New Star Wars Gdr

Posts written by Maggoth

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    Idiota. Idiota, idiota, idiota.
    Tutto quello che riusciva a pensare, mentre si rialzava faticosamente dal terreno fangoso di fronte a loro, era di essere un idiota. Aveva attivato il detonatore troppo presto, mentre erano ancora vicini alla porta. Certo, l'aveva fatto tenendo conto che le mura potessero creare problemi ed abbastanza interferenze da rendere il detonatore poco affidabile, ma forse poteva permettersi qualche metro in più.
    Era decisamente rintronato, con le orecchie che gli fischiavano, eppure era comunque abbastanza lucido da rendersi conto che qualcuno si stava avvicinando a loro. Era troppo stordito per capire se fosse una sola persona od un gruppo, ma non era il caso di rischiare. Raiden non era in condizioni ottimali, mentre lui risentiva di qualche acciacco. In ogni caso, non poteva affidarsi da solo allo scontro se fosse stato più di una persona. No, dovevano andare. Il loro obiettivo era stato raggiunto, ora dovevano defilarsi.
    Si rivolse a Raiden, aiutandolo ad alzarsi con un braccio.


    Via, presto.

    Si rivolse a lui sottovoce, per fargli capire che era il caso di non fare troppo rumore. Il rumore di sottofondo della foresta ed il riverbero dell'esplosione avrebbero dato una mano a coprire i loro passi.
    Si voltò verso l'angolo est dell'edificio da cui erano usciti, con l'idea di raggiungerlo e svoltare oltre, in modo tale da essere subito coperti dalla possibile visuale dei nemici, per poi continuare ad allontanarsi verso est, sfruttando alberi e boscaglia come copertura. Era intenzionato a muoversi con un mix di furtività e velocità, buttando un occhio alle proprie spalle ogni dieci metri circa, fucile alla mano, per monitorare la situazione.
    In caso i nemici avessero cominciato ad inseguirli e fossero visibili, allora avrebbe abbandonato ogni tipo di furtività e cominciato a correre per allontanarsi, occasionalmente sfruttando la copertura di un albero per voltarsi e sparare ai loro inseguitori, cercando di prediligere i bersagli più vicini o coperti.
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    Benvenuto! Per qualunque dubbio non esitare a contattare lo staff!
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    La granata lanciata dal compagno esplose, indubbiamente danneggiando diversi droidi in avvicinamento. Dalla sua posizione non poteva osservare oltre l'uscio stesso, ma non era necessario. Gli bastava poter colpire i droidi appena uscivano ed in quel modo era anche coperto dal fuoco avversario.
    Dopo alcuni secondi di difesa concentrata e diversi droidi abbattuti, la situazione sarebbe cambiata in fretta, questo lo sapeva bene. Mentre gestiva la difesa, la sua mente già andava su come sistemare il plastico sul generatore per completare il lavoro.
    A prescindere che fosse stato chiamato per il cambio, per avvisarlo che LUI aveva i plastico o che se lo fosse ricordato da solo, Vrik si lanciò verso il generatore, poggiando a terra il fucile e poi lo zaino per rovistare velocemente e tirare fuori il plastico che, essendo l'ultima cosa inserita, probabilmente avrebbe trovato in cima. In fondo non aveva molto materiale con sé.
    Non riusciva a credere di essersi dimenticato di aver preso lui il plastico, dove aveva la testa? Questa faccenda era meglio se non usciva da quella stanza, o la sua reputazione sarebbe stata macchiata in maniera significativa.
    Muovendosi nella maniera più agile possibile, conscio del fatto che il braccio ferito avrebbe dovuto essere molto limitato nei movimenti, Vrik avrebbe posizionato al meglio possibile il plastico, collegandoli tutti ad un detonatore che era pronto per svolgere il suo lavoro.
    Non appena terminato il lavoro, avrebbe ripreso il fucile, mettendoselo in spalla e chiamando a gran voce Raiden.


    FATTO! ALLA PORTA EST, PRESTO!

    A quel punto si sarebbe diretto verso la porta alla destra de generatore che, molto probabilmente, conduceva ad una qualche uscita. Si sarebbe assicurato di poter aprire la porta non appena Raiden fosse stato a pochi metri, così da potersi infilare immediatamente all'interno.
    Non appena entrambi fossero entrati, avrebbe chiuso la porta e se avesse ritenuto la distanza abbastanza elevata da garantire sicurezza per loro, avrebbe fatto immediatamente saltare il plastico. Non voleva rischiare che il segnale si disperdesse, non conoscendo adeguatamente la zona.
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    Chiedo la valutazione di questa role in cui Maggoth purifica la maschera ottenuta da Dalen, con la sua assistenza. Di conseguenza richiediamo anche di valutare la riuscita della purificazione e le statistiche della maschera per Dalen
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    Aggiunti 28 px per role libera

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    PX totali: 2271
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    Aggiunti 27 px per role libera

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    PX totali: 4555
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    CITAZIONE
    THANEN
    Caratterizzazione: 9
    Qualità: 9
    Crescita: 10
    Presenza: x1
    TOTALE: 28


    MAX
    Caratterizzazione: 8
    Qualità: 9
    Crescita: 10
    Presenza: x1
    TOTALE: 27
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    Aggiunti 30 px per autoaddestramento

    PX precedenti: 152
    PX Totali: 182
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    CITAZIONE
    TECNICA APPRESA

    DAAN
    Caratterizzazione: 8
    Qualità: 8
    Crescita: 14
    Presenza: x1
    TOTALE: 30
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    prendo io entrambe
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    L'analisi di Max per una ricerca di eventuali registratori non avrebbe dato frutti perché la donna, sebbene portasse con sé un registratore camuffato, esso era spento. L'unica cosa attiva sulla sua persona che avrebbe trovato era un amplificatore aurale, un supporto per le funzioni sensoriali. Per quanto non fosse particolarmente abile con la tecnologia sapeva bene che il Barone, al contrario, era un esperto galattico in materia ed essendo all'apice della politica del suo mondo era praticamente scontato che ogni sua stanza fosse piena di qualche diavoleria informatica. Senza dubbio stavano registrando audio e video di ogni loro incontro e, probabilmente, avevano sensori per ogni cosa. Non lo sapeva per certo, questo no, ma lo sospettava fortemente. Dopotutto, lei avrebbe agito così e, se la reputazione di D'nec era meritata, era più intelligente di lei.
    Mentre la discussione procedeva in termini apparentemente cordiali, era ovvio che il droide non fosse particolarmente propenso ad acconsentire su due piedi alla sua richiesta, il che era comprensibile. In fondo, perchè mai fare qualcosa del genere gratis?
    Beh, vi erano diverse motivazioni, in realtà, ma evidentemente il Barone era un uomo pragmatico. Non gl'interessavano promesse e giuramenti, voleva solo fatti.
    Comprensibile.
    Lei accavallò le gambe, assicurandosi di poggiare il bicchiere sul tavolino lì vicino così da assicurarsi di avere la piena concentrazione sulle sue parole.


    Ufficialmente e per quanto riguarda la legge si, Keldor non ha legami con il Leviathan. La mia propensione a crederlo legato al Leviathan è dovuta alle sue parole durante il nostro incontro. Parlavamo della triste sorte di Botiryu, delle sue implicazioni politiche ed io dissi come l'entità che ne avrebbe tratto maggiore vantaggio fosse il Leviathan. A quel punto lui ha cercato di rifiutare questa mia teoria, dicendo che "noi avremmo agito diversamente" e cercato di dare tutta la colpa all'omicida, definendolo un artista. Tale vicenda non è apparsa in tribunale perché non possiedo registrazioni di quella parte di conversazione, avvenuta prima che la situazione degenerasse. Temo che dovrà fidarsi della mia parola al riguardo e del fatto che in quel momento non stesse mentendo, cosa non da escludere.

    Nonostante la sua abilità nel mentire, ora non ne aveva avuto bisogno. Quella parte era andata effettivamente così, ma non aveva un valore particolarmente saldo nella trattativa. Era unicamente per stabilire che non intendeva portare avanti un rapporto commerciale basato su delle menzogne, non con lui. Aveva imparato presto che le persone particolarmente intelligenti coglievano in fretta le increspature tessute nelle menzogne. Non poteva rischiare.

    Detto questo, comprendo l'eventuale titubanza nell'agire a mio favore, soprattutto visto che, di concreto, non porto nulla al tavolo. Potrei offrirvi un compenso monetario ma siamo onesti, dubito che il Barone accetterebbe per una somma che il mio stipendio mi permette di pagare. Probabilmente i suoi profitti giornalieri equivalgono ad un anno del mio stipendio.
    Quindi, cosa potrei mai offrire ad una celebrità, un geniale magnate della tecnologia e della politica che lui non possa già avere attraverso i numerosi e potenti mezzi a sua disposizione? Apparentemente nulla, si direbbe.


    Sorrise amaramente. Non le piaceva tessere le lodi di qualcun altro, ma non era una idiota. Sapeva che il Barone le era superiore in praticamente qualunque aspetto tranne, forse, sulle capacità oratorie ma quello non ne aveva idea. A parte qualche video di interviste passate con brevi discorsi, non si capiva molto.
    In ogni caso, davvero non sapeva cosa offrirgli. Poteva solo promettere cose, ma non ne possedeva oltre a sé stessa.
    E quella, forse, era la risposta.


    Quello che posso offrirgli, forse, sono i miei servigi.

    Keeva, in totale silenzio ed immobile fino a quel momento, spostò lo sguardo, incuriosita, verso la Galney. Lei, che soffriva di una forte misandria, non poteva apprezzare molto quella frase che suonava molto di favori sessuali. Proprio per questo proseguì rapidamente nella sua proposta, per togliere ogni dubbio.

    Nello specifico, offro i miei servigi di diplomatica, le mie competenze nello stesso ambito e la mai naturale propensione per i rapporti sociali. Vede, quando non sono assaltata da barbari violenti o tacciata di illazioni prive di fondamento, sono molto brava nel mio lavoro. Mentre ero ancora in erba il Senatore Anthony Krats mi ha presa sotto la sua ala come sua assistente, tanto che tuttora rimaniamo in buoni rapporti. Sono stata scelta per aiutare nei rapporti Repubblica - Consorzio, indubbiamente a causa delle mie origini ma in ogni caso nessuno mette in dubbio le mie capacità al riguardo. Se il Barone riterrà che potrei restituire in qualche modo il favore che chiedo, farò il possibile per farlo. In caso contrario, allora non mi resterà che ringraziarvi per il vostro tempo ed affidarmi a qualche altre esperto di minor levatura e bravura. Non m'importa se la procuratrice li ha ritenuti autentici, quelle registrazioni sono false ed intendo dimostrarlo. Indubbiamente la popolarità del Barone e la sua indubbia maestria sono cose che speravo di poter avere dalla mia parte, ma non preoccupatevi, in ogni caso me la caverò. Comunque, non dovete temere richieste da parte di altri poveri bisognosi. Basterebbe dire che la consulenza è stata fatta a favore del Governo Repubblicano, non mio. Tutti conoscono il buon rapporto che il Barone ha con la Repubblica, sostenuto da anni di scambi commerciali privilegiati e da salvataggi eroici in prima persona. Nessuno metterebbe in dubbio il vostro interesse al riguardo. In ogni caso, più di quanto detto finora non credo di poter offrire. Pensa che il Barone potrebbe essere interessato?

    Dal canto suo, Keeva non sapeva bene cosa pensare. La signorina Galney era indubbiamente abile con le parole, perchè già dalla prima parte lei si stava convincendo di tutto quanto quello che aveva detto, laddove invece il droide era resistente alle sue lusinghe, tanto da risultare un immobile muro di granito. Che fosse tipico dei droidi?
    In effetti non aveva mai sviluppato un parere chiaro su quelle... cose. Le considerava vive? Oggetti? Non ne aveva idea. Vedendo davanti a lei questo droide, tutte le sue risposte si spostavano sul "Si", ma era difficile ignorare l'aspetto metallico ed il loro non essere organici.
    Avrebbe dovuto ragionarci più a fondo.
  12. .
    I dubbi espressi dalla ragazza erano qualcosa a cui lui non aveva mai pensato troppo a fondo. Tutto quello che era successo gli era sembrato come una naturale conseguenza degli eventi, qualcosa di normale.
    Non aveva mai meditato sul fatto che potesse non averlo scelto lui.


    Non ci avevo mai pensato in effetti.

    Si prese qualche secondo per pensarci, mantenendo un silenzio pieno di introspezione. Dopo un paio di minuti decise di riprendere a parlare.

    Indubbiamente, prima di incontrare il Maestro Onduil non avevo mai avuto una reale scelta. Era mio dovere seguire il vecchio maestro ed il suo vice, portando avanti la tradizione. Fu l'allora padawan Maggoth a darmi una, ovvero decidere se aiutarlo oppure no. Probabilmente la prima persona a darmi una possibilità di scelta. Subito dopo, sebbene non fosse stata una mia esclusiva scelta di partire per Coruscant, ero felice di farlo. Finalmente potevo lasciare Ossus e scoprire nuovi mondi, nuove realtà e conoscere i leggendari Jedi. Era un mio desiderio recondito unirmi a loro, come è stato.

    Si mosse verso una colonna caduta lì vicino, sedendoci sopra con un piccolo salto.

    Poi per il resto del tempo è stato un susseguirsi di insegnamenti, tradizioni jedi ed indicazioni da parte del consiglio, ma il Maestro mi ha sempre garantito massima possibilità di scelta. Era mia volontà seguirlo, come lo è tuttora. Lui mi ha dato la libertà di essere quello che voglio, ed ho deciso liberamente di usare tale libertà per lui e per l'ordine. Allo stesso modo, io VOGLIO fungere da tramite tra Jedi ed Ysanna. Per quanto l'ordine preveda di non avere attaccamenti ed affetti profondi, comunque gli Ysanna rimangono il mio popolo e non potrei mai abbandonarli. Se l'ordine fosse ancora ai suoi vecchi fasti, cercherei probabilmente di diventare un Jedi Watchman e proteggere Ossus in particolare. E' in parte qualcosa che ritengo una mia responsabilità, ma anche qualcosa che desidero fare. Quindi, credo che nonostante tutto in questo momento io sia libero di scegliere. Perché so che se glielo chiedessi, il maestro mi darebbe una nave verso qualunque pianeta io desideri. Anche se sembro limitato, lo sono più per mia scelta che per imposizione.

    A quel punto anche lui avrebbe richiamato a sé il proprio mantello con la telecinesi, attirandolo a sé senza problemi, per poi indossarlo.

    Parlando di libera scelta, come pensi di muoverti ora?

    ...

    Avvolto in quel bozzolo di oscurità, sebbene protetto dalla sua luce, Maggoth sapeva che ormai era solamente questione di tempo. La potenza ed aggressività del nucleo oscuro si era ridotta drasticamente, ormai un residuo di quanto era in origine. La lunga serie di emozioni con cui aveva attaccato il mon calamari era diminuita notevolmente, fino a ridursi ad unica, solitaria sensazione.
    Disperazione.
    La disperazione di chi comprendeva che il fallimento era l'unico risultato possibile ma non poteva accettarlo, di chi si trovava alla fine di un corridoio senza più via di uscita.
    La soverchiante disperazione di chi non voleva sparire.
    Questo il giovane Maestro lo comprendeva bene. Per quanto molti jedi, specialmente i maestri ed alcuni cavalieri, avevano ormai raggiunto la pace interiore nella consapevolezza che la morte non era la fine di tutto ma unicamente un nuovo passo verso l'unione con la Forza, il terrore di chi non accettava questo era qualcosa di malinconico per lui, come osservare un bambino che piangeva per la paura.
    E l'unica cosa che può consolare una giovane anima è un abbraccio confortevole.
    Espanse la sua luce fino a quasi annichilire l'oscurità stessa della figura che, improvvisamente, si ridusse fino a diventare minuta come Karatar. Con pochi passi avanti Maggoth allargò le braccia ed avvolse la figura in un dolce e caloroso abbraccio.
    Il suo corpo circondò l'oscurità, circondando le tenebre in un muro di luce.
    Era vero, la luce creava delle ombre, ma non quando le luci erano soverchianti ed onnipresenti. A quel punto nessuna ombra poteva più nascondersi.
    L'ombra venne silenziosamente annientata, repressa fino all'oblio, ma non l'essenza stessa della maschera. Essa, come la Forza che la componeva, rimase totalmente illesa. Tutto quello che Maggoth aveva fatto era stato rimuovere l'oscurità in essa, come togliere della ruggine da una paratia di metallo. La parete rimaneva, mentre le scorie venivano rimosse.
    Assicuratosi di aver infine rimosso ogni traccia di Lato Oscuro dall'artefatto, la sua coscienza si ritirò fino a tornare pienamente nel proprio corpo, ora visibilmente sudato e provato.
    Un respiro profondo, mentre il suo corpo e la sua mente si rilassavano e cedevano il passo alla carne dolente ed alla testa pulsante.


    Il rituale è terminato, la purificazione avvenuta. Dovrebbe essere sicura ora.
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    Nonostante in quel periodo lei fosse ancora esonerata da qualsiasi servizio attivo nel suo ruolo di diplomatica, le giungevano ancora comunicazioni di servizio riguardo la sua posizione, compresa quella.
    L'echani che le salvaguardava la vita osservò curiosa la mail, mentre si asciugava il sudore di un allenamento estenuante.


    Controllo medico?

    Si...

    Il tono di Lyra era stato ben poco soddisfatto. Non le piacevano molto i medici. Ne comprendeva la necessità, ovviamente, ma non le piaceva doverne avere bisogno. Tutti li consideravano essenziali, ma chi voleva visitarne uno? Nessuno, perché significava stare male.
    Perlomeno, stavolta non era quello il caso ma si trattava di una serie di controlli a tappeto in tutto il corpo diplomatico repubblicano. Procedevano a rotazione, fino a che non era toccato a lei. Si sarebbe dovuta presentare una settimana dopo all'ospedale galattico per il controllo, rimanere lì il tempo di effettuare i diversi test e poi sarebbe potuta tornare a casa. Se non altro le sarebbe contata come giornata di lavoro.


    Almeno quel giorno non dovrò presentarmi in ufficio. Finché non risolvo questa faccenda delle accuse nei miei confronti, quel luogo è diventato invivibile.

    Avrebbe anche voluto aggiungere che anche vivere in casa era diventato complesso, visto il palese cambio di atteggiamento dell'echani, ma non voleva darle segnali di non fidarsi di lei. Avrebbe unicamente peggiorato le cose. Per ora doveva unicamente adattarsi e resistere. Keeva non era qualcuno che poteva permettersi di perdere.

    ...

    Il giorno dell'appuntamento si era presentata secondo l'orario deciso, intorno alle nove di mattina. Era stata fatta accomodare in una stanza singola con un letto che, auspicabilmente, non avrebbe dovuto usare. Avevano concesso a Keeva di rimanere all'interno, su permesso e richiesta di Lyra stessa. Non era pratica comune, ma per i politici, soprattutto quelli che avevano già subito aggressioni, si tendeva a fare eccezioni di quel tipo.
    La guardia del corpo, in uniforme, si era posizionata vicino alla porta, in modo tale da poter osservare da vicino chiunque entrasse e poter eventualmente fermare qualunque malintenzionato, mentre Lyra si era già seduta compostamente sul lettino, in tenuta da lavoro come suo solito quando doveva uscire per motivi professionali. Ed essendo quella una visita medica per il lavoro, era come se stesse in ufficio a stilare documenti. Doveva quindi presentarsi al meglio.
  14. .
    CITAZIONE
    Nome pg: Vrikavan Sornell
    Conto pg: 287
    Link ai post mensili: MAGGIO
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    2) #entry649936292
    3) #entry650150433
    4) #entry650332130

    CITAZIONE
    Nome pg: Bob
    Conto pg: 301
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    1) #entry649965305
    2) #entry649656787
    3) #entry650151951
    4) #entry650152551
    5) #entry650152859
    6) #entry650153052

    CITAZIONE
    Nome pg: Maggoth Onduil
    Conto pg: 133
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    1) #entry649972128

    CITAZIONE
    Nome Pg: Myra "Jymaasë"
    Conto pg: N° 290
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    1) #entry650010215

    12 come il mese scorso, stessa distribuzione dello stipendio per favore
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    OSIK!

    L'imprecazione gli uscì naturalmente, quello che era appena successo era stato decisamente poco piacevole per loro. La porta era stata appena aperta e bloccata in modo tale da non poter essere più richiusa. Quel bastardo era riuscito nel suo obiettivo, anche se a costo della vita. Si era comportato da vero mandaloriano, questo doveva concederglielo. Combattente fino alla fine.
    Questo, per quanto ammirevole, era un problema per loro. Ora i droidi sarebbero entrati in forza dal corridoio, costringendoli a ritirarsi o morire li dentro.
    Beh, il loro obiettivo era proprio in quella stanza, non potevano andarsene ed abbandonare tutto qui. Non poteva tollerare questo tipo di fallimento nella battaglia finale. Il loro avversario aveva dato la vita per fermarli: sarebbe stato brutto non contraccambiare.


    PORTA L' ESPLOSIVO AL GENERATORE! TI COPRO!

    A quel punto, se la posizione era ideale per inquadrare la porta, avrebbe cominciato a sparare a qualunque droide provasse ad entrare, sparando brevi raffiche da 2 o 3 colpi al petto, così da mantenere il consumo dei colpi al minimo e la stabilità il più possibile elevata.
    Dalla sua posizione la copertura non era ottimale, ma non importava. Da quel punto i droidi non potevano sparare bene e si sarebbero intralciati a vicenda. Il suo obiettivo era guadagnare tempo per Raiden così che portasse l'esplosivo al generatore, così da poter poi permettere a Vrik di installarlo a dovere. Lo avrebbe fatto fare al ragazzo, ma non era abbastanza pratico.


    DAMMI IL CAMBIO QUANDO HAI FATTO!

    Se fosse arrivato a vista per sostituirlo nel tenere salda la porta, sarebbe corso a massima velocità verso il generatore. Aveva una bomba da installare.
4011 replies since 11/2/2015
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