Parecchie lunghe cicatrici restano indelebili sulla schiena e solo qualchun altra di poco conto, quasi invisibili, deturpano il resto del corpo, le prime frutto di bastonate o frustate per lo più, mentre le altre semplici ferite leggere, da taglio. Generalmente cammina a testa alta, fiero ed anche il suo atteggiamento è di una persona estremamente sicura di sè. La sua voce è gracchiante ma si nota subito una notevole elasticità vocale che passa dai toni profondi e sensuali ad acuti stridenti, dove il timbro rimane sempre estremamente caratteristico. Gioca spesso con questa: non per nulla gli piace ascoltarsi.

    AGGIORNAMENTO (95ABY)
    A seguito di un esplosione ravvicinata, ha subito ustioni di terzo grado al retro del corpo. Le cicatrici sulla schiena sono quindi state sostituite con nuove, ancora peggiori: solo qualche centimetro di pelle qua e là è ancora intatto, il resto è un intrico di ampie macchie dai bordi frastagliati e irregolari, di qualche millimetro più spesse del resto -biancastre e traslucide dove il collagene ha dovuto sostituire la pelle, e blu scuro dove questa è riscresciuta- e qualche sparuta striscia biancastra che ancora rimane delle vecchie frustate. Il retro delle gambe è in simili condizioni.
    AGGIORNAMENTO (96ABY)
    Diversi denti dell'arcata superiore sono spezzati e un incisivo laterale è mancante. Il naso mostra i segni di una recente frattura. Il cranio è stato rasato a zero per operazione cerebrale, e una cicatrice sulla fronte la testimonia. I capelli sono ancora corti.
    AGGIORNAMENTO II (96ABY)
    Si presenta leggermente sottopeso, i muscoli tirati e nervosi sotto la pelle d'un azzurro pallido che assieme al volto scavato e ai modi particolari, danno bene ad intendere come abbia avuto un passato recente da tossicodipendente. I capelli sono di nuovo portati lunghi.
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    Abbigliamento:
    Porta un paio di pantaloni, stivali a metà stinco, una camicia a maniche lunghe, spesso rabboccate di una spanna e un gilet in tela grossa. Spesso sopra questi porta un lungo impermeabile con cappuccio, parecchio vissuto, con maniche un po' troppo lunghe, ampie tasche interne e il bordo inferiore, che termina alla caviglia, particolarmente consumato. Gli avambracci sono protetti da bracciali in cuoio dal polso a due dita sotto il gomito. Tutti i suoi abiti variano nelle tonalità del viola o nel nero.

    AGGIORNAMENTO (93ABY)
    Alla cinta (sulla destra) porta la fondina magnetica RD, in cui riposa una pistola blaster. Una fondina nascosta è nel bracciale sinistro e ospita il pugnale.
    AGGIORNAMENTO (95ABY)
    Tutti i suoi vecchi abiti sono andati bruciati. Ora indossa una Tenuta da Esploratore
    CITAZIONE
    Costo: 50 crediti
    Punteggio abilità minimo per l'uso: -
    Descrizione: questi abiti sono ottimizzati per permettere all'indossatore di affrontare ambienti selvaggi di diverso tipo. Sono fatti di materiali resistenti agli strappi e all'umidità, con colori naturali o addirittura mimetici. Compresi nel prezzo ci sono un paio di stivali robusti e impermeabili.

    consistente di pantaloni viola di tela grossa, e giacca in pelle, anch'essa viola; sotto la giacca porta una canottiera, o una maglietta termiche, nere o viola; ai piedi calza anfibi lunghi fino a due dita sotto il ginocchio, con lacci viola. I gambali in Phrik sono indossati sopra i pantaloni e gli anfibi. I Bracciali in Cortosis stanno alternativamente sotto o sopra le maniche della giaccia (si nota la presenza in ogni caso), e hanno sostituito quelli in cuoio, unico pezzo di vestiario ancora conservato dopo le esplosioni. Lo Scudo energetico è piazzato all'avambraccio sinistro. Con sè porta anche un mantello nero con cappuccio, con cui ama avvolgersi per celarsi.
    Talvolta al posto della giacca e del mantello, porta un lungo cappotto impermeabile viola, con cappuccio, che è andato a sostituire quello bruciato.
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    Temperamento del Personaggio:
    Dopo i 20 anni passati in prigionia ha sviluppato dei principi di insanità mentale, tra i quali l'abitudine di parlare da solo a voce alta, ridere sguaiatamente per motivi apparentemente insignificanti, farsi le battute e ridersele da solo, sottolineare particolari del tutto ovvi nei momenti meno opportuni ed in generale esagerare molti dei suoi atteggiamenti. A parte questo mantiene alcune delle caratteristiche tipiche dei suoi simili, tra cui una naturale curiosità per le altre razze e culture, nel suo caso vista come un'attitudine non troppo errata nel farsi gli affari degli altri. Egocentrico, se non addirittura megalomane, ha un'altissima stima di sè stesso, cosa che a volte gli fa fare il passo più lungo della gamba, e a volte gli fa sottovalutare aspetti in realtà importanti, cosa che dimostra come la lezione non gli sia servita a nulla. L'unica cosa che lo può salvare è la sua abilità nell'improvvisare le parole giuste nel momento del bisogno. Da qui, come dalla sua storia, s'apprende che è anche una persona falsa, doppiogiochista, senza un'apparente briciolo di morale, pronta a sacrificare anche mezzo mondo per i propri scopi. Il suo alto ego lo pone nella condizione di desiderare di elvarsi anche "socialmente" oltre gli altri e quindi assumere posizioni di comando anche quando il suo intervento non è richiesto. D'altrocanto possiede anche quella giusta dose di codardia mista a coraggio, che altrimenti non gli permetterebbe di agire alle spalle degli altri: è infatti pronto a combattere senza tirarsi indietro di fronte a una sfida ad osare oltre i limiti, ma non si fa il minimo scrupolo nel ritirarsi o giocare sporco se è in difficoltà, così come, malgrado sia per certi versi orgoglioso e testardo, si piegherebbe di fronte a qualcuno di più forte, non senza per lo meno fingere di resistere, se è in pubblico, naturalmente, ma lo farebbe. Altro tratto caratteristico della sua personalità è uno spiccato senso dell'umorismo, che, come detto, a volte risulta imbarazzante e quasi isterico per via dei lievi disturbi mentali, ma altrimenti punta sul fine sarcasmo. Ciò che fin da bambino aveva attratto il vecchio mercante di schiavi era la sua capacità di astrarre le situazioni, senza farsi coinvolgere emotivamente e mantenendo quindi la mente lucida per ragionare, ma questa capacità è stata parzialmente inquinata dalla follia. Certo non si può giudicare per nulla uno stupido, avventato ed estremo, talvolta, ma è perfettamente consapevole di tutto quello che fa, solo s'è liberato di qualsiasi freno etico e del contegno, cosa che lo può rendere in alcuni casi molto semplice da comprendere, ma in altri totalmente imprevedibile. Per lo stesso motivo risulta impossibilitato dal liberarsi del rancore verso tutti coloro che l'hanno tradito, e del desiderio di regolare i conti una volta per tutte.

    AGGIORNAMENTO (95ABY)
    Negli anni passati fuori dal carcere ha cominciato a perdere sempre di più la propria natura "spiritosa", diventando sempre più cupo, violento e vendicativo. Ha iniziato a perdere le staffe molto rapidamente, e per contro a disprezzarsi, invece che auto-lodarsi. E' sempre più cocciuto e orgoglioso, e più incurante della propria incolumità. Si potrebbe definirlo nella fase "down" del bipolarismo, dove l'idea del suicidio lo coglie sempre più di quella dell'omicidio e la solitudine lo spaventa più della morte.
    AGGIORNAMENTO (96 ABY)
    Dopo l'estrazione del chip dal cervello, il pirata è ritornato ad una situazione psicologica più stabile, e a tratti più calma. Deve ancora trovare un vero nuovo equilibrio, ma gran parte dell'aggressività è ora controllabile. Un altro effetto della rimozione, sembra essere l'insorgere di ricordi del passato, prima del tutto inaccessibili, che gli pesano addosso, impedendogli di tornare in atteggiamento positivo.
    AGGIORNAMENTO II (96 ABY)
    Lasciatosi consumare dalla malattia, ha subito danni consistenti al sistemi nervoso, che lo hanno reso a tutti gli effetti pazzo. Non è capace di concentrarsi a lungo, non riesce a prendere nulla seriamente, soffre di insonnia e sbalzi di umore frequenti. Ha perso interesse per la vita.
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    Storia del Personaggio:
    Nato nella nobile casata dei Sabosen, su Csilla, fin da bambino presenta i segni di quella che si rivelerà poi una malattia degenerativa del sistema nervoso. I rapporti coi suoi simili non sono dei migliori, e alle sue spalle, il padre sta già organizzando la sua sostituzione con un individuo sano, le uniche consolazioni arrivano dalla madre, che in ogni caso non si oppone alle decisioni del marito. Dopo aver esaurito le possibilità della sanità della Chiss Ascendancy, la famiglia parte per un viaggio con destinazione Kamino, ma durante questo, la nave si trova accidentalmente coinvolta in uno scontro tra pirati e contrabbandieri riportando seri danni, tanto da costringere la coppia ad abbandonarla per mezzo dei gusci di salvataggio. Lo stesso destino tocca al figlio di quattro anni che si ritrova separato dai genitori e continua a vagare per quasi due settimane nello spazio, finchè una nave di passaggio non lo raccoglie a bordo. Guarda caso la nave che lo ha accolto portava un carico di schiavi verso Nar Shadaa e quello sembra sarebbe stato il destino anche del bambino, ma qualcosa in lui conquista l'interesse del Capitano. Durante il viaggio vienne osservato e una volta sbarcati viene messo alla prova. Il bambino era decisamente più maturo mentalmente, tratto tipico della razza ed era consapevole a grandi linee della propria situazione, ma malgrado ciò sembrava possedere uno straordinario sangue freddo, mente critica e, poco incline all'idea di farsi vendere come bracciante, o peggio, sta ai patti ed entra a far parte dell'equipaggio del mercante di schiavi, Hordak. Lo segue per parecchi anni nei suoi viaggi ed impara molto da lui dell'arte dell'oratoria, mentre lavorando come mozzo inizia da subito a temprare il corpo, ma la vita non è rosea sulla Fright Zone: il Capitano è solito abusare di lui per passatempo, cosa che segnerà parecchio la psiche del chiss. La sua indole curiosa gli fa imparare abbastanza da tutti e a 8 anni, ancora bambino anche sul suo pianeta, tradisce il Capitano e lascia l'equipaggio, portando con sè una piccola parte dei fondi. Da qui iniziano altri guai. Utilizza ciò che aveva imparato in quei 4 anni per avviare una propria attività, raccogliendo alleati anche se all'inizio con non poca difficoltà vista la propria età biologica e dovendo cercare solo trai più giovani criminali, gli unici da cui avrebbe potuto farsi ascoltare, con un bel po' di belle parole messe nell'ordine giusto. Utilizza i soldi per comprare una nave ed inizia con piccole scorribande, anche se in cuor suo l'obbiettivo finale è ben più ambizioso di qualche assalto e furtarello. Forse le cose sarebbero andate per il verso giusto se non avesse pestato i piedi alle persone sbagliate e non avesse avuto troppa fretta. Ma la smania per rendersi indipendente e crescere gli fanno sottovalutare la pericolosità di un ruolo di comando e si ritrova presto con le spalle al muro e la lama del suo vecchio capo puntata alla gola, non senza le occhiate sogghignanti dei suoi cosidetti giovani compagni, che avevano preferito cambiare sponda di fronte alle offerte del contrabbandiere. Il chiss non si era infatti reso troppo simpatico all'ormai vecchio, rivelando alcune delle sue rotte principali alla concorrenza, in cambio di denaro ed informazioni. Era passato solo un anno e mezzo e ancora una volta si ritrovava sulla nave del mercante di schiavi, solo che questa volta non bene accolto. Cerca di convincere il capitano a concedergli grazia ed ottiene di non farsi uccidere subito. Dopo una dimostrazione al resto dell'equipaggio di come sarebbero stati trattati i traditori, dimostrazione da quel momento sempre ben visibile sul corpo del chiss, viene spedito nelle celle di bordo e lì rimane per molti giorni, in attesa che il Capitano decida cosa farsene di lui. La decisione gli viene però risparmiata quando una flotta della Repubblica intercetta la nave e cattura tutti i presenti a bordo, compreso il già prigioniero chiss. Spera di riuscire a farsi passare come un povero schiavo come gli altri, ma il Capitano è pur sempre il suo maestro in oratoria e non gli lascia passare anche quella, assicurandolo assieme ad egli stesso alla cosidetta giustizia. E' in momenti come questi che ci si rende conto quanto valgano le amicizie. Bene, il chiss si era fatto solo nemici fino a quel momento, mentre il capitano, inutile dirlo, era pieno di buoni contatti pronti a sganciare sommette in momenti critici come quelli. Così l'apparentemente sedicenne viene tenuto in prigione al posto del suo vecchio maestro, che se ne torna fuori all'aria fresca. In prigione il chiss è costretto a subire le sperimentazioni che la Repubblica sta portando avanti sui prigionieri, e la sua salute mentale degenera ulteriormente, ma grazie ad un chip che gli viene impiantato nel cervello, blocca gli effetti peggiori della malattia. Quel maledetto di Hordak doveva averne combinate un'infinità perchè solo 20 anni dopo l'ormai diventato a tutti gli effetti uomo, venne rilasciato.
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    DIARIO
    PRIMA RUOLATA
    Welcome Back Home
    I MOMENTI PIÙ IMPORTANTI
    Allegre gite in compagnia
    Tiro di dadi
    Nuove alleanze...Malvagie!
    Deja-vù
    ADDESTRAMENTI
    Se non rischi non funziona
    Se sei ubriaco e vuoi sopravvivere
    La sedentarietà fa male
    Chi è senza peccato spari per primo
    Se non ti piace scendere le scale
    Non serve urlare
    E' sempre camminare
    Parole a vuoto x2
    Imparare per insegnare
    Come indurre crisi d'identità
    RUOLATE LIBERE
    Continua l'erudizione
    Assicurarsi innanzitutto
    Amicizie pericolose
    Quando manca la gatta, i topi ballano
    Welcome to your Xcution
    "A.A.A." Cercasi bombarolo
    Bon-Bon Twister
    Al rilancio
    Chi troppo vuole un razzo si prende
    Rotten City
    Avventure nello spazio profondo
    Dalla padella alla brace?
    La Canaglia, il Militare e le Sbarre
    Ho visto cose che voi chiss...
    Hangover
    Progetti di vendetta
    Ritratto di un criminale
    Il Segreto della Furtività
    Un cambio di Look
    QUEST
    Non solo parole
    Tra le squame del Leviathan
    Un nuovo capitolo
    Nel Leviathan
    The Wild Goose
    [Evento]Cacciatori di verità, p2
    DUELLI
     




    Relazioni:
    -(Png) Echana 1 "Unknown": addestrata nell'uso della diplomazia
    -(Png) Echana 2 "Redhe": cugina di Echana 1; indebitata verso il chiss; vive a casa di Waket
    -(Pg) Waket: indebitata a vita; vive a Bespin; fidanzata del chiss
    -(Pg) R'kik D'nec: incontrato quale jawa a Nar-Shaddaa; non rilevante
    -(Pg) Z.E.O.: alleato e clown della ciurma quando ancora inesistente; pensa di essere lui il capo e il chiss lo lascia fare
    -(Pg) Sheer Lynn: jedi rinnegata; lo conosce come criminale, ma sono comunque in buoni rapporti; gli ha rivelato dell'esistenza del suo Ordine
    -(Pg) Coral Dane: incontro di una volta; buoni rapporti
    -(Pg) Dima Rovs'ovyski: alleato per lungo tempo; rapporto altalenante, il più simile all'amicizia
    -(Pg) Delwin Ferrier: padawan con un contratto di comune vantaggio
    -(Png) Informatico "Trydor Esooniux": alleato acquisito durante l'attacco al Blacksummit da parte del Leviathan; gli è fedele e fa parte della sua ciurma
    -(Png) Echano "Unknown": era a capo dell'operazione del Blacksummit; il chiss ne usurpa il posto come Tramite del Leviathan
    -(Pg) Jack: incontrata a Tatooine e assoldata per lavori futuri; hanno pure scopato
    -(Pg) Raving: non lo riconosce come lo jawa di un tempo; dopo che questi quasi lo ammazza, il chiss medita vendetta; lo ha contattato per un lavoro grosso
    -(Pg) Ewan Flynn: lo conosce come Cavaliere Ewan Flynn; ha cambiato in peggio la sua concenzione dei Jedi; desidera ucciderlo per via del suo comportamento
    -(Pg) Maggoth Onduil: E' stato il jedi incaricato di curarlo all'ospedale di Curoscant, dopo l'esplosione all'ospedale di Nar-Shaddaa e poi anche al Tempio Jedi
    -(Pg) Niktar: lo conosce come Maestro Jedi incaricato ad interrogarlo; lo odia profondamente
    -(Pg) Eclipse: incontrata a Nar-Shaddaa, la assume per un incarico di infiltrazione e le fa conoscere Robert

    Playlist History

    Capitolo 1:
    finalmente il chiss ha scontato i 20 anni in prigione e sbarca a Nar Shaddaa per cominciare la sua nuova vita



    Back in Black





    Capitolo 2:
    il chiss comincia a girare la galassia raccogliendo seguaci da far diventare parte della sua ciurma (tra i primi Waket e Z.E.O.)



    Mr. Simpatia





    Capitolo 3:
    il chiss riesce a entrare finalmente a far parte del Leviathan, ma intanto il suo passato, o assenza di passato, comincia a tormentarlo



    When you're Evil
















    Edited by Eleni Bok - 3/10/2021, 22:17
  14. .
    Ed una era fatta: il dischetto era al sicuro nella valigetta e nessuno sembrava aver avuto nulla da ridire a riguardo. Ma quella era solo una postilla del suo vero obiettivo: nella zona più centrale dell'edificio erano conservati tutti i dati fondamentali sulla struttura del DNA di tutte le razze con cui i Kaminoani erano riusciti ad entrare in contatto e le relative direttive su dove operare per duplicarlo nella creazione di un nuovo individuo genticamente identico. Nella stessa stanza era presente anche un campione di materiale genetico già pronto per le fasi successive.
    La clonazione Kaminoana non era un semplice isolare il nucleo di una cellula staminale del soggetto A, inserirla nel citoplasma della cellula uovo B e aspettare la nascita del clone, del tutto identico ad A: le probabilità di successo erano troppo scarse. No, a Kamino la clonazione era prima un'arte e poi business e i livelli di efficienza ottenuti andavano oltre ogni aspettativa di qualsiasi altro. E sarebbe progredita, ancora e ancora grazie all'operato di individui dell'ambizione di Talan Sa, che su quel pianeta non scarseggiavano.

    La femmina stava giusto uscendo quando incrociò lo sguardo con Sail Wa, che la salutò e fu ricambiato.
    Se ne sarebbe andata senza batter ciglio, ma sentendo la voce del compagno chiamarla la tensione l'assalì per la prima volta da che era entrata in azione.
    Il dubbio che l'altro avesse potuto aver notato qualcosa era forte e l'indusse a non voltarsi subito, ma fu scacciato quasi subito dalla fredda logica.
    No, è entrato mentre stavo uscendo e il portello non lascia vedere ciò che accade dentro... Non devo preoccuparmi... non ancora.
    E infatti l'altro le domandò solamente se avesse preso gli appunti sulla lezione del dottor Fnil Su, a cui, ora ricordava, l'altro non aveva potuto partecipare.
    Si voltò con un sorriso cordiale, socchiudendo appena gli occhi.
    Non l'ho con me in questo momento, ma se ti serve ora accompagnami alla zona F, li ho lasciati lì. rispose gentile.
    Il fatto che mi faccia vedere per i corridoi con lui potrebbe esonerarmi da qual si voglia sospetto anche dopo il termine dell'azione. pensò con un po' più di audacia.
  15. .
    Il mezzo la portò rapidamente al suo piano dove i portelli si aprirono per lasciarla uscire, cosa che lei fece. Due suoi compatrioti passavano da quelle parti e si voltarono a salutarla, lei ricambiò la cortesia con tranquillità: non c'era in lei la tensione che qualcun altro avrebbe potuto avere nel compiere un gesto come quello che aveva intenzione di fare, uno che le sarebbe valsa la pena capitale, perchè in vero non guardava la cosa da quel punto di vista. Per lei si trattava solo di agire per conseguire un proprio obbiettivo, del tutto egoistico e per quanto Lama Su avrebbe potuto ritenerla una traditrice, non l'avrebbe giudicata tale moralmente: per i kaminoan era così, si trattava dopotutto di semplici affari dove ognuno doveva agire nel proprio interesse, secondo il proprio ruolo.
    Talan Sa prese la direzione opposta a quelle dei due, che probabilmente si stavano recando nella zona operativa per mettersi al lavoro, o stavano uscendo.
    Percorse un lungo corridoio costellato di porte sia da un lato che dall'altro e prese la terza a sinistra, strisciando la carta magnetica nell'apposito vano perchè il portellone si aprisse.
    La stanza non aveva nulla di diverso dai soliti laboratori e comunque Talan la conosceva bene quindi non si fermò per guardarsi attorno (avrebbe al massimo salutato cordialmente gli eventuali presenti) e andò dritta allo schedario che conteneva i trattati che le servivano. Erano le nozioni di base che riguardavano i controlli delle funzioni da effettuare sui cloni ed infatti in quella zona ci si occupava di quello.
    Lei come "studente" aveva il diritto di accedere a quelle informazioni per poterle memorizzare e visto che i kaminoan erano molti erano disponibili dei dischetti. Le sarebbe bastato prendere uno di quelli e "dimenticarsi di restituirlo".
13173 replies since 25/1/2009
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