New Star Wars Gdr

Posts written by Eleni Bok

  1. .
    Sarebbe stato tutto molto meglio se la diplomatica non avesse fatto le presentazioni.
    CITAZIONE
    Mi scistemi il... coso?

    La frase sconnessa e biascicante avrebbe dovuto essere un potente indizio, eppure Thanen aveva creduto che persino strafatta di farmaci antidolorifici, le capacità oratorie della zeltron fossero di gran lunga superiori alle sue da sobrio. Si sbagliava. Quanti errori doveva compiere ancora, prima che il suo intero sistema di certezze personali crollasse e lo facesse sprofondare in una voragine di dubbi e autocommiserazione? Fortunatamente c'era Orion Starchild con loro, un superiore e un collega, ergo una forte spinta a darsi un contegno.
    E malgrado tutto, malgrado il fatto che in quel momento anche la mente del chiss fosse un po' annebbiata e la domanda fosse stata assai poco chiara, il chiss spostò lo sguardo sulle flebo della donna, per capire se il flusso fosse troppo intenso, o troppo poco, o se vi fossero ostruzioni dovute a pericolose bolle d'aria, che sarebbero potute divenire una morte per embolia, nei successivi minuti, qualora la stessa bollla fosse arrivata all'interno del circolo sanguigno della zeltron e fino a cervello. Lo fece perchè era la cosa logica da fare, quando qualcuno chiede di sistemare il "coso" e guarda da quella parte con apprensione. Ma dato che la flebo era apposto e la farfalla pure, cos'altro poteva essere il "coso"? Si sentiva come quando era appena arrivato su Coruscant e non capiva una cippa di basic, come di nessun altra lingua chiunque parlasse in quell'angolo della Galassia. Una reazione esagerata, si disse, dettata dalle droghe in circolo e la vicinanza della zeltron. Contegno.
    CITAZIONE
    Ci conosciamo da tanti anni! Siamo stati colleghi in missione e abbiamo anche fatto sesso! Adesso simao marito e moglie: abbiamo firmato un contratto matrimoniale da poco, dovresti venire alla cerimonia! Ehi! Non faccio più fatica a parlare!

    Nella testa del chiss risuonò l'eco di un migliaio di manate in fronte.
    Sì beh, così potevo dirlo anche io...
    Non si voltò a guardare il Maggiore, ma il suo sopracciglio destro si inarcò di un paio di millimetri verso l'alto.
    Aspetta un attimo... le rotelle del suo cervello rallentato arrivarono con appena un istante di ritardo, dopo che la parte emotiva aveva finito di imbarazzarsi per gli affari propri che venivano sbandierati di fronte ad un collega.
    Ma ha appena ammesso di essere Astrea Velia, o sbaglio...?
    No, no, non sbagliava. Dopo tutta la resistenza portata dalla zeltron proprio quando lui stava chiedendo il suo aiuto per salvarlo dalla madre e un matrimonio combinato, dopo tutte le domande svicolate e gli stratagemmi per non mostrarsi nella sua reale identità, lì, di fronte al Maggiore, Talia aveva appena ammesso di conoscerlo, di aver copulato (e a quello preferiva non pensare in quel momento, pena il sentirsi avvampare le orecchie di indaco) e quindi, implicitamente di essere Astrea Velia.
    Il resto delle frasi fu a dir poco... interessante.
    CITAZIONE
    Ha incontrato Astrea Velia anche lui! Guarda Thanen! Ho una cicatrice nuova da riempire d'oro!

    Il Capitano corrucciò la fronte e si voltò verso il Kel Dor. Chi aveva visto chi?
    CITAZIONE
    E' stato Norrington! Ma io poi l'ho ucciso con uno scoglio mentre Orion combatteva gli ananas e la Strega!

    Norrington? Il Commodoro? Morto ucciso da un ananas? No, aspetta. Uno... scoglio...
    Se qualcuno tra loro avesse potuto vedere tra i pensieri del chiss, vi avrebbe trovato una serie di elaborati calcoli logaritmici e i fumetti animati di un piccolo Norrington, uno scoglio viscido di alghe e degli ananas con delle katane.
    [Figlio de chi?? Marito de cossa??; successo]
    Con un secco inspiro, si schiarì la mente e ignorando le richieste di affetto rivolte al Maggiore, si rivolse proprio a questi, nel suo tono professionale.
    Maggiore, posso chiederle di elaborare i fatti? Ho l'impressione che lei e... mia moglie... abbiate avuto dei trascorsi non irrilevanti.
    Sentir pronunciare la parola "marito" di fronte a qualcuno che non aveva progettato di ingannare era stato già abbastanza strano, ma farsi uscire "moglie" dalle labbra, gli era sembrato così estraneo che era come avere la lingua impastata di una caramella mou al gusto pasta al pesto "non esattamente quello che ti aspettavi". Era strano, non spiacevole, ma spaventoso. Sì, decise che "spaventoso" era la parola più descrittiva in assoluto. Fortunatamente conscere i motivi che avevano portato la coppia lì era molto più utile e qualcosa di migliore su cui concentrarsi.
    Figlio de chi?! Marito de cosssa?; cos CD10 vs droga: 24
    • 1d20 + 4
      24 (20 + 4)
    • Inviato il
      16/4/2024, 21:59
      Eleni Bok
  2. .
    La Sith parlava di magie, si doveva quindi riferire alle tecniche conosciute dagli utilizzatori della Forza per sfruttare quell'energia a lui invisibile e la descrizione successiva sembrò confermarlo anche se...
    Non avevo mai sentito di controllo della mente.... assottigliò lo sugardo e increspò la fronte, sotto la maschera. Finora gli effetti che aveva potuto notare erano estremamente fisici, come lo schiantare qualcuno (ad esempio lui) contro oggetti, sollevare e spostare cose e persone, guarire, addirittura, scaturire fulmini dalle mani e muoversi e saltare al di là della normali concezioni umanoidi... ma il controllo della mente.... quello era nuovo e molto preoccupante.
    Thanen si costrinse però a non distrarsi, perchè Ashara stava proseguendo e, ancora più interessante, parlava di macchine in grado di "aiutare la magia".
    Questo vuol dire che non sono stato l'unico a pensare di incanalare la Forza tramite qualche macchinario... e che qualcuno era in grado di farlo. Forse si tratta di una conoscenza perduta, ma può anche darsi che questa Sith sia la chiave per trovarla. Non posso lasciarmela scappare.
    Dire la cosa giusta era diventato essenziale e Thanen non poteva negare, ora, di sentire la pressione, perchè il dialogo non era mai stato il suo forte e anche se a livello teorico aveva ottime capacità di analisi, nella pratica tutto gli riusciva un po' troppo... chiss.
    Ed ecco che dunque la domanda finale era stata evitata. Non poteva dire di essere nè uno, nè l'altro, senza rischiare, poteva solo puntare sul mistero, anche se l'aumento di temperatura segnalato nell'infrared, sulle guance e il petto di Ashara, gli indicava una crescente frustrazione, che presto avrebbe necessitato di valvole di sfogo.
    Thanen valutò il valore di ciò che Ashara poteva offrire. Nessun tipo di conoscenza era inutile, tutte gli facevano almeno un poco gola, ma il Capitano doveva scegliere oculatamente di cosa saziarsi, o non avrebbe avuto spazio per il dessert.
    Le tecniche dei Massasi non mi interessano. Quello che voglio è la storia che conoscete su Dostun. Se mi porterai delle conoscenze che non possiedo, io condividerò con te il sapere degli zuguruk per l'arte della guerra. propose.
    I bambini iniziarono a inveire contro la donna rossa che aveva distrutto l'areoplanino e il più coraggioso del gruppo fece il gesto di scendere per andare a prendere a calci sugli stinchi la donna. Thanen si tese a quel gesto e con un ordine secco e perentorio, pronunciò in basic.
    No.
    Fu abbastanza per far calare il silenzio tombale e far retrocedere tutti i marmocchi in un angolino, come se fossero appena stati bastonati. Per quella volta Ashara poteva godere sul silenzio, ma la sua mente era concentrata?
  3. .
    Rosalia scelse l'istinto, un'arma preziosa per i fuorilegge, ma in che certe occasioni poteva rivelarsi fatale. Fortunamente, ciò che la piccola non sapeva, era che in lei l'isinto era molto più che semplice sesto senso.
    Partì di corsa e si innoltrò per la viuzza senza via di fuga. Anche i suoi pedinatori dovevano sapere che quella strada non dava alternative, perchè non la seguirono cambiando andatura, anzi, rallentarono un po'. Questo però Rosialia non poteva saperlo, giacchè dava le spalle al gruppetto di malviventi.
    Una volta raggiunto il fondo della via, la bimba si trovò ufficialmente in trappola. Forse aveva sbagliato a fidarsi dell'istinto?
    Vieni qui, mocciosetta! Vieni, che ti faccio vedere cosa facciamo alle marmocchie disobbedienti! la voce minacciosa del twi'lek rimbombava tra le pareti alte degli edifici adiacenti. C'era però un'altra voce.
    Rosalia... Vieni, di qua...
    Era di nuovo molto simile a quella della madre e sembrava essere nella sua testa. Pareva spingerla verso un angolo del vicolo, dove si trovava un cassonetto piuttosto grosso, troppo per poter essere spostato dalla fragile ragazzina. Il fondo del vicolo era ancora più buio del resto dei bassifondi, che rimanevano nella perenne penombra, perciò Rosalia aveva un istante per agire e prendere le sue decisioni, prima che diventasse troppo tardi.

    Ci troviamo ora in una situazione in cui al tuo pg è richiesto di trovare una soluzione al suo problema. Ovviamente ci sono tante cose che potrebbe pensare di fare e che dipendono anche dall'ambiente. Quando ti mancano delle informazioni che ritieni ti possano essere utili, dovrai scrivere cose come "cerco inidizi, lì" "ascolto per di là", insomma, usa le tue abilità e l'immaginazione per cercare qualcosa che possa servirti. Io poi ti dirò cosa trovi.
  4. .
    Ciao, benvenuta.
    Se hai bisogno di qualcosa, scrivi pure ad un membro dello staff.
  5. .
    Ok
  6. .
    Faccio io
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    Ahahahaha! Sì, ti daremo ciò che vuoi. Ma che cos'è che davvero vuoi?
    Un serie di scricchiolii sinistri avvisò il pirata di essere stato circondato. Almeno una decina di avversari erano nascosti nella nebbia e nemmeno con uno agile come lui poteva sperare di schivare incolume attacchi da così tanti avversari invisibili. Ma ora che almeno una parte di loro si era fatta udire, Keldor poteva giocare d'anticipo, o almeno poteva cercare di prendere tempo...
    Dove diavolo sono quegli altri due? ancora non aveva ricevuto segnalazioni di posizione da parte di Liya e Raqquill, segno che forse era stato tradito e avrebbe dovuto cavarsela da solo. Poteva capire la chiss, ma che pure il kordan non fosse arrivato al suo posto sarebbe stato molto seccante. Lui era l'unico che gli era rimasto fedele, se anche lui l'avesse deluso, non avrebbe più saputo a chi rivolgersi.
    [VOCE TONANTE]Una domanda che dovrei fare io a te, e a tutti quelli che si nascondono nell'ombra e che occhio e croce dovrrebbero essere altri dei suoi figlioletti. [/VOCE TONANTE]]prese velocemente la parola, facendo in modo che la sua voce fosse udita oltre la nebbia e il fitto della boscaglia rossa.
    Passeggiava per lo spiazzo, come se stesse facendo una passeggiata, gesticolando con la pistola in mano, ma in verit il suo obiettivo era cercare di identificare la formazione più numerosa di ospiti non graditi. Finchè fosse riuscito a tenere tutti sulle spine, avrebbe avuto una possibilità.
    [VOCE TONANTE][TASTO DOLENTE]Non mi sembra che tu sia stata tanto generosa con quelli che chiami figli. Li hai mandati a morire a bordo di un paio di vecchi ruderi, eppure dovevi sapere che li avrei uccisi tutti anche solo a forza di peti. O forse non sei così potente e onniscente come vorresti far loro credere? Mh? Due sono le cose. O li hai mandati alla morte volontariamente, sacrificandoli per il gusto di farmi passare un quarto d'ora mediamente divertente... oppure non sei nulla più che una fattucchiera con qualche dado truccato nella manica. In entrambi i casi stai mentendo a tutti quanti. Mi domando se i tuoi fedelli figlioletti, o chi per loro, lo sappiano.[/VOCE TONANTE]TASTO DOLENTE]
    L'aria sembrò farsi ancora più pesante, soffocante e gelata, tanto da far uscire il fiato caldo dalle labbra del chiss. Ok, allora forse il cambio di temperatura non era un'impressione sua?
    Ohhh, qui qualcuno ha toccato davvero il tastino giusto, non è vero?
    [TECNICA LEGGENDARIA: CARNE DA MACELLO]Forse è arrivato il momento che i tuoi scelgano la parte del vincente, quella di chi non sacrifica i propri sudditi in un delirio di onnipotenza, ma li ripaga con potere e ricchezza! Venite fuori e vi risparmierò la vita.[/TECNICA LEGGENDARIA: CARNE DA MACELLO]
    Con un sibilo e un lampo una freccia di luce scoccò verso il petto del pirata, che tuttavia la vide per tempo e portaro indietro il fianco sinistro, se la lasciò passare accanto, senza esserne nemmeno scalfito.
    Che cosa dovrebbe essere? Un fuoco d'artificio? Pff, scaaaaaarso.
    Dalla nebbia sei figure emersero e si inginocchiarono al pirata e quella fu l'inizio della fine.
    Dieci frecce piovvero tutte assieme verso bersagli diversi. Subito 4 delle sei che avevano cambiato bandiera, vennero trafitte in pieno petto e... si dissolsero? Un'altra venne colpite alla spalla e cadde a terra con un urlo. Dove aveva già visto bersagli fantasma?
    Un'altra di quelle illusioni?!
    Sì, non era la prima volta che si trovava in mezzo a simili scenari. Ma allora era sempre l'illusionista a giocare con lui? Perchè fargli vedere tutto ciò?
    Forse le cose non sarebbero andate lisce come prevedeva.
    Ma gli avversari che ho affrontato erano reali, almeno nello Spazio. Forse sono meno di quanti ne voglia far apparire?
    In un caso o nell'altro, non poteva riconoscere gli attacchi veri da quelli finti, perciò non poteva far altro se non schivarli tutti e cercare di rispondere. La battaglia del tutti contro tutti aveva avuto inizio.
    Passo di fata; CD 11 su percezione: 145
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    • Inviato il
      10/4/2024, 21:55
      Eleni Bok
    Passo di fata pt2; CD 11 su percezione: 75
    • 6d20 + 4
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    • Inviato il
      10/4/2024, 21:55
      Eleni Bok
    First Shot; percezione CD 10: 16
    • 1d20
      16
    • Inviato il
      10/4/2024, 22:24
      Eleni Bok
    Schiva 1; agilità CD 10: 16
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    • Inviato il
      10/4/2024, 22:25
      Eleni Bok
    Impress them; carisma CD 15: 262
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    • Inviato il
      10/4/2024, 22:29
      Eleni Bok
    Kill em all; CD 10 puro: 87
    • 10d20
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    • Inviato il
      10/4/2024, 22:33
      Eleni Bok


    Edited by Eleni Bok - 10/4/2024, 22:40
  8. .
    Forse Rosalia non era solo una pulce sporca che rubacchiava in giro, forse aveva molto più del previsto dentro di sè, doveva solo trovare occasione di coltivarlo.
    I quattro twi'lek ripresero a ridere sguaiatamente vedendo la ragazzina che andava verso la vecchia, per eseguire il loro volere, immaginavano. Quando però Rosalia cambiò direzione, puntando altrove, verso un vicolo là vicino, le risa si spensero e vennero tramutate in ringhi e bestemmie.
    Hei!
    Dove pensi di andare?!
    L'orgoglio degli alieni era in palio, non potevano farsi prendere in giro da una mocciosa e fargliela passare liscia.
    I quattro avanzarono a passo rapido verso l'umana, che ora doveva iniziare a correre, o trovare un'altra soluzione.
    Davanti a sè Rosalia vedeva tre strade, una che girava a sinistra, una a destra e l'altra era il vicolo che tagliava la via perpendicolarmente ed era lì che stava per infilarsi, tuttavia Rosalia sapeva che quello era un vicolo cieco. C'erano dei nascondigli, come cassonetti, ma se avesse continuato per di là, avrebbe avuto una sola via d'uscita. Le strade a destra e a sinistra, invece, continuavano lungo quella che era quella via di bettole e palazzine fatiscenti. Non era sicura di cosa avrebbe trovato in quelle direzioni, forse delle case o dei negozi aperti, forse altri vicoli, ma doveva affidarsi all'ignoto... O forse c'era qualcos'altro? Una piccola, minuscola vocina interiore, molto simile a quella della madre, le diceva che doveva entrare nel vicolo. QUesta però pareva una scelta poco intelligente, perchè era in vista dei criminali. Di chi si sarebbe fidata? Della logica o dell'istinto?

    Attenzione ai dettagli: quando scrivi che vai prima verso la vecchia e poi verso un vicolo, non hai scritto che ti metti a correre, quindi, se non lo scrivi, stai ancora camminando. In questo frangente porta a poche conseguenze, ma in una quest di GS elevato può essere fatale.
  9. .
    CITAZIONE
    ...Sta bene?

    Ah, tu dici? Bah, io avrei scelto l'altro. andò avanti il pirata, continuando a fare finta che il soggetto fosse uno dei vestiti che teneva in mano. Se solo si fosse fermato a ponderare che la domanda riguardasse lui, allora le cose sarebbero potute finire in una risata, così come in un bagno di sangue, dipendeva dal momento. Il suo autocontrollo poteva essere notevole, ma anche i migliori bugiardi avevano un punto di rottura, se si continuava ad insistere. Molly Miller doveva sperare di non scoprirlo mai.
    CITAZIONE
    Ah...Devo andare.

    La giovane donna avrebbe potuto sentire l'irrigidirsi dei muscoli affusolati del braccio del pirata, che ancora stava appoggiato sulle di lei spalle. Allo stesso tempo, le dita premetterò, infilandosi nella carne.
    Oh, no, io non credo proprio. sussurrò con tono vellulato e un lieve sorriso sulle labbra.
    Ho cercato di essere gentile con te, Lucrezia, ma tu mi ripaghi con una scorteria dopo l'altra e ora vorresti andartene senza darmi niente in cambio per i miei sforzi. Credo di non poterlo accettare. le dita strinsero più forte e il pirata si avvicinò di più col petto, standole alle spalle.
    Sto cercando una persona. Si chiama Jared Leech, sua madre vive nei bassifondi. Ora tu mi aiuterai a rintracciarlo e io farò in modo di dimenticarmi quanto scortese sei stata con me. Prova a contrastarmi, o attirare l'attenzione in qualunque modo, e io ti sgozzerò così velocemente che penseranno a chiamare sia stato un fantasma. Ora cammina con me verso l'uscita e tieni tutte e due le mani bene in vista.
    La sua voce non avrebbe potuto essere più soave, mentre le sussurrava all'orecchio, ma le intenzioni non erano travisabili, come il fatto che il gioco fosse ufficialmente finito. Forse Molly Miller aveva fatto qualcosa di molto più sbagliato del previsto e ora la sua vita poteva essere in pericolo.
  10. .
    La vedi quella vecchia storpia là in fondo?
    Il Twi'lek con la pelle arancione indicò una vecchia duros, dall'aria decrepita, che aveva perso un braccio ed entrambe le gambe e non aveva soldi per delle protesi robotiche come si deve, così era costretta a rimanere con dei vecchi arti arrugginiti. Vicino all'attaccatura del braccio sinistro c'era dell'evidente marciume, forse perchè il metallo arrugginito aveva reagito con le componenti e alla fine aveva intaccato la pelle. La vecchia era una presenza vagante, si spostava su una sorta di carrellino con le ruote, ricavato da vecchi mouse-droids. Non aveva mai fatto male a nessuno, che ne sapesse Rosalia.
    Se vai lì e prendi a calci quella vecchia, ti dò questa bella moneta. Allora, la vuoi?
    Era una strana richiesta, che sollevò un sacco di ilarità tra gli altri presenti. Di nuovo, non dall'iktotchi, che tirò fuori una pipa e iniziò ad accenderla, voltandosi dalla parte opposta al gruppo e a Rosalia.
  11. .
    CITAZIONE
    Capitano? Non so se si ricorda di me, ma il Maggiore...

    Thanen! Ne ero sicuro!

    Di tutte le persone di cui il chiss si sarebbe aspettato la comparsa, il Kel Dor non rientrava nemmeno nella top 30. L'ultima volta che aveva avuto a che fare col maggiore repubblicano, le cose erano andate bene, tutto sommato, ma qui invece... Perchè Starchild era lì? Era stato mandato a sollevarlo dall'incarico? Aveva poi ancora un incarico? La sequenza esatta degli eventi che lo avevano portato in quel letto d'ospale era ancora nebbioso, quasi come se fossero passati diversi mesi e per ricordare del tutto dovesse essere costretto a rileggere un rapporto lungo più di tre pagine di fogli A4 fitti di eventi di ogni genere e dove le difficoltà potevano imputarsi più ad uno scherzo del destino, simile a lanci di dado, che non ad inesperienza o incompetenza.
    CITAZIONE
    Dalle descrizioni degli infermieri poteva trattarsi solo di una persona... Allora, che ci fa qui, Capitano? Tra tutti i posti dove potevamo incontrarci... Va tutto bene, a proposito?

    Orion stava continuando a parlare, ma Thanen lo guardava immobile, un po' come un animale convinto che se rimane fermo nessun predatore potrà brancarlo. D'altronde come si può recuperare la dignità di fronte a qualcuno che ti sta guardando sdraiato in un letto d'ospedale, con una cannuccia tra le labbra? C'era un'esatta parola nella lingua chiss, per descriverlo ed era traducibili con "rimarrai fermo dove sei, in silenzio, senza il minimo rumore, fingendo di non esistere".
    CITAZIONE

    Sai, con mia sorpresa, pare che io conosca qualcuno che desidera vederti, ma aspetta un attimo... dottore!

    Più i secondi passavano e più le bizzarrie andavano sommandosi. Chi altri poteva esserci lì che voleva vederlo? Thanen avrebbe voluto saperlo subito, ma purtroppo il Maggiore iniziò a contrattare col dottore circa le sistemazioni dei letti. Fu proprio durante quei dialoghi che Thanen ebbe la sua rivelazione.
    CITAZIONE
    Un'altra paziente desidererebbe vederlo, ma purtroppo sono in stanze separate. Non so se ha presente la Zeltron nell'altra stanza... ecco.

    Zeltron? In un'altra stanza? Ma chi?...
    Il suo primo pensiero fu uno e uno solo, ma cercò di scartarlo. Magari si trattava invece dell'Agente speciale Yllanin, sì, aveva molto più senso. Perchè mai Talia Crane avrebbe dovuto trovarsi in un ospedale, assieme ad Orion Starchild?
    CITAZIONE
    Sicuramente due persone che chiacchierano le daranno meno grattacapi di una paziente che azzana gli infermieri[...]

    No, no, è proprio lei...
    Giunti a quel punto non c'era più alcun dubbio, così come era chiaro che Thanen dovesse capire che cosa stesse succedendo. Ordine, aveva bisogno di ordire e non tutta quella nebbia. Notizie, ecco che cosa doveva trovare: notizie sulla zeltron, sul militare al suo fianco e sopratutto sull'esito della missione di Hoth. Quello era l'obiettivo primario: Hoth.
    Verrò con lei, Maggiore, ma preferirei farlo con le mie gambe.
    Il detto si sbagliava: l'unico modo per recuperare la dignità in quel momento, non era fingere di non esistere, ma fare finta che tutto fosse esattamente come doveva essere. Talia Crane avrebbe fatto così.
    [...]

    Talia Crane avrebbe sbagliato approccio. Anzi no, probabilmente la soluzione del passeggiare per i corridoi con una vestina di carta, avrebbe risolto non solo quelli, ma innumerevoli altri dei problemi della Galassia... se a farlo era una zeltron. Ma Thanen non era una bella zeltron, era un colosso blu con un braccio ingessato e le reali chiappe blu, con annessi e connessi all'arietta fresca, perchè, sì, si era scordato che non aveva vestiti nell'armadietto. Anche di quello avrebbe dovuto rendere conto, ma nel frattempo sostenne la passerella con la massima no chalance, avanzando a passo lento, ma deciso, con la sinistra che si portava dietro il traspolo cui era appesa la sacca di fisiologica ed antidolorifici. Fu con sommo piacere che potè nuovamente sedere sul materasso che tanto aveva voluto lasciare qualche minuto prima, una volta che il letto fu stato posizionato nella nuova stanza. Ma prima di poter soddisfare quella necessità, il suo sguardo non aveva potuto evitare di scandagliare l'interno del nuovo ambiente e mentre lo faceva, impossibile non notare proprio la zeltron, la sua zeltron, tutta scompigliata, con la sclera leggermente arrossata attorno all'iride blu e -ebbene sì- gesso fresco al braccio sinistro.
    Ma...
    Per un lungo attimo Thanen non seppe se credere che si trattasse di uno strano scherzo, una sorta di diabolico passatempo alieno per tediare le menti dei chiss come lui, ma poi scartò tutto come troppo e dopo averle fatto un lieve cennò col capo, attese la sistemazione accanto a quello di lei, poi vi si sedette, senza aver ancora pronunciato nemmeno una parola.
    CITAZIONE
    Eccoci di ritorno. Sai, Thanen, Talia è per me una conoscenza - seppur piacevole - piuttosto recente. A quanto ho capito però, voi due invece... sbaglio? Quant'è piccola la galassia.
    Bhè dai, allora dovete per forza raccontarmi qualcosa!

    Guardò la zeltron, continuando a studiarne lo stato di salute, per cercare di capire se avesse altro fuori posto, ma anche cercandone lo sguardo, alla fine della sua indagine. Cosa doveva dire al Kel Dor? Non lo sapeva e non voleva decidere da solo, era meglio che fosse la diplomatica a fare le presentazioni, no?
  12. .
    Ahahahaha! Questa sì, che è una bella idea! uno dei twi'lek, pelle arancione e vestitit verdi, rise sguaiatamente alle parole di uno dei suoi compari. Rosalia non aveva capito di cosa stessero parlando, ma ora era chiaro che avessero iniziato a guardare proprio lei. Forse se se ne fosse andata velocemente, le cose sarebbero filate lisce, ma ormai era troppo tardi per piangere sui "se" e sui "ma": il gruppo l'aveva raggiunta.
    Hei, bel faccino! Lo sai che sei proprio carina? La vorresti una moneta, eh, bel faccino? un altro dei twi'lek, quello che aveva dato il suggerimento misterioso a Pelle Arancione, si fece avanti e tirata fuori una piastra di credito da una tasca, iniziò a sventolarla davanti al viso di Rosalia, come se fosse stato un biscotto per cui far penare un grazioso, ma sudicio cane randagio.
    Gli altri della combriccola ridevano, giusto l'iktotchi non era poi così gioioso, ora.
    Se vuoi questi crediti, devi fare una cosa per me. Lo farai, non è vero, bel faccino?

    Come dicevo, in questa fase non c'è una scelta giusta e una sbagliata, ma tutte le scelte nel gdr hanno sempre delle conseguenze, che siano neutre, positive o negative.
  13. .
    La vita di Rosalia era quella che era, ma non era poi tanto diversa da quella di altri abitanti dei Bassifondi di Triplo Zero. Almeno lei non era ancora stata rapita da qualche alieno e usata come schiava, oppure macellata per dare da mangiare ai mutanti delle parti più oscure e segrete, lì dove i rifiuti tossici avevano creato mostri a mala pena senzienti. Purtroppo però le cose non sarebbero andate bene per sempre, non su Triplo Zero, non da sola. Rosalia aveva bisogno di alleati, soci, qualcuno che le guardasse le spalle e a cui guardarle lei. Un giorno forse, chissà...
    Al momento si trovava 200 piani al di sotto della Coruscant da bene, e lì l'elemosina non avrebbe ottenuto risultati. Forse doveva tentare una risalita ai piani alti, dove la gente era vestita di tutto punto, o forse era il caso di cambiare aria.
    Attorno al locale che stava usando come punto fisso, stava iniziando a farsi avanti una piccola folla baldanzosa. Erano 4 twi'lek grassocci, dai vestiti unti e un grosso iktotchi ricoperto di pelle nera e jeans. Erano chiassosi, stavano festeggiando, sembrava, e si dirigevano proprio verso di lei.

    Benvenuto. La prima role ha lo scopo di darti alcuni consigli ed accompagnarti quindi all'interno del GDR. Al momento ti ho introdotto una scena semplice, che ti pone di fronte ad una prima scelta. Non esiste qualcosa di giusto o di sbagliato, in questa fase, perciò scegli liberamente, tuttavia quello che vorrei da te è che tu mi facessi capire perchè Rosalia fa le scelte che fa. Cerca di arricchire il tuo post con le sue considerazioni personali, il modo in cui si muove ecc. Puoi anche introdurre degli elementi ambientali, purchè non siano risolutivi. Significa che non puoi far comparire una banda rivale, o un robot della morte che ti chiama "mamma", però puoi aggiungere dettagli che ti aiutino a "fare ambiente".
  14. .
    CITAZIONE
    «Sì... ma i kissai di Dostun non pensavano che ci fossero altri pianeti abitati da sith. Credevano - e lo credevo anch'io - che al nostro popolo fosse rimasto solo Qoritjor Qo. Io ora penso che la conoscenza che credevano perduta potrebbe non essere mai stata effettivamente persa... sul vostro pianeta»

    I bambini avevano palesemente ignorato l'aliena rossa, continuando a divertirsi e esponendola al genere di chiasso che certamete non sarebbe mancato nemmeno in una battaglia.
    Kissai... pur non riconoscendo la gerarchia, la traduzione gli era chiara. Quelli dovevano essere alcuni di quelli di più alto grado, assieme agli zuguruk.
    Fu mentre ragionava su come rispondere a quel commento di lei, che a Thanen venne in mente una notizia dell'holonet che fino a quel momento aveva ignorato, ma che ora bussava prepotentemente dal suo emisfero frontale.
    Tempo prima, circa nel periodo in cui lui si era trovato a conoscere per la prima volta Talia Crane e a cercare di sventare con lei un caso di quella che si era rivelata intossicazione alimentare, su Mon Calamari, i giornali avevano fatto uscire un breve ma singolare articolo riguardante un politico di Naboo, un brasato avvelenato e un salvataggio portato a termine da... un Sith. Lui era stato troppo impegnato in molte faccende e la cosa gli era passata di mente, ma ora tutto assumeva un altro significato. Se davvero quel misterioso individuo dalla pelle rossa e buone intenzioni era un membro della razza di Ashara, da dove veniva? Sembrava improbabile, data la vicenda, che fosse di questo Dostun, ma poteva anche darsi. Un vero peccato non aver potuto contattare il giovane maschio.
    Può darsi che la conoscenza che cela Dostun sia diversa da quella di altri luoghi. Se ve ne è. scelse una risposta enigmatica, più per prendere tempo, che altro.
    Quello era un mometo fatidico. Doveva esporsi? Era il caso di cercare un incontro? Ma se fosse andato, avrebbe presto dovuto rivelare l'inganno e non poteva farsi scoprire in territorio ostile. Due erano le scelte principali: ammettere di essere ignorante delle loro usanze e così perdere l'interesse della donna, oppure millantare chissà che segreti oscuri, tenendosela incollata addosso, ma al rischio di una prossima vendetta e la perdita di future "collaborazioni". Era una scelta senza margini di vittoria certi e non poteva temporeggiare ancora a lungo.
    Io sono un cercatore di conoscenza. decise di dire qualcosa di vero, nel falso, un po' come in ogni suo intervento.
    Se Dostun ne ha una parte, anche esigua, allora faresti bene a portarmela, perchè io possa custodirla e incrementarla. aggiunse. Parole rischiose, ma in quel momento la donna era parzialmente distratta dal suo esercizio, la sua mente era più debole e comunque prima o poi avrebbe dovuto fare un discorso del genere.
  15. .
    CITAZIONE
    I miei sono morti di recente, entrambi... Prima se n'è andata mamma, poco dopo papà.

    Fu come se Molly non avesse parlato affatto: a differenza di lei, Keldor non la stava ascoltando con grande attenzione, anzi, quasi per nulla. Non che ci fosse molto da ascoltare, comunque, visto che per la maggior parte del tempo stava zitta, alimentando così la necessità del chiss di parlare, perchè, era ovvio, doveva farlo per entrambi.
    Una volta al negozio, Keldor iniziò a guardarsi attorno, stranito, ma senza in realtà che la gente potesse notarlo. In verità era stato pochissimo in negozi come quello, anche se gli piacevano i colori e i luccicchii di certi abiti. Rifuggiva tutto ciò che probabilmente una come Lucrezia avrebbe indossato: il grigio, l'anonimo, la tristezza. Non aveva davvero bisogno di abiti depressi, già c'erano i suoi episodi autolesionistici. No, colore era la parola giusta e per la sua amichetta tappa ci voleva qualcosa di sgargiante, ma leggero, sbarazzino come quello che avrebbe dovuto essere un caschetto scompigliato dalla mano unticcia di un pirata.
    Prima che lei potesse anche solo ideare il suo piano, Keldor aveva già dato l'assalto ad uno stand di occhiali da sole, iniziando a provarsi le varie montature, da cui la luce rossa dei suoi occhi filtrava come due braci ardenti nascoste sotto la cenere. Alcuni no, alcuni, le versioni a specchio, erano invece un colore a loro stante. Gli piacevano.
    CITAZIONE
    Per... per te.

    Oh, sì, che carina. Mettilo pure là, lo proviamo dopo, adesso dobbiamo cercare qualcosa per te. rispose distrattamente, con due paia di occhiali accatastati sopra il capo ed uno appoggiato sulla sella del naso. Stava già sfogliando i vestitini con gonna a mezza coscia, di tessuto leggero e arioso, perciò non fece particolarmente caso al fatto che Molly Miller stesse cercando di spintonarlo in giro. Sempre che lei volesse farlo lo stesso, ovviamente.
    Nel caso in cui la segretaria avesse cercato di mettergli le mani addosso, ecco ciò che sarebbe successo...

    In un lampo tutto cambiò. Un secondo prima Keldor stava confrontando due toni di azzurro, l'attimo dopo, quello in cui qualcuno osò mettergli una mano sulle spalle, il pirata aveva il coltello in mano, era girato verso il suo assalitore e stava digrignando i denti, la lama puntata allo stomaco dell'incauto straniero. Non appena si accorse che si trattava della ragazza, tramutò il ringhio in un sorriso storto, si leccò le labbra con la punta della lingua e fece fare due giri in aria al lungo coltellaccio, facendolo piroettare e riprendendolo sempre per il verso del manico. Con la stessa agilità lo fece di nuovo sparire nella fondina nascosta, infilata di traverso sotto la cintura dei pantaloni e poggiato il braccio destro attorno alle spalle della giovane, la portò, questa volta molto più pesantemente, verso i vestiti. Era stato tutto così veloce che nessuno degli avventori avrebbe fatto in tempo ad accorgersene, o magari qualcuno aveva visto, ma pensava fosse stato un errore.
    Allora, Lucrezia, che cosa ne dici? Ti piace di più questo, o quest'altro? Questo colore credo ti si abbini di più, ma questo scollo a V ha tutto un altro aspetto, non è vero?

    Se invece Molly non avesse insistito e avesse cercato un nuovo modo per liberarsi di lui, Keldor le avrebbe rivolto quell'ultima domanda, ma senza tutte le vicende precedenti. Una semplice domanda, niente di più.
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